martedì 4 marzo 2014

Un dispendio di... energia

Pubblichiamo l'interrogazione consiliare protocollata dal nostro Consigliere Comunale Roberto Riva

Merate 01 Marzo 2014

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Segretario Generale Signora
Dott. Francesca Zotti

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate, al Bando per il Servizio Energia

Considerati:
  • L’avvenuta pubblicazione del bando per il “Servizio Energia comprendente la fornitura, l’esercizio, la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti termici e di condizionamento degli edifici di pertinenza del Comune di Merate”
  • Il rilievo che la spesa energetica per gli edifici pubblici ha nel bilancio comunale, con particolare riferimento alla nuova sede municipale
  • L’importanza riconosciuta a tale tema nel piano SEAP per l’energia sostenibile del quale si richiama in particolare l’Azione 3, inerente obiettivi relativi al risparmio energetico ed alla riduzione delle emissioni e coerente pertanto ai contenuti del bando in questione
  • La durata prevista per il suddetto servizio (9 anni), che rende il programma in questione determinante e vincolante ai fini delle prospettive di gestione energetica a medio termine
  • L’iniziativa di questi mesi che il Comune di Merate, di concerto con altre 15 Amministrazioni meratesi, ha intrapreso presentando un progetto al bando Cariplo “Promuovere gli investimenti locali in efficienza energetica ed energie rinnovabili" attraverso il quale verranno richiesti finanziamenti per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici, grazie a contributi dell'EEF (European Energy Efficiency Fund) e l'affidamento della gestione di di alcuni servizi ad una Esco.

Gli interroganti chiedono risposta scritta ai seguenti quesiti:
  • Informazioni circa i criteri specifici adottati nella definizione del canone posto a base di gara per la parte gestionale; per ciò che riguarda le opere da realizzarsi si fa inoltre presente che la quantificazione “a corpo” di quasi tutte le voci a computo potrebbe rendere difficoltosa la valutazione dell’intervento da parte dei concorrenti, con la conseguente mancata opportunità di una reale partecipazione competitiva
  • Per quale motivo non sono state recepite indicazioni, integrative rispetto ai suddetti interventi impiantisti, di cui il Comune disponeva già a seguito della diagnosi energetica sviluppata nel 2006
  • Per quale motivo la diagnosi energetica relativa agli anni 2009 –2010 - 2011, citata all’art. 4.2 del Capitolato Speciale di Appalto, non risulti allegata quale documento indispensabile per indirizzare eventuali scelte migliorative da parte dei concorrenti
  • Motivazione della spesa prevista per le opere presso Palazzo Tettamanti, ammontante a 45.261,00€ + IVA (cap. 20 del Computo Metrico Estimativo), dei quali ben 28.000,00€ risultano relativi alla redazione dell’Attestato di Certificazione Energetica ed i restanti dedicati ad interventi marginali (contabilizzatori, tele gestione,..) rispetto al delicato tema dei consumi della struttura in questione, che appare del tutto ignorato nello scopo del contratto in bando
  • Chiarimenti sulla modalità della gestione per il servizio del raffrescamento, citato come richiesta ma non legato ad alcun meccanismo contrattuale esplicito sia in termini di remunerazione (che risulta legata al solo servizio per il riscaldamento) che in termini di penali in caso di inadempienze
  • Chiarimenti o integrazioni circa la coerenza tra il bando in questione e gli obiettivi dichiarati nel SEAP (Azione 3). In modo particolare si chiede per quale motivo il bando non esprima obiettivi specifici, dichiarati e quantificati, di migliorie energetiche così come indicato nel SEAP (30% di risparmio atteso); le richieste, almeno in prima istanza, appaiono limitate a semplici ristrutturazioni impiantistiche (sostanzialmente cambio caldaie, installazione valvole termostatiche in alcuni casi e tele gestione) senza alcuna valutazione esplicita dei benefici conseguenti
  • Se, in qualche parte esplicita o implicita, il bando tiene considerazione le opportunità offerte dai meccanismi di incentivazione introdotti dal Ministero dello Sviluppo Economico tramite il Decreto del 28 dicembre 2012 relativo al cosiddetto “Conto Termico”; in caso contrario si domanda per quale ragione tali facilitazioni non siano state recepite
  • Indicazioni della ricaduta di eventuali benefici che in futuro potrebbero essere introdotti da opere di riqualificazione energetica. In termini più precisi, qualora l’Ente dovesse implementare futuri interventi volti al risparmio energetico per alcuni degli edifici oggetto del bando, si chiede come i conseguenti risparmi in termini di bolletta energetica si rifletterebbero nell’economia del servizio richiesto, anche in considerazione del fatto che non si riscontrano differenze di costi di gestione del servizio in base alla diversa classificazione energetica degli edifici
  • Per quale ragione non sono stati previste premialità, sia in fase di valutazione di gara che in sede di remunerazione contrattuale, legate a risultati in termini di minor consumo. A titolo di esempio si fa notare come i 13 punti (criteri di aggiudicazione) associati alle migliorie risultano stimolare un incremento qualitativo delle apparecchiature richieste piuttosto che interventi integrativi di efficienza energetica (ex: isolamenti, schermi solari…)
  • Se non vi sia contraddizione tra i contenuti della gara e la partecipazione al bando Cariplo sopra citato che, qualora approvato, consentirebbe al Comune di Merate di realizzare importanti interventi di efficientamento energetico sui propri edifici, attraverso l'affidamento della gestione di alcuni servizi, per 15 anni, ad una società Esco.
Con la presente interrogazione e richiesta risposta scritta

Distinti saluti

Il Consigliere del Gruppo Consiliare di "Insieme per Merate"
Roberto Riva 

giovedì 27 febbraio 2014

Quelli che... padroni a casa nostra

Apprendo che i maggiorenti della destra meratese non riuscirebbero a trovare la quadra per costituire la o le liste per le prossime elezioni amministrative. Non passa settimana che sui giornali locali non vengano segnalati nomi di nuovi candidati sindaci, una o due liste, gettando i Meratesi nell'angoscia dell'attesa.
Già in Consiglio Comunale ci furono, qualche tempo fa, pronunciamenti di diversi Consiglieri da cui risultava che la maggioranza composta dalla Lega Nord per l'Indipendenza della Padania e dal Popolo della Libertà si era frantumata in quattro o cinque componenti: Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Scelta Civica mentre le camicie verdi parevano divisi fra maroniani e fuoriuscenti dal Consiglio, ovvero i duri e puri al seguito del senatur Umberto Bossi.
Successivamente si apprese, sempre dai giornali e, quindi con il beneficio dell'inventario, che l'Assessore esterno Andrea Massironi intendeva costituire una lista "civica", naturalmente a prescindere dagli aborriti partiti; non è dato sapere se tale ipotesi stia prendendo piede. Poi si è scritto della candidatura di un leghista "moderato", l'Assessore interno Massimo Panzeri allo scopo di ricucire tutta la destra.
Viste le convulsioni interne, pare che gli esponenti meratesi di questa parte politica, abbiano chiesto aiuto ai proconsoli lecchesi di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra; illustri sconosciuti ai Meratesi ed in lite tra di loro.
Forse non resterà che portare la questione al Governatore lombardo, con buona pace delle autonomie locali e dell'autodeterminazione dei Meratesi.

Ernesto Passoni

lunedì 20 gennaio 2014

Ampliamento della piscina: un piano pericolosamente inclinato

Pubblichiamo la mozione consliare presentatadai nostri Consiglieri  Comunali di "Insieme per Merate" sulla riqualificazione e l'ampliamento del centro sportivo municipale di via Giacomo Matteotti

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Mozione a norma dell' Art. 54 “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – relativa alla Delibera di Giunta n. 80 del 21.5.2013 dichiarante la pubblica utilità della “Proposta spontanea” definita “Attivazione di partenariato pubblico-privato mediante proposta di locazione finanziaria di opera pubblica ex Art.153, Comma 20 del D. Lgs n. 163/06” avente ad oggetto la progettazione definitiva ed esecutiva, la ristrutturazione e l'ampliamento, la manutenzione e la gestione per 20 anni del Centro Sportivo di via Matteotti nel Comune di Merate.

Premesso che:
  • la disciplina del nuoto è molto importante sia dal punto di vista sportivo che della salute;
  • è importante disporre di un adeguato impianto natatorio a servizio della popolazione del meratese;
  • la Delibera di Giunta di cui all'oggetto ha dichiarato la pubblica utilità della “Proposta spontanea” ed il relativo progetto preliminare comportante un investimento di 6.373.645,45 €.
Considerato che:
  • il Progetto non riporta i dati storici dell'utenza relativa al centro natatorio ed il relativo riflesso economico, almeno degli ultimi anni di gestione;
  • il Piano Economico Finanziario asseverato manca di: un'analisi del bacino d'utenza relativa al centro natatorio ed al centro benessere; una stima previsionale delle rispettive presenze annue; una valutazione dei costi delle prevedibili manutenzioni straordinarie;
  • il rischio della “domanda” è a carico del Comune; in caso di fallimento del costruttore gli oneri di preammortamento sono a carico del Comune
Il Consiglio Comunale chiede alla Giunta:
  • di revocare la Delibera in oggetto di rivedere la “Proposta spontanea” chiedendo una base progettuale che tenga conto delle considerazioni di cui sopra di valutare altra forma di finanziamento del progetto facendo in modo che sia la ATI proponente a farsi carico del finanziamento delle opere e sia il Comune a versare un contributo annuale per il funzionamento, valutando eventualmente se, per favorire il finanziamento e ridurre il contributo annuale a carico del Comune, possa essere utile allungare la durata della Concessione rispetto ai 20 anni attualmente previsti";
  • di stralciare dalla “Proposta” il centro benessere, non coerente con le finalità di un Ente Pubblico e di cui la Commissione Comunale di Vigilanza chiede la “verifica di compatibilità con l’elettrodotto”;
  • di studiare le forme per la più ampia pubblicizzazione del tema presso i Cittadini, mediante Assemblee indette ai sensi del Titolo II del “Regolamento per lo svolgimento delle assemblee pubbliche e dei referendum comunali”

I Consiglieri del Gruppo Consiliare di "Insieme per Merate"
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

Auditorium "fuorilegge"?

Riportiamo il testo dell'interrogazione consiluare presentata dai nostri Consiglieri Comunali di "Insieme per Merate", relativa alle certificazioni per l'utilizzo e l'agibilità del nuovo auditorium di Palazzo Tettamanti

Merate 27 Dicembre 2013

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate, relativa alle certificazioni per l’Auditorium comunale

Premesso che:
  • il 7 dicembre u.s. è stato inaugurato l’Auditorium comunale, interno al palazzo Tettamanti
  • Codesta Amministrazione ha affermato di avere a cuore, giustamente, i problemi connessi alla sicurezza delle persone in occasione di manifestazioni nel territorio comunale tanto da non avere concesso deroghe, ad esempio, riguardo alla Festa di Cicognola ed alla Manifestazione della Pro Loco nel parco di Villa Cedri
  • l’Auditorium è definibile locale di pubblico spettacolo e, perciò, sottoposto a normative specifiche
  • il “Verbale della Commissione Comunale di Vigilanza Locali di Pubblico Spettacolo” riunitasi il 22.11.2013 non ha espresso parere tecnico sul progetto
gli interroganti chiedono di:
  • sapere se è stato ottemperato quanto previsto per un locale di pubblico spettacolo come descritto dal sito comunale, alla rubrica Sportello Unico delle Attività Produttive, voce “Requisiti” e cioè se sono state acquisite le seguenti autorizzazioni: a) Certificato di Agibilità ai sensi dell’Art. 24 del Testo Unico Edilizia n. 301/2001 con relative dichiarazioni di conformità degli impianti; b) Collaudo statico delle strutture; c) Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco con relative Certificazioni di resistenza al fuoco dei materiali; d) Parere della Commissione Provinciale di Vigilanza e conseguente Licenza di Agibilità dei locali interessati ai sensi dell’Art. 80 del R.D. 773/1931; e) Relazioni e Certificazioni in materia di impatto acustico; f) Sorvegliabilità dei locali posti su due livelli come accertata dalla Polizia Locale
  • sapere se è stato adeguata la documentazione,in materia di sicurezza, della Sede Comunale (DUVRI, piano di evacuazione, ecc) a seguito dell’inizio dell’attività dell’Auditorium
  • sapere se è stato definito il Responsabile della Sicurezza dell’Auditorium
  • visionare i documenti relativi a quanto sopra - visionare l’ eventuale “Deroga” che consenta lo svolgimento delle attività nell’Auditorium e sapere se siano previsti provvedimenti surrogatori di sicurezza “attiva”, quali, ad esempio la presenza operativa di Vigili del Fuoco, durante tali attività.
Per la presente non è richiesta risposta scritta.

Ringraziamo e salutiamo distintamente

I Consiglieri del Gruppo Consiliare di "Insieme per Merate"
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

giovedì 31 ottobre 2013

Dove sono finite le "emergenze sociali"?

Pubblichiamo l'interrogazione presentata dal nostro Capogruppo Consiliare Cesare Perego sul tema delle emergenze sociali

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – Emergenze sociali Merate, 21 Ottobre 2013

Premesso che:
  • L’ interrogazione che il gruppo “Insieme per Merate” ha presentato il 4 aprile 2013 e che è stata discussa in Commissione Servizi il 6 Maggio, ha voluto portare all’attenzione dei consiglieri comunali la necessità di verificare lo stato di emergenza delle famiglie a Merate insieme al tema della compartecipazione dei costi così come oggi avviene secondo il regolamento di applicazione l’ISEE in vigore dal 9 aprile 2002.
  • Nella discussione del 6 maggio 2013 l’amministrazione ha illustrato come sta avvenendo la sperimentazione del fattore famiglia , istituito nel febbraio 2012 dalla regione Lombardia, che potrebbe sostituire l’utilizzo dell’ISEE attualmente in vigore.
  • Raccogliendo l’invito espresso dall’Assessore Emilio Zanmarchi nel corso dei lavori della Commissione citata, in data 1 Giugno 2013 abbiamo trasmesso una nota al Presidente Luciano Marsoni ed alla Amministrazione con la richiesta di un confronto sui temi di sopra.
  • In particolare lo scorso Giugno scrivevamo: “Siamo pertanto convinti che occorra predisporre per settembre 2013 una serie di interventi che “anticipino” alcuni possibili correttivi dell’ISEE futuro, oltre che dare vita a nuove iniziative che siano di contenimento del fattore povertà. Questo è uno dei primi temi di lavoro da portare in commissione".
  • Scrivevamo inoltre: “Chiediamo pertanto di portare in commissione la presentazione di come nel corso dell’anno 2012 siano stati impiegati gli strumenti previsti dal Regolamento comunale di sopra. In particolare quali interventi integrativi (art.16) quali straordinari (art.17) quali sostitutivi (art 18) siano stati attuati. Chiediamo inoltre di presentare come si intervenga sui servizi e interventi per anziani e disabili".
Non avendo ancora ricevuto alcun riscontro alla nostra richiesta sono a richiedere:
  • Quali provvedimenti si sono presi per certificare il reddito ISEE in tempi più corti dello standard per accogliere la situazione di ingresso delle famiglie in cassa integrazione /mobilità/ o altre forme di caduta di reddito dovute alle crisi aziendali che si moltiplicano
  • Quale correttivi siano presenti a favore delle famiglie numerose nei “criteri generali per la determinazione delle tariffe” relativamente alla percentuale di copertura dei costi previsti per i singoli servizi, e alla differenziazione della contribuzione da parte degli utenti mediante le fasce ISEE
  • Quale sia la situazione dell’emergenza casa riscontrata a Merate (sfratti /graduatorie case ERP/morosità mutui)
  • A quanto ammontano nel quadriennio 2010-2013 gli ausili finanziari erogati ai sensi del “Regolamento Comunale per la concessione di sovvenzioni e contributi, ausilii finanziari per l’accesso agevolato ai servizi socio-assistenziali” in vigore dal 2007 per spese base (alimenti/ utenze/mediche)
  • Quale è lo scenario 2013 dei Fondi Sociali regionali
  • Quanti buoni sociali e voucher fondo affitti sono utilizzati da cittadini meratesi anno 2012 e 2013?
  • Quali sono i passi concreti realizzati nel 2013 per attivare il Segretariato sociale promossi dall’Amministrazione e che ruolo potrà giocare a breve termine sett 2013-2014?
Non è richiesta risposta scritta.
In attesa di vostro gradito riscontro, porgo distinti saluti

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di "Insieme per Merate"

venerdì 25 ottobre 2013

Gli interventi di contrasto alla povertà

Il 7 ottobre i Consiglieri comunali di “Insieme per Merate” Cesare Perego e Achille Panzeri hanno incontrato i componenti del gruppo Persona dell'associazione “Merate in Comune” per affrontare i temi della povertà e della crisi che saranno determinanti nelle prossime scelte politiche e amministrative, anche locale. Era stata sollecitata più volte pure l'istituzione di una apposita Commissione Comunale dedicata alle emergenze sociali ed alle scelte tariffarie sui servizia a Merate, tra le quali quella dei buoni-pasto. Purtroppo la proposta non ha ancora ottenuto alcun tipo di riscontro né di interesse da parte dell'Assessore ai Servizi alla Persona e neppure dai Consiglieri comunali del gruppo di maggioranza Lega Nord – PdL/Forza Italia.

Quali cambiamenti si stanno registrando dal punto di vista delle famiglie in condizioni di vulnerabilità e da cosa derivano? Da anni il principale indicatore per la misurazione della povertà è il dato sulla “povertà relativa”, dato che appare stabile in Lombardia quindi si comincia a pensare che sia un indice che fatichi a cogliere le dinamiche in evoluzione. Occorre anche valutare con rigore metodologico quale sia la reale portata del fenomeno della povertà assoluta.
Nella ricostruzione del quadro delle famiglie in condizioni di vulnerabilità la prima considerazione da fare è quindi connessa al limite dei dati a disposizione. Gli approfondimenti condotti dall’Ores (Osservatorio Regionale sull’Esclusione Sociale) sono stati in grado di mostrare la forte solitudine relazionale che caratterizza le persone e le famiglie in condizioni di vulnerabilità. Nel rapporto “L’esclusione sociale in Lombardia – terzo rapporto - 2010" si legge che "povertà non è solo assenza di risorse economiche ma anche carenza di relazioni, esiguità di capitale sociale fragilità delle condizioni di salute, ovvero una serie di fattori ch unitamente a reddito e patrimonio influenzano pesantemente la qualità della vita".
Una politica locale/meratese di intervento in questo settore tenga bene presente questo aspetto perché occorre chiedersi se la tradizionale capacità dei paesi di intervenire nel promuovere soluzione attivando reti informali (le parrocchie, le parentele, le amicizie...) stia diminuendo o scomparendo. I servizi sociali non vengono più investiti da interventi per l’utenza storica, quella caratterizzata da compresenza di molteplici fattori problematici cronici (che significa una presa in carico globale e continuativa nel tempo) oggi compare agli uffici una utenza specifica che ha un bisogno specifico e urgente, una di queste è la casa. La presenza di un lavoro non rappresenta più una garanzia di autonomia. Si assiste così ad una crescente richiesta di aiuto da parte di categorie di persone che presentano carenze di risorse materiali a causa di redditi insufficienti rispetto all’attuale costo della vita e dei servizi, difficoltà che accentuano ma a volte anche originano:
  • problematiche e fragilità delle relazioni
  • senso di insicurezza
  • solitudine
  • conflitti
Le Famiglie si trovano in difficoltà non solo per l’accesso , quanto per la permanenza nell’abitazione principale, a causa dei costi onerosi dei canoni di locazione ma anche nella sostenibilità nel pagamento delle rate dei mutui. L’alternarsi di periodi di disoccupazione, la riduzione dell’orario di lavoro, il ricorso a cassa integrazione ha progressivamente portato ad una erosione dei risparmi ed alla difficoltà delle famiglie nell’affrontare spese ordinarie e soprattutto spese straordinarie.
I principali interventi che risultano già attivi in termini di “welfare casa" sono:
  • Fondo Sostegno Affitti (nel 2012 è stato azzerato il contributo statale) è stato attivato dalla regione il Fondo Sostegno delle famiglie con disagio economico acuto
  • Fondo per chi ha subito sfratti o licenziamento (introdotto nel 2011) 
  • Mutui agevolati per giovani coppie (-2% del tasso di interesse)
  • Patto salva mutui
Relativamente ad il tema casa, le azioni a cui i servizi sono ricorsi tradizionalmente (assegnazione alloggio ERP-erogazione contributi regionali del Fondo Sociale Affitti- intervento economico di sostegno delle spese come utenze ed affitto etc si stanno progressivamente rivelando insufficienti a causa della crescente domanda. Ciò ha spinto alcuni territori verso la ricerca di soluzioni alternative quali:
  • la messa a disposizione di servizi di housing temporaneo (supporto tempestivo ,ma circoscritto nel tempo) Si tratta di soluzioni che vedono l’accesso a strutture e servizi a prezzi calmierati, rivolti a chi non appartiene alle classi che hanno diritto all’accesso ad alloggi di edilizia residenziale pubblica
  • costruzione di gruppi /reti sovra comunali finalizzati alla ricerca di alloggi per i quali attivare “affitti concordati” più sostenibili rispetto al mercato attuale.
Nei territori permane un frequente ricorso all’erogazione di trasferimenti monetari seppure con alcune variazioni rispetto agli anni passati:
  • diffusione di fondi economici integrativi ad hoc; viene usato per “riduzione di tariffe e rette,erogazione di aiuti e sussidi come buoni spesa, prestiti d’onore, contributi per fronteggiare scadenze”
  • crescita del ricorso al microcredito
  • azioni di supporto e accompagnamento ad un consumo consapevole

Cesare Perego
Capogruppo Consiliarie di "Insieme per Merate"

giovedì 3 ottobre 2013

Pantomima in Consiglio Comunale

 La pantomima è stata determinata dalle modalità di presentazione della mozione: protocollata il giorno precedente alla seduta del Consiglio Comunale, inserita il giorno seguente nell’Odine del Giorno con avviso ai Consiglieri il pomeriggio antecedente la seduta. La prassi ed il buonsenso, perché il regolamento non è chiarissimo al riguardo, vorrebbero che una mozione sia protocollata qualche giorno prima della seduta di Consiglio, ivi presentata e discussa nella seduta successiva. Ciò per lasciare il tempo ai Consiglieri di valutarla in scienza e coscienza, comprenderla ed, eventualmente emendarla, concetto ribadito, al di là del Regolamento, dalla Segretaria Generale.
La modalità seguita, invece, è stata caratterizzata da un non rispetto dai Componentio del Consiglio Comunale che si sono trovati a valutare una delibera senza una previa conoscenza. Sarebbe stato più corretto porre all’Ordine del Giorno una lettura della mozione, propedeutica alla votazione in un successivo Consiglio Comunale.
Molto centrato è stato l’intervento, dopo la lettura della mozione, del Capogruppo di Maggioranza Ernesto Sellitto, che ha censurato le sopradescritte modalità proponendo, data l’asserita urgenza di portare la mozione in una seduta da tenersi l’indomani, sabato.
Il Sindaco ha, allora, invitato il Consiglio a votare la posposizione della mozione in una successiva seduta di Consiglio: i Consiglieri hanno approvato all’unanimità, inspiegabilmente anche con l’assenso della Firmataria, la mozione cosiddetta urgente.
Si sa che anche i Consiglieri tengono famiglia per cui la proposta di Ernesto Sellitto è caduta: la seduta dell’indomani, sabato, è svanita e la mozione verrà discussa in data da destinarsi. E così l’urgenza è miracolosamente svaporata!
Entrando del merito della mozione, alcune considerazioni.
Da essa apprendiamo che il Sindaco Andrea Robbiani ha inviato una diffida al Presidente del Consiglio Enrico Letta, per “l’indecisione e l’insicurezza che anima l’azione irresponsabile dell’attuale Governo”. Detta diffida non compare sul sito comunale, né si capisce come si configuri giuridicamente: forse il Sindaco intima al Presidente del Consiglio di superare l’indecisione e l’insicurezza; se non lo facesse nei tempi dovuti si rivolgerebbe all’Autorità giudiziaria competente?
L’ aumento della spesa pubblica, negli ultimi quattro anni, si è arrestato (fonte CGIA Mestre). Le entrate tributarie sono in aumento, in particolare, dal 2009, quindi anche durante il Governo targato Silvio Berlusconi - Umberto Bossi.
L’articolo 1 della Costituzione non riporta il “consenso del popolo”, ma la sua “sovranità”. Ritengo che il referendum per l’ottenimento dello Statuto Speciale abbia carattere consultivo e che l’istituzione di detto Statuto richieda una modifica costituzionale in quanto l’Art. 116 della Costituzione riporta essere gli “…statuti speciali adottati con leggi costituzionali.” In buona sostanza penso che, invece di far proliferare le regioni a statuto speciale, vadano eliminate da tale status le attuali, con l’ esclusione della Provincia di Bolzano, per evidenti ragioni storiche.

Ernesto Passoni
Consigliere Comunale del Gruppo di "Insieme per Merate"

martedì 1 ottobre 2013

Mensa scolastica, volevano "farci la cresta"

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata dai nostri Consiglieri Comunali di "Insieme per Merate" sul centro di cotturi unico di via Montello

Merate 30 Settembre 2013

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate, relativa all’allestimento del centro cottura del plesso di via Montello e relativo bando di gara.

Premesso che:
  • il 15 Aprile 2013 è stato pubblicato il bando di gara per l’affidamento in concessione del Servizio di ristorazione scolastica e pasti domiciliari per i comuni di Galbiate e di Colle Brianza - periodo 01/09/2013 - 31/08/2016;
  • dai verbali di gara pubblicati il 04/06/2013 dal Comune di Galbiate risulta aver partecipato alla gara anche la Sercar S.p.A. ( in data 31/05/2013, protocollo 6922);
  • con delibera N° 88 del 28 maggio 2013 la Giunta Comunale di Merate autorizzava la Sercar S.p.A. Concessionaria del servizio di refezione scolastica per il comune di Merate a servirsi del Centro Cottura del plesso di via Montello per la fornitura dei pasti per il servizio di refezione scolastica dei Comuni di Galbiate e di Colle Brianza;
  • in tale occasione il Centro Cottura di via Montello veniva accreditato per un limite massimo giornaliero di produzione di 1500 pasti;
  • nella stessa delibera era compreso l'impegno della Sercar S.p.A. al riconoscimento, all'aggiudicazione del bando, di un importo a titolo di royalties al Comune di Merate di € 0,30 oltre IVA a pasto;
  • all'apertura delle buste alla gara indetta dal comune di Galbiate emergeva che l'offerta economica della Sercar S.p.A. era pari ad € 4,60 a pasto oltre IVA.
Considerato che:
  • Sercar S.p.A. ha vinto il bando del Comune di Merate, offrendo un prezzo a pasto di € 5.72 oltre IVA;
  • la quota ammortamento per allestimento del Centro Cottura ammonta a € 0.78 oltre IVA (€ 0.40 a carico del Comune e € 0.38 a carico degli utenti del servizio);
  • il costo di trasporto del pasto può essere valutato in € 0.30 cadauno.
Gli interroganti chiedono:
  • Quanti sono stati i pasti erogati nel periodo 1/9/12-30/8/13 (Camst + Sercar)
  • Qual è l’effettivo potenziale pasti da considerare, dato che in occasioni diverse sono state fornite differenti stime sul potenziale  pasti nel nuovo Centro Cottura (800,1000/1100,1500)
  • A quale scopo l’Amministrazione intende destinare gli utili derivanti da eventuali royalty incassate
  • Quali sono, a parere della Giunta, le motivazioni per cui Merate (sulla base di evidenze rilevate da siti Comunali e riprese dagli organi di stampa) paga - al netto dell'ammortamento del centro e quindi con un costo di ammortamento a carico del Fornitore pari a 0 - un prezzo più alto rispetto ad altri Comuni della zona, pur richiedendo un numero di pasti molto superiore che dovrebbero consentire economie di scala
Si richiede, inoltre:
  • Quale è stata la decisione presa sul modus operandi in Casa Albergo Leoni, dato che il capitolato lasciava aperta ai concorrenti la possibilità di utilizzare Via Montello o di operare in modo autonomo per la preparazione dei pasti per gli ospiti della Casa Leoni.
  • Di avere conferma che la componente del costo del pasto relativa all'ammortamento della realizzazione del Centro Cottura (pari a 0,78 euro/pasto) non verrà considerata nel conteggio relativo all'aggiornamento annuale del costo
  • Se, all’atto della determinazione delle nuove tariffe 2014 per accesso alle prestazioni ed ai servizi comunali, la Giunta valuterà l'opportunità che l'Amministrazione si prenda carico dell'onere di 0,78 euro/pasto relativo all'ammortamento del Centro Cottura
Cordiali saluti

I Consiglieri del Gruppo Consiliare di "Insieme per Merate"
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

domenica 28 luglio 2013

Una Giunta lacerata, una città senza governo

Le notizie apparse sulla stampa di questa settimana, con le interviste al Sindaco Robbiani e all’Assessore Procopio, in cui dichiarano l’alleanza PdL - Lega Nord non riproponibile per il futuro e quindi l’intenzione di presentarsi divisi alle prossime elezioni amministrative, confermano che l’attuale coalizione che governa Merate è - per dirla anche con le parole del dottor. Dario Perego, ex segretario provinciale PdL - “finita ormai da mesi”.
Nel Consiglio Comunale di insediamento dell'attuale Amministrazione del 25.09.2009 fu descritta la lista unitaria Popolo della Libertà - Lega Nord per l'Indipendenza della Padania quale naturale espressione della volontà di governare insieme. Si affermava che il Centrodestra di Merate era chiaramente identificato a fronte di un Centrosinistra che si nascondeva dietro lo schermo di una lista civica.
Peraltro, in occasione delle ultime elezioni politiche alcuni componenti di Maggioranza, scompaginando l'architrave politica sopra descritta, hanno aderito ad un terzo Partito, cioè Scelta Civica.
Questo fatto unito alle notizie di stampa sopra riportate ci inducono ad alcune riflessioni
Noi di Insieme per Merate siamo preoccupati soprattutto per le ricadute negative per il governo della città nell' ultimo scorcio di Consigliatura. I mesi che verranno si prospettano non facili, in attesa delle decisioni di Roma che avranno incidenza anche sul bilancio comunale.
Può una Giunta lacerata al suo interno, in cui Sindaco e taluni Assessori non esprimono un univoco intento politico-amministrativo, continuare a guidare la città per il restante periodo del mandato amministrativo?
Molti progetti approvati ultimamente ed altri ancora all’orizzonte sono programmi a lunga scadenza (15 - 20 anni) che coinvolgeranno duramente anche le prossime Amministrazioni.
Riteniamo che l'attuale Amministrazione di Merate sia percorsa da fratture interne, trasversali ai Partiti costituenti e quindi caratterizzata da debolezza politico-amministrativa, che, forse, renderebbe necessario portare ad una ridefinizione delle deleghe interne alla Giunta.


Il Gruppo Consiliare "Insieme per Merate"
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

sabato 29 giugno 2013

Cinque anni di crisi, un terzo di nuovi poveri in più

Aumenta chi non riesce a ritrovare più il lavoro. Aumentano le richieste di pacchi viveri e sostegno materiale. Continua a crescere, soprattutto tra gli italiani, il numero di chi non ha un reddito sufficiente per soddisfare i bisogni primari.

Dall’ultimo Rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano, basato sui dati raccolti dagli operatori dei centri di ascolto e dei servizi di Caritas Ambrosiana ne corso di tutto il 2012, emerge quanto la crisi non solo stia privando di opportunità una fascia crescente della popolazione, ma stia ormai rubando anche la speranza di potere ritrovare un lavoro a chi lo ha perso. Spia di questo fenomeno è anche il calo della popolazione straniera, che comincia ad avvertirsi soprattutto tra alcune nazionalità. Calo, che benché paia più determinato dalla rinuncia a ricongiungere nel nuovo paese il nucleo familiare piuttosto che dalla decisione di andarsene altrove o rimpatriare, dimostra quanto la crisi stia modificando il progetto migratorio di chi era venuto tra noi in cerca di un futuro migliore.
Il dato più drammatico che emerge dai primi dati analizzati riguarda l’aumento dell’11,5% dei disoccupati da oltre 1 anno. In questo scenario ad entrare in crisi è anche la speranza di poter ritrovare una nuovo posto di lavoro. Prevalgono frustrazione e rassegnazione. Questi sentimenti spiegano perché, ad esempio, continuino a crescere le richieste ai centri di ascolto di aiuti immediati. Dal 2008 al 2012 sono aumentati del 31,4% coloro che chiedono pacco viveri e sostegno materiale. Questa richiesta non riguarda più solo gli stranieri ma ormai in misura uguale anche gli italiani. Nel corso del 2012 gli italiani che hanno chiesto cibo ai centri sono stati il 37%, percentuale pressoché simile a quella registra tra gli immigrati.
Anche l’analisi dei bisogni espressi dagli utenti dei centri di ascolto segnala la profondità della crisi e lo sconforto che sta generando tra chi ne è colpito Proprio tra gli italiani il bisogno di reddito supera quello di occupazione ed è pari al 57,6%, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2011.
Esso è particolarmente avvertito dalle donne italiane, tra le quali raggiunge il 62,4%, con un incremento di 4,5 punti percentuali sul 2011. In questo quadro si pone la questione degli immigrati. Gli stranieri (tra comunitari, extracomunitari irregolari e regolari) continuano a costituire oltre il 70% degli utenti dei centri di ascolto, anche se il dato fa registrare un calo di 2 punti percentuali rispetto al 2011. La contrazione del dato relativo alla componente straniera è in gran parte riconducibile al sensibile calo nella presenza di persone provenienti dal Perù e dall’Ucraina, da sempre tra le prime 5 nazioni di provenienza degli assistiti della rete Caritas: le prime sono diminuite del 18% rispetto all’anno precedente, le seconde del 19,5%.
Durante i colloqui con gli operatori Caritas molti stranieri provenienti da questi paesi hanno apertamente manifestato il desiderio di ritornare in patria. Il Rapporto non rileva dati circa i rientri di fatto avvenuti tra coloro che si sono rivolti ai centri di ascolto, ma sicuramente questo desiderio sta limitando l’avvio di procedure per i ricongiungimenti familiari e per chiamate di parenti e amici. Si tratta di un fenomeno strettamente connesso alla crisi economica, che ha fortemente condizionato le possibilità di inserimento lavorativo degli stranieri, e li ha disillusi sulla possibilità di superare i loro problemi economici nel nostro paese.