Lo scorso 6 marzo sul Giornale di Merate, sono state pubblicate le spiegazione ed i commenti sia del Sindaco che del Vicesindaco di Merate, sulle ragioni che li hanno portati alla non concessione delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento della Festa di Cicognola, festa che animava la primavera meratese da 35 anni.
Il Sindaco ha ribadito, che in assenza di piena corrispondenza tra le documentazioni presentate dalle associazioni e quanto richiesto per la verifica da parte della Commissione di Vigilanza competente, lui in veste di Sindaco, non concede alcuna deroga. Ed aggiunge, come motivo di vanto “a differenza di quanto fatto dalle Amministrazioni precedenti“. Quello che non risulta accettabile in queste vicende è che l’Amministrazione ne parli come se il fatto che le iniziative a Merate vadano una dopo l’altra incontro al naufragio, sia una cosa che non li riguardi.
La posizione espressa dal Sindaco Andrea Robbiani è quella di prendere atto che le attività vengono cancellate.
Ricordiamo però che tra le richieste non ottemperate, oggetto della lettera del 21 febbraio spedita dall’Ufficio SUAP al Gruppo San Giuseppe di Cicognola si può leggere: “L’elaborato grafico non indica con quali strutture ed arredi si svolgono alcune attività che richiedono l’assembramento di più persone come la S. Messa all’aperto”. Ora, se per realizzare la Messa all'aperto per 300 persone, una Amministrazione non riesce a trovare una soluzione che non obblighi le associazioni a ricomprare le sedie od a rifare un modestissimo palco, più di una riflessione è d’obbligo.
E’ “normativamente” vietato distinguere un palco per una rock star da quello per una banda di paese o quello per un sacerdote con due lettori e quattro chierichetti? Distinguere tra assemblea al chiuso da quella all’aperto? Oppure differenziare le richieste per un impianto luci da 40.000 watt per Lady Gaga , da quello di un impianto fatto di due microfoni?
Il Vicesindaco Massimiliano Vivenzio poi cita che non era possibile far svolgere l’evento “in assoluta sicurezza”, ma questo è un termine sbagliato, visto che la sicurezza è solo governata dalla probabilità e non dalla certezza.
Ma la vera riflessione che i due amministratori avrebbero dovuto proporre doveva contenere un altro tema, e cioè quello che permetta di spiegare perché i volontari non arrivino mai all’obiettivo. Forse perché non hanno capito che il contesto normativo è cambiato? Perché pensano che i problemi siano sempre troppo complessi per essere risolti, ed i problemi sottoposti sono veramente troppo complessi per essere risolti? O perché esasperati da richieste come quella che ho citato?
E’ da questo punto che, a mio avviso, degli amministrativi devono partire parlando ai cittadini, perché ciò li riguarda direttamente. Agli amministratori spetta il compito di impostare questo percorso di aggiornamento delle associazioni, non di essere spettatori dello sfacelo di quel poco di vita collettiva che anima la città di Merate.
Perché in un frutteto, i frutti troppo maturi cadono a terra e marciscono? E’ veramente un problema riconducibile ai frutti? No, spesso essi cadono perché l’agricoltore non li ha raccolti prima.
Un politico o una maggioranza politica invece di rivendicare di “fare le cose a norma”, deve porre ai cittadini non solo delle domande, ma anche dei percorsi per uscire dal pantano.
La lettera di chiarimenti inviata dal Sindaco Andrea Robbiani , avrebbe dovuto chiudersi con un impegno a trovare una formula risolutiva adeguata al nuovo contesto normativo, perché la Festa di Cicognola potesse svolgersi, magari modificata, ma capace di mantenere in vita le forze e l’impegno dei volontari che in questi anni vi hanno dedicato talento ed energie.
I volontari di Cicognola sono stati i primi ad impostare le loro attività in modo “razionale”, occupandosi di programmazione e prevenzione, integrando diverse competenze. Sono le loro competenze che sono venute a mancare o sono quelle della classe politica che si sono trasformate? Da questa vicenda, dopo quella dellaPpro Loco, si conclude certamente che oggi a Merate gli amministratori interpretano un nuovo ruolo.
Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di Insieme per Merate
PS: nelle lettera spedita dal Comune il riunirsi di più persone è definito “assemblamento” errore certamente non voluto, ma divertente perchè compiuto da severi censori.