sabato 23 ottobre 2010

Il Sindaco ha in mente solo il verde dei dossi, di quello della natura non gli interessa niente

Dall’Amministrazione comunale è arrivato l’ordine di abbattere diciotto dell'ottantina di tigli che caratterizzano viale Lombardia. Dicono che sono ammalorati e che potrebbero costituire un pericolo, quindi vanno rimossi. Ma non è vero niente. Già quando io ero Assessore ai Lavori pubblici quelle piante erano ammalate, ma ciò non significa che bisogna tagliarle. Sono essenze molto resistenti, dal tronco forte. Quando andranno lì con le ruspe per sdradicarli se ne accorgeranno ma sarà troppo tardi. Spesso sotto la corteccia, alla base, si formano dei vuoti, i classici buchi che possono vedere tutti, ma non significa niente. Per un eccesso di sicurezza si possono riempire con cemento come hanno fatto in altri paesi. Non è solo questione ambientale ma anche storica e paesaggistica perché quei tigli fanno parte di Merate. Anche i due gradi cedri davanti a Palazzo Tettamanti sono ammalorati, ma non per questo quando ero Sindaco li ho fatti abbattere: è bastato sfondarli e intervenire sui rami più a rischio. E se proprio proprio devono tagliare i sedici alberi perché non pensano a sostituirli? Questa è un’altra pugnalata del Sindaco Andrea Robbiani e dell’attuale Giunta al verde. A parole sostengono di voler preservare e la natura ma nella pratica fanno l’opposto. In un anno e mezzo di mandato non hanno ancora effettuato alcun intervento al lago di Sartirana se non quello di adottare un Piano di Gestione che mette solo a rischio l'ecosistema (clicca sui testi evidenziati in grassetto e di colore diverso per leggere i rimandi) e di costringere il Direttore della Riserva Regionale Paolo Vitali ad andarsene, il PGT che stanno producendo mette a rischio i parchi storici e consente nuove edificazioni, la riorganizzazione viabilistica determina più traffico e inquinamento e ora vogliono tagliare gli alberi del centro storico per realizzare parcheggi. Il verde che hanno in mente è solo quello che stendono sulle strisce pedonali e i dossi. I Meratesi devono cominciare a ribellarsi e a fare sentire la loro voce prima che ci distruggano il territorio: la Lega ci frega!

Giovanni Battista Albani
Sindaco di Merate 2004/'09
Consigliere comunale del gruppo
di Insieme per Merate

Abbiamo un sogno

Ho fatto un sogno, è meraviglioso e non intendo più svegliarmi.
Ho sognato che un bel giorno, un giorno non lontano, stanchi di attendere e sperare in tempi migliori, i settori più attivi della società civile si riuniranno per organizzare tutti insieme il cambiamento politico nel nostro paese, creando un’alternativa credibile, seria, affidabile che tutti gli italiani potranno abbracciare al di là dei rispettivi percorsi politici di provenienza. Un nuovo soggetto politico, estraneo a tutte le vecchie logiche partitiche. Un movimento fondato semplicemente sul “buonsenso”; quanto basta a capire che la raccolta differenziata è mille volte meglio degli inceneritori, che il risparmio energetico e le rinnovabili sono le vere alternative alla follia del nucleare, che le grandi opere servono solo ai grandi affari mentre sono le “piccole opere” quelle che migliorano davvero la vita della gente! Un movimento che sa dire sì quando è il momento di dire sì e no quando è il momento di dire no, in modo chiaro e comprensibile a tutti: sì all’integrazione, al rispetto delle diversità, al pluralismo, alla libertà d’informazione, alla pace. No al razzismo, all’esclusione, al monopolio dell’informazione, alla censura, alla guerra e ad ogni forma di violenza.
Sarà così, riflettendo tutti insieme sui contenuti, che i rappresentanti della società civile -raccolti intorno a un tavolo- si accorgeranno di avere fra di loro molti più punti in comune di quanti non ne abbia mai avuti al proprio interno nessun partito nella storia repubblicana. Si renderanno conto cioè di avere creato in tutti questi anni di impegno silenzioso, non soltanto un orizzonte di valori comuni, ma anche un vero “programma” di azioni da realizzare per risollevare il paese, un programma fondato su una visione della società che nessun partito -fino ad ora- ha mai realmente promosso. E così, mostrando una saggezza che non si è mai vista in Italia, questi “leader” di un “movimento senza leader” sceglieranno consapevolmente di fare ciascuno un passo indietro, per poterne fare dieci avanti tutti insieme.
Ho sognato che ognuno metterà da parte per un attimo quel pizzico di orgoglio, più che legittimo… quasi sacrosanto, per i percorsi meravigliosi che ha creato fino ad ora e rinuncerà alla propria sigla, al proprio nome, al proprio logo, per vederne i contenuti aprirsi all’intera società. Sarà un atto di coraggio e grandezza d’animo, oltre che di lungimirante umiltà! Un gesto di portata storica, che aprirà uno scenario nuovo per il paese. E sarà così che in un solo giorno decideranno di fondersi tutti insieme -per un obiettivo comune- le associazioni di volontariato, i comitati, i movimenti e le liste civiche territoriali, le reti di comuni e gli enti locali virtuosi, il mondo del commercio equo e dei gruppi di acquisto solidale, le esperienze di finanza etica e di consumo critico, il mondo ecologista e quello pacifista, i comitati per i beni comuni e quanti si battono contro tutte le mafie… per creare uno straordinario progetto politico unitario ed aprirsi ad ogni singolo cittadino onesto del nostro Paese! E tutti insieme creeranno un Partito ispirato al buonsenso e fondato sull’onestà, che inizierà da subito a presentare il proprio programma su internet, nelle piazze, in tutte le riviste della società civile, nei bagni in spiaggia e nelle baite in montagna, nelle liste d’attesa dei pediatri e delle poste, nei pub e ai concerti… spinto dall’entusiasmo di milioni di volontari di ogni età che ritroveranno finalmente il piacere di impegnarsi civilmente per il proprio paese.
I sondaggi presto rileveranno il peso enorme di questo partito, per cui presto anche le tv non potranno più ignorarlo e la visibilità sarà così moltiplicata. I tentativi di screditarlo -e ve ne saranno diversi- falliranno miseramente, perché la credibilità delle persone che lo rappresentano è tale che non potrà essere smontata così facilmente. I migliori esponenti della società civile, infatti, si impegneranno in questa sfida che la storia ha posto sul loro cammino. Gli altri partiti, terrorizzati, reagiranno come possono, alla vecchia maniera, facendo mirabolanti promesse a cui nessun italiano ormai crede più e insinuando che i rappresentanti del nuovo “partito” non possono essere all’altezza della sfida, troppo inesperti dei meccanismi della politica e dell’economia… A quel punto però nessuno li ascolterà, né replicherà, perché il “programma di governo” della nuova realtà è ormai chiaro a tutti e soprattutto pare scritto dalla gente, finalmente. Si taglieranno gli inutili e costosissimi investimenti in armi, così come tutti i vergognosi privilegi della Casta, si riaffermerà con forza il valore della cultura, dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, dell’acqua pubblica, si ridistribuirà finalmente la ricchezza nel paese dopo decenni di accresciuta disuguaglianza, si stringerà un patto di solidarietà fra le generazioni che interromperà quella odiosa “guerra fra genitori e figli” sul piano professionale, sociale ed economico.
Liberi dalla paura, così a lungo strumentalizzata per fini elettorali, si ritroverà il piacere di uscire di casa, di stare insieme, di incontrare l’altro. Il razzismo sarà sconfitto dall’amicizia (e quando è il caso anche dall’amore) promossa da precise politiche volte a favorire l’incontro fra le culture. Le esperienze virtuose -dopo innumerevoli e conclamati successi- verranno prese a modello per tracciare le politiche nazionali, finalmente improntate su una sana ricerca della felicità, più che sulla assurdità della crescita illimitata del PIL. L’occupazione ripartirà fondata su base più solide, libera dalle fluttuazioni e dalle speculazioni della finanza e più concretamente incentrata sull’economia reale, sull’energia verde, sugli scambi locali, sulla solidarietà. Una solidarietà che andrà anche oltre le frontiere affrontando le sfide globali della fame, della sete, dell’analfabetismo, del lavoro minorile, con la necessaria efficacia. Ho sognato che la stragrande maggioranza degli italiani -gente onesta che si alza la mattina per andare a lavorare, fa la fila in posta, rispetta il rosso al semaforo- troverà nel “Partito del buonsenso e dell’onestà” il proprio riferimento naturale alle elezioni, e milioni di cittadini che avevano abbandonato il voto perché esasperati e delusi, ritorneranno alle urne non  dovendo più scegliere il “meno peggio”, ma potendo finalmente scegliere il “meglio”! E così alle elezioni sarà un vero trionfo e la gente tornerà a sorridere, libera da quel velo grigio che impedisce oggi di guardare al futuro con speranza e serenità.
Le divisioni ideologiche presto saranno dimenticate e i nostri nipoti un giorno non riusciranno a capire, studiando la storia sui libri di testo, come noi abbiamo potuto impiegare tanto tempo prima di renderci conto di avere la forza necessaria e le capacità sufficienti per realizzare questa rivoluzione pacifica, prima di divenire consapevoli che questo sogno poteva davvero divenire realtà.


venerdì 22 ottobre 2010

Fratelli coltelli

Ma guarda tu questi della Lega Nord che vogliono far passare gli amici/nemici/alleati del PdL per cementificatori (clicca sui testi evidenziati in grassetto e scritti in azzurro per acedere ai rimandi)!Sembrerebbe invece che siano celuduristi intendano a voler cedere alla tentazione del mattone contro il parare dei pidiellini una volta tanto difensori del verde padano. Pomo della discordia sarebbe la previsione di nuovi insediamenti nei parchi storici di Merate: il Belgiojoso, il Biffo e quello di Villa dei Cedri. Gli assessori azzurri, alcuni di loro per lo meno, sembra si siano lamentati di questo... e se non va bene a loro che erano disposti a far costruire a Sartirana e Cassina Fra’ Martino è tutto dire. Voci di corridoio ovviamente, solo voci senza riscontri formali... Qualcuno stano a queste voci prive di ufficialità ma che arrivano dai "piani alti" di Palazzo Tettamanti,  era anche pronto a rassegnare le dimissioni, ma dalle camicie verdi sarebbe giunto l’avvertimento che se osavano opporsi avrebbero sparso la voce che la frattura sarebbe stata determinata non già dalla strenua difesa dei giardini delle antiche dimore patrizie, bensì dalla mancata trasformazione della destinazione d’uso di terreni di amici e parenti. I leghisti cioè avrebbero reso i pidiellini “cornuti e mazziati”.


A.B.

Benemerenze e Sportivo dell'anno: quando la destra non sa quello che fa la... destra

Le segnalazioni devono essere effettuate in forma anonima (ma perchè???) però si chiede il numero di telefono di chi avanza le candidature mentre per lo Sportivo dell'anno è possibile votare anche via internet.

Sul sito internet comunale verde padano ho trovato l’avviso per segnalare i candidati alle Benemerenze del 2010. E’ riportato un avviso che spiega come avanzare le proposte e un modulo per scrivere i nominativi e le motivazioni. Ebbene i suggerimenti possono essere effettuati solo in forma anonima. Ma perché? Nell’indicare una persona meritevole del riconoscimento non c’è nulla di male e non penso che i componenti della Commissione che dovranno effettuare la cernita e gli Assessori che avranno il compito di scegliere si possano lasciare influenzare da chi propone gli ambrosiani. In questo modo poi non si consente  a un gruppo di cittadini di sostenere tutti insieme lo stesso candidato.  Peraltro il principio dell’anonimato  sancito dall’Assessore alla Cultura Giuseppina Spezzaferri viene da lei stessa sconfessato quando nel prestampato per segnalare le generalità del candidato che si vuole indicare chiede di scrivere il numero di telefono a cui essere contattati per fornire informazioni aggiuntive. Nome e cognome di chi avanza la proposta no, ma il telefono sì: pare un poco contraddittorio. E’ proprio il caso di dire che la mano destra non sa quello che fa la… destra.
Non comprendo nemmeno perché per il Premio Sportivo dell’Anno sia possibile effettuare le votazioni anche via web mentre per le Benemerenze no.


E.P.

giovedì 21 ottobre 2010

Stangata in arrivo per i pendolari: da gennaio biglietti e abbondamenti più cari del 30%

Le tariffe saliranno da 90  a 400 euro in più all'anno mentre i servizi verranno ridotti dal 3 al 7%. Sulle strade lombarde si riverserebbero così da 100.000 a 250.000 auto in più con ulteriori 500 milioni di chilogrammi di anidride carbonica immessa in atmosfera.

Dopo le dichiarazioni dell’assessore Cattaneo, che prevede aumenti tariffari compresi tra il 15% ed il 35%, da far entrare in vigore da gennaio 2011 su tutti i servizi di trasporto pubblico (treni, bus, metro, urbani ed extraurbani), abbiamo provato a fare delle simulazioni dell’impatto sui pendolari. Il risultato è che, per i pendolari, nell’ipotesi di incremento massimo (e più plausibile) delle tariffe, si prospetta un maggior costo in seconda classe per andare al lavoro o a scuola variabile dai 90 (tratta da 1 a 5km) a oltre 400 euro per le tratte di 71-80km. Per vedere le proiezione degli aumenti a seconda delle fasce chilometriche clicca qui ...>>
Gli effetti della riduzione di passeggeri trasportati, che non troverebbero più conveniente utilzzare il mezzo pubblico in Lombardia, consisterebbero in una riduzione dal 5% all’11%, senza contare gli effetti di riduzione dei servizi. Sulle strade lombarde si riverserebbero, per converso, da 100.000 a 250.000 auto in più, con le conseguenze facilmente immaginabili sul piano dell’inquinamento, della congestione e dell’incidentalità. Le sole emissioni aggiuntive annuali di Co2 sarebbero tra i 200 ed i 500 milioni di chilogrammi. Nonostante questi fortissimi aumenti tariffari, gli effetti sul riequilibrio economico del sistema del trasporto pubblico sarebbero limitati, tanto che la necessità di tagli passa dal 7% nell’ipotesi di aumenti tariffari del 15%, al 3% nell’ipotesi di aumenti massima. Ciò è dovuto all’effetto di contrazione dei passeggeri, che agisce sul totale della domanda e quindi su tutti gli introiti. Nell’ipotesi massima, infatti, l’elasticità della domanda sottrarrebbe al sistema ben 90 milioni, a fronte di un taglio di risorse probabile di 200 milioni. Una ulteriore perdita di risorse sarà dovuta alla ricontrattazione delle aziende, che, efficienti o no, cercheranno di alzare il prezzo, sottraendo ulteriori risorse costate lacrime e sangue ai pendolari, per salvaguardarsi dalle incognite della caduta di passeggeri da una parte, delle ripercussioni interne in termini di occupazione e della perdita di efficienza. Inoltre, la diminuzione delle risorse totali disponibili porterà ad una maggiore incidenza dei costi non comprimibili, determinando un aumento dei costi unitari di produzione e, soprattutto, per ogni passeggero trasportato, e quindi avremo un sistema meno complessivamente meno efficiente ed efficace.
I dati tariffari costituiscono un campanello d’allarme anche per i pendolari di tutta Italia perchè facilmente trasferibili al caso di tutte le altre Regioni, se queste seguiranno medesima strada, veramente poco condivisibile, che la regione Lombardia, per bocca dell’assessore Cattaneo, ha intenzione di intraprendere. Nei prossimi giorni invieremo le nostre proposte alternative per trovare nuove risorse in modo equo, migliorando l’efficacia e l’efficienza dei servizi e, nel caso sia strettamente necessario, una ripartizione dei maggiori costi più equa ed ecologicamente sostenibile. Ma soprattutto tutti i pendolari e i gruppi presenti sull’intero territorio nazionale, devono mobilitarsi, inviando sin da ora la loro protesta ai rispettivi governatori e al governo centrale.

Comitato pendolari Milano-Lecco, Comitato pendolari Mandello, Comitato pendolari Calolziocorte-Valle S. Martino Comitato MMML (Milano-Monza-Molteno-Lecco), Comitato Pendolari Bergamaschi CPB, Comitato pendolari Rovato-Chiari-Rovato, Comitato pendolari LeNord, Comitato pendolari LeNord Milano-Asso, Comitato pendolari Merate, Comitato InOrario Milano-Mantova, Comitato Milano-Mortara, Comitato pendolari Tortona, Comitato Milano-Varese, Comitato Milano-Seregno, Legambiente Lombardia

Dal cilindro rispunta Cascina Galli

E finalmente se ne sono accorti: i soldi bisogna reperirli dove ci sono! Dopo aver perso due anni, dopo aver lanciato proclami, dopo aver provato la carta della questua a destra ed a manca, hanno capito che l'unica via è mettere in gioco il patrimonio immobiliare del Comune attualmente inutilizzato. Cascina Galli panacea di tutti i mali! Od almeno soluzione del rebus CDD. Ma ne siamo sicuri?? Quale operatore si prenderà oggi, con i tempi che corrono e con le prospettive attuali del settore immobiliare, la briga di realizzare all'ente pubblico uno stabile a fronte della cessione di un altro edificio a destinazione ricettiva? Ora poi che il tanto famigerato centro benessere è finito nel nulla? Quell'area che doveva essere a destinazione wellness parte già zoppa ed, in tutta evidenza, parte zoppa e pure ritardataria la proposta della Giunta Robbiani. Speriamo il CDD non si trasformi in una nuova Caporetto (area Cazzaniga) tanta sarebbe l'esposizione finanziaria di colui che si prendesse in carico, per spirito del rischio, un siffatto bando!
W.W. 

Il Lago di Sartirana è senza Direttore: chi disturba il "manovratore" è messo all'angolo

Per quasi vent’anni  Paolo Vitali in qualità di Direttore della Riserva Naturale - Sic Lago di Sartirana si è occupato di fatto da solo del lago di Sartirana che conosce meglio di chiunque altro. Con la sua autorevolezza che gli deriva dall’esperienza è riuscito a coniugare la tutela dell’ambiente e il rispetto delle regole alla fruizione da parte dei tanti cittadini che giustamente vogliono godersi il piccolo angolo di natura. Non deve essere stato facile ma ci è sempre riuscito. Adesso però ha deciso di non offrire più la sua disponibilità. E’ venuto a mancare il rapporto di fiducia con l’Amministrazione comunale, nel senso che lui non ha più fiducia in essa. E non è questione politica perché ha collaborato con Giunte di Centro, di Centrodestra e di Centrosinistra, sempre senza problemi. E’ questione di persone che attualmente rappresentano Merate. Semplicemente chi avrebbe dovuto ascoltarlo, il Signor Sindaco Andrea Robbiani in testa in veste anche di Presidente del Consiglio di Gestione (clicca sulle frasi evidenziate in grassetto e di colore azzurrino per leggere i precedenti post o accedere ai rimandi), non gli ha mai dato retta e lo ha trattato come l‘ultima ruota del carro. Non è stato interpellato per la scrittura del nuovo Piano di Gestione del Sito di interesse comunitario, che infatti a detta dei professori della Bicocca presenta numerose problematiche, e non è stato sentito neppure per il progetto di sfalcio del canneto. I giovanotti pidielleghisti in quasi un anno e mezzo non hanno trovato nemmeno un oretta per farsi un giretto con lui attorno al lago e ascoltarlo. Quando però c’era da accompagnare le scolaresche, fare la conta ei danni dei soliti vandalismi e reperire materiale per chiedere finanziamenti allora sì che però è tornato comodo anche per loro. Ogni altra considerazione è superflua, l’atteggiamento  di certi Amministratori municipali si commenta da sé: quando qualcuno evidenzia loro comportamenti contradditori e li richiama al rigore loro lo “fanno fuori” o lo “costringono” a mettersi da parte perché tanto sprecherebbe solo fiato. Grazie al “Re Sole delle Alpi - Bauscia della Bovisa” Merate ha perso un’altra importante risorsa umana. La situazione è aggravata anche dal fatto che il mandato del geometra Vitali è scaduto a settembre (clicca sul testo per leggere la Deliberazione di affidamento dell'incarico) ma nessuno si è degnato di relazionare ai Consiglieri Comunali e ai componenti del Consiglio di Gestione su quello che sta succedendo e come si intende procedere. Questa è l’attenzione che il Sindaco ha per l’ambiente e il rispetto che nutre verso i Rappresentanti istituzionali dei Meratesi. A Vitali va comunque il ringraziamento del gruppo di “Insieme per Merate” per il lavoro che ha svolto in questo lungo periodo e per aver contribuito a salvaguardare il lago di Sartirana.

La Redazione

mercoledì 20 ottobre 2010

La variante della 342dir nella Valle della Molgora, un tracciato da cancellare

Mi fa piacere osservare che la vostra attenzione è rivolta anche al tracciato alternativo alla 342dir. Non è una novità che, sin dal 1997, contestiamo questa variante stradale, all'epoca chiamata "Strada dei Sindaci". Sia l'ex sindaco Giovanni Battista Albani, sia Tino Passoni, così come Lanfranco Consonni e molti altri, sono a conoscenza delle battaglie e di tutte le osservazioni ufficiali, regolarmente protocollate, che in tutti questi anni ho inoltrato ai vari livelli isituzionali a nome del Comitato 342dir. Istanze che, purtroppo, hanno avuto esito negativo. E' inutile che elenchi le date e i riferimenti, perchè i documenti sono agli atti e sono conosciuti dai precedenti amministratori comunali.
So che il primo commento che farete è che sono direttamente interessata dalla variante della 342dir, essendo la mia abitazione posizionate all'imbocco dell'ipotetica galleria, o, come meglio credete, nel luogo ideale dove mettere un distributore di benzina, come beffardamente mi suggerivate quando si affrontava l'argomento... Ovviamente, chi ha potere politico decisionale si guarda bene dal far passare una tangenziale dal suo orticello. A volte, chi ha un incarico istituzionale non approfitta delle opportunità, anche economiche, che, in determinate circostanze, vengono offerte per risolvere i problemi viabilistici.. Il raddoppio ferroviario ne è un esempio... Ma tralasciamo questo aspetto.
Preferisco puntualizzare i rischi che deriverebbero dalla realizzazione della variante stradale prevista negli strumenti urbanisitici, approfittando dell'esperienza del raddoppio ferroviario, che, tra l'altro, dista solo poche decine di metri. Sarebbe bene che parlaste con chi ha vissuto in prima persona questa esperienza, con chi è stato espropriato (e non è ancora stato risarcito), con chi ha subito i danni alle abitazioni situate lungo il tracciato della ferrovia. Soprattutto parlate con chi teme che il suo terreno sia stato contaminato da tutto quello che la "Perego Holding" può averci occultato (clicca sui testi evidenziati in grasseto e in colore diverso per accedere ai riferimenti approfondimenti)... Con chi ha visto perdere di valore il suo immobile.. In questo caso non ero direttamente interessata, non avevo proprietà direttamente coinvolte... Purtuttavia, come si suol dire, ci ho messo la faccia, oltre che il tempo e le spese, per la salvaguardia del territorio. Perchè l'hai fatto, direte voi.. forse per supplire alle mancanze di chi aveva l'obbligo istituzionale di farlo...
Detto questo, ritorniamo all'oggetto di discussione.
Mi permetto di allegare alcune osservazioni relative alla famosa "riga" tracciata sulle tavole della VAS, preliminare al PGT , riga ripresa dal PRG e a sua volta diciamo "imposta" dal PTCP, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Mi fa piacere che l'Ing. Ernesto Passoni, al punto 6 delle sue osservazioni, abbia evidenziato a proposito della variante alla 342dir: "Essa, inoltre, andrebbe ad attraversare, in trincea o in galleria, la valle del Molgora in una zona di pregio, parte della quale è stata inserita nel Parco Regionale di Montevecchia". Aggiungo, da parte mia, che il tracciato ipotizzato contrasta anche con le norme tecniche, non solo perchè inserito nelle aree a rischio di esondazione del torrente Molgora, ben evidenziate nello stralcio allegato -OssVas- (clicca sul tsto evidenziato in grassetto per accedere al documento) ma anche con la (figura 107 della VAS) fattibilità geologica -V. Estratto della Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano (fonte: Studio Geologico Comunale, marzo 2010),  in quanto l'area interessata rientra nella classe 4 rossa a cui si aggiungano anche i vincoli di captazione idrica come da ripetute osservazioni inoltrate negli scorsi anni all'Amministrzione Comunale di Merate.
E tutto questo comporta rischi ben più gravi ai residenti o agli immobili che rientrano nell'area interessata dal tracciato.
Auspicando che quanto sopra sia tenuto in debita considerazione nell'ambito della discussione del PGT, cordialmente saluto

Marisa Viganò

Da Osnago avvertono: con il Pgt a rischio la bretella tra Cernusco e Merate

Pubblichiamo l'osservazione al Pgt formulata dall'Amministrazione comunale di Osnago che evidenzia come un intervento edilizio previsto dal Piano di Governo del Territorio potrebbe rendere impossibile costruire la bretellina di collegamento tra Cernusco e Merate.

Spett.le
COMUNE DI MERATE
Piazza degli Eroi n.3
23807 MERATE (LC)
Fax n. 039 9900683

OGGETTO: OSSERVAZIONE AL DOCUMENTO DI PIANO DEL P.G.T. UNITAMENTE AL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE E ALLA SINTESI NON TECNICA DEL COMUNE DI MERATE

Facendo seguito alle Vs. note pervenute al ns. protocollo in data 30.7.2010 con il n. 9979 e in data 20.8.2010 con il n. 10683, con la presente si formula la seguente osservazione relativa all’ATR 5:
Esprimiamo forte perplessità in merito alla previsione di questo insediamento, perché renderebbe problematica la possibilità di realizzare la cosiddetta “bretellina” a scavalco dell’incrocio semaforico di Cernusco Lombardone  inserita nell’Accordo di Programma del 29.1.2009, sottoscritto dalla Provincia e dai Comuni del meratese relativo agli interventi sulla viabilità sovracomunale. Poiché l’Amministrazione Comunale di Merate ha più volte indicato come problematico l’asse di via Bergamo in quanto già carico di traffico l’edificabilità del comparto commerciale porterebbe un impatto negativo sulla viabilità dell’arteria, sulla quale già graveranno gli impatti dell’espansione della zona commerciale Auchan.
Si prega di prenderne atto nella predisposizione dei documenti finali e di dare riscontro alla presente.
Distinti saluti.

Paolo Strina
Sindaco di Osnago

Il Pgt aumenta l'urbanizzazione e favorisce i proprietari di terreni e delle aree dismesse

Il quadro conoscitivo del Piano di Governo del Territorio (PGT) è ormai delineato e, per quanto riguarda gli insediamenti ed il cambiamento di destinazione d’uso dei terreni, possiamo trarre qualche prima considerazione. Il Gruppo consiliare di "Insieme per Merate" ha presentato suggerimenti e proposte  relativamente ad uno dei documenti del Piano (Documento di Piano-D.d.P.) (clicca sui testi evidenziati in grassetto per accedere ai riferimenti indicati) e la sua rispondenza alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Il giudizio complessivo è negativo, perché l’aumento delle urbanizzazioni è consistente e stravolgente rispetto all’inversione di tendenza posta dall’ultima Variante di Piano Regolatore; sono stati favoriti, inoltre, i grandi proprietari di terreni e di insediamenti industriali dismessi.
Avevano annunciato: “Basta cemento. Difendiamo la terra dei Nostri Padri. Padroni a casa nostra”. Ora, sui documenti del PGT, scrivono che permetteranno:
  • 55.000 mq di ulteriore superficie urbanizzata
  • 63.060 mc di ulteriore edificazione residenziale
  • 60.995 mc di ulteriore edificazione produttiva e terziaria
Di seguito analizziamo il Piano riguardo agli insediamenti residenziali e produttivi. In un successivo intervento esamineremo il Piano dei Servizi.

1. Premessa
Ampia e completa nel Documento di Piano (D.d.P.) è l’osservanza delle indicazioni dei Piani Territoriali degli Enti Locali Superiori, forse con una certa ridondanza all’interno dei diversi documenti. Rileviamo una dicotomia fra i principi ambientali e paesaggistici enunciati nel documento e l’urbanizzazione prevista nel documento stesso (Ambiti di Trasformazione, ATR) e nel Piano delle Regole (Ambiti di Completamento, AC), specialmente quella che implica nuovo consumo di suolo. Il Piano Generale del Traffico Urbano vigente è fatto proprio dal D.d.P. sia nelle diagnosi che nelle strategie, per cui non comprendiamo, perché l’Amministrazione ne prescinda nei quotidiani ed estemporanei interventi sulla viabilità. O lo revocano facendone, obbligatoriamente uno nuovo, o lo seguono anche con gli inevitabili aggiustamenti che il Piano stesso prevede. L’ edificabilità (ATR5) dell’area in via Laghetto preclude a priori la possibilità di realizzare la bretella con Cernusco, contrariamente alle decisioni prese a livello sovracomunale.

2. Dimensionamento di Piano
Il D.d.P., al paragrafo “Lo strumento urbanistico di Merate” (pg 165) recita: “Il passaggio da questo PRG (approvato dalla Regione nel 1998) alla Variante Generale del 2005 è sostanzialmente consistito in una diminuzione di circa 56.000 mq di funzioni residenziali ed in un aumento delle funzioni produttive di circa 23.000 mq con, globalmente, una contrazione della superficie urbanizzata di circa 33.000 mq”. Viene quindi da chiedersi se quelli della Lega, quando erano in Minoranza leggessero i documenti? In compenso le “Disposizioni d’Attuazione” (pag 5) prevedono, rispetto alla situazione attuale, un aumento della superficie urbanizzata di 55.000 mq, calcolato sommando 20.900 mq di nuove aree urbanizzate provenienti dagli ambiti di trasformazione ( 82.000 mq totale meno 61.100 mq già previsti nel PRG vigente) e 34.100 mq delle aree di completamento (41.100 mq totali meno 7.000 mq già previsti nel PRG vigente). Alla faccia dei cultori dell’opzione zero! Da questi dati comparati non emerge che il processo di consumo di suolo in atto nel corso del decennio ed interrotto nella Variante PRG del 2005, venga a cessare con le linee di questo PGT.

3. Criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione
Pur essendo chiaramente indicato che la scelta di avvalersi della perequazione (hai un terreno che vuoi edificare con un certo volume: io Comune ti do analoga volumetria, però dove indico io) è rimessa alla determinazione dell’ Ente, riteniamo insufficiente l’impiego fatto di detto strumento nel Piano.In particolare vedremmo in modo favorevole una sua applicazione più ampia per incentivare il recupero di alcuni parti dei diversi centri storici presenti nel Comune di Merate. Il criterio di compensazione è stato applicato in modo stravolgente , come viene più avanti riportato. Il PGT dovrebbe dare indicazioni sul recupero, specialmente nei Centri Storici, di volumi non utilizzati né, allo stato, utilizzabili, ad esempio mediante diminuzione degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione.

4. Sistema residenziale, produttivo,terziario
- Sistema residenziale
Prendiamo atto del dimensionamento prospettico dell’edificabilità per una popolazione residenziale di circa 15.600 abitanti (con le edificazioni realizzate e non utilizzate si arriva, presumibilmente a 16.000). E’ negativo che non si sia aggiornato il censimento dei volumi residenziali (ci risulta un migliaio di alloggi non utilizzati) e produttivi, vuoti a diverso titolo; tale valutazione avrebbe permesso di tarare meglio le esigenze. Contrarietà a nuove edificazioni nel corridoio ecologico (Cassina e Sartirana), già non recepite dal vigente PRG e come da conferma TAR.
- Sistema produttivo
Il comparto primario (agricoltura) è salvaguardato ed auspicabilmente valorizzato anche per la valenza di difesa del paesaggio. Riguardo al comparto secondario (industriale) valutiamo positivamente il recepimento dell’ Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA) da 46.500 mq, nell’ambito del Polo Produttivo del Meratese, così come previsto dalla Provincia (PTCP) ed, a suo tempo, contrastata dagli attuali Amministratori.
- Sistema terziario
Si accenna alla cosiddetta Cittadella della Salute presso l’Ospedale; riteniamo che il PGT debba essere più incisivo e determinato, anche alla luce di ipotesi e documenti preliminari elaborati dalla precedente Amministrazione.

5. Ambiente
Valutiamo molto positivamente il recepimento dell’ipotesi di ampliamento del Parco Adda Nord, attualmente in itinere presso la Regione, nella sua significativa configurazione, proposta da Merate e recepita nel Piano di Coordinamento del Parco; l’analisi dei punti di forza e debolezza individua in detto ampliamento un caposaldo in ordine alla conservazione del corridoio ecologico fra i due Parchi, come previsto da Regione e Provincia. Il corridoio ecologico nord fa parte della Rete Ecologica Regionale del relativo Piano Territoriale con elementi naturali di primo livello. In considerazione della buona disponibilità di aree standard, dell’esistenza di un’unica area dedicata ad orto sociale in Sartirana e della presentazione di una istanza relativa si propone di inserire nei documenti del PGT la possibilità di creare orti sociali, preferibilmente distribuiti nelle Frazioni ed in Merate Centro. L’assegnazione ai Cittadini, in concessione per uso gratuito, di tali orti, stimola ed agevola l’attività ricreativa soprattutto degli anziani favorendone la socializzazione e diffondendo la pratica di attività rurali.
Per quanto concerne la vulnerabilità dovuta a piogge intense il PGT, in presenza di zone vulnerabili (torrente Molgora, Sartirana, Cassina), dovrebbe prevedere la ripresa degli studi, già effettuati, per eventuali interventi (tubazioni ed eventuali vasche volano).

6. Sistema infrastrutturale sovracomunale
La variante alla Sr 342 dir fra Cernusco Lombardone (Esselunga) e la via del Calendone, prevista dal PTCP è stata oggetto di analisi da parte degli Estensori del Piano Generale del Traffico Urbano (Ing. Andrea De Bernardi- Studio Polinomia) che hanno quantificato nel solo 25% l’effetto drenante rispetto al traffico attuale; tale valutazione ne ridimensiona in modo significativo la necessità. Essa, inoltre, andrebbe ad attraversare, in trincea o in galleria, la valle del Molgora in una zona di pregio, parte della quale è stata inserita nel Parco Regionale di Montevecchia. Chiediamo, quindi, che il PGT si esprima in modo più esplicito riguardo l’eliminazione di detta ipotesi progettuale eliminandone il tracciato sulla cartografia con le opportune motivazioni atte a giustificare la modifica alla Provincia ed al Comune di Cernusco, oppure si esprima un parere della Amministrazione in carica in merito alla valenza viabilistica della soluzione.

7. Gli Ambiti di Trasformazione (ATR)
Segnaliamo alcune criticità riscontrate in alcuni degli ambiti di Trasformazione proposti.
- ATR 2 su via S. Marcellino di Cassina, per l’ubicazione nel corridoio ecologico rispetto al quale l’intervento fu cassato nell’ultima Variante di PGT (conferma TAR) e per la criticità idrologica connessa con la falda affiorante (sedime di un antico lago). La cartografia indica che nella zona le edificazioni possono essere effettuate con pesanti interventi atti ad evitare allagamenti.
- ATR3 su via Statale: segnaliamo un contrasto con il vincolo posto dal PTCP circa l’ubicazione dell’insediamento artigianale, nel corridoio ecologico, in un’area espressamente esclusa dallo strumento provinciale. Per l’ intervento si propone, utilizzando lo strumento della perequazione, l’ubicazione nell’APEA prevista a sud di via Bergamo (SP 54), nella logica del PTCP circa la concentrazione nell’APEA stessa delle attività produttive
- ATR5: Punto di contrarietà è inoltre la previsione di questo insediamento artigianale, in via Laghetto, che escluderebbe a priori la possibilità di realizzare la tangenzialina Merate Cernusco, prevista dal PGTU, inserita nell’Accordo di Programma del 29.1.2009, sottoscritto dalla Provincia e dai Comuni del Meratese relativo alle infrastrutture. In compensazione l’operatore cederebbe terreni in zona campo di calcio ed a Bagolino per la costituzione del Parco Agricolo Urbano (PAU). Ravvisiamo, inoltre, una contraddizione con quanto enunciato a pg 137 del D.d.P “ Fase 2 che include il potenziamento del sistema vie Bergamo/Como (con la realizzazione della bretella di connessione all’ex statale)” Inoltre l’edificabilità del comparto commerciale andrebbe ad avere un impatto negativo sulla viabilità dell’arteria via Como-Bergamo ampiamente oggetto di analisi nel PGTU.
Proponiamo, per le motivazioni sopra addotte ed in coerenza con il PTCP di allocare l’intervento nell’APEA.

8. Le Aree di Completamento (AC)
Esaminiamo le Aree di Completameto (AC) critiche, perché prevedono nuovo consumo di suolo.
- AC*1: edifici di appoggio alla Residenza Sanitaria Assistenziale di Villa Cedri “compensati” con la cessione di un’area per fruizione pubblica a ridosso del Parco delle Piramidi.
- AC*2: villa in via S. Francesco all’interno del Parco del Biffo, “compensata” con la cessione di un’area a sud di via De Gasperi (nord Bagolino) per la costituzione del PAU.
- AC3: edifici sul lato ovest del cannocchiale Belgioioso “compensati” da un’area al Bagolino a costituire il PAU.
- AC9: serre per coltivazione florovivaistica “compensate” da un’area al Bagolino a costituire il PAU
Ben cinque interventi prevedono compensazioni con lotti di terreno: AC*1/Cedri compensa al Parco Piramidi, mentre ATR 5/Laghetto, AC*2/Biffo sud, AC3/Belgioioso e AC9/serre Auchan compensano al Bagolino. Si è fatto un percorso a ritroso: vogliamo il PAU al Bagolino? Ne individuiamo i lotti costituenti, li denominiamo compensativi e concediamo le edificabilità richieste dai proprietari in altri luoghi. Crediamo che il bilancio costi (paesaggistici) e benefìci sia largamente a favore dei primi! Inoltre non ci sembra affatto prioritaria la creazione del PAU e di standard di qualità a fronte della cospicua disponibilità (48 mq/abitante contro i 18 minimi previsti dalla Regione). Non siamo a Milano; a Merate basta fare un chilometro dal centro per trovarsi in campagna. Il Comune ha già il “problema” di gestire le proprie aree verdi; se ne acquisisce altre dovrà probabilmente affittarle ad agricoltori/allevatori che avranno il bisogno di coltivarle, tipicamente a foraggio e granaglie, anche perché la disponibilità di aree agricole si sta riducendo a detrimento delle attività (basta sentire le Associazioni degli agricoltori).
Infine il meccanismo delle compensazioni premia, inevitabilmente, solo i grandi proprietari terrieri.

9. Permessi di costruire convenzionati
In sostanza sono i vecchi interventi di Edilizia Definita (ED con parametri geometrici degli edifici predefiniti dal Comune); quelli previsti dal PRG (totale: 8.760 mc per 58 abitanti) sono confermati e se ne concedono due nuovi, a Brugarolo, per un totale di 12.000 mc ed 80 abitanti

10. Edilizia Residenziale Pubblica
Non è previsto alcun intervento

11. Paesaggio
Sarebbe opportuno che il PGT desse indicazioni in ordine alla eliminazione dei cartelloni pubblicitari posti in fregio alle strade sovracomunali, nel territorio comunale, così come attuato nel confinante Comune di Cernusco Lombardone. Tali cartelloni deturpano i paesaggio e costituiscono motivo di distrazione per gli utenti della strada.

12. Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo (PUGSS)
L’Ufficio Tecnico dispone di elaborati riguardanti una ricognizione dei sottoservizi che sarebbe opportuno completare ed allegare al Piano dei Servizi.

Ernesto Passoni
per il Gruppo di "Insieme per Merate"

martedì 19 ottobre 2010

Acqua (non potabile) sottocosto ad una società privata, intervenga il Prefetto

Pubblichiamo una lettera inviata dal nostro Consigliere comunale Roberto Riva circa la questione della concessione a "Fomas Group" dello sfruttamento un pozzo di acqua non potabile che è stata anche oggetto di una interrogazione.


Sig. Segretario Generale
del Comune di Merate
Dott. Mario Blandino

e p.c.
Al Prefetto di Lecco
Sua Eccelenza Dott. Marco Valentini
c/o Prefettura – Ufficio Territoriale di Governo di Lecco
Corso promessi Sposi, 36 23900 Lecco

Il sottoscritto Consigliere comunale,
vista la delibera G.C. N 83 del 01/06/2010 con la quale la Giunta comunale di Merate ha deciso di concedere alla ditta Fomas Group S.P.A. l’area comunale di via Enrico Fermi, Mappale 1924 foglio 9 e la testa del pozzo di proprietà comunale ubicata nell’area stessa, per un periodo di diversi decenni;
verificato che nell’atto non viene citato alcun provvedimento assunto dal Consiglio comunale di Merate che autorizzi alla concessione dell’area;
considerato che in sede di Commissione Urbanistica, Ambiente e Territorio , a precisa richiesta del sottoscritto, l’Assessore Vivenzio ha confermato che nessun atto di Consiglio comunale è stato assunto a monte della Delibera di Giunta e che le perplessità sollevate dal sottoscritto sono parse non infondate;

con la presente segnalazione chiede di sapere:
  • se esiste un atto di Consiglio comunale che abbia esplicitamente autorizzato la Giunta comunale a procedere alla concessione dell’area e della testa del pozzo;
  • se una scelta che priva il Comune di Merate della possibilità di utilizzare un’area di sua proprietà per un periodo di anni …. non debba essere assunta dal Consiglio comunale, in quanto scelta strategica e di indirizzo;
  • se è legittimo l’atto assunto dalla Giunta comunale in assenza di una deliberazione del Consiglio comunale;
  • quali atti si intendono assumere per riportare il percorso amministrativo nell’alveo del rispetto della normativa.
Ringraziando per l’attenzione, resta in attesa di cortese riscontro e porge distinti saluti.


Roberto Riva
Consigliere Comunale di "Insieme per Merate"

Vogliono smantellare la Pro Loco

Vogliono smantellare la Pro Loco. Non che nessuno se ne fosse accorto, non bisogna essere dei geni per capirlo. Ma adesso il Signor Sindaco Andrea Robbiani & Co. lo hanno detto apertamente.  Vogliono che la Pro Loco diventi un’associazione come le altre e per farlo hanno in mente di modificare lo Statuto ed eliminare dal Direttivo i rappresentanti eletti dal Consiglio comunale. Così, dicono, si porrà fine a quelle lotte che periodicamente sconquassano la Pro Merate. E insieme potranno anche (bis)trattarla come tutte le altre associazioni e dirottare altrove i soldi annualmente riservati ad essa. Strano però che la proposta arrivi da quanti, attraverso i loro “emissari”, sono tra i principali responsabili dei polveroni sollevati attorno alla Pro Loco e contro il Presidente “pensaci Giacomino” Ventrice. Strano però che la proposta arrivi da quella parte politica, la Lega Nord, che nell’ultimo decennio ci ha abituati all’assalto alla diligenza: lo stesso “Re Sole delle Alpi - Predicava bene adesso razzola peggio” è stato Presidente della Pro Loco ma anche il PdL non scherza e non ha mai scherzato sulla lottizzazione dell‘associazione. Strano però che la proposta arrivi anche dal Consigliere comunale di Maggioranza Francesco Sangiorgio che è anche componente dell’associazione La Nostra Mela, concorrente della Pro Loco alla faccia del piccolo conflitto di interessi. Per salvaguardare la Pro Merate, ammesso che sia questo l’obiettivo, non serve distruggerla e avventurarsi in improbabili modifiche statutarie. Basta che chi da fiato alle trombe solo per generare confusione stia zitto e impari a rimboccarsi le maniche come hanno fatto il nostro Consigliere comunale Gabriella Mauri o il Consigliere di “Merate Futura” Pinuccia Materini durante l’ultima Festa del cioccolato e gli altri eventi.


Infiltrato

lunedì 18 ottobre 2010

In Commissione Bilancio i conti dell'Area Cazzaniga

Lunedì prossimo, il 25 ottobre, alle ore 18.30 presso la sede del Municipio è convocata la Commissione Bilancio, Programmazione economica e Controllo di gestione per discutere il seguente ordine del giorno:
  1. Approvazione verbale seduta precedente
  2. Variazioni al Bilancio di previsione 2010
  3. Analisi dei mutui in essere
  4. Rendicontazione dei costi inerenti l'area Don Cesare Cazzaniga
  5. Varie ed eventuali
Si coglie l'occasione per porgere distinti saluti.

La Presidente Barbara Sesana

Ecosistema Urbano, Lecco in caduta libera

E’ stato presentato a Firenze il diciassettesimo rapporto Ecosistema Urbano (clicca sui testi evidenziati in grassetto per accedere ai rimandi) curato da Legambiente e dall’Istituto di Ricerche Ambiente Italia con la collaborazione de Il Sole 24 ore. Il documento è stato definito come la “foto delle città italiane”. Nel comunicato stampa reperibile sul sito internet di Legambiente si legge: “Nel complesso, i nuovi numeri dei principali comuni capoluogo di provincia d’Italia ci dicono che restano al palo le isole pedonali, le zone a traffico limitato e il verde, si conferma scarsamente utilizzato il trasporto pubblico, mentre crescono le immatricolazioni di automobili, molto probabilmente frutto dell’ennesima rottamazione promossa dal Governo. Non si muove quasi la capacità di depurazione delle acque reflue, così come non diminuiscono sostanzialmente le perdite delle reti idriche. Cresce, ed è una delle notizie più liete di questa edizione del rapporto, la raccolta differenziata, così come la diffusione delle energie rinnovabili. Permane l’emergenza smog anche se le medie del Pm10 si abbassano lievemente, mentre crescono quelle dell’Ozono. Come lo scorso anno si registra una lieve contrazione della produzione di rifiuti e dei consumi di carburante”. La ricerca è “realizzata attraverso questionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluogo di provincia e sulla base di altre fonti statistiche, con informazioni su 125 parametri ambientali per un corpus totale di oltre 125mila dati. I dati di questa edizione del rapporto fanno quindi prevalentemente riferimento all’anno 2009″. 
Fotografia inquietante. E la nostra città?  Lecco è indubbiamente in caduta libera. Quarantanove posizioni perse rispette allo scorso anno. Da 30^ a 79^. Tra Rieti e Teramo. Dopo Roma e L’Aquila. Poco sopra rispetto a Como, in lieve recupero. La peggior flessione tra tutte le città capoluogo. Triste primato per la città che soltanto due giorni fa ha ospitato in pompa magna la “convention” del turismo. Quale turismo? Turismo mediatico, elettorale, fine a se stesso. Turismo fatto di soldi sprecati e promesse-barzelletta. Il turismo, secondo una logica condivisa da un partito trasversale, funziona come la sicurezza, la crescita, lo sviluppo. Slogan di basso livello, parole svuotate di significato concreto ed agitate a seconda del venticello, utilissime per veicolare operazioni speculative sul territorio e sui diritti. Non a caso il Ministro del Turismo si chiama Michela Vittoria Brambilla: spot vivente. Avranno mai sentito parlare di verde urbano fruibile, consumi di carburanti, politiche energetiche, isole pedonali, trasporto pubblico, raccolta differenziata, produzione di rifiuti, perdite della rete idrica, Pm10 e inquinamento acustico?

Pgt a Brugarolo, ancora un errore

Se le voci fossero confermate ci trovereremmo di nuovo di fronte ad un errore strategico: la commistione tra residenziale ed industriale. Pare, infatti, fiduciosi di essere smentiti, che il lotto di terreno attualmente a standard di proprietà comunale, che funge da cuscinetto tra i capannoni esistenti e la nuova edificazione residenziale di via  Sandro Pertini, possa essere reso edificabile a destinazione industriale! Sarebbe un'ulteriore follia urbanistica da operatore immobiliare. Si hanno già così tanti problemi di convivenza con le industrie esistenti che, creare le premesse per favorire l'insorgenza di un'ulteriore questione, sarebbe proprio un comportamento miope. Speriamo bene che la miopia, invece, sia stata solo quella del nostro udito!
T.M. 

domenica 17 ottobre 2010

Dalla Regione tre milioni per la sicurezza, ma al Lecchese nemmeno un centesimo

Sono 110 i Comuni lombardi che beneficiano di contributi regionali per la sicurezza, ma al  Lecchese non è stato riservato nemmeno un centesimo. Che fine hanno fatto le promesse elettorali dei leghisti sul Commissariato di Polizia della Brianza e la Tenenza dei Carabinieri a Barzanò?

Sono 110 i Comuni che potranno accedere alla sottoscrizione del Patto locale della sicurezza urbana istituito dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa. I Comuni, facenti parte di 6 Province, sono stati individuati sulla base di una ricerca condotta dall'Università Bicocca attraverso la combinazione di tre fattori: il livello di problematicità sociale (popolazione residente, percentuale di stranieri e di anziani, livello di istruzione, presenza di associazionismo, commercio e delittuosità), il virtuosismo (capacità di ogni Comune di predisporre interventi per garantire la sicurezza urbana del proprio territorio e capacità progettuale durata degli interventi) e la vicinanza, un requisito introdotto per creare omogeneità territoriale. "Regione Lombardia - ha spiegato l'assessore La Russa – ritiene fondamentale aumentare il livello della sicurezza urbana a garanzia dei cittadini e, a tal proposito, intende promuovere politiche concertate con gli Enti locali. Per questo abbiamo deciso di finanziare al 70% i Patti locali della sicurezza urbana, investendo oltre 3 milioni di euro. Il rimanente 30% rimane quindi a carico dei Comuni". I 3.465.000 euro sono suddivisi nelle cinque aree: Milano e Monza ( 2.034.000), Bergamo (357.000 ), Brescia (473.000), Pavia (283.000) e Sondrio (318.000).


da  Lombardia Notizie