sabato 19 febbraio 2011

Ospedale, i Galli e i Boscagli nel pollaio

Il San Leopoldo Mandic è di tutti e in passato gli Amministratori di Destra, Sinistra e Centro non lo hanno mai sfruttato per la propaganda politica. Gli ultimi arrivati invece vogliono fare i primi della classe


L’ospedale di Merate c’è ed è quell’ospedale che è grazie anche agli amministratori locali che in passato hanno sempre lavorato per ingrandirlo e difenderlo. Nessuno, nessuno, della vecchia guardia ha mai osato sfruttare il San Leopoldo Mandic per questioni politiche. Nessuno, nessuno, ha mai scherzato sul presidio cittadino. Esponenti della DC, del PSI, del PC,... hanno sempre, sempre, collaborato per esso. Non bisogna andare molto indietro nel tempo. Molti dei protagonisti ci sono ancora e possono testimoniarlo: Ambrogio Sala, Giliola Sironi, Giacomo Molteni, Sandro Cesana… senza dimenticare il compianto ingegner Luigi Zappa. Perciò spiace che oggi l’Assessore Regionale alla Solidarietà Sociale Giulio Boscagli e il Capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale Stefano Galli, e con loro il Sindaco di Merate Andrea Robbiani, hanno sfruttato l’inaugurazione del nuovo reparto di Rianimazione per farsi propaganda politica e per fomentare inutili e inopportune polemiche. Come bambini vanitosi che vogliono fare i primi della classe si sono contesi il merito dei lavori svolti, dimenticando che se l’ospedale continua ad esserci e a crescere è soprattutto per quei Sindaci, quegli Assessori, quei Consiglieri Comunali, quegli operatori, quei semplici cittadini che, nel momento delle difficoltà, tutti insieme hanno lottato, sono scesi in piazza, hanno sensibilizzato l’opinione pubblica e obbligato la Regione a mantenere attivo il San Leopoldo Mandic, a potenziarlo, a ristrutturarlo, a migliorarlo. Adesso, quando il pericolo è stato scongiurato, è facile sostenere che non era vero niente e che si trattava di inutili allarmismi, ma chi lo dice mente sapendo di mentire. Se questa "concorrenza" tra Lega e PdL serve a ottenere le risorse necessarie per carità che i Boscagli e i Galli continuino a comportarsi come due...  galli nello stesso pollaio. Ma l strada da seguire è quella indicata dal nuovo Direttore Generale Mauro Lovisari che vede nei Sindaci e nei rappresentanti del territorio gli interlocutori privilegiati. Senza manie di protagonismo, perché il San Leopoldo Mandic è dei cittadini, non della Sinistra, della Destra o del Centro.


Bloggers

Secondo incontro sulla Cittadella della Salute

Giovedì, il 24 febbraio, presso la sede del Circolo del PD di Merate, in via Trento 26, si svolge il secondo incontro di approfondimento sulla Cittadella della Salute. Saranno presente il Presidente dell'Assemblea Distrettuale del Meratese Felice Baio, l'organismo di rappresentanza degli amministratori locali in tema di socio-sanitario. e il Presidente di Retesalute, che è l'Azienda speciale consortile che gestiche i servizi sociali per i Comuni del Distretto. Per raggiungere la sede del Circolo del PD di Merate occorre salire fino in cima la rampa di scale che si trova sulla destra appena entrati nella corte. Vi aspettiamo numerosi. L'incontro è aperto a tutti gli iscritti, i sostenitori e i simpatizzanti.


Insieme per Merate

venerdì 18 febbraio 2011

Un sistema paternalistico e datato non aiuta chi ha davvero bisogno

Le novità introdotte nel milleproroghe non intervengono sui criteri ancora troppo restrittivi dell'età e della cittadinanza

Nel decreto Milleproroghe ha trovato posto anche la conferma della social card, ovvero di una carta acquisti per un importo di 40 euro mensili, destinata a anziani ultrasessantacinquenni e bambini sotto i tre anni che si trovano al di sotto di una determinata soglia di reddito famigliare e sono cittadini italiani. Molti osservatori avevano a suo tempo segnalato che il doppio vincolo della età e della cittadinanza avrebbe escluso dal beneficio, per altro di importo troppo basso per fare davvero differenza, la grande maggioranza dei poveri, oltre ad esporre l'Italia (per l'esclusione degli stranieri legalmente residenti) al rischio di una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea. La povertà, in Italia, è infatti concentrata, oltre che tra gli anziani, nelle famiglie con tre o più figli minori, a prescindere dalla età di questi ultimi. Senza contare che un bambino non diventa meno povero per il fatto di compiere tre anni. Uno strumento, quindi, doppiamente limitato: nell'importo e nella platea dei potenziali beneficiari.
Il risultato paradossale della seconda limitazione è che il fondo destinato alla social card è rimasto largamente non speso, nonostante l'incidenza della povertà continui ad essere consistente: 5% circa delle famiglie italiane se si parla di povertà assoluta, l'11% se si parla di povertà relativa.
Nel riconfermare la social card ed il suo importo, utilizzando i fondi non spesi, il decreto milleproroghe introduce tuttavia due novità "sperimentali".
La prima, più importante, è l'affidamento, nei comuni sopra i 250.000 abitanti, della sua erogazione agli "enti caritativi" (sic). E' escluso l'Inps. E i comuni sono solo chiamati ad individuare gli enti caritativi e ad integrarne le prestazioni, con un paradossale rovesciamento del rapporto tra pubblico e terzo settore. Una scelta sorprendente da parte di un governo che si dichiara federalista. Non solo, la definizione ottocentesca di "enti caritativi" chiaramente individua una fattispecie ristretta di soggetti, per lo più esclusivamente di matrice religiosa (cattolica). Il risultato è che viene così negata, anche nel linguaggio, ogni idea che dare sostegno ai poveri sia un obbligo civico di solidarietà e riceverlo un diritto. Diviene un atto discrezionale e paternalistico, che legittima l'ente erogatore (privato) mentre squalifica il beneficiario. La seconda novità, in astratto positiva, è che viene rimandata ad un futuro decreto l'individuazione delle caratteristiche, auspicabilmente meno restrittive in termini di età e cittadinanza, che devono avere i potenziali beneficiari. Non è chiaro tuttavia perché un eventuale allargamento della platea debba riguardare solo i comuni sopra i 250.000 abitanti e i beneficiari della social card erogata dagli "enti caritativi".
A fronte di questa scelta politica fortemente problematica, appare invece di grande interesse la proposta - idealmente "bipartisan" - delle ACLI, presentata in questi giorni, di sperimentazione di una "Carta acquisti" che copra, almeno in parte, la differenza tra soglia di povertà assoluta e reddito disponibile, tenendo conto del costo della vita nelle varie aree del paese. Titolare dell'erogazione sarebbe l'INPS. Come avvenne nella sperimentazione del RMI, questa misura dovrebbe essere accompagnata da servizi di accompagnamento e integrazione sociale, sotto la responsabilità dei comuni singoli o associati e con la collaborazione sia dei Centri per l'impiego che delle varie associazioni di terzo settore che operano nel capo della inclusione sociale. Si può discutere dell'immagine paternalistica sottostante lo strumento carta acquisti al posto dell'erogazione diretta di denaro. I poveri sono sempre soggetti al sospetto di essere incapaci di spendere bene il poco denaro che hanno. Tuttavia è apprezzabile un modello di politica di sostegno al reddito dei poveri a responsabilità pubblica, con criteri universalistici e non categoriali o discrezionali, che coinvolga tutti gli attori locali rilevanti, e che miri non ad erogare carità, ma a sviluppare competenze e diritti insieme a responsabilità.


Chiara Saraceno

Scuola pubblica: nel Meratese si è aperta una breccia nell'indifferenza diffusa

Il Coordinamento dei genitori dei Consigli di Istituto del Meratese prende atto con soddisfazione degli stanziamenti disposti a fine anno dal MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) a parziale copertura dei crediti residui cumulati negli scorsi esercizi e che hanno determinato lo stato di sofferenza degli Istituti Comprensivi del territorio. Uno stato di sofferenza da tempo denunciato a vario titolo (lettera dei Dirigenti Scolastici e dei Presidenti dei Consigli di Istituto, petizione del Coordinamento), in vari modi (manifestazioni di sensibilizzazione e raccolta di firme in ambito locale e territoriale promosse dal Coordinamento nonché, a Merate, dal Gruppo Consiliare di Minoranza “Insieme per Merate”) e in varie sedi (documenti approvati da quasi tutti i Consigli Comunali interessati e dal Consiglio Provinciale, interpellanza presentata dal Senatore Antonio Rusconi al Ministro MariastellaGelmini).
Uno stato di sofferenza
Su questo stato di sofferenza è stata positivamente richiamata l'attenzione della Presidenza della Repubblica, che ha cortesemente dato riscontro di aver ricevuto la nostra petizione, sostenuta dal significativo contributo delle firme raccolte.
Il Coordinamento dei genitori dei Consigli di Istituto del Meratese:
  • si dichiara soddisfatto della presa del proprio operato sul territorio e della breccia aperta nel muro di una certa diffusa indifferenza alle problematiche scolastiche, nonché del risultato della massiccia azione partita dal basso
  • si ritiene orgoglioso di assumere parte del merito della positiva anche se ancora parziale soluzione della vertenza, sottolineando il determinante contributo dei Dirigenti Scolastici e dei Presidenti dei Consigli di Istituto, la preziosa collaborazione dell'A.Ge di Merate e l'apporto fornito dalla interpellanza parlamentare del Senatore Antonio Rusconi.
Un particolare ringraziamento è infine dovuto ai Consigli Comunali che hanno mostrato, discutendo  e approvando la petizione del Coordinamento, la loro sensibilità alle difficoltà in cui versa la scuola.


Il Coordinamento dei genitori
dei Consigli di Istituto del Meratese
Antonella Gilardi - Presidente CdI Rovagnate
Benedetta Trabucchi - Presidente CdI Olgiate
Ennio Airoldi - Presidente CdI Merate
Paolo Brivio - Presidente CdI Cernusco
Nuccio Depaolis - Presidente CdI Robbiate
Franco Riva - Presidente CdI Brivio

giovedì 17 febbraio 2011

Il prezzemolo di lago

Il prezzemolo di lago è una specie politica che si trova ovunque, anche dove non dovrebbe


«La gestione della Riserva Naturale è affidata, secondo quanto stabilito dal punto IV della Delibera del Presidente del Consiglio Regionale 15 novembre 1984 n. III/1802, al Comune di Merate, di seguito denominato anche "ENTE GESTORE", che vi provvede mediante un "CONSIGLIO DI GESTIONE". Fanno parte del Consiglio di Gestione: Il Sindaco del Comune di Merate o suo delegato; 1 Assessore del Comune di Merate, designato dalla Giunta Comunale; 4 Consiglieri Comunali eletti dalla Giunta Comunale, di cui 2 di maggioranza e 2 di minoranza; Il Presidente del "Parco dell' Adda Nord" o suo delegato; 4 Membri designati dal Consiglio Comunale di Merate in rappresentanza di comunità, associazioni, enti, ecc. che abbiano nteresse con la Riserva e/o con l'ambiente in generale; Un membro designato dal Consiglio Comunale di Merate in rappresentanza del titolare del diritto esclusivo di pesca sul Lago di Sartirana… Le riunioni del Consiglio di Gestione non sono pubbliche». Sono stralci degli articoli 6 e 11 del Regolamento di gestione della Riserva naturale “Lago di Sartirana”. Allora qualcuno sa spiegare perché l’onnipresente Assessore esterno al Bilancio Andrea Massironi ha assistito alla riunione del Consiglio di Gestione di questo pomeriggio sebbene non ne avesse titolo? E perchè il Sindaco padano Andrea Robbiani, che è anche Presidente del Consiglio di Gestione, solitamente sempre attento ai regolamenti quando qualcuno lo critica in Consiglio Comunale, non è intervenuto a ripristinare il corretto svolgimento della riunione allontanando l'"intruso"? Da dove deriva tutto questo interesse dell'Assessore esterno al Bilancio Andrea Massironi sul lago e soprattutto sul canneto falcidiato a beneficio del panorama di chia abita lì vicino?  Il troppo stroppia e fomenta dubbi, già le voci corrono...

Infiltrato

La quaresima dell'aria

Nel corso del 2011 a Merate per quaranta giorni i livelli di inquinamento sono stati fuorilegge. E’ tantissimo!!! una quaresima, quaranta giorni su quarantotto. Le direttive CEE dicono che può succedere massimo trentacinque volte in un anno. Da ieri si è tornati entro i limiti perché ha piovuto e l’acqua ha lavato l’aria dalle particelle nocive. Nei paesi vicini stanno prendendo sul serio i pericoli dello smog e attuano serie politiche di rispetto ambientale. Dove possono ci mettono i pannelli solari e fotovoltaici, propongono campagne di educazione sui rifiuti, acquistano macchine elettriche, bloccano le nuove edificazioni, piantano gli alberi. A Merate invece da un anno a questa parte siamo fermi. Vengono fatti solo grandi annunci sui giornali: faremo, misureremo, controlleremo, ci attiveremo… Ma sulle cose che contano non si interviene. L’impianto energetico del nuovo Municipio non si sa perché non viene messo in funzione. Il PGT permette altro cemento e distruzione di suolo. Si impongono scelte viabilistiche che aumentano il traffico e le code così i gas di scarico dei veicoli ristagnano nel centro abitato. Si è pensato ad una navetta con nove corse quasi inutili perché non arriva alla stazione ferroviaria e con orari buttati lì a caso senza conoscere le vere necessità dei cittadini e senza uno studio approfondito, così si sprecano risorse che potrebbero essere fatte fruttare. Non parliamo del lago di Sartirana che lo stanno distruggendo. E poi si pensa di risolvere tutto con un'ordinanza dice che negli edifici pubblici la temperatura dei caloriferi deve rispettare i parametri, quando dovrebbe già essere così dato che sono locali comunali. Di verde questo Sindaco ha solo la camicia, ma forse ha cambiato colore anche quella.

R.I.

Verità in Comune

Non siamo felici di arrivare a certe soluzioni, no. Credo non lo sia la maggioranza degli amministratori, che di certo preferirebbe risolvere i problemi in altro modo, senza perdere dignità. La situazione, però, questa volta, lo richiede: non si regge più e i Comuni – che ormai si potrebbero definire senza troppa ironia "ente per il risanamento dei conti del governo centrale" – sono costretti ad alzare la voce e comunicare la situazione alla cittadinanza. Sono questi i tempi che corrono, rendiamocene conto. Nei prossimi giorni nel nostro comune, come in altri – l’iniziativa infatti è promossa insieme ad Anci - vedrete appesi questi manifesti.

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Assessore all'Ecologia
di Casatenovo

mercoledì 16 febbraio 2011

L'antipasto del federalismo

E' di questi giorni la notizia che - con un emendamento ad hoc nel Decreto Legge "Milleproroghe" presentato dal senatore Mauro Cutrufo (PdL) - la maggioranza parlamentare di Centrodestra ha approvato le “disposizioni in materia di composizione dell’Assemblea capitolina” che prevede il passaggio da da 12 a 15 i membri di Giunta delle città con più di un milione di abitanti. Alla faccia della riduzione dei costi della politica e al contenimento della spesa pubblica che si chiede a tutti i Comuni! Per la cronaca Osnago - al prossimo rinnovo amministrativo del 2014 - sarà obbligata a ridurre i Consiglieri comunali (il gettone di presenza è di 16,27 € a seduta) da 16 a 12, nonchè a ridurre a 4 gli Assessori (la legge oggi ne permette 6: Osnago ne ha 5). Per chi si chiede chi è Cutrufo... oltre ad essere parlamentare è anche Vicesindaco di Roma!

Slittano i tempi per adottare i Pgt

E’ stato posticipato al 30 settembre 2011 il termine per adottare il Piano di governo del territorio (Pgt). I Comuni che per questa data non lo avranno adottato non potranno dar corso all’approvazione dei piani attuativi del vigente Prg. Il termine ultimo per approvare il Pgt è il 31 dicembre 2012.
La decisione è stata presa oggi in Regione. Si conferma quindi la misura, ma i tempi sono molto stingenti, soprattutto per i Comuni che andranno al voto nel mese di maggio. È stato necessario prolungare i termini a fronte di una legge del 2005 lacunosa, non adeguatamente supportato dalla Giunta Regionale che non ha predisposto risorse finanziarie adeguate per sostenere i Comuni. I termini sono quindi slittati in avanti, ma le criticità sono aumentate dal momento che per il 2011 sono stati azzerati i fondi per la stesura del Pgt.
Il Pgt vuole essere uno strumento strategico, teso alla valorizzazione di risorse ambientali, paesaggistiche e culturali e con precisi obiettivi di sviluppo economico e sociale. Non perdiamo la scommessa”, bisogna quindi impegnarsi ad ogni livello per non perdere l’occasione di intervenire in modo concreto nello sviluppo del territorio.


Stefano Tosi
Consigliere regionale del PD

Bisogna ripensare al welfar locale: qualche domanda ai nuovi vertici sanitari

E’ passato più di un mese da quando la Regione ha nominato i nuovi Direttori Generali delle Aziende Sanitarie della nostra Provincia (Azienda Ospedaliera ed ASL). Gli organigrammi interni sono stati formati e i nuovi dirigenti dovrebbero essersi fatta una prima idea della situazione. Non solo, sono usciti sia il Piano Socio Sanitario che le regole per il 2011 e, quindi, si ha un quadro in cui operare. Penso, allora, che i Direttori Generali dovrebbero spiegarci cosa pensano di fare. Affinché non ci raccontino cose generiche, comincio a porre loro alcune domande precise.
Due domande preliminari per entrambi:
  • Poiché in entrambi i documenti regionali prima citati si parla di riequilibrio della spesa verso la medicina territoriale, vorrei sapere come entrambi intendono collaborare per raggiungere l’importante obiettivo di diminuire il numero di chi, impropriamente o per necessità vista la mancanza di una rete territoriale sanitaria robusto, si rivolge all’ospedale oppure quali sinergie e risorse, insieme, pongono a disposizione per dimissioni protette ed ospedale a domicilio. Potrebbe sembrare una domanda ovvia, ma non lo è vista l’esperienza vissuta nel passato dove, oltre i rapporti cortesi e formali, non c’erano collaborazioni sostanziali.
  • La Cittadella della Salute di Merate non potrà mai decollare senza un impegno economico e propositivo delle due aziende. E’ impensabile che lo sforzo economico lo affrontino, da soli, i Comuni e qualche privato. Sarebbe utile che ci dicessero quale tabella di marcia i due dirigenti hanno in mente. Nel Documento di programmazione dell’ASL per il 2011 non se ne fa cenno.
Domande per il Direttore dell’ASL
  • Quali rapporti intende istituire con gli Enti Locali? Solo di “controllo” od, anche visto il processo di integrazione tra settori sanitario, sociosanitario e sociale, li vuole coinvolgere davvero nella programmazione e nella discussione del bilancio come la legge 31/97 già prescrive?
  • Ha un’idea come distribuire i 55 “posti intermedi” o di dimissioni protette. Quanti ne toccheranno al nostro Distretto e dove pensa di collocali? Ci sono appositi fondi od indicazioni da parte della Regione?
  • Visto che la popolazione della nostra provincia è di poco più di 300 mila abitanti, cosa pensa di un unico piano di zona provinciale? Come saprà, a Lodi è già una realtà.
  • Metterà a disposizione dei medici di famiglia fondi e strumenti organizzativi per ridurre l’ospedalizzazione impropria?
  • Ha in mente un piano integrato tra Ospedale, ASL, Comuni sulla cronicità e la non autosufficienza visti i tagli agli Enti Locali e gli aumenti delle rette per le famiglie?
Domande per il Direttore dell’Azienda Ospedaliera
  • Vista l’apertura del nuovo ospedale di Vimercate e visto che il San Leopoldo Mandic sinora ha retto alle sfide ed al confronto come ospedale di frontiera, quali sono le sue proposte per il rafforzamento di tale vocazione in termini di personale, attrezzature avanzate e di organizzazione (dipartimenti meratesi)?
  • Ci sono i fondi per completare i nuovi reparti soprattutto per la parte delle attrezzature (sale operatorie, endoscopia, ad esempio)?
  • Intende coinvolgere nella programmazione dei servizi gli Enti Locali?
  • Viste le tradizioni del Mandic cosa pensa di mettere a disposizione nel Piano Organizzativo Aziendale per aiutare la nascita di una rete territoriale integrata?
L’allungamento dell’età, la diffusione delle cronicità, la riduzione dei trasferimenti statali di carattere sociale e sanitario, implica un ripensamento della rete di welfare locale dove i diversi interlocutori (enti pubblici, volontariato e privato sociale) trovino un rapporto di collaborazione fissando insieme gli obiettivi da raggiungere. Un Piano di Zona unitario provinciale sarebbe un passo avanti notevole.

Ambrogio Sala
Assessore ai Servizia alla persona
di Olgiate Molgora

martedì 15 febbraio 2011

Petizione contro il caro-parcheggi: il "coraggio" di una firma e la vergogna dell'anominato

Desidererei rispondere alla lettera del signor Giorgio Ferro pubblicata su Merateonline, relativamente alla raccolta firme promossa dalla lista civica "Insieme per Merate" e dal Circolo del Partito Democratico di Merate. Vorrei ricordare al Signor Giorgio Ferro che i firmatari li abbiamo già portati in piazza, se non proprio sotto il Comune almeno sotto il Castello Prinetti. E può già contare tutti i partecipanti perchè ci hanno messo faccia, nome, cognome, indirizzo, firma e alcuni anche l'indirizzo e-mail. Invece, a differenza sua e di pochi altri arditi, tra i sostenitori dell'aumento delle tariffe dei parcheggi, di firme, nomi, cognomi e indirizzi ne abbiamo visti e contati ben pochi. Al contrario, abbiamo visto e contato tante "lettera firmate" e inziali puntate, sebbene non ci sia nulla di cui vergognarsi nell'esprimere la propria opinione pubblicamente. La invitiamo anche a rileggersi per intero la petizione, che non si limita ai parcheggi a pagamento. Chiede altro e di più, a partire da un confronto serio e civile sull'argomento.

Riccardo Brivio

I proseliti e il giorno del giudizio

"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi". (Mt 23,15) Ma quelli della Lega credono nel dio Po, Odino, le divinità celtiche, non nel Gesù del Vangelo. Se fosse per loro, anche se si fanno lavare i piedi al Giovedì Santo, manderebbero in esilio chi predica la radicalità della fede, sia che si tratti di un curato di campagna come don Giorgio De Capitani di Monte di Rovagnate, sia che si tratti di un porportato come  il Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi. Perciò di proseliti ne fanno eccome, specialmente tra i Comitati di Frazione, soprattutto in quello di Brugarolo. Uno dei referenti ha di recente preso la tessera del Carroccio e un altro distribuisce volantini per propagandare l’”anno di buon governo”. E chi se ne importa se l’”anno di buon governo” a Brugarolo significa un elettrodotto da 132.000, la cancellazione di asilo nido, ambulatorio medico e sala civica e la soppressione del Centro Diurno per Disabili. Forse è per questo che prima chiedono di produrre un Regolamento e poi nemmeno lo leggono annunciando, fuori dalle sedi opportuno, che la proposta è finita nel cestino. Adesso la campagna acquisti si è spostata a Pagnano. Si mercanteggia per un ex, ex di tutto. Per carità, solo gli sciocchi non cambiano opinione, ma cambiare giudizio è affare più serio che mutare parere e bisogna stare attenti a non perderlo, il giudizio.


C.B.

lunedì 14 febbraio 2011

L'inquinamento e l'ordinanza inutile

Le "buffe" disposizioni del Sindaco contro lo smog


Stiamo soffocando tutti per lo smog e il Signor Sindaco cosa fa? Impone con Ordinanza n°119 del 10/02/2011 "Provvedimenti per il contenimento dell'inquinamento atmosferico da p.m.10" il "rispetto delle temperature massime negli edifici di proprietà pubblica". Ma come!!! C’è bisogno di un’ordinanza per far rispettare le leggi sugli impianti di riscaldamento e per di più negli uffici comunali? Ciò presuppone che di solito queste norme non vengono applicate, è un’ammissione di colpa. Non è tutto. Il Sindaco ordina altresì "lo spegnimento dei motori per i veicoli". Dispone inoltre "la bagnatura (bagnatura??? E' un termine scientifico che non significa innaffiatura!!!) delle piste di cantiere, la pulizia dei (dei??? Dei?!? Degli semmai, degli non dei... va bene che si vanta di essere stato bocciato alle superiori e che parla padano, ma lo si impara alle elemenatri cribbio che si dice "gli pneumatici"!!!), pneumatici dei mezzi di cantiere in uscita dal cantiere stesso, la copertura dei carichi trasportati nel caso di materiali che possano rilasciare polverosità, moderazione della velocità nelle aree di cantiere e la gestione appropriata dei cumuli di materiali". Ma prima di tutto ha istituito il "divieto di accensione di fuochi all’aperto". Anche l’anno scorso c’era ma bastava farsi un giro a Sartirana zona Palazzo Reale per vedere quanto questi precetti venissero rispettati. Sono le solite grida manzoniane, fatte tanto per lavarsi la coscienza e buttare un po’ di fumo, anzi di inquinamento, in faccia alla gente, perché nessuno controlla ed è impossibile verificarle. Come si fa a misurare la “moderazione della velocità” e la “gestione appropriata”? E poi va in giro a dichiarare che le domeniche ecologiche sono solo “marketing e nulla più” (lo riporta la Provincia di Lecco di domenica a pagina 9). E le sue ordinanze invece cosa sono? E’ come voler curare una ammalata di tumore (cioè l’aria che respiriamo) con l’aspirina (l’ordinanza inutile).


Insieme per Merate

domenica 13 febbraio 2011

Nasce il Comitato lecchese per l'Acqua pubblica

Cari amici,
ci rivolgiamo a voi dopo il successo nella raccolta delle firme sul Referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua la scorsa primavera. Ora, passato il vaglio della Corte Costituzionale, che ha ammesso 2 dei 3 quesiti referendari, ci attende la nuova sfida di portare al voto la metà più uno dei nostri concittadini che saranno chiamati alle urne tra il 15 Aprile ed il 15 Giugno. Ricordiamo che il primo dei quesiti referendari chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis del cosiddetto Decreto Ronchi, con cui l’acqua è stata definita un “servizio pubblico di rilevanza economica”, cioè una merce. Il secondo quesito ammesso riguarda l’abrogazione della “remunerazione del capitale investito”, ovvero l’eliminazione della possibilità di realizzare profitti sulla gestione degli acquedotti.
Il Forum dei Movimenti per l’Acqua è nato dal coordinamento di gruppi ed associazioni presenti nei territori, uniti dalla convinzione che l’acqua sia un bene comune inalienabile, alla prova dei fatti questo radicamento territoriale si è dimostrato uno dei maggiori punti di forza del movimento referendario. Il tema proposto, trasversale ai movimenti politici e di opinione, si è rivelato di facile comprensione per ogni cittadino. Su questa strada intendiamo continuare consci della potenza delle forze che verranno messe in campo dagli oppositori del Referendum.
L’obiettivo che abbiamo davanti è raggiungibile solo se sapremo mobilitarci capillarmente sul territorio, per questo è necessario creare una rete, coordinando strategie, risorse e coinvolgendo Associazioni e Volontari disposti a concentrarsi per 3 mesi sull’obiettivo prioritario del raggiungimento del quorum.
Per questo occorre costituire un Comitato Referendario "2 Sì per l’Acqua Bene Comune" anche nella Provincia di Lecco. Convochiamo quindi l'Assemblea costituente per il 16 febbraio alle 21 presso l'Arci di Lecco in via Cesare Cantù 18. Alla riunione sono invitati tutti coloro (singoli, associazioni, gruppi, circoli, …) che sono interessati a sostenere in qualsiasi modo la campagna referendaria.
Cordiali saluti


Tiziana Rinaldi
Comitato lecchede Acqua pubblica
 h2olecco@gmail.com - 335.6184646