sabato 13 ottobre 2012

La Lega di cioccolata

Riceviamo e pubblichiamo, con riserva di verifica

Lega di governo, Lega di lotta e Lega di… cioccolata. La settimana prossima ventura durante la Festa del cioccolato le camice verdi nostrane allestiranno non uno bensì due banchetti a Merate. Sembrano così lontani i tempi quando ai cattocomunismi del PD dall’Amministrazione Comunale pidielciellinaleghista venne negato di posizionare un gazebo in concomitanza di una manifestazione pubblica perché l’iniziativa politica era ritenuta fuori luogo rispetto al contesto di una festa di piazza. Invece sono trascorsi solo pochi mesi. Gli attori però sono diversi. Evidentemente c’è chi può e chi non può. Loro possono.

Kinder

venerdì 12 ottobre 2012

Ghe pensi mì

Durante l’assemblea indetta dal neonato Comitato No Cave del Casatese- Meratese mi ha lasciato perplesso l’intervento del Sindaco di Merate.
Parlando della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) egli ha affermato che essa si configura come “fotografia” dello stato di fatto; nonostante sia stato contraddetto dall’ex Assessore all’Ambiente della Provincia di Lecco, Marco Molgora, ha insistito nella propria convinzione. In realtà la definizione di VAS è riportata all’ Art. 4 della Legge Regionale 12 per “Il governo del territorio” dell’11.03.2005, che la sostanzia nella valutazione degli effetti derivanti sull’ambiente dall’attuazione di determinati piani e programmi. Si tratta, infatti, di una procedura parallela ed indipendente rispetto a quella per l’elaborazione di un piano di governo del territorio di cui valuta l’impatto ambientale; tale indipendenza è garantita dal fatto che l’”Autorità competente per la VAS” è un professionista necessariamente diverso dal Responsabile per l’estensione del Piano.
Un altro aspetto che mi lascia perplesso è che il Sindaco ha ricordato di avere avuto contatti personali in Regione ed in Provincia con alcuni dei rispettivi Amministratori, immagino per omogeneità partitica. Penso che il rapporto fra le Istituzioni, indipendentemente dal colore partitico, dovrebbe basarsi solo su atti ufficiali. Alla Provincia il Sindaco ha chiesto di “congelare” la VAS, stop che non credo possibile in quanto la procedura è stata avviata dallo stesso Ente con atto formale, sulla base della Legge Regionale 14/1998; in effetti alla domanda circa l’esito della richiesta la risposta del Sindaco è stata molto vaga.
L’auspicio è che la faccenda non finisca come per la richiesta di un Commissariato della Polizia di Stato a Merate, ovvero con una pacca sulle spalle da parte del Ministro degli Interni Roberto Maroni, del Viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli ed un nulla di fatto.

Ernesto Passoni

martedì 9 ottobre 2012

Nace il Comitato No Cave Meratese e Casatense

Cari amici,
come certamente saprete, in questi mesi la Provincia di Lecco sta portando a termine la redazione del nuovo Piano Cave che -una volta approvato- andrà a determinare l’ubicazione degli ambiti estrattivi per il prossimo decennio. E' questo un percorso piuttosto lungo che ha preso il via nel settembre scorso e si concluderà realisticamente entro la fine dell'anno.
Tra le ipotesi inserite nei documenti preliminari, figurano alcuni possibili ambiti estrattivi di sabbie e ghiaie nel territorio meratese, ubicati nei Comuni di Missaglia, Osnago, Verderio, Merate e Robbiate.
Le Amministrazioni dei Comuni interessati e le minoranze provinciali hanno presentato in questi mesi numerose osservazioni circa i vincoli che gravano sulle aree individuate, evidenziando i gravi danni che deriverebbero dall'insediamento di nuovi poli estrattivi in queste zone, peraltro già fortemente antropizzate. La seconda VAS (Valutazione Ambientale Strategica) redatta dalla Provincia indica però come su gran parte dei siti individuati "non gravino vincoli escludenti" al loro potenziale sfruttamento.
Nelle ultime settimane, diverse associazioni del meratese (vd. elenco riportato in calce) hanno inteso dar vita ad un Comitato civico che si propone di sviluppare sul territorio attività di informazione, sensibilizzazione e contrasto, anche a supporto dell'attività svolta dai Comuni interessati. Mercoledì prossimo, 10 Ottobre, alle ore 21.00, il Comitato ha promosso un'Assemblea pubblica in Sala Civica a Merate (V.le Lombardia) con l'intento di presentare il percorso che ha caratterizzato il Piano Cave, illustrare le iniziative in programma e dar voce ai rappresentanti delle associazioni e ai cittadini che vorranno intervenire.
Nell'auspicio di poterci incontrare mercoledì, ti invito a visitare il sito internet creato dal Comitato, dove potrai trovare numerose informazioni sul tema: http://cavelecco.wix.com/meratese-casatese#!piano-cave/c14e3.
Aderiscono al Comitato: Arci LaLoco Osnago, Arci Pintupi Verderio, Associazione WWF Lecco, Comitato Ecologico Arci di Imbersago, Comitato NO Cave a Missaglia, Comitato Parco Locale del Mont​​e di Brianza, Emergency Gruppo Lecco Merate, FAI Fondo Ambiente Italiano Delegazione di Lecco, Gruppo di Acquisto Solidale di Olgiate M.ra, Gruppo Valle della Nava, Legambiente Meratese, Movimento Decrescita Felice di Merate, Progetto Osnago, Qui Lecco Libera.

Alessandro Pozzi

 SI COSTITUISCE IL
“COMITATO NO CAVE MERATESE E CASATESE”
E’ ORA DI DIRE BASTA A NUOVI SCEMPI AMBIENTALI

Le associazioni riunitesi nel presente Comitato intendono esprimere la propria contrarietà nei confronti dell’insediamento di nuovi ambiti estrattivi nei Comuni del meratese e del casatese, guardando con preoccupazione l’evolversi dell’iter che condurrà alla redazione del Piano Cave provinciale.
Come noto, i documenti preliminari redatti dalla Provincia individuano potenziali giacimenti di sabbia e ghiaia nei Comuni di Merate, Missaglia, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore, indicando come per gran parte di essi “non gravino vincoli escludenti” al loro potenziale sfruttamento, riconoscendo nel contempo gli elevati valori paesistici delle aree in questione.
Su gran parte di tali Comuni insistono infatti vincoli paesaggistici (previsti dal D.lgs. 42/2004 e DGR IX/2727 del 2011) e vincoli ambientali definiti sia dai PGT comunali sia dallo stesso PTC provinciale, trattandosi di zone di interesse per quanto attiene il sistema rurale, di interesse strategico e di riequilibrio ecologico.
L’insediamento di nuovi poli estrattivi in questi territori, arrecherebbe un grave danno ai nuclei residenziali prospicienti (per via del rumore provocato dalle attività di escavazione, delle polveri e del transito di veicoli pesanti) comporterebbe un decremento del valore degli immobili e impatterebbe negativamente sull’intero territorio meratese e casatese, che già oggi risulta fortemente antropizzato.
Tutte le Amministrazioni Comunali interessate hanno già espresso contrarietà all’insediamento di poli estrattivi nei propri territori, nella consapevolezza che lo sviluppo di tali aree debba essere ispirato al principio di salvaguardia ambientale e minimizzazione del consumo di suolo e non certo nella previsione insediativa di nuovi poli estrattivi.
Il suolo rappresenta un bene finito e non rinnovabile e la definizione di un limite al suo consumo e allo sfruttamento delle risorse ad esso legate rappresenta un compito fondamentale delle amministrazioni locali che -nello svolgimento del loro ruolo- devono tener conto del bene e delle necessità delle comunità che rappresentano piuttosto che dell’interesse di pochi, ponendo il valore della qualità della vita al di sopra di qualsiasi interesse economico.
Tali considerazioni assumono un valore ancor maggiore a fronte della grave crisi del comparto edile che comporta un decremento del fabbisogno di materiale per il prossimo decennio, così come evidenziato dai dati previsionali presentati dalla Provincia.
Per le ragioni qui sintetizzate, le associazioni riunite nel Comitato esprimono una netta contrarietà all’insediamento di nuovi ambiti estrattivi nelle aree meratesi e casatesi ed invitano la Giunta a tenere in considerazione le posizioni già espresse dagli Enti Locali, le Associazioni ed i cittadini di questi territori che a gran voce chiedono di stralciare dalla proposta del nuovo Piano Cave provinciale gli ambiti estrattivi che insistono nelle sopradette aree.

lunedì 8 ottobre 2012

Dove è finito il marciapiede in via Monte Grappa?

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata quest'oggi, lunedì, dai nostri Consiglieri di di "Insieme per Merate" circala sicurezza pedonale di via Monte Grappa.

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – relativa ad opere su via Monte Grappa

Premesso che
  • in via Monte Grappa è stata rilasciata (pratica 11037 del 29.05.’12) l’ Autorizzazione Paesaggistica, relativa alla “posa di recinzione su muretto in calcestruzzo esistente e pavimentazione ingresso ed area di parcheggio esterna”
  • nella precedente Consigliatura si rimandò detta autorizzazione in attesa di accordi con la Proprietà per la cessione di una striscia di terreno finalizzata alla formazione di un tratto di marciapiede in fregio al terreno interessato
  • detto marciapiede avrebbe, tramite attraversamento pedonale, creato continuità con il marciapiede sul lato est del tratto nord di via Monte Grappa
  • esso avrebbe costituito un primo tratto di un futuro marciapiede su via Monte Grappa nord, per congiungersi a quelli delle vie Resegone e S. Caterina, sino allo sbocco sulla stessa via Monte Grappa di fronte all'entrata di Villa Cedri
  • esso sarebbe stato coerente con il PGTU che prevede la pedonabilità protetta per tutta la via Monte Grappa
l' interrogante chiede di sapere perché: 
  • non si è dato seguito a quanto sopra auspicato
Ringraziando, saluto distintamente
Merate, 08/10/2012

Ernesto Passoni
per il Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”