sabato 9 aprile 2011

Degrado urbano

Speriamo solo che una volta tanto si faccia in fretta! Stiamo parlando dell'Area Cazzaniga, regno del degrado urbano. Un monumento allo spreco, un bando di gara assurdo, con moltissime probabilità che nessun locale si accolli i costi di gestione di una struttura così ampia senza avere la visibilità necessaria per attirare persone... e non raccontiamoci del caffè concerto e dell'arena teatrale. Lavori fatti malissimo, giardino realizzato sulle macerie di scarto (altro che terra di coltivo) con ciottoli di mattoni che spuntano dappertutto... Probabilmente fosse stata una qualsiasi azienda locale a realizzare tale scempio si sarebbe obbligato la stessa a rifarlo; con azienda "straniere" meglio invece soprassedere e sperare solo che finiscano. E poi graffiti, gare di break dance, bottiglie, immondizia: ed il degrado è servito. Lanciamo un'idea che magari, ogni tanto, potrebbe anche essere fatta propria dall'Amministrazione ascoltando le varie aAssociazioni meratesi e prendendosene pure il merito, ma l'importante è che qualcosa si faccia (non come il mercatino sconosciuto di oggi e la mostra mercato dei fiori con film visbili su prenotazione che vanno deserti... ma non era stata chiamata un'azienda organizzatrice coi fiocchi???). Utilizziamo l'Area Cazzaniga per fare sport: tornei di basket 3vs3 nel campo esistente, torneo di calcetto sul prato con campo provvisorio (noleggiabile senza problemi), gare di arrampicata sulle pareti con organizzazione dell'ottimo CAI cittadino, rampa per skateboard, riproduzione di una spiaggia per tutti i mesi estivi giugn /luglio /agosto con sdraio, ombrelloni, nebulizzatori, ciringuito e musica, campo di minigolf per i più piccoli, pista di miniquad, tappeti elastici... Insomma di idee ce ne sono tante per dare vita all'area, soprattutto d'estate, basta semplicemente pensare e condividere le idee e le forze.

Galapagos

Manifestazione segreta

Bello l’allestimento di oggi in piazza per la manifestazione “Fiori Colori Sapori”. Ma che senso ha organizzare un evento se nessuno sa niente? I commercianti del centro lo hanno saputo solo la sera prima. I cittadini lo hanno scoperto per caso. Poi non ci si deve lamentare se la gente non risponde positivamente o se il pubblico è al si sotto delle aspettative. I manifesti pubblicitari appesi qualche ora prima non bastano. Si devono coinvolgere i giornali, distribuire qualche volantino, pubblicare la notizia sul sito internet dell’Amministrazione Comunale, collocare avvisi nei negozi per richiamare tanta più gente possibile e mettere gli operatori economici nelle condizioni di attrezzarsi per accogliere magari più clienti. Il Sindaco Andrea Robbiani che ha la strafottenza di volere insegnare agli esercenti cosa e come vendere per rilanciare l’economia locate e far decollare le botteghe ridotte in ginocchio a casa della sua dissennata politica dei parcheggi, prima di dare lezioni impari lui ad informare con dovuto preavviso quello che c’è in programma in Città. Se no si sprecano risorse e opportunità importanti e si fornisce l’impressione che le cose si facciano sempre all’ultimo momento e quasi per caso. O forse è per davvero così…

Ape Maia

Trasporto pubblico: in arrivo altri aumenti. A pagare sono sempre e solo i pendolari

Tavolo TPL Regione Lombardia: la Regione conferma gli aumenti. Sui parametri qualitativi non sia chiesto solo il sangue ai pendolari


Si è svolta giovedì scorso, 7 aprile 2011, la riunione del Tavolo sul Trasporto Pubblico Locale che aveva all’ordine del giorno il punto sulla situazione delle risorse economiche e l’eventuale conferma degli ulteriori aumenti tariffari di maggio. Ciò anche alla luce della disponibilità di nuove risorse economiche, cosa che potrebbe potenzialmente mettere in discussione i previsti aumenti tariffari.
L’Assessore Regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo ha comunque riaffermato l’intenzione di procedere comunque all’attuazione della seconda fase di aumenti del 10%, che segue a quella analoga di febbraio. Questa seconda fase sarebbe però legata al raggiungimento di determinati obiettivi di qualità i quali, da come sono stati presentati, risultano però in ogni caso largamente insoddisfacenti e inadeguati rispetto al gravissimo esborso richiesto ai pendolari.
Ora, a noi sembra che il quadro economico del settore, alla luce delle maggiori disponibilità di risorse e del trend positivo degli introiti tariffari e della domanda di trasporto, come ammesso dall’Assessore, non sia stata tale da non giustificare degli ulteriori aumenti tariffari. Infatti, il famoso “gap” preventivato a dicembre sembra ormai essersi ridotto a ben poca cosa, risultando anche di gran lunga inferiore all’eventuale gettito della seconda manovra tariffaria.
Se però la Regione intende insistere sul percorso iniziato, con la sola variante di un probabile rinvio a luglio, chiediamo che in questo tempo si apra un confronto serio e trasparente tale da far fare al sistema quel balzo in avanti, sia dal punto di vista della governance che di un reale miglioramento della qualità percepita, a partire dai seguenti punti:
  1. Gli eventuali parametri di qualità siano elaborati sulla base di dati reali, raccolti da Enti terzi ed autonomi, e non autocertificati dalle Aziende, come avviene oggi. Ovviamente ciò richiede di attuare quei controlli e quei monitoraggi del servizio troppo spesso trascurati dagli Enti Locali
  2. Questi parametri qualitativi non siano da considerarsi avulsi dal “quadro” degli obiettivi disegnati dal Patto TPL, ma devono risultare coerenti e confrontabili sia col dato storico, sia con quelli del Patto
  3. Il set di parametri ed indicatori non sia ristretto alla sola puntualità, ma consideri anche gli altri elementi che fanno qualità, come la velocità commerciale, la pulizia, l’affollamento, la climatizzazione, l’informazione, il sistema di vendita commerciale
  4. Vengano accolte le richieste, spesso minimali ma che fanno parte della qualità percepita, formulate da tempo da parte dei pendolari sulla programmazione dei servizi (orari, corse, coincidenze ecc.) e sui titoli di viaggio, come l’estensione di TrenoMilano alle tratte extraurbane MM e la sua disponibilità in forma annuale, nonché l’eliminazione delle storture esistenti
  5. Sia rivisto il sistema dei bonus e delle penali, facendo seguito ad un impegno preso dalla Regione alcuni anni fa e mai attuato, considerando, ad esempio, le sole fasce di punta e i soli giorni feriali nel computo dei bonus e rendendo più incisive le penali stesse.
Se ciò non avverrà, ovvero se la Regione, che in questa fase ci ha obiettivamente manifestato la disponibilità ad entrare nel merito di quanto sopra, dovesse applicare gli aumenti, per di più sulla base di indicatori qualitativi non condivisi o ininfluenti, avrà perso un’ottima occasione per dimostrare nei fatti la volontà di attuare quel cambio di rotta nella governace del sistema del trasporto pubblico e dei rapporti con gli utenti e i pendolari.


Comitato pendolari Milano-Lecco, Comitato pendolari Mandello, Comitato pendolari Calolziocorte-Valle S. Martino, Comitato MMML (Milano-Monza-Molteno-Lecco, Comitato Pendolari Bergamaschi CPB, Comitato pendolari Rovato-Chiari-Rovato, Comitato pendolari LeNord Milano-Asso, Comitato pendolari Merate, Comitato InOrario Milano-Mantova, Comitato Milano-Mortara, Comitato pendolari Tortona, Comitato Milano-Varese, Comitato Milano-Seregno, Comitato Pendolari Metropolitani, Legambiente Lombardia

venerdì 8 aprile 2011

Bollettino di guerra per sociale e scuola

In una nota Anci diffusa in questi giorni si rende conto del "numero dei morti" sul campo di battaglia della pubblica amministrazione e dei servizi di interesse generale.
Credo sia opportuno divulgare qualche dato in modo da estendere la percezione della direzione in cui il "governo del fare" (male) ci sta portando, peraltro, in campi di pubblico interesse come scuola e sociale.
Se prendiamo ad esempio il campo dei servizi sociali e compariamo 2010 con 2011 scopriamo le decisioni governative prevedono un taglio di quasi il 30% sul fondo nazionale per le politiche sociali (da 73,3 a 53,3 milioni di €) l’azzeramento del fondo per la non autosufficienza (da 47 a 0 milioni di €) e il dimezzamento del fondo sociale regionale (da 85,9 a 40 milioni di €). Tutto questo in un solo anno, con intuibili conseguenze gravissime sull’assistenza alle fasce più fragili della popolazione (persone con disagio, anziani, bambini); conseguenze che non potranno per l’ennesima volta essere tamponate dai comuni.
Nel campo scolastico avremo una riduzione di organico che si articola come segue: meno 2.600 docenti, meno 1.900 unità di carattere tecnico (supporto all’insegnamento) e amministrativo, 320 scuola senza dirigente scolastico. Intanto le classi si gonfiano e le ore buche rimangono scoperte.
Pochi numeri che tracciano un resoconto simile a un bollettino di guerra, in due settori delicati per la vita e il futuro delle famiglie. Segni di un paese che perde velocemente terreno.

Assessore all'Ambiente di Casatenovo

Illegittimi i "superpoteri" ai Sindaci, bocciate le ordinande anti-accattonaggio

Vinto il ricorso dell’Associazione Razzismo Stop, in collaborazione con Melting Pot Europa contro l’ordinanza anti-accattoni. Abrogato un pezzo del pacchetto sicurezza.

Un’ordinanza anti-accattonaggio, una delle tante proliferate nel corso di questi anni e firmate dai famosi sindaci sceriffi, una associazione che lotta per i diritti dei migranti, Razzismo Stop, che è anche una tra le tante che sostiene e promuove il progetto Melting Pot Europa, ed una norma, quella introdotta dal pacchetto sicurezza che impartisce poteri ai sindaci in materia di pubblica sicurezza oltre alle situazioni contingibili ed urgenti: questi gli attori della vicenda su cui si è pronunciata la corte Costituzionale con la sentenza n. 115 del 4 aprile.
La Corte Costituzionale con la citata sentenza si è pronunciata sulla disposizione contenuta nell’art 54, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come sostituito dall’art. 6 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica), dopo che la questione di legittimità era stata sollevata dal Tar Veneto nell’ambito del ricorso, promosso dall’Ass Razzismo Stop con l’Avv. Michele Dell’Agnese (a cui vanno i nostri ringraziamenti), contro un provvedimento sindacale con il quale si è fatto divieto di «accattonaggio» in vaste zone del territorio comunale di Selvazzano (Padova), prevedendo, per i trasgressori, una sanzione amministrativa pecuniaria, con possibilità di pagamento in misura ridotta solo per le prime due violazioni accertate. Oggetto del divieto, in particolare, era la richiesta di denaro in luoghi pubblici, effettuata «anche» in forma petulante e molesta, di talché il provvedimento sindacale si estende, secondo il rimettente, alle forme di mendicità non «invasiva o molesta».
La norma che conferisce più poteri ai sindaci viola gli articoli 3, 23 e 97 della Costituzione Italiana e per questo è stata abrogata nella parte in cui conferiscepoteri ai sindaci “anche” in situazioni non contingibili ed urgenti, lasciando spazio, proprio con l’introduzione della parola anche a ordinanze che vanno oltre le situazioni definite dai due aggettivi sottoponendo i cittadini a restrizioni non prevista a norma di legge ma discrezionalmente introdotte dai sindaci.
Trema ora tutto l’inventario di ordinanze adottate in questi anni dalle amministrazioni locali proprio sulla base di questa disposizione abrogata perché incostituzionale.
Per il testo della senteza clicca QUI...>>


giovedì 7 aprile 2011

Il sistema della sanità e del welfare locale

Giovedì prossimo, il 14 aprile, in Sala Civica a Merate, il Forum Sanità e Sociale della Federazione Provinciale del Partito Democratico propone un incontro sulla sanità e il welfare locale nel Distretto di Merate. Partecipa alla conferenza anche il nostro Capogruppo consiliare di "Insieme per Merate" Cesare Perego. E' la prima volta che si riesce a far sedere attorno allo stesso tavolo un rappresentante dell'Azienda Ospedaliera, nel caso la Direttrice Sanitaria Patrizia Monti, e dell'Asl nella persona del Direttore del Distretto di Merate Luca Sesana. Di seguito riportiamo il manifesto dell'evento e il canovaccio dei temi che verranno trattati. L’iniziativa è un momento di ascolto e di proposta di fronte ai tagli in settori delicati come la sanità ed il sociale. Sollecitiamo un'ampia partecipazione ed estendiamo l'invito a tutti, confidando anche nella presenza degli esponenti della Maggioranza, perchè sono temi che interessano la popolazione intera e sui quali l'Amministrazione Comunale di Merate è chiamata ad esprimersi.

Insieme per Merate


Clicca sull'immagine per ingrandire la locandina


Linee di approfondimento e proposta
per l’iniziativa sul sistema della sanità
e del welfare locale nel Distretto di Merate

Questo documento è lo schema dei problemi che dovremmo affrontare durante l’incontro. Sulla medicina del territorio si è assunto come filo conduttore il documento dell’Assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto di Merate

1.Breve analisi del contesto distrettuale
2. Medicina del territorio
  • Cure Primarie: un progetto per favorire i medici di famiglia che si associano
  •  Il problema della cronicità
  •  Assistenza domiciliare: integrazione tra sociale e sanitario, il ruolo di Retesalute come raccordo operativo tra Comuni, Azienda Ospedaliera, il terzo settore ed il privato privato
  •  Continuità assistenziale e posti intermedi: individuazione del sito distrettuale in modo flessibile e realistico
  •  Specialistica ambulatoriale (ruolo medici di base, Poliambulatorio forte all’INRCA per il Casatese e decentramento punti prelievo)
  •  Accordo con l’INRCA, in qualità di Centro di Ricerca per gli Anziani
3. Il San Leopoldo Mandic
  • Ospedale di base per acuti
  •  Ruolo fondamentale per l’autonomia territoriale dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco
  •  Attuazione del Protocollo tra Asl, Azienda Ospedaliera e INRCA
  •  Rafforzamento dell’autonomia, pur nell’ambito della programmazione aziendale, ed istituzione di due dipartimenti gestionali locali
  •  Investimenti tecnologici ed ammodernamento degli esistenti (risonanza magnetica, ad esempio)
4. Il welfare locale
  • Il problema del taglio dei fondi sociali e sociosanitari dello Stato e della Regione ed il nuovo scenario per i servizi alla persona
  •  Costruzione di una rete pubblico/privato per affrontare il disagio sociale e le tendenze demografiche
  •  Scegliere rete territoriale a ricovero in Strutture Protette, favorire la loro evoluzione verso centri diurni, comunità alloggio
  •  Ridurre la spesa “amministrativa” del Piani di Zona favorendo la nascita di un unico piano provinciale che superi ed assorba tutto ciò che c’è e creando un unico ente gestore
5. L’emergenza e la lotta alla povertà
  • La crisi economica e gli strumenti di tutela sociale 
  • La rete locale coordinata tra pubblico, volontariato e privato sociale
6. Un accordo provinciale per la tutela delle famiglie
  • Individuazione di prestazioni minime cui le famiglie avrebbero diritto per una vita dignitosa anche in fase di difficoltà
  •  Sportello/i semplificati per far loro godere delle prestazioni pubbliche e private
  •  Creazione di uno strumento mutualistico per le “emergenze” non coperte completamente da alcuna prestazione pubblica (dalle cure dentarie all’integrazione della retta nelle strutture protette) con la partecipazione degli Enti Locali, della Fondazione Cariplo, della Camera di Commercio (per le categorie economiche). Accordi Aziendali a sostegno.
7. Cittadella della Salute
  • Al fine di evitare che la discussione si svolga solo sugli aspetti strutturali, (Il conto economico delle strutture sarebbe intorno ai 20 milioni di euro! Realisticamente poco realizzabile a breve e medio termine). Bisogna focalizzare il dibattito sugli aspetti più prettamente sanitari, sociosanitari e sociali
  • Vanno distinti i servizi del Comune di Merate, quelli che potrebbero dare le due Aziende Sanitarie, quelle del privato sociale e del privato privato e quelli integrati tra Retesalute, come espressione dei Comuni associati, ed Aziende Sanitarie per l’integrazione sociosanitaria.

mercoledì 6 aprile 2011

Le nostre osservazioni al Regolamento per la somministrazione di bevande e alimenti

Pubblichiamo le osservazioni presentate a suo tempo dal nostro Capogruppo Consiliare di "Insieme per Merate" Cesare Perego sulla proposta del nuovo Regolamento per l'esercizio dell'attività di somministrazione di bevande e alimenti che dovrebbe venire approvato nel corso del prossimo Consiglio Comunale. Sono state sostanzialmente tutte accolte. Questo indica che quando viene concessa la possibilità e si chiede loro di collaborare, i nostri Consiglieri Comunali son ben lieti di offrire il loro contributo costruttivo indipendentemente dalla lista di appartenenza. Tutto ciò si traduce in un servizio migliore per tutti ed in regole condivise.


Insieme per Merate


Merate 10 gennaio 2011


Alla c.a Egr Assessore Commercio
Comune di Merate
Avv Giuseppe Procopio

Osservazioni al “Regolamento per l’esercizio delle attività di somministrazione alimenti e bevande ed altri esercizi pubblici ed attività similari”

Di seguito le osservazioni richieste da sua gradita del 5 novembre scorso sul testo consegnatoci nell’incontro del giorno 11 ottobre 2010. Ricordo che oltre le singole osservazioni di seguito elencate , la maggiore nostra preoccupazione sta in quanto indicato nel punto 24 e cioè la presenza di molteplici punti del testo in cui l’azione di promozione di un sistema capace di sostenere l’attività commerciale sia resa opaca dalla presenza di eccessiva contrattualizzazione.
  1. E stato chiesto parere all’Associazione dei Commercianti e dei Consumatori?
  2. Perché alla 4 riga del documento si dice che la revisione del documento avviene in Giunta sentita l’apposita Commissione Comunale che nel Regolamento ex Art. 2 viene eliminata? L’Arti. 78 del Testo Unico (Legge regionale 2 febbraio 2010) dice che “la commissione di cui al comma 1 è nominata dal comune; i criteri di designazione, di rappresentanza,di durata in carica e di funzionamento della commissione sono stabiliti dal comune, sentiti i soggetti di cui al comma 1”. Dove descrivere questi elementi se non nel Regolamento oggetto di modifiche?
  3. Art. 2 - Finalità: punto d) aggiungere dopo consumatori  “i cittadini” (si parla di quiete!)
  4. Art. 3 Perché sono comprese nelle attività similari alla somministrazione quelle citate anche quando non c’è possibilità di consumo sul posto? Art. 64 del TU citato definisce cosa si intenda per somministrazione al pubblico di alimenti e bevande solo la vendita per consumo sul posto
  5. Art. 3 Perché si inseriscono internet point e telefonia in organismo dedicato alla regolamentazione di altra natura?
  6. Alla fine aggiungere “che rimangono norme superiori di riferimento vincolistico
  7. Art. 5 Modificare “qualsiasi" con "qualunque”gradazione
  8. Art. 6 comma 2  “In ragione del migliore servizio da rendere al consumatore” non è chiaro criterio,è discrezionale, da dove esce la valutazione dimensionale?
  9. Art. 10 comma 5 Come si possono applicare le disposizioni dell’Art. 10 che parla di localizzazione ai soggetti che attivano esercizi di somministrazionenon soggetti a localizzazione? Cosa si intendeva?
  10. Art.11 Aggiungere anche le società di fatto
  11. Art. 13 "L’istanza può essere presentata direttamente” non deve, visto che c’è altra possibilità
  12. Art. 19 Il comma 2 da leggere con il comma 3: il vincolo posto all’esercente è senza senso.Si impone entro un anno di aver soddisfatto sui locali le richiesta quando ha tempo due anni per iniziare l’attività. Sarebbe meglio dire “entro tot mesi dall’apertura
  13. Art. 21 Trasferimento comma 2, troppo lento il processo, dare certezza che la verifica delle condizioni di sicurezza e sorvegliabilità da parte degli organi competenti avvenga in tempo certo
  14. Art. 23 Sette giorni, tutti i termini giornalieri sono da rivedere, comma 6
  15. Art. 24 comma 5 Ttre giorni sono un periodo temporale inapplicabile
  16. Le condizioni di sub ingresso sono non semplificative
  17. Art. 26 revoca delle autorizzazioni sostituire la sospensione con la diffida
  18. Art. 32 abbinamento chiede separazione con che significato?
  19. Art. 36 comma 3 Pensare alle manifestazioni considerate localmente “storiche”(vedi discussione in conferenza del 11 ottobre scorso)
  20. Art. 37 Sottopone a vincolo di localizzazione le attività produttive che vorrebbero insediarsi in ambiti urbanisticamente individuati come residenziali, “corre la necessità di garantire equilibrato” è esclusione a priori soggetta a discrezionalità di un funzionario. Esistono strumenti più appropriati per garantire tutela degli aspetti sensibili (usare orari e norme igienico sanitarie)
  21. Art. 39 Quale ragione per inclusione dei soggetti telefonia e internet point?
  22. Art. 41 comma 2.17 Come è possibile chiedere al gestore di assicurarsi la prova alcolemica?
  23. Art. 41 cap 5 punto 5.5 Si tratta di Art. 5
  24. Art. 46 Esprime la retroattività con tempi imposti può essere cassata dal TAR.
  25. Eccesso di contrattualizzazione, non c’è vera liberalizzazione, consigliamo prudente revisione degli aspetti discrezionali (moltissimi) presenti nel testo
Cesare Perego
Capogruppo Consiliare
di "Insieme per Merate"

martedì 5 aprile 2011

Una firma per l'energia rinnovabile

Cari amici,
cresce e dilaga il numero dei sottoscrittori dell'appello di SOS Rinnovabili.
Siamo diventati quasi 36.000 in 4 giorni e mezzo! Se ciascuno di noi fa firmare l'appello raggiungiamo la soglia fatidica di 100.000. Vi ricordiamo il link: http://www.sosrinnovabili.it/appello.htm
Nel frattempo le associazioni di categoria si sono sensibilizzate grazie alla nostra campagna e stanno cercando un fronte comune.La nostra voce diventa sempre più forte e autorevole. Da domani andiamo a consegnare fisicamente le firme raccolte. Invitiamo tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro pulito dell'energia italiana a partecipare ai sit-in informativi che stiamo organizzando per domani e per i giorni a seguire presso le più importanti sedi istituzionali di Roma. Vorremmo fare un presidio permanente. Sarà un’occasione per dimostrare quanti siamo, quanto valiamo e quanto ci stanno a cuore i nostri obiettivi.


E' morto l'ex Assessore Pierluigi Brivio

Diede inizio nel Comune di Merate alla politica di sostegno alle scuole dell’infanzia attraverso lo strumento della convenzione

Domenica 3 aprile  il rintocco delle campane del campanile di Pagnano hanno annunciato la scomparsa di Pierluigi Brivio, un meratese che, oltre alla sua intensa attività di imprenditore, seppe negli anni ottanta dedicarsi anche alla vita pubblica della sua città, ricoprendo il ruolo di Assessore all’Istruzione.
Desidero spendere qualche parole di ringraziamento e di memoria alla sua attività, ricordando in particolare che egli diede inizio nel Comune di Merate alla politica di sostegno alle scuole dell’infanzia attraverso lo strumento della convenzione. Ho recuperato dall’ archivio della scuola di Pagnano la corrispondenza in merito alla nascita di questa decisione: il 9 maggio 1981 le scuole materne non statali scrissero all’Amministrazione Comunale (Sindaco Giuseppe Ghezzi, Assessore Pierluigi Brivio) un invito a predisporre una convenzione come previsto dalla Legge regionale 31 del 20 marzo 1980. Il 28 giugno 1982 le singole scuole approvarono il testo della convenzione ed il 2 luglio 1982 con delibera consigliare n 127 la convenzione venne approvata. Era una strada giusta quella che spingeva a sostenere un servizio pubblico reso da enti privati senza fini di lucro. La validità di tale impostazione venne confermata nell’anno 2000, anche a livello nazionale perchè il Parlamento volle approvare la Legge nr.62 sulla Parità scolastica. Legge, da non dimenticare, approvata da un Governo di Centrosinistra, da molti ancora osteggiata, tanto che il suo autore nel marzo scorso dichiarava: “Ecco perché ritengo che la legge 62 sia una legge laica, molto laica sulla parità, perché afferma che lo studente di una scuola paritaria deve essere libero di aderire a qualsiasi credo religioso, ma deve accettare il progetto educativo proposto dalla scuola. Progetto che deve essere presente anche nella scuola statale... Oggi ritengo che la legge sulla parità sia attuata al minimo delle sue potenzialità. Non si sono create ancora le condizioni di maturazione politica e psico-politica su questo argomento. Non ci credono , la considerano estranea , il mondo ministeriale, quello politico, il Governo” (Luigi Berlinguer).
Cosa esprimeva la presenza di un uomo come Brivio nelle istituzioni pubbliche all’inizio degli anni ottanta, andrebbe chiesto a chie ne ha memoria. La nascita delle Regioni e la risposta della società civile al compito dell’impegno amministrativo faceva sperare in uno sviluppo della società italiana che venne interrotto pochi anni dopo, e non si vedono all’orizzonte tensioni morali in grado di riportare la politica al suo ruolo di facoltà di dare inizio a nuovi processi. Mentre si sta confondendo l’agire politico con il fare, si abbandona ogni attenzione alla storia, si dimentica di capire il passato per costruire il futuro, come le insulse dichiarazioni registrate per le celebrazioni per l’Unità d’Italia hanno dimostrato. Nel corso della celebrazione funebre di Pierluigi Brivio, era assente ogni segno (ad esempio il gonfalone) che indicasse che la nostra città di Merate fosse riconoscente all’opera svolta da questo uomo per la sua città.


Cesare Perego
Capogruppo Consiliare
di "Insieme per Merate"

lunedì 4 aprile 2011

E il Sindaco il quarto giorno si riposò

E‛ fondamentale riorganizzare la macchina amministrativa comunale secondo criteri di efficienza e funzionalità affinché possa rispondere con prontezza alle esigenze della collettività”. C’è scritto così nel programma elettorale di Andrea Robbiani sindaco. E difatti è comparso sul sito internet verde padano dell’Amministrazione Comunale leghistapidielciellina l’avviso che a partire dal 2 maggio gli uffici municipali rimarranno chiusi il giovedì. Così se un tempo si usava dire “te see andaa a scoela el giuvedeè”, cioè “sei andato a scuola di giovedì, per riferirsi a chi non aveva studiato visto che le scuole al giovedì rimanevo chiuse, adesso si dirà “te see andaa in comun el giuvedeè a Meraa” per indicare i bravi amministratori locali che non lavorano. Per le dichiarazioni di nascita o di morte è possibile contattare il numero 334.69.76.650 dalle ore 9 alle ore 12. Per tutto il resto si è pregati di ripassare un altro giorno, sabato escluso, ovviamente. Il sabato è aperta solo l’Anagrafe dalle 8.45 alle 11.45. Se questa è l’efficienza, la funzionalità e la risposta alle esigenze dei cittadini stiamo freschi...

Scansafatiche

Parco locale del Monte di Brianza: i tempi sono maturi

Una delle principali attività che il Comitato del Parco Locale del Monte di Brianza si trova a compiere per il raggiungimento dell’istituzione del PLIS è il dialogo con gli enti locali, ovvero i 13 Comuni del territorio e la Provincia di Lecco. A distanza di circa 8 mesi dalla nostra nascita molto è stato fatto in questo senso, e durante questo periodo, da parte di questi nostri interlocutori, abbiamo trovato in verità molte porte aperte, interesse e collaborazione ma anche scetticismi, timori e qualche perplessità. Compito nostro è continuare nella collaborazione con queste istituzioni e perseverare a fare “pressione” affinché tutti questi soggetti interessati possano comprendere la bontà del nostro progetto e l’importanza di una seria e collaborata tutela e valorizzazione del territorio del Monte di Brianza.
Di seguito la lettera che abbiamo inviato ai comuni come resoconto di questa nostra attività.

Oggetto: Relazione incontri con le amministrazioni comunali coinvolte dal progetto del PLIS del Monte di Brianza

A distanza di qualche anno dall’iter che avrebbe potuto portare all’istituzione del PLIS del monte di Brianza, il comitato che ne propone il riconoscimento, alla luce del nuovo scenario che si è definito, ritiene che esistano le condizioni necessarie perché possa riprendere il dialogo tra tutti gli attori coinvolti dal progetto. Oltre all’urgenza di dare risposte concrete e pianificate ad un territorio che sempre più mostra i segni dell’abbandono e del degrado, la possibilità di una sua gestione “in convenzione” e dunque “ in proprio”, quale massima espressione di una volontà condivisa tra amministrazioni e cittadinanza, rappresentano prerogative non più prorogabili, al fine di promuovere e valorizzare il nostro territorio. Convinzioni che trovano ulteriore sostegno nelle scelte adottate dalla provincia di Lecco nel proprio P.T.C.P. e dai singoli comuni all’interno dei P.G.T., oltre ad una serie di norme che rendono ancora più chiara e definita la situazione.
Il comitato nell’individuazione della propria strategia, ha definito tre direttrici di intervento:
  1. Promozione, sensibilizzazione, coinvolgimentocon riferimento ai cittadini residenti e interessati dal progetto
  2. Didattica, con riferimento sempre al target precedente, coinvolgendo le scuole e con un taglio più di carattere storico, naturalistico e antropologico
  3. Istituzionale e amministrativa, in relazione agli incontri con i Comuni, Provincia, Enti ed Associazioni

A tal proposito il comitato ha incontrato 11 dei 13 comuni interessati dal progetto del PLIS del Monte di Brianza. Al nostro invito per un incontro dobbiamo tuttavia constatare come attualmente manchino ancora risposte da due amministrazioni comunali. Essendo ormai alla fine di questo giro di consultazioni tra le varie amministrazioni aventi come scopo la verifica se ci siano ancora le condizioni per riprendere il dialogo tra i 13 comuni, possiamo stilare un bilancio circa gli esiti di questi incontri. In primo luogo dobbiamo segnalare come ci sia stata una sostanziale disponibilità ad incontrarci senza una chiusura preconcetta. Da notare come i primi comuni che hanno risposto positivamente siano stati proprio quattro dei cinque che vanno ad elezioni. In virtù di quanto abbiamo potuto verificare, almeno sei amministrazioni comunali si dichiarano apertamente favorevoli al Plis del Monte di Brianza. Pensiamo che invece altre tre non si sbilancino per questioni di scarso peso territoriale inserito nel PLIS, per ragioni legate ai costi/benefici e ai rapporti con i comuni vicini o per timori nei confronti della cittadinanza. Due comuni partiti da una posizione di iniziale contrarietà hanno in seguito assunto una posizione possibilista o comunque interlocutoria. Infine, come già anticipato, due amministrazioni comunali, ad oggi, non hanno risposto al nostro invito, non sappiamo se per pregiudiziale posizione contraria al progetto di PLIS, oppure perché ritenuti referenti non sufficientemente autorevoli. Da questo riassunto si evince come tendenzialmente non ci sia stata una posizione contraria sostenuta ad oltranza e come il dialogo ed il confronto abbiano rappresentato la possibilità di sostenere le proprie istanze. Generalmente le amministrazioni, indipendentemente dalla loro posizione in merito, hanno espresso preoccupazione nei confronti dello stato di abbandono dei boschi, per il dissesto idrogeologico e delle difficoltà di far fronte alle emergenze che si presentano. La paura di creare un “ente terzo” o di un ente estraneo al territorio per la gestione dell’eventuale PLIS, unitamente alla preoccupazione di una congettura economica-finanziaria che sta tagliando soldi agli enti locali, hanno completato il quadro degli elementi di criticità. Un’altra preoccupazione, condivisa da molte amministrazioni, è risultata essere quella relativa al coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e dei proprietari, nel percorso che dovrebbe portare all’istituzione del PLIS.
E’ proprio in questo scenario che si inserisce il lavoro del Comitato. Gli incontri con le amministrazioni comunali sono state l’occasione per ribadire come il suo ruolo non debba essere visto come antagonista, ma al contrario propositivo e a fianco delle amministrazioni. Perché tale iniziativa possa avere successo, il comitato ha individuato come unica strategia possibile e irrinunciabile quella delle scelte condivise e non volute da altri. Tra i suoi obiettivi infatti prioritario risulta essere quello di informare e sensibilizzare i cittadini residenti nei paesi inseriti nel PLIS, coinvolgendoli e rendendoli più consapevoli circa le opportunità e le ricchezze che il nostro territorio nasconde.
E’ in virtù di queste considerazioni e del relativo quadro che si è definito, che il Comitato Parco Locale del Monte di Brianza, verso giugno - luglio promuoverà una riunione con tutte le amministrazioni coinvolte al fine di compiere un concreto passo avanti per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione del Monte di Brianza

Nuovo ingresso alle medie: il Sindaco fa lo scaricabarile

Pubblichiamo un primo resoconto sommario, ancora da correggere, emendare ed integrare, dell'incontro che si è svolto settimana scorsa tra la componente genitoriale del Consiglio di Istituto dell'Istituto Comprensivo Stalale di Merate e l'Amministrazione Comunale nelle persone del Sindaco Andrea Robbiani e l'Assessore all'Istruzione Emilio Zanmarchi sulla questione della sicurezza nuovo ingresso alla Secondaria dall'Area Cazzaniga invece che da via Collegio Alessandro Manzoni

1.) Sul fatto che i ragazzi che arrivano con l'autobus e che scelgono liberamente non entrare subito a scuola (dove nel cortile c'è l'educatore del Comune), sostando quindi all'esterno dell'ingresso per un tempo che oscilla tra i 20 ed i 30 minuti:
  • il Sindaco ha parlato di una "autorità forte" (che poi si è rivelato essere il Sindaco medesimo ndr) che potrebbe già nei prox giorni essere presente tra le 7.30 e le 8.00 di mattina
  • il Sindaco ci ha chiesto di far passare la notizia che i ragazzi che arrivano con gli autobus sono tenuti ad entrare subito in cortile
2.) Per i genitori che desiderassero accompagnare o ricevere i propri figli con l'auto, il Sindaco ha ricordato che la prima ora del parcheggio dell'Area Cazzaniga è gratuita e che quindi i genitori hanno il tempo di portare i figli e di venirli a prendere.

3.) In generale per quanto riguarda la fase di attesa dell'ingresso e la richiesta di una presenza più corposa degli Agenti della Polizia Locale:
  • ci è stato detto che l'attuale forza dei Vigili (10 unità) non copre il fabbisogno della città sulla cui viabilità ed infrastrutture gravitano 40mila persone
  • il Sindaco ha parlato di una "autorità forte" che potrebbe già nei prox giorni essere presente tra le 7.30 e le 8.00 di mattina
  • il Sindaco ha parlato di un progetto in corso di sviluppo con la Polizia Urbana per la creazione e la ricerca di volontari che diventino veri e propri "ausiliari del traffico" con compiti di vigilanza sugli attraversamenti e sulle aree con criticità. Chiede anche a noi genitori di veicolare la notizia caldeggiandone l'adesione
  • sulla necessità di una vigilanza concordata tra Amministrazione Comunale e componente genitoriale ha parlato in modo particolare l'Assessore all'Istruzione, che ha fatto appello alla "comunità educante" chiedendo a noi genitori di "considerare seriamente l'eventualità di collaborare in questo servizio"
4.) Sulla questione dello stato attuale dell'Area Cazzaniga:
  • il Sindaco ha ricordato che nelle intenzioni dell'architetto che aveva realizzato il progetto la struttura deve assumere la connotazione di una piazza vera e propria. Alla cui realizzazione l'amministrazione sta lavorando con la realizzazione di interventi quali una area giochi sul lato di via Rondinella, di un campo di basket, con il bando per l'apertura di un bar e di un servizio informagiovani; inoltre tutti i vialetti saranno presto dotati di illuminazione e saranno installate diverse telecamere per la vigilanza. Anche Merate deve però fare i conti con il patto di stabilità imposto dal Governo e quindi anche se ci sono i soldi non possono essere spesi se non più di tanto
  • il Sindaco ha precisato che la costruzione è a tutti gli effetti un'opera d'arte moderna (apparsa anche su riviste del settore); per farne percepire la valenza e per aumentare il grado di apprezzamento che l'opinione pubblica potrebbe avere sull'area ci ha chiesto di aiutare la promozione del messaggio che si tratta di un'area da valorizzare e da apprezzare. La percezione su quest'area "ha bisogno di essere positiva"
5.) Sulla questione di ripristinare l'ingresso da via Collegio Alessandro Manzoni:
  • il Sindaco ha ribadito che l'indicazione di non avere due afflussi differenziati in ingresso oppure in uscita era emersa dalla scuola (il Preside non ha smentito)
  • il Sindaco ha ribadito che per questioni di viabilità via Manzoni non può essere chiusa al traffico a quell'ora
  • sia il Sindaco che l'Assessore hanno ribadito che il marciapiede di via don Cesare Cazzaniga non è in sicurezza per quanto riguarda il passaggio contemporaneo di 150 ragazzi
  • il Sindaco ha citato un articolo apparso sull'Informatore Comunale del 2008 sul discoso della pensilina della fermata autobus in via don Cesare Cazzaniga; in questo articolo si faceva esplicito riferimento al progetto di un ingresso in sicurezza per gli alunni che arrivano con l'autobus, passando per l'Area Cazzaniga
6.) Il confronto che si è aperto oggi è in itinere, con l'Assessore all'Istruzione abbiamo parlato di un prossimo incontro da tenersi prima di Pasqua

In provincia mancano 103 insegnanti, a rischio il tempo pieno e l'integrazione

La Direzione Regionale, nell'incontro di martedì 29 marzo ha reso una prima informativa sui criteri secondo cui intende attribuire i docenti alla scuola primaria.
Al fine di rispettare l'obiettivo di "taglio" imposto dall'art.64 della legge finanziaria del 2008 ( in Lombardia – 1424 posti scuola primaria), i criteri introdotti dall'Amministrazione Regionale per il calcolo del personale docente da attribuire ad ogni provincia sono i seguenti:
  • Il "tempo normale" delle diverse classi (dalla 1^ alla 5^) sulla base tempo scuola di 27 ore/settimana in prima, seconda e terza, e di 30 ore /settimana in quarta e quinta
  • Il Tempo pieno classi 1 x 40 ore
  • Il Tempo pieno classi 2,3,4,5, x 42 ore
  • Il Tempo pieno pluriclassi x 40 ore
  • Infine per ogni classe 1^, 2^ e 3^ del tempo normale verranno aggiunte 3 ore.
Con questi criteri le nostre scuole non avranno più ore di contemporaneità nel tempo normale e vedranno azzerate le ore di contemporaneità nel tempo pieno; le ore di lingua straniera saranno già interamente calcolate nel tempo scuola attribuito e non saranno più assicurate classi con numero ridotto di alunni in presenza di alunni con disabilità. Infine non verranno più attribuite ore di copertura mensa.
Ci permettiamo, sulla base di nostri studi e proiezioni, di iniziare a raffigurare cosa succederà nella nostra provincia.
Abbiamo già detto che solo 17 classi prime sono state accolte rispetto alle 61 richieste dalle famiglie con l'iscrizione fatta entro il 12 febbraio; sono per il momento state per il momento inserite anche due classi, anche al di sotto del numero minimo previsto da decreto, perché in territorio dichiarato montano:
  • Rossino (DD Calolziocorte) con 11 alunni
  • Villa Vergano (IC Galbiate) con 12 alunni ma l'Amministrazione intende rispettare il minimo di 15 alunni previsto da decreto non ritenendo zona di montagna i due paesi coinvolti.
Il totale delle classi in provincia è di 769 di cui 144 a tempo pieno e 625 a tempo normale (27 o 30 ore); n° 4 classi in meno dello scorso anno.
Possiamo affermare che per rispondere alle esigenze di tempo scuola richiesto dalle famiglie (escluse le classi di tempo pieno non accontentate) servirebbero almeno 1.228 docenti. In base ai criteri disposti dalla Direzione Regionale ci spetterebbero, invece, solo 1.125 posti; ben 103 docenti in meno rispetto allo scorso anno. Con tali risorse non riusciremo certamente a garantire quanto richiesto dalle famiglie, l'integrazione sia dei ragazzi disabili sia degli stranieri o delle fragilità in genere.
La Direzione Regionale si è riservata ancora un po' di tempo ( il prossimo incontro di informativa alle organizzazioni sindacali è previsto per il primo aprile) per arrivare all'assegnazione dell'organico di diritto alle singole province.
Come Cisl e Cisl Scuola continueremo a vigilare e a seguire le evoluzioni, pronti ad adoperarci a sostenere e garantire le risorse necessarie per il funzionamento della scuola pubblica insieme a Istituzioni, Enti locali, Associazioni genitori,...a tutti quelli a cui sta a cuore la nostra scuola.


Mario Rampello
Segretario Generale Cisl Scuola Lecco

domenica 3 aprile 2011

Appalti, c'è da imparare...

Purtroppo tutti abbiamo appreso della liquidazione per cessata attività della "Colombo Strade" di Concorezzo, la quale stava eseguendo l'appalto per la sistemazione della Via Promessi Sposi. L'appalto era stato vinto con un ribasso del 40%, un appalto di circa € 500.000. In questi due dati notiamo l'inesperienza dell'Amministrazione in carica. E' prassi consolidata, infatti, in tutti i Comuni a guida sensata, che gli appalti, nel limite del possibile, vengano frazionati o comunque tenuti, come importo, sotto il limite di € 500.000 (limite fissato dalla legge per poter assegnare un'opera con procedura negoziata e non gara d'appalto). Come giustamente aveva fatto notare Battista Albani, alla gara non era stata invitata nessuna azienda meratese. Se la logica delle procedure negoziate è proprio quella di poter scegliere quali aziende invitare, scegliendo tra aziende del territorio, rinomate, verso le quali si ha il massimo grado di fiducia e che offrono il massimo grado di garanzia ed affidabilità... ecco che non si capisce come si sia potuto toppare così clamorosamente. Come dicevamo inesperienza degli amministratori. E' noto, infatti, anche per i meccanismi contorti della macchina comunale, che nella fase tecnico/decisionale i responsabili preposti al servizio possano essere sovente scavalcati dal rappresentante politico (vedasi recenti querelle). Ed ecco il risultato: un'opera banale di importo ridotto ferma per aver scelto l'azienda sbagliata. Perchè un conto è se l'azienda sbagliata te la ritrovi a seguito di un appalto, con elevati importi, all'interno di cantieri disastrati da anni, verso i quali la legge ti impone di operare con appalto; un altro è se l'amministrazione ci mette del suo e, di sua sponte, convoca aziende non sperimentate per non si sa quale smania di risparmio. Anche questa è una lezione da apprendere.


R.I.