“Le famiglie povere sono prive di diritto a sostegno pubblico, diversamente da quel che accade all’estero, non c’è per esempio diritto ad intervento pubblico a casa dell’anziano non autosufficiente, possono venir meno a discrezione degli enti. La politica nazionale si è comportata come se la realtà del paese non si fosse modificata e continua ad identificare il welfare con le pensioni e gli ospedali”
L’ interrogazione che i Consiglieri Comunali del gruppo di “Insieme per Merate” hanno presentato il 4 aprile e che è stata discussa in Commissione Servizi il 6 Maggio ha voluto portare all’attenzione dei Consiglieri Comunali tutti la necessità di verificare lo stato di emergenza delle famiglie a Merate insieme al tema della compartecipazione dei costi, così come oggi avviene secondo il regolamento di applicazione l’ISEE in vigore dal 9 aprile 2002. Nella discussione del 6 maggio l’Amministrazione ha illustrato come si sta svolgendo la sperimentazione del “fattore famiglia”, istituito nel febbraio 2012 dalla Regione Lombardia, che potrebbe sostituire l’utilizzo dell’ISEE.
Raccogliamo pertanto l’invito espresso dall’Assessore Emilio Zanmarchi, che nel corso dei lavori della Commissione ha recipito la sollecitazione ad avviare un confronto su questi temi, con una prima nota che contiene una serie di argomenti da affrontare in Commissione.
ISEE O FATTORE FAMIGLIA
Lo scorso 27 maggio 2013 la conferenza unificata Stato-Regioni ha dato via libera formale alla revisione del vecchio sitema ISEE. L’intesa con le Regioni che prevede il rafforzamento del principio secondo il quale le Regioni (ma anche i Comuni) potranno aggiungere ulteriori criteri di selettività sulle condizioni economiche dei soggetti beneficiari, dovrebbe aver fatto superare lo stop imposto nel dicembre 2012 dalla Regione Lombardia al raggiungimento dell’accordo.
E’ nostra opinione quindi che i recenti sviluppi del dibattito nazionale sul decreto di revisione dell’ISEE prevista dalla legge 214 del 22 dicembre 2011 porteranno i Comuni alla revisione degli strumenti attualmente in uso secondo obiettivi che sono ampiamente condivisi
La Lombardia potrebbe “ostinarsi” a voler percorrere comunque lo schema che va sotto il nome di “fattore famiglia” oppure far prevalere la necessità di lavorare entro i confini nella normativa nazionale dell’ISEE modificato.
In entrambi i casi però i tempi che la revisione normativa potrebbe richiedere per entrare in vigore potrebbero non coincidere con l’urgenza di intervenire su un tessuto sociale che si trova in piena emergenza.
Siamo pertanto convinti che occorra predisporre per settembre 2013 una serie di interventi che “anticipi” alcuni possibili correttivi dell’ISEE nuovo, oltre che dare vita a nuove iniziative che siano di contenimento del fattore povertà.
Per correttivi intendiamo una revisione dei criteri generali per la determinazione delle tariffe nella percentuale di copertura dei costi previsti per i singoli servizi, e la differenziazione della contribuzione da parte degli utenti mediante le fasce ISEE.
Pensiamo inoltre che chi vede variare sensibilmente il suo reddito debba poter certificare ai fini ISEE la sua situazione in tempi più rapidi degli attuali 12 mesi. Ricordiamo che chi va in cassa integrazione provenendo da un reddito lordo fino a 2.075 euro percepisce 959 euro lordi, e chi aveva stipendio superiore arriva a percepire 1.152 euro lordi.
L’aspettativa di una aggravamento della situazione sociale ed economica risiede nel fatto che la crisi economica è ad alta intensità (la caduta del PIL nel periodo 2008-2013 è stata pari al 8,3%), ma soprattutto si sta prolungando nel tempo.Tale convinzione risiede nella lettura di queste cifre:
- Le previsioni sul 2013 di arretramento del pil del 1,3% implica che la caduta si fermi nel secondo semestre. Questa ipotesi già ora è facile considerarla dissolta.
- Infatti l’ ISTAT ha pubblicato (31 maggio) il dato della disoccupazione raggiunto al 30 aprile che è pari al 12%,(il dato del 30 marzo 2013 era dell’11,5%)
- I consumi interni continueranno a diminuire (e l’IVA aumenterà provocando ulteriore riduzione dei consumi)
NON SOLO INTERVENTI MA ANCHE SERVIZI
- Il Comune di Merate ha uno strumento “Regolamento Comunale per la concessione di sovvenzioni e contributi, ausilii finanziari per l’accesso agevolato ai servizi socio-assistenziali” in vigore dal 2007. In esso trovano spazio una serie di interventi per le persone adulte in difficoltà, per le persone anziane e con disabilità. I disagi sociali che tipicamente emergono sono quelli dell’accesso alla casa, con la enorme difficoltà di costruire una serie di alloggi per l’emergenza e la caduta del reddito e l’impossibilità di far fronte a spese base (alimenti/ utenze/mediche). In questi casi le uniche strade sono i pochi soldi erogati “una tantum” dal Comune ed i banchi alimentari (Caritas/Croce Rossa /Parrocchie). Chiediamo pertanto di portare in Commissione la presentazione di come nel corso dell’anno 2012 siano stati impiegati gli strumenti previsti dal Regolamento comunale di sopra. In particolare quali interventi integrativi (art.16) quali straordinari (art.17) quali sostitutivi (art 18) siano stati attuati. Chiediamo inoltre di presentare come si intervenga sui servizi e interventi per anziani e disabili.
- La politica delle erogazioni di contributi monetari è molto critica ( limiti di risorse disponibili, può aggravare segni di disagio sociale (le dipendenze), ma se non si previene l’emergenza, occorre prendere atto che è l’unico intervento che si può fare. C’è il rischio che la riduzione delle risorse spinga il welfare ad orientarsi sulle situazioni emergenziali sacrificando investimenti verso politiche, servizi ed interventi preventivi ed orientati alla costruzione del benessere delle comunità locali. Chiediamo di affrontare il tema di quale strategie di contenimento delle fragilità si possono attivare in continuità con le politiche regionali: quale è lo scenario 2013 dei Fondi Sociali regionali? quanti buoni sociali e voucher sono utilizzati da cittadini meratesi?
- Già oggi è evidente l’impossibilità del Comune di far fronte da solo alla situazione delle emergenze. Nel regolamento citato sopra si legge: “...attraverso la funzione di segretariato sociale vengono attivati interventi di consulenza/chiarificazione/filtro ed invio ai servizi”. La recente ripresa dell’attivazione del Segretariato sociale promossa dall’Amministrazione che ruolo potrà giocare a breve termine sett 2013-2014? I cittadini in grande difficoltà sono anche quelli privi di reti di protezione proprie, ma nonostante l’attenzione messa nei testi legislativi al ruolo del terzo settore e volontariato, siamo in una situazione di emergenza anche per molte strutture di volontariato o imprese sociali. Le condizioni di lavoro in rapido peggioramento per fasce ampie di cittadini , soprattutto di chi è fuori dal mercato del lavoro ufficiale (coperto da strumenti quale la cassa integrazione) o autonomo sottrae inoltre vitalità delle associazioni. Vi sono esperienze di famiglie che hanno deciso di attivarsi in supporto di altre famiglie in difficoltà, sono esperienze che esprimono una intenzione educativa, ed esperienze con buona dose di flessibilità. La presenza di una rete allargata di protezione sociale offre maggiori possibilità che la fragilità non si trasformi in cronica; la Commissione può cercare di conoscere a che punto stia a Merate questo processo, può promuoverlo in collaborazione per esempio con le Parrocchie?
- Nel tentativo di mantenere un equilibrio tra i servizi e risorse c’è il rischio che le ricadute siano sulle famiglie e sugli operatori, anche la tassazione locale deve farsi carico di questa attenzione.
Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di "Insieme per Merate"