Chi ne aveva fatto una bandiera adesso disattende le promesse. Un plauso va ad iniziative che prevedano sinergie e azioni condivise tra enti locali e forze dell’ordine, meno alle celebrazioni di queste settimane.
Ieri in Commissione Affari Costituzionali, a un anno e dopo numerose sollecitazioni, è arrivata la risposta dal Governo alla mia interrogazione in merito alla necessità potenziamento del presidio sicurezza nel Casatese. Risposta insoddisfacente perché non contiene alcuna novità in merito, sia in termini di risorse finanziarie che umane, nonostante si riconosca che i dati sui reati sono più alti che altrove e che in tale contesto “si inserisce la possibilità di procedere al potenziamento”. Il tema della sicurezza utilizzato da questa maggioranza, Lega e PdL, in tutti questi anni a scopi elettorali. Le molte promesse per più sicurezza, si sono trasformate in pesanti tagli a vari comparti che pregiudicano di fatto la realizzazione. Solo i Comuni stanno sopperendo, nonostante i pesanti tagli indiscriminati e il famigerato patto di stabilità che blocca ogni investimento, il Ministro Roberto Maroni nella sua visita a Lecco, ha promesso di allentarlo almeno su questo fronte, ma le tante promesse ad oggi non hanno avuto nessun riscontro anche a fronte di numerosissime nostre interpellanze. Un plauso va ad iniziative che prevedano sinergie e azioni condivise tra enti locali e forze dell’ordine come quelle messe in atto, meno alle celebrazioni di queste settimane. Ricordo, come scritto nell’interrogazione “da oltre tre anni, - oggi 4 - 11 sindaci della Conferenza casatese hanno chiesto con lettera al Ministro dell'interno (il 10 agosto 2007, il 23 giugno 2008 ed il 7 aprile 2009) l'istituzione di un nuovo presidio territoriale di polizia e/o il potenziamento nel territorio della presenza dell'Arma dei carabinieri, per migliorare il livello di sicurezza della Brianza” , l’impegno in tal senso risale a dicembre 2007 dal Governo di Romano Prodi che accolse un ordine del giorno della Lega presentato dall’On. Lorenzo Bodega, oggi a oltre 3 anni e mezzo è ancora disatteso, disatteso proprio da chi ne aveva fatto una bandiera. Inoltre nella replica ho chiesto al Viceministro Alfredo Mantovano, come sia possibile, a fronte di carenze in essere nei comparti delle forze dell’ordine, a fronte del taglio degli straordinari, vengano dirottate da 2 anni, ben 2 auto della Polizia con relativo personale, per presidiare l’abitazione del Ministro Michela Vittoria Brambilla, se è un presidio dovuto…. non è assolutamente comprensibile che vengano distolte risorse importanti dalla sicurezza del territorio.
Interrogazione a risposta in Commissione
06-05-2010 Ordine pubblico nella Brianza Lucia Codurelli Numero: 502866
Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa.
Premesso che:
- da oltre tre anni 11 sindaci della Conferenza casatese hanno chiesto con lettera al Ministro dell'interno (il 1o agosto 2007, il 23 giugno 2008 ed il 7 aprile 2009) l'istituzione di un nuovo presidio territoriale di polizia e/o il potenziamento nel territorio della presenza dell'Arma dei carabinieri, per migliorare il livello di sicurezza della Brianza;
- la Brianza è una zona caratterizzata da un'elevata concentrazione abitativa, con la presenza di importanti scuole superiori e significative realtà produttive e commerciali. Inoltre è una zona al confine con l'area metropolitana milanese, più soggetta ad attrarre l'attenzione della criminalità e si denuncia la proliferazione delle aperture di sale giochi, scommesse e affini che vanno a sostituire negozi tradizionali, con conseguenze da non sottovalutare dal punto di vista di drammi sociali in aumento;
- nel corso di un'intervista rilasciata al Giornale di Merate, il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, colonnello Alessandro De Angelis ha definito il casatese la «zona critica della Provincia di Lecco», per i continui furti messi in atto (in 8 abitazioni di un residence in una sola notte) e come appreso dallo stesso giornale c'è chi dorme addirittura nel proprio negozio;
- il Governo Prodi, accogliendo queste richieste, aveva stanziato nella legge finanziaria per il 2008, 140 milioni di euro per il rafforzamento degli organici delle Forze dell'ordine, attraverso uno sblocco del turn-over che avrebbe consentito l'inserimento di circa 4.500 nuove unità ed aveva inoltre recuperato 3000 unità di personale delle forze dell'ordine prelevandole da altre amministrazioni dove erano prestate per compiti amministrativi, e in sede di approvazione della stessa, aveva accolto un ordine del giorno (n. 9/03256/047) impegnandosi per il potenziamento dei presidi territoriali delle Forze dell'ordine;
- nonostante i numerosi impegni presi e anche annunciati al territorio da esponenti del Governo in carica, i tanti atti di sindacato ispettivo, le proposte emendative alle leggi finanziarie e ai provvedimenti inerenti alla pubblica sicurezza, sia della maggioranza che dell'opposizione, a sostegno delle richieste degli amministratori locali, ad oggi il territorio ed i comuni interessati si trovano soli ad affrontare questa emergenza alla luce della difficoltà economiche dovute ai pesantissimi vincoli del patto di stabilità in atto;
- il Ministro dell'interno, ad oggi, non ha dato seguito alle richieste degli amministratori locali per il potenziamento più volte annunciato del presidio nel lecchese;
- il Ministro della difesa nel contempo ha promesso un aumento delle Forze dell'ordine ed il potenziamento delle stazioni dislocate sul territorio interessato che ad oggi non ha avuto nessun riscontro
Per sapere:
- quali urgenti iniziative intendano adottare in relazione a quanto esposto in premessa, al fine di garantire l'immediato stanziamento di fondi e risorse umane per il potenziamento dei tre presidi dell'Arma dei carabinieri già esistenti sul territorio (Casatenovo, Cremella, Castamasnaga), e di preservare l'ordine e la sicurezza dell'area, facendo seguito a quanto annunciato e promesso possibilmente prima dell'inizio dell'estate, periodo in cui, storicamente, aumentano i furti nelle abitazioni;
- se si intendano assumere iniziative per l'istituzione a Barzanò di un commissariato di polizia annunciato in campagna elettorale e smentito dopo la vittoria del centro-destra.Seduta del 4 maggio 2011
Commissione affari costituzionali
Risposta del Governo del sottosegretario Alfredo MANTOVANO,
replica di Lucia CODURELLI
Testo integrale della risposta
Il contesto di riferimento dell'interrogazione, quello della «Bassa Brianza Lecchese», comprende circa trenta comuni della provincia di Lecco, con una popolazione complessiva di centomila abitanti. È un territorio ricco e fiorente dal punto di vista economico. L'area è caratterizzata da una elevata urbanizzazione, da un'alta frammentazione in comuni - dotati di un'estensione anche minima - (quelli che superano i diecimila abitanti sono Merate e Casatenovo) e da una peculiare conformazione topografica, costituita da numerose vie comunali e da direttrici provinciali e statali. Il quadro relativo alla situazione della criminalità va delineato, innanzitutto, tenendo conto di una corretta analisi dei dati statistici relativi alla delittuosità nell'anno 2010. Tali dati indicano due trend contrastanti: da un lato se si considera l'intero territorio della provincia lecchese, l'indice della delittuosità registra un decremento, confermato del resto anche dai dati relativi al primo bimestre del 2011. Se, invece, si focalizza l'attenzione su un territorio più circoscritto, comprendente i comuni di Barzanò, Casatenovo e Costa Masnaga, il dato registra un aumento, con particolare riferimento ai reati contro il patrimonio. La maggior parte dei reati contro il patrimonio viene commessa per lo più da soggetti provenienti dall'hinterland milanese, che si riversano nella bassa Brianza lecchese, per non essere facilmente identificati e rintracciati nel loro territorio di origine.
Tale situazione è oggetto di un'attività di controllo da parte delle Forze dell'ordine, testimoniata - peraltro - dalle iniziative di coordinamento promosse sul territorio dalla Prefettura di Lecco. Fin dal 2007, la situazione della criminalità nella zona è stata affrontata dalla Conferenza permanente dei sindaci del Casatese, che aveva avviato una serie di iniziative, finalizzate ad ottenere un potenziamento dei presidi delle Forze dell'ordineIn tale quadro si inserisce la possibilità di procedere al potenziamento dei presidi dell'Arma dei Carabinieri, già presenti sul territorio. Rispetto a tale profilo, già a partire dal 3 maggio 2010 il Comandante Provinciale dell'Arma dei Carabinieri - accogliendo la proposta avanzata dal Ministero dell'interno - esprimeva parere favorevole all'istituzione di una Tenenza dei Carabinieri nel comune di Barzanò, previa soppressione della stazione di Cremella. Tale proposta è stata esaminata nella seduta del 26 maggio del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, svoltasi presso la Prefettura di Lecco, alla presenza dei sindaci di Barzanò e Crepella. In tale sede è stata evidenziata l'opportunità di istituire un presidio di polizia di particolare visibilità e rilevanza, quale appunto una Tenenza dell'Arma dei Carabinieri, con un numero di pattuglie superiore a quello attualmente presente, garantendo, inoltre, una maggiore presenza delle forze di polizia nella zona del territorio casatese. Successivamente il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ha confermato l'orientamento favorevole all'attivazione di una Tenenza dei Carabinieri nel comune di Barzanò ed ha precisato che il provvedimento di istituzione verrà formalizzato non appena la situazione logistica lo renderà possibile.
Replica Lucia CODURELLI, replicando, si dichiara insoddisfatta e sottolinea come sia tardiva la risposta a un'interrogazione sollecitata più volte. Osserva che le promesse del Governo in campagna elettorale si sono tradotte nei tagli indicati anche dall'onorevole Motta e come, senza risorse, non basti la sinergia tra le forze dell'ordine per realizzare un'attività efficiente di sicurezza.