sabato 23 aprile 2011

Buona Pasqua

La tua morte, o Gesù, è una storia di mani. Una storia di povere mani, che denudano, inchiodano, giocano a dadi, spaccano il cuore. Tu lo sai, tu lo vedi, o Signore. Prima di giudicare, però, pensiamoci.
Ci sono dentro anche le nostre mani. Mani che contano volentieri il denaro, mani che legano le mani agli umili, mani che applaudono le prepotenze dei violenti, mani che spogliano i poveri, mani che inchiodano perché nessuno contenda il nostro privilegio, mani che invano cercano di lavare le proprie viltà, mani che scrivono contro la verità, mani che trapassano i cuori. La tua morte è opera di queste mani, che continuano nei secoli l'agonia e la passione.
Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un'acqua per lavare queste mani. Per dimenticare le mie mani, ho bisogno di guardare altre mani, di sostituire le mie mani spietate con le mani misericordiose della Madonna, della Maddalena, di Giovanni, del Centurione che si batte il petto...

don Primo Mazzolari

venerdì 22 aprile 2011

La gatta frettolosa fece i ... regolamenti ciechi

Qualche volta magari c'è il tempo ma non la voglia di aspettare.
Parliamo del Regolamento dell'alielanzione degli immobili di proprietà comunale approvato nel Consiglio Comunale di lunedì scorso.
Tale Regolamento poteva e doveva essere migliorato.
Nella Maggioranza esistono fior di avvocati. Potevano intervenire loro a modificarlo (non è problema di intelligenza, ma di preparazione professionale). Non è vero che basta fare qualcosa. Se il provvedimento manca di alcuni elementi, come la sistematicità e la chiarezza, allora è utile, anzi necessario, aspettare e migliorare.
Faccio solo due commenti, il primo per esemplificare perché il provvedimento non è chiaro, il secondo per spiegare perché non è sistematico.
Esempio n. 1: il rregolamento prevede che i beni demaniali possono essere alienati.
Attenzione, a norma di legge i beni demaniali non possono essere alienati.
Chi ha composto il regolamento ha aggiunto, come è giusto, che i beni demaniali possono essere alienati se già oggetto di provvedimento di “sdemanializzazione”. Ora se c'è il provvedimento di “sdemanializzazione”, non si parla più di beni demaniali, ma di beni del patrimonio comunale, vuoi disponibile, vuoi indisponibile. Se sono stati “sdemanializzati”, allora , visto che non sono più beni demaniali, la norma a cosa serve?
Esempio n. 2: il Regolamento prevede due procedure di vendita.
La prima procedura viene definita “Asta pubblica”, la seconda “Trattativa privata”. Se si leggono le norme contenute, si scopre che, salvo alcune differenze in tema di pubblicità degli avvisi e di presentazione delle offerte, per il resto le due procedure risultano assolutamente identiche. La scelta tra le due procedure viene fatta, in linea assolutamente generica (non sto parlando del Regolamento), per diversi motivi: di solito l'asta pubblica prevede un sistema di rilancio delle offerte (cresce il prezzo) ed è legata al valore e all'importanza di quello che si vende; la trattativa privata viene invece scelta per la sua agilità, per un minor valore e una minore importanza della vendita, oppure perché il bene da vendere è così particolare che, in realtà, è meglio trovare i soggetti interessati in altro modo, piuttosto che aspettare che arrivino da soli.
Rendere uguali questi due procedimenti porta di fatto a moltiplicare i difetti dei due e dividerne (cioè diminuirne) i pregi.

El cofos

giovedì 21 aprile 2011

Bene la prima fase dell’accoglienza Al via lezioni di italiano per chi rimane

Tra i 99 arrivati sabato molti hanno scelto di andare in Francia. In arrivo altri 45.


Nonostante l’incertezza sulle prospettive future dopo i pericoli e le fatiche corsi in mare, i 99 migranti tunisini sbarcati nelle settimane scorse sulle coste italiane e arrivati sabato nelle strutture di accoglienza messe a disposizione delle Caritas lombarde, hanno mantenuto un atteggiamento molto dignitoso e un comportamento irreprensibile. In nessuno dei centri si sono verificate tensioni. Tutti gli ospiti hanno, invece, dimostrato gratitudine e accettato senza proteste le regole di convivenza previste dei centri. L’inserimento è avvenuto quindi senza alcun problema. La situazione è andata poi evolvendosi. Come dichiarato sin dal loro arrivo, in questi giorni, circa 60 persone hanno deciso di partire, per lo più, alla volta della Francia dove sperano di raggiungere familiari o amici o in ogni caso credono di avere maggiori chance per il futuro. Gli operatori sociali dei centri li hanno correttamente informati di quello che sta accadendo al confine in questi giorni, ma hanno preso atto della loro libera scelta, non spettando a loro compiti di controllo e di sorveglianza. Nel frattempo i posti che si sono mano a mano liberati sono stati occupati in parte da nuovi migranti inviati dalle Prefetture. 45 nuovi arrivi sono attesi domani nelle strutture di accoglienza (non solo quelle gestite da Caritas) messe a disposizione delle Prefetture su tutto il territorio lombardo. Intanto con gli ospiti che hanno deciso di rimanere le Caritas hanno avviato scuole di italiano. «L’afflusso di arrivi è stato fino ad ora assolutamente gestibile e non ha creato nessuna difficoltà alla nostra rete – ha commentato il delegato regionale della Caritas Lombarde, don Roberto Davanzo –. E’ chiaro che la maggioranza di queste persone è di passaggio. La loro meta è la Francia. Ma solo una parte, si vedrà quanto grande, potrà raggiungerla veramente. Pur in questa situazione in continua evoluzione è opportuno pensare a che cosa offrire a coloro che decidono di rimanere sul nostro territorio. Per questa ragione in alcuni centri, anche grazie al contributo del volontariato, sono stati attivati corsi di italiano. In futuro si vedrà cosa fare». Gli operatori fanno osservare che tecnicamente i migranti arrivati in questi giorni, disponendo di un permesso di soggiorno temporaneo, possono essere assunti con contratti regolari e quindi, inserirsi regolarmente nel mercato del lavoro italiano.

Scuola: i conti dei tagli tornano. Più insegnanti per le elementari, meno per le medie

L’importante è che il conto dei tagli torni: questo sta a cuore al ministro e ai suoi esecutori. Se tanti tagli sono previsti, tanti tagli devono essere fatti: che poi vadano a cadere da una parte o dall’altra… al ministro poco importa. Tant’è che le scelte vengono, alla fine, scaricate sui dirigenti scolastici, che si arrangiano come possono. Sono constatazioni poco eleganti: ma di constatazioni appunto si tratta.
La Direzione Scolastica Regionale della Lombardia, fatti un po’ di conti, ha realizzato che l’organico assegnato per la scuola primaria alla provincia di Lecco non sarebbe bastato neppure per coprire le ore in classe richieste dai genitori (ore di insegnamento “frontale”, senza contare la mensa, di cui ormai non si tiene più conto, né le copresenze, sparite). Per questo motivo la stessa Direzione Scolastica Regionale ha dovuto fare marcia indietro e recuperare circa 200 posti in organico per la scuola primaria in provincia di Lecco. Ma, sia chiaro, lo ha fatto semplicemente sottraendo questi posti all’organico provinciale – non ancora ad oggi definito – della scuola media e della scuola superiore.
"Compensazione": questa è la parola magica. Togli di qua, aggiungi di là, purchè si vada a pari.
Non è proprio il caso di rallegrarsi se compaiono per la scuola elementare 200 posti in più rispetto a quelli dichiarati in prima istanza: perché compariranno 200 posti in meno quando usciranno i numeri dell’organico della scuola media, della scuola superiore e quando uscirà l’organico di fatto. Infatti un terzo circa dei tagli non effettuati sulla scuola elementare graverà sulla scuola media con un’aggiunta ai tagli già previsti (l’organico della scuola media dovrebbe essere definito attorno a metà maggio); circa un terzo graverà sulla scuola superiore (organico attorno a metà giugno) e il rimanente terzo sarà risparmiato sull’organico di fatto.
I conti tornano

Forum della Scuola
del Partito Democratico della Federazione di Lecco

mercoledì 20 aprile 2011

Il Patto per la sicurezza

Pubblichiamo il testo inetragle del Patto per la sicurezza firmato ieri, in data 19 aprile a Lecco, alla presenza del Ministro dell'Interno Roberto Maroni, tra la Prefettura di Lecco, la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco e i Comuni di Lecco, Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera.

PREMESSO
  • che la sicurezza è un diritto primario del cittadino e che il livello di qualità della vita, nel contesto urbano, influenza la percezione di insicurezza e l’efficacia delle azioni a tutela e garanzia della tranquillità della civile convivenza;
  • che pertanto appare necessario prevenire e contenere, insieme alla commissione dei reati e ai fenomeni criminali più gravi, tutti quegli eventi suscettibili di incidere sulla pacifica e ordinata vivibilità del territorio, sull’efficiente fruibilità degli spazi e dei servizi, oltre che sulla vita privata e la sicurezza dei propri beni;
  • che questi obiettivi possono essere conseguiti, in ragione della complessità delle azioni da porre in essere, solo attraverso l'azione integrata dei diversi livelli di governo e con la piena partecipazione degli attori del mondo sociale e produttivo, in un quadro di intelligente e fattiva collaborazione e nel rispetto dei reciproci ruoli;
  • che in tal senso è opportuno proseguire nella positiva e proficua esperienza di leale collaborazione già in essere tra la Prefettura di Lecco, la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco, il Comune capoluogo e i Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera, con la sperimentazione di innovativi modelli di governo della sicurezza urbana che sappiano integrare i necessari interventi per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica con le iniziative atte a promuovere la coesione sociale e a favorire la vivibilità del territorio e la qualità della vita, coniugando prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione;
  • che i “Patti per la sicurezza” -che si inseriscono nella cornice del Patto stipulato tra il Ministro dell’Interno e il Presidente dell’ANCI il 20 marzo 2007- rappresentano un efficace strumento di attuazione di modelli operativi capaci di stimolare e concretizzare la collaborazione tra i soggetti istituzionali garanti delle esigenze sopra enunciate, al fine di fornire ai cittadini risposte coerenti ed unitarie mediante un rafforzamento del rapporto collaborativo tra lo Stato e le istituzioni locali, nel quadro della sicurezza integrata;
RITENUTO
  • che il diritto alla sicurezza vada assicurato nel modo più pieno, non soltanto in relazione ai fenomeni di criminalità, ma anche, più in generale, rispetto a quelle situazioni di degrado, disordine urbano o di esclusione che possono favorire l’insorgere di manifestazioni di illegalità o di semplice devianza, contribuire allo scadimento della qualità urbana e accrescere il disagio sociale e la sensazione di insicurezza;
  • che un sistema integrato di sicurezza, nella cornice di un Patto che preveda azioni coordinate e progetti specifici per contrastare la criminalità e prevenire i fenomeni di degrado urbano, appare lo strumento più idoneo per favorire il perseguimento di un’efficace azione di prevenzione;
  • che l’attività finalizzata alla prevenzione ed alla repressione dei reati e di controllo nei confronti di forme di devianza che possono creare turbativa sociale, può realizzarsi anche con il potenziamento di strumenti tecnologici idonei a monitorare le zone maggiormente a rischio, al fine di realizzare un efficace presidio volto alla prevenzione situazionale;
CONSIDERATO
  • che la provincia di Lecco, storicamente caratterizzata da un ampio benessere economico e da una diffusione importante e capillare di strutture produttive, può prestarsi a tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata, e pertanto anche in tale contesto si rende necessaria una più stringente collaborazione tra le Istituzioni statali e quelle locali al fine di prevenire l’inquinamento del tessuto economico e produttivo;
  • che l’andamento generale della delittuosità nella provincia ha seguito nell’ultimo anno una marcata tendenza discendente, evidenziando tuttavia limitate aree in controtendenza, caratterizzate da una specifica condizione geografica ovvero da una più significativa urbanizzazione, interessate soprattutto da fenomeni di criminalità predatoria di tipo pendolare, ragione per cui l’intensificazione della collaborazione, soprattutto tra comuni limitrofi e per il controllo delle vie di comunicazione, appare strumento utile e necessario;
  • che dall’analisi del territorio, effettuata alla luce delle citate considerazioni e dei dati relativi ai reati denunciati, emergono quali fenomeni delittuosi fonte di principale preoccupazione per la popolazione i furti in abitazione e le rapine, oltre all’abusivismo commerciale e agli atti di danneggiamento e vandalismo verso gli arredi urbani;
  • che alla luce della medesima analisi risultano altresì incidere, nella percezione di insicurezza, fenomeni di degrado urbano, di turbativa della pacifica convivenza e della quiete pubblica;
  • che la competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità appartiene allo Stato, mentre è compito delle Enti territoriali, ciascuno nell’ambito di propria competenza, porre in essere le attività necessarie a partecipare ad un sistema per una sicurezza integrata, rappresentando le istanze di coloro che vivono sul proprio territorio ed assumendo tutte quelle iniziative di prevenzione sociale e di fruibilità delle risorse disponibili che possono concorrere a ridurre ed a contenere il manifestarsi di fenomeni di disagio sociale e di insicurezza urbana;
  • che i “Patti per la sicurezza” sono lo strumento per integrare l’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità, di competenza dello Stato, con la prevenzione sociale, situazionale e comunitaria di pertinenza degli Enti territoriali;
  • che alcuni dei soggetti firmatari sono anche parti sottoscrittrici del Patto per la Sicurezza dell’Area del Lago di Como e che tuttavia i due strumenti non presentano elementi di sovrapposizione ma sono viceversa destinati ad integrare azioni ed obiettivi implementandone l’efficacia;
VISTO... 

TUTTO CIO’ PREMESSO

la Prefettura di Lecco, la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco, il Comune di Lecco, i Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate, Valmadrera, con popolazione superiore ai 10.000 abitanti, nella condivisione delle considerazioni espresse nel preambolo e nel rispetto delle reciproche competenze e attribuzioni, convengono di stipulare il seguente Patto per la Sicurezza.

Articolo 1
Premesse

Le premesse sono parte integrante del presente documento.

Articolo 2
Priorità ed obiettivi

Il Prefetto, il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia ed i Sindaci dei Comuni di Lecco, Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera, ciascuno in relazione alle proprie competenze e attribuzioni, si impegnano a promuovere azioni coordinate e integrate, volte a garantire le migliori condizioni di sicurezza e vivibilità nei rispettivi territori.
Le Parti si impegnano, in particolare, a perseguire i seguenti obiettivi:
  • miglioramento del controllo del territorio, anche in raccordo con i Comuni limitrofi, attraverso il miglior utilizzo dei piani di controllo coordinato del territorio esistenti, lo sviluppo delle politiche di prossimità e delle buone pratiche di collaborazione, l’implementazione degli strumenti di prevenzione situazionale e di reciproca collaborazione, in relazione alle rispettive competenze;
  • prevenzione e contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nei settori degli appalti pubblici, dei contratti e delle forniture, delle concessioni e delle autorizzazioni, dei subentri negli esercizi pubblici e commerciali, nell’attività edile in generale;
  • aggiornamento tecnico e incremento dei sistemi di videosorveglianza esistenti, mirati a zone particolari del territorio, anche al fine di costituire una rete integrata e tecnologicamente compatibile di scambio e condivisione di informazioni ed immagini;
  • attivazione di percorsi di ascolto e confronto nei confronti delle diverse espressioni del tessuto sociale, associativo, produttivo e del mondo del lavoro, al fine di definire in maniera condivisa e partecipata le specifiche esigenze delle differenti categorie sociali ed economiche e nell’ottica di favorire la prevenzione sociale;
  • prevenzione della devianza giovanile, anche attraverso iniziative per l’educazione alla legalità nelle scuole;
  • promozione di iniziative congiunte in tema di assistenza alle vittime dei reati.
Le Parti concordano che, nel quadro dei citati obiettivi, le azioni comuni riguarderanno in via prioritaria, nell’ambito delle rispettive competenze, i seguenti settori di attività:
  • potenziamento di forme innovative di collaborazione logistica, strumentale e finanziaria;
  • incremento del contributo informativo, da parte degli enti territoriali, per la prevenzione antimafia nel settore degli appalti, dei contratti e delle concessioni e autorizzazioni amministrative;
  • contrasto alla criminalità predatoria, ai fenomeni di contraffazione attraverso la collaborazione tra le forze di Polizia dello Stato e le Polizie Locali;
  • prevenzione e contrasto del commercio ambulante abusivo e dei fenomeni di vagabondaggio ed accattonaggio, prevedendo in tali casi, ove necessario, interventi sociali di sostegno;
  • mappatura delle aree che richiedono interventi di ripristino del decoro urbano, dell’illuminazione pubblica e delle strutture in condizioni di degrado, nonché delle eventualmente correlate situazioni di disagio sociale;
  • iniziative comuni per il contrasto al c.d. “lavoro nero” e per l’implementazione del controllo sul rispetto della normativa riguardante la sicurezza sul lavoro;
Articolo 3
Attività di coordinamento

In sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica sono valutate le informazioni sulle situazioni più critiche esistenti sul territorio, nonché le strategie di intervento da attuarsi, nel quadro delle politiche di sicurezza integrata. Nello stesso ambito sono esaminate, su segnalazione della Regione, della Provincia o dei Comuni sottoscrittori, le problematiche emergenti, anche sulla scorta degli esiti delle sedute della “Cabina di Regia” di cui al successivo articolo 10, in relazione a specifiche problematiche legate alla sicurezza ed alla vivibilità del territorio dei singoli Comuni.

Art 4
Impegni della Regione Lombardia

In relazione alle priorità condivise e per una efficace traduzione operativa delle risultanze della “Cabina di Regia” di cui al successivo articolo 10, e nella consolidata sinergia interistituzionale fra Stato ed Enti territoriali, la Regione Lombardia concorre all’attuazione degli obiettivi individuati dal presente Patto, e si impegna a collaborare -anche con gli strumenti previsti dall’articolo 1, comma 439, della Legge n. 296 del 27 dicembre 2006- ad iniziative e progetti finalizzati ad incrementare i livelli di sicurezza urbana nel territorio lecchese, nel pieno rispetto dell’esclusiva competenza statale in materia di ordine pubblico e sicurezza. La Regione, d’intesa con la Prefettura, la Provincia, i Sindaci e i rappresentanti delle categorie sociali, produttive e commerciali, partecipa ad attività coordinate per la risoluzione di specifiche problematiche relative alla sicurezza urbana. In collaborazione con l’Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione (Eupolis), la Regione favorisce l’analisi e la conoscenza delle problematiche territoriali per un efficace scambio di informazioni e di analisi dei fenomeni di interesse locale. Sulla base dei bisogni formativi espressi dagli Enti locali e tenuto conto degli indirizzi operativi della “Cabina di Regia”, la Regione, con il supporto di Eupolis, favorisce l’organizzazione e lo svolgimento di iniziative formative di aggiornamento e di approfondimento professionale dedicato agli operatori della Polizia Locale su specifici aspetti operativi attinenti ai servizi di vigilanza urbana nonché sullo studio della normativa di settore. Al fine di implementare le sinergie operative, saranno proposti corsi di aggiornamento professionale congiunti tra Polizie locali e Forze di Polizia dello Stato.

Articolo 5
Impegni della Provincia di Lecco

La Provincia si impegna a:
  • fornire supporto ai Comuni di minori dimensioni demografiche nelle azioni a tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana nonché, per mezzo del corpo di polizia provinciale, nel presidio e nel controllo del territorio, nell’ambito delle attribuzioni e competenze del corpo;
  • fornire supporto, in collegamento con la Regione Lombardia, all’attività formativa destinata alle polizie locali, anche al fine di un’efficace interazione didattico-operativa sul tema della sicurezza integrata. In tale contesto, saranno privilegiati gli argomenti concernenti: a) la polizia di prossimità; b) l’integrazione operativa, tenuto conto delle rispettive competenze, nel contesto dell’attività di controllo del territorio; c) la valenza strategica della comunicazione tra le Istituzioni.
Gli incontri si svolgeranno presso la struttura messa a disposizione dall’Amministrazione Provinciale di Lecco.
La Provincia si impegna inoltre a
  • stimolare i Comuni di modeste dimensioni ad attivarsi in direzione dello svolgimento, in forma associata o attraverso convenzioni, delle funzioni di polizia locale;
  • sensibilizzare e sostenere la cittadinanza sulla possibilità di adottare, nel rispetto delle norme vigenti, forme di protezione passiva, ovvero accorgimenti e comportamenti per prevenire la commissione di reati a proprio danno, sviluppando ulteriormente le azioni già poste in essere;
  • fornire supporto all’implementazione dei sistemi di videosorveglianza “dinamici”, quali quelli che consentono la tracciabilità delle targhe;
  • rafforzare l’attività di vigilanza contro l’abbandono incontrollato di rifiuti. In particolare, la Provincia si propone di incrementare la vigilanza nei confronti dei soggetti produttori di rifiuti speciali e nei confronti delle imprese autorizzate all’esercizio dell’attività di gestione dei rifiuti.
Articolo 6
Impegni del Comune di Lecco

Il Comune di Lecco si impegna a:
  • fornire ampia collaborazione alle Forze dell’ordine per il monitoraggio delle zone a maggiore rischio, compatibilmente con i mezzi e il personale a disposizione del Corpo di Polizia Locale con funzioni operative;
  • porre in essere, anche in collaborazione con le Forze dell’Ordine, iniziative destinate alla repressione delle forme di abusivismo commerciale e a favore degli esercenti del commercio, per la diffusione di misure destinate alla prevenzione del compimento di atti illeciti;
  • comunicare alle Forze dell’ordine informazioni circa le volture o i passaggi transattivi di esercizi pubblici, commerciali, di servizio e intrattenimento, che presentino evidenti anomalie rispetto al normale assetto economico di cessione e/o dismissione dei predetti esercizi, al fine di incrementare l’opera di prevenzione e di contrasto nei confronti di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nelle sue varie forme;
  • sviluppare attività di prevenzione sociale e situazionale con l’obiettivo di contribuire a migliorare il livello di sicurezza e della qualità della vita dei cittadini (quali, ad esempio: campagne informative, dislocazione di telecamere, potenziamento dell’illuminazione pubblica, recupero e risanamento di aree degradate ove esistenti, miglioramento delle condizioni di viabilità);
  • segnalare alla Prefettura, nell'ambito della propria attività sul piano sociale, particolari situazioni di criticità che possano comportare riflessi sulla sicurezza urbana, quali, ad esempio, emarginazione, disagio giovanile, fenomeni di accattonaggio, danneggiamenti vandalici alle strutture urbane, per interventi che richiedono, anche in via preventiva, attività sinergiche con i soggetti pubblici e privati interessati;
  • assicurare la rilevazione, da parte delle Polizia Locale, degli incidenti stradali verificatisi nei territorio di competenza comunale;
  • implementare il sistema attuale di videosorveglianza e le modalità di interazione con le sale operative della Questura di Lecco e del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, anche attraverso sistemi mirati di tracciabilità delle targhe;
  • segnalare al Prefetto - previo scambio informativo con i competenti Uffici della Questura - le esigenze di pubblica sicurezza che richiedano la sospensione, l’annullamento o la revoca delle licenze di commercio, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 616/77, ovvero le violazioni da cui consegue l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 6, comma 3 della Legge 160 del 2 ottobre 2007, quando vi siano ripercussioni sulle condizioni dell’ordine e della sicurezza pubblica, salvi i poteri del Questore per la sospensione temporanea delle licenze ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S.;
  • segnalare al Prefetto l’elenco dei contratti di lavori, servizi, forniture stipulate dal Comune con atto pubblico amministrativo o scrittura privata autenticata, ritenuti di particolare rilievo o importanza, in relazione all’importo o alla tipologia; analoga segnalazione sarà effettuata, al ricorrere delle medesime circostanze, in relazione ai subappalti autorizzati;
  • segnalare al Prefetto, ove ricorrano particolari circostanze a giudizio del Comune rilevanti ai fini della prevenzione antimafia, i permessi a costruire o altri titoli edilizi assentiti con indicazione del soggetto richiedente e dell’impresa esecutrice;
Articolo 7
Impegni dei Comuni
di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera

I Sindaci dei Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera si impegnano:
  • a predisporre interventi nel campo della prevenzione sociale, situazionale e comunitaria, con l’obiettivo di contribuire a migliorare il livello di sicurezza e della qualità della vita dei cittadini (quali ad esempio: dislocazione di telecamere, potenziamento dell’illuminazione pubblica, recupero e risanamento di aree degradate, miglioramento delle condizioni di viabilità e la promozione con i più giovani e nelle scuole di mirate campagne di informazione di educazione civica e stradale);
  • a segnalare alla Prefettura, nell'ambito della propria attività sul piano sociale, particolari situazioni di criticità che possano comportare riflessi sulla sicurezza urbana, quali, ad esempio, emarginazione, disagio giovanile, fenomeni di accattonaggio, danneggiamenti vandalici alle strutture urbane, criticità derivanti da attività di locali pubblici notturni e da sale da gioco, per interventi che richiedono, anche in via preventiva, attività sinergiche con i soggetti pubblici e privati interessati;
  • a comunicare alle Forze dell’ordine informazioni circa le volture o i passaggi transattivi di esercizi pubblici, commerciali, di servizio e intrattenimento, che presentino evidenti anomalie rispetto al normale assetto economico di cessione e/o dismissione dei predetti esercizi, al fine di incrementare l’opera di prevenzione e di contrasto nei confronti di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nelle sue varie forme;
  • ad assicurare la rilevazione, da parte delle Polizie Locali, degli incidenti stradali verificatisi nei territori di competenza comunale;
  • a collaborare - in relazione alle proprie specifiche competenze - con le Forze dell’ordine, secondo le modalità di volta in volta concordate, per il monitoraggio delle zone e delle situazioni ritenute più esposte ad episodi lesivi della sicurezza dei cittadini;
  • ad avviare, ricorrendo anche a convenzioni e associazioni di servizi tra enti locali, un processo di incremento delle pattuglie della Polizia Locale, dedicate, nell’ambito delle proprie competenze, al controllo coordinato del territorio, per consentire un incremento dei servizi nell’azione di contrasto a tutte le forme di criminalità;
  • a garantire la collaborazione delle polizie locali con le Forze di Polizia dello Stato e con la Polizia provinciale, sviluppando strumenti operativi per un migliore impiego delle risorse sul territorio ed iniziative, anche operative, relative alla criminalità predatoria, nonché per prevenire lavoro nero e clandestinità;
  • segnalare al Prefetto le esigenze di pubblica sicurezza che richiedano la sospensione, l’annullamento o la revoca delle licenze di commercio, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 616/77, ovvero le violazioni da cui consegue l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 6, comma 3 della 160 del 2 ottobre 2007, quando vi siano ripercussioni sulle condizioni dell’ordine e della sicurezza pubblica, salvi i poteri del Questore per la sospensione temporanea delle licenze ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S.;
Articolo 8
Impegni della Prefettura

La Prefettura di Lecco si impegna:
  • a fornire periodicamente i dati statistici sulla criminalità nel territorio comunale;
  • a collaborare ad iniziative pubbliche degli Enti territoriali sul tema della sicurezza;
  • a pianificare, in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, anche sulla base di informazioni fornite dagli Enti territoriali o dalla Cabina di Regia, mirati servizi di prevenzione, controllo e contrasto dei fenomeni illegali, soprattutto nella stagione estiva, nelle ore serali e notturne, e nei fine settimana;
  • a collaborare con i Sindaci per una conoscenza integrata delle problematiche emergenti, in particolare delle eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata, anche attraverso sessioni itineranti del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica;
  • a mantenere e sviluppare, d’intesa con i Sindaci, scambi di informazioni tra le Forze di Polizia dello Stato e le Polizie Locali, sulle materie oggetto di attività coordinata, mirate a valutazioni congiunte su specifiche situazioni problematiche relative alla sicurezza urbana, per la realizzazione di opportuni interventi, individuati in riunioni convocate dal Prefetto, anche allargate, se necessario, ad altri enti e a rappresentanti istituzionali di categorie sociali, produttive e commerciali.
 La Prefettura si impegna, inoltre, a rappresentare ai competenti Uffici del Ministero dell’Interno la eventuale necessità di implementazione dei presidi e delle aliquote delle Forze di Polizia sul territorio.

Articolo 9
Impegni finanziari

Gli Enti territoriali si impegnano alla contribuzione, alla concertazione e realizzazione nei confronti di progetti e programmi – valutati in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – relativi alla collaborazione delle Forze di Polizia dello Stato e delle Polizie locali per il controllo integrato del territorio e il contrasto dell’illegalità, nonché all’implementazione dei sistemi di videosorveglianza. Ai fini dell'attuazione dei programmi previsti dal presente articolo gli Enti territoriali attiveranno apposite forme di contribuzione logistica, strumentale o finanziaria da destinare al rafforzamento delle condizioni di sicurezza dei cittadini, nei termini e secondo le modalità di cui all’articolo 1, comma 439, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, secondo cui “per la realizzazione di programmi straordinari di incremento dei servizi di polizia, di soccorso tecnico urgente e per la sicurezza dei cittadini, il Ministro dell'interno e, per sua delega, i prefetti, possono stipulare convenzioni con le regioni e gli enti locali che prevedano la contribuzione logistica, strumentale o finanziaria delle stesse regioni e degli enti locali”. In particolare, nell’ambito della menzionata sinergia interistituzionale, il Comune e la Provincia di Lecco, i Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera, fermi restando i provvedimenti di competenza dei rispettivi organi deliberativi e tenuto conto delle disponibilità di bilancio, assumono, per la realizzazione delle finalità del presente Patto, gli impegni finanziari di seguito indicati, che comprendono l’inserimento nel contesto collaborativo e integrato del Patto per la Sicurezza di iniziative già programmate o in corso, nonchè nuovi conferimenti, volti a realizzare le progettualità del Patto che saranno elaborate nella Cabina di Regia.

PROVINCIA DI LECCO
  • Finanziamento di progetti a favore di privati per l'implementazione di sistemi  antintrusione  per contrastare il fenomeno dei furti in abitazione: € 30.000,00
COMUNE DI LECCO
  • Acquisto di n. 3 autovetture della Polizia Locale, dotate di strumentazione tecnologicamente avanzata, destinate all’attività di pattugliamento: € 86.000,00
  • Potenziamento del sistema di videosorveglianza. L’attuale sistema, composto da 52 postazioni di videoripresa, 1 centrale operativa presso il Comando di Polizia Locale e 2 centrali operative secondarie presso la Questura e il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, sarà implementato nel corso del 2011 con ulteriori postazioni presso una scuola, presso i parcheggi del centro città e con l’installazione di nuovi monitor e personal computer presso le 2 centrali operative secondarie (intervento quest’ultimo prioritario rispetto agli altri indicati). Quanto sopra nel rispetto di quanto disposto dalle circolari del Dipartimento della Pubblica Sicurezza N. 558/A/421.2/70/456 in data 08.02.2005 e 558/A/421,2/70/195960 in data 06.08.2010. Spesa complessiva stimata: € 98.000,00
  • Compartecipazione al progetto predisposto dalla Prefettura di tracciabilità delle targhe veicoli, da considerare in sinergia con il patto per la sicurezza del lago di Como: € 10.000,00
  • Ulteriori conferimenti a supporto del Patto, in relazione a progettualità successivamente approvate: € 10.000,00
COMUNE DI CALOLZIOCORTE
  • Potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale: € 13.000,00
  • Potenziamento ed ampliamento del sistema di videosorveglianza con tracciabilità delle targhe, per il quale è stata impegnata la somma di: € 113.000,00
COMUNE DI CASATENOVO
  • Stanziamento di per l’ammodernamento ed il potenziamento della locale caserma dei Carabinieri di Via Nino Bixio: € 350.000,00

COMUNE DI MANDELLO DEL LARIO
Ristrutturazione della locale caserma dei Carabinieri: € 317.000,00

COMUNE DI MERATE
  • Adeguamento impianto di videosorveglianza in aree pubbliche: € 30.000,00
  • Interventi sulla viabilità per la prevenzione dell’incidentalità stradale: € 50.000,00
COMUNE DI VALMADRERA
  • Ampliamento dell'impianto di videosorveglianza: € 20.000,00
  • Assunzione a tempo determinato di un agente di Polizia Locale al fine di consentire l'ampliamento della fascia oraria di servizio serale: € 15.000,00
I Comuni sottoscrittori si impegnano a valutare la possibilità di conferire ulteriori risorse finanziarie, sulla base di specifici progetti approvati nella Cabina di Regia, assumendo il criterio di compartecipazione in relazione al numero degli abitanti e all’ambito territoriale di realizzazione del progetto. A tali risorse potranno aggiungersi finanziamenti di soggetti istituzionali pubblici, finalizzati alla realizzazione di specifici interventi per la sicurezza urbana.

Articolo 10
Cabina di regia per l’attuazione del Patto

Con provvedimento del Prefetto di Lecco è costituita una cabina di regia, coordinata dalla Prefettura, con il compito di verificare l’attuazione del presente Patto, monitorare l’adempimento agli impegni sottoscritti, valutare progettualità ed interventi per il conseguimento degli obiettivi del Patto da sottoporre all’approvazione dei sottoscrittori per la concreta attuazione. L’organismo si riunirà con cadenza trimestrale, sarà coordinato da un rappresentante del Prefetto e composta dai rappresentanti del Presidente della Regione Lombardia, del Presidente della Provincia, dei Sindaci sottoscrittori e delle Forze dell’Ordine. La cabina di regia promuove ulteriori intese per lo sviluppo di azioni congiunte nei vari settori di intervento previsti dal Patto. A tal fine, ove occorra, potranno essere invitati alle sedute dell’organismo rappresentanti di altri Comuni interessati, anche in ragione della loro contiguità territoriale, qualora sia necessario porre in essere opportune forme di raccordo. La cabina di regia svolge altresì attività di analisi di problematiche e di elaborazione di proposte da portare all’attenzione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per le relative determinazioni.

Articolo 11
Durata e verifica

Il presente Patto ha la durata di due anni. Le parti convengono di individuare nella cabina di regia l’organismo che, con cadenza trimestrale, provvede alla verifica delle iniziative promosse, degli impegni assunti e dei risultati raggiunti al fine di garantire incisività e tempestività agli interventi programmati.

Articolo 12
Adesione di altri Comuni

Il presente Patto è aperto all'adesione degli altri Comuni della Provincia di Lecco.

Modifiche sviabilistiche

Quest’oggi a mezzanotte scatta l’ora X con l’entrata in vigore delle modifiche viabilistiche del centro storico. Ecco il comunicato diramato dal Sindaco Andrea Robbiani
"Si informa la cittadinanza che con decorrenza 21 Aprile 2011, l’Amministrazione Comunale istituisce le seguenti modifiche viabilistiche:
  • Il senso unico su via Donato Frisia, in direzione sud, dal civico 27 all’intersezione con via Terzaghi;
  • Il senso unico in entrata, su viale Garibaldi dall’intersezione con via Statale all’intersezione con vicolo Scipione Albani;
  • Il senso unico su viale Lombardia dall’intersezione con via Parini all’intersezione con Via Terzaghi.
Tali modifiche si introducono per porre in sicurezza particolari tratti di strada del centro città, che per conformazione non possono sopportare il doppio senso di marcia. Si evidenzia che l’introduzione di queste modifiche non avrà ripercussioni negative sui percorsi dei mezzi pubblici. Tuttavia è bene evidenziare che la via Frisia nella parte alta, prima del restringimento, resterà comunque transitabile nei due sensi di marcia. Per quanto riguarda il viale Lombardia resterà percorribile nei due sensi di marcia da via Parini in direzione viale Cornaggia; verranno tuttavia tolti gli stalli di sosta che attualmente ne rendono difficoltosa la transitabilità. Si ricorda che le vie in questione sono da percorrere a velocità moderata, ovvero a 30Km/h".
Alcune modifiche che suggerite sono state accolte, ad esempio lo spostamento del senso unico in viale Garibaldi solo nella parte finale. Purtroppo non quella di mantenere il doppio senso nella strettoia di via Donato Frisia. Siamo convinti che ciò causerà tanti disagi agli abitanti e comporterà un aumento del traffico in altre zone, specialmente in piazza Italia. Se fosse stato concesso il tempo necessario per discutere e ragionare tutti insieme sarebbero state trovate soluzioni più idonee. Speriamo che se le decisioni si rivelassero fallimentare e problematiche il Signor Sindaco Andrea Ambrogio Robbiani sappia mettere da parte l’orgoglio e tornare sui suoi passi, accogliendo i consigli del suo vice Massimiliano Vivenzio.


Bloggers

martedì 19 aprile 2011

Il legittimo impedimento: c'è già per tutti, non occorre una norma apposta per il Governo

In vista della consultazione referendaria di giugno pubblichiamo un interessante e chiaro intervento sul "legittimo impedimento".


Ipotizziamo che una persona sia imputata in un processo penale. Il codice vigente garantisce all'imputato il diritto ad essere e a non essere presente.
Il diritto a non essere presente viene garantito tramite la norma che prevede che l'imputato non possa essere condotto coattivamente nell'aula dove si svolge il processo (se non vuole essere presente, ha il diritto di non esserlo). Ma l'imputato ha anche pieno diritto di essere presente al suo processo. Se esistono circostanze (gravi e dimostrate) che impediscono all'imputato di essere presente in aula il giorno dell'udienza, il Giudice, valutate le circostanze, dispone il rinvio ad altra data. In quel caso nessuna attività può essere svolta in quell'udienza. Chiaro che non tutto può costituire legittimo impedimento (ad esempio difficilmente un'attività lavorativa può essere considerata un legittimo impedimento, salvo, ad esempio, l'intervento salvavita dell'unico medico disponibile, mentre i problemi di salute sono considerati validi se effettivamente gravi -non l'influenza o il raffreddore).
La legge 51 del 2010 aveva introdotto un nuovo concetto: l'attività di Presidente del Consiglio e quella dei Ministri, di fatto, era diventata automaticamente legittimo impedimento. Bastava, ad esempio, che la Presidenza del Consiglio o il Ministero inviassero una comunicazione dicendo che il Presidente del Consiglio dovesse svolgere attività preparatoria di un qualsiasi Consiglio dei Ministri, ad esempio, e il Giudice non aveva nessun diritto di sindacare, ma doveva rinviare il processo. Sulla norma di fatto è intervenuta la Corte Costituzionale nello scorso gennaio, restituendo di fatto al Giudice il potere di sindacare se l'impedimento è effettivamente legittimo o no, sia dal punto di vista della sussistenza dell'attività da svolgere, sia dal punto di vista dell'importanza dell'attività.
Il referendum però rimane. Si tratta adesso di una questione politica. La norma sul legittimo impedimento esiste già e il giudice è in grado di decidere se l'impedimento ci sia o no. Non c'è bisogno di fare una norma apposta per l'attività di Governo.


El Cofos

Sicurezza senza risposta

Ho inviato qualche settimana fa la mail in cale agli uffici comunale di Merate. Non ho avuto risposta.

E' la zona al confine con Cernusco Lombardone,
nelle vicinanze della ex Tessitura,
dove si sono il Bowling ed il Penny Market

Buongiorno,
ieri mia moglie, in bicicletta, mentre attraversava sulle strisce pedonali mostrate al centro dell'immagine allegata, e' stata investita da uno scooter che proveniva dalla direzione di Calco e stava superando una fila di autotreni. Fortunatamente pur essendo caduta, non si e' fatta molto male. Poteva andare peggio!
Con la presente voglio segnalare la pericolosità' di quel punto per chi percorrendo la pista ciclabile proveniente dalla stazione di Cernusco si dirige a Merate.
Infatti in quel punto la pista ciclabile finisce e il ciclista si trova contromano sulla provinciale.
Può' solo attraversare, sulle strisce pedonali, ma come visto, rischia la vita.
hiedo che si provveda quanto prima a mettere in sicurezza questo attraversamento.
Cordiali saluti

Franco Maggioni

lunedì 18 aprile 2011

Pendolari cornuti e mazziati: cassata la detrazione fiscale sugli abbonamenti

La settimana scorsa, accingendomi a preparare la dichiarazione dei redditi per l’anno 2010, ho scoperto che la detrazione fiscale del 19% per le spese di abbonamento ai mezzi di trasporto locale, regionale e interregionale è stata cassata dal Governo con l’ultima finanziaria relativa al triennio 2010-2012. Quindi la cosa varrà anche per il prossimo anno. Complimenti!!! Dopo gli aumenti tariffari di gennaio, i treni che fanno schifo e in ritardo, ci voleva questa ulteriore mazzata sui pendolari
Vedo che come annunciato questo governo non mette le mani nelle tasche degli italiani ma direttamente nel portafogli! Ma, soprattutto, mette le mani nelle tasche delle persone con maggiori difficoltà economiche… cioè quelle che utilizzano i mezzi pubblici per recarsi al lavoro o ai luoghi di studio.
Questo vuol dire accanirsi contro chi, avendo un abbonamento ai trasporti pubblici in tasca, dovrebbe essere, se non premiato, almeno incentivato a continuare sulla buona strada dell’utilizzo dei mezzi pubblici. Vuol dire togliere una agevolazione fiscale il cui valore non era solo economico ma anche, e soprattutto emblematico ed esemplare per cominciare a cambiare un atteggiamento mentale, una cultura della mobilità esclusivamente incentrata sull’automobile.
E allora mi viene spontaneo citare quello che diceva Indro Montanelli: “Veramente la scoperta che c’è un’Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai vista, e dire che di Italie brutte nella mia vita ne ho viste moltissime. L’Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L’Italia del 25 luglio, l’Italia dell’8 settembre, e anche l’Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l’avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo”.

Achille Panzeri
Consigliere Comunale
di "Insieme per Merate"

Giorni paradossali

Dedicato ai falsi difensori della fede, che lottano per un crocifisso appeso a un muro e riempiono la città di luminarie natalizie in nome dio Gesù che nasce, ma rifiutano i "poveri Cristi" e non vogliono che qualcuno sia disponibile ad accoglierli...

Ma qual è la nostra situazione storica, come sono oggi i giorni che viviamo? Potremmo definirli “giorni strani”. I più dotti potrebbero dirli “giorni paradossali”. Perché? Le motivazioni sono moltissime e differenti. Ad esempio, per stare all’attualità: perchè ci sono uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si definiscano come “guerra” le loro decisioni, le scelte e le azioni violente? Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni? E ancora: perché tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà? Come sono, quindi, i giorni che oggi viviamo? Possiamo rispondere nel modo più semplice, ma non per questo meno provocatorio per ciascuno di noi, interrogandoci con coraggio sul criterio che ispira nel vissuto quotidiano i nostri pensieri, i sentimenti, i gesti. E’ un criterio caratterizzato da dominio superbo, subdolo, violento, oppure è un criterio contraddistinto da attenzione, disponibilità e servizio agli altri e al loro bene?

Dionigi card. Tettamanzi
Arcivescovo di Milano

Il bidonatore

Per colpa del nostro Sindaco "verde" sono saltati la navetta e il deposito per le biciclette alla stazione di Cernuco Lombardone

La Giunta Comunale di Cernusco Lombardone ha approvato il “Progetto definitivo inerente la riqualificazione dell’ex-magazzino scalo merci F.S. da adibire a deposito bici e motocicli”. Cioè: l’ex scalo merci della stazione di Cernusco diventerà una rimessa ad uso dei pendolari che vogliono andare a prendere il treno in bici e in moto, così da ridurre il traffico veicolare e di conseguenza l’inquinamenti. Ma c’è un ma, anzi tanti ma…. Mail Sindaco di Cernusco Sergio Bagnato ha riferito che la proposta al momento non si fa. Sperava che il Sindaco di Merate Andrea Robbiani che lo aveva promesso desse una mano con un contributo economico. Invece nisba: i soldi non ci sono e allora niente sostegno finanziario e allora niente progetto perché a Cernusco i 250.000 euro che servono non li hanno tutti e da soli non possono spendere così tanto perché sono un piccolo paese in confronto a Merate. Bagnato è conosciuto per le sue lamentazioni, ma Robbiani qualcosa poteva tirare fuori. A parole dice di voler favorire la viabilità alternativa, di voler combattere l’inquinamento, di voler mandare i cittadini in bici, di essere per il verde. Ma all’atto pratico sa solo porre limiti divieti e imposizioni. I 30.000 euri per le luminarie però li ha trovati, i 20.000 euri per la consulente personale d’immagine li ha trovati, i 1.000 euri per un’associazione che vende fiori li ha trovati… Ma diminuire il traffico no. Di verde ha solo la camicia. E’ la seconda volta che Robbiani tira il pacco. Ha già tirato un bidone con il servizio di navetta: doveva collegare la stazione ma gira solo per Merate. Ma vuoto perché il servizio è stato pensato con i piedi e non con la testa.

S.M.

domenica 17 aprile 2011

Andrea Robbiani, fede milanista

E' stata asfaltata come da indicazioni comunali il tratto della pista ciclopedonale tra le due rotatorie di Brugarolo (per intenderci il tratto tra la rotatoria di Via Pertini e la nuova rotatoria realizzata attraverso le urbanizzazioni FOMAS). Ci chiediamo: ma cosa significa quel colore rosso? Quella macchia di colore difforme da tutto il resto della pista? L'operazione di restyling avrebbe avuto un senso se fosse stata rifatta tutta la pista, dal semaforo sino a Merate, ma rifarne solo un minimo tratto e, per di più, farlo pure di colore diverso è proprio un pugno in un occhio. E per fortuna che tutti si lamentano, giustamente, che a Merate ci sono mille marciapiedi di tipo diverso... suggerirei di prendere esempio da Comuni anche a noi vicini, che dell'arredo urbano e dell'ordine hanno fatto una loro bandiera. Vivere in un luogo gradevole da vedere rende tutto più piacevole. Probabilmente l'idea, dopo quella di abbandonare tutte le contropartite FOMAS, sarà stata dettata dalla sussurrata nuova fede milanista del Sindaco.


G.P.