La vicenda Proloco con la dimissioni del Presidente "Pensasci Giacomino" Ventrice, come tutti avevano rilevato, si era risolta, da subito, da parte dell'amministrazione in un processo sommario a carico dell'ex Presidente; un processo con una sentenza già scritta: colpevole! Il fuoco di fila messo in atto a mezzo stampa e le dichiarazioni di condanna inappellabile si sono risolte, alla prova dei fatti, in un dietrofront senza sconti: deroghe in vendita! Solo la Proloco ha pagato dazio, solo il sodalizio più rappresentativo della Città è stato tacciato di irresponsabilità e di menefreghismo. Un fuoco di fila ad personam per poi ammettere che la causa di tutto sono stati i vuoti amministrativi creati dal cambio alla guida della Polizia locale. E non si poteva allora cercare subito la mediazione? Non si poteva usare il buon senso invece della scure dei regolamenti? No! E' stato più comodo scaricare le colpe su pochi, facendosi belli agli occhi della gente con un fallimentare e dilettantesco tentativo di salvataggio...tentativo di salvataggio portato avanti poi da chi, della Proloco, conosceva a malapena l'indirizzo di sede!
Ed ora, di fronte, all'analisi amministrativa, di fronte alla necessità di spiegare attraverso i documenti il proprio operato si giunge alla verità...la burocrazia uccide il volontariato. Ecco il grido di allarme che Ventrice ha voluto lanciare, con il suo gesto, alle associazioni ed alla Città; un grido che nessuno pareva ascoltare ma di cui, persino chi ha contribuito ad affondare la Proloco, ora capisce la veridicità. Peccato nel mentre siano passati giorni di parole vuote, di questue per i negozi, di articoli sui giornali vuoti di contenuto...sono passati 40 giorni di nulla amministrativo. Assessorati in ritardo perenne sul tema, vertice di giunta fuori dalla realtà, gregari in ordine sparso ...ecco chi rappresenta Merate, una squadra improvvisata che fa della deroga la sua parola d'ordine. Ovviamente però deroghe, ma non per tutti!
Abracadabra