sabato 11 giugno 2011

Errare è umano, persevare....

Ebbene sì è stato commesso un errore; e tutti possono commetterli basta avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità senza sempre nascondersi dietro la scure della burocrazia. Invece il nostro Sindaco lancia affermazioni contestabilissime a difesa del proprio operato circa il recente annullamento di più manifestazioni contemporaneamente, assumendosi un ruolo di predicatore del buon vivere civile, di moralizzatore dell'italiano medio. Ma ecco, dopo tanto parlare, che sulla Notte Bianca bisogna fare marcia indietro, cercare il tutto pur di portarla in porto perchè se saltasse anche quella gli animi si incendierebbero. Ma il malcontento ormai imperversa tra tutte le fasce della cittadinanza e tornare indietro non è più possibile. Operare muro contro muro può andar bene nel reprimere la criminalità, ma nel trattare con i propri compaesani forse non è il migliore degli atteggiamenti.
Abracadabra

Un’altra Merate è possibile.

Basta non credere che i cittadini abbiano sempre torto e gli Amministratori sempre ragione. A prescindere.

A Merate cresce il malumore. Prima i sensi unici in viale Lombardia e la cancellazione di numerosi parcheggi situati ai lati della medesima carreggiata, poi l’annullamento di alcune manifestazioni pubbliche organizzate dalle associazioni per mancanza di timbri e permessi, hanno fatto esplodere il malcontento.
Del resto non è passato molto tempo da quando il sindaco e un suo fidato collaboratore si sono mostrati per le strade cittadine alla guida di un carro armato: che cosa aspettarsi da chi ama prodursi in simili esibizioni muscolari?
La risposta della Giunta è che le regole vanno rispettate. Risposta sacrosanta, e del resto il nostro partito ha sempre sostenuto tra i propri valori fondanti la difesa della legalità.
Il rispetto delle regole però non deve diventare un mantra con cui giustificare qualunque cosa, a prescindere.
I cittadini manifestano giuste esigenze: una circolazione fluida degli automezzi per le vie di Merate, la necessità di parcheggi in centro, la voglia di divertirsi e di stare insieme, la possibilità di contribuire a rendere Merate più vivibile e più viva.
E’ possibile conciliare queste giuste esigenze con il giusto rispetto delle regole? Noi crediamo di sì, se c’è la disponibilità di chi amministra ad ascoltare e a darsi reciprocamente una mano.
Da parte dell’Amministrazione è stato fatto tutto il possibile per trovare un punto di incontro tra le une e le altre? Forse no, almeno stando a quanto alcuni dei protagonisti dei recenti episodi hanno dichiarato.
Un’altra Merate è possibile. Basta non credere che i cittadini abbiano sempre torto e gli Amministratori sempre ragione. A prescindere.


Coordinamento Italia dei valori

venerdì 10 giugno 2011

Referendum: quattro "Sì" per la democrazia

Il 12 e 13 giugno è indetto un turno di votazioni per 4 referendum. La televisione ne ha parlato poco e male, ma si tratta di temi importanti per i quali è doveroso che ogni cittadina ed ogni cittadino possano esprimere il proprio parere. Insieme per Merate invita a votare quattro sì ai quesiti referendari.
Prima di tutto è importante recarsi a votare perché la rinuncia al voto è sempre una perdita per la democrazia: il voto è un diritto conquistato con enormi sacrifici e va difeso anzitutto facendolo valere, cioè recandosi alle urne per esprimere la propria opinione. Non votare significa lasciare le cose come stanno, votare significa dare una possibilità al cambiamento.
Poi ci sono motivi di merito per votare sì ai singoli quesiti.
I due referendum sull’acqua chiedono sostanzialmente di ritornare ad una gestione pubblica e trasparente del servizio idrico, bloccando il percorso tracciato dalle norme attuali che prevedono l’ingresso dei privati nella gestione con conseguente remunerazione del servizio. Una gestione pubblica prevede l’ottimizzazione del servizio ai cittadini (dal prelievo dell’acqua nei pozzi sino alla depurazione) ed una tariffa calmierata, mentre una gestione privata è necessariamente interessata al massimo ritorno in termini di utile aziendale. L’iniziativa privata è utile in tanti settori dell’economia, ma non per quelli che vengono considerati beni comuni: aria e acqua prima di tutto.
Chiediamo di votare sì al referendum sul nucleare perché i rischi di questo genere di impianti sono inaccettabili e i costi di questo tipo di energia molto alti e soprattutto crescenti, mentre il costo delle energie rinnovabili (solare, eolico, biomasse) è in diminuzione perchè nessuno ha il monopolio del sole e del vento mentre il petrolio e l’uranio appartengono a pochi.
Infine voteremo sì al referendum sul legittimo impedimento perché crediamo che la legge sia uguale per tutti (come recita l’articolo 3 della nostra Costituzione), dal Presidente del Consiglio all’ultimo dei cittadini.

Insieme per Merate

giovedì 9 giugno 2011

L'estremo saluto alla Pro Loco

Sabato 11 giugno 2011 presso l'ingresso di Billa dei Cedri a Merate in via Montegrappa a Sartirana di Merate si svolgerà la cerimonia funebre della "Time dance machine". Officerà il presidente Giacomo Ventrice con bara, ceri e salma inclusi. Raccolta firme di Commiato. Vi aspettiamo

Pro Loco Merate

Aumentano i biglietti del treno ma i pendolari non avranno niente in cambio

La Regione Lombardia inflessibile conferma gli aumenti ma non migliora il servizio e rimangono tanti interrogativi sui conti

Lo scorso 31 maggio 2011 si è svolta la riunione del Tavolo sul Trasporto Pubblico Locale, nel corso della quale l’assessore Raffaele Cattaneo ha confermato l’intenzione di procedere alla seconda fase di aumenti tariffari.
Innanzitutto va precisato che, da parte del Tavolo, non vi è stata alcuna unanime “condivisione”, che per noi è importante principio democratico, né del Progetto di Legge di Riforma, né degli aumenti tariffari. Sul primo, si è voluto licenziare un testo “blindato” che contiene criteri di adeguamento delle tariffe non presenti nel Patto TpL (Trasporto pubblico locale ) che non può avere il consenso dei pendolari. Ci auguriamo che il lavoro del Consiglio Regionale, cui spetterà comunque l’ultima parola, porti ad una formulazione più favorevole agli utenti e capace realmente di rinnovare la governance del sistema del Trasporto Pubblico Locale della Lombardia. Da tempo abbiamo chiesto il punto sul bilancio delle risorse per il TPL, relativamente alla nostra Regione, contemplando in ciò anche gli effetti della manovra tariffaria di febbraio. Sono invece ancora stati presentati i dati già visti a dicembre, col “buco” regionale di 82 milioni ed un quadro nazionale dal quale non è semplice discernere le conseguenze per la realtà locale. Ne dobbiamo arguire che la Regione Lombardia non conosce o non vuole far sapere l’effetto degli aumenti già attuati. In realtà, considerando questi ultimi, stimabili in circa 60 milioni, i tagli ai servizi (circa 20 milioni) e qualche spicciolo in più da Roma, quel buco è stato ormai in gran parte colmato. Non vi sono dunque ragioni di carattere contabile per un ulteriore aumento delle tariffe del 10%, a meno che non si vogliano mettere a carico dei pendolari le inefficienze e i servizi largamente deficitari, come i servizi “commerciali” aeroportuali di Malpensa, per i quali si può stimare una perdita di non meno di circa venti milioni di euro all’anno. Per inciso, la tratta Centrale-Malpensa si colloca al terz’ultimo posto per numero di passeggeri in Lombardia, dopo la Colico-Chiavenna. Chiunque sia dotato di buon senso è in grado di capire che in questi servizi vi è quantomeno un eccesso di offerta rispetto alla domanda.
L’assessore Cattaneo, nascondensi dietro una Commissione ristretta, che escludeva per sua scelta una rappresentanza adeguata dei pendolari nonostante le oltre 8.500 firme raccolte con la petizione, non ha voluto accogliere alcuna delle ragionevoli richieste di misure immediate e concrete di compensazione di questi aumenti. I pendolari chiedevano infatti la revisione del sistema degli indennizzi (bonus) per renderli più mirati alle fasce dei pendolari, l’estensione della validità di TrenoMilano alle tratte extraurbane della metro, l’introduzione dell’abbonamento annuale per TrenoMilano, l’estensione delle fasce di servizio serali su alcune linee, la revisione di alcune norme relativamente alla verifica dei titoli di viaggio, la reversibilità degli aumenti in caso di peggioramento della qualità e altri elementi che determinano la vera qualità percepita. Assolutamente irrilevante il fatto che questi aumenti siano stati legati a dei parametri di puntualità e affidabilità, dato che il tutto è stato deciso a giochi fatti e tali parametri non sono confrontabili con il dato storico e gli obiettivi del Patto TPL. Forse perché, in tal modo, non si fanno i conti con le tante promesse e gli impegni assunti dalla Regione col Patto TPL, puntualmente disattesi, in particolare col rapporto qualità/quantità/prezzo stabilito col Patto TPL e col previsto incremento delle risorse pubbliche. Vale anche la pena ricordare che l’aumento della velocità commerciale del 10% stabilito con Patto entro il 2011 vale per TUTTO il TPL, e non basta quindi qualche minuto concesso a qualche treno. Intanto, l’obiettivo di puntualità per Trenord (Biesuz, 20/05/2011) rimane del 75% per l’ora di punta e dell’85% in tutta la giornata, esattamente i medesimi già presenti nel CdS con Trenitalia del 2004. Più che lecito ritenere quindi che i tanto sbandierati miglioramenti odierni saranno ben presto assorbiti da nuovi disagi. Resta infine il dubbio, che è quasi una certezza, ovvero che questa manovra “straordinaria” non derivi dunque da un vero e contingente problema economico, quanto dal fatto che qualcuno nel Patto TPL ha giocato troppo con la demagogia, sbagliando i propri conti. Peccato che, come al solito, siano i pendolari a dover pagare.

Comitato pendolari Milano-Lecco, Comitato pendolari Mandello, Comitato pendolari Calolziocorte-Valle S. Martino, Comitato MMML (Milano-Monza-Molteno-Lecco, Comitato Pendolari Bergamaschi CPB, Comitato pendolari Rovato-Chiari-Rovato, Comitato pendolari LeNord Milano-Asso, Comitato pendolari Merate, Comitato InOrario Milano-Mantova, Comitato Milano-Mortara, Comitato pendolari Tortona, Comitato Milano-Varese, Comitato Milano-Seregno, Comitato Pendolari Metropolitani, Legambiente Lombardia

mercoledì 8 giugno 2011

Annullata la multa all'auto blu del ministro al Turismo

Dopo avere appreso la notizia relativa all’accoglimento del ricorso presentato dalla Presidenza del consiglio dei Ministri alla Prefettura di Lecco, in merito alle infrazioni imputate alle auto blu di scorta al Ministro Brambilla, sono intervenuta questa mattina in aula per esprimere il mio più totale disappunto sulla vicenda. Nessuno mette in dubbio che possano esserci delle urgenze, devono però anch’esse attenersi a quanto previsto dall’art. 177 del codice della strada. Diversamente si tratta di una violazione da sanzionare come si applica a tutti cittadini.
Constatiamo ancora una volta come questo Governo rappresenta in ogni occasione il totale disprezzo delle regole. Su questo atteggiamento ho presentato ben 3 interrogazioni (5/03036 - il saluto fascista del Ministro; n. 504249, n. 503538, sulle infrazioni delle auto Blu del Ministro del turismo) nonostante i continui solleciti.
Nel condividere l’indignazione che si è sollevata attorno a tale deplorevole comportamento, ho chiesto con forza al Presidente della Camera il pieno rispetto del Parlamento e del regolamento in essere da parte del Governo, esigendo le risposte con urgenza a nelle sede opportune agli atti ispettivi tutti, compresi quelli sopra citati.
Mi spiace dover esprimere tutto il mio disappunto nei confronti dell’on. Brambilla, anche perchè donna, ma il suo comportamento arrogante non è corrispondente al ruolo istituzionale che ricopre. Tutti i rappresentanti delle Istituzioni, visto che nessuno è obbligato a farne parte, devono assumere un comportamento innanzitutto rispettoso delle regole ed essere da esempio per tutti i cittadini, proprio come prevede la nostra Costituzione. I fatti stanno però a dimostrare l’esatto contrario. In fondo proprio dal premier arrivano le "lezioni” più emblematiche. Dire basta è diventato doveroso e necessario.

Il direttivo della Pro Loco si è dimesso: "Sono un atto di sfiducia verso l'Amministrazione"

Le dimissioni devono essere lette quale atto di sfiducia nei confronti di un’amministrazione comunale incapace di produrre una seria e leale collaborazione nei confronti dalla Proloco Merate

A seguito dell’annullamento del previsto concerto a Villa dei Cedri, da tempo programmato in data 11/06/2011, con protagonisti i DJ di RTL 102,5 i sottoscritti Giacomo Ventrice, presidente, Edoardo Gargantini, segretario, Stefano Valagussa, addetto stampa, rassegnano a decorrere dalla data odierna, 07/06/2011, le dimissioni da tutte le loro funzioni in sede all’Associazione ProMerate Proloco. Gli stessi permarranno in attività sino al 30/06/2011 esclusivamente per la gestione delle attività di ordinaria amministrazione ancora pendenti.
Le dimissioni devono essere lette quale atto di sfiducia nei confronti di un’amministrazione comunale incapace di produrre una seria e leale collaborazione nei confronti dalla Proloco Merate, venendo meno ad impegni presi precedentemente e soprattutto dequalificando gli sforzi sino a qui prodotti proprio a favore dell’amministrazione stessa. La nostra volontà è sempre stata, sin dall’inizio del mandato, di collaborare con tutte le forze vive della Città ricevendo in risposta continue manifestazioni di chiusura e di interferenza, che hanno arrecato all’associazione anche importanti danni economici.
Ci pare ora giunto il momento di porre un punto alla questione, denunciando a chiare lettere lo stato di disagio nel quale ci si è trovati a lavorare nel corso di questo biennio. L’intricata vicenda del concerto, mescolata con l’opaca gestione del progetto E…state a Merate, ha rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, costringendoci ad un passo da noi mai considerato ma ormai inevitabile. Le difficoltà della stessa amministrazione nella gestione della macchina burocratica, la non volontà di cooperare con associazioni di volontariato (aspetto decisivo che troppi hanno trascurato), i continui ostacoli nella gestione dell’associazione, ci convincono dell’impossibilità di portare innanzi il programma ideato per il corrente anno 2011.
Un programma ambizioso che, finalmente, coniugava tutte le fasce della popolazione fornendo un’offerta a 360°; un programma studiato appositamente per rendere Merate polo di attrazione per i paesi vicini attraverso la strutturazione di 2 / 3 macroeventi l’anno di richiamo sul territorio. Questi nostri sogni, purtroppo, sono stati cancellati nel peggiore dei modi, segnando una brutta pagina per la storia amministrativa della Città.
Ovviamente, le dimissioni qui comunicate sono irrevocabili, non essendoci allo stato le condizioni ambientali idonee per svolgere un lavoro proficuo e soddisfacente. Nel caso in cui la situazione amministrativa dovesse mutare allora potremo ancora considerare un nostro impegno all’interno di un sodalizio per il quale abbiamo speso gratuitamente gran parte del nostro tempo libero e per il quale avevamo grandi progetti di crescita.
Ringraziamo tutti per la collaborazione e l’amicizia dimostrata.


Giacomo Ventrice
Edoardo Gargantini
Stefano Valagussa

martedì 7 giugno 2011

Sindrome da accerchiamento

Il caso Proloco sta scuotendo i fragili equilibri della maggioranza ed il Sindaco Andrea Robbiani è sempre più solo. Messo all'angolo dai suoi stessi errori e dalla sua stessa personalità rischia seriamente di essere abbandonato alla deriva. La Giunta intera, del PdL e della Lega, sta cercando di scaricarlo evidenziando a tutti come la scelta del candidato a Primo cittadino sia stata fatta per mero spirito di vittoria elettorale e non per qualità della persona. E il borgomastro come risponde: sposta il tiro su elementi della Giunta più facili da attaccare. A nulla vale però cercare di creare confusione e le responsabilità sono evidenti. Il Sindaco, in totale sprezzo del buon senso, sta abbassando l'alta figura istituzionale che rappresenta alla promozione di sue idee individuali, senza un concerto di Giunta, senza ascoltare le voci della Città. Un atteggiamento incomprensibile e spericolato che, evidentemente, deriva da una concezione assolutistica e verticistica dell'Amministrazione. Un'Amministrazione Far West dove vige la legge del più forte. Ormai ci attendiamo di tutto.
Abracadabra

Verità o burla? L'assurda e inutile ordinanza contro le zanzare

Chiediamo al lettore di stabilire se quanto segue è frutto della goliardia dello scriba o se davvero il signor Sindaco ha pubblicato la seguente ordinanza. Un giochino da settimana enigmistica, per passare il tempo, non certo una strutturata critica costruttiva, me ne rendo conto.

IL SINDACO
Premesso che:

E’ stata riscontrata la presenza nel territorio lecchese della zanzara Aedes albopictus, comunemente nota come “zanzara tigre”, specie culicina proveniente dal sud est asiatico
Considerate le specifiche caratteristiche biologiche dell’insetto, e considerata la sua aggressività nei confronti dell’uomo e degli animali, con attività di puntura spiccata nelle ore diurne e nei luoghi all’aperto anche in spazi urbanizzati, è in grado di creare molestia, anche di rilevante entità, nei riguardi della popolazione

ORDINA

A tutti i cittadini e agli Amministratori condominiali, agli asili nido, alle scuole pubbliche e private di svolgere le sotto indicate operazioni nei periodi e tempi indicati:

NEI MESI INVERNALI
  • Eseguire accurate pulizie di tutti i contenitori e/o recipienti esterni di qualsiasi uso e dimensione allo scopo di eliminare le eventuali uova svernanti dell’insetto

NEI MESI PRIMAVERILI ED ESTIVI
  • Non abbandonare oggetti e/o contenitori che possano raccogliere acqua piovana (copertoni, bottiglie, bidoni, annaffiatoi, lattine, barattoli e simili)
  • Procedere a regolare svuotamento di oggetti e contenitori situati nelle proprie aree private (giardini, cortili, terrazzi,ecc.)
  • Coprire i contenitori inamovibili con reti zanzariere;
  • Riempire con sabbia o ghiaia i contenitori di fiori finti dei cimiteri, o svuotare, risciacquare e cambiare l’acqua contenuta negli stessi contenitori almeno settimanalmente.
  • Mettere nei sottovasi situati all’aperto dei fili di rame che risultano tossici per le larve di zanzara; in alternativa rimuovere settimanalmente l’acqua contenuta negli stessi.
  • Rimuovere l’acqua stagnante presente nelle piscine scoperte, o che si accumula sui teli di copertura, durante i periodi d’ inattività.
  • Introdurre pesci larvivori (pesci rossi, carpa, gambusia) nei laghetti, nelle vasche ornamentali e nei vari accumuli di acqua stagnante (piscine inutilizzate e scoperte, cisterne, ecc) presenti nei giardini- cortili privati
  • Tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere, ed eventualmente recintarli
  • Trattare con prodotti larvicidi (dal 1 maggio al 30 ottobre con cadenza ogni 7-10 giorni) i tombini di raccolta dell’acqua piovana presenti nelle proprie aree private (giardini, cortili, ecc) da parte degli stessi proprietari o avvalendosi di imprese di disinfestazione e conservando la documentazione di acquisto dei prodotti usati
AVVERTE

i trasgressori della presente ordinanza sono passibili della sanzione amministrativa pecuniaria sino ad euro 103,00 prevista dall’art. 344 del R.D. 27.7.1934, n.1265.

DISPONE

sono incaricati della vigilanza, per l’ottemperanza alla presente ordinanza e per comminare le previste sanzioni ai trasgressori, il Corpo di Polizia Locale che esercita la vigilanza tramite sopralluoghi e riscontro dei documenti di acquisto dei prodotti per la disinfestazione da parte dei soggetti pubblici e privati interessati dalla presente ordinanza o degli attestati di avvenuta bonifica rilasciati da imprese specializzate

Se fosse un’ ordinanza vera, dovremmo scusarci col sindaco Andrea Robbiani per aver selezionato solo le parti più marcatamente umoristiche della suddetta e aver tralasciato le seriose; ma si intende che nulla è stato alterato e che ogni frase (sempre presupponendo la veridicità dell’ atto) è stata scritta usando il copia/incolla.
Se fosse un’ordinanza vera, il sindaco Andrea Robbiani dovrebbe farsi raccontare dai suoi assessori-avvocati qualcosa su quanto siano inutili e anzi controproducenti leggi (o atti) che spendono parole a vuoto.

Edoardo Zerbi

lunedì 6 giugno 2011

Gli alunni delle elementari scrivono agli operai che rischiano il posto di lavoro

Riportiamo il testo della bellissima lettera scritta dagli alunni delle elementari di Santa Maria Hoè per gli operai della Bessel, la ditta della Candy che quest'estate probabilmente verrà chiusa lasciando a casa 204 operai tra i quali anche 26 coppie.

Cari operai,
noi bambini della Scuola Primaria di Santa Maria Hoè siamo venuti per esprimervi la nostra solidarietà.
Nei giorni scorsi, percorrendo via Giovanni XXIII con lo scuolabus, vi abbiamo visti manifestare, ma non conoscendo i motivi della vostra protesta vi guardavamo divertiti. Grazie all’incontro con i vostri delegati, abbiamo capito che dietro alla parola “operai” ci sono mamme e papà preoccupati per i loro figli e alcuni di quei figli sono nostri compagni di scuola.
I vostri rappresentanti ci hanno parlato, con scrupolosità, del momento difficile che state vivendo. Ogni giorno vi dovete porre la domanda: "Come faremo a pagare le spese necessarie per la nostra famiglia?". Grazie alla vostra testimonianza abbiamo capito che il lavoro è fondamentale nella vita.
Ora vi guardiamo con rispetto perché sappiamo che chiedere di poter continuare a lavorare e che il primo articolo della Costituzione italiana dice che tutti i cittadini hanno diritto al lavoro.
Nelle nostre classi si è creato un clima affettivo di partecipazione alle vostre preoccupazioni, perché pensiamo che voi salverete anche il nostro futuro. Perciò, accettando il vostro invito, vogliamo esprimersi anche la nostra riconoscenza.
Grazie per aver accettato di venire a discutere con noi di ciò che sta accadendo.
Grazie, lavoratori, perché quello che voi con impegno e fatica producete è utile alla nostra vita
Grazie per averci insegnato che il lavoro è un diritto e che è indispensabile alla vita.
Grazie per averci fatto capire che il lavoro non è solo un dovere ma un'attività che ci migliora.
Grazie, lavoratori, per averci detto che la chiusura della Bessel non è un problema solo per voi, ma per tutta la società.
Grazie, perchè ci dimostrare che si può protestare in modo pacifico e rispettoso delle leggi.
Grazie, perchè con il vostro esempio ci dimostrate che uniti si può affrontare meglio una situazione di difficoltà.
Grazie, perché parlando con voi abbiamo compreso che non bisogna giudicare in modo superficiale le situazioni, ma bisogna cercare di capirle.
Grazie, per averci fatto capire che i problemi della società non riguardano solo gli adulti ma interessano direttamente anche noi bambini che saremo il futuro della società.
Un abbraccio a tutti voi


I bambini della Scuola Prima di S. Maria Hoè

L'Amministrazione Comunale deve essere al servizio dei cittadini, non contro

E per favore non mischiamo le carte in tavole. Non si capisce come siano collegate due vicende tanto diverse: il dar multe alle auto in divieto di sosta e l'annullare delle manifestazioni. Nel primo caso parliamo evidentemente della violazione di una norma imperativa, dall'altro parliamo dell'annullamento di manifestazioni già organizzate per mera puntigliosità a senso unico. E tralasciamo il primo caso che non interessa a nessuno, piuttosto concetriamoci sul secondo. Se veramente il Sindaco è tutto concentrato sul rispetto delle regole è mai possibile che questo rispetto valga solo per gli altri? Ci sono forse manifestazioni per le quali si può derogare ed usare il buon senso, altre verso le quali le regole devono avere il sopravvento? E non diciamo che stiamo parlando delle retrive forze del "non cambiamento", più semplicemente, come altri fanno notare, la macchina comunale non è una costruzione a sè stante contro i cittadini ma, piuttosto, deve collaborare con gli stessi e se questo non avviene (anzi avviene a senso unico a favore del Comune) a noi pare che ci sia qualcosa che non quadra nel corretto vivere civile. Qui non si tratta di regole ma, come ben evidenziato dall'Assessore Giuseppe Procopio di burocrazia e di doppio pesismo: ineffcienza e nulla più. Plaudire alle nuove storture del Sindaco è incomprensibile, a meno che non ci siano altre convenienze...

Speriamobene

domenica 5 giugno 2011

Il Comune deve offrire assistenza alle associazioni

Buongiorno,
Volevo intervenire sull'argomento circa il rispetto delle regole a Merate, in particolare quelle relative alla richiesta di permesso per lo svolgimento di manifestazioni pubbliche.
Trovandomi io, ad esempio, per conto dell'associazione di cui faccio parte a dover richiedere i regolari permessi per poter realizzare il festival di teatro estivo a Merate, ho potuto constatare due aspetti.
Il primo è l'evidente mancanza di comunicazione e collaborazione tra chi, all'interno del Comune, promuove talune attività e chi invece, deve dare corso alle pratiche cosidette burocratiche. Se da parte dei primi soggetti a cui, tra l'altro, potremmo far appartenere più generalmente anche coloro che ideano e propongono iniziative, c'è certamente una mancanza di preparazione tecnica (ma, d'altra parte, chi organizza a livello volontaristico e associativo manifestazioni pubbliche, può avere poco dimestichezza con aspetti prettamente tecnici), dall'altra parte, ovvero nell'apparato del Comune preposto al rilascio dei permessi, si recepisce una sorta di indisposizione ad assistere comuni cittadini che, ripeto, a livello puramente volontaristico, cercano di portare a Merate manifestazioni di diversa natura, quasi (questo è ciò che ho avvertito io) una specie di volontà a non dar seguito alle richieste di organizzazione di eventi. Eventi che, per inciso, sono poi certamente tutti soggetti a critica circa la loro qualità.
L'altro aspetto è la mancanza di un coordinamento tra Amministrazione Comunale e soggetti proponenti. Mi spiego meglio: precisando che mi riferisco esclusivamente a coloro che operano all'interno dell'associazionismo sociale, sportivo e culturale, perché si concedono permessi, patrocini, contributi a manifestazioni se poi chi deve organizzarle è completamente abbandonato a se stesso quando deve richiedere planimetrie precise in scala anche di edifici o luoghi di proprietà o uso del Comune? Quando deve, con i pochi soldi che già si riescono a racimolare, contattare professionisti per certificare impianti, strutture? Quando ci si deve occupare di tematiche legate alla sicurezza tipo a quella antincendio?
A mio parere nel momento in cui un Comune si appoggia alle associazioni del suo territorio per offrire alla città appuntamenti di qualunque tipo, deve mettere a disposizione una figura che dia assistenza nell'espletamento di questi aspetti che sono oramai diventati obbligatori. E' difficile pensare che gente che lavora, che ha famiglia e che con passione e il poco tempo libero cerca di realizzare in città validi progetti di svago sportivo o culturale, si debba far carico anche di questo. Sinceramente "scappa la voglia" di rimettersi in gioco anno dopo anno se, a fronte di un servizio offerto spesso gratuito, non si ha in ritorno una collaborazione fattiva con il Comune.
Ad esempio: perché non individuare tante aree anche non convenzionali dove lì e solo lì si possano organizzare eventi pubblici? L'ufficio che rilascia i permessi dovrebbe solo chiedere: "Dove sarai? Area A, B, C o D...?" e poi fornire una planimetria chiara dove facilmente poter individuare posizioni di palchi, strutture, pubblico etc? Perché non chiudere, come Comune di Merate, un contratto annuale con uno o più service audio, luci e palco, certificati che possano poi prestare la loro opera agli eventi organizzati dalle associazioni per il Comune? Perché non fare un accordo con i pompieri e la Prot. Civile in modo che vi sia assistenza durante le suddette manifestazioni?
Penso che l'accoglimento di pochi suggerimenti come questi, potrebbero rendere meno problematica e più serena e quindi qualitativamente più valida, la realizzazione di eventi di richiamo pubblico; sicuramente chi opera nell'associazionismo si muoverebbe con più tranquillità e sarebbe sollevato da responsabilità che oggi pare nessuno voglia assumersi in Comune; inoltre si eviterebbe la concessione di "antipatiche" deroghe.
Concludendo, sono certo che si debba affrontare seriamente questo argomento coinvolgendo tutti gli attori, dalle associazioni agli uffici tecnici comunali. L'amministrazione comunale deve farsi promotore di questo prima che le associazioni smettano di essere collaborative e rinunzino, così, a rendere più vivibile e bella Merate.

Emiliano Zatelli

Il re è nudo

Il re è nudo. I kompagni della Lega Nord si arrabbiano con lui perché agisce sempre di testa propria. Gli alleati del Pidielle da dieci giorni gli sparano contro dai giornali. I cittadini si lamentano dell’aumento dei parcheggi a pagamento e dell’eliminazione dei posti in centro. I volontari della Pro Merate lo accusano di aver cancellato una loro manifestazione organizzata in tutto e per tutto. Qualcuno dice che è sotto il fuoco di fila perché fa rispettare le regole e perchè è un passo avanti perché sta dieci ore in municipio (ma a far cosa???). No, non è così. Non è amato perché non condivide le scelte che riguardano tutti, perché si atteggia come se Merate fosse sua e lui, lui solo, sapesse cosa è giusto fare. Per parafrasare Indro Montanelli: "Guardi: io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che i meratesi vedano chi è questo signore… Si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione… Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino". Sarà lui a perdere, non gli altri a vincere, basta solo lasciarlo fare, anzi disfare. Anche quelli del suo stesso partito non potranno più ripresentarlo.

Marco Airoldi