sabato 4 dicembre 2010

La filosofia dell'effimero

Leggendo il titolo impegnativo dell’ultima intervista all’Assessore Andrea Valli (L’Avvocato Valli spiega la filosofia del nuovo strumento urbanistico) [clicca sui testi evidenziati per accedere ai rimandi] da parte del Direttore Claudio Brambilla di Merateonline ci eravamo illusi di conoscere, finalmente, quale tipo (la filosofia) di città l’Amministrazione di Merate avesse intenzione di promuovere con il nuovo strumento urbanistico. In realtà l’Assessore si è soffermato su aspetti delicati, ma non fondamentali, per impostare una filosofia di Piano Urbanistico, a meno che ed il sospetto ce l’abbiamo, tutto ruoti attorno al solo lato ludico dei Meratesi come se essi non fossero quotidianamente alle prese con i problemi del lavoro, della sanità e del traffico, tanto per citare alcuni aspetti.
Una prima perplessità l’abbiamo alla risposta su cosa si aspettino i cittadini dai Parchi Agricoli Urbani (PAU): l’Assessore auspica che tali parchi, diventati di proprietà comunale, si trasformino in frutteti e vigne, queste ultime, peraltro, inadatte a Merate; inoltre dà l’ostracismo ai campi arati (sic!), indirizzando il conduttore del fondo a coltivazioni che potrebbero essere non redditizie. Basterebbe interpellare le Associazioni degli agricoltori per conoscere la tipologia di essenze più rispondenti al mercato, nel contesto meratese. Riguardo al PAU del Bagolino non vediamo, tra l’altro, la necessità di realizzarvi una nuova pista ciclopedonale: basterebbe ripristinare il vecchio sentiero che parte da via Achille Grandi, zona ponte sotto viale Alcide De Gasperi e che si dirama alla Cascina San Paolo. L’Assessore ammette che, per i PAU, c’è stata una sorta di percorso a ritroso: prima si individuano i lotti afferenti agli stessi e, poi, si concedono le edificazioni, anche in altri ambiti di pregio; evidentemente i proprietari, grazie al meccanismo della “compensazione”, hanno vinto un terno al lotto.
Alla seconda domanda l’Assessore afferma di essere per una crescita ridottissima, ma ciò è contraddetto dal Documento di Piano nel quale si legge un aumento, rispetto al PRG vigente, di 55.000 mq di superficie urbanizzata, con il corredo di 63.000 mc di nuovo residenziale e 61.000 mc di nuovo produttivo/terziario.
Il “baratto” fra la possibilità di edificare all’interno, od in fregio a parchi storici, e la “compensazione” con altre aree è deleterio, perché riteniamo si vada ad intaccare ambiti che hanno una propria identità risalente al sette/ottocento; in effetti se Merate mantiene verde ancora circa metà territorio lo si deve all’esistenza dei parchi storici che hanno costituito barriera alla proliferazione edilizia. In buona sostanza il gioco non vale la candela.
Altra considerazione è di ragione pratica: l’acquisire altre aree da parte del Comune si scontra con la necessità della loro manutenzione; si può, è vero, affittare agli agricoltori, ma evidentemente essi le coltiverebbero in base alla redditività delle essenze: il cerchio, allora, si chiude e, nella sostanza cosa cambia? Non si può ottenere lo stesso scopo (la fruibilità) mediante Convenzioni fra Comune e Proprietà? Inoltre ci sono già aree comunali, di consistente superficie (a Vedù e fra le vie Bergamo e degli Alpini), da rendere fruibili.
In proposito apprendiamo dal settimanale meratese che, dal cilindro dell’Amministrazione è spuntata la destinazione a campo di golf del PAU del Bagolino, ovviamente sentiti i pareri del Comitato di Novate, di quello virtuale di Merate Centro e previa consultazione della Commissione Sport e Tempo Libero. In effetti questa Amministrazione non ci fa annoiare grazie al suo profluvio di annunci estemporanei, non programmati e di cui non si vede l’approdo. Al solito tali annunci non vengono dati nelle sedi istituzionali!
Inoltre, in relazione all’edificabilità nei PAU, non ci siamo sognati la frase riportata nell’”Allegato schede di rilievo” al Piano dei Servizi, laddove alla scheda Parco Agricolo Urbano (PAU) leggiamo: “E’ ammessa la realizzazione di edifici di edilizia residenziale pubblica, sociale e convenzionata (…) con i parametri edilizi di zona”. Unica scusante per il Sindaco, è che l’inciso è scritto in caratteri microscopici, come per le vessatorie clausole dei contratti assicurativi.
Dietro tutto ciò ci sembra di intravedere un modello di società meratese non solo post industriale, non solo post terziaria, ma del cosiddetto “tempo libero”; quasi un ritorno all’ottocento quando Merate divenne residenza estiva di aristocratici milanesi; ora in sovrappiù ci sarà il golf, sport economico, popolare e molto adatto ai ludi familiari.
Nella parte finale dell’intervista, alla domanda sul giudizio riguardo ai Tecnici Estensori del PGT, l’Assessore risponde che essi sono stati scelti dalla precedente Amministrazione di centrosinistra; su questo punto preghiamo l’Assessore di verificare i documenti relativi all’assegnazione dell’incarico, avvenuta con gara ad evidenza pubblica e vedrà che il Servizio Territorio ha agito in perfetta autonomia, seguendo le normative, quindi senza interventi e suggerimenti dell’Amministrazione.
Facciamo notare che l’assurdità di costruire in fregio al Cannocchiale Belgiojoso non è limitabile solo a difficoltà viabilistiche, ma è connessa all’intervento in sé, anche se fosse ridotto a due o tre villette.
Nell’ultima risposta si fa riferimento all’insediamento previsto ad ovest di via Laghetto che lascerebbe spazio alla tangenzialina tra via Como, a Merate ed SR 342 dir a Cernusco; dalla cartografia si rileva che la retinatura indicante l’insediamento occupa tutta la luce attualmente libera e quindi non si capisce come si possa superare il principio fisico dell’impenetrabilità dei corpi solidi; a meno che le retinature siano una sorta di ente metafisico.
Riguardo al comparto produttivo di via Bergamo (Ambito Produttivo Ecologicamente Attrezzato-APEA), esso fu ereditato dalla precedente amministrazione come da PRG adottato e fu confermato nell’approvazione, con vincoli posti dalla Provincia, tanto che successive richieste di edificazione industriale furono, dalla stessa, bloccate. L’ultima revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) lo ha designato quale una delle tre aree del cosiddetto Polo Industriale del Meratese, insieme a quelle di Osnago e Verderio, peraltro molto più vaste. Per inciso la ratio dell’APEA è quella di individuare un ambito dove concentrare le attività produttive, ad esempio anche quella di via Laghetto, come è richiesto dallo spirito della Legge Regionale 12 e dalla lettera del PTCP.
In ogni caso l’attuale Amministrazione può sempre sottoporre il problema alla Provincia, proponendo la cassazione dell’APEA.


Ernesto Passoni

venerdì 3 dicembre 2010

Affari privati in campo pubblico o interessi pubblici in ambito privato?

Come tutti hanno potuto vedere da qualche giorno il “cubotto” è circondato da ponteggi. Il “cubotto” è quel palazzo all’angolo tra via Collegio Manzoni e piazza Giulio Prinetti, obiettivamente una bruttura architettonica che non solo stona con il resto del centro storico ma lo deturpa proprio. Il proprietario dello stabile, un’unica persona che lo possiede per intero eccezion fatta per un appartamento, ha deciso di sistemare la facciata e sono stati perciò innalzati i tra battelli. Ebbene il titolare dell’immobile è stato contattato da un Assessore “Gamma” e da un noto architetto che gli hanno proposto di abbatter gli ultimi due piani dell’edificio in modo da liberare la visuale verso la Torre simbolo di Merate. In cambio avrebbe potuto acquisire, non si sa a che titolo e in che forma, alcune unità abitative in un vicino complesso edilizio che, forse, sta per essere concluso e i cui lavori sono seguiti dal noto architetto. Parliamoci chiaro: la sistemazione del “cubotto”, il suo abbassamento, non è un’idea malvagia. Anzi ben venga. Ma perché la proposta arriva da un Assessore “Gamma” e un noto operatore privato del settore? Questo operatore privato del settore lo fa per beneficenza verso la popolazione o ha qualcosa da guadagnarci? E se ha qualcosa da guadagnarci perché è stato accompagnato da un Assessore Gamma? Non si capisce bene se siano affari privati in campo pubblico o interessi pubblici in ambito privato. Le commistioni nel mercato immobiliare però non vanno mai bene.

Mister X

giovedì 2 dicembre 2010

Un'agenda di speranza per il Paese

(Clicca sull'immagine per ingrandire la locandina)
Lo scorso ottobre si è svolta a Regio Calabria la 46^ Settimana sociale dei cattolici italiani. E’ stato un momento importante per tutti coloro che sono sensibili alle problematiche sociali, ma è passato sotto il silenzio dell’opinione pubblica ma anche tra la distrazione del laicato cattolico. Per riproporre l’attenzione sull’evento è stato organizzata una tavola rotonda dal titolo “Un’agenda di speranza per il Paese” con alcuni membri della delegazione diocesana milanese. L’incontro si svolgerà giovedì 9 dicembre alle ore 21 a Trezzo sull’Adda presso la Società operaia. Coordinerà gli interventi il giornalista Fabio Pizzul. Interverranno Gianni Bottalico Presidente provinciale delle Acli di Milano e Monza, Osvaldo Songini Preside della scuola media del Collegio San Carlo di Milano e Rosangela Lodigiani docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sollecito quanti sono interessati a partecipare all'evento.


Cesare Perego
Capogruppo consiliare
di Insieme per Merate

Carta canta villan dorme

In merito all'ultima ordinanza del Comandante della Polizia Locale e dei lavori per la realizzazione dell'elettrodotto a Brugarolo, ecco cosa dice il "Regolamento per la manomissione del suolo pubblico" di Merate:
  1. Titolo 3 Art.7 Obblighi del Concessionario. Comma 12: il Concessionario è obbligato, prima dell'inizio dei lavori, ad avvisare con preavviso di minimo sette giorni consecutivi, la cittadinanza, anche attraverso la collocazione di volantino alle abitazioni ed ai negozi circostanti, indicando sugli stessi tipologia, data di inizio e fine lavori.
  2. Titolo 4 Art. 9 Segnalazione dei cantieri Comma 3: i cartelli di cantiere sono ubicati in zona pericolosa per la loro visione e gli estremi dell' autorizzazione sono scritti in caratteri poco leggibili.
  3. Regolamento di attuazione del Codice della Strada Art. 40: bisogna garantire la continuità della pista ciclopedonabile, ricavando a lato della stessa, nel tratto impraticabile un percorso protetto di larghezza di 1 m.
Mi sorge un atroce dubbio: ma quelli dell'Amministrazione di Merate leggono i propri Regolamenti e le altre carte?

Ernesto Passoni

L'ordinanza postuma

Che senso ha scrivere un’ordinanza e poi tenerla chiusa in un cassetto per tirarla fuori dopo che la prescrizione che contiene è già stata eseguita? Nessuno. Ma a Merate con il Comandante della Polizia Locale capita anche questo. Il solerte Caposervizio l’11/11/2010 ha firmato l’ordinanza n°55 su “obblighi e divieti temporanei - via XXV Aprile per consentire i lavori di realizzazione dell’elettrodotto interrato che alimenterà le nuove presse della “Fomas”. Nessuno la vede, nessuno la espone, è come se non esistesse, rimane per così dire un‘ordinanza in pectore. Fino a mercoledì 1 dicembre. Esattamente venti giorni dopo ricompare dal nulla e finisce all’Albo Pretorio dove avrebbe dovuta essere esposta da subito, certamente prima del 22 novembre. Perché? E’ presto detto: l’ordinanza in questione ordina “dal 22 novembre 2010 all’11 dicembre 2010 il divieto temporaneo di transito sulla pista ciclabile, sulla Via XXV Aprile sul tratto tra la rotonda di Via E. Fermi fino alla rotonda con Via Pertini”. Ma cos’è? Un ordine postumo? Un ordine retroattivo? Così chi ha eseguito i lavori e bloccato la posta ciclabile lo ha così abusivamente, senza autorizzazione. Viene anche il dubbio che l’ordinanza non esistesse e che quando qualcuno lo ha fatto notare l’ufficiale in comando abbia cercato di correre ai ripari predatando l’ordinanza. Dubbi per carità, solo dubbi privi di fondamento. Ma ormai non bisognerebbe stupirsi più di nulla dopo essere venuti a conoscenza che ci possono essere “precedenti ed inerenti ordinanze emesse anche se materialmente non trascritte”. Un interrogativo lo suscita anche un altro passaggio, quello dell’istituzione dell’"obbligo temporaneo di proseguire a sinistra sulla Via XXV Aprile all’altezza con l’intersezione di Via Pertini per tutti i veicoli, dal 13 dicembre 2010 all’1 gennaio 2011". A sinistra rispetto a cosa? Per chi arriva dal centro di Merate o per chi “sale” da Brugarolo? Ogni ordinanza contiene errori grammaticali e sostanziali e causa problemi, qualcuno potrebbe offrirsi di guardarle. Invece niente, le fanno passare tutte. Con la Lega Nord al governo della città è stata finalmente introdotta la devolution, ma non quella fiscale, quella della logica e della sintassi...


Insieme per Merate

mercoledì 1 dicembre 2010

Quelli che ci fanno pagare i parcheggi tanto loro posteggiano gratis

Ma come?!? Quelli che “Roma ladrona!”, quelli del federalismo, quelli che le tasse al nord sono troppo alte, quelli che non volevano l’addizionale Irpef… adesso aumentano i balzelli sui parcheggi!?! Da gennaio niente più ora gratis nel posteggio di viale Cornaggia nemmeno i fine settimana. Durante feriali si paga un euro per sessanta minuti, cinquanta cents i festivi. Mezzo euro all’ora anche nel silos di viale Giuseppe Garibaldi. E dulcis in fundo u parcometri arrivano anche in via Papa Giovanni XXIII: cinquanta centesimi ogni quarto d’ora che fanno un euro ogni mezz’ora, due all’ora. Uguale tariffa anche in piazza Prinetti. La precedente Giunta di Giovanni Battista Albani i parcheggi a pagamento lasciati in regali da quella prima ancora li aveva aboliti, conservandoli solo in centro centro, ma con prezzi di gran lunga inferiore. Il Signor Sindaco Andrea Robbiani come regalo di Natale ce li ripropone e ci fa pagare anche gli interessi!!! Tanto a lui ei suoi Assessori che gle frega? Loro c’hanno i pass c’hanno (clicca sui testi evidenziati in grassetto e in azzurro per accedere ai rimandi), e parcheggiano le loro macchine quando vogliono senza pagare,  a gratis, qualcuno anche dove vuole pure fuori dagli spazi, qualcuno anche la moglie…


E.P.

La neve di Massimo Augusto

Il meteo ha dato una grossa mano, ma, come si sul dire, “aiutati che il ciel ti aiuta” e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Patrimonio Massimo Augusto Panzeri si è sicuramente aiutato, nel senso che ha disposto le cose nel modo migliore per evitare che una semplice imbiancata paralizzasse Merate come successo le scorse volte. Grazie al lui e ai diversi responsabili comunali le strade sono rimaste pulite e non si sono verificati problemi degni di nota alla circolazione. Quando bisogna fare i complimenti bisogna farli e occorre dare ad Cesare quel che è di Cesare, anzi nel caso, ad Augusto quel che è di Augusto che di imperatori romani sempre si tratta. E se proprio bisogna fare un appunto è quello di ripulire i marciapiedi, almeno quello verso le scuole, gli ospedali, le case di riposo e i servizi pubblici essenziali, che anche i pedoni hanno i loro (maggiori) diritti rispetto agli automobilisti.


R.I.

Non c'è limite al peggio

L’educazione e il rispetto non sono per niente il suo forte. Lo si sapeva già e tanti se ne sono accorti a loro spese. Ma che i cittadini prescelti venissero ad apprendere che riceveranno la benemerenza civica dai cronisti locali questo no, non è tollerabile. Eppure… Eppure lunedì il Signor Sindaco Andrea Robbiani, dopo aver comunicato in anteprima l’elenco degli otto “ambrogini” a qualche giornalista politicamente affine , ha indetto una conferenza stampa in quel di Palazzo Tettamanti per diramare la lista ufficiale senza prima essersi preoccupato di effettuare almeno una telefonata di congratulazioni e di cortesia ai diretti interessati. Non era mai successo. “Ma è vero?”, “Ma mi state prendendo in giro?”, “Ma va là, non mi hanno detto niente, possibile?”: sono state le reazioni che i premiati hanno riferito di avere quando i rappresentanti degli organi di informazione meratesi loro sì li hanno chiamati… Sì è tutto vero, nessuna presa in giro e con Andrea Robbiani al comando evidentemente tutto questo ed anche di più è possibile, perché quando sembra che abbia toccato il fondo della mancanza di garbo verso la città che rappresenta e il ruolo che ricopre riesce sempre a stupire tutti andando ogni volta oltre… Proprio lui che quando era in opposizione faceva il "frignetta" perchè veniva a sapere delle decisione amministrative dai media locali...


M.A.

Raccolta firme a Cadorna contro i tagli al trasporto pubblico e gli aumenti dei biglietti

Gli effetti della manovra economica, consistente nella riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali, arriveranno presto a farsi sentire nelle tasche dei pendolari italiani. Le ipotesi allo studio da parte delle Regioni, per far fronte ai tagli alle risorse, prevedono pesantissimi aumenti tariffari, dal 25% al 30%, e tagli ai servizi già da gennaio 2011, anche di una corsa su cinque. Aumenti e tagli non risparmieranno alcuna categoria e alcuna tipologia di trasporto pubblico: mezzi urbani ed extraurbani, treni, tram, metropolitana, navi e battelli. Aver tagliato i fondi è un’azione comoda per le casse dello Stato ma che agisce a svantaggio degli utenti – dichiara Davide Zanon, Coordinatore regionale dell’associazione Codici – Soprattutto per quanto riguarda i treni, considerati un servizio insufficiente e caro. Le loro condizioni sono insostenibili”. Codici ha appurato che al primo posto tra i disagi ci sono i ritardi, ormai diventati una consuetudine quotidiana che provoca serie difficoltà ai lavoratori che ogni giorno raggiungono la città. A seguire il sovraffollamento delle carrozze, un problema presente da sempre e che non si è mai tentato di risolvere con l’aggiunta di carrozze. E ancora la sporcizia, i guasti frequenti e un costo del biglietto che non ha motivo di essere così alto, vista la condizione in cui versa il trasporto ferroviario. “I disagi e i disservizi del trasporto ferroviario non danno segni di miglioramento – continua Zanon – non è pensabile un aumento dei prezzi, neanche minimo e nemmeno su singoli trasporti. Capiamo i tagli che la Regione deve affrontare, ma non accettiamo che a subirne le conseguenze siano ancora una volta i consumatori. Prima devono essere risolte le non poche criticità del trasporto pubblico, eliminate le inefficienze e gli sprechi e a quel punto, forse, le attuali tariffe potranno essere considerate “giuste”, a fronte di un servizio sufficiente. Parlare di aumento è inaccettabile”.
  • vengano innanzitutto ricercate e perseguite tutte le forme di risparmio, intervenendo in particolare sui fattori che limitano la produttività e l’efficacia del servizio reso, quale bassa velocità commerciale;
  • venga salvaguardato il livello di finanziamento per il trasporto pubblico locale, che sia adeguato non solo al mantenimento dei livelli di servizio, ma anche all’incremento in funzione delle necessità degli utenti e del territorio, anche attraverso la ricerca di nuove risorse e con la finalità di riequilibrare il rapporto tra trasporto privato e trasporto pubblico
  • ad un eventuale adeguamento tariffario corrisponda un immediato, adeguato, proporzionale e concretamente misurabile miglioramento della qualità del servizio offerto.
Codici e Patto dei Pendolari saranno presenti venerdì 3 dicembre alla Stazione di Cadorna, dalle 8.00 alle 9.00 per comunicare la propria posizione e continuare la raccolta firme, prima che sia troppo tardi. Per informazioni contattare patto@ilpendolare.com oppure sportello.lombardia@codici.org. È possibile anche firmare on-line.


martedì 30 novembre 2010

Sanitopoli brianzola

Il Centrodestra lecchese trema perché la stagione delle faide è cominciata e potrebbe mietere tante vittime. Il Capogruppo della Lega Nord in Regione Stefano Galli ha denunciato (cogliendo l’occasione per pareggiare i conti con gli avversari interni) un tentativo di corruzione da parte di Albero Uva da Missaglia (clicca sul testo evidenziato per leggere cosa è successo), braccio destro dell’ex Ministro di Grazie e Giustizia Roberto Castelli,  che gli avrebbe offerto 15.000 euro per agevolare l’assegnazione alla sua società dell’appalto sull’allestimento di un circuito televisivo all’interno degli ospedali lombardi. L’abitazione del presunto corruttore è stata perquisita dalla Digos. Per quella casa sono transitati quasi tutti i generali del Carroccio e del Popolo delle Libertà, compresi tanti nostri amministratori accompagnati dalle consorti. E’ stata perquisita anche l’abitazione del diggi dell’ospedale di Mantova Luca Stucchi da Merate, ciellino doc, volto noto del panorama locale specialmente in campagna elettorale, un tempo direttore del personale dell’Azienda Ospedaliera di Lecco. Ma lui risulterebbe coinvolto in un altro filone di indagine che ha a che fare con polizze assicurative. Fino a prova contraria vige il principio di innocenza: speriamo sarà così, per loro, ma soprattutto per i cittadini. La sanità pubblica è un servizio per la popolazione tutta, non una cassa continua a disposizione dei soliti furbetti del quartiere. Certo che a pensare che la nostra pelle, la vita delle persone, è in mano a certa gente…

Bloggers

Strisce e dossi padani: chi lo ha deciso?

Pubblichiamo il testo dell'interrogazione depositata questo pomeriggio dal nostro Consigliere comunale Gabriella Mauri a nome di tutto il gruppo sulla colorazione dei passaggi pedonali rialzati e dei dossi dissuasori.

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – relativa alla colorazione di dossi, passaggi pedonali e percorsi ciclopedonali in alcune vie del territorio comunale

Premesso che:
  • In alcune vie sono stati realizzati dossi e passaggi pedonali con strisce alternate bianche e verdi; inoltre sono stati colorati, superficialmente, percorsi ciclopedonali e pedonali
  • L’Art. 145, comma 1, del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, prevede per gli attraversamenti pedonali le sole strisce bianche sulla pavimentazione stradale
  • L’Art. 179, comma 4, dello stesso Regolamento, prevede per i dossi artificiali di rallentamento le strisce alternate gialle e nere
  • La normativa europea EN 1436 non fa cenno a colori diversi dal bianco e dal giallo per la segnaletica orizzontale
  • Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ribadisce quanto sopra con parere del 25/01/2009, stigmatizzando il proliferare dei colori
  • Lo stesso Ministero non vieta colori diversi per aree pedonali e piste ciclabili, purché la colorazione sia eseguita in pasta nel conglomerato e sia dimostrato che gli additivi non alterino le caratteristiche fisiche e meccaniche del conglomerato medesimo
  • La Polizia Stradale di Padova, con risposta del 3.11.2010, conferma quanto sopra evidenziando la non conformità alle vigenti normative di diverse colorazioni
gli interroganti chiedono:
  • Di visionare gli Atti Amministrativi relativi agli interventi di cui all’oggetto
  • Di conoscerne le motivazioni tecniche di opportunità o necessità che il Comune adduce
  • Di sapere se i colori soddisfano le specifiche tecniche indicate nel Comma 4 dell’Art.137 del Regolamento già citato, con particolare riferimento alla scivolosità
  • Di sapere se, riguardo ad una disposizione che è strettamente tecnica e normativamente obbligata, sia stata lasciata completa autonomia al Responsabile della Polizia Locale, come deve essere.
Per la presente non è richiesta risposta scritta.
Ringraziando, salutiamo distintamente

Merate, 30 /11/2010


Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
Cesare Perego, Giovanni BattistaAlbani, Gabriella Mauri,
Achille Panzeri e Roberto Riva

lunedì 29 novembre 2010

Sull'istituzione della benemerenze civiche

Complimenti ai prossimi cittadini benemeriti, rigorosamente in ordine alfabetico: Alessandro Albani fotoreporter del Giornale di Merate prematuramente scomparso, Edelina Allegro alias suor Emanuela insegnante dell’Ente Morale e responsabile dell’oratorio femminile, l’ex parroco di Pagnano don Enrico Mellera, il primo giornale on line della provincia di Lecco Merateonline.it che compie dieci anni, itefano Panzeri della compagnia teatrale Ronzinante, il responsabile delle Cure domiciliari integrate dottor Gianlorenzo Scaccabarozzi, il comandante del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Merate luogotenente Vincenzo Pistininzi e il direttore della Riserva di Sartirana Paolo Vitali. La benemerenza civica è come il Natale: quando arriva arriva e biosgna accettarla  perchè è sempre meritata. Ma qualche considerazione, magari antipatica, bisognerà pur farla, sebbene si tratta, sia ben inteso, di osservazione generali sul metodo di scelta, non sulle singole persone che sono tutte assolutamente meritevoli. In primis: otto non sono tante? Si rischia di inflazionare e diminuire il valore del riconoscimento. Lo sosteneva anche il Signor Sindaco Andrea Robbiani quando stava dall’altra parte della barricata… Secondo aspetto: la benemerenza è un riconoscimento o un premio da dispensare ad amici o conoscenti per mantenere qualche promessa assunta a livello personale? La domanda è pertinente visto che qualc-Uno ha sostenuto che del parere dei componenti della Commissione Cultura incaricati di analizzare le proposte non gli importava niente perché aveva “già speso la parola” o “ci tenevo particolarmente”? Terza considerazione: che senso ha domandare alla popolazione di effettuare segnalazioni se tanto poi vengono prese in considerazione solo in parte per “fare spazio” a quelle della Giunta? Chiosa finale come promemoria per tutti: l’istituzione della benemerenza civica nella sua formulazione originale indicata dall’ingegner Luigi Zappa (Luigi Zappa, non uno qualsiasi!!!) era per persone che hanno acquisito meriti particolari “nelle virtù della rettitudine e della saggezza, nel compimento dei doveri civici, famigliari e sociali, nello spirito filantropico, nella scienza, nelle belle arti e in tutto quanto onora Dio e il proprio paese”. Era riportato anche sul bando pubblicato sul sito internet dell’Amministrazione Comunale . Detto tutto ciò, congratulazioni ai nuovi insigniti delle benemerenze civiche e un ringraziamento per quello che hanno fatto e continuano a fare per la comunità di Merate.

La Redazione

domenica 28 novembre 2010

Storia di una mezza piramide senza faraone

Tutti a Merate la vediamo, a pochi piace, qualcuno ricorda persino quando iniziarono i lavori: non c’è dubbio, stiamo parlando dell’area Cazzaniga. Diamo subito un po’ di numeri che aiuteranno a consolidare le opinioni: inizio dei lavori nel 1997, realizzata per la bellezza di euro 4.581.423,44, con un aumento del 35% rispetto al previsto (clicca sul testo evidenziato in grassetto e di colore azzurro per leggere il precedente intervento)  con costi di manutenzione che si sapranno con certezza solo nei prossimi anni. Il parcheggio sotterraneo, in effetti la parte migliore della struttura (un po’ perché sotterraneo e un po’ perché l’unica parte utile) sarà gratuito solo fino a gennaio. Non farà certo male comunicare nei dati che fu approvata da una Amministrazione della quale l’attuale è l’erede morale; ovvero, la vollero i pre-PdL e Lega nonostante un referendum avesse bocciato l’idea di edificazione del comparto... Erano i primi anni ’90, ormai un periodo che sta sui libri di storia.
Personalmente devo dire che non mi piace, pensandoci un po’ ho trovato che la metafora giusta per definirla sia questa: è una struttura che sta a Merate come un ippopotamo starebbe nel lago di Sartirana. C’è tuttavia chi la trova architettonicamente bella, con un suo perché quasi artistico. Bisogna però considerare il lato pratico, perché oltre alla enormi spese per la manutenzione (appena inaugurata porta già i segni dell’età) c’è da pensare a cosa farne. Manca uno spazio abbastanza grande per ospitare eventi; ce n’è solo uno piccolo, con posti a sedere sull’erba. Con tanta fantasia qualcuno può immaginare un uso per le passerelle al piano superiore. Bancarelle? Esposizioni estive? Jogging? Tutto però stando attenti ai bambini perché la zona, chi c’è stato lo sa, è un “campo minato” per chi ha meno di 10 anni. Al piano terra, nel lato rivolto verso l’asilo, attraverso un cunicolo vagamente egizio, si accede a due locali che sono forse l’unica parte realmente fruibile oltre al parcheggio. Belli non sono, diciamo che i punti luce lasciano a desiderare, che l’umidità domina e che non un commerciante farebbe a gara per aprire lì il suo esercizio. Guardandoli dalle grandi vetrate con vista all’interno della struttura, sembra che abbiano impianti di riscaldamento e aria condizionata, quindi potenzialmente utilizzabili da subito
Davvero è un grattacapo cosa farne, e fossi io a dover decidere bandirei un pubblico concorso con premio al progetto migliore, perché ci vuole tanta creatività per trovare la giusta idea. Una posizione difficile quella della nostra Giunta, un vicolo cieco quasi, dal quale si può uscire cercando aiuto anche dall’opposizione che a dispetto del nome non si oppone per partito preso, ma aiuterebbe volentieri a migliorare Merate.

Edoardo Zerbi
da Pane al Pane n°2

Ecco perchè sono aumentate le tariffe del servizio idrico

Diverse persone mi hanno scritto chiedendo lumi circa l’aumento delle tariffe relative al servizio idricoclicca sul testo evidenziato per leggere il precedente intervento). Pare il caso allora di estendere una minima risposta collettiva. Il passaggio dalla gestione comunale a quella intercomunale del sistema idrico è un obbligo di legge, la stessa legge che oggi obbliga peraltro a cedere la quota di maggioranza a un privato, indi a realizzare una privatizzazione del servizio. (
A Lecco, almeno per questo aspetto, ci si è tutelati creando una società di gestione intercomunale e totalmente pubblica, vincolandola a questa forma per almeno due anni, in attesa che il quadro normativo nazionale si componga definitivamente e si abbia modo, come richiesto da una larga parte della popolazione, di ridiscutere la norma che impone la cessione di quote in mani private.
L’aumento tariffario è legittimo e necessario se si tiene conto che le tariffe nel settore idrico sono state ‘bloccate’ per anni. Questo ha fatto sì che i precedenti consorzi di gestione, nell’ultimo decennio – per via dell’aumento dei costi e con il passaggio dalla Lira all’Euro – abbiano lavorato in perdita per via di tariffe inadeguate e, quel che più conta, inadeguabili. In Italia, e così nel lecchese, avevamo tariffe dell’acqua pubblica piuttosto contenute rispetto alla media dei principali paesi europei. Una nuova tariffa riporta la situazione alla normalità e consente di riprendere gli investimenti sulla rete idrica che con anni di manutenzioni ridotte al minimo ne ha certo bisogno.


Assessore all'Ambiente ed Ecologia, Arredo Urbano e Protezione Civile di Casatenovo

L'ordine del giorno del Consiglio Comunale

Domani sera, lunedì 26 novembre, è convocato il Consiglio Comunale. La seduta è fissata alle ore 21 con il seguente ordine del giorno:
  1. Variazioni per l'assestamento generale al Bilancio di previsione per l'esercizio 2010
  2. Piano esecutivo n°10.710 - Adozione Piano di recupero degli edifici esistenti in via Fontante/Umberto I° - Variante al PRG Legge Regionale 23/1997 e Legge Regionale 12/2005 e  s.m.i.(seguenti modifiche e/o integrazioni)


La Redazione