venerdì 28 ottobre 2011

Treni: le inagurazioni sono inutili se alle parole non si fanno seguire i fatti

“Le inaugurazioni, tante, troppe, le feste, le dichiarazioni sono inutili, se alle parole non si fanno seguire i fatti, quanto accaduto lunedì sera e denunciato dal Comitato pendolari è indegno, inaccettabile”. E’ lapidario il commento dell’On. Lucia Codurelli all’indomani dell’increscioso sgombero forzato dei pendolari diretti a Sondrio, che si sono visti costretti a scendere da un treno, con la metà delle carrozze inaccessibili, con l’uso della forza e con l’intervento delle Forze dell’ordine. Trenord e Regione Lombardia continuano a ignorare la sempre più disastrosa situazione in cui versano treni e strutture ferroviarie, oltre ai ritardi che ormai incessantemente si susseguono sulle tratte ferroviarie più frequentate e che stanno mettendo a dura prova i pendolari che ormai quasi tutti i giorni si trovano a fare i conti con ritardi e soppressioni. “Risale a due mesi fa l’ultimo aumento di biglietti e abbonamenti giustificato con la necessità di far cassa per mantenere e ammodernare il materiale rotante, ma ad oggi non si intravede minimamente un cambio di rotta – sottolinea - i disagi continuano ad essere assai frequenti, i treni sono sporchi, le carrozze inaccessibili a causa dei guasti al riscaldamento, alla mancanza di luci o alle porte che non funzionano, ritardi e soppressioni sono ormai diventati la norma e la carenza di personale sui treni, specialmente durante le corse serali lascia i viaggiatori in potenziali situazioni di insicurezza.” Anziché lavorare su un progetto teso a migliorare la situazione e a ridare una prospettiva di efficienza al servizio ferroviario, Regione Lombardia e Trenord persistono in questa farsa di nascondere difetti e mancanze dietro luccichi di inaugurazioni e belle parole, che gridano vendetta al comune buon senso. “Dopo questo ennesimo episodio – conclude - ho ritenuto necessario presentare un’interrogazione per fare luce su quanto accaduto. Utilizzando spesso il treno mi trovo anche io a vivere direttamente disagi e inefficienze, pertanto invito il Presidente a viaggiare di più sui treni lombardi e meno con le auto blu per rendersi conto di persona del degrado raggiunto.”

giovedì 27 ottobre 2011

In Lombardia gli immigrati superano il milione. E un neonato su tre è figlio di uno straniero

Il direttore Don Roberto Davanzo: «La legge sulla nazionalità per via ereditaria non è più adeguata. Bisogna riformarla. Investire nella mediazione culturale a scuola». Presentato a Milano l’XXI Dossier Immigrazione 2011.

Gli stranieri in Lombardia superano per la prima volta il milione. La loro crescita è dovuta sia ai nuovi ingressi sia, in maniera significativa, alle nascite. Nelle scuole il numero di iscritti stranieri continua a salire, seppure meno che in passato. Sul fronte lavorativo, si conferma come lo scorso anno una diminuzione degli immigrati occupati e, per la prima volta, calano le rimesse, in modo più evidente proprio in Lombardia. Segno che la crisi economica colpisce gli stranieri, ma non li scoraggia a cercare nella regione più produttiva del Paese nuove opportunità.
Questi i dati principali sulla realtà lombarda, contenuti nel Dossier Statistico Immigrazione 2011 (clicca sul testo evidenziato in grassetto e sottolineato per accedere al dossier), presentato oggi all’auditorium San Fedele di Milano.
I residenti stranieri in Lombardia continuano a crescere. Rispetto al 2009 l’incremento è pari all’8,4% e porta la popolazione immigrata regolarmente residente nella regione a superare per la prima volta il milione (1.157.000 unità, secondo la stima di Caritas), un quarto della popolazione straniera in Italia. Con un cittadino immigrato ogni 10 (a fronte di una media nazionale di uno ogni 13) la Lombardia si conferma, dunque, la regione più multietnica d’Italia.
Il continuo incremento è dovuto sia ai nuovi ingressi sia, ed in maniera sempre più
significativa, ai nuovi nati. Le donne straniere fanno in media il doppio (2,48) dei figli delle italiane (1,25). Il maggiore tasso di natalità tra gli immigrati ha fatto sì che in Lombardia nel 2010 un neonato su tre sia stato partorito da una madre straniera. La maggiore prolificità degli immigrati e i ricongiungimenti familiari hanno un impatto anche sulla popolazione scolastica. Nell’anno scolastico 2010-2011 sono continuati ad aumentare gli iscritti immigrati. Il loro incremento, pari al 5,4%, è tuttavia molto inferiore a quello dell’anno precedente, quando era del 10,5%, confermando una flessione che proprio nell’anno scolastico 2008-2009 era stata registrata per la prima volta.
Cambiamenti caratterizzati dal segno meno riguardano, invece, il lavoro e il reddito degli immigrati. Calano gli occupati, come era già accaduto, in modo inedito, l’anno precedente. Questa volta, però, la riduzione è ancora più marcata: 1,9% nel 2010 rispetto allo 0,8% nel 2009. Il calo è tuttavia inferiore a quello che riguarda nel complesso la forza lavoro nella regione che scende del 3,3%. Secondo gli autori del Dossier questo dato dimostra che la crisi economica ha colpito anche gli immigrati. Ma costoro più degli italiani sono riusciti a conservare l’occupazione, adattandosi a svolgere mansioni anche meno retribuite
o più precarie, come lascerebbe intendere anche l’altra novità rilevante del Dossier 2011: la diminuzione delle rimesse, dato in controtendenza rispetto agli altri anni. In Lombardia, da cui proviene un quinto (19,3%) del totale delle rimesse nazionali (6.385 milioni di euro), la flessione ha toccato il 7,2%, una percentuale significativamente più alta delle media nazionale (5,4%).
«La crisi ha impoverito anche gli stranieri, ma non li ha spinti a tornare in patria o a dissuadere i propri connazionali dal raggiungerli» ha commentato don Roberto Davanzo. Secondo il direttore della Caritas Ambrosiana «i dati del Dossier dimostrano che l’Italia è ormai un paese strutturalmente multietnico, multiculturale e multi religioso. La Lombardia, in particolare, si trova all’avanguardia di questa trasformazione. E questo, che lo si voglia o no, è un processo inarrestabile. Prenderne atto significa allora fare i conti con questa realtà. Cominciando, ad esempio, dal risolvere il paradosso dei figli dei migranti, stranieri per legge, anche se italiani per cultura. Ci sono ragazzi che nonostante siano nati in Italia, abbiano frequentato le nostre scuole e parlino meglio la nostra lingua di quella di origine della loro famiglia, possono esser un giorno rimpatriati in un paese che non conoscono, solo perché il padre o la madre perdono il lavoro e con questo il diritto al soggiorno». «Casi come questi - ha ricordato don Davanzo - sono più frequenti di quanto si pensi e dimostrano che la legge sulla cittadinanza in Italia basata sul solo jus sanguinis, per cui la nazionalità si trasmette per via ereditaria, non è più adeguata al nuovo contesto. Ben vengano, quindi, tutte le proposte per una riforma della legge». «Dobbiamo anche fare sentire i figli degli immigrati a casa loro nel nostro paese a cominciare dalla scuola – ha aggiunto il direttore di Caritas Ambrosiana. E allora è paradossale che al progressivo aumento degli alunni stranieri nella scuola le istituzioni abbiano risposto riducendo le figure di accoglienza e mediazione. Anche in questo caso molto c’è ancora da fare».

mercoledì 26 ottobre 2011

Pochi vagoni, i pendolari svengono in treno

Apprendiamo delle “giustificazioni” da parte dell’A.D. di Trenord, Giuseppe Biesuz, sulla vicenda del treno delle 18.20 da Milano per Tirano, dove, avendo la metà dei vagoni chiusi, è stata chiamata la polizia per sgomberare (e questo è il termine corretto da usare) i pendolari dai vagoni chiusi che, apprendiamo dallo stesso Biesuz, erano invece funzionanti. La risposta di Biesuz si inserisce sin troppo bene nel clima irrispettoso nei confronti dei pendolari che caratterizza questo periodo, infatti segue di pochi giorni il tentativo di criminalizzare i pendolari con l’esposizione dei sedili rotti di piazza Cadorna, o le reiterate accuse fatte ai pendolari di viaggiare “a sbafo”. Le nostre non sono provocazioni “deliranti” ma sintomo di una situazione ormai esasperata da non minimizzare.
Ad esempio, anche ieri mattina, il treno Sondrio-Calolziocorte, stracarico di studenti, aveva due vagoni chiusi su sei. Chi scrive oggi ha viaggiato su un treno con un vagone chiuso e una prima classe declassata, che offre meno posti a sedere. Il treno 10551, per il quale chiediamo da anni nove vagoni a due piani, da mesi viaggia di norma con sole cinque carrozze, e si sono verificati più volte fenomeni di svenimento, di cui abbiamo nome e cognome di vittime e testimoni. I nuovi treni “riverniciati” e presentati in pompa magna non solo hanno i problemi di sempre, ma offrono posti in meno perché Trenord ne ha esteso l’area di prima classe, con sedili che restano vuoti, senza contare i vagoni di prima declassati, diminuendo di fatto i posti disponibili per i peones. Biesuz sa benissimo che, su quasi tutti i treni, viaggia almeno una carrozza fuori servizio.
Per lui è dunque normale che il capotreno insindacabilmente chiuda metà del treno anche se gli altri vagoni funzionano? E’ mai possibile che i conducenti siano come comandanti di una nave in balìa del mare in burrasca, o non agiscono invece sulla base di precise istruzioni? Ma chi dà le istruzioni? L’A.D. di Trenord tenta anche di ripararsi, malamente, dietro al solito balletto delle responsabilità.
Sinceramente, ci saremmo aspettati che, con la nuova società, questo comportamento deprecabile e burocratico del rimpallo fosse finito per sempre, grazie ad una classe dirigente in grado di assumersi le proprie responsabilità. All’utente non gliene può fregare di meno del fatto che si possa fare o no la “ricarica”: è Trenord che deve essere attrezzata e provvedere. Come se non sapessimo che il giorno dopo quel vagone sarebbe stato nelle medesime condizioni! Dove sono finiti gli impegni solenni per effettuare la manutenzione notturna, le ispezioni notturne dell’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo? Dove sono finite le carrozze dei treni che hanno avuto la composizione decurtata? Senza contare i ritardi crescono di giorno in giorno, soprattutto sui treni più frequentati dai pendolari, anche a causa dei tagli alle composizioni e alle carrozze chiuse.
All’assessore Cattaneo, avevamo chiesto a suo tempo che, nel “pacchetto” sulla qualità legato agli aumenti, fossero inseriti altri indicatori e sanzioni adeguate, proprio perché sapevamo che sarebbe finita così. Invece abbiamo dovuto subire il 25% di aumenti di biglietti ed abbonamenti, giustificati con la necessità di assicurare le risorse per migliorare la qualità del servizio ferroviario, e dobbiamo pure subire queste ulteriori beffe. Sia dunque chiaro che non siamo disposti a subire ulteriormente accuse e beffe di questo genere, espresse da chi invece dovrebbe profondersi nelle scuse ed impegnarsi personalmente e responsabilmente a far sì non solo che certi episodi non si verifichino più. Biesuz si occupi piuttosto a come rimediare alle tante, troppe carrozze che viaggiano fuori servizio e ai tanti treni che viaggiano decurtati.
Pretendiamo le scuse formali da parte dell’A.D. di Trenord e dell’assessore Cattaneo, con la ricerca e la punizione dei responsabili.

Siamo il bengodi dei giuristi...

Insomma, la trita e ritrita polemica sulle "regole", peraltro tutte meratesi, ha stancato un pò tutti. Appena si osa far notare che sono stati messi in atto, da parte dell'Amministrazione, comportamenti al di fuori del comune buon senso (non stiamo salvando il mondo, stiamo amministrando una piccola Città...) ecco che il Sindaco alza la barriere delle "regole". Neanche fosse che solo a Merate si applichino Codice Civile e Codice della Strada...stiamo diventando il bengodi del giurista! L'ultima polemica nasce dalle solerti sanzioni elevate dalla Polizia Locale (a cui va tutta la nostra stima per le condizioni ambientali nelle quali deve operare) nel corso della manifestazione podistica "Tutti assieme a Merate". Pur potendo condividere in linea di massima la necessità che le auto vengano parcheggiate negli appositi stalli, è cosa nota a tutti ed evidente, che durante manifestaizoni di intenso richiamo qualcuno possa posteggiare in zona vietata, appositamente predisposta dagli organizzatori per accogliere al meglio tutti quei visitatori che vogliono rendere omaggio, con la loro presenza, alla Città di Merate. Domenica, come ormai noto, la Polizia Locale ha avuto mandato di sanzionare gli "indisciplinati" e tutto ciò per rispetto delle regole, assurte a leviatano del cittadino medio. Invece, mi domando, come mai all'inaugurazione della T-area, inaugurazione alla quale il Sindaco ed i suoi maggiorenti erano presenti al completo, chiunque, ha parcheggiato fuori dagli stalli (addirittura arrampicandosi sulle aiuole con i propri fuoristrada) senza prendere alcuna sanzione? La risposta è ormai nota a tutti ed in pochi continuano a sostenere l'operato dell'attuale Giunta, direi molto "a random". Come sempre queste "regole" si impongono solo ad alcuni, mentre i soliti noti ne sono esentati: ma ci faccia il piacere...
Speriamobene

martedì 25 ottobre 2011

Divieto di sosta, c'è chi può e chi non può... loro possono

Riceviamo e pubblichiamo


Sabato e domenica mi sono recato nel nuovo bar dell'Area Cazzaniga è ho notato questo
  • Sabato 22/10/2011 alle ore 15.45 circa notavo 2 autovetture parcheggiate sempre sul percorso pedonale, avviso la polizia locale al numero di telefono cellulare 3484208071, risponde una voce femminile e segnalo la presenza delle autovetture, avvisando che ho fotografato le macchine e che se necessario invierò le immagini al sindaco, l'operatrice mi assicura che effettuerà un sopralluogo.
  • Domenica mattina alle ore 12.30 circa vedo ancora le auto parcheggiate, chiamo nuovamente la Polizia Locale, mi risponde una voce maschile, segnalo sempre la presenza delle autovetture e che se fosse necessario posso inviare le fotografie, ma l'operatore mi liquida dicendo di fare quello che voglio entre io vorrei che lui facesse il proprio dovere.
  • Ho visto le stesse auto posteggiate sul passaggio pedonale anche la sera tardi.

Scrivo sperando nella pubblicazione di questa segnalazione, sperando che il vostro gruppo si faccia carico di segnalare la vicenda all'Amministrazione Comunale perchè se la legge vale deve essere uguale per tutti se no il buon senso deve essere utilizzato con tutti.
Si allegano fotografie.
Ringraziando vivamente porgo distinti saluti.

Un cittadino

lunedì 24 ottobre 2011

Treno al buio, la Polfer sgombera i pendolari

Il treno delle 18.20 Milano-Tirano di questa sera, 24 ottobre 2011, aveva la metà delle carrozze, ovvero quattro degli otto vagoni, spente e, teoricamente, fuori servizio. Solo che quel treno è fondamentale per il ritorno a casa di circa 1000 pendolari e quindi i pendolari sono saliti - evidentemente perchè alcune porte si sono aperte - sulle carrozze chiuse.
Il capotreno, invocando non meglio precisate "norme di sicurezza", ha detto che il treno non poteva partire se non venivano sgomberate le carrozze spente. Facile a dirsi, in quanto le centinaia di persone salite non ne avevano la minima intenzione. Succede infatti frequentemente che delle carrozze viaggino con le luci spente e/o le porte chiuse, dato il precario stato di manutenzione del materiale viaggiante. Se così non fosse, i livelli di affollamento già da svenimento sarebbero, sulle tratte più frequentate, assai peggiori.
Visto che i pendolari non volevano scendere, Trenord ha deciso di chiamare un plotone di poliziotti (pare una decina) per far sgombrare i pendolari dai vagoni. Inutile dire che le centinaia di persone scese sono poi dovute salire sul treno successivo, il quale ha viaggiato, questo sì, in condizoni accertate di insicurezza, in quanto c'erano persone anche negli intercomunicanti. Per la cronaca, il treno è poi partito con 30 minuti di ritardo, con sole quattro carrozze funzionanti.
Veramente viene da domandarsi se non sia iniziata una nuova stagione in cui chi dovrebbe essere al servizio dei cittadini si arroga invece il diritto, mostrando i muscoli con la forza pubblica, di fare quello che vuole. Altro che la tanto sbandierata "attenzione al cliente", di questo passo presto per prendere il treno ed esercitare il nostro diritto alla mobilità, al lavoro e allo studio ci troveremo a dover affrontare manganelli e lacrimogeni.
Attendiamo risposte precise e concrete dalla Regione Lombardia, "regolatore" dei servizi ferroviari, con una indagine trasparente su quanto è accaduto, l'erogazione di sanzioni significative per il mancato rispetto del Contratto di Servizio da parte del Gestore e la punizione dei responsabili che hanno messo in servizio un treno che non poteva viaggiare per evidenti carenze nella manutenzione.
Anche perchè quest'anno abbiamo subito il 25% di aumenti di biglietti ed abbonamenti, giustificati con la necessità di assicurare le risorse per migliorare la qualità del servizio ferroviario. Se questa la chiamiamo qualità...

domenica 23 ottobre 2011

Multe selvagge

Riceviamo e pubblichiamo

Buon giorno,
stamane ho partecipato alla manifestazione podistica che si è tenuta a Merate. Al termine della gara ho trovato una bella multa per divieto di sosta sul parabrezza della mia macchina. Ma io l’avevo posteggiata dove mi avevano detto quelli del servizio d’orine. Ho cercato un vigile ma non c’è stato verso. Ho saputo che è stato il vostro sindaco a ordinare di fare le contravvenzioni. Lo so di avere parcheggiato fuori dalle strisce ma sono stati gli organizzatori a dire dove mettere l’auto. E poi non dava fastidio a nessuno e non intralciava la circolazione. Non è una bella accoglienza per chi viene da fuori come altre centinaia di persone ricevere questo trattamento. Il rispetto delle regole è sacrosanto ma occorre un po’ di elasticità mentale e di comprensione della situazione. I meratesi si lamentano sempre che la città è morta e che non si riesce a organizzare niente, ma quando qualcuno promuove delle iniziative il Comune sembra che voglia punire i partecipanti.
Gente svegliatevi, la prossima volta pensate bene a chi votate. Vi ringrazio per quello che potrete fare per approfondire la questione.

Filippo