sabato 19 dicembre 2009

A Brugarolo tre occasioni perse in un solo colpo

La precedente Amministrazione, la "nostra", quella di Giovanni Battista Albani, aveva intenzione, una volta trasferito il Cse - Centro socio educativo - di via Enrico Fermi a Brugarolo, di ristrutturare l'immobile e di dare alla frazione nuovi servizio, come l'asilo nido, un ambulatorio medico degno di tale nome e una sala riunioni per assemblee pubbliche ma anche momenti di festa o incontro privati. L'opera sarebbe stata parzialmente finanziata dalla "Fomas" come risarcimento per i lavori di ampliamento dell'attività produttiva. Il costo stimato dai funzionari dell'Ufficio tecnico comunale si aggirava sui 330 mila euro, due terzi dei quali appunto a carico della Fomas.
Peccato che i nuovi inquilini verde-azzurri di Palazzo Tettamanti hanno buttato nel cestino tutti i progetti. Ai vertici della Fomas è stata infatti imposta una variante del percorso del cavidotto di alimentazione dei nuovi impianti con un allungamento del percorso di circa 500 metri che comporta un aumento di spesa per l'infrastruttura di fra i 100.000 e i 200.000 euro. Non si comprendono le ragione della scelta visto che l'elettrodotto sarebbe stato completamente interrato e quindi senza alcuna conseguenza sotto il profilo della sicurezza e della tutela della salute umana. Magari le vere ragioni della scelta si comprenderanno quando verrà presentato in nuovo Piano di governo del territorio e qualche terreno sotto cui avrebbe dovuto passare il cavidotto da agricolo diventerà magari residenziale. In ogni modo da Fomas hanno annunciato che a fronte dell'aumento della spesa non verrà più finanziata la ristrutturazione della struttura di via Fermi, che anzi sarà messa all'asta e venduta.
Evidentemente all'Amministrazione non interessa dotare Brugarolo di luoghi pubblici di incontro né le esigenze delle giovani famiglie che devono fare i conti con liste d'attesa sempre più lunghe per un posto al nido per i figli, tenendo conto pure che sono in fase di completamento diverse abitazioni che nei prossimi anni nella frazione ci saranno presumibilmente parecchi bambini piccoli. Brugarolo insomma in un solo colpo ha perso tre importanti opportunità: l'asilo, l'ambulatorio e la sala civica.

Il gruppo di
Insieme per Merate

giovedì 17 dicembre 2009

Arnaboldi "avenue" e la magia dei dossi che diventano attraversamenti pedonali

Narrano le cronache medioevali che, di venerdì, qualche prelato, per tacitare i morsi della fame e quelli più crudi della coscienza, usasse la formula "Ego te baptizo piscem" per trasformare la carne in pesce. Analogamente i cinque dossi, in rigoroso verde padano, di Arnaboldi avenue, non essendo a norma in quanto tali, sono stati trasformati in altrettanti attraversamenti pedonali con dovizia di segnaletica verticale ed orizzontale. In effetti è necessario che la gran folla di pedoni che si aggira per il luogo possa utilizzare i cinque passaggi pedonali, distanziati di cento metri l'uno dall'altro, per passare dal prato di Vizzago alle abitazioni e viceversa.

Esiste la seguente nota del Ministero dei Lavori Pubblici/Ispettorato Generale per la Circolazione e la Sicurezza Stradale, con rifermimento di protocollo 2867/2001 ed oggetto "Attraversamenti pedonali rialzati":

Si comunica che gli attraversamenti pedonali rialzati non possono essere classificati come dossi di rallentamento della velocità ai sensi dell'articolo 179 del Regolamento di esecuzione ed attuazione del C.d.S., perché la loro geometria è diversa da quanto previsto dalla norma richiamata e non possono essere segnalati come rallentatori di velocità.
Le stesse opere si configurano quale modifica al profilo longitudinale di una strada e, per esse, non occorrono particolari autorizzazioni di questo ufficio, quanto piuttosto motivazioni tecniche di opportunità o necessità che lo stesso Ente (il Comune) può e deve valutare.
Tali opere possono essere eseguite dall' Ente proprietario della strada, utilizzando esclusivamente materiali previsti dalla vigente normativa e, garantendo, comunque, la percorribilità della strada, assumendosi la responsabilità di eventuali inconvenienti o danneggiamenti di veicoli che abbiano a verificarsi per effetto di tali modifiche.

Il Dirigente Tecnico Ing. Francesco Mazziotta

In buona sostanza, a causa della carenza di precisa normativa, il Ministero non dà autorizzazioni demandando all' Ente proprietario della strada di individuare le motivazioni ed assumendosene le responsabilità (sic!). Ci permettiamo di rilevare che eventuali inconvenienti potrebbero verificarsi soprattutto alle persone e non solo ai veicoli.

Ernesto Passoni

mercoledì 16 dicembre 2009

Lettera aperta del Comitato No-Elettrosmog

Pubblichiamo la lettera scritta dal Comitato No-Elettrosmog di Sartirana inerente la stazione radio base per la telefonia mobile installata in via Fontane. Come ben si comprende, nonosante le ripetute rassicurazioni, almeno aparole, dell'attuale Amministrazione, che si è rifiutata di ricorrere al Consiglio di Stata per bloccare l'iniziativa, la situazione è tutt'altro che sotto controllo e i residenti sono abbandonati a loro stessi.

Spett. le Comune di Merate

Att. ne Sindaco Andrea Robbiani
Piazza Eroi, 3
23807 Merate (LC)

Spett. le Nokia-Siemens Networks Italia SPA
Via Roma, 108
20060 Cassina de Pecchi (MI)
Fax 02.95263569

Spett. le ARPA
Via I Maggio, 21/B
23848 Oggiono (LC)
Fax 0341.266853

OGGETTO: GRUPPO ELETTROGENO PER FUNZIONAMENTO DELL’ANTENNA SITA IN VIA FONTANE

Con riferimento alla comunicazione dell’ARPA in data 24 novembre 2009, il Comitato No-Elettrosmog di Sartirana vuole comunicare quanto segue:
  • Il gruppo elettrogeno, che nel periodo dal 16 novembre al 10 dicembre, veniva disattivato dalle ore 22.30 alle ore 7.00; in data 11 dicembre ha ripreso a funzionare anche durante le ore notturne, nonostante le ripetute richieste del Comitato e dell’amministrazione comunale.
  • Vogliamo altresì comunicare che questa ripresa coincide con l’inizio dei lavori di installazione della seconda serie di antenne da parte di Vodafone - Omnitel, di cui il Comitato non era a conoscenza.
  • Vorremmo, inoltre conoscere la data prevista per l’allacciamento alla rete elettrica da parte dell’Enel. Ribadiamo che il gruppo elettrogeno dovrebbe essere usato solo per una verifica di funzionamento o in casi di emergenza e non la normalità come è accaduto dal 7 settembre ad oggi.
  • Visto il preoccupante prolificare di antenne che verranno installate, chiediamo fermamente l’avvio delle procedure per la misurazione del campo elettromagnetico nelle zone abitate circostanti, come promesso verbalmente dall’amministrazione stessa negli incontri avvenuti in frazione.
Distinti saluti

Per il Comitato No-Elettrosmog
Piero Mazzoli

lunedì 14 dicembre 2009

Il raddoppio incompleto

Il lavori del raddoppio ferroviario della tratta Carnate - Airuno che hanno interessato e stanno interessando tutt'ora Merate, specialmente Pagnano, avrebbero dovuto concludersi entro il 31 dicembre 2009 e quindi per la fine di quest'anno. Eppure all'appello mancano ancora molte opere che difficilmente potranno essere eseguite in appena due settimane, tenendo anche conto delle festività natalizie. Riportiamo di seguito una breve sintesi di quanto avrebbe dovuto essere realizzato e invece ancora manca all'appello.
  1. Il ponte è funzionale alla pista ciclopedonale per il collegamento Pagnano (rotonda vie Promessi Sposi e della Molgora/sottovia ferroviario del Nibbio) - Stazione di Cernusco. Mancano le rampe di salita/discesa.
  2. Costruzione di un ponte ciclopedonale (come sopra) sul torrente Molgora al km 18 circa (sotto il ristorante "Il Caminun") funzionale al ripristino del collegamento pedonale fra Pagnano (via Lunga) e Pianezzo. In tale ottica realizzazione di un sottopassaggio al km 18 + 294 m e di un cunicolo, a latere, per sottoservizi (fogna). Realizzazione di tratto fognario (D=30 cm) dal ponte alla ferrovia ed al pozzetto del collettore fognario intercomunale. Al ponte mancano le rampe di salita/discesa. Il sottopassaggio va sistemato quanto alla pedonabilità. Le opere fognarie non sono state realizzate.
  3. Le Ferrovie (RFI) hanno assunto in carico, come da loro regole, l’illuminazione delle sole sottovie (nella fattispecie il sottovia del Nibbio sopracitato); la realizzazione è stata effettuata dal Comune di Merate che ha richiesto, a fronte delle fatture, il rimborso. Per le sopravie, a sud e nord della Roncaglia, (vie Monte Rosa e Calendone) RFI ha solo predisposto i sottoservizi propedeutici all’ eventuale illuminazione, a carico del Comune.
Sono previste pure opere di mitigazione paesaggistica mediante piantumazioni di mascheramento delle barriere fonoassorbenti ed il ripristino delle aree a lato della ferrovia, già utilizzate per i cantieri. Da non sottovalutare neppure la questione degli indennizzi e degli espropri che devono ancora essere saldati.

Il gruppo di
Insieme per Merate