E’ stato presentato a Firenze il diciassettesimo rapporto Ecosistema Urbano (clicca sui testi evidenziati in grassetto per accedere ai rimandi) curato da Legambiente e dall’Istituto di Ricerche Ambiente Italia con la collaborazione de Il Sole 24 ore. Il documento è stato definito come la “foto delle città italiane”. Nel comunicato stampa reperibile sul sito internet di Legambiente si legge: “Nel complesso, i nuovi numeri dei principali comuni capoluogo di provincia d’Italia ci dicono che restano al palo le isole pedonali, le zone a traffico limitato e il verde, si conferma scarsamente utilizzato il trasporto pubblico, mentre crescono le immatricolazioni di automobili, molto probabilmente frutto dell’ennesima rottamazione promossa dal Governo. Non si muove quasi la capacità di depurazione delle acque reflue, così come non diminuiscono sostanzialmente le perdite delle reti idriche. Cresce, ed è una delle notizie più liete di questa edizione del rapporto, la raccolta differenziata, così come la diffusione delle energie rinnovabili. Permane l’emergenza smog anche se le medie del Pm10 si abbassano lievemente, mentre crescono quelle dell’Ozono. Come lo scorso anno si registra una lieve contrazione della produzione di rifiuti e dei consumi di carburante”. La ricerca è “realizzata attraverso questionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluogo di provincia e sulla base di altre fonti statistiche, con informazioni su 125 parametri ambientali per un corpus totale di oltre 125mila dati. I dati di questa edizione del rapporto fanno quindi prevalentemente riferimento all’anno 2009″.
Fotografia inquietante. E la nostra città? Lecco è indubbiamente in caduta libera. Quarantanove posizioni perse rispette allo scorso anno. Da 30^ a 79^. Tra Rieti e Teramo. Dopo Roma e L’Aquila. Poco sopra rispetto a Como, in lieve recupero. La peggior flessione tra tutte le città capoluogo. Triste primato per la città che soltanto due giorni fa ha ospitato in pompa magna la “convention” del turismo. Quale turismo? Turismo mediatico, elettorale, fine a se stesso. Turismo fatto di soldi sprecati e promesse-barzelletta. Il turismo, secondo una logica condivisa da un partito trasversale, funziona come la sicurezza, la crescita, lo sviluppo. Slogan di basso livello, parole svuotate di significato concreto ed agitate a seconda del venticello, utilissime per veicolare operazioni speculative sul territorio e sui diritti. Non a caso il Ministro del Turismo si chiama Michela Vittoria Brambilla: spot vivente. Avranno mai sentito parlare di verde urbano fruibile, consumi di carburanti, politiche energetiche, isole pedonali, trasporto pubblico, raccolta differenziata, produzione di rifiuti, perdite della rete idrica, Pm10 e inquinamento acustico?
Per fuggire via da te Brianza velenosa...
RispondiEliminafino a quando si continuerà a costruire sarà sempre peggio
RispondiElimina