sabato 30 ottobre 2010

Servizio idrico integrato: domande & risposte per i cittadini

Le seguenti FAQ (Frequently Asked Questions, ovvero domande e risposte brevi) sul nuovo Servizio idrico integrato della Provincia di Lecco sono state realizzate con lo scopo di chiarire alla cittadinanza i nuovi scenari in vista dell’imminente avvio del Servizio idrico provinciale affidato a "Idrolario S.r.l". Elaborate dopo i recenti incontri con i Sindaci con la collaborazione dei Presidenti delle Società di gestione, queste FAQ non hanno la presunzione di essere intrerpretazioni autentiche di norme o delibere ma semplicemente linee di indirizzo della nuova gestione; esse dovranno essere interpretate con buon senso anche in relazione alla variegata situazione di gestione antecedente al 1 novembre 2010.

Quali i principali cambiamenti dal 1 novembre 2010?
Il Comune non gestirà più il Servizio idrico integrato che passerà interamente alla società "Idrolario S.r.l." .Il Comune non avrà più responsabilità né gestirà incassi e spese. Continuerà tuttavia a far parte dell’Assemblea d’ambito (A.ATO) che decide le modifiche al piano d’ambito con i relativi investimenti e aggiorna le tariffe. Le amministrazioni comunali sono state invitate a collaborare per il primo periodo con "Idrolario S.r.l" per garantire il miglior servizio agli utenti.

Qual è la differenza tra ciclo idrico attivo e ciclo idrico passivo?
Il ciclo attivo comprende contrattualistica, anagrafica, letture, bollettazione e recupero crediti. Per tutti i comuni della provincia tale attività verrà svolta dal 1 novembre 2010 dalla società "Lario Reti Holding". Il ciclo passivo riguarda le attività di gestione operativa degli impianti, le manutenzioni ordinarie, i controlli degli scarichi e ogni altra attività connessa con reti e impianti. Per ciascun comune o area territoriale "Idrolario S.r.l." ha previsto esternalizzazioni di tali attività (79 su 90 verranno affidate a "Lario Reti Holding "e 11 ad altre società pubbliche e private già presenti sul territorio con contratti in essere con alcuni Comuni).

Quali le novità per quanto riguarda il nuovo piano tariffario per le utenze domestiche?
Tutti pagheranno in base ai consumi senza più minimi impegnati (ancora in vigore in alcuni Comuni della provincia). Ci sarà una quota fissa di 25 euro all’anno per i residenti e di 50 euro per i non residenti (identificati dai registri nazionali dei debitori ICI) mentre per i consumi le tariffe saranno modulate secondo fasce di consumo (vedi tabelle pubblicate dall’ATO). Gli aumenti sono molto variabili ed in genere maggiori per i comuni di Lago, Valsassina e Lecco; saranno comunque di modesta entità per i piccoli nuclei familiari mentre potranno essere più consistenti per le famiglie numerose con più di tre componenti. A riguardo è allo studio un Regolamento per le utenze svantaggiate da sviluppare a cura dell’ATO; nell’attesa alcuni Comuni stanno valutando ipotesi di contributi sociali per queste utenze.
A solo titolo esemplificativo vengono simulate due tipologie di consumi familiari residenziali IVA inclusa:
  • consumo di 100mc all’anno: € 1,15mc + quota fissa 25€
  • consumo di 150mc all’anno: € 1,22mc + quota fissa 25€
Cosa succederà dal 1 novembre per bollette e letture dei contatori?
Le precedenti gestioni comunali o di altre società di chiuderanno la contabilità il 31 ottobre. Le fatturazioni finali verranno organizzate secondo le modalità operative ritenute più opportune (qualcuno subito a novembre, altri alcuni mesi dopo). Per quanto riguarda la nuova gestione di "Idrolario S.r.l" ci sarà una prima fattura con consumi presuntivi a fine dicembre per il primo bimestre (novembre-dicembre 2010) e successivamente bollette con cadenza quadrimestrale. Per quanto riguarda le letture ne sono state previste tre all’anno di cui due con letturisti e una su base presuntiva con rotazione nei diversi comuni.

Qual è la situazione di condomini e delle case plurifamiliari il cui consumo è oggi rilevato da un unico contatore?
Sarà conteggiata come utenza singola con più concessioni e naturalmente quote fisse per ciascuna unità famigliare. Naturalmente saranno aumentate proporzionalmente le fasce di consumo agevolato, base ecc. Ci potrebbero essere problemi se le due utenze non sono identiche (es 1 residenziale e l'altra no). Si incoraggia quindi lo scorporo dei contatori di ciascuna unità individuale dove possibile, come previsto da norme nazionali e regionali.

Cosa succede per le utenze idriche comunali e le fontane pubbliche?
Il principio che ogni utente, inclusi gli enti pubblici, deve possedere un contatore idrico è sancito da diverse norme di legge nazionali e regionali e richiede un tempestivo adeguamento nel caso vi fossero ancora mancanze di contatori. Dal 1 novembre tutte le amministrazioni comunali saranno inserite nell’anagrafe provinciale e riceveranno le relative bollette riferite ai consumi e alle tariffe stabilite dall’ATO. Se le fontanelle pubbliche (o le moderne case dell’acqua) sono già legate a reti comunali con contatori a monte delle derivazioni non ci sono problemi, fatta salva la necessità di installare rubinetti, se mancanti. Per le fontanelle collegate direttamente alla rete pubblica di distribuzione si dovrà installare un nuovo contatore con utenza intestata al comune. Si ricorda altresì che per disposizione di legge gli scarichi delle fontanelle pubbliche devono essere collegate alla rete delle acque fognarie (acque nere).

E per le utenze industriali, commerciali e artigianali?
L’anagrafica attuale non consente proiezioni sui nuovi piani tariffari; anche in questo caso non ci saranno aumenti particolari nel sud della provincia al contrario della parte nord, Lecco incluso. La tariffa idrica per queste utenze è in vigore dal 1 novembre (0,5/mc + quota fissa) mentre quella di depurazione e fognatura dal 1 gennaio 2011 dopo discussione con le associazioni di categoria. Per venire incontro alle esigenze delle imprese e per meglio organizzare la bollettazione non ci saranno fatture né ancticipi nel corso dell’anno 2010.

Quali sono i criteri per definire l’utenza agricola?
L’iscrizione al Registro delle imprese agricole. Anche questa tariffa è stata deliberata dall’ATO ed entrerà in vigore il 1 novembre (quota fissa 35€ + quota idrica 0,50mc); nessun costo per depurazione e fognatura.

Qualche suggerimento ai cittadini?
Per le prime settimane limitare alle urgenze l’utilizzo dei numeri verdi e dei nuovi uffici perchè saranno probabilmente molto congestionati.

venerdì 29 ottobre 2010

Da novembre parte il Sistema idrico integrato con nuove tariffe

Dall’1 novembre 2010, cioè tra qualche giorno, il servizio idrico integrato, che comprende acquedotto, fognatura e depurazione, di tutti i paese sarà centralizzato e gestito dalla società pubblica “Idrolario S.r.l”. Entreranno in vigore nuove tariffe comprensive di costi e investimenti ma anche nuovi regolamenti approvati dall’Assemblea dei Sindaci. I Comuni pertanti non gestiranno più il servizio idrico e gli utenti dovranno rivolgersi ai seguenti numeri verdi a seconda delle necessità:
  • Informazioni: 800-085588 da lunedì a sabato dalle 8 alle 20
  • Pratiche (allacciamenti e consumi): 800-161694 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 18
  • Emergeze e guasti: 800-894081 attivo 24 ore 24
Ci sono anche gli uffici territoriali. A Merate la sede è in via Cerri 51
Le Amministrazioni comunali degli altri paesi hanno già provveduto a informare la cittadinanza dei cambiamenti attraverso i propri siti internet istituzionali, manifesti e altre iniziative di comunicazione. A Merate naturalmente nessuno ci ha ancora pensato. Per ulteriori informazioni e per conoscere le nuove tariffe, che saranno più elevate nel caso di Merate, è opportuno consultare lo spazio web di “Idrolario” all’indirizzo http://acqua.idrolario.it.


La Redazione
Fonte "Idrolario S.r.l"

Aumentano i biglietti e peggiora il servizio di trasporto, ma le inefficienze restano

Nei giorni scorsi è stata reiterata, direttamente e nella persona del Presidente Giorgio Pozzi, la richiesta di audizione da parte del Coordinamento lombardo alla V Commissione Territorio della Regione Lombardia. La richiesta di audizione era già stata infatti inoltrata in luglio ed in settembre. Le soluzioni prospettate dall'Assessore Raffaele Cattaneo alla riduzione delle risorse per il funzionamento del trasporto pubblico, consistenti esclusivamente in tagli e, soprattutto, aumenti tariffari, non corrispondono infatti a criteri di equità e costituiscono una ulteriore fonte di diminuzione di efficienza e spreco delle già scarse risorse.
Non si interviene invece sulle ragioni delle inefficienze esistenti, a cominciare dai livelli di produttività e della velocità commerciale che sono i più bassi d'Europa, e non viene migliorata la governance del sistema, tanto che, in dieci anni, non è ancora stata realizzata la promessa integrazione tariffaria. Infine, non si dà conto dello stato del raggiungimento degli obiettivi assunti dalla Regione Lombardia e dagli Enti Locali al tavolo sul Trasporto pubblico locale (TPL), consistenti nell'incentivazione del trasferimento modale dal privato al pubblico, dell'incremento della domanda dal 20% al 40% e dell'aumento della velocità commerciale del 10% entro il 2011.
I pendolari hanno quindi deciso di chiedere l'audizione per avere modo di sottoporre al Consiglio Regionale le loro proposte concrete e alternative per risolvere il problema dei tagli di risorse per il Trasporto Pubblico Locale. E' infatti possibile elaborare delle strategie che, mantenendo invariato l'obiettivo del risparmio economico, possano ripristinare il principio di equità della manovra economica, assicurare adeguati livelli di servizio e migliorare anche gli aspetti di governabilità del sistema TPL.
Il Presidente ha assicurato il personale interessamento per l'audizione, che dovrebbe svolgersi nelle prossime settimane.


Comitato pendolari Milano-Lecco, Comitato pendolari Mandello, Comitato pendolari Calolziocorte-Valle S. Martino Comitato MMML (Milano-Monza-Molteno-Lecco), Comitato Pendolari Bergamaschi CPB, Comitato pendolari Rovato-Chiari-Rovato, Comitato pendolari LeNord, Comitato pendolari LeNord Milano-Asso, Comitato pendolari Merate, Comitato InOrario Milano-Mantova, Comitato Milano-Mortara, Comitato pendolari Tortona, Comitato Milano-Varese, Comitato Milano-Seregno, Legambiente Lombardia

giovedì 28 ottobre 2010

I genitori degli alunni in aiuto del Comprensivo statale

Ha aderito all'iniziativa il 95% dell'utenza e sono stati raccolti  8379,40 euro. Brutto ritenersi soddisfatti vista la situazione, bello però essere coscienti di aver capito e aiutato nella precarietà l’istituzione scolastica locale.

Come ben noto, il Consiglio di Istituto del “Comprensivo” di Merate ha introdotto una importante novità per l’anno scolastico in corso: ha infatti deliberato, su proposta del Dirigente Scolastico, la richiesta di un “contributo volontario” finanziario a tutte le famiglie (clicca sul testo evidenziato per leggere il precedente intervento), finalizzato al sostegno delle spese di funzionamento della nostra scuola. Conviene ribadire che tale richiesta era finalizzata, in minima parte, a sopperire al “taglio” dei contributi stanziati dal Ministero e che in Consiglio di Istituto, lì approvazione di tale proposta, ha sollevato più di una perplessità, legate soprattutto al “principio” per cui la scuola pubblica non possa e non debba ricorrere all’aiuto monetario degli utenti.
La delibera del Consiglio di Istituto prevedeva, pertanto, la corresponsione di un contributo di 15 € per ogni alunno/studente, fatti salvi casi particolari; in questa cifra, 6,70 € erano destinati a copertura assicurativa, mentre 8,30 € come versamento “a sostegno” delle spese di funzionamento.
A tutta l’utenza è stata perciò distribuita una circolare con le dovute precisazioni e sottolineatura della “volontarietà”.
Importante un questo frangente l’attività della “componente genitori” del Consiglio di Istituto, chiamata in prima persona al rispondere a proteste, polemiche e perplessità, però scarse o di basso tenore e rientrate dopo le opportune precisazioni e spiegazioni (su tutte lo stato di “sofferenza “ della nostra scuola).
Nella propria seduta del 26 ottobre, il Consiglio di Istituto ha approvato, tra le altre, una “variazione” tecnica al bilancio del “Comprensivo”, per la allocazione delle somme ufficialmente percepite sino ad allora a fronte del citato “contributo”.
Questo il dato ufficiale: raccolti 8379,40 €, per una copertura di circa il 95% dell’utenza.
Che dire? Brutto ritenersi… soddisfatti! Bello però essere coscienti di aver capito e aiutato nella precarietà l’istituzione scolastica locale.


Paolo Panzeri
rappresentante dei Genitori del Consiglio di Istituto
dell'Istituto comprensivo statale di Merate

Incrocio tra ex Ss 36 e Sp 54, il Sindaco di Cernusco: "Integrale attuazione dell'accordo"

Di seguito viene riportata la posizione espressa sull’argomento dal Sindaco di Cernusco Lombardone rispetto all'accordo sulla sistemazione dell'incrocio tra la ex Statale e la Provinciale Monticello - Paderno che, come appare dal testo, si ripromette "il raggiungimento di due obiettivi inscindibili: da un lato la realizzazione dell’intervento di miglioramento del raccordo tra la S.P. 54 e la S.R. 342 DIR mediante desemaforizzazione nel comune di Cernusco Lombardone e dall’altro la realizzazione di una strada di collegamento tra la S.R.342 dir in prossimità di Esselunga nel Comune di Cernusco Lombardone e la S.P.54 con sbocco in via Laghetto o in prossimità della rotatoria carabinieri nel Comune di Merate”. Sarebbe l’ormai famosa bretella.

La posizione espressa dal Comune di Cernusco Lombardone rispetto all’accordo è stata la seguente:
  1. l’accordo deve trovare integrale attuazione;
  2. la bretella deve essere realizzata prima delle rotonde per le seguenti ragioni: perché, riduce il volume del traffico sull’incrocio di circa in 13.000 veicoli al giorno (da qualcuno valutato in misura superiore) e, di riflesso, migliora la fluidità del traffico sull’incrocio che ne risulterebbe alleggerito con l’ulteriore beneficio di una riduzione del carico inquinante da rumore e da gas di scarico. Inoltre i cittadini sarebbero in grado di percepire in modo evidente il beneficio dell’intervento.
Rotonde o intervento sui semafori? Lo scopo delle rotonde sarebbe quello di aumentare la fluidità del traffico. L’amministrazione di Cernusco aveva ritenuto di proporre alla Provincia di valutare la possibilità di raggiungere il medesimo obiettivo ricorrendo ai semafori così detti intelligenti grazie ai quali la durata del verde si autoregolerebbe in funzione delle code che si determinano nelle diverse direttrici. Questo intervento avrebbe consentito di conoscere a priori il beneficio ottenibile in termini quantitativi sul piano della fluidità e di mantenere, per gli attraversamenti ciclopedonali, lo stesso livello di sicurezza oggi assicurato dall’impianto semaforico esistente; ulteriore l vantaggio sarebbe stato quello di costare molto meno. Però, se la Provincia ritiene le nostre considerazioni inconsistenti e vuole realizzare le rotonde nel pieno rispetto di quanto previsto dall’accordo di programma, lo faccia pure a condizione che sia illustrato il beneficio ottenibile in termini quantitativi e che vengano garantiti gli attraversamenti ciclopedonali in condizioni di sicurezza non inferiori a quelle oggi esistenti. Questo è quanto è stato in più occasioni richiesto.
Il sindaco di Merate, in data 14 luglio 2010, ha scritto al presidente della Provincia di Lecco una lettera in cui fa la seguente affermazione: "L’accordo prevede che per prima si deve realizzare la desemaforizzazione e, se questa sarà insufficiente al contenimento del traffico, allora si realizzerà anche la bretella”. Si tratta di un’affermazione priva di qualsiasi fondamento: l’accordo non contiene una tale clausola che, se ci fosse, significherebbe che la bretella potrebbe anche non essere realizzata.
Questo contrasta non solo con quanto previsto dall’accordo ma non tiene conto:
Ulteriori considerazioni:
  1. E’ di tutta evidenza che qualsiasi intervento sull’incrocio (desemaforizzazione o intervento sui semafori) non potrebbe portare ad alcun beneficio se non si risolve prima il problema delle code che si formano a sud della rotonda di viale Verdi a Merate e del collo di bottiglia determinato sull’incrocio di Cernusco dalla confluenza di due corsie in una. Nelle ore di punta a sud della rotonda di viale Verdi si formano code anche di 600 metri che impediscono o rendono difficoltoso l’immissione sull’incrocio dei veicoli provenienti da Montevecchia verso nord e di quelli provenienti dalla via Verdi di Cernusco e da via Lecco sempre verso nordo. Che senso avrebbe un intervento sull’incrocio di Cernusco, ( non importa se rotonde o semafori intelligenti) se subito dopo l’incrocio si determina un blocco totale del traffico?
  2. L’ingegner Valsecchi, funzionario dell'Amministrazione provinciale, non ha perso occasione per ribadire una sua vecchia convinzione. Secondo lui problema dell’incrocio Cernusco potrebbe risolverselo da solo. Basterebbe far partire la bretella dalla zona del ristorante "La Cava". A parte la verificata mancanza di spazi l’Ingegnere sembra non comprendere che se questa fosse stata una possibilità reale non si sarebbe reso necessario un accordo di programma ne perdere tanto tempo per raggiungerlo e Cernusco il problema se lo sarebbe risolto da solo da un pezzo. Ma a parte questo, obiettivo dell’accordo di programma è stato anche quello di deviare un consistente volume di traffico su un’arteria stradale in variante che costituisce il presupposto di una riqualificazione sostanziale dell’intera S.P. 54 in direzione Robbiate. Questo anche per alleggerire il peso su Cernusco con beneficio per i cittadini sul piano della sicurezza nonché della salute venendosi a ridurre il carico inquinante da rumore e la concentrazione dell’inquinamento da gas di scarico che verrebbe ad essere distribuito su una superficie maggiore.
In conclusione si è rimasti d’accordo che l’Assessore provinciale ai Lavori Pubblici Stefano Simonetti, alla luce di quanto emerso nella riunione, provvederà a far conoscere le proprie conclusioni. Non ci resta quindi che rimanere in fiduciosa attesa.
Per quanto concerne i cittadini di Cernusco, qualora fosse fatta richiesta di un’assemblea per l’illustrazione di aspetti che dovessero apparire non chiari, data l’importanza dell’argomento dichiaro fin da ora la mia totale disponibilità.

Dr. Sergio Bagnato
Sindaco di Cernusco Lombardone

mercoledì 27 ottobre 2010

Niente sistemazione dell'incrocio di Cernusco e niente soldi: un altro regalo del Centrodestra

Nel pomeriggio di martedì 26 ottobre la Commissione consiliare provinciale Lavori Pubblici ha incontrato il Sindaco di Cernusco Lombardone Sergio Bagnato e ascoltato in conference call (non poteva essere altrimenti...) il Sindaco di Merate Andrea Robbiani per affrontare ancora la questione della riqualificazione dell’incrocio semaforico di Cernusco tra la Sp 342 dir e la Sp 54 Monticello Brianza - Paderno d’Adda (clicca sui testi evidenziati per accedere ai rimandi). In pratica propone di realizzare insieme sia la tangenziali che dall’altezza dell’Esselunga sfocerà al rondò di via Laghetto, ritenuta indispensabile e prioritaria da Bagnato, sia le rotonde al posto dei semafori, che Robbiani reputa essenziali. L’Assessore provinciale ai Lavori pubblici ha posto un ultimatum ai due Sindaci stando al comunicato stampa riportato sul sito internet dell’Amministrazione provinciale: “Considero l’intersezione di Cernusco, quindi le rotatorie, un problema importante per tutta la collettività del meratese e non solo dei Comuni coinvolti. Quindi proporrò ai due Sindaci di accettare la realizzazione parallela delle due opere (rotatorie e bretella). Mi aspetto quindi una risposta chiara e precisa, senza riserve o condizioni. Diversamente, darò immediatamente corso alla risoluzione dell’accordo e all’immediata allocazione delle risorse su altri interventi. Le risorse per la bretella e per le rotatorie sono allocate su tali opere da anni, la collettività non può attendere oltre, è il momento delle scelte. La Commissione e il sottoscritto concordano che in assenza di una risposta ampiamente positiva e incondizionata da parte dei due Sindaci ci sarà l’immediata revoca dell’accordo. Ciò detto, auspico vivamente che la Provincia di Lecco e i Comuni di Cernusco e Merate possano dare corso all’esecuzione dell’accordo e alla realizzazione delle opere integralmente finanziate dalla Provincia di Lecco”. Belle parole, niente da dire. C’è voluto un anno e mezzo per capire che la sistemazione dell’intersezione riguarda tutto il Meratese e che è già stato sprecato troppo tempo, ma meglio tardi che mai. La verità però è che un accordo ufficiale, sottoscritto da tutte le Amministrazioni comunali della zona, c’era già. Bastava rispettare quello senza troppe storia. Ma gli ultimi arrivati, cioè Daniele Nava & Co. In Provincia e Andrea Robbiani a Merate, hanno ritenuto di agire essere più bravi e intelligenti degli altri, di mettere in un cassetto gli studi formulati da professionisti e di disfare tutto il lavoro svolto in precedenza, salvo adesso rendersi conto che la bretellina ci vuole e dover tornare sui loro passi. Gli automobilisti tutti obbligati alle code giornaliere e insieme la popolazione intera che deve subire le conseguenze dello smog "ringraziano" se dopo sedici mesi si trovano ancora al punto di partenza, senza neanche essere passati dal via per ritirare le 20mila lire... visto che a quanto pare l'incrocio non verrà messo a posto e i soldi per la viabilità del circondario verranno usati per altro...

La Redazione

Aumento dei biglietti e tagli al servizio di trasporto: la Provincia nega ma conferma

L’Assessore provinciale ai Trasporti e Mobilità Franco De Poi, che evidentemente ha ricevuto l'ordine o si è sentito in dovere di difendere l'operato della Giunta regionale "amica" pidiel-leghista,  ha diramato una nota stampa (clicca sui testi evidenziati per accedere ai rimandi) in cui smentisce le ipotesi di aumenti delle tariffe ferroviarie e di tagli al servizi di trasporto pubblico locale. Questa parrebbe almeno la sua intenzione, perché in realtà conferma tutti i timori, semplicemente ridimensionandoli. Infatti dice: “In questi giorni leggo sulla stampa diversi articoli con previsioni pessimistiche sui cambiamenti dei servizi di trasporto pubblico e con allarmismi da parte dei comitati pendolari. Posso assicurare che la Provincia di Lecco sta lavorando da mesi, insieme all’Assessore regionale Raffaele Cattaneo e agli Assessori delle altre Province lombarde, per limitare il più possibile i tagli e gli aumenti e conseguentemente i disagi per i pendolari. Per quanto riguarda l’offerta del servizio è preventivata una riduzione variabile dal 5% al 15 % e in quest’ottica stiamo lavorando per una riorganizzazione dei servizi a livello regionale e locale. A questo proposito, giovedì 28 ottobre discuteremo in Commissione Consiliare un’ipotesi di riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale su bus. Per quanto riguarda le tariffe, come ci ha comunicato Regione Lombardia, le previsioni degli aumenti non corrispondono a quelle che ho letto nei giorni scorsi, ma si avvicineranno più al 15% che al 35%. Infine, auspichiamo che il prossimo Decreto cosiddetto Mille Proroghe preveda delle risorse aggiuntive da destinare al servizio di trasporto pubblico”. In sintesi: i tagli ci saranno e i rincari anche.


La Redazione

Il bilancio dell'Area Cazzaniga: sono stati spesi tredici anni di lavori e 4 milioni e mezzo di euro

 (Clicca sull'immagine per ingrandirla e leggere la tabella con il resoconto economico dettagliato)

La nuova Piazza Monsignor Natale Basilco / Area Cazzaniga avrebbe dovuto costare “chiavi in mano” € 3.398.286,40. Anzi £ 6.580.000.000 perché nel 1997 - archeologia finanziaria - si utilizzavano ancora le lire. A distanza di tredici anni 13!!! di distanza (clicca sui testi evidenziati in grassetto per leggere i riferimenti) dall’approvazione del progetto i soldi pubblici spesi sono stati però € 4.581.423,44. A conti fatti - dall’Assessore al Bilancio Andrea Massironi e dal suo collega ai Lavori pubblici Massimo Panzeri che li hanno divulgati durante la Commissione Bilancio, Programmazione economica e Controllo di gestione di lunedì - sono stati spesi € 1.183.137,04 in più. L’incremento percentuale complessivo è stato del 34,81%, pari al 2,67% medio annuo. Una bella stangata, non c’è che dire. Ma per fortuna, nonostante i disastri gestionali dell’Amministrazione di Dario Perego, la precedente, quella di Giovanni Battista Albani, ma anche quella attuale grazie all’oculatezza dell’Assessore Panzeri hanno limitato le perdite e impedito che la voragine assumesse dimensioni ancora più mostruose. Rimane il giudizio estremamente negativo, condiviso dalla maggioranza della popolazione, per un’opera che architettonicamente potrà anche avere il suo perché ma che è costata veramente cara sia sotto il profilo economico sia sotto quello della tempistica: tredici anni 13!!! e 4 milioni e mezzo di euro per un parcheggio interrato, un campetto da basket, muraglioni e prati in cui non si possono neanche piantare alberi sono veramente troppi da ogni punto di vista. Per innalzare quel monumento allo spreco di denaro e di spazio Merate ha ipotecato parte del suo futuro e rinunciato ad investimenti per interventi o servizi probabilmente più necessari e proficui. Un “ringraziamento” perciò a coloro che si sono spesi contro il progetto del “broletto” proposto durante la legislatura del Sindaco Mario Gallina, il quale ha avuto l’intelligenza di chiedere il parere della popolazione prima di utilizzare i soldi dei Meratesi. Tra costoro c’era anche il giovane leghista di belle speranze Andrea Robbiani, strenuo oppositore del progetto dell’architetto Mario Botta. Poco dopo il referendum che ha bocciato l’iniziativa, molti di questi però, militanti della Lega Nord compresi attraverso il Capogruppo consiliare Bruno Mauri, hanno avvallato il colpo di mano con cui è stato ignorato l’esito delle urne e con il quale parecchi di quelli che adesso sono esponenti di punta del PdL cittadino e provinciale hanno preso in giro la gente, edificando un’area che si voleva venisse adibita semplicemente a posteggi a raso e parco pubblico, senza mai, mai chiedere scusa o ammettere l'errore di valutazione. Ma adesso è inutile recriminare e bisogna pensare ad una soluzione per sfruttare al meglio l'Area Cazzaniga e impedire così che allo sperpero già consumato si aggiunga altro spreco.


R.I.

martedì 26 ottobre 2010

Ridurre il consumo di territorio e far quadrare i conti: ecco dove ci sono riusciti

Venerdì 22 0ttobre 2010, presso il Castello Colleoni (clicca sui testi evidenziati in grassetto e con il colore azzurro per leggere gli approfondimenti) di Solza (Bg) si è tenuto un convegno che rispondesse al seguente quesito: "si può ridurre il consumo di suolo e far quadrare il bilancio di un Comune?". All'incontro sono intervenuti per portare la loro esperienza di amministratori locali anche i Sindaci di Osnago e di Cassinetta di Lugagnano

[Parte 2] Il Sindaco di Osnago Paolo Strina ha indicato l' ubicazione di Osnago nell'ambito di una città diffusa di 120.000 abitanti, cresciuta con urbanistica disordinata. Il PRG del '91 fu molto espansivo ponendosi l’obiettivo di raggiungere i 5mila abitanti rispetto ai 3.500 di quell'anno ed implicante una volumetria aggiuntiva di 230.000 mc di residenziale (corrispondente a una capacità insediativa di 1800 abitanti aggiuntivi); per i comparti produttivo e commerciale l'aumento programmato fu di 160.000 mq. La nuova Amministrazione comunale di Progetto Osnago operò, nel '98, una Variante parziale comportante una diminuzione, sul previsto inattuato soggetto a Piano di Iniziativa Comunale, di 38.350 mc di residenziale e di 51.000 mq di produttivo e commerciale. Negli anni successivi fu inserito il 41% del territorio nel Parco di Montevecchia e del Curone che, a sua volta, fa parte del comprensorio ambientale del Parco del Barro e dell'auspicato costituendo Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del San Genesio.
Il PGT, elaborato insieme a Lomagna, fu affrontato appena possibile dopo l'approvazione della Legge lombarda n.° 12/2005 con la parola d'ordine "una pausa di riflessione", ovvero meno quantità e più qualità.
Un anno prima dell’avvio del PGT gli alunni delle Scuole elementari furono coinvolti in un percorso di progettazione partecipata (percorsi casa-scuola, cortili, progettazione di un parco) i cui risultati furono passati agli estensori del PGT. Il PGT – avviato nel 2007 e approvato a fine 2008 - ha comportato la cancellazione di un grosso Piano di lottizzazione (PL) commerciale nella zona delle Fiera di Osnago, perché dirompente rispetto al traffico ulteriormente indotto su infrastrutture stradali quali le Sr 342 dir (ex Statale) ed Sp 54, interessate da grossi insediamenti commerciali e già al collasso. Ne fu cambiata la dislocazione e la destinazione d' uso in industriale nell'ambito del Polo Industriale del Meratese secondo quanto previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia (PTCP). Rispetto al pregresso fu ulteriormente ridotto il residenziale (-8.500 mc) e, conseguentemente a quanto riportato sopra, il commerciale fu diminuito di 40.000 mq a favore dell' industriale (+ 55.000 mq). Fu aumentata l'aliquota dei parcheggi e della superficie drenante nell'ambito delle urbanizzazioni per far fronte all'aumento dell'intensità delle piogge; l'aliquota pro capite delle aree pubbliche (standard) fu portata a 55 mq/abitante a fronte dei 18 minimi stabiliti dalla norma lombarda. Sono stati poi introdotti incentivi, mediante agevolazioni sull' ICI e la possibilità di riqualificare senza Piano di Recupero, per favorire la rivitalizzazione del Centro Storico, mentre la densità fondiaria che nel PGT del '91 era di 1,5 mc/mq è stata portata a 1,0. Osnago ha inoltre sempre ottemperato alla Legge Rutelli "Un albero ogni nato", cosicché il patrimonio arboreo è aumentato di 2.000 alberi; lo sviluppo delle piste ciclopedonali è di circa 10 km. Riguardo al risparmio energetico è in previsione la dotazione sopra un'area industriale interclusa e non coltivabile, fra ferrovia e strada, di pannelli fotovoltaici con un potenza installata di circa 300 kWp. Presso la Fiera ogni sabato si costuisce poi un punto vendita, a chilometri zero, di prodotti dell'agricoltura locale la quale si sta specializzando in orticoltura e florovivaismo.
Domenico Finiguerra, il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Mi), 2000 abitanti nel parco del Ticino, a confine con Abbiategrasso, ha illustrato il PGT, approvato nel 2007.
Esso si è ispirato al principio sancito dalla seconda parte dell' articolo 9 dell Costituzione "La Repubblica tutela il paesaggio, il patrimonio storica ed artistico della Nazione". Purtroppo in Italia si verifica, spesso, che dopo una colata di cemento segua una colata di fango; a Cassinetta si è deciso di dire stop a nuove espansioni edilizie uscendo dalla spirale viziosa del massimizzare le entrate grazie agli oneri di urbanizzazione. Sono stati recuperati edifici abbandonati, riconvertite aree produttive a residenziale con un 20% di edilizia convenzionata ed un 5% di edilizia a canone sociale. Riguardo alla fiscalità si era deciso di portare, quando vigeva ancora, l' ICI al massimo di legge. Si è adottato il principio di sobrietà, ad esempio annullando le spese per le luminarie natalizie; sono state privilegiate le buone pratiche per il risparmio energetico e l'energia rinnovabile. Una struttura pubblica è utilizzata per la celebrazione di matrimoni in un magnifico contesto naturale determinando, così, buone entrate per il Comune. Cassinetta, per il suo PGT, è stata premiata dall' Associazione dei Comuni virtuosi quale primo Comune d' Italia, nella categoria "gestione del territorio".[Fine Parte2]


Ernesto Passoni

lunedì 25 ottobre 2010

Immigrazione non è sinonimo di illegalità

Giovedì della scorsa settimana, il 21 ottobre, si è riunita per la prima volta la Consulta per l’Immigrazione la cui convocazione è stata sollecitata dal nostro Capogruppo consiliare Cesare Perego (clicca sui testi in grassetto per leggere i riferimenti). Purtroppo abbiamo dovuto constatare che il Sindaco Andrea Robbiani è partito con il piede sbagliato nell’affrontare l’argomento, perché, come era prevedibile, ha posto l’attenzione principalmente sull’aspetto della legalità. Ma a nostro avviso non si può ridurre il discorso sugli extracomunitari alla banale questione dell'accattonaggio piuttosto che del rispetto delle regole sulla raccolta differenziata dei rifiuti o sul posto auto, anche perché ci sono pure tanti Meratesi autoctoni che non ottemperano a diverse norme in materia. La questione dei flussi migratori e dell’integrazione non può essere affrontata con slogan demagogici tipici di quelli della Lega Nord nè con fantasiose ordinanze da sceriffi.  L'immigrazione non può essere equiparata all'illegalità o a fenomeni di devianza sociale e chi lo fa sostiene il falso. Bisogna studiare innanzitutto i dati per fornire una fotografia esatta della situazione e per comprendere i possibili scenari futuri e poi formulare proposte serie. Ma prima è necessario prepararsi e approfondire i temi che si vogliono trattare, una pratica purtroppo che non sembra piacere a taluni nostri Amministratori locali, che preferiscono procedere senza essere supportati da elementi oggettivi, vedasi il divieto di svolta a sinistra all‘incrocio tra la ex Statale e via Terzaghi. Sappiamo bene che invece certi movimenti politici sono soliti ottenere consenso semplificando aspetti complessi e facendo leva sulla paura nella maggior parte dei casi immotivata legata alla sicurezza, ma in questo modo non si rende alcun servizio e non si risolvono i problemi che pure, sarebbe inutile negarlo, esistono anche nella nostra città. Su questo non si può assolutamente transigere, altrimenti si rischia di assuefarsi alla droga del razzismo.


La Redazione

Allentare la pressione sulla spesa corrente

Anche il Comune di Merate sta valutando di aderire alla nuova rimodulazione dei finanziamenti concessa dalla Cassa Depositi e prestiti (Cdp). La possibilità di rinegoziare i vecchi mutui a tasso fisso è partita il 4 ottobre e si chiuderà il 19 novembre con la scadenza periodo di adesione. Poiché i tassi a lungo termine sono estremamente bassi ,questo consentirà ai Comuni a decorrere da gennaio 2011, di abbassare la quota interessi ed allentare la pressione sulla spesa corrente.
Abbattere il rateo interessi sui vecchi mutui Cdp significa migliorare la gestione di liquidità,liberare risorse per fare spazio nel bilancio comunale ad eventuali nuovi debiti per investimenti. A quanto corrisponderà questo beneficio per i conti del Comune di Merate, dovrebbe essere all’ordine del giorno dell’ odierna Commissione Bilancio.
Questo elemento è un piccola reazione delle Amministrazioni locali ai progressivi tagli ai trasferimenti statali ai Comuni in atto dal 2007. Il bilancio di previsione 2011 metterà a nudo anche a Merate, svelando quale scenario ci attende a livello locale nei prossimi tre anni. una quota di tagli ai servizi anticiperà sicuramente l’ipotetico sollievo offerto dalle nuove pratiche offerte dall’attuazione del federalismo fiscale.


Cesare Perego
Capogruppo consiliare
di Insieme per Merate

domenica 24 ottobre 2010

Ridurre il consumo di suolo e far quadrare i bilanci: una scelta possibile e sostenibile

[Parte 1] Venerdì 22 0ttobre 2010, presso il Castello Colleoni (clicca sui testi evidenziati in grassetto e con il colore azzurro per leggere gli approfondimenti) di Solza (Bg) si è tenuto un convegno che rispondesse al seguente quesito: si può ridurre il consumo di suolo e far quadrare il bilancio di un Comune? Vi hanno partecipato il Sindaco di Solza Maria Carla Rocca, il Presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, il Sindaco di Osnago Paolo Strina, il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra e uno degli Estensori del PGT di Solza Massimo Bernardelli.
Solza, insieme a Corbetta (Mi) ed alla Provincia di Torino, sono gli Enti che hanno seguito Cassinetta di Lugagnano sul percorso dell'opzione zero.
Il Sindaco Rocca ha esordito dicendo che nella zona e non solo lì, negli ultimi decenni, l'edificazione è stata intensa e disordinata, per cui l'Amministrazione ha deciso di interrompere tale spirale viziosa impostando il PGT su una parola d'ordine chiara: azzerare l' ulteriore consumo di suolo; frasi più sfumate e vaghe, del tipo minimizzazione o limitazione sono state bandite: la Giunta, il Consiglio Comunale e la Popolazione hanno capito il messaggio accogliendo tale impostazione.
L' Architetto Massimo Bernardelli, uno degli Estensori, ha affermato che l'operazione fatta è stata, semplicemente, quella di fotocopiare il previgente PRG e non aggiungere altre aree urbanizzate. Fermare l'edificazione non significa bloccare il comparto edile, perché molto c'è da fare nel recupero e nel mantenimento del centro storico. Impulso è stato dato alle opere infrastrutturali, quali i marciapiedi, i sentieri e le piste ciclopedonali, perchéscopo dell' urbanistica è quello di rendere belli e fruibilii luoghi.
Il Presidente lombardo di Legambiente Di Simine, ricordando che la Lombardia è la regione con l'attività agricola più importante d' Italia, ha affermato che il suolo non è un bene rinnovabile e che anche la nostra Regione è stata intaccata dalle normative Tremonti di incentivazione di capannoni industriali che ora non sono utilizzati, per la gran parte. Bisogna introdurre dei correttivi per rendere competitivo il recupero degli edifici esistenti piuttosto che costruirli su terreno libero, perché in Lombardia si consumano 137.000 mq di suolo al giorno (l'equivalente di 17 campi di calcio).[Fine Parte 1]

Ernesto Passoni