Pubblichiamo gli appunti del presidente del Comprensivo statale di Merate, il professor Angelo Colombo, letti in occasione dell’incontro del 4 agosto 2010 (clicca sul testo evidenziato per leggere il resoconto della serata) tra l'Assessore all'Istruzione Emilio Zanarmachi, il Consigliere comunale di Maggioranza Francesco Sangiorgio Presidente della Commissione Scuola , il Dirigente scolastico stesso e alcuni rappresentanti dei Genitori e degli Insegnanti.
La competenza e la professionalità dei docenti e del Dirigente scolastico, validate anche dalla formazione specifica degli studi e dall’aggiornamento, sono state applicate nel corso degli anni e finalizzate al conseguimento di obiettivi didattici e formativi degli alunni, ponendo una certa attenzione agli aspetti educativi, cercando e promuovendo intese e collaborazione con le famiglie.
Nel corso degli anni sono stati realizzati progetti ed attività che hanno trovato ampi consensi e favori non solo da parte dell’utenza, ma hanno avuto il riconoscimento anche da Enti Provinciali e Regionali, che hanno apprezzato e sostenuto l’operato della scuola. Il nostro Istituto è stato più volte premiato anche con finanziamenti dall’associazione Enrica Amiotti e dalla Provincia; ha ottenuto diversi riconoscimenti (Fao, Fai, Unesco…) per meriti, per la costanza, la perseveranza, la continuità didattica ed educativa. Del resto posso ricordare solo alcuni dei risultati/prodotti (se così li possiamo definire) che hanno coronato la progettualità della scuola (libro in occasione della chiusura del plesso Tettamanti, libro sulle edicole votive, "Pagnano come era...", "Conosci Merate", la rassegna teatrale dei plessi, la creazione di agende scolastiche,ecc….) Tutti gli anni la scuola invita i Genitori, i Cittadini, le Autorità, gli Amministratori ad eventi che abbiano una certa rilevanza; ritengo che anche queste occasioni possono rappresentare una tangibile rendicontazione della presenza di una comunità educante sul territorio.
La progettazione della scuola è basata sulla conoscenza della realtà ambientale, sociale, civile, culturale, tiene conto dei bisogni e degli interessi, al fine di perseguire un’ opera di promozione della persona. Non mi soffermo sulle attenzioni che in questo ventennio ho avuto per il campo educativo, l’entusiasmo per una scuola del fare, dell’agire, dell’operare più che della scuola dell’apparire. Forse sono cambiati i giochi? Nonostante il mio attaccamento alla scuola mi ha molto amareggiato venire a conoscenza degli sviluppi del Piano del diritto allo studio attraverso la stampa.
Mi rammarico per il termine di "sciatto" e "sciatteria" usato vuoi per i progetti, vuoi per le modalità di presentazione… dietro il lavoro sciatto ci sta qualcuno ad operare: il Dirigente scolastico e i Docenti… persone sciatte che producono sciatterie? Ma è proprio tutto così superficiale e di poco conto? Anche la stessa progettazione partecipata proposta dal Comune ed accolta dalla scuola?
Vorrei esprimere in maniera sintetica alcune considerazioni in merito ai progetti:
La competenza e la professionalità dei docenti e del Dirigente scolastico, validate anche dalla formazione specifica degli studi e dall’aggiornamento, sono state applicate nel corso degli anni e finalizzate al conseguimento di obiettivi didattici e formativi degli alunni, ponendo una certa attenzione agli aspetti educativi, cercando e promuovendo intese e collaborazione con le famiglie.
Nel corso degli anni sono stati realizzati progetti ed attività che hanno trovato ampi consensi e favori non solo da parte dell’utenza, ma hanno avuto il riconoscimento anche da Enti Provinciali e Regionali, che hanno apprezzato e sostenuto l’operato della scuola. Il nostro Istituto è stato più volte premiato anche con finanziamenti dall’associazione Enrica Amiotti e dalla Provincia; ha ottenuto diversi riconoscimenti (Fao, Fai, Unesco…) per meriti, per la costanza, la perseveranza, la continuità didattica ed educativa. Del resto posso ricordare solo alcuni dei risultati/prodotti (se così li possiamo definire) che hanno coronato la progettualità della scuola (libro in occasione della chiusura del plesso Tettamanti, libro sulle edicole votive, "Pagnano come era...", "Conosci Merate", la rassegna teatrale dei plessi, la creazione di agende scolastiche,ecc….) Tutti gli anni la scuola invita i Genitori, i Cittadini, le Autorità, gli Amministratori ad eventi che abbiano una certa rilevanza; ritengo che anche queste occasioni possono rappresentare una tangibile rendicontazione della presenza di una comunità educante sul territorio.
La progettazione della scuola è basata sulla conoscenza della realtà ambientale, sociale, civile, culturale, tiene conto dei bisogni e degli interessi, al fine di perseguire un’ opera di promozione della persona. Non mi soffermo sulle attenzioni che in questo ventennio ho avuto per il campo educativo, l’entusiasmo per una scuola del fare, dell’agire, dell’operare più che della scuola dell’apparire. Forse sono cambiati i giochi? Nonostante il mio attaccamento alla scuola mi ha molto amareggiato venire a conoscenza degli sviluppi del Piano del diritto allo studio attraverso la stampa.
Mi rammarico per il termine di "sciatto" e "sciatteria" usato vuoi per i progetti, vuoi per le modalità di presentazione… dietro il lavoro sciatto ci sta qualcuno ad operare: il Dirigente scolastico e i Docenti… persone sciatte che producono sciatterie? Ma è proprio tutto così superficiale e di poco conto? Anche la stessa progettazione partecipata proposta dal Comune ed accolta dalla scuola?
Vorrei esprimere in maniera sintetica alcune considerazioni in merito ai progetti:
- La presentazione dei progetti è stata accompagnata da una pur sintetica ma incisiva descrizione che mette in evidenza i criteri e le finalità di impiego dei contributi richiesti
- L’articolazione dettagliata avviene a settembre in fase di programmazione e tenendo conto delle risorse finanziarie. Negli anni passati è sempre avvenuto un incontro con la commissione istruzione per la presentazione ed illustrazione dei progetti
- Mi sento di respingere l’ affermazione critica di progetti “fotocopia” di quelli degli anni passati. La continuità viene considerata dal Ministero un punto di qualità. Gli obiettivi di progetti che da anni vengono condivisi e rappresentano una caratteristica dell’Istituto, non possono essere altro che quelli proposti; richiamo per es. l’orientamento, il Counselling, English Conversation, l’integrazione disabili, la scuola potenziata, l’acquaticità, l’accoglienza stranieri…
- Mi amareggia e rifiuto la critica alla didattica mossa dalla dott.ssa Gaeni, che, per il ruolo che riveste, ritengo fuori luogo
- Per quanto riguarda la modernità introdotta dal benchmarking, auspico che vengano quanto prima comunicati o concordati in modo chiaro ed esplicito i criteri e le modalità operative. Faccio presente che la stesura dei progetti, il piano finanziario e la rendicontazione degli stessi seguono i criteri e la modulistica proposte dal Ministero. Molto simile è la modulistica usata dall’ USP, dalla Provincia e dalla Regione Lombardia (vedasi Patto Territoriale e Scuole in Movimento) Sia la presentazione che la rendicontazione di questi ultimi sono basati sulla semplificazione e forse sulla comprensione e fiducia dell’attività che le scuole compiono. Mi dispiace che l’esempio del benchmarking cui si fa riferimento venga proposto dalla regione Campania….mi astengo da ogni commento, ma considerata la situazione scolastica della zona, così come conosciuta attraverso i canali di comunicazione, dovrebbero a mio avviso essere affrontati aspetti di maggior rilevanza.
- Infine se la preoccupazione dell’Amministrazione è quella di rendere conto ai suoi cittadini di quanto e di come vengono spesi i soldi dalle scuole, penso che l’Amministrazione possa essere in imbarazzo nel giustificare i contributi dati alle scuole paritarie e secondarie di II grado, frequentate per grandissima maggioranza dai non residenti. Alcuni dati esemplificativi: la scuola media paritaria su 185 frequentanti ha solo 51 residenti mentre per quella primaria su 270 iscritti lo sono appena 81 sono
Da quanto esposto penso sia abbastanza trasparente la mia amarezza per la poca considerazione del lavoro che con gli Insegnanti svolgo con serietà e professionalità, investendo energie e rivolgendo attenzioni agli alunni ed alle loro famiglie, volto, ripeto, più alla scuola operativa e del fare, della vita concreta, che non alla scuola dell’apparire. Ciò nonostante il mio impegno collaborativo non verrà mai meno, la mia disponibilità al confronto sarà assicurata,ma chiedo che venga rispettato il ruolo e la professionalità in campo educativo, organizzativo e non per ultimo la capacità amministrativa contabile dell’Istituto.
Questo incontro, come detto in apertura, è stato voluto proprio per poter intraprendere un percorso di aperta collaborazione, di intesa, di stima e di fiducia reciproca tra Scuola e Comune, nel rispetto dei compiti e dei ruoli specifici di ciascuno.
Questo incontro, come detto in apertura, è stato voluto proprio per poter intraprendere un percorso di aperta collaborazione, di intesa, di stima e di fiducia reciproca tra Scuola e Comune, nel rispetto dei compiti e dei ruoli specifici di ciascuno.
Dott. Angelo Colombo
Dirigente scolastico
dell'Istituto Comprensivo Statale di Merate
Dirigente scolastico
dell'Istituto Comprensivo Statale di Merate