sabato 12 marzo 2011

Il peccato originale

Ultimamente la viabilità e i parcheggi del paese sono diventati un rebus e non si capisce se è dovuto all’ispirazione di un illuminato specialista tecnico del settore o di qualche allucinato.
Iniziamo con i parcheggi. Si aprono finalmente i parcheggi dell’area Cazzaniga e, grazie alla lungimiranza di un Assessore pieno di buon senso come Massimo Panzeri si la lascia la prima ora di sosta gratuita, giustamente il resto è a pagamento. La struttura dovrebbe supportare il silos di viale Carlo Cornaggia che in passato era anch’esso gratis la prima ora. Ed ecco che si iniziano a complicare le cose e si toglie l’ora gratis di viale Cornaggia che è molto utile per chi arriva dalla parte nord della città o da quella est. Inoltre, il parcheggio sotterraneo del vecchio municipio che potrebbe servire a chi proviene dal lato ovest e ampliare l’offerta della soata non viene preso in considerazione e nemmeno viene messo a disposizione dei dipendenti comunali che almeno avrebbero uno spazio dedicato senza occcupare gli altri. Poi arriva la tegola di via Papa Giovanni XXIII sostituendo gli stalli a disco orario con le strisce blu, con costi un attimino esosi e che dovrebbe essere rivalutati. Ora togliamo i parcheggi in viale Lombardia nella prima parte che resterà a doppio senso, mentre nella parte finale che diverrà a senso unico in uscita dal centro si lascerà la fermata dell’autobus e una piazzola di scarico e qualche parcheggio.
Ci si chiede perché prima di fare tutto questo non si studia un piano ben preciso dei parcheggi di tutta Merate e lo si presenti alla Commissione  Urbanistica, Ambiente e Territorio per una valutazione attenta. Se lo si porta in Commissione dovrebbe essere per discuterne e non solo per comunicare una decisione già presa.
Prima di togliere dei parcheggi è importante anche capire dove ricollocarli. Servovo per aumentare la capienza di sosta e, pertanto, incrementare l’afflusso di persone, tale da sviluppare anche l’economia del commercio del centro. L'aumento dei costi dei posteggi sarebbe stato fatto per penalizzare gli impiegati delle banche che abusavano del disco orario, ma in realtà ha finito per danneggiare commercianti e i cittadini comuni e per aumentare il lavoro di ausiliari della sosta dei nostri ottimi agenti di Polizia Locale, come se non avessero già sufficiente lavoro e non siano in difetto di organico.
I commercianti dovrebbero trovare un accordo equilibrato fra di loro per tutelarsi e per difendere la loro sopravvivenza perché l’impressione è che di loro e delle loro attività non importa a nessuno. Presto faremo come i cinesi: tutti in bicicletta per il centro del paese, speriamo che questi cultori del centro vissuto a due ruote non motorizzate utilizzino questi mezzi per andare al lavoro e non sfruttino le quattro ruote a trazione integrale. Sarebbe bello, giusto, educativo, propositivo...
Per la viabilità iniziamo con il danno creato divieto di svolta a sinistra all'incrocio tra la Statale e via Terzaghi. E' lì che inizia tutto ed è lì che si sconvolge tutto. Ma svoltare a sinistra era così pericoloso? Ha causato moltissimi incidenti? Forse prima di fare tutto ciò non era meglio progettare e stabilire una rotonda. In questo modo si è dirottato tutto il traffico in via Donato Frisia e in piazza Italia.
E adesso l’ultima pensata: quella di fare una serie di sensi unici che aumenteranno ancora il traffico in piazza Italia e obbligheranno i residenti  di via Frisia e viale Garibaldi dovranno fare il giro di mezza Merate per poter andare a casa. I sensi unici sono giustificati dal mettere in sicurezza i pedoni, ma siamo sicuri che sia questo il vero motivo o il problema è come risolvere l’errore iniziale in via Terzaghi? Perché complicarsi la vita e complicarla a tutti i cittadini in questo modo?
Un altro lato curioso delle novità in materia di viabilità è la privatizzazione (perché non c’è altra forma di spiegazione) della via Antonio  Baslini. Interessante è chiedere all’Amministrazione chi andrà a pagare i costi di manutenzione della strada, i costi dell’energia elettrica, il mantenimento dei cartelli, la manutenzione dei lampioni, la manutenzione delle fogne e della rete idraulica che serve le case... Visto che è riservata ai cittadini residenti dovrebbero pagare di tasca loro. Sarebbe il minimo dato il servizio che il Comune ha portato a loro con tutti i benefici del caso. Sarebbe opportuno che qualcuno ponesse la domanda in Comune.
Adesso vediamo il PGT se almeno ci propone del verde e di recuperare l’esistente o se ci propone la solita colata di cemento.

Anonimo

Le giustificazioni di uno scempio annunciato

La capacità umana di voler sempre giustificare tutto è infinita. Vediamo le giustificazioni di uno scempio annunciato, di un'offesa alla natura legittimato dai finanziamenti da spendere. Ora per quanto si è letto sui giornali, ci troviamo delle affermazioni fatte che ispirano delle risposte
Dovevamo farlo per il bene del lago che stava morendo
Risposta: Ma quale bene del lago e poi chi l’ha detto che stava morendo?!? Se le acque sono non inquinate e la cura dei canneti in forma non invasiva permetteva lo svilupparsi di una vita in ogni settore della sua nicchia ecologica!!!
L’abbiamo fatto per amore del lago in buona fede
Risposta: I più grossi disastri della storia sono stati fatti per amore e con l’ignoranza (di chi ignora cosa fa)
Avevamo i finanziamenti da spendere altrimenti li si perdeva
Risposta: Forse si potevano usare meglio consultandosi con dei veri esperti del settore lacustre nazionale
La natura sistema tutto e farà il suo corso
Risposta: come in tutta la terra la natura fa il suo corso, ma come organismo complesso la capacità di risanare dipende dalle ferite che vengono inferte ed a volte sono incurabili
Tutti erano d’accordo
Risposta: ma dove?!? Dai giornali e dalle cronache sulle riunioni in Consiglio Comunale e in Commissione Urbanistica non mi sembra
Abbiamo sentito gli esperti e concordavano con l’operazione
Risposta: mi sembra che anche molti esperti erano e sono contrari a questi lavori fatti. Ma non solo gli esperti, anche molti dell’amministrazione in generale non sono concordanti con quanto fatto
Il piano è stato approvato da tutti
Risposta: Nessuno lo conosceva
I cittadini intervistati sono contenti dei lavori e il lago ha cambiato aspetto
Risposta: e quei cittadini che lo contestano e che sono molti non sono stati ascoltati?!?
Ma è possibile che nessuna associazione di protezione della natura sia intervenuta o interessi quanto accade.
Ma il WWF dove è??? Lega Ambiente??? Italia Nostra dove è??? La Lega Italiana protezione uccell, l'Arpa, la Forestale...??? La Ministra del Turismo che afferma su più giornali nazionali che ama gatti, cani e difende ogni specie e che è anche una lecchese doc, perché non interviene??? Dove sono tutti?!?
Un lago morenico che viveva tranquillo e che con poche cure ben fatte e non invasive può continuare ha dare ospitalità a pesci, uccelli, anfibi, mammiferi…con tutta tranquillità. Un lago che non ha più nessuna immissione fognaria che può inquinarlo irrimediabilmente. Un sito SIC della Comunità Europea. Dai giornali si apprende anche di una moria di pesci in un periodo in cui le acque del lago godono di una buona ossigenazione.
E' questo menefreghsimo che più mi fa soffrire!!!Ma alla lunga osa ci rimarrà qui a Merate e quale qualità della vita???
Meditate gente, meditate


Una coscienza che non si da pace

venerdì 11 marzo 2011

Rewin Lega

Difficile trattenersi dal commentare l’opinione di alcuni colleghi sindaci sul tanto desiderato Federalismo municipale, per il quale vorrei toccare un semplice tasto.
Il tasto del “rewind” che ritroviamo su qualsiasi apparecchio d’ascolto di vecchia (radio o videoregistratore) o nuova generazione (iPod, iPhone) per risentire fin dalle origini il canto padano e l’idea federale che campeggiava in ogni discorso del Senatur. Ascoltarli parola per parola – sottolineando le famose parole chiave, “Roma ladrona”, “padroni a casa propria”, le risorse restino sul territorio etc.. – e nel frattempo sfogliare il testo del provvedimento approvato dal Parlamento sul federalismo municipale. La prima reazione porterebbe a dire: trascrizione infedele, il testo non corrisponde, interveniamo con un’errata corrige!! Ebbene sì, qualcosa non torna tra i grandi obiettivi enunciati dalla Lega per decenni e i risultati ottenuti. Ci avevano raccontato e scritto ultimamente (art. 14 comma 2 DL 78/2010) che:
  • i tagli ai trasferimenti erariali non dovevano essere conteggiati nella riforma del federalismo municipale ed invece, non più risorse al territorio bensì un federalismo di compensazione: a regime nel 2014 -11 miliardi di euro da Roma;
  • le imposte dovevano rimanere in buona parte sui territori di chi le paga e, giusto per non contraddirsi salta la compartecipazione Irpef (via probabilmente anche l’esiguo attuale 0,69 %, per lasciare posto alle addizionali comunali);
  • introducono una compartecipazione IVA, difficilmente calcolabile localmente e quindi ancora il frutto di una operazione di divisione fatta dai Ministeri;
  • nel 2014 stop all’ICI con l’istituzione dell’IMU (imposta municipale sugli immobili) incentrata sulle seconde case e sugli immobili produttivi, sui quali peserà un prelievo fiscale comunale dall’attuale aliquota media del 6,4 per mille all’aliquota minima del 7,6 per mille.
Chiaramente potrei aver fatto male i conti e, pur dovendo aspettare ancora tre anni, nel 2014 ritrovarmi con maggiori risorse finanziarie. Erogare pertanto servizi di maggiore qualità per i cittadini, lasciare qualche buca in meno sulle nostre strade: più semplicemente la possibilità di gestire un ente locale all’altezza dei “facoltosi contribuenti lombardi”. Persone dal carattere mite e muniti di grande pazienza, ma che presto si stancheranno di ascoltare la solita vecchia canzone….

Gian Mario Fragomeli
Sindaco di Cassago Brianza

Urbanistica-mente

Che bellezza capire cosa succede! Ammetto che durante la Commissione Urbanistica del 10/03 il punto all’ordine del giorno riguardante modifiche alla viabilità era un po’ oscuro. Poi per fortuna hanno proiettato un disegnino e anche io ho capito cosa succederà. Dunque: viale Lombardia, gioia dei carrozzieri, sarà a senso unico, almeno per l’ultimo tratto: bene questa cosa piace all’automobilista che è in me. Poi apprendiamo che anche via Frisia sarà senso unico e questo piace meno: come dai banchi della Maggioranza stessa si è fatto notare, chi abita lì e torna a casa nell’ora di punta avrà il suo disagio da affrontare. Altra considerazione: sbaglierò, ma non è che si tenta di indirizzare il traffico, col divieto di svolta dalla via Statale prima e con questi sensi unici adesso, verso la rotonda di Pagnano e il temibilissimo incrocio tra via Stelvio e via Monte Grappa? Spero di no, avrò capito male l’intenzione.
Il Lago di Sartirana: ho cercato di comprendere a fondo il problema. Ho cercato di capire sia la risposta data in commissione (ah il Manzoni sarebbe fiero degli eredi del suo Azzeccagarbugli) sia la nostra interrogazione. Quella cosa del fosforo sedimentato, degli stoloni delle canne d’acqua, hanno richiesto concentrazione e wikipedia per essere comprese almeno un po’. Chi amministra non dovrebbe comunicare un po’ a tutti cosa sta facendo nel nostro lago? Se solo io facessi fatica sarebbe un problema mio, ma credo che molti meratesi poco pratici di biologia sarebbero felici se si spiegasse in parole povere cosa si è fatto e perché. Non dico che sia male, che ne so io! Spiegatelo e poi stabiliremo. Non avrebbe guastato spiegarlo prima, così un po’ per cortesia un po’ per simpatia. Ah come sarebbe comodo, amici della Giunta, avere un giornalino comunale da recapitare alle famiglie su cui spiegare il lavoro fatto…


Edoardo Zerbi

giovedì 10 marzo 2011

Sindaco a senso unico

Centro storico irragiungibile e cittadini costretti al giro dell'oca anche solo per andare al lavoro o tornare a casa

Sudditi meratiensi, udite udite. Il re “Sole delle Alpi” ha deciso di stabilire nuovi sensi unici in viale Lombardia, in via Donato Frisia et in viale Giuseppe Garibaldi, al fine di impedire la libera circolazione delle genti e delle merci per le strade del centro storico in deroga ai trattati dell‘Unione Europea, cosicchè rimanga libero dalle autovetture e che ai pedoni sia garantita salubrità e integrità fisica. Così è stabilito, insieme al precetto che il volgo dimentichi tutto ciò e sopisca la rabbia e il malcontento nel tempo massimo di due anni e mezzo, affinchè il popolo che lui onora di governare possa rinnovargli fede incondizionata al prossimo suffragium.


Infiltrato

Il dizionario dei rifiuti

Un'idea da "copiare" anche a Merate dove la politica dell'attuale Maggioranza è solo quella della repressione, ma solo a parole perchè nei fatti nessuno controlla mai niente sugli aspetti importanti

E’ finalmente in distribuzione nelle case di tutte le famiglie casatesi il vocabolario dei rifiuti dal titolo "fai la differenza!".
A giorni i cittadini riceveranno nella cassetta della posta questo piccolo dizionario contenente tutti i tipi di materiali e oggetti e per ognuno di essi troveranno indicate le corrette modalità di smaltimento.
Regolarmente l’ufficio ecologia del Comune di Casatenovo riceve chiamate da parte di cittadini che chiedono indicazioni sulla corretta destinazione dei diversi materiali. Per cercare di venire incontro ad ogni curiosità e dubbio ecco in arrivo un piccolo manuale utile per fare la migliore raccolta differenziata possibile.
Il nostro Comune ormai da qualche anno si è stabilizzato attorno ad una quota di riciclato di poco superiore al 60% del totale dei rifiuti prodotti. Si tratta di un buon risultato che abbiamo conseguito insieme: l’Amministrazione organizzando in modo efficiente la raccolta e il conferimento dei rifiuti e noi tutti eseguendo correttamente nelle nostre case la raccolta separata.
Oggi dobbiamo porci obiettivi più ambiziosi: il quantitativo di rifiuti che produciamo è sempre in aumento e dobbiamo necessariamente mettere in campo atteggiamenti di maggiore responsabilità nei confronti dell’ambiente e della nostra salute, ad esempio, riducendo e meglio differenziando i rifiuti che produciamo.
Il libricino è da qualche settimana online sul sito comunale, alla pagina dell'Ecologia.


Alfio Sironi
Assessore all'Ambiente di Casatenovo

mercoledì 9 marzo 2011

Il "giudice ragazzino"

Domenica pomeriggio in Castello Prinetti si svolge un interessante incontro su Rosario Livatino, il "giudice ragazzino". Per i dettagli basta cliccare sull'immagine in modo da ingrandire la locandina. E' una conferenza alla quale vale certamente la pena di partecipare.

Insieme per Merate

Tagli al trasporto pubblico: niente autobus la domenica ed i festivi

Questa settimana è giunta una comunicazione ai Sindaci di tutta la Provincia di Lecco, da parte dell'Assessore Provinciale alla Mobilità e Trasporti Franco De Poi (Centrodestra come la Giunta Provinciale, NdR) che, informa che a decorrere dal 14 marzo, entreranno in vigore alcune modifiche dell'orario invernale per le linee di trasporto pubblico interprovinciale, a seguito di riorganizzazioni rese necessarie dal nuovo assetto economico del comparto del trasporto pubblico. Andando poi a vedere i nuovi orari si può constatare che sono state eleminate tutte le corse festive e domenicali, azzerando totalmente i collegamenti pubblici in parecchi comuni della Brianza. In qualità di Sindaco ho chiesto l'immediata convocazione della Conferenza dei Sindaci e la richiesta di incontro urgente con l'Assessore Provinciale per una valutazione di questa scelta sconsiderata e con gravi conseguenze per i cittadini e per l'utenza.

Antonio Colombo
Sindaco di Casatenovo

martedì 8 marzo 2011

La carta e i soldi sprecati

Per comunicare di utilizzare coriandoli ecologici sono stati buttati via migliaia di fogli di carta non riciclata che tanto pagano i contribuenti...

Buongiorno,
mio figlio da scuola mi ha portato la comunicazione del sindaco contro le bombolette di carnevale e i coriandoli ecologici. A parte che le bombolette ai clorofluorocarburi non esistono più dagli anni ottanta, qualcuno mi sa dire come faccio a sapere se i miei coriandoli sono ecologici? Dove lo leggo sulla confezione?
E poi inquinano meno i bambini con i coriandoli non riciclabili del sindaco che ha sprecato un sacco di carta per avvisare tutti gli alunni delle scuole. Gli avvisi sono stampati a colori e su carta lucida non riciclata. Ne avranno fatti almeno mille, uno per alunno. Potevano stamparli su fogli più piccoli! Anzi potevano chiedere alle mastre di far scrivere un avviso sul diario così non sprecavano tutti quei fogli e quei soldi! A questo sindfaco di verde non è rimasta namche la camicia!!! Ma quando fanno le cose in Comune ci pensano o le fanno solo per apparire e finire sui giornali??? La gente non è mica scema come pensano loro.

Un genitore

In Italia ogni quattro mesi spunta una città come Milano

In Italia vengono consumati mediamente oltre 500 chilometri quadrati di territorio all’anno. E’ come se ogni quattro mesi spuntasse una città uguale all’area urbanizzata del comune di Milano. Nonostante ciò, tante persone rimangono senza casa perché non se la possono permettere. Un bel paradosso al quale Legambiente ha dedicato il suo rapporto annuale Ambiente Italia, presentato a Roma. La stima più attendibile – e, secondo Legambiente, comunque prudenziale – di superfici urbanizzate è di 2.350.000 ettari. Una estensione equivalente a quella di Puglia e Molise messe insieme, pari al 7,6% del territorio nazionale e a 415 metri quadri per abitante. Negli ultimi 15 anni, il consumo di suolo è, infatti, cresciuto in modo abnorme e incontrollato e la realtà fisica dell’Italia è ormai composta da informi fenomeni insediativi: estese periferie diffuse, grappoli disordinati di sobborghi residenziali, blocchi commerciali connessi da arterie stradali. Ma quantificare il fenomeno non è facile, perché le banche dati sono eterogenee e poco aggiornate, e perché la pressione sul territorio è ampliata da carenze di pianificazione e abusivismo edilizio, caratteristici del nostro Paese. La fotografia del consumo di suolo scattata nel 2010 nelle regioni italiane mostrava la Lombardia in testa con il 14% di superfici artificiali sul totale della sua estensione, il Veneto con l’11%, la Campania con il 10,7%, il Lazio e l’Emilia Romagna con il 9%. Ma anche Molise, Puglia e Basilicata, pur conservando un forte carattere rurale, stanno conoscendo dinamiche di crescita particolarmente accelerata delle superfici urbanizzate. La maggior parte delle trasformazioni avviene a carico dei suoli agricoli, e solo in minor misura a carico di terreni incolti o boschivi, coerentemente con quanto osservato nel resto d’Europa. Il consumo di suolo, infatti, non è una prerogativa italiana. La Commissione europea ci conferma che siamo nella media dei principali paesi Ue, anche se alcuni caratteri dei processi di urbanizzazione a noi propri rendono la situazione complessa. In particolare, le periferie delle nostre principali aree urbane crescono senza un progetto metropolitano e ambientale, di trasporto pubblico e di servizi. Mentre nelle aree di maggior pregio, tra cui le coste, una produzione dissennata di seconde case ha cementificato gli ultimi lembi ancora liberi di territorio e zone a rischio idrogeologico, abusivamente o con il benestare di piani regolatori.
A Napoli e a Milano, nel 2007, le superfici impermeabili coprivano il 62% del suolo comunale. Eppure, a fronte di 4 milioni di abitazioni circa, realizzate negli ultimi 15 anni, nelle grandi città italiane almeno 200.000 famiglie non riescono a pagare il mutuo o la rata dell’affitto. Nelle stesse città dove l’emergenza sfratti è più pesante, quasi un milione di case risultano vuote perché economicamente irraggiungibili da chi ne avrebbe bisogno. Nel 2009, in testa alle città con il maggior numero di case vuote c’era Roma con 245.142 abitazioni, seguita da Cosenza (165.398), Palermo (149.894), Torino (144.398) e Catania (109.573). Nello stesso periodo, il maggior numero di sfratti è stato eseguito a Roma (8.729), a Firenze (2.895), a Napoli (2.722), a Milano (2.574) e a Torino (2.296). Il caso di Roma (in cima a entrambe le classifiche) è emblematico e merita di essere analizzato. Sia perché, negli ultimi anni, il territorio romano ha visto una fortissima crescita edilizia, sia perché il comune di Roma è il più grande in Italia in termini di superficie e di popolazione. Uno studio originale e inedito sulle trasformazioni dei suoli a usi urbani nei comuni di Roma e Fiumicino tra il 1993 e il 2008 rivela come, in 15 anni, questi siano aumentati del 12% a Roma (con 4.800 ettari trasformati, quasi tre volte il tessuto “storico” della città compreso entro le Mura Aureliane) e del 10% a Fiumicino (con 400 ettari). Una superficie notevole, pari complessivamente all’estensione dell’intero comune di Bolzano. Nello stesso arco di tempo, a Roma la popolazione è aumentata di 30.887 abitanti, con una media di 150 metri quadrati di suoli trasformati per ogni nuovo abitante. La trasformazione ha interessato in particolare suoli agricoli (Roma è il più grande comune agricolo d’Europa) ma anche importanti porzioni di aree naturali. Sono scomparsi 4.384 ettari di aree agricole, il 13% del totale e 416 di bosco e vegetazione riparia. Ora, in base ai piani regolatori vigenti nei comuni di Roma e Fiumicino e ai programmi in atto, è prevedibile un ulteriore consumo di 9.700 ettari, prevalentemente agricoli, ossia più di quanto sia stato trasformato tra il 1993 e il 2008. In Italia, insomma, non si punta sul recupero dell’esistente ma sulla trasformazione di nuove aree, non si investe nella mobilità sostenibile, e le città sono sempre più congestionate e inquinate. E’ chiaro come, negli ultimi 20 anni, non si sia costruito per rispondere alle domande di abitazioni ma alla speculazione immobiliare e finanziaria, e la grave situazione di disagio sociale riscontrabile in molti centri urbani rispecchia una crisi che non riguarda solo il settore edilizio ma attraversa tutto il Paese.
In negativo, i parametri e i settori relativi alla vita nelle città: la mobilità delle persone in Italia è infatti, tra le più alte d’Europa. I mezzi privati coprono circa l’82% della domanda. L’Italia presenta ormai da anni un tasso di motorizzazione (numero di auto ogni 1.000 abitanti) decisamente superiore alla media europea. Nel 2008, ad esempio, il valore del Belpaese è stato pari a 601 auto ogni 1.000 abitanti (erano 598 nel 2007 e 483 nel 2000) contro le 470 dell’Unione europea, le 498 della Francia, le 475 del Regno Unito. Ci si muove quindi sempre in auto (12.070 passeggeri per Km/abitante), pochissimo in tram o metro (109 passeggeri) e poco in treno (835). Il parco veicolare, nel 2009, risulta composto da 6.118.098 motocicli, pari al 12,7% del totale (erano 5.858.094 nel 2008) e 36.371.790 auto, pari al 75,7% (erano 36.105.183) mentre sono solo 98.724 gli autobus, pari allo 0,2% del totale. Gli incidenti nel 2009 sono 218.963 con 4.237 morti e 307.258 feriti, in lieve calo rispetto al 2008 (quando gli incidenti erano 230.871 con 4.725 morti e 310.745 feriti). In Europa registriamo comunque un’altissima mortalità stradale (79 morti per milione di abitanti), superando di gran lunga paesi come la Germania (54), e il Regno Unito (43). Un settore già problematico che ha visto la sua situazione aggravarsi ulteriormente tra il 2007 e il 2008, è quello del trasporto merci, con ben il 71,9% delle merci che viaggia su strada (era il 70,6 l’anno precedente). Su ferro viaggia solo il 9,8% delle derrate (era il 10,2 nel 2007), mentre il 18,3% si muove tramite navigazione. Considerando solo il trasporto merci via terra, vediamo che in Italia solo il 12% del trasporto avviene su ferro, a differenza del 25% della Germania o del 39% dell’Austria ma anche del 17% della Francia. Polveri sottili e ossidi di azoto restano due emergenze per la qualità dell’aria nelle città. Nel 2009 peggiora leggermente la situazione per il biossido di azoto, con circa il 67% dei comuni capoluogo (era il 64% nel 2008) dove la media annuale supera il valore limite (40 microgrammi/mc) in almeno una centralina di monitoraggio. La situazione è più grave nelle grandi città dove solo 3 su 14 presentano un valore medio di tutte le centraline inferiore al limite previsto. Riduzione più netta per l’inquinamento da polveri sottili che comunque, nel 2009 registra situazioni particolarmente critiche in gran parte delle città della Pianura Padana.
In positivo invece, si registra la situazione del settore energetico, dove continua la riduzione dei consumi delle materie prime, che passano così da 191 milioni di Tep a circa 180 milioni (-5,8%). A decrescere è la produzione energetica da fonti non rinnovabili: la produzione di petrolio cala, infatti, di circa 5 milioni di Tep (-5,3% del totale), cala pure la produzione di gas naturale (-5,6%) e di combustibili solidi (carbone) anche se in modo meno marcato. In controtendenza, la produzione da fonti rinnovabili che tra il 2008 e il 2009 sale di +2,3 milioni di Tep (13,5%) confermando il trend dell’ultimo decennio (+49%). Dopo anni di crescita incontrastata, diminuisce dal 2008 pure la produzione dei rifiuti urbani, attestandosi a poco meno di 32,5 milioni di tonnellate (-0,22% rispetto al 2007). A livello procapite si passa da 546 kg/ab del 2007 a 541 kg/ab del 2008. La raccolta differenziata è passata dal 7,1% del 1996 al 30,6% del 2008 (arrivando a quasi 10 milioni di tonnellate), anche se nel 2008 solo sette regioni hanno superato il 35% di raccolta differenziata (obiettivo normativo per il 2003) e si accentua lo scarto tra le regioni del Nord e quelle meridionali. Al Sud solo la Sardegna presenta valori significativi di raccolta differenziata (34,7%), mentre le altre restano ferme al palo, in particolare il Molise (6,5%) e la Sicilia (6,7%). Se carta e cartone, frazione organica e verde costituiscono la base fondamentale del sistema di recupero, l’invio in discarica rappresenta ancora la più diffusa forma di smaltimento, anche se la quota conferita è in diminuzione (dai 21,7 milioni di tonnellate del 1999 ai 15,9 milioni del 2008, cioè dal 76,7% del 1999 al 49,2% del 2008). Sempre positivo poi, il trend dell’agricoltura biologica che in Europa riguarda l’1,7% della superficie agricola totale ma solo in Italia è pari al 7,9% con 1.106.683 ettari di terreno in conversione o convertiti nel 2009 (erano 1.002.414 nel 2008). Un altro dato positivo riguarda la tutela delle risorse naturali: l’estensione delle foreste nel 2010 raggiunge, infatti, i 9.149 mila ettari (erano 8.759 nel 2005). Vaste e numerose anche le superfici sottoposte a tutela, con 2.288 Siti d’interesse comunitario (14,3% del totale) e 597 siti zone di protezione speciale (13,6%), complessivamente meno estese dei siti spagnoli (rispettivamente il 24,5% e il 20,6%) ma più ampi e numerosi di Francia, Germania e Regno Unito.

lunedì 7 marzo 2011

La carta straccia del Sindaco

Il Sindaco Andrea Robbiani vieta l'utilizzo di bombolette spray e coriandoli non biodegradabili  per la festa di Carnevale. I nostri giornalisti locali si sono profusi in articoli pittoreschi sulla novità dell’idea. Ma si sono “dimenticati” di dire che è tutta una farsa. Il divieto non è un’ordinanza ma una comunicazione che significa tutto e niente. Non riporta gli estremi di leggi in base al quale ha valore e non indica neanche il tipo di sanzione previste per chi sbaglia. All’atto pratico sono parole al vento, carta straccia, senza efficacia alcuna. Al massimo possono essere prese come un buon consiglio, peraltro sbagliato per quanto concerne i clofofluocoraburi come avete già avuto modo di evidenziare. Non sono un avvocato, ma se tra voi c’è qualche legale sarebbe interessante sapere cosa ne dice. Prima di pensare ai coriandoli fatti in casa il Sindaco pensi ad adoperare meglio la carta che usa per stampare i manifesti pubblici, scrivendoci sopra cose sensate.


Lettera firmata

Giovedì si riunisce la Commissione Urbanistica

Il giorno Giovedì 10 Marzo 2011 alle ore 18 presso la sede Municipale è convocata la Commissione Urbanistica, Ambiente e Territorio per discutere il seguente ordine del giorno:
  1. Lettura ed approvazione verbale seduta precedente
  2. Risposta interrogazione Gruppo Consiliare “Insieme per Merate” relativa ai lavori che hanno interessato il SIC di Sartirana nel mese di Gennaio 2011
  3. Comunicazioni relative alle modifiche alla viabilità
Distinti saluti

Il Presidente
John Patrick Tomalino

domenica 6 marzo 2011

La pasionaria verde (di camicia e di rabbia)

La pasionaria di Brugarolo ha dato dei “comunistacci” a quelli di “Insieme per Merate” perché continuano a criticare la gestione dei Comitati di Frazione, in particolare proprio quello di Brugarolo, che oramai è diventato una succursale della Lega Nord. Ma che l’organizzazione dei Comitati di Frazione non funzioni è evidente, specialmente a Brugarolo. Come è evidente che i volontari del Comitato di Brugarolo non hanno ancora compreso quale sarebbe il loro compito. Nel programma elettorale della lista “Robbiani Sindaco” l’annuncio dell’istituzione dei Comitati è sotto la voce “Organizzazione Amministrativa”, a pagina 3, dove si riporta testualmente: “Introdurremo il concetto di Bilancio Partecipativo che permetterà un‛efficace condivisione con i comitati di frazione, le associazioni e i rappresentanti del mondo produttivo, delle possibili scelte di ripartizione delle risorse finanziarie da destinare alla realizzazione di servizi e investimenti“. Dunque i Comitati di Frazione dovrebbero servire per condividere come ripartire il denaro pubblico e stabilire le priorità di intervento nelle diverse Frazioni. Per tutto il resto ci sono già le altre Associazioni e altri strumenti che hanno sempre funzionato bene. I Comitati di Frazione dovrebbero essere ben altra cosa rispetto ai Comitati delle Feste. Per questo occorre un regolamento chiaro che indichi funzioni, ambiti di intervento, durata e composizione. Altrimenti si generano solo confusione e polemiche e si “partitizzano” i Comitati, esattamente come è successo a Brugarolo.

Infiltrato