sabato 20 marzo 2010

Brugarolo, ancora una volta promesse non mantenute, ma solo uteriori sacrifici


(Il nostro Consigliere Roberto Riva)

La situazione di Brugarolo continua ad essere sottovalutata dall’attuale Amministrazione Comunale.
Negli anni passati con Fomas il Comune di Merate aveva raggiunto un accordo per ottenere una serie di interventi che avrebbero dovuto parzialmente risarcire i cittadini per i problemi creati dall’azienda in decenni di attività.
Alcuni interventi di contenimento delle emissioni rumorose avevano attenuato i disturbi, pur non risolvendo completamente la situazione.
Con il nuovo piano di ristrutturazione e con la costruzione delle nuove strutture produttive era stato consentito a Fomas di creare le condizioni per un rilancio produttivo e per affrontare il futuro con maggior serenità anche per i lavoratori.
In cambio il Comune aveva ottenuto l’impegno a realizzare un centro anziani e un asilo, servizi importanti per migliorare la vivibilità del quartiere, spesso dimenticato dal capoluogo.
Sono bastati pochi mesi di attività della nuova Giunta comunale per vanificare tutto il lavoro fatto dai precedenti amministratori.
La decisione del Sindaco Robbiani di imporre uno spostamento del percorso della linea di alta tensione che l’azienda dovrà realizzare è diventato il pretesto per Fomas per rimangiarsi le promesse fatte, giustificando la cancellazione delle strutture sociali concordate con i maggiori costi derivanti dallo spostamento.
L’azienda ovviamente si preoccupa di tutelare i suoi interessi e cerca di ridurre il più possibile i costi, è nella logica del suo ruolo e delle sue funzioni.
Ciò che stupisce ed è inaccettabile è la posizione assolutamente supina della Giunta e del Sindaco che si pongono in una condizione di sudditanza psicologica nei confronti dell’operatore privato.
La Giunta ha accettato l’impostazione di Fomas ed ha ritenuto che i maggiori costi per lo spostamento del cavo giustificassero la cancellazione degli interventi che dovevano risarcire in parte i cittadini di Brugarolo, che ancora una volta sono stati puniti dall’incapacità degli amministratori.
Questo è inaccettabile, è necessario ribadire il diritto dei residenti ad avere quelle strutture sociali che erano state promesse; non si possono accettare scambi tra i maggiori oneri di un’opera che serve esclusivamente all’azienda e l’eliminazione dei servizi alla collettività.
Ora, in sede di approvazione del piano di Governo del Territorio, l’azienda ha chiesto una serie di modifiche urbanistiche che potrebbero consentire ulteriori espansioni ed aumenti delle altezze.
Ci auguriamo che Sindaco e Giunta si ricordino di essere al servizio dei cittadini e non degli interessi di una singola azienda e neghino ogni ulteriore agevolazione a chi si è rimangiato quanto promesso in precedenza.
Per fare questo occorre però essere liberi e forti, liberi da debiti di riconoscenza e forti politicamente, possiamo sperare che questa amministrazione lo sia ?
Solo i fatti lo dimostreranno.

Roberto Riva
Consigliere comunale di
Insieme per Merate

venerdì 19 marzo 2010

Lo strano caso dello Sportello antistalking

A Lecco è in fase di istituzione lo Sportello antistalking per fornire assistenza e aiuto alle donne vittime di atteggiamenti persecutori. Verrà attivato presso l'ospedale Alessandro Manzoni, grazie anche a contributi e finanziamenti regionali. In provincia operà già un'importante realtà che offre supporto psicologico e legale in questo ambito e si tratta dell'associazione "L'Altra metà del Cielo" di Merate. La presidente Antonia Caccia aveva offerto la disponibilità del suo gruppo a collaborare all'iniziativa. Nessuno però ha tenuto in considerazione la sua proposta.
Il sospetto che nutriamo è che si voglia favorire unicamente le cooperative "filogovernative" e amiche del Centrodestra. Non sarebbe del resto una novità perchè sappiamo bene che molti servizi socio-sanitari e ospedalieri vengono affidati a strutture di Cl o inserite nell'ambito della Compagnia delle opere. Anche a Merate sta succedendo lo stesso. I tagli alle Associazioni, il mancato patrocinio al ciclo di incontri sulla Costituzione e il contributo negato agli studenti del liceo "Agnesi" in gita nella Locride lo dimostrano.
Di seguito pubblichiamo la lettera che la Caccia ha inviato per portare alla luce la vicenda e per evidenziare che lo Sportello dovrebbe essere istituito anche al San Leopoldo Mandic.

Merate, 23 febbraio 2010

Egr. Ing. Mauro BORRELLI
Direttore Generale ASL LECCO

p.c. Egr. Dott. Daniele NAVA
Presidente Provincia di LECCO
p.c. Egr. Dott. Antonio CONRATER
Assessore Servizi alla Persona
p.c. Egr. Ing. Marco PANZERI
Presidente RETESALUTE
p.c. Egr. Dott. Felice BAIO
Presidente Assemblea Distrettuale
p.c. Egr. Dott. Guido AGOSTONI
Presidente Consiglio Rappresentanza dei Sindaci

OGGETTO: Progetto SPORTELLO ANTI STALKING

Premesso che la nostra associazione ha attivato dal giugno 2001 il servizio “TELEFONO DONNA DI MERATE” che opera sul territorio del meratese e casatese a favore delle donne che subiscono maltrattamenti e violenze in ambito familiare e non, (in allegato la relazione delle principali attività svolte nell’anno 2009) riteniamo di poter essere considerate vostre “partner privilegiate” nella realizzazione del progetto in oggetto deliberato dalla Giunta Regionale con Deliberazione n. VIII/011265 del 10.02.2010.
Le nostre operatrici volontarie sono ormai da molti considerate “esperte della materia” e le nostre professioniste, psicologa ed avvocati, che da sempre operano con noi, sostengono con la loro professionalità, competenza e conoscenza le donne che si rivolgono alla nostra associazione in cerca di aiuto.
Riteniamo che lo sportello dovrebbe operare sul territorio e, quindi, per poter essere più vicino ai cittadini, pensiamo che le sedi idonee a svolgere tale delicato compito di accoglienza, ascolto e accompagnamento alla risoluzione dei problemi delle donne siano i Consultori.
Inoltre, oltre allo sportello presso il Manzoni, dovrebbe esserne attivato un altro al Mandic.
Considerando che è operativo nella nostra Provincia il Protocollo d’Intesa per l’Istituzione di una rete a sostegno delle donne vittime di maltrattamento e violenza, pensiamo, quali componenti di tale Tavolo di Lavoro, che sarebbe opportuno coinvolgere la “rete provinciale”, composta da componenti istituzionali e del Privato Sociale.
Tale rete, di fatto già esistente, dovrebbe essere la protagonista, anche per il principio della sussidiarietà ed in quanto operante da anni sul territorio. In tal modo si otterrebbe la collaborazione del territorio che è uno dei fini del progetto e, contemporaneamente, evitare la sovrapposizione di “sportelli” che hanno obiettivi simili e cioè a tutela delle donne soggette sia a stalking che ad altra forma di violenza.
Date le premesse, chiediamo pertanto la vostra disponibilità a considerare la possibilità di un nostro coinvolgimento ed una nostra partecipazione attiva nell’attuazione del progetto.
In attesa di un vostro cortese riscontro, a disposizione per ulteriori chiarimenti, ringraziamo anticipatamente per l’attenzione accordataci e porgiamo cordiali saluti.

Antonia Caccia
Presidente de L'Altra metà del Cielo

Nove mesi di Centrodestra a Merate: siamo al medioevo, altrochè "rinascimento"

La sfida delia scorsa campagna elettorale è stata condotta e vinta riuscendo ad imporre con presunzione che l'appartenenza alla Lega Nord ed al Centrodestra fosse di per se garanzia di competenza e capacita. Non è certo ancora possibile tirare un bilancio, ma nel frattempo qualcosa e emerso del "nuovo" modo di operare. Le dichiarazioni del Sindaco, contrarie al progetto già concordato per l'eliminazione dei semafori a Cernusco Lombardone, sono state seguite da una repentina marcia indietro. La vicenda ha messo in evidenza che su un fatto tecnico, un'opera necessaria e studiata a lungo, una cosa che tutti, ma proprio tutti, considerano da fare, c'era un condizionamento politico nel comportamento delia Provincia e di riflesso in quello dell'Amministrazione di Merate. Cia, se da una parte ha mostrato che non e ancora acquisita dai neoeletti la faticosa, ma necessaria, abitudine di aggiornarsi sui documenti prima di esternare, dall'altra ha messo in evidenza che la forza di Merate nel difendere il territorio meratese ora e solo verbale.
Diversa e la vicenda dell'elettrodotto di Brugarolo a servizio delia "Fomas" con la conseguente scomparsa del finanziamento per un'opera (ristrutturazione edificio dell'ex Cse con la realizzazione di un nuovo Asilo nido) a favore delia frazione e dell'intera città. In questa caso una decisione e stata presa a svantaggio delia frazione,ma ad essa gli amministratori rispondono che non era nel lara programma.
L'attivita delia Polizia locale nelle frazioni tanto sbandierata in campagna elettorale non è partita, a dimostrazione che la realtà di un organico sottodimensionato, che la precedente Giunta aveva descritto come gabbia per ogni servizio aggiuntivo, è ora diventato chiaro anche al Centrodestra.
II progetto del Cdd, Centro diurno per disabili, che verra realizzato utilizzando l'attuale sede scolastica di via Fratelli Cernuschi non è stato ancora illustrato a nessuno, anzi, la necessità di reperire finanziamenti porterà ad approvare un progetto senza prendere in considerazione la riqualificazione dell'intera area attorno ad essa (Scuola materna - Asilo nido - Semaforo di viale Verdi ne hanna bisogno), né ci saràalcuna piscina per le medesime ragioni osteggiate da chi le sosteneva un anno fa, in contrasto con il progetto gia approvato.
La sistemazione di viale Verdi è stata allontanata nel tempo: sona stati tolti dalbilancio i 300mila euro gia stanziati per ampliarne la riqualificazione e nel piano triennale dei lavori pubblici e slittata nel 2012. II che significa che è assente la volontà o la capacità di farsene carico.
Alcuni semplici passaggi nel governo della città hanna anche mostrato una confusione nel tener separato il ruolo istituzionale da quello di appartenenza ad un partito. Ci riferiamo al non coinvolgimento dei cittadini nella scelta degli "Ambrogini" o nella proposte riorganizzative della Pro Loco. Dello stesso valore la decisione di negare il patrocinio del Comune ad iniziative ritenute "di parte", come le serate di
studio sull Costituzione e il viaggio degli studenti dell"'Agnesi" nella Locride!!! Ma di questo tutto il Centrodestra si fa vanto, dimenticando che chi governa non ha ragione di delimitare i vincoli delle discussioni in atto. Non si è vista ancora alcuna innovazione, in alcun settore. II "rinascimento" culturale dov'è? Si incomincia ad avere nostalgia delia vivacita degli anni scorsi e a sperare che la Consulta torni a mostrare la progettualita di cui e capace.
La squadra del sindaco Andrea Robbiani si trova ora a fare i conti con l'approvazione del nuovo Piano di governo del territorio, un momento fondamentale nel quale la politica deve indicare quale direzione dare alla città di Merate nei prossimi cinque anni al di la delle generiche promesse fatte in campagna elettorale. Mesi fa si sono presentati dicendo che avrebbero operata "coniugando tradizione e novità per evitare l'impoverimento complessivo del territorio e dei cittadini che vi risiedono". Quello abbozzato è un progetto che fatica a emergere. Dichiarare che Merate è una città da tutelare e valorizzare non è un messaggio originale, l'hanno ripetuto in tanti. Può sembrare rassicurante, ma disegna una città addormentata.

I Consiglieri comunali di
Insieme per Merate
Battista Albani, Lella Mauri,
Achille Panzeri, Roberto Riva e Cesare Perego

giovedì 18 marzo 2010

E' in distribuzione il nostro periodico informativo "Pane al pane"

E' in distribuzione in questi giorni il primo numero di "Pane al pane", il periodico informativo del nostro gruppo. "Pane al pane": perchè vogliamo dire come la pensiamo in maniera semplice, perchè vogliamo affrontare i reali problemi e le vere esigenze di Merate. Ma anche contribuire ad "alimentare" i valori in cui crediamo e che ci spingono a impegnarci per la comunità e che sono la partecipazione, il dialogo, l'attenzione al sociale... Il giornalino raccoglie fondamentalmente quelli che abbiamo ritenuto essere gli interventi più significati pubblicati su questo blog. E' stata un'impresa non indifferente per noi che non siamo "del mestiere" e pure impegnativa sotto il profilo organizzativo ed economico. Ringraziamo pertanto chi si è adoperato per questa nuova iniziativa e per chi ci ha aiutato nella stampa. Invitiamo tutti i nostri "militanti" a passare in sede in via Trento per ritirare il materiale e consegnarlo almeno nella propria via. Quanti per motivi organizzativi non troveranno nella cassetta della posta "Pane al pane" possono inviarci una mail al nostro indirizzo e-mail insiemepermerate@gmail.com per chiederne una copia in formato elettronico. Attendiamo naturalmente commenti, consigli, suggerimenti in vista della prossima pubblicazione.

mercoledì 17 marzo 2010

Giovanni Battista Albani cede il testimone di capogruppo a Cesare Perego


(Giovanni Battista Albani)

Giovanni Battista Albani ha rassegnato le dimissioni da capogruppo della nostra lista di Insieme per Merate. Ha passato il testimone a Cesare Perego. Ci ha comunicato la decisione durante l’ultima riunione, quella di lunedì sera. Continuerà comunque a rappresentarci come Consigliere “semplice”. La scelta è stata ponderata e valutata con tutto il gruppo. Dopo quarant’anni di attività politica e amministrativa ritiene opportuno che altri si facciano avanti e si assumano responsabilità anche in vista del futuro. Ha assicurato in ogni modo che metterà a disposizione di tutti la sua profonda esperienza, la passione e la conoscenza della realtà locale. Noi non possiamo fare altro che ringraziarlo per quanto ha fatto per Merate durante la sua lunga militanza. Il passo indietro per lasciare spazio a chi è più giovane dimostra che ha sempre agito per spirito di servizio verso la comunità e amore per la nostra città e mai per ambizione personale. Lo aveva già messo in luce in occasione delle ultime elezioni, quando si è candidato nuovamente al governo di Merate nonostante la consapevolezza che avrebbe potuto perdere. Avrebbe potuto concludere la “carriera” da Sindaco in carica e invece non ha esitato a spendersi in prima persona e a rimettersi in gioco. Albani, 68 anni compiuti a febbraio, ha esordito in Consiglio comunale come vicecapogruppo all’epoca del Sindaco Giuseppe Ghezzi. Poi è stato assessore ai Lavori pubblici per diversi mandati con Giacomo Romerio, Mario Gallina e Dario Perego, Consigliere provinciale durante il mandato di Mario Anghileri e Sindaco durante la precedente legislatura. Si è iscritto alla Democrazia Cristiana, di cui è stato pure Segretario cittadino, a 25 anni. Poi ha preso la tessera del Ppi, della Margherita e ora del Partito Democratico. A Cesare Perego naturalmente il ringraziamento di noi tutti per la disponibilità e un grosso in bocca al lupo per l’impegno che deve affrontare.

martedì 16 marzo 2010

Quale futuro per la società di Merate?


Faccio seguito ai ragionamenti di questo periodo sul Piano di governo del territorio, in particolare sul tema del rilancio della città di Merate per inserire alcuni spunti che a mio avviso fino ad oggi non sono stati inseriti nel nel dibattito. L’assenza di tali aspetti la ritrovo anche nella discussione in atto a livello della Amministrazione in carica, che per ora ha svolto solo il lodevole compito di visitare le frazioni con l’ausilio dei tecnici, ma si è astenuta dall’affrontare un livello di riflessione su quale futuro potrebbe avere la città di Merate, diciamo nel prossimo decennio. Invito a riflettere sul verbo “potrebbe avere”, perché credo che la discussione non debba avere come punto di partenza la domanda “quali impieghi fare degli edifici esistenti” (Palazzo Prinetti, Villa Confalonieri...), perché non siamo chiamati a giocare una partita di monopoli per valorizzare l’esistente, ma ad di immaginare lo sviluppo della società meratese. Uso la parola società al posto di città proprio perché qui sta la differenza del pensiero che vorrei aggiungere a quanto sentito finora. In tale contesto se Palazzo Prinetti resterà vuoto per altri 10 anni , pazienza. Le forze di sviluppo sono nella società, si tratta di compiere uno sforzo di creatività per anticipare cosa potrebbe accadere, cercando di proporre progetti che hanno una possibilità reale di essere attuati.
Io invito a riflettere sui seguenti punti:
  1. Il dato demografico indica che la popolazione di Merate di 14.831 abitanti è per 3.340 unità costituita da over 65 enni (il 22%), gli under 18 sono 2505 (il 16,8%) (nel 1982 erano il 26% della popolazione). Nei prossimi 10 anni questa percentuale di anziani è destinata a salire. Siamo proprio convinti che la priorità è l’offerta di cultura verso questa ampia fascia di età e non la salute, la sicurezza economica e personale?
  2. Prendere atto che è cambiato il riferimento del territorio circostante verso Merate; attenzione non è solo Merate che è rimasta ferma, ma sono anche gli altri che si sono mossi. Cosa significa svolgere un ruolo nel territorio? Significa averne la volontà, le capacità e le possibilità. Merate aveva una leadership nella misura in cui promuoveva ed offriva dei servizi agli altri Comuni del territorio; la politica di risparmi attuali vede Merate espellere i non residenti da molteplici opportunità presenti a Merate (evitiamo anche di farli passare sulle nostre strade). Non apro l’argomento Ospedale centro di potere tolto/perso dal meratese.
  3. Quanto della crisi iniziata nel 2008 modificherà il modo di vivere dei meratesi?
Credo sia necessario offrire ai cittadini degli scenari che raccontino lo sviluppo della città e delle conseguenti scelte e questo è compito della politica non degli estensori del Pgt. Faccio un esempio:
Merate si accorge che invecchiare significa indebolirsi, promuove l’insediamento dei nuovi nuclei familiari (limitando il consumo di suolo o forse non è neppure necessario costruire, dato l’alto numero di sfitto presente) e promuove l’integrazione degli stranieri (prima o poi bisogna farsene carico qualunque giunta governi, perchè vi sono 293 minori stranieri su 2.505 under 18 meratesi pari il 11,7%). L’economia stagna o tiene con ritmi di crescita troppo bassi (0,4%-0,8% annuo) per altri 5 anni, nel frattempo gli stranieri vengono progressivamente costretti al rientro in patria, le aziende manifatturiere non si riprendono dalla caduta dei fatturati del 20-30% e proseguono nella loro espulsione dei lavoratori over 45 anni (e in massima parte delle lavoratrici). Questi cercano sistemazioni nel lavoro in nero. C’è spazio di intervento?
Le istituzioni promuovono la riqualificazione di questo personale, quindi Merate si candida a svolgere un ruolo nella formazione professionale per adulti anzi dialoga con le realtà produttive e le loro associazioni per sostenere la formazione professionale e l’artigianato, affinché possano tornare ad essere fonte di occupazione giovanile e non.
Quindi dico no allo spostare Collegio Manzoni, sì a dedicarsi all’impegno verso una scuola professionale di qualità.

Cesare Perego
Consigliere comunale di
Insieme per Merate

Nessuno pensa più a Villa Confalonieri


(Uno scorcio di Villa Confalonieri)

Villa Confalonieri è una tra le ville minori che sorgono di Merate. È stata costruita per volere del Barone Enrico Confalonieri nei primi anni del Novecento. Il porticato a tre archi, sostenuto da colonne lineari, l’importante ingresso che immette nel salone di rappresentanza con pavimento in legno e soffitto a cassettoni impreziosito da un camino, lo scalone sulla cui parete di fondo domina un dipinto che rappresenta l’albero genealogico della famiglia... sono un classico esempio delle ville / palazzo del secolo scorso e rappresentano un’architettura pregevole. Il luogo inoltre è carico di memoria e storia. Durante la Grande Guerra è stato abitato dalle suore dell’Ordine delle Orsoline e durante l’ultimo Conflitto mondiale il compianto ingneger Luigi Zappa vi ha trovato rifugio durante i rastrellamenti delle truppe nazzifasciste. Anche per questo forse si è adoperato perché diventasse nel 1973 sede del Municipio. Non è stato facile perché si è dovuto affrontare un lungo contenzioso giuridico. Piange il cuore quindi vedere lo stato in cui versa. L’attuale Amministrazione l’ha completamente abbandonata. La precedente Giunta, la nostra, aveva in programma di destinare parte degli spazi alla Provincia e aveva commissionato uno studio per restaurarla e trasformarla in sede di un polo culturale. Purtroppo chi adesso governa la città ha cassato il progetto, come avvenuto del resto per molte altre iniziative già varate e finanziate quando eravamo noi di “Insieme per Merate” in maggioranza, e nessuno sa quale sia il destino riservato a Villa Confalonieri e al suo splendido parco.

lunedì 15 marzo 2010

Lunedì prossimo si riunisce la Commissione Urbanistica

E' stata finalmente convocata dopo la richiesta da parte dei nostri Consiglieri comunali la Commissione Urbanistica, Ambiente e Territorio. L'incontro è per lunedì prossimo, 22 marzo, alle ore 18. L'ordine del giorno prevece la lettura e l'approvazione dei verbali della seduta precedente, l'aggiornamento sulla stato di avanzamento del Piano dei servizi e della Carta del paesaggio, le proposte da parte delle Minoranze sul Pgt e l'aggiornamento sul progetto preliminare del nuovo Centro diurno per disabili. Rileviamo che se non fosse stato per noi la Maggioranza non si sarebbe degnata né di affrontare l'argomento del Piano di governo del territorio né quello del Cdd. Purtroppo sembra però che in quest'ultimo caso i giochi siano già fatti perchè è stata avanzata una richiesta di finanziamento alla Fondazione Cariplo. Si è quindi persa un'occasione importante per pensare alla riqualificazione dell'intero comparto che comprende, oltre al plesso elementare di via Fratelli Cernuschi, anche l'Asilo nido e la Scuola dell'infanzia e l'intersezione semaforica di viale Giuseppe Verdi, uno nodo viabilistico fondamentale per la nostra città.

La Tia è una tassa: i cittadini hanno diritto al rimborso del 10%

La Cassazione ha stabilito che la tassa dei rifiuti, prima Tarsu o adesso Tia, è di fatto una tassa e non una tariffa. Di conseguenza hanno applicato l'iva su un importo dove non doveva essere applicata in quanto appunto "tassa". Le Amministrazioni comunali, che non hanno effettivamente colpa e che si trovano ad affrontare una situazione tipicamente italiana, stanno attendendo qualche indicazione dal Governo su come comportarsi per ottenere a loro volta i rimborsi da restituire ai cittadini. Nel frattempo però tutti gli utenti hanno ugualmente diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi. Controllando sul sito "Altroconsumo" (clicca sulla parola per accedere direttamente alla pagina) si evince che chi richiede il rimborso (che come al solito arriverà, lentamente ma arriverà) bloccherà di fatto l'Iva sulle prossime fatture. Chi non lo fa si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia, gente come anziani o fasce inferiori che non sanno i loro diritti non ne usufruiscono "in automatico", ma solo se se ne accorgono e fanno richiesta.

domenica 14 marzo 2010

Inquinamento in Lombardia: secondo l'Ue i dati sullo sono sottostimati

Il dossier europeo sulle centraline: le cifre Arpa inferiori ai valori reali del Pm10 anche del 40 per cento

MILANO - Quanto sono veri i dati sullo smog che vengono divulgati da anni ai cittadini milanesi e lombardi? Le autorità, Regione e Arpa, forniscono rilevazioni affidabili sull’inquinamento? Per scoprirlo bisogna tornare indietro di tre anni, al 31 gennaio del 2007. Quel giorno la centralina dell’Arpa a Monza registra 101 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. Ma accanto a quella stazione, in quel periodo, c’è un laboratorio mobile, sistemato lì dai tecnici della Commissione europea. Stanno facendo un «controllo di qualità» sulle stazioni di rilevamento lombarde. Il risultato di questa seconda centralina, che utilizza le tecnologie più avanzate e all’avanguardia, è radicalmente diverso: circa 180 microgrammi di Pm10, quasi 80 in più del valore che verrà riferito ai cittadini. Sarà così anche nei giorni a venire: tra il 30 gennaio e il 2 febbraio 2007, i dati che l’Arpa ha divulgato ai lombardi sono sempre più bassi di quelli reali, con «discrepanze » che vanno da un paio a 30 o 40 microgrammi. Conclude il rapporto dei tecnici europei: «La comparazione... ha evidenziato che, in particolare ad alti livelli di Pm10», la centralina dell’Arpa «sottostima le concentrazioni».
«Sottostima sistematica» - I rapporti seguenti andranno avanti con relazioni su altre campagne di controllo, concludendo che durante le prime verifiche i dati registrati dall’Arpa sono «sistematicamente » più bassi di quelli reali. Che sopra una certa soglia (120 microgrammi) la sottostima delle macchine regionali diventa «drammatica». A pagina 6 del primo rapporto (concluso nel novembre 2006, relativo a Monza), c’è addirittura una conclusione che nel testo è stata «nascosta» sotto un grafico e dice testualmente: «I dati della rete locale sottostimano i valori delle concentrazioni di circa il 40 per cento» rispetto agli strumenti dei tecnici europei.
La ricerca - I rapporti sono stati redatti ogni 6 mesi, a partire dal novembre 2006, da un’équipe specializzata del Joint research center, il Centro comune di ricerca di Ispra, direzione generale della Commissione europea che si occupa della ricerca scientifica. Il lavoro è frutto di un accordo tra Commissione e Regione Lombardia siglato nel 2006 e costato al Pirellone 6 milioni di euro. Lo studio è articolato in quattro aree: «identificazione delle sorgenti dell’inquinamento», «analisi delle opzioni tecnologiche per l’abbattimento dello smog», «monitoraggio della qualità dell’aria», «valutazione integrata». È una sorta di «bibbia» della ricerca ambientale sull’inquinamento, in corso ormai da oltre tre anni. La Regione però non ha mai diffuso i risultati. Né ai cittadini, né agli altri enti locali. Fino ad oggi sono stati ultimati 7 rapporti: il Corriere ha potuto consultare i primi sei grazie all’impegno dei «Genitori antismog», che da anni si battono per la ricerca della documentazione scientifica sull’inquinamento che le istituzioni «nascondono » ai cittadini.
Macchine e polveri - Per le rilevazioni del Pm10 nell’aria, l’unico metodo di riferimento stabilito dalle leggi europee è il gravimetrico (si pesano le polveri depositate sui filtri). È concesso usare macchine con sistemi diversi, purché siano calibrate sul metodo gravimetrico. L’accuratezza delle rilevazioni dipende in questo caso da molti fattori: tipo di macchina/centralina, manutenzione, applicazione di coefficienti per la correzione degli errori, aggiornamenti tecnologici. Per questo un certo limite di incertezza è tollerato. A colpire però nelle campagne di controllo in Lombardia, soprattutto durante le prime verifiche, è l’incertezza a senso unico: nella stragrande maggioranza dei casi, i dati dell’Arpa sono inferiori a quelli rilevati con le tecnologie di Ispra. Diciotto giorni su 18 nelle verifiche a Pioltello nel 2006; 13 su 13 a Monza nel 2007; 13 giorni su 14 a Milano- via Pascal sempre nel 2007. Ancora nel 2007 vengono realizzate altre due campagne: a Bergamo l’allineamento dei dati per la prima vola è buono; ma a Busto Arsizio, dice Ispra, la centralina «sottostima regolarmente i valori del Pm10 tra il 10 e il 20 per cento»

Gianni Santucci
dal Corriere della Sera