sabato 25 giugno 2011

Facezie comunali

I nuovi amministratori confondono Brugarolo con Novate

Ogni giorno ne scopriamo una nuova da questa amministrazione; in una recente delibera di giunta si legge: "PremessoO che tra il Comune di Merate e la Parrocchia S. Ambrogio di Merate, era in essere un comodato per l’utilizzo della struttura sportiva denominata campo di calcio di Brugarolo, ubicata nella frazione, contigua alla chiesa di S. Stefano, in fregio alla via XXV Aprile...".
Il che dimostra come i nostri nuovi amministratori, non vedendosi mai in giro per la città, non ne conoscano la toponomastica: la chiesa di Santo Stefano è nel cuore storico di Novate, metre la chiesa di Brugarolo è dedicata a San Francesco da Paola!

Paolo Panzeri

venerdì 24 giugno 2011

La Giunta del dire di fare

La Giunta del dire di fare aveva scritto:

Obiettivi strategici generali:
  • Porre in essere il rinnovamento della macchina amministrativa comunale, attraverso la progressiva sburocratizzazione delle attività e con il miglioramento dei processi operativi degli uffici così da fornire ai cittadini risposte tempestive ed efficaci
  • Capillare diffusione delle iniziative e per sviluppare un dialogo proattivo (?) con la cittadinanza, attraverso una comunicazione più efficace, con il potenziamento (sic!) del sito istituzionale
Cultura, Identità Locali e Turismo
  • E' intenzione di questa amministrazione individuare tematiche precise, che consentano il coinvolgimento delle istituzioni artistiche, culturali, le quali potranno realizzare iniziative inerenti la tematica in oggetto
  • Si intende sostenere il ruolo della Pro Loco, nell'ottica della sua trasformazione in Agenzia per il Turismo (e chi paga?), affinché tutti gli sforzi vengano concentrati su un vero ritorno di immagine, sviluppo e crescita non solo della nostra città, ma di tutto il territorio.
(Dalle Linee guida programmatiche 2009-2014)
Ernesto Passoni

Il concerto cancellato e la pratica rimasta chiusa nel cassetto

Pubblichiamo l'interrogazione presentata congiuntamente dai Gruppi di "Insieme per Merate" e "Merate Futura" circa la cancellazione del concerto per giovani organizzato dalla Pro Loco e l'organizzazione della Notte Bianca a Merate.


Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani
e dell'Assessore Giuseppe Procopio

Oggetto: Interrogazione - a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate relativa alle non concessione di licenza di pubblico spettacolo al concerto organizzato dalla Pro Loco e previsto per il giorno 11 Giugno 2011.


Premesso che:
  • In data 26 Aprile 2011 l’Associazione Pro Loco di Merate protocollava richiesta di autorizzazione al concerto previsto per il giorno 11 Giugno 2011 , 45 gg prima della data prevista per l’iniziativa
  • Che la prima richiesta di integrazione della documentazione da parte degli Uffici preposti viene fatta oralmente alla Pro Loco, il giorno 23 maggio 2011 , 28 gg dopo la presentazione della richiesta
  • Che la Pro Loco provvede tempestivamente a produrre integrazioni alla documentazione in data 27 maggio e 31 maggio 2011, dando prova di approccio corretto verso la procedura introdotta da parte dell’Amministrazione per l’organizzazione delle manifestazioni nel Comune di Merate,
Premesso, inoltre, che:
  • L’iniziativa era a conoscenza dell’Assessore Procopio dal giorno 14 febbraio via mail
  • Che in data 14 marzo 2011 l’Assessore, in vista di una possibile individuazione dell’area per realizzare l’evento nel Parco del cannocchiale di Villa Belgioioso, si dichiarava disponibile ad accertare la disponibilità della proprietà a concedere l’area per tale uso
  • Che in data 11 aprile la Pro Loco, non ricevendo alcuna indicazione da parte dell’Assessore, provvedeva ad inoltrare lettera di richiesta direttamente alla proprietà Belgioioso
  • Che la proprietà Belgioioso 7 giorni dopo rispondeva in modo negativo, ragione per la quale l’Associazione individuava come nuova sede per l’evento il Parco della Villa dei Cedri, cioè uno spazio aperto
Ricordando che:
  • In data 1 giugno 2011 viene comunicato da impiegato comunale il diniego verbale alla realizzazione dell’evento
  • Che tale diniego, nel corso di incontro tenutosi nello stesso giorno presso uffici comunali, viene motivato con il fatto che a quella data non vi sono i tempi tecnici per convocare la commissione di vigilanza
  • Che alla replica dell’ addetto della Pro Loco che ricordava che la domanda giaceva dal 26 aprile negli uffici comunali, viene risposto che il modello unico prevede che la documentazione debba essere presentata 60 gg prima.
  • Che nella lettera di diniego del permesso da parte del Ufficio preposto (SUAP) datata 7 Giugno 2011 si citano quali documenti non consegnati dalla Pro Loco, precisando che trattasi di documentazione necessaria per la verifica da parte della Commissione Comunale: “certificato a firma di tecnico abilitato attestante il corretto montaggio e collaudo delle strutture” quando il corretto montaggio può essere certificato solo dopo che la struttura è stata montata e quindi è documento da chiedere in sede di sopralluogo e non preventivamente, così come il certificato di collaudo di impianto elettrico che ancora non esiste
Gli interroganti chiedono:
  • Per quale ragione l’impedimento dei 60 gg non sia stato notificato in sede di presentazione della richiesta da parte della Pro Loco e solo utilizzato a posteriori per chiudere una vertenza in atto, e se tale vincolo temporale sia derogabile in maniera discrezionale
  • Da chi è composta la “Commissione di Vigilanza” competente, se i componenti di tale commissione siano dipendenti comunali o presenti abitualmente a Merate, e quali siano le modalità di convocazione di questa Commissione
  • Per quale ragione l’Assessore o il Sindaco non abbiano utilizzato i non pochi 10 gg di tempo per intervenire in modo collaborativo con l’Associazione al fine di adeguare la richiesta, prima di attivare una corsa alle dichiarazioni pubbliche per stabilire uniteralmente “chi avesse ragione”
  • Quali azioni l’Amministrazione intenda intraprendere al fine di riorganizzare la modalità di rilascio di tali autorizzazioni , in particolare per evitare che i tempi siano utilizzati in modo improprio per cassare le iniziativeea non per agevolarle
  • In quale date siano stati protocollati i documenti relativi alla Notte Bianca che si terrà il giorno 25 giugno 2011
Per la presente interrogazione non è richiesta risposta scritta.
Ringraziando, salutiamo distintamente




Gruppi Consiliare “Insieme per Merate
Cesare Perego, Giovanni Battita Albani, Gabriella Mauri, Anchille Panzeri e Roberto Riva
Gruppo Consiliare "Merate Futura"
Alco Castelli e Paolo Omassi

giovedì 23 giugno 2011

Una storia di ordinaria inefficienza a Merate

Vorrei raccontare questa mia piccola avventura. Si tratta di una vicenda insignificante per i più, ma di piccole storie di inefficienza è costellata la nostra vita quotidiana fino a renderla, talvolta, impossibile. Mi pare giusto, quindi, ogni tanto fermarsi e riflettere su quello che succede chiedendo se non sia il momento, anche da parte dei nostri amministratori, di valutare l'impatto negativo sulla vita di tanti cittadini di servizi gestiti con troppa approssimazione.
Vengo ai fatti.
Ho da poco avviato una attività e avendo saputo che a Merate, nel mese di giugno, si tengono delle manifestazioni che coinvolgono la popolazione e i commercianti, ho pensato che sarebbe stata una buona occasione partecipare per farmi conoscere.
Era aprile e, dopo aver consultato il sito web del Comune e telefonato, venivo indirizzato all'ufficio della polizia municipale. Spiego la mia esigenza ma vengo invitato a rivolgermi alla Pro Loco. Contatto quindi la Pro Loco che si dice assolutamente estranea a problematiche legate alla autorizzazione di uso di suolo pubblico per attività di promozione o commercio. Mi consigliano, pertanto, di recarmi all'ufficio commercio del Comune.
Qui vengo a sapere che gli aspetti amministrativi sono gestiti da una società esterna e a quella devo rivolgermi.
Vado allora in quell'ufficio e mi sembra di trovare il bandolo della matassa. Dopo avere spiegato, per l'ennesima volta la mia idea, l'impiegata mi dice che la prassi normale è compilare un modulo di richiesta con giorno, luogo e area di suolo che intendo occupare, questa viene inoltrata al Comune che nel giro di qualche settimana mi comunica se è stata autorizzata oppure no.
A parte le difficoltà a far convergere una procedura di questo tipo (se per esempio la richiesta viene bocciata perché in quel luogo c'è un altra manifestazione si perdono come minimo altre due settimane) questa è la informazione che andavo cercando.
Però c'è un altro ostacolo, ahimè! Per quanto riguarda l'organizzazione delle manifestazioni di giugno, il Comune le gestirà in proprio e, quindi, questa domanda va inoltrata direttamente a loro.
A questo punto il giro si è chiuso, dopo due mesi e tanto tempo perso, mi ritrovo al punto di partenza.
Sfiduciato e con una leggera sensazione di essere una trottola impazzita, decido che per questa volta è meglio lasciare perdere.

Franco Maggioni
dal Circolo del PD di Merate

mercoledì 22 giugno 2011

Il bus a vuoto

Stando al sito del Comune, con titolo evidenziato in rosso su campo verde, il bus navetta della linea circolare è ancora vivo e vegeto; sta girando per Merate a vuoto, riscaldando i volatili e producendo anidride carbonica; in definitiva aumentando l'entropia dell'universo mondo.
Cordiali saluti

Ernesto Passoni

Leghisti miei, federalisti immaginari

La proposta di trasferire qualche ministero al Nord inizialmente ai più era apparsa una boutade. Sta diventando una questione seria. Non dovrebbe esserlo.
Dando per scontato che costi (anche finanziari) e problemi organizzativi impediranno anche soltanto di discutere il trasferimento di ministeri significativi, il rischio maggiore è che, per non scontentare nessuno, si ripieghi su una versione soft, con la creazione di sedi distaccate e uffici di rappresentanza. Non sarebbe solo uno spreco di risorse ma diventerebbe un ostacolo a una razionalizzazione della rete periferica dell’amministrazione centrale, questa sì necessaria da tempo.
I maggiori ministeri (Difesa, Giustizia, Istruzione, Beni culturali, Economia, ecc.) hanno un’articolazione periferica che ricalca il disegno delle amministrazioni territoriali. È questa la principale motivazione della spinta a creare nuove Province: contano non tanto gli uffici della Provincia quanto una nuova prefettura, la sovrintendenza, il comando provinciale dei Carabinieri, e così via.
Bisognerebbe snellire queste reti. Soprattutto – se ne parla da almeno dieci anni - ripensare il tutto alla luce del trasferimento di competenze a Regioni ed enti locali. Ci si aspetterebbero proposte su questo da chi vuole la riduzione del peso dello stato centrale. Ma tant’è: scomparsi da tempo i marxisti immaginari di buona memoria (Vittoria Ronchey, 1975), è da un po’ il turno dei federalisti immaginari.

Giuseppe Pisauro

martedì 21 giugno 2011

Linea circolare con il bus navetta: diamo i numeri

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata ieri, lunedì, dal nostro Capogruppo Cesare Perego sul servizio di bus navetta e sul suo utilizzo


Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – relativa alla nuova linea di trasporto pubblico D70 (bus navetta)

Premesso che:
  • Dal 1° febbraio 2011 è stato attivato un servizio di trasporto pubblico circolare nell’ambito del territorio comunale
  • Il servizio è cessato in concomitanza con la fine dell’anno scolastico
  • Il costo del servizio è stato sostenuto dalla Società appaltata dalla Provincia di Lecco
  • Non è chiaro se il servizio abbia avuto o meno carattere sperimentale
  • Che l’ Azione 6 del “Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile” recentemente approvato in seduta consiliare del 20 maggio 2011, prevede la navetta cittadina quale azione per ottenere la riduzione di 3215 MWh/anno
gli interroganti chiedono:
  • Una rendicontazione dei risultati che il servizio ha determinato in termini di numero di passeggeri e corse più utilizzate
  • Se l’Amministrazione di Merate abbia l’intenzione di reiterare il servizio nell’ ottica di un collegamento anche con le vicine stazioni ferroviarie
  • Se l’Amministrazione di Merate non ritiene di incrementare l’utilizzo , facilitando l’acquisto del biglietto direttamente sul bus e quali azione intende intraprendere per sostenere l’azione 6 del SEAP.
Per la presente è richiesta risposta scritta.
Ringraziando, salutiamo distintamente

Merate 18/06/2011

Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
Cesare Perego

lunedì 20 giugno 2011

La carità con i soldi altrui

Sindaco e Assessori hanno donato a Sua Eminenza il Cardinal Ravasi Monsignor Gianfranco, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura presso la Città del Vaticano, 1.500 euro come contributo a sostegno alla sua opera di promozione e di diffusione della cultura cattolica. Lo si apprende dalla Deliberazione di Giunta Comunale n° 73 dello 07/06/2011. Il danaro (verrebbe da dire i trenta denari) è stato consegnato il 12 giugno durante la visita di Sua Eminenza a Merate. Ora la beneficenza si dovrebbe fare con i propri soldi. Invece i piedielciellini ed i cattoleghisti dell’ultima ora l’hanno elargita a spese di tutti, con quelli dei contribuenti, tanti dei quali magari magari non credono o professano una fede diversa o semplicemente non desiderano che i fondi della collettività vengano utilizzati in questa maniera. Molto ci sarebbe da dire anche sulla “cultura cattolica” (come se la cultura avesse bisogno di una bandiera religiosa, sigh!!!) da parte di chi dà la caccia ai vucumprà, si rifiuta di accogliere e assistere i rifugiati o i poveracci in fuga dalla guerra, dichiara crociate contro l’Islam e utilizza il Crocifisso come un arma o il simbolo di una identità nazionale. E difatti il Cardinale Ravasi non ha domandato un contributo per la “cultura cattolica” ma “a sostegno della frequentazione, da parte di giovani studenti poco abbienti, dei corsi universitari organizzati in Vaticano”, che è tutt’altra cosa. 

R.I.

Cattedre tagliate e classi soppresse

Pubblichiamo il testo dell'interrogazione depositata dai Consiglieri Provinciali di Opposizione sui tagli delle cattedre e delle classi nella nostra Provincia. L'interrogazione verrà discussa questa sera, lunedì, durante il Consiglio Provinciale convocato a Casatenovo

I sottoscritti consiglieri provinciali, esprimono viva preoccupazione per la situazione che rischia di verificarsi con l’inizio del prossimo anno scolastico in alcune scuole secondarie della nostra Provincia sulle quali - stando alle dichiarazioni dell’Ufficio Scolastico provinciale - graverebbero il taglio di numerose cattedre e la soppressione di alcune classi, con evidenti disagi per studenti e famiglie.

Considerato che:
  • si preannuncia come probabile la soppressione di numerose classi richieste dalle Scuole secondarie lecchesi per l’anno scolastico 2011/2012 ed in particolare: Ipsia Fiocchi (1 classe seconda, 1 classe terza operatore elettrico); Itis Viganò Merate (1 classe prima); Liceo Greppi (1 classe prima liceo classico, 1 classe seconda liceo classico);
  • è stato annunciato il taglio in organico di diritto di 21 posti con una notevole individuazione di perdenti posto negli istituti secondari superiori, che coinvolgeranno 35 docenti così distribuiti: Is Bertacchi (3); Liceo Classico Manzoni (3); Liceo Artistico M. Rosso (7);Is Bachelet Oggiono (1) liceo scientifico Grassi (1) Is Marco Polo (1); Is Greppi (11); Itc Parini (2); Itis Merate (1); Is Badoni (2); Itg Bovara (1); Is Fiocchi (1);
  • tagli di particolare gravità ricadranno sull’Istituto Greppi di Monticello dove 29 studenti non potranno continuare il corso di studi prescelto e saranno costretti a convolare su altri istituti;
  • tali tagli inficeranno sulla qualità dell’offerta didattica provinciale e penalizzeranno in particolare la scuola pubblica, costretta a mantenere classi numerose ed eliminare i corsi considerati onerosi per via del numero esiguo di alunni;
  • le decisioni relative a tali tagli sono state assunte in modo verticistico, senza alcuna mediazione con le famiglie e comunicate solo al termine dell’anno scolastico in corso;
Interrogano il Presidente e l’Assessore competente per conoscere se e in che modo la Provincia:
  • sia stata coinvolta nelle decisioni dell’Ufficio Scolastico provinciale;
  • abbia valutato l’impatto che tali tagli potrebbero avere sulla nostra Provincia già interessata da un preoccupante aumento dell’abbandono scolastico;
  • abbia già valutato la possibilità di aprire un tavolo di confronto con le Parti sociali, la Consulta degli Studenti e altri soggetti così da non lasciare all’esclusiva volontà dell’Ufficio scolastico provinciale decisioni di tale importanza e gravità;
  • intenda attivarsi nelle sedi opportune per opporsi alla politica di tagli indiscriminati messa in atto dal Governo nazionale e dalla Regione con devastanti ricadute sulla nostra Provincia.
Alessandro Pozzi – Sinistra e Libertà
Italo Bruseghini – Partito Democratico
Rocco Cardamone – Azione Positiva
Giancarlo Valsecchi – Italia dei Valori

No agli aumenti del trasporto pubblico

Consideriamo sbagliato l’ennesimo aumento delle tariffe del trasporto pubblico, a maggior ragione qualsiasi meccanismo di aumento automatico, tanto più se legato a una corrispondente riduzione delle risorse da parte del governo. Sarebbe infatti questa la proposta contenuta nella riforma del trasporto pubblico in Lombardia sottoposta ieri dall’amministrazione regionale agli amministratori locali e alle organizzazioni sindacali, dei pendolari e delle società di trasporto.
«I pendolari già pagano il 12,5% in più rispetto a inizio anno e al ritorno dalle vacanze, con un ritocco semiclandestino in pieno agosto, si ritroverebbero un aumento complessivo pari a quasi il 25% – spiega il capogruppo del PD in Regione Luca Gaffuri -. Prima di questi aumenti i lombardi contribuivano con biglietti e abbonamenti per quasi il 40% dei ricavi della società ferroviaria TLN, oggi Trenord, in linea con la tedesca Dueutsch Bahn (39%) e poco meno della francese SNCF (44%), ma con un palese differenziale di qualità del servizio, anche perché la portata del contributo pubblico in Germania e Francia è decisamente superiore. Con questi aumenti il costo del servizio ferroviario sarebbe ancor più sulle spalle degli utenti, senza alcuna garanzia di miglioramento del servizio né la possibilità di verificare l’efficacia e la qualità fornite da Trenord viste le condizioni di monopolio create dalla Regione».

I politici devono gestire i problemi non cercare alibi per cavarsi d'impaccio

Pubblichiamo la lettera inviata dal nostro Capogruppo a Merateoline circa la nota vicenda delle dimissioni del Presidente della Pro Loco e del Direttivo in segno di sfiducia verso l'Amministrazione Comunale

Sono comparsi su Merateonline tre interventi in merito alla vicenda dello spettacolo organizzato dalla Pro Loco di Merate e recentemente annullato da parte dell’Amministrazione di Merate ( del direttore Claudio Brambilla, del Sindaco Andrea Robbiani e del Vicesindaco Massimiliano Vivenzio). Anche i lettori hanno espresso i loro commenti, i quali, anche quando giudicano criticamente quanto successo, sono i soli ad esprimere grandi dosi di buon senso, poiché richiedono un’azione concreta di coordinamento tra l’Amministrazione e le Associazioni in questo ambito (come realizzare le manifestazioni).
Tale azione finora non c'è stata ed è la vera ragione di quanto è successo. Solo l’annullamento del concerto ha fatto forse toccare con mano ad Andrea Robbiani il vuoto della sua Amministrazione in questo campo, anche perché gli è stato richiesto esplicitamente un intervento in tal senso con lettera dei giorni scorsi del Presidente della Consulta delle Associazioni Domenico Cavana.
La prossima settimana il Sindaco ha convocato una conferenza sul tema cui sono invitati tutte le associazioni, i responsabili dei procedimenti, i membri di commissioni e consulte in modo da redigere tutti assieme un protocollo di lavoro. Poi toccherà anche a noi assessori fare in modo che gli uffici comunali supportino tecnicamente il più possibile le associazioni ed i volontari. L'assessore Procopio sta già valutando con i tecnici come giungere ad una semplificazione, nel rispetto delle regole. Questo e' il ruolo della politica”(Vivenzio 13 giugno ).
Nel Consiglio comunale del 29 aprile scorso avevo chiesto all’Assessore Giusy Spezzaferri di operare su questo punto che stava generando grandi difficoltà nella realizzazione delle manifestazioni e la sua risposta, rafforzata dall’intervento di Robbiani , indicava che la situazione con le associazioni era sistemata, che la modulistica era stata semplificata, e digerita nelle sue iniziali difficoltà di gestione. La vicenda Pro Loco indica invece che non era sistemato un bel niente, tanto che l'Assessore Giuseppe Procopio sta procedendo ad una nuova semplificazione.
Una ricostruzione dei fatti , ricostruzione mai come in questi casi utile a formarsi un’opinione, poiché le date in questa vicenda occupano uno spazio importante, può mettere a fuoco i diversi livelli che hanno concorso a produrre gli errori e una Pro Loco sbriciolata.
L’iniziativa dello spettacolo era nota all’Assessore Procopio dal 14 febbraio, inizialmente la sede ipotizzata era il cannocchiale di Villa Belgioioso, fino al 11 aprile la Pro Loco attende intervento dell’Assessore (impegno da lui assunto) di verificare il parere favorevole della proprietà, intervento che non viene fatto e che si risolve con lettera della Pro Loco dell’11 aprile che riceve in tempi rapidi diniego. Quindi si perde un mese di tempo per inerzia dell’Amministrazione, forse non è suo compito quello che aveva promesso; delle conseguenze “del parlar leggero” però il politico è responsabile. La richiesta di autorizzazione della pro Loco in Comune è del 26 aprile, 45 giorni prima dell’iniziativa, passano 27 giorni di silenzio, siamo al 23 maggio data nella quale alla Pro Loco si segnala che occorre integrare la documentazione e piccola nota, che il modello di richiesta dell’autorizzazione è cambiato. Quindi nello scorrere della vicenda si sta verificando uno dei meccanismi più pericolosi dei rapporti con le Amministrazioni: la gestione del processo di autorizzazione alle manifestazioni “è in corso d’opera”. Chi lavora col pubblico conosce il rischio di queste situazioni, rischio che si è puntualmente verificato. I tempi con i quali l’Amministrazione legifera sono lunghi , il cittadino viene informato “quando l’Amministrazione lo ritiene opportuno (e qualche volta quando il cittadino si rifà vivo, come in questo caso). Il cittadino ci lascia le penne perché alla fine “Ci sono delle regole che per quanto ritenute oberanti o farraginose vanno rispettate. Almeno fino a quando vigono. Se la Pro Loco non ha prodotto nei tempi necessari la documentazione richiesta, magari sperando che arrivasse una deroga alla normativa vigente in materia di sicurezza, il diniego era inevitabile. Personalmente, fossi stato un responsabile del comune, avrei assunto la stessa decisione"(Vivenzio 13 giugno 2011). Il processo di adeguamento gestionale-normativo può essere gestito con un periodo transitorio, e qui non è stato fatto. Ricordiamo inoltre ai cittadini che nella riorganizzazione degli Uffici comunali l’istituto del Punto Comune, smantellato dalla Giunta di Andrea Robbiani, aveva lo scopo proprio di produrre questa “pre-analisi “ dei procedimenti che il cittadino chiedeva di avviare. Il 1 giugno viene data telefonicamente comunicazione del diniego, e solo 8 giugno si scrive che la richiesta “risulta carente dei contenuti per la verifica da parte della Commissione Comunale di vigilanza” e da qui si monta una sproporzionata montagna di timori (versione del Sindaco) su un evento da tenere in uno spazio aperto, nel quale richieste quali “la resistenza al fuoco degli elementi di chiusura, le vie di fuga ed il numero di estintori” hanno un valore relativo rispetto ad evento da svolgersi in spazio chiuso.
Conclusione: le deroghe non servivano, bastava che l’Amministrazione concepisse il suo ruolo in modo da apprezzare gli obiettivi delle Associazioni (e non creare l’assurda questione iniziativa mia iniziativa/tua iniziativa), che capisse che la transizione andava gestita e che occorreva vigilare questo processo, che il ruolo del pubblico ufficiale serve ad anticipare i problemi e non a fornire al politico le risposte regolamentari utili per cavarsi d’impaccio.

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare
di "Insieme per Merate"

domenica 19 giugno 2011

L'auto blu della Ministra in divieto di sosta nello spazio per gli autobus

L'Auto blu della Ministra al Turismo Sciura Michela Brambilla, la stessa che qualche tempo fa è stata multata dagli agenti della Locale di Calco, è stata  vista a Lecco in divieto di sosta ferma negli spazi riservati agli autobus



L'Audi blu con tanto di lampeggiante parcheggiata sul lungolago negli spazi riservati ai bus. E' stata immortalata qualche giorno fa. Uno sconcertante episodio che dimostra che, mentre i comuni cittadini si dibattono tra disco orario, parcometro e multe a raffica, i signori e le signore della Casta se ne infischiano delle regole. Il codice della strada non è uguale per tutti, evidentemente. La segnalazione è del consigliere comunale della Lega di Brivio, Marco Scaccabarozzi, che si trovava a passare per lavoro sul lungolago. "Sono indignato - ci ha detto. Per colpa di qualche potentato, di destra o di sinistra, il cittadino vede la politica come semplice gestione dei propri interessi e non come impegno per il bene pubblico".


Caduta libera

Si muove nel salotto buono della Città, tra le vetrine luccicanti dei negozi. Mostra carte, documenti, spiega ragioni, illustra date e chiede ascolto. Punta il dito sull'altrui negligenza, racconta favole e mostra comprensione. Carte, documenti, lacci e lacciuoli da sciogliere, ma soprattutto altrui incapacità. Lui non ci può far niente, nessuno gli dice nulla, non può decidere, lui è lì per caso e nulla sa.
Ma si darà da fare per il bene della Città, che un folle non rovini il convivere civile, che i voti non scappino, che la gente non parli. Bisogna correre, anticipare gli eventi, mostrare documenti. Ma la gente ormai ha capito, due anni sono sufficienti per comprendere e restare basiti, due anni sono sufficienti perchè il giro della questua si trasformi in una personale e collegiale via crucis.
Abracadabra

I poveri danno ai ricchi

Secondo il “Libro bianco” pubblicato da Sbilanciamoci «i soldi vanno dal Sud del mondo verso i Paesi industrializzati». La Campagna sollecita l'Italia a cambiare radicalmente politica.

Altro che fallimento della Cooperazione. Le politiche d'aiuto allo sviluppo sono una sorta di Robin Hood al contrario, con chi è vestito di stracci che dà soldi ai gran signori. Secondo la Campagna “Sbilanciamoci” – che ha pubblicato il “Libro bianco sulle politiche pubbliche di cooperazione allo sviluppo in Italia" – il movimento di denaro va «dai Paesi più poveri verso quelli più ricchi». Non solo. I Paesi del Sud del mondo sono quelli che pagano a più caro prezzo la crisi: «Sia in termini economici», scrive Sbilanciamoci, «con la riduzione dei pochi benefici che l’economia globale e la crescita avevano portato loro negli ultimi decenni, sia con la riduzione progressiva degli aiuti sottoforma di politiche di cooperazione allo sviluppo sempre meno efficaci.
Una cooperazione rovesciata, insomma. Dove sono i grandi della Terra a “rubare” risorse e fondi ai Paesi impoveriti. La Campagna indica anche gli ambiti precisi nei quali tutto ciò sta avvenendo: «I Paesi del Sud», dice il Libro bianco, «sono gravemente colpiti dalla speculazione finanziaria che si sposta sempre di più sulle materie prime e sulla terra coltivabile, trasformando il cibo ormai in un asset finanziario». Inoltre «le evoluzioni dei prezzi mettono i contadini del Sud in ginocchio ogni giorno, mentre le Istituzioni finanziarie internazionali (Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale) rinnovano le politiche che hanno portato al collasso e alla crisi sociale».
Il Libro bianco denuncia anche l’aumento di forme di speculazione finanziaria sulla pelle delle realtà più povere del pianeta, mentre i governi e le istituzioni internazionali sostengono sempre più il settore privato e le imprese – ossia proprio le prime responsabili delle speculazioni – considerandole la più efficace via di sviluppo.
«La finanziarizzazione dello sviluppo», insiste il Rapporto di Sbilanciamoci, «mina alla base l’emancipazione che dopo tre decenni di condizioni di aggiustamento strutturale imposte dalla Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale finalmente le economie emergenti e diversi Paesi del Sud stavano vivendo».
E il nostro Paese? La campagna guarda innanzitutto all’operato del nostro Governo. Con una bocciatura senza mezzi termini: «Negli ultimi tre anni c’è stato un vero proprio sfacelo dei finanziamenti alla cooperazione e degli impegni internazionali», dice Giulio Marcon, portavoce della Campagna. «Siamo ormai il fanalino di coda dell’Ocse su questi temi e i fondi del ministero degli Esteri sono stati azzerati. Molte Ong e funzionari ministeriali continuano a far bene il loro lavoro, ma intorno la cornice è totalmente bacata. In questo momento non c’è nessuna iniziativa di qualità o di rilievo internazionale che venga portata avanti».
Marcon ha sottolineato che i flussi di denaro verso il Sud del mondo sono costituiti in larga parte dalle rimesse degli immigrati. Rimesse che, per quanto riguarda l’Italia, paradossalmente superano di gran lunga i fondi stanziati per la cooperazione (quest’anno circa 200 milioni di euro).
Sbilanciamoci chiede con forza un urgente cambio di rotta, e indica anche in quali direzioni. Una “ricetta” in dieci punti, fra i quali innanzitutto la riforma delle norme e delle strategie di cooperazione allo sviluppo, misure concrete per combattere i “paradisi fiscali” e l’evasione, l’adozione della tassa sulle transazioni finanziarie che, oltre a combattere le speculazioni, permetterebbero di procacciare nuove risorse per la lotta alla povertà e lo sviluppo dei Paesi del Sud del mondo.


Luciano Scalettari