La precedente Amministrazione, la "nostra", quella di Giovanni Battista Albani, aveva intenzione, una volta trasferito il Cse - Centro socio educativo - di via Enrico Fermi a Brugarolo, di ristrutturare l'immobile e di dare alla frazione nuovi servizio, come l'asilo nido, un ambulatorio medico degno di tale nome e una sala riunioni per assemblee pubbliche ma anche momenti di festa o incontro privati. L'opera sarebbe stata parzialmente finanziata dalla "Fomas" come risarcimento per i lavori di ampliamento dell'attività produttiva. Il costo stimato dai funzionari dell'Ufficio tecnico comunale si aggirava sui 330 mila euro, due terzi dei quali appunto a carico della Fomas.
Peccato che i nuovi inquilini verde-azzurri di Palazzo Tettamanti hanno buttato nel cestino tutti i progetti. Ai vertici della Fomas è stata infatti imposta una variante del percorso del cavidotto di alimentazione dei nuovi impianti con un allungamento del percorso di circa 500 metri che comporta un aumento di spesa per l'infrastruttura di fra i 100.000 e i 200.000 euro. Non si comprendono le ragione della scelta visto che l'elettrodotto sarebbe stato completamente interrato e quindi senza alcuna conseguenza sotto il profilo della sicurezza e della tutela della salute umana. Magari le vere ragioni della scelta si comprenderanno quando verrà presentato in nuovo Piano di governo del territorio e qualche terreno sotto cui avrebbe dovuto passare il cavidotto da agricolo diventerà magari residenziale. In ogni modo da Fomas hanno annunciato che a fronte dell'aumento della spesa non verrà più finanziata la ristrutturazione della struttura di via Fermi, che anzi sarà messa all'asta e venduta.
Evidentemente all'Amministrazione non interessa dotare Brugarolo di luoghi pubblici di incontro né le esigenze delle giovani famiglie che devono fare i conti con liste d'attesa sempre più lunghe per un posto al nido per i figli, tenendo conto pure che sono in fase di completamento diverse abitazioni che nei prossimi anni nella frazione ci saranno presumibilmente parecchi bambini piccoli. Brugarolo insomma in un solo colpo ha perso tre importanti opportunità: l'asilo, l'ambulatorio e la sala civica.
Peccato che i nuovi inquilini verde-azzurri di Palazzo Tettamanti hanno buttato nel cestino tutti i progetti. Ai vertici della Fomas è stata infatti imposta una variante del percorso del cavidotto di alimentazione dei nuovi impianti con un allungamento del percorso di circa 500 metri che comporta un aumento di spesa per l'infrastruttura di fra i 100.000 e i 200.000 euro. Non si comprendono le ragione della scelta visto che l'elettrodotto sarebbe stato completamente interrato e quindi senza alcuna conseguenza sotto il profilo della sicurezza e della tutela della salute umana. Magari le vere ragioni della scelta si comprenderanno quando verrà presentato in nuovo Piano di governo del territorio e qualche terreno sotto cui avrebbe dovuto passare il cavidotto da agricolo diventerà magari residenziale. In ogni modo da Fomas hanno annunciato che a fronte dell'aumento della spesa non verrà più finanziata la ristrutturazione della struttura di via Fermi, che anzi sarà messa all'asta e venduta.
Evidentemente all'Amministrazione non interessa dotare Brugarolo di luoghi pubblici di incontro né le esigenze delle giovani famiglie che devono fare i conti con liste d'attesa sempre più lunghe per un posto al nido per i figli, tenendo conto pure che sono in fase di completamento diverse abitazioni che nei prossimi anni nella frazione ci saranno presumibilmente parecchi bambini piccoli. Brugarolo insomma in un solo colpo ha perso tre importanti opportunità: l'asilo, l'ambulatorio e la sala civica.
Il gruppo di
Insieme per Merate
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