sabato 20 novembre 2010

Sostegno unanime all'Istituto Comprensivo

Durante il passato Consiglio Comunale è stata approvato all'unanimità un ordine del giorno di sostegno all'Istituto Comprensivo Statale di Merate e in generale al mondo della scuola. E' un segnale importante per l'istruzione pubblica e paritaria che stanno attraversando un momento difficile a causa dei continui tagli e mancati trasferimenti alle autonomie scolastiche. Siamo pertanto contenti che le sollecitazioni del Gruppo di "Insieme per Merate" abbiano permesso di giungere a una proposta condivisa. Siamo soddisfatti anche dalle rassicurazioni fornite dall'Asserrore all'Istruzione Emilio Vulmaro Zanmarchi che si è impegnato a reperire le risorse necessarie per garantire il corretto funzionamento dell'IC di Merate.
Di seguito il testo della mozione

Oggetto: OdG per il sostegno dell’Istituto Comprensivo Statale A. Manzoni di Merate

I Gruppi Consiliari “Andrea Robbiani Sindaco -PdL-LegaNord”, nella persona del Capogruppo Ernesto Sellitto, “Insieme per Merate” nella persona del Capogruppo Cesare Perego e “Merate Futura” nella persona del Capogruppo Aldo Castelli

Premesso che
- nel febbraio 2010 veniva resa pubblica da parte del Dirigente Scolastico e del Presidente del Consiglio di Istituto la situazione di forte disagio economico che l’Istituto Comprensivo Statale A. Manzoni di Merate (di seguito “ICS”), si trovava a fronteggiare nel momento della programmazione annuale dell’esercizio finanziario 2010 e che tale situazione di disagio era stata comunicata al Ministro dell’Istruzione, ai capi dipartimento degli organismi scolastico-finanziari del Ministero, agli uffici scolastici regionale e provinciale, al Presidente della Provincia di Lecco, al Sindaco e all’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Merate attraverso una lettera inviata in data 15.02.2010 n. protocollo 8607/14-4
- l’intera complessa questione riguardante l’ICS deve essere affrontata da tutte le forze politiche con grande senso di responsabilità evitando qualsiasi tentazione di strumentalizzazione di parte, che danneggerebbe la Scuola quanto e più delle stesse ristrettezze economiche;
- i diversi Gruppi Consiliari si sono resi pienamente disponibili a condurre azioni comuni e concordi al fine di trasmettere un segnale forte nei confronti dell’ICS e della Cittadinanza che testimoni la condivisione di intenti di fronte alle emergenze sociali e istituzionali.

Considerato
- che l’istruzione e l’educazione dei giovani sono diritti irrinunciabili in una società civile che si pone tra i propri obiettivi primari la crescita intellettuale ed economica;
- che impoverire la scuola significa impoverire le speranze e le prospettive di tutti;
- l’eccezionalità dell’azione intrapresa congiuntamente dal Dirigente Scolastico e dal Presidente del Consiglio di Istituto dell’ICS;
- le oggettive difficoltà in cui versa la Scuola Italiana dell’obbligo tutta, Statale e Paritaria, a seguito della grave congiuntura economica e della conseguente inevitabile stretta finanziaria, particolarmente grave sul fronte dei trasferimenti dal Tesoro agli Enti Locali e, nello specifico, alla Scuola;
- le difficoltà che la Scuola ed in particolare l’ICS devono affrontare nell’intento di mantenere un’offerta formativa di qualità;
- che l’impegno, la volontà, e la passione, ben vivi nella nostra scuola, non sono sufficienti a superare le difficoltà economiche quando le oggettive difficoltà finanziarie generali impongono una drastica diminuzione dei trasferimenti agli Enti e alle realtà locali

Esaminata
nello specifico la situazione economico-finanziaria dell’ICS, in rapporto alle competenze e ai riparti dei trasferimenti

Esprimono
- apprezzamento per l’iniziativa dei Consiglieri di "Insieme per Merate", condividendone la preoccupazione per le difficoltà dell’ICS;
- soddisfazione per l’estrema attenzione da sempre prestata dall’Amministrazione Comunale di Merate alla soluzione delle necessità ordinarie, come a quelle d’emergenza dell’ICS, come ripetutamente riconosciuto anche dalla stessa Dirigenza dell’ICS;

Invitiamo il Consiglio Comunale a fare proprio il presente Ordine del Giorno impegnano l'Amministrazione comunale
- a proseguire, relativamente a quanto di competenza, nella concreta azione di sostegno alla Scuola Meratese e, nello specifico, all’ICS;
- a compiere i dovuti passi, nelle Sedi Istituzionali (sollecitando il MIUR e gli Enti di competenza) come in contesti informali, affinché:
  •  a fronte della responsabilizzazione delle Dirigenze verso le singole realtà gestionali, si ristrutturino in senso sussidiario le regole di impiego dei Fondi d’Istituto nella direzione di una reale autonomia di riparto, onde sia nei poteri della Dirigenza dei singoli Istituti sanare i capitoli di bilancio in sofferenza accedendo a quelli in eccedenza, senza che vi siano ripercussioni sul computo contabile generale, né influenze negative sui trasferimenti per gli anni successivi;
  • venga presa in considerazione l’attribuzione di uno stanziamento economico che sia adeguato al funzionamento dei 6 plessi scolastici dell’ICS e regolare nei tempi della sua assegnazione;
  • nel contesto della diminuzione dei trasferimenti verso gli Enti e le realtà locali la Scuola venga più possibile preservata per la sua insostituibile funzione in rapporto al futuro della collettività tutta.

Per il Gruppo Consiliare “Andrea Robbiani Sindaco -PdL-LegaNord”
il Capogruppo Ernesto Sellitto,
per il Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
il Capogruppo Cesare Perego
e per il Gruppo Consiliare “Merate Futura”
il Capogruppo Aldo Castelli

venerdì 19 novembre 2010

Imbersago: Sp 56 vietata agli autoarticolati

L’Assessore ai Lavori Pubblici e Viabilità della Provincia di Lecco, Stefano Simonetti, dopo alcune riflessioni e il sopralluogo avvenuto nelle scorse settimane, ha deciso di procedere con una sperimentazione di 6 mesi che prevede l’interdizione al traffico dei veicoli “lunghi” (autoarticolati, autosnodati e autotreni) sulla Sp 56 nel tratto della cosiddetta Curva Moratti a Imbersago. L’Assessorato ai Lavori Pubblici intende quindi affrontare concretamente il problema di sicurezza in questa curva cieca sulla Sp 56 con una sperimentazione e un incontro, allargato a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, alla conclusione del periodo di sperimentazione per valutare gli esiti della sperimentazione medesima.
«Dopo la segnalazione del Sindaco di Imbersago circa la pericolosità della curva e la richiesta di interventi da parte della Provincia - spiega l’Assessore Simonetti - ho effettuato un sopralluogo con lo stesso Sindaco e con i tecnici, nel quale ho potuto verificare personalmente i rischi in termini di sicurezza dovuti al passaggio di questi automezzi. Dopo alcune attente riflessioni, proprio per garantire la massima sicurezza agli utenti della strada, ho dato mandato ai tecnici provinciali di procedere con una sperimentazione di 6 mesi. Durante il sopralluogo ho constatato che il numero dei veicoli lunghi in transito su quel tratto di strada è piuttosto basso; pertanto i disagi per gli autotrasportatori dovrebbero essere limitati. I tecnici provinciali provvederanno a installare apposita cartellonistica e segnaletica con i percorsi alternativi a Robbiate, Cernusco e a Brivio. Al termine della sperimentazione convocherò un incontro con i soggetti interessati, il Sindaco di Imbersago, i tecnici comunali e provinciali, i rappresentanti degli Autotrasportatori, la Prefettura, per tracciare un bilancio della sperimentazione e fare le riflessioni del caso».
«E’ una vittoria della sicurezza. Accogliamo questa scelta della Provincia di Lecco con grande soddisfazione - commenta il Sindaco di Imbersago, Giovanni Ghislandi - e ringraziamo l'Assessore Simonetti per la sensibilità e disponibilità dimostrata. Come Comune, ci siamo a lungo battuti per questo ottimo risultato: il suo conseguimento, vuol dire che i nostri argomenti erano e rimangono validi. La decisione di chiudere ai mezzi più pesanti la Sp 56, seppure sperimentale e provvisoria, permetterà di migliorare in modo sensibile la viabilità e la sicurezza di un tratto di strada molto pericoloso, nel quale sono avvenuti in passato molti incidenti e collisioni con mezzi pesanti, per fortuna mai sfociati in tragedia. I cittadini - non solo residenti a Imbersago, ma anche ad Arlate, Robbiate e zone limitrofe - saranno certamente contenti per questa scelta, che da oggi rende la Strada provinciale 56 più sicura per tutti».

Giovanni Ghislandi, Sindaco di Imbersago
e Stefano Simonetti, Assessore provinciale alla Viabilità

La matematica del Sindaco sul traffico: i conti non tornano

L'interrogazione posta dal Gruppo consiliare di Minoranza “Insieme per Merate” (clicca sui testi evidenziati in grassetto e in colore azzurro pe accedere ai rimandi) e la risposta del Sindaco Andrea Robbiani fornita durante l'ultimo Consiglio Comunale mi danno l’opportunità di esprimere alcune considerazioni sul Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), nella mia qualità di coestensore in quanto Assessore all’Urbanistica ed al Territorio. Esso fu da me seguito insieme al Sindaco Giovanni Battista Albani, al Responsabile del Territorio Architetto Dario Ronchi ed al Comandante della Polizia Locale Donato Alfiniti, essendo la progettazione stata effettuata a cura della Società "Polinomia" dall’Ingegner Andrea Debernardi e Collaboratori. E’ opportuno ricordare che il PGTU è un documento obbligatorio anche per un Comune quale Merate, come vuole le normativa vigente; inoltre le direttive ministeriali lo definiscono quale “insieme coordinato di interventi per il miglioramento della circolazione stradale dei pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e mezzi pubblici…”.
Devo affermare che, dopo il reiterato ostracismo al Piano dell’allora Capogruppo consiliare della "Lega Nord per l’indipendenza della Padania", Andrea Robbiani ed il suo intervento ad esso avverso nella seduta del Consiglio Comunale per l’ adozione definitiva, mi sarei aspettato che, nella veste di Sindaco, ne avesse proposto alla Giunta ed al Consiglio l’accantonamento. In realtà, ho visto, con sorpresa, che il PGTU (definito da lui “un libro dei sogni non permesso a chi amministra”) è stato fatto proprio dal Documento di Piano del PGT (Piano di Governo del Territorio), coredattori l’Assessore all'Urbenistica Andrea Valli, che non credo essere in contrasto, sul tema, con il Sindaco e l’Architetto Ronchi. L’Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Panzeri, nell’ultima Assemblea di Merate Centro ha, invece, affermato di avere letto il testo, averlo condiviso in alcune parti e rimesso nel cassetto.
Ho riletto gli interventi dell’allora Capogruppo Robbiani, nel suddetto Consiglio Comunale, rilevando alcune singolari affermazioni quali la recriminazione per non avere, l’allora amministrazione comunale, stilato, contestualmente al raddoppio ferroviario accordi di programma con le Ferrovie Nord (che c’azzeccano?) al fine di aumentare il numero dei treni e l’asserzione categorica, riguardo ai modelli di simulazione, che “la matematica si scontra con la pratica” (povero Pitagora!). Ma a parte tali frasi, spero dal sen fuggite, il Capogruppo affermava non essere necessario imbastire un PGTU per pedonalizzare le vie Manzoni e Quintaberta, già oggetto di decennali discussioni. Sono passati altri due anni, inoltre il parcheggio di piazza Monsignor Natale Basilico è operativo, ma le auto continuano a circolare nelle suddette vie! Inoltre, il senso unico proposto per via Monte Bianco, in una Conferenza dei Capogruppo, non è stato realizzato, né sperimentato pur essendo una “cosa banale”. Voleva, anche, “misurare” le Amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionale, perché arrivassero a convergere su un Piano Urbano della Mobilità (PUM) relativo alla “città diffusa” del Meratese (60.000 abitanti); non mi pare che in questo primo scorcio di Consigliatura il Sindacoabbia posto le premesse, quale Sindaco del Comune capofila, per commissionare un tale Piano sovracomunale volto ad armonizzare i singoli PGTU, anzi…! Riguardo, poi, all’auspicio che “bisogna fare in modo che qua arrivino risorse economiche per fare quegli interventi strutturali che aiuteranno a sgravare le ex statali, le 342 dir, 54 e 56…” consta che il problema del nodo di Cernusco e la realizzazione di una nuova strada Lomagna-Calco giacciano nel campo delle cento pertiche. Infine Robbiani auspicava il potenziamento del trasporto pubblico, ma le reiterate promesse di pullman navetta Merate Centro-Frazioni-Stazione sono rimaste malinconicamente tali; rimaniamo in fiduciosa attesa dell’ennesima promessa: gennaio 2011!
Riguardo alla questione di via Terzaghi, il PGTU prevede, alla confluenza con la ex Statale una rotonda ed, in subordine, le canalizzazioni in segnaletica orizzontale per le svolte a sinistra. Ciò perché, data l’entità abbastanza significativa (227 veicoli equivalenti all’ora, dalle ore 7 alle 9) del flusso di traffico che svoltava a sinistra da via Statale a via Terzaghi, la sua interdizione ne convoglia una parte sulle vie Stelvio, San Francesco e Donato Frisia ed un’altra sulla rotonda di viale Giuseppe Verdi. Un approccio razionale al problema doveva consistere nell’ effettuare una simulazione prima che gli interventi fossero resi operativi: avremmo una preventiva configurazione dei flussi, utile al fine di valutarne l’impatto su tutto il sistema viario
comunale. Invece ora siamo qui che ragioniamo sulle sensazioni ed i sentito dire, ma si sa che il Sindaco ha l’allergia per i modelli matematici e preferisce pratici e veloci interventi estemporanei.
Riguardo a via Antonio Baslini già è stata rilevata la singolarità della relativa ordinanza che ne ammette l’accesso ai veicoli (comprese biciclette e carrozzine per disabili) dei soli residenti e dei loro visitatori; divieto ambiguo che può determinare incertezza e contenziosi relativamente alle eventuali sanzioni (l’ennesimo garbuglio all’italiana). Il PGTU classifica la zona residenziale attorno alla chiesa parrocchiale quale Zona a Traffico Moderato (una delle venti ZTM previste per le zone residenziali di Merate), basata sul principio di far convivere, in sicurezza, i diversi utenti della strada, mediante la limitazione della velocità sino a 30 km/h, la continuità dei percorsi ciclopedonali ed il permesso di accesso ai camioncini, solo per carico e scarico. Va segnalato che il flusso veicolare nella via in oggetto, rilevato nel 2005, era di 170 veicoli equivalenti all’ora, leggermente diminuito rispetto all’omologo dato del 1996 (184 v.e./h) e, probabilmente, diminuito ancora a seguito del recente ampliamento di via S. Vincenzo. Il Piano prevede di rendere operativa la suddetta Z.T.M. nella Fase 2 di attuazione dello stesso, ovvero ed indicativamente, dal quarto al settimo anno (2012-2015) dall’adozione definitiva (2008).


Ernesto Passoni

giovedì 18 novembre 2010

La Lega "di lotta e di governo" affossa l'edilizia sanitaria in nome del federalismo nel 2014

Il 28 ottobre scorso i Presidenti di tutte le Regioni hanno consegnato al Governo Italiano una nota in cui esprimono preoccupazione per la situazione di criticità del settore dell’edilizia sanitaria e dell’ammodernamento tecnologico. Cosa dicono le Regioni: la Finanziaria 2010 (quella dell’anno in corso) ha stanziato 24 miliardi per questo settore; il 30 giugno scorso il Tesoro ha stanziato poco più di 15 miliardi;
ne mancano poco meno di 9 miliardi da assegnare; però il Governo con meccanismi burocratici tendenti a non far investire e nemmeno progettato ha bloccato tutto per gli anni 2011 e 2012.
Cosa significa tutto ciò? Le Regioni indicano le conseguenze:
  1. blocco della progettazione e conseguente ritardo stimato in 5 anni;
  2. probabile sospensione dei cantieri in fase di realizzazione;
  3. molte strutture non idonee alle normative di sicurezza e a quelle antisismiche non potranno essere dichiarate idonee e, quindi, o si sospendono le norme di applicazione o si chiudono delle strutture sanitarie.
Il testo integrale della nota è pubblicato su www.regioni.it. Mi sono chiesto quali fossero le possibili ricadute locali, nella nostra provincia di Lecco. Me ne sono venute in mente tre:
  1. Merate: ultimo lotto dei lavori dell’ospedale San Leopoldo Mandic con particolare riferimento agli impianti tecnologici (ascensori, ad esempio).
  2. Merate: finanziamenti alla “cittadella della salute”
  3. Lecco: ristrutturazione della Villa Eremo da destinarsi al Centro psico-sociale, oggi senza sede con notevole disagio per le famiglie e gli utenti.
Siamo un territorio ricco di esponenti in posizione di governo sia a livello nazionale (il Ministro Michela Brambilla e il Sottosegretario Roberto Castelli) e sia a livello ragionale (gli Assessori Giulio Boscagli e Giulio De Capitani e il Capogruppo consiliare della Lega Nord Stefano Galli). E’ mai possibile che nessuno possa dirci o fare qualcosa? Una riflessione particolare la riservo ai leghisti “sia di lotta che di governo”. Tutti questi tagli (assistenza sociale e sanitaria, trasporti sanità, Comuni...), ci dicono, servono per il federalismo nel 2014, ma, da qui a quella data, le famiglie, le aziende, gli anziani ed i Comuni cosa faranno?


Ambrogio Sala
Assessore ai Servizi alla persona
di Olgiate Molgora

mercoledì 17 novembre 2010

Raddoppio ferroviario: adesso bisogna fare rispettare gli accordi assunti da RFI

Non capisco perché Lanfranco Consonni (vedi il suo commento in calce all'intervento "Raddoppio ferroviario (in)finito" [clicca sui testi evidenziati in grassetto per accedere ai riferimenti])accusi l'ex Sindaco Giovanni Battista Albani di morbidezza sui lavori del raddoppio ferroviario. La precedente Amministrazione ha assunto l'incarico quando la Conferenza di Servizio fra i Comuni interessati e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) aveva codificato gli interventi da effettuare; si dovrebbe sapere che quanto ivi scritto è come se fosse scolpito sulla pietra. Peraltro stiamo vedendo che la disattesa dell'accordo di programma ad esempio sulla desemaforizzazione di Cernusco Lombardone sta paralizzando la soluzione del problema oltre che il traffico. Ne sanno qualcosa a Olgiate Molgora dove non lo hanno sottoscritto, con un posizione dura, ritrovandosi con il raddoppio non interrato e che taglia il paese a metà. Il Comune Merate ha cercato di migliorare il migliorabile arrivando ad ottenere vantaggiosi interventi, purché non aumentassero le spese e che riporto di seguito:
  1. Eliminare la chicane del sovrappasso ferroviario di via Monte Rosa al versante sud della Roncaglia con il pericolo che qualche auto prendesse la tangente ed entrasse nelle stanze della cascina Folla e villetta attigua. Ciò non fu facile da ottenere, perché la posizione di RFI era che l'eliminazione dei tornanti avrebbe determinato una pendenza superiore a quella stabilita dalle norme; insistemmo per uno studio più accurato ottenendo la configurazione attuale con una pendenza al limite di accettabilità.
  2. Non era stato previsto il ripristino della continuità del sentiero a Pianezzo da Pagnano, partendo da via Lunga: ciò ha richiesto la realizzazione di un ponte sul Molgora (non previsto) e di un sottopasso ferroviario, ancora in alto mare, perché non agibile.
  3. Non era stata prevista una pista ciclopedonale per il collegamento Pagnano - Stazione di Cernusco a partire da via Promessi Sposi, con la costruzione di un secondo ponte sul Molgora
  4. Sfiorando la deroga alle normative ferroviarie si è ottenuto di non abbattere un ripostiglio in muratura a servizio di una casa e prossimo alla fascia di rispetto dei binari.
  5. E' stato impossibile eliminare la residuata strada del Calendone, trasformandone il sedime in terra cotivabile per problemi burocratici connessi con l' eventuale alienazione al Privato da parte del Comune. Sarebbe auspicabile che l' attuale Amministrazione lo facesse.
  6. Il ripristino della morfologia dei terreni ed, in particolare, della Roncaglia è scritto nei documenti della Conferenza dei Servizi per cui RFI è tenuta a completarlo
  7. E' stato chiesto ed ottenuto di smussare una curva a gomito del Molgora e di eliminare un impedimento sul letto del torrente
  8. E' stato chiesto che il sottoferrovia, spesso allagato, fosse corredato di segnaletica verticale per pericolo di inondazione della strada (non apposta), di semafori (poco visibili; non si sa se funzionanti ed in base a quali "input"); peraltro sembra che l'acqua che allagò il sottoferrovia, a ferragosto, provenisse dall'ex depuratore del Ceppo: bisogna verificarlo per eliminare la causa prima. Non mi pare siano stati effettuati interventi a seguito dell'allagamento e dell' interrogazione di "Insieme per Merate".
  9. E' prevista la piantumazione per mitigare l'impatto visivo delle barriere fonoassorbenti. 
Gli interventi 2) e 3 sono stati "barattati" con la non realizzazione del marciapiede sud della sottovia da via Promessi Sposi al Nibbio.
Il tutto è stato ottenuto, sudando le fatidiche sette camicie e con travasi di bile, mediante incontri, verbali e lettere. Lanfranco dovrebbe saperlo! Ora è inutile fare piagnistei e lamentazioni; bisogna che l'Amministrazione comunale prenda in mano le carte ed una penna, spulci gli interventi pattuiti scrivendo accanto: fatto, non fatto. I nostri Consiglieri dovrebbero stimolare l'Amministrazione in tal senso!


Ernesto Passoni

Le difficoltà economiche delle scuole pubbliche meratesi sul tavolo del Ministro all'Istruzione

Il Senatore Antonio Rusconi, Capogruppo del PD della 7^ Commissione permanente Istruzione pubblica, Beni culturali, Ricerca scientifica, Spettacolo e Sport ha presentato quest'oggi pomeriggio una interrorgazione al Ministro Mariastella Gelimini per chiederle conto della grave situazione economica in cui si trovano gli Istituti Comprensivi del Meratese. L'iniziativa nasce da una proposta del nostro Consigliere comunale Gabriella Mauri (clicca sui testi evidenziati in grassetto e in azzurro per accedere agli approfondimenti e ai precedenti interventi) che, a differenza dei Consiglieri di Maggioranza, è stata l'unica a mobilitarsi concretamente insieme ai rappresentanti dei Genitori del Consiglio di Istituto per aiutare l'IC di Merate. Ecco il testo dell'interrogazione .

INTERROGAZIONE ORALE IN COMMISSIONE VII

Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Premesso che:
- il drammatico colpo inferto dal Governo in carica alla scuola e, in generale, a tutto il mondo della “conoscenza”, attraverso pesanti e ripetuti tagli di risorse economiche e professionali ha gettato in uno stato di profonda crisi finanziaria gran parte degli istituti scolastici presenti sull’intero territorio nazionale;
- particolarmente critiche paiono anche le situazioni degli Istituti Comprensivi Statali del meratese (provincia di Lecco), dove, a causa della grave precarietà contabile e finanziaria, sono messe seriamente a rischio la funzionalità e l’efficacia del servizio scolastico, la qualità dell’offerta formativa, nonché le condizioni per un proficuo lavoro degli studenti e di tutto il personale docente e non;
- l’esiguità dei fondi stanziati per il 2010 a favore di tali Istituti, specialmente nelle voci relative alle supplenze – per altro svincolate da qualsiasi parametro di riferimento – rende particolarmente arduo, allo stato attuale, garantire un regolare funzionamento dell’ordinario e la realizzazione dei Piani dell’Offerta Formativa (P.O.F);
- particolari criticità si rilevano sia nel metodo di assegnazione dei fondi per le sostituzioni del personale, risultando impossibile fare una previsione di spesa a inizio anno scolastico, sia nell’obbligo di distinguere nei flussi di cassa i finanziamenti per le supplenze da quelli per la gestione;

inoltre, l’ingabbiamento dei contributi in voci specifiche senza possibilità di utilizzo al di fuori delle stesse e soprattutto il mancato rimborso di quote e spese già autorizzate sono tra le cause principali dell’immobilità in cui versano tali Istituti; in particolare, i crediti pregressi degli Istituti Comprensivi del Meratese, fino alla data del 12 aprile 2010, risultavano paria a: 178.803 Euro per Brivio, 100.843 Euro per Cernusco Lombardone, 165.000 per Merate, 93.407 per Olgiate Molgora, 450.000 per Robbiate, 176.420 per Rovagnate, per un totale di 1.164.473 Euro;

considerato che:
- nonostante i Dirigenti Scolastici e i Presidenti dei Consigli di Istituto del meratese – riuniti in un “Coordinamento” - abbiano rappresentato in più occasioni sia al Ministro che a tutti i soggetti responsabili dell’indirizzo e del controllo del settore scolastico, nazionali, regionali e locali le gravi difficoltà finanziarie in cui si trovano gli Istituti in parola, a tutt’oggi non è stata adottata alcuna iniziativa per risolvere il problema;
- gli stessi cittadini si sono attivati per manifestare, anche attraverso una raccolta di firme (4.700 adesioni circa nei comuni di competenza e 654 per una iniziativa autonoma promossa da un gruppo di minoranza in Consiglio Comunale a Merate, tutte peraltro già fatte pervenire anche al Ministero), il loro dissenso e la loro preoccupazione in ordine alla gestione degli Istituti Comprensivi Statali del meratese, che contano complessivamente una popolazione di oltre 6.000 studenti (di cui 650 a Brivio, 1.200 a Cernusco Lombardone, 1.051 a Merate, 728 ad Olgiate Molgora, 1.600 a Robbiate, 876 a Rovagnate) e che per l’importantissima azione di istruzione e di educazione che da sempre svolgono sul territorio, rappresenta un imprescindibile punto di riferimento per la comunità;

si chiede di sapere:
- se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario attivarsi, con la massima sollecitudine, per dotare gli Istituti in discorso delle risorse finanziarie necessarie a fronteggiare i gravi problemi economici affinché possano garantire un servizio scolastico funzionale, efficace, con un’offerta formativa di qualità, nonché le condizioni per un proficuo lavoro di tutti gli operatori della scuola;
- in particolare, se non ritenga di doversi attivare con la massima urgenza per sanare i residui attivi dovuti e relativi a esercizi pregressi e di voler disporre l’attribuzione di risorse economiche adeguate a consentire un sereno funzionamento degli Istituti per una crescita intelligente , sostenibile. inclusiva nonché economica del territorio meratese e, in generale, dell’intero Paese.

Gli appuntamenti di settimana prossima con la Consulta Immigrazione e quella Sociale

Lunedì, il 22 novembre si riunisce la Consulta Immigrazione. Il ritrovo è alle ore 20.45 presso il Municipio. Venerdì, sempre della prossima settimana, il 26, si trova invece la Consulta dei Servizi sociali alle ore 21. Chiunque è interessato è invitato a partecipare. Purtroppo non possiamo fornirvi l'ordine del giorno perchè tanto per cambiare sul sito internet dell'Amministrazione comunale non è riportato niente se non le date e gli orari. Anche il sito della Consulta Sociale non indica nulla.


La Redazione

martedì 16 novembre 2010

Parole, parole, parole, parole soltanto parole

Spulciando in internet mi sono imbattuto in una interessante intervista proposta da Merateonline.itclicca sui testi evidenziati in grassetto e con il colore azzurro per accedere ai rimandi) ai quattro candidati Sindaci a poco meno di un mese dal voto delle amministrative 2009. Più che interessante alla luce di quello che sta sucedendo direi soprattutto esilarante, specialmente stando ad alcune risposte fornite da Andrea Robbiani. (
Ad esempio al quesito sul peggiore difetto di Giovanni Battista Albani diceva. "Non sa ascoltare". Sulle motivazione che lo hanno spinto a candidarsi invece spiegava di aver sciolto le riserve "durante uno degli ultimi Consigli comunali, dopo l’ennesima prevaricazione subita in aula da parte del Sindaco". E proseguiva: "Si tratta di un atteggiamento che la dice lunga sul modo di fare amministrazione in città da parte di una certa classe politica che è oramai logora e inadeguata e che va scardinata senza se e senza ma. Devo riconoscere un pensiero particolare all’attuale Sindaco perché mi ha fatto capire come non si dovrebbe amministrare una città". Evidentemente ha la memoria corta visto come ha trattato l'ultima volta, ma anche quelle precedenti, il suo predecessore. Oppure lo fa apposta, per senso di rivalsa e sarebbe ancora peggio.
E cosa avrebbe voluto realizzare per prima cosa a Merate? "Il Centro diurno per disabili" naturalmente. E così, naturalmente, ha cassato il progetto già bell'e pronto e finanziato grazie alla precedente Amministrazione per impelagarsi nella riustrutturazione delle ex elementari di via Fratelli Cernuschi confidando in aiuti e contributi esterni che non sono arrivati. Gli utenti del Cdd così non hanno ancora un posto loro e rimarranno senza sede ancora a lungo. Chissà se non fosse stato il primo dei suoi pensieri...
Tre invece i punti principali del suo programma: "Riformare la macchina amministrativa, realizzare il Centro diurno disabili e ridare dignità alle frazioni da troppo tempo abbandonate a loro stesse". La riforma della macchina comunale effettivamente c'è stata: ha posizionato alcuni scatoloni in giro per il Municipio per chiedere ai cittadini di giudicare gli impiegati con un faccino rosso imbronciato e un volto verde sorridente. Una rivoluzione quasi copernicana. Sulle frazioni invece sarebbe interessante chiedere cosa ne pensano i brugarolesi che in un sol colpo hanno perso la ristrutturazione dell'ex Cse dove la passata Giunta voleva realizzare un ambulatorio e una sala civica e l'are apubblica tra le vie Sandro Pertini e XXV Aprile che verrà messa all'asta ma in cambio ci hanno guadagnato un elettrodotto in mezzo alle abitazioni.
Interessante anche l'affermazione "Stiamo lavorando per avere un Commissariato di Polizia in Brianza (a Barzanò) grazie ad un accordo di programma fra il Comune di Barzanò, la Regione ed il Ministero". Qualcuno lo ha visto il Commissariato? E la Tenenza dei Carabinieri?
Altra domanda quella sui coraggio di istituire il registro dei testamenti biologici se avesse vinto. Risposta perentoria: "". Infatti...


Grillo Parlante

Raddoppio ferroviario (in)finito: lo hanno consluso solo sulla carta... dei giornali

Sui quotidiani locali e nazionali campeggiava il titolo della chiusura dei cantieri del raddoppio ferroviario e della conseguenza messa in mobilità dei restanti operai addetti. Ma noi ci chiediamo: ma i lavori sono finiti? A vista d'occhio anche l'inesperto intuisce immediatamente che le opere sono ancora di là da essere completate a regola d'arte. Alla Sbianca il ripristino morfologico della collina sventrata per far spazio alla galleria è ancora oggi cantiere a tutti gli effetti: ma la completeranno mai? I lavori realizzati già mostrano il breve trascorrere del tempo a causa, non solo dei vandalismi, ma soprattutto della scarsa qualità delle opere. E la società appaltatrice, cosa fa? Sbandiera la solidità ed organizzazione dell'azienda. Probabilmente a lavorare in quel modo sono capaci tutti, ma con certe controparti, dei colossi del settore, il potere delle Amministrazioni locali è fortemente limitato. Non deve avere limiti, invece, la sopportazione dei cittadini che difficilmente vedranno ripristinate le condizioni di decoro della loro città. E poi sarebbero dei modelli da imitare.
A.R.

lunedì 15 novembre 2010

La visione "ludica" della città e il sacrificio dei parchi storici per operazioni immobiliari private

Secondo l'Assessore all'Urbanistica Andrea Balli “se l’identità di Merate è rappresentata dalla bellezza dei suoi parchi storici, è vero che ben pochi sono oggi i parchi che i meratesi possono utilizzare”[Merateonline] (clicca sui testi evidenziati in grassetto e in azzurro per accedere ai rimandi). Sostiene quindi che la sostanza del PGT in corso di adozione sia quella di qualificare e valorizzare il verde. Sostiene inoltre che un aspetto qualificante del Piano in fase di realizzazione è il permettere di trasferire ambiti produttivi, perché impropriamente localizzati o dismessi, trasformandoli in residenziali. Questa in realtà pare un'affermazione un poco azzardata
Gli ambiti produttivi oggetto di “trasferimento” in questo PGT non sono di un impatto tale, dal punto di vista ambientale, da farli rientrare nella categoria nobile della riqualificazione. Stiamo parlando della manifattura “Diana”, di un laboratorio di lavorazione marmo, il “Casati” in via Statale, di un allevamento in via Fratelli Cernuschi e dell’ ex salumificio “Nava”, vicino al cimitero. Si tratta pertanto - a parte il secondo comparto, quello del “marmorino” che ha anche una logica pubblica, poiché permette di ricavare un’area a parcheggio utilissima sulla ex Ss 36 - di mere operazioni immobiliari, legittime, ma non certamente della natura che si vuole attribuire loro. Il manifatturiero ha lasciato Merate quasi definitivamente: l'esempio più calzante è proprio quello della “Diana” che si è trasferita ad Olgiate (non c’era capannone vuoto a Merate?). Speriamo di essere in grado di trattenere almeno gli artigiani!
Già è stato scritto sul tema del consumo del suolo, inteso all’inizio, come “opzione zero” e, con il passare dei mesi, trasformatosi in una “minimizzazione del consumo di suolo”. E’ slogan sempre buono ed è stato finora l’unico tema su cui abilmente gli Amministratori si sono spinti, quando si sono espressi nelle assemblee pubbliche.
Scorrendo l’intero Documento di Piano (DdP) si trova però un solo obiettivo chiaro ripetuto innumerevoli volte: quello della promozione finalizzata alla fruizione del territorio da parte dei cittadini attraverso la “mobilità lenta, cioè pedonale, od attraverso piste ciclabili”. Seguendo questa impostazione, il vertice di questa versione ludica della città lo si raggiunge nella proposta di realizzare un Parco Agricolo Urbano (PAU). Si tratterebbe di un parco pubblico (142.954 metri quadratu) da istituire in una zona ora agricola (al Bagolino fra le vie Alcide De Gasperi, Achille Grandi e Giacomo Matteotti). Questo è il punto più critico dell’impostazione del DdP del quinquennio della consiliatura in corso: disegnare un percorso di aree verdi che vadano a interessare ambiti agricoli e, quindi, già “tutelati”, concedendo di edificare in ambiti pregiati, a ridosso per esempio del cannocchiale di Villa Belgiojoso e nel Parco di Villa Cedri. Da non trascurare inoltre l’intenzione di cedere (per la seconda volta!!”,la prima fu nel 2001, guarda caso sempre con il Centrodestra al governo) un’ area di 6.000 mq di proprietà comunale situata in via Sandro Pertini a Brugarolo (al cui territorio si chiede sempre un piccolo sacrificio in più quando cercano risorse). Viene da domandarsi: l’obiettivo di far circolare a piedi i meratesi vale questo prezzo?
Inoltre se si desidera approfondire nel Documento di Piano quale sia lo scopo del Parco Agricolo (142.954 mq) localizzato sopra il centro commerciale “Auchan” , questa non compare. Solo il Piano di Servizi, il documento che dovrebbe esprimersi facendo “verifica del reale fabbisogno espresso dalla comunità”; nell’allegato "Schede di rilievo" definisce il PAU quale “area a verde pubblico, destinata alla realizzazione dei servizi ricreativi per il tempo libero e per lo sport, per il verde attrezzato e di quartiere, di arredo urbano e gioco, percorsi ciclopedonabili e, comunque, per il decoro degli spazi pubblici.”. Una definizione appropriata per un contesto cittadino di grandi dimensioni e ad edificazione intensiva (Milano ad esempio), ma non per Merate che ha ancora poco meno della metà di territorio a verde, ancorché privato, collegato con sentieri pur da migliorare. L’aspetto inquietante è quello riportato, nella stessa scheda, laddove si consente di realizzare “opere ed attrezzature tecnologiche connesse alla rete stradale e per attrezzature pubbliche o ad uso pubblico a servizio della mobilità o ricreative per il tempo libero e lo sport…”. Ed ancora più inquietante: “E’ ammessa la realizzazione di edifici destinati all’edilizia residenziale pubblica, sociale e convenzionata …” Un problema sottovalutato è quello dei terreni destinati all’attività agricola di cui i coltivatori hanno estremo bisogno tanto da uscire da Merate per reperirne al fine, soprattutto, di ricavarne foraggio.
Infine, per tornare alla poca fruizione dei parchi da parte dei Meratesi, perchè non ricordiamo che Merate possiede in centro il parco di Villa Confalonieri, sul quale intervenire? Altre aree pubbliche (standard) esistono già a Vedù ed in via Bergamo. Perché nonostante l’attenzione ribadita continuamente nei documenti dei PGT sul verde, è stato redatto un Piano dei Servizi in cui non si spende una riga per dare un contenuto alla parola riqualificazione con cui si liquida il futuro di Villa Confalonieri? Entrando in Villa Confalonieri da due anni un putto la cui testa si è spezzata per la caduta di un albero aspetta di riaverla. Ma si sa, trattasi di un pezzo di sasso come quelli di Pompei.


Cesare Perego
Capogruppo consiliare
di Insieme per Merate

Seimila firme per la scuola

Verranno consegnate venerdì sera ai parlamentari lecchesi duranre un'incontro pubblico

L'Officina della Idee, associazione culturale di Galbiate, nell'ambito della sua attività di approfondimento di temi di stretta attualità, ha ritenuto di affrontare, in collaborazione con genitori ed insegnanti già mobilitatisi fin dai primi mesi del 2010, i problemi legati alla situazione della scuola pubblica. Il 23 settembre 2010 ha quindi organizzato un incontro pubblico dal titolo "Quale scuola per i nostri figli?" a cui hanno partecipato, in qualità di esperti, una giornalista del Sole 24 Ore il prof. Renato Cazzaniga presidente Asal di Lecco e il presidente del consiglio di istituto del Liceo scientifico di Lecco. Erano presenti anche dirigenti degli istituti comprensivi del territorio, Sindaci, Assessori all'istruzione, genitori ed insegnanti. In tale occasione, oltre all'esame degli aspetti economici ed organizzativi della "riforma" Tremonti/Gelmini, è emerso in modo chiaro e pressante il problema finanziario (i crediti vantati dalle scuole) che pregiudica pesantemente il normale funzionamento dell'attività scolastica e la qualità dell’insegnamento. Si è avuta inoltre la conferma che anche in molti comuni del meratese era già in atto da mesi una iniziativa di raccolta firme con motivazioni ed obiettivi analoghi.
Si è deciso quindi di proseguire unitariamente, per presentare ai parlamentari eletti nel nostro territorio le firme raccolte (ad oggi più di seimila) a sostegno dell'appello con le richieste che i genitori ritengono indispensabili. A questo scopo , assieme ai Consigli di Istituto di numerose scuole del territorio e a vari Comitati dei genitori, L'Officina delle Idee ha organizzato una serata pubblica per venerdì 19 novembre 2010 alle ore 21.00 presso la sala della Banca Popolare di Sondrio (Lecco – ingresso in Via Previati), alla quale tutti sono invitati per partecipare alla consegna ufficiale delle firme. Sono stati invitati i parlamentari di ogni schieramento politico eletti nel lecchese (fra questi, ad oggi, hanno confermato la loro presenza i parlamentari Antonio Rusconi e Lorenzo Bodega con il sen. Mario Pittoni), i due consiglieri regionali Carlo Spreafico e Stefano Galli e gli assessori provinciali all'Istruzione e alla Cultura Luca Teti e Marco Benedetti. Saranno presenti anche sindaci e dirigenti scolastici. Coordinerà gli interventi il giornalista e conduttore televisivo Stefano Golfari

Professor Renato Grillo
Presidente de L'Officina delle Idee"

domenica 14 novembre 2010

Robbiani "disistyle"

Poco intelligente. E’ la considerazione del Signor Sindaco Andrea Robbiani (clicca sui testi evidenziati per leggere i rimandi) sull'interrogazione di “Insieme per Merate” sulle modifiche viabilistichecitare introdtte all'incrocio tra le vie Terzahi e Statale. Sarebbe troppo facile citare alcuni passaggi delle sue interpellenze depositate quando era lui all’Opposizione ripresi passo passo da quelle di “Insieme per Merate“. E sarebbe altrettanto ovvio replicare che chiedere conto di un provvedimento che sta creando notevole difficoltà a tanti automobilisti e cittadini a fronte di benefici scarsi magari appare scontato ma di certo non è cosa poco intelligente. Poco intelligente semmai e l'ordinanza. Ma queste cadute di stile purtroopo ci si sta facendo l'abitudine visto il modo con cui sempre il Sindaco aveva risposto al Consigliere comunale Achille Panzeri che sollecitava la messa in sicurezza della strada di accesso alla nuova scuola di via Montello. Il problema però è un altro, è il fastidio che il Signor Sindaco manifesta verso tutti coloro che la pensano in maniera diversa. Affronta il dibattito e il confronto con gli altri, sia di Minoranza che di Maggioranza, come un’inevitabile incombenza da sbrigare il più velocemente possibile. Ma le adunanze di Consiglio Comunale non sono una mera formalità, sono la sostanza della vita democratica cittadina. Si ricordi che è stato eletto Sindaco, non dittatore e che ha ottenuto il 40% dei consensi. E’ il rappresentante della più forte delle Minoranze perchè la maggior parte degli elettori non volevano lui a capo del governo di Merate. La legge gli attribuisce il diritto di decidere e fa bene ad assumersi le responsabilità delle scelte che compie. Ma gli chiede anche di amministrare per conto del 60% dei cittadini che non hanno avuto fiducia in lui e lo strumento che gli mette a disposizione per questo è quello del Consiglio Comunale, che, secondo il Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267 conosciuto come "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", è l'assemblea pubblica rappresentativa di ogni Comune. Funziona così, le regole sono queste. Se non gli stanno bene se ne vada. E’ Sindaco, non un manager di un’azienda. Le sue cadute di stile, che rasentano gli insulti, mettono in cattiva luce tutta Merate e stridono con il comportamento di coloro che lo hanno preceduto. Se anche qualche suo Assessore comincia a richiamarlo all’ordine e a prendere le distanze significa che è veramente il caso che cambi registro. Il Consiglio Comunale non è una piazza, non è un gazebo elettorale, non è un sito internet o un blog, non è un volantino di propaganda, il Consiglio Comunale è un’istituzione ed esige rispetto.


La Redazione