In vista delle elezioni del Consiglio Regionale della Lombardia, come presidenti di alcune Associazioni ed Enti cattolici con diversa “ragione sociale”, ma accomunati da medesimo sentire circa la centralità della persona umana nell’attività politico-amministrativa e il valore del “bene comune”, intendiamo offrire alcune linee di riflessione.
Ci preme sottolineare, in premessa, un fatto destinato a connotare la consultazione: i cittadini sono chiamati al voto anticipato rispetto alla scadenza naturale del 2015 a causa di una serie di scandali che hanno coinvolto esponenti della Giunta e del Consiglio della Regione Lombardia.
La situazione, per il numero di indagati e la natura delle imputazioni (fino alla inquietante accusa ad un assessore di compravendita di voti con la ’ndrangheta), ha messo a serio rischio la credibilità dell’istituzione, favorendo un ulteriore pericoloso distacco tra cittadini e politica, sempre più percepita come tutela degli interessi di pochi.
Oltre l’indignazione, vogliamo cogliere le opportunità che possono venire dalla grave crisi regionale, avvertendo, in particolar modo verso le nuove generazioni, il dovere di offrire motivi di rinnovata fiducia nei riguardi delle istituzioni e dell’attività politico-amministrativa.
Rispetto alla situazione venutasi a determinare nel governo della Regione, occorrono segnali di discontinuità, che consentano di superare visioni distorte della cosa pubblica e di una gestione del potere fine a se stessa. L’inderogabile necessità d’interrompere il trend negativo sul piano politico-amministrativo, unitamente alla voglia di riscatto e di rigenerazione collettiva, costituiscono il punto di partenza per disporsi, il 24 e il 25 febbraio prossimi, a una scelta oculata di schieramenti e candidati, realmente disposti a operare per il bene dell’intera collettività regionale, colpita, come il resto del Paese, da gravi difficoltà socio-economiche. Siamo convinti che il destino di tutti è legato alla coscienziosità di ciascuno.
Diversamente dal voto nazionale, quello regionale prevede l’indicazione delle preferenze. Si tratta di un’opportunità importante, da impiegare al meglio anche attraverso un’attenta informazione sui candidati.
Ciò premesso, riteniamo opportuno richiamare l’attenzione degli elettori su alcune priorità da tenere presenti per la scelta dei candidati alla presidenza della Regione e al Consiglio. Tali priorità, assieme a elementi di metodo e di stile, dischiudono un modo promettente di interpretare, custodire e realizzare il bene comune.
- Esprimere uno stile di governo teso a un continuo confronto con le opposizioni, cercando soluzioni condivise, senza confusione di ruoli, atteggiamenti collusivi, spartizioni di risorse o di aree di influenza.
- Razionalizzare la spesa della macchina amministrativa con interventi nella gestione corrente, nella riduzione dei margini di discrezionalità, in un'organizzazione più funzionale e meno centralista.
- Offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini, con l’indicazione degli obiettivi effettivamente perseguibili, delle risorse, dei tempi, delle priorità, salvaguardando livelli di Welfare in grado di accogliere e soddisfare le esigenze indifferibili delle famiglie e delle categorie sociali più disagiate.
- Favorire l’integrazione dei cittadini stranieri con politiche attente soprattutto a cogliere le sfide e le opportunità che derivano dal crescere delle seconde generazioni, elemento di profonda trasformazione della popolazione immigrata e della società nel suo complesso, nonché nodo cruciale per la coesione sociale.
- Assumere come impegno dirimente la tutela del lavoro e la promozione dell’occupazione, fornendo adeguato sostegno alle imprese, innovando le politiche del settore in una prospettiva intergenerazionale, riqualificando l’azione dei servizi per l’impiego e valorizzando il sistema della formazione professionale.
- Mantenere ferma la centralità della persona nelle politiche sanitarie, con attenzione soprattutto ai servizi non remunerativi (cura delle sofferenze psichiche, lungodegenze, disabilità, cronicità), in un’ottica gestionale che consolidi standard di prestazioni elevate e, nel contempo, si mostri vigile con forte determinazione sulla trasparenza dei servizi e degli appalti, per impedire fenomeni corruttivi e infiltrazioni malavitose.
- Affrontare il nodo del trasporto sotto i suoi diversi profili: smog, traffico, rete integrata dei servizi (specialmente a vantaggio dei pendolari e dell’interscambio delle merci), rilancio degli aeroporti milanesi, il tutto in una visione urbanistica capace di tener conto delle opportunità e delle implicanze della futura area metropolitana.
- Operare per una più decisa salvaguardia idrogeologica del territorio e dei beni paesaggistici, con iniziative economiche che fermino lo spopolamento della montagna, favoriscano allevamenti, agricoltura, aziende di trasformazione dei prodotti agroalimentari tipici, agriturismo, nel quadro di una visione vivibile e sostenibile dell’ecosistema.
- Attuare un percorso verso EXPO 2015 che, nel più rigoroso rispetto delle procedure amministrative e nel ferreo controllo degli appalti contro rischi di opacità o, addirittura, d’infiltrazioni mafiose, riesca a stabilire virtuose sinergie operative fra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, puntando all’ambizioso obiettivo di un evento in grado di offrire prospettive e paradigmi nuovi per un’agricoltura “sostenibile” e per la cosiddetta green economy.
- Sostenere le iniziative culturali, sociali, di volontariato, utilizzando anche i fondi recuperati dalla razionalizzazione della spesa, in un più ampio quadro di rilancio delle politiche per le nuove generazioni, che devono vedere alleanze “virtuose” con le associazioni professionali, gli enti economici, le realtà produttive, gli istituti di ricerca e le Università lombarde.
Sollecitiamo tutti a non cedere alla tentazione del disimpegno: in Lombardia si gioca una partita doppia per il Parlamento nazionale e per il Consiglio regionale. Con speranza, riteniamo che ciascuno possa concorrere a realizzare una società migliore e che gli adulti debbano osare di più per garantire un futuro promettente ai ragazzi e ai giovani, nativi e non, della nostra Regione.
I Presidenti di
ACLI Milano, Monza Brianza - Paolo Petracca
Azione Cattolica Ambrosiana - Valentina Soncini
Centro Italiano Femminile - Alessandra Tarabocchia
Città dell'Uomo (Associazione fondata da Giuseppe Lazzati) – Luciano Caimi
Fondazione Ambrosianeum - Marco Garzoni
Fondazione Lazzati - Alfredo Canavero