“Abbiamo avuto modo di presentare le nostre proposte a tutti i gruppi parlamentari. Bisogna adesso capire se queste maturano anche al tavolo del governo e l’unico modo per vederlo è di essere al più presto convocati dal ministro dell’economia e dal governo nelle sue rappresentanze più autorevoli”. Così il presidente dell’Anci a conclusione dei lavori del direttivo dell’associazione che ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che riassume le rivendicazioni, le richieste e le proposte dei Comuni italiani. Tale documento verrà presentato oggi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da una delegazione dell’Anci che alle ore 17 salirà al Quirinale.
Nello specifico l’associazione ribadisce che la “manovra, se non sara’ profondamente corretta, risultera’ del tutto insostenibile, iniqua e produrra’ pesanti effetti sulla vita dei cittadini, anche perche’ obbliga i Comuni a tagliare i servizi essenziali per le famiglie”. Nello specifico i Comuni paventano oltre “alla riduzione o soppressione di molti servizi a causa dei vincoli introdotti, il pericolo di produrre un effetto depressivo sul sistema economico e sociale, con riduzione degli stessi livelli occupazionali”. Da qui, fermo restando i saldi complessivi della manovra, le quattro proposte di correzione avanzate dall’Anci che riguardano da un lato il riequilibrio dei tagli di spesa fra i livelli di governo, con una maggiore riduzione delle spese di funzionamento dei ministeri; ancora la revisione del patto di stabilita’ secondo criteri di equita’ distributiva, virtuosita’ ed efficienza; inoltre, una significativa riduzione del peso finanziario a carico dei Comuni della manovra, a partire dal 2010; ed infine, l’ attribuzione ai Comuni di una quota certa delle risorse che saranno recuperate dal contrasto all’evasione fiscale.
Il documento approvato chiede ancora al “Governo di riaprire immediatamente il confronto in una sede politica che coinvolga congiuntamente Regioni, Comuni e Province al fine di poter concordare in modo trasparente modifiche ripartite equamente del carico finanziario della manovra”. Infine l’Anci ricorda che “il 23 giugno gli amministratori comunali saranno davanti al Senato per manifestare la propria grande preoccupazione”. Per quel giorno l’Anci chiama “all’appello Regioni e Province e soprattutto tutte le associazioni, categorie sociali ed economiche ed altre istituzioni che nei territori hanno avvertito e avvertono ogni giorno le conseguenze di un ruolo dei Comuni sempre piu’ mortificato e penalizzato dalle decisioni del Governo”, conclude l’ordine del giorno approvato.
Nello specifico l’associazione ribadisce che la “manovra, se non sara’ profondamente corretta, risultera’ del tutto insostenibile, iniqua e produrra’ pesanti effetti sulla vita dei cittadini, anche perche’ obbliga i Comuni a tagliare i servizi essenziali per le famiglie”. Nello specifico i Comuni paventano oltre “alla riduzione o soppressione di molti servizi a causa dei vincoli introdotti, il pericolo di produrre un effetto depressivo sul sistema economico e sociale, con riduzione degli stessi livelli occupazionali”. Da qui, fermo restando i saldi complessivi della manovra, le quattro proposte di correzione avanzate dall’Anci che riguardano da un lato il riequilibrio dei tagli di spesa fra i livelli di governo, con una maggiore riduzione delle spese di funzionamento dei ministeri; ancora la revisione del patto di stabilita’ secondo criteri di equita’ distributiva, virtuosita’ ed efficienza; inoltre, una significativa riduzione del peso finanziario a carico dei Comuni della manovra, a partire dal 2010; ed infine, l’ attribuzione ai Comuni di una quota certa delle risorse che saranno recuperate dal contrasto all’evasione fiscale.
Il documento approvato chiede ancora al “Governo di riaprire immediatamente il confronto in una sede politica che coinvolga congiuntamente Regioni, Comuni e Province al fine di poter concordare in modo trasparente modifiche ripartite equamente del carico finanziario della manovra”. Infine l’Anci ricorda che “il 23 giugno gli amministratori comunali saranno davanti al Senato per manifestare la propria grande preoccupazione”. Per quel giorno l’Anci chiama “all’appello Regioni e Province e soprattutto tutte le associazioni, categorie sociali ed economiche ed altre istituzioni che nei territori hanno avvertito e avvertono ogni giorno le conseguenze di un ruolo dei Comuni sempre piu’ mortificato e penalizzato dalle decisioni del Governo”, conclude l’ordine del giorno approvato.
da Anci