sabato 16 febbraio 2013

La dolce vita a sbafo del Celeste

Sorge il mattino in compagnia dell'alba quando Roberto Formigoni si sveglia, e forse il sonno è il solo bene che non riceve in dono perché tutto il resto graziosamente accetta e prende a Sacro Sbafo. Dalle scarpe di coccodrillo azzurre, "al piè tiepide pelli", che la notte prima il fido servo ha già celato tra le seriche cortine del famoso guardaroba, al primo caffè che beve, zucchero compreso "sono tutte utilità - si legge nel rapporto di polizia - senza dubbio di provenienza illecita".
Poi il "Celeste Signore" - la definizione è del Parini - si ritira in bagno e si imbelletta il viso con la Genescience, duecento euro al barattolo, a base ovviamente di miracolosi peptidi, e spesso si accorge che l'ha quasi terminata e allora afferra il cellulare d'ordinanza e poiché "da tutto è servito e a nullo serve" spedisce da Chenot il suo Willy, segretario "d'amabil rito" che però non sempre riesce a ottenere il rifornimento - pagato a sbafo - dei preziosi Actif Essential: "Tu riesci a farmela avere entro lunedì mattina? Perché se no mi spacca le palle.
Ecco, la Genescience viso, non il contorno occhi. Due ne ha consumate nel giro di...". Quindi, mentre la biacca sul viso si condensa, gli capita persino di inorridire perché l'impertinente Willy, scosso il giogo della servile rima se ne va libero in versi sciolti: "La usi come colla per i manifesti". Ecco, la polizia giudiziaria ha tradotto in linguaggio gelido e tuttavia crudo il delicato giorno pariniano del Celeste Signore, e dunque adesso anche quel matto vestire e gli squillanti colori di cui s'orna le vesti non sono più un'estetica bizzarra, ma il curriculum dello scroccone, conti di sartoria pagati da chissà chi, la giacca arancione di Gianni Campagna, i maglioni che egli stesso ribattezzò compiaciuto formaglioni.... "Gli stilisti Iceberg, Gerani, Richmond, hanno a cuore il mio guardaroba" spiegò in un'intervista a Panorama. E a Massimo Giannini disse: "Non li scelgo io, me li regalano". E le mille scarpe le confeziona un artigiano della Brianza. Chi paga?

Francesco Merlo

mercoledì 13 febbraio 2013

La Regione Lombardia che nemmeno le cronache giudiziarie raccontano

In questi giorni c’è tensione tra alcuni Comuni ed alcune organizzazioni dei disabili per l’aumento delle rette per l’accesso ad alcuni centri diurni tipo C.D.D. (centro diurno disabili). I Comuni stanno applicando le decisioni delle Assemblee Distrettuali e provinciale. Qualche Comune, particolarmente coinvolto, sottolinea, giustamente, il taglio dei trasferimenti regionali.
La storia che cercherò di raccontare si trova burocraticamente illustrata nell’atto 625 del 21/12/2012 della Direzione Generale Famiglia della Regione. Riguarda finanziamenti del fondo “Intesa Famiglia” del 2010 e dei residui, non spesi dalla Regione stessa, sul medesimo fondo, ma riguardanti gli anni 2007 e 2008 (un quinquennio fa!).
Il 20 luglio 2010 il Governo ripartiva il fondo “Intesa Famiglia” del 2010 tra le Regioni. Alla Lombardia spettavano € 14.149.712.
Il 30 ottobre 2011 i fondi vengono recepiti dalla Regione.
Nel novembre 2011 vengono tolti 750 mila euro che sono stati girati alla Polaris Investment ed alla sua fondazione housing sociale. La Polaris è una società di cui fa parte la Compagnia delle Opere (aziende vicine a C.L.).
Quindi i fondi a disposizione scendono ad € 13.399.712.
L’Atto 625 del 21/12/2012 della Direzione Generale Famiglia assegna ai Distretti:
  • 13.399.742 del 2010;
  • residui non spesi degli anni 2007-2008
  • Totale 14.928.808,17 euro.
Alla nostra ASL toccheranno € 515290,95.
  • Al distretto di Bellano € 78.037,34
  • Al distretto di Lecco € 249.398,20;
  • Al distretto di Merate € 187.855,41
Per i Comuni e le famiglie è una buona notizia, ma da quando il Governo ha ripartito i soldi (Luglio 2010) sono passati 2 anni e 5 mesi. Da quando la Regione li ha recepiti sono passati un anno e due mesi.
Fuori dal Pirellone e dai “celesti” uffici la crisi impazzava, fioccavano licenziamenti, cassa integrazione sfratti, la Regione tagliava il fondo sociale ed il fondo sostegno affitto, ma non dava i soldi spettanti ai Distretti ed ai Comuni! E’ una decisione che si commenta da sola! Tutto però veniva scaricato sulle famiglie, sui Comuni e sulle organizzazioni che promuovono solidarietà.
Per non mettere in agitazione chi guarda “le carte regionali” solo di sfuggita si trovano fondi non distribuiti da 5/6 anni. Se qualcuno guardava il taglio di 750 mila euro, con il clima politico che c’è, e guardava in internet e scopriva l’ennesima elargizione di fondi senza bandi e, quindi, senza pari opportunità di partecipazione, avrebbe potuto creare polemiche. Meglio “coprire” con fondi mai distribuiti!
Questa è la Lombardia che oggi le cronache giudiziarie e non ci rimandano.
La cosa migliore ora è di assegnare i nuovo fondi arrivati sul territorio in modo celere ed ai cittadini disabili o non autosufficienti!

Ambrogio Sala
Assessore ai Servizi Sociali Comune Olgiate Molgora