venerdì 24 dicembre 2010

Auguri di Buon Natale

Dicono che il Natale sia la giornata più religiosa. È vero: perché si può anche non vedere il Natale, scordare o ricordare a nostro modo, ciò che ci piace: fare l'Albero o il Presepio con o senza il Bambino o con un Bambino di carta, di legno, di celluloide; con un Bambino che pare una bambola per i sentimentali, un mito per gli uomini forti.Che l'incanto rimanga, per carità; che il pur tenue filo di poesia o di fede o di bontà rimanga! Io non voglio tagliarlo: sarei un sacrilego. Ma se penso che a forza di mettere assieme Gesubambini di cartapesta non vediamo più i bambini di carne; che possiamo far patire la fame a non so quanti milioni di bambini quasi fossero di cartapesta anch'essi; che possiamo sparare, buttar giù bombe di due, quattro tonnellate, perché gli uomini sono di cartapesta; minacciare l'uso dell'atomica, perché gli uomini sono "materiale umano"; allora, io mi chiedo se è buona cosa questo incantamento che ci procuriamo per distaccarci il cuore, questo cuore di carne, dal cuore di carne del Natale. (don Primo Mazzolari dalla rivista "Adesso" del 15 dicembre 1950)

Auguriamo a tutti un sereno Natale
specialmente a coloro che stanno
attraversando un momento difficile

Il Gruppo di "Insieme per Merate"


Sinceri auguri di Buone Feste a tutti voi ed ai vostri cari


Ernesto Sellitto


On. Lucia Codurelli

Ugo Panzeri

giovedì 23 dicembre 2010

Trasporti: dietro il fumo della propaganda si nascondono aumenti tariffari salatissimi

Sì è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, 22 dicembre 2010, l’attesa riunione del Tavolo del Trasporto Pubblico Locale (TPL) della Regione Lombardia, nel corso del quale l’Assessore  ai Trasporti Raffaele Cattaneo ha presentato i risultati della trattativa col Governo in merito ai tagli ai finanziamenti al trasporto pubblico locale e le sue proposte in merito agli aumenti tariffari conseguenti.
L’esito della trattativa col Governo ha portato a ridurre l’entità delle minori risorse a 82 milioni, che verrebbe principalmente compensata da un adeguamento delle tariffe del 10% che entrerà in vigore da febbraio, nonché da efficientamenti per circa il 3%.
Relativamente al risultato della riduzione del gap economico, inizialmente dell’ordine di 200-300 milioni, ha certamente contribuito anche il pressing da parte delle parti sociali e dei rappresentanti degli utenti, nonché della petizione, avviata dal Patto dei Pendolari, che, in Lombardia, ha raccolto 7.500 firme. Nel corso della riunione, e in attesa di un incontro, già richiesto, col Presidente Formigoni, abbiamo consegnato all’Assessore Raffaele Cattaneo copia delle firme sinora raccolte.
Prendiamo però atto che non si siano attivate delle misure di finanziamento più solide per il TPL, sia a livello centrale, sia a livello locale, ad esempio recuperando ulteriori risorse, se queste mancano veramente, anche con la questione delle accise che possono venire autonomamente decise dalla Regione, per non parlare degli investimenti infrastrutturali su molti dei quali sussistono, quanto meno, forti perplessità.
Tra le proposte compensative della manovra tariffaria, vi è l’introduzione di titoli di viaggio di libera circolazione su tutto il territorio regionale, anche mensili al prezzo promozionale di 85 euro (che diventeranno 99 entro il 2011), e l’estensione dell’abbonamento integrato Treno + trasporti urbani a tutti i capoluoghi di provincia, che prenderà il nome di TuttoCittà.
Accanto al dato positivo dei nuovi titoli di viaggio, va tuttavia osservato che, con modalità che non sono affatto chiare, la proposta di Cattaneo comprende anche un aumento dei biglietti aggiuntivo rispetto al 10% annunciato da febbraio, basato su non meglio precisati parametri di qualità, che si andrebbe a sommare al risultato del noto “algoritmo” tariffario, che, ad agosto 2011, potrebbe essere dell’ordine del 4-5%. In totale, entro l’estate (o al più inizio 2012) sui servizi ferroviari avremmo quasi certamente la somma dell’aumento del 2,39% non ancora applicato, il 10% da febbraio, il 5% dell’algoritmo e, dulcis in fundo, il nuovo incremento “qualitativo” di un ulteriore 10%. A conti fatti, rispetto ad oggi, si prospettano, nel giro di pochi mesi, aumenti reali delle tariffe dal 18% al 30%, non giustificati dai dati economici presentati e non previsti nel Patto TPL.
A fronte dunque di una simile prospettiva di aumenti tariffari, le “misure compensative” risultano ad oggi del tutto inadeguate, mentre assistiamo ad una complicazione del sistema tariffario, normativo e gestionale che non contribuirà certo alla trasparenza.
L’impressione dunque è quella che, invece di una “stangata”, sia stata decisa una strategia di tante piccole “stangatine”, intorno alle quali si sta facendo sollevare una cortina fumogena, il tutto in assenza di quelle vere misure compensative e mitigatrici che chiediamo da tempo, e sulle quali non ci risulta siano fatte proposte concrete, quali la revisione del sistema dei “bonus” e delle penali, delle condizioni di trasporto, delle precedente di circolazione, dei rapporti con gli utenti, della trasparenza delle informazioni. Solo a condizione che vi sia una dimostrata volontà di prendere seriamente in considerazione queste nostre richieste, e limitatamente ad un incremento tariffario complessivo nel corso del 2011 limitato al 10%, alla verifica degli obiettivi del Patto TpL con la revisione condivisa del cd “algoritmo tariffario”, possiamo prendere in considerazione di sottoscrivere le proposte formulate ieri da Cattaneo.
Ribadiamo l’invito, già formalizzato, al Presidente Roberto Formigoni ad incontrare i pendolari firmatari della petizione, che proseguirà sul sito www.patto.ilpendolare.com, quale forma di pressione perché non siano solo i pendolari i soggetti chiamati pagare i costi della crisi, di inefficienze e di spreche non certo da loro causati.


Giorgio Dahò

Appalti e trasparenza: un'Amministrazione deve anche valorizzare le realtà locali

Pubblichiamo la lettera inviata a Merateonline.it in risposta alle considerazioni del Segretario Cittadino della sezione della Lega Nord di Merate sulla gestione degli appalti pubblici da parte dell'attuale Amministrazione Comunale di Merate

Gentile Direttore,
Le chiediamo anche noi ospitalità per puntualizzare alcuni aspetti in merito agli appunti sollevati dal Segretario Cittadino della Lega Nord Alessandro Zanini circa l’assegnazione degli appalti pubblici.
L’Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Panzeri ha sostenuto proprio su Merateonline che gli inviti alle Aziende a partecipare alle gare non sono di competenza dei politici ma dei tecnici. Come le procedure per determinare chi vince la gara… E ci mancherebbe altro. Se così è però non comprendiamo quali siano i meriti del Sindaco Andrea Robbiani. Semmai bisogna solo limitarsi a constatare che i funzionari municipali hanno svolto il loro compito in maniera adeguata ed applicato la legge alla lettera.
Ma il punto non è questo. Il nostro Consigliere Comunale Giovanni Battista Albani ha posto un altro problema: perché non vengono invitate sempre a partecipare ai bandi anche le Aziende di Merate? Compito di un’Amministrazione Comunale non dovrebbe essere solo quello di beneficiare delle tasse pagate dalle Attività che operano sul territorio, ma anche quello di valorizzare queste Attività, specialmente in un momento di crisi economica. In queste Aziende lavorano tanti cittadini meratesi che ne trarrebbero beneficio in termini di sicurezza del posto di lavoro. Stupisce che il più alto esponente cittadino di un partito che ha fatto del federalismo e della strenua difesa delle realtà locale non comprenda questo semplice aspetto. Nessuno ha mai sostenuto che gli appalti devono essere assegnati alla “Beton”, alla “Valagussa”, alla “Mandelli”… tanto per fare qualche nome, ma non ci pare contro la legge invitarle a formulare la loro offerta. E poi che vinca la migliore secondo i parametri stabiliti dalle norme.
Ci consenta anche qualche nota sulla proverbiale “trasparenza” del Sindaco Andrea Robbiani. Da quando è lui al governo della città si fatica sempre di più a partecipare alle scelte che riguardano la popolazione. Si viene a sapere tutto sempre a giochi ormai chiusi. La gestione della viabilità è un esempio. Questa è “trasparenza“? Ed è stata trasparente per rimanere in termini di appalti o consulenze la scelta della Società che avrebbe dovuto occuparsi del sito internet comunale e ancor di più dell’incaricata del progetto Meratenews? Nessuno ha ancora spiegato come è stata individuata e quali fossero le sue credenziali poiché risulta che non ha mai collaborato prima con la Società a cui era stato affidato il servizio…Ci vorrebbe più cautela anche nel parlare di “modo di operare per l'interesse dei cittadini” che “non si basa sul rapporto personale o di amicizia, ma si rifà a criteri di qualità, competenza e riduzione dei costi“ da parte degli amministratori della Lega Nord. Senza andare troppo lontano da Merate e rimanendo nell’ambito dei personaggi del Corroccio lecchese, le cronache in questi anni hanno riferito di molti accertamenti per appalti, consulenze, incarichi e collaborazioni assegnati in maniere molto dubbia, per usare un eufemismo.

Il Grupo di "Insieme per Merate"

mercoledì 22 dicembre 2010

Difetti di comunicazione

Una soluzione provvisoria che perdura da un anno e mezzo...

Avrebbero dovuto fare un sacco di cose, così dicevano, e ci credevano davvero. Le tante riforme e le molte novità che avrebbero voluto introdurre non si contano. Prendiamone una, la comunicazione coi cittadini: doverosa per una amministrazione, importante per capire cosa succede e perché. Andrea Robbiani ne è consapevole e mai ha mancato di farlo notare. Adesso però… C’era (o c’è? non si sa) un progetto denominato “Meratenews”. Nelle intenzioni si sarebbe dovuto sostituire il periodico "Parla Comune", funzionale, apprezzato e letto, che veniva recapitato in tutte le case, con un sito internet. E fin qui va bene, chi non usa il pc può sempre imparare no? Magari a 80 anni… Lo strano è altro. Una società ha avuto incarico di occuparsene per un compenso di circa 20 mila euro. Nella passata primavera una nuova figura professionale, scelta non si sa da chi non si sa come e non si sa con quali credenziali, cominciò a lavorare in municipio col compito di curare l'informazione. Solo pochi giorni e si scopre però che il contratto stipulato non era valido per mancanza di requisiti e per altri impedimenti legali. Il risultato è che il portale del Comune è paggio di prima. La sezione degli eventi e delle manifestazioni non viene aggiornata da mesi, la newsletter non è mai partita e orientarsi nello spazio telematico comunale è complicatissimo. L'unica cosa che è cambiata è il colore: si è passati dal blu e dal giallo che sono le tonalità istituzionali di Merate al verde padano o al verde "aspetta e spera che poi si avvera". Per uno che quando sedeva in opposizione si spacciava per un guro della rete cibernetica è veramente deludente. Basterebbe semplicemente guardarsi attorno per fare di meglio e copiare dai siti di Cernusco, Osnago, Montevecchia. Per fortuna sembra che l'attuale soluzione sia provvisoria. Lo so, è vero, sono cose già scritte altre volte, intanto però è tascorso un anno e mezzo e niente è cambiato...


Edoardo Zerbi

martedì 21 dicembre 2010

Il Natale in watt

Quelli della Lega Nord e del PdL, così attenti alla tradizione cristiana ed ai valori evangelici per esprimere un segno del Natale e rendere partecipe la città all’avvento di Cristo hanno speso 25.000 euro più corrente elettrica per le luminarie. Tra cascate di luce, fiocchi di neve, alberelli, pinguini, orsi polari e animali vari che hanno trasformato il centro storico in uno zoo di pupazzi, nessuno dei ferventi amministratori ha però avuto la brillante come le luminarie e innovativa idea di un semplice presepe in Municipio o magari in qualche piazza. Lo ha fatto notare il nostro Capogruppo Cesare Perego durante il Consiglio Comunale di ieri sera. Per tutta risposta il giovane Assessore all’Annona Giuseppe Procopio, sì quello che si diletta a navigare in internet, ha replicato stizzito che non si può dire una cosa del genere a pochi giorni dal 25 dicembre, che se quelli dell’Opposizione lo avessero suggerito prima lui ci avrebbe certamente pensato. E dal 1223 che si usa allestire presesi. Ne sono passati di secoli ed effettivamente no, nessuno ci ha pensato di ricordargli che è il presepio il simbolo del Natale e che lo spirito natalizio non si misura in watt e in volt delle lampadine delle luminarie. Ma tanto poi con tremila euro di contributo pubblico alla Parrocchia per un concerto ci si compra l'indulgenza e che importa se con 30.000 euro si poteva aiutare tanta gente bisognosa o senza lavoro...


R.I.

C'è un punto di non ritorno. E noi ci siamo sempre più vicini

“Con forte scrupolo abbiamo guardato ai temi ambientali. Siamo imprenditori spesso di seconda o terza generazione e, quindi, saldamente legati allo sviluppo armonioso del territorio in cui viviamo, lavoriamo, investiamo…” Così esordisce il documento che accompagna lo studio di fattibilità dell’Autostrada VA-CO-LC presentato a Busto Arsizio al Centro Malpensa Fiere, che ricalca nella sostanza il precedente progetto presentato a Como un anno fa. Ma gli imprenditori della PromoVareseComoLecco scherzano o ci credono davvero? Costoro che tanto hanno a cuore la viabilità, si guardano intorno quando guidano lungo le nostre strade? Dov’è lo “sviluppo armonioso del territorio”? Solo strade e capannoni, questa l’eredità che lasciamo alle future generazioni. Viviamo nell’area a maggior densità insediativa e più cementificata d’Europa, in una tra le più inquinate dove respiriamo ossido di carbonio al posto dell’ossigeno.
A parte la dichiarazione di cui sopra, rimasta sulla carta, non una parola è stata spesa da Assessori Regionali e Presidenti di Camere di Commercio per parlare di ambiente, qualità dell’aria, consumo del suolo, difesa dei polmoni verdi (e dei nostri!). Loro dicono di rappresentare la Lombardia che lavora, peccato che l’agricoltura, quello che ancora si chiama settore primario e che la Regione Lombardia dice di difendere, non sia stata minimamente presa in considerazione.
Solo un profluvio di cifre da stordire i presenti. Ripetute ossessivamente parole come concessioni, contributi, debito, tariffe, costi di gestione, incremento, ribasso d’asta, investimenti, ricavi, imposte, fabbisogno finanziario, interessi intercalari, performance in termini di costi e ricavi, pedaggi… Ma nessuno ha parlato dei costi ambientali, del fatto che la poca terra che ci è rimasta è il bene più prezioso perché sempre più raro. Nessuno ha parlato di possibili alternative, di merci a chilometri zero, filiera corta, telelavoro, trasporto su ferro, riqualificazione di strade esistenti, collegamenti verticali con l’asse orizzontale della Pedemontana di cui sono stati da poco inaugurati i cantieri e che già riverseranno su prati e boschi milioni di metri cubi di cemento. Stralciano dal progetto la tangenziale di Como perché è troppo costosa? No problem, noi imprenditori progettiamo un’autostrada a pagamento da Varese a Como a Lecco!
Oggi solo 2.400 auto vanno da Varese a Lecco, ma la costruzione dell'autostrada moltiplicherà questi numeri! Ascoltandoli sembra che l’obiettivo prefissato sia quello di attrarre auto (neanche fossero turisti!) e aumentare a dismisura il volume del traffico così da giustificare da una parte e ripagare con i pedaggi dall’altra la spesa per l’autostrada che si aggira su un miliardo e mezzo di euro. Inquinamento alle stelle, ma così si pareggiano i conti! Davvero un bell’esempio della nostra “sana” imprenditoria lombarda. I cantieri creano posti di lavoro, dicono, ma a quale prezzo? In questa nostra Lombardia il suolo libero è una risorsa scarsa, preziosa e soprattutto non rinnovabile e andrebbe tutelato, non consumato. Ma forse per i nostri figli è più importante poter correre su un’autostrada che camminare in un bosco…
Terminato l’elenco di cifre, la seduta è tolta. Nessuno spazio al confronto e al dibattito, un’esposizione blindata e a senso unico per poter raccontarsi e raccontare che loro stanno interpretando i nostri bisogni. Nutro seri dubbi in merito, ma ho la certezza che invece interpretano gli interessi economici di chi da queste “grandi opere” trae enormi guadagni.
Siamo vicini a un punto di non ritorno. Gli imprenditori della PromoVareseComoLecco insieme ad alcuni dei politici che siedono in Regione sembrano determinati a fare e in fretta. E se li lasceremo fare, non ci sarà più la possibilità di tornare indietro. Il cemento è per sempre.


Anna Maspero

lunedì 20 dicembre 2010

Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

Sul Giornale di Merate di martedì scorso a pagina 3 è riportato un interessante articolo secondo il quale i proprietari dell’ex salumificio "Nava" o delle aree del cannocchiale del Parco Belgiojoso si sarebbero rivolti a un famoso architetto per stilare i progetti di edificazione su quei lotti. L’Assessore all’Urbanistica Andrea Valli sostiene di non saperne nulla, ma aggiunge: “So che lì sorgeranno alcuni nuovi appartamenti: probabilmente saranno circa una trentina anche perché la volumetria non è particolarmente elevata… Voglio comunque rassicurare la cittadinanza che nel parco vero e proprio, trattandosi di area verde vincolata, non andremo a mettere mano in nessun modo dal punto di vista urbanistico”.
Per prima cosa trenta appartamenti non sembrano quisquiglie, Ma i numeri in gioco sono molto più alti, lo dicono i documenti. L' Area di Completamento (AC) 3 quella del Cannocchiale del Belgiojoso lungo via Antonio Baslini prevede la trasformazione da verde ad edificabile di un comparto attiguo al viale alberato e considerabile un naturale ampliamento del Parco Belgiojoso L'intervento è censurabile anche per la consistenza con la previsione solo qui di circa 30 appartamenti. La superficie è di 37.500 mq, la superficie lorda di pavimentazione di 3.600, per un‘altezza di 7,5 mt, una volumetria di 10.800 mc in grado di accogliere 72 nuovi abitanti teorici. L' AC4 , quello dell’ex salumificio "Nava" sempre lungo via A. Baslini trasforma invece un insediamento artigianale dismesso in residenziale. Si parla di una ventina di appartamenti su una superficie di 9.200 mq, una slp di 2.500, l‘altezza sempre di 7,5 mt e di una volumetria di 7.500 mc per altri 50 abitanti teorici. Le unità abitative in tutto sono pertanto una cinquantina, non una trentina, una bella differenza e 120 possibili abitanti in più su una popolazione di nemmeno 15.000 persone non sono pochi.
Ma a parte questo stupisce che l’Assessore all’Urbanistica dia per scontati gli interventi quando il PGT non è stato nemmeno adottato. Come fa ad essere certo di quello che succederà? Sarebbe bene che prima parlasse dell’argomento nell’apposita Commissione invece di discuterne con tutti meno che con i Consiglieri Comunali con cui dovrebbe confrontarsi. Lui si giustifica spiegando che il Presidente della Commissione J.P.T, il Consigliere di Maggioranza John Patrick Tomalino, a non volere convocare la Commissione. J.P.T. dice però che è colpa dell’Assessore e del Sindaco Andrea Robbiani che non vogliono coinvolgere le Minoranze. Che si accordino almeno tra loro e soprattutto, magari per scaramanzia, si ricordino di “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.


Marco Airoldi

Quattro amici al bar (che volevano cambiare le strade...)

Passeggiando per la nostra città mi sono trovato a chiedermi una cosa: com'è possibile che, dopo tutte le polemiche sulla segnaletica errata, relativa al divieto di svolta in Antonio via Baslini per i non residenti, ancora oggi, se un automobilista svolta in via Andrea Vanalli e quindi in via CearevCantù, si ritrova su via A. Baslini, obbligato a percorrerla (non potendo tornare indietro causa divieto) senza nessuna segnaletica che indichi la chiusura della stessa via Baslini ai non residenti? Questo significa che qualsiasi automobilista, se fermato in cima alla Baslini, può dichiarare di averla imboccata da via C. Cantù, evitando di incorrere in sanzioni.
Al di la del particolare, poichè via Cantù non è certo conosciutissima e trafficatissima, una domanda sorge spontanea: ma il Sindaco, quando emette le ordinanze in materia di viabilità, ha in mente un piano del traffico o ascolta semplicemente le lamentele di "quattro amici al bar" che, in questo caso, abita in via Baslini ed è infastidito dal traffico?
Purtroppo sembra più probabile la seconda, perchè considerando le "geniali trovate" dell'attuale Giunta in materia viabilistica (Via Terzaghi, via Antonio Baslini, via XXV Aprile, Pagnano, i dossi colorati...) sembra evidente che Sindaco e Assessori un piano del traffico non solo non l'hanno in mente, ma non sanno neppure cosa sia.


B.R.

domenica 19 dicembre 2010

I volontari della Protezione Civile al freddo

E’ vergognoso il trattamento riservato ai volontari del Gruppo della nostra Protezione Civile di Merate. La loro sede di via Cerri è senza impianto di riscaldamento e sono obbligati a trovarsi al freddo. In ventuno anni di attività non è mai successo niente del genere. I responsabili di Ecosystem avevano avvisato l’Amministrazione Comunale cosa sarebbe successo ma il Sindaco Andrea Robbiani ha fatto finta di niente. Non è tollerabile questo menefreghismo contro coloro che gratuitamente si impegnano quando c’è bisogno di dare una mano e bisogna fronteggiare le emergenze. Ma io chiedo: è questa l’attenzione alle realtà locali di cui quella della Lega Nord si riempiono la bocca? Hanno lasciato al freddo anche la Scuola d’arte della Società di mutuo soccorso che è frequentata da tanti bambini e giovani. Non hanno nessuna sensibilità e riconoscenza verso il volontariato, stanno facendo il possibile per mettere i bastoni tra le ruote a chi lavora per il bene di Merate.


Giovanni Battista Albani
Sindaco di Merate 2004/'09
Consigliere comunale del gruppo
di Insieme per Merate

Un obiettivo per l'anno nuovo

Ci vogliamo porre per l'anno che viene un bell'obiettivo: chiamare i giovani ad esprimersi! Cercare di coinvolgere i giovani alla vita sociale della Città, interessarli ad interessarsi della cosa pubblica, perchè nessuno di noi è una momade ma siamo una comunità civica. Troppo spesso i giovani si limitano a criticare senza costruire, a parlare senza agire, a vivere ai margini delle attività comunità pensando unicamente al proprio piccolo orticello. Ma i confini di ogni orto nella comunità si devono fondere in un grande parco se vogliamo continuare a crescere. Ecco, vogliamo porci questa sfida ambiziosa! Non vogliamo lasciar andare le cose senza provare ad invertire la tendenza. E' una necessità sentita da tutti quella di una partecipazione costruttiva delle giovani generazioni al vivere civile. Troppo spesso si riconoscono unicamente tra i violenti delle manifestazioni studentesche; troppo spesso i costruttori di futuro sono schiacciati dalla legge del più forte: noi vogliamo dar loro uno spazio! Vogliamo dar loro un momento di aggregazione e di scambio di idee. Un brain storming che permetta a tutti di confrontarsi e di aprirsi all'altro come persona con la quale realizzare un sogno. Ecco, abbiamo un sogno e vogliamo realizzarlo.
E.Z.