sabato 3 aprile 2010

Pgt e mobilità a Merate: un grande sogno

Ritorniamo a trattare del Pgt in corso di stesura relativamente al territorio comunale di Merate e, precisamente, parliamo di mobilità urbana. Voglio proporre, in questo mio intervento, un grande progetto di ristrutturazione dei sistemi di trasporto pubblico e di traffico cittadino che, con lo studio del Pgt, si potrebbe avviare sul nostro territorio.
La viabilità di Merate è, ovviamente, condizionata dalla presenza ingombrante della ex statale 36, oggi provinciale 342 dir, il cui flusso veicolare inevitabilmente apporta inquinamento e disagio. Tale nodo, purtroppo, può essere sciolto solo con l'intervento di enti amministrativi di ordine superiore, quali Provincia e Regione, che dovranno porsi l'obiettivo di disegnare un tracciato di variante in grado di delocalizzare il traffico di passaggio rispetto al centro cittadino. Per quanto riguarda, invece, il traffico diretto verso la città ed i suoi servizi scuole, ospedale, negozi, agenzia delle entrate sarebbe un progetto affascinante studiare ed attuare una mobilità di tipo cittadino, realizzando una rete di parcheggi di prossimità presso i quali posteggiare la propria auto e successivamente proseguire a piedi oppure attraverso veicoli elettrici a due o quattro ruote a ridotto ingombro ed impatto ambientale zero. Ragionando si potrebbe mantenere il parcheggio delle Piazze e quello della piscina a sud, individuando a nord delle situazioni speculari; ovviamente i parcheggi andrebbero attrezzati adeguatamente sullo stile dei silos milanesi dell'Atm. Presso le frazioni, presso le stazioni vicine, presso i punti di interesse territoriale si dovrebbe collocare batterie di tali veicoli elettrici, noleggiabili tramite la carta regionale dei servizi, per garantire un collegamento urbano di adeguato livello. Il centro cittadino diverrebbe una zona pedonale completa di vasta dimensione da ristudiare quale grande outlet a cielo aperto, come grande centro aggregativo, una piazza che sostituisce e migliora il concetto di centro commerciale. Nei punti più impegnativi della città, quali salite e dislivelli, per agevolare i pedoni, si potrebbe pensare inoltre all'installazione di scale mobili e nastri trasportatori ad energia fotovoltaica sull'esempio esistente di molte città. Si potrebbe pensare, inoltre, di incentivare imprese ed associazioni a promuovere tale tipo di mobilità presso i propri dipendenti in modo tale da indurre la grande parte dei cittadini che ruotano attorno a Merate a beneficiare dei vantaggi di una mobilità flessibile ed ecocompatibile.

Stefano Valagussa

giovedì 1 aprile 2010

Il diavolo e l'acquasanta

Si legge sulle cronache locali che il parroco don Luigi Conti ha assurto a novelli apostoli il capitano dei carabinieri, il tenente delle fiamme gialle, l'assessore all'istruzione e il sindaco ai quali ha lavato i piedi durante la messa in cena domini. Pensavo fosse un pesce d'aprile dato il giorno invece è tutto vero. Sull'opportunità di trasformare una funzione religiosa in una parata di autorità civili e militari ognuno la pensi come vuole. In fondo chi ricopre incarichi pubblici dovrebbe farlo per spirito di servizio, come ha indicato Gesù con il gesto del pulire i piedi ai suoi seguaci. Fa specie però che il signor curato tra i tanti abbia proprio scelto uno come il nostro borgomastro che ogni martedì mattina indossa la divisa da sceriffo per dare la caccia ai vucumprà, ai clandestini e poveri cristi, "cristi" appunto, che hanno la sola colpa di vendere al mercato cianfrusaglie da quattro soldi per avere qualcosa da mettere sotto i denti o di essere scappati dalla miseria. Uno che appartiene a un partito che predica l'odio, il razzismo, l'integralismo occidentale. Forse che basti spendere ventimila euro di denaro pubblico per le luminarie natalizie o scrivere una lettera ai presidi di non togliere i crocifissi, simbolo di fede non di tradizione, per ottenere l'indulgenza? Chissà cosa vorrebbe dire se potesse a sul confratello quel cattocomunista di don Giorgio De Capitani da Monte di Rovagnate che da anni lancia anatemi contro la Lega e le camice verdi e sferza la chiesa a riscoprire i veri valori dell'accoglienza e della radicalità del vangelo... Vorrei poi capire quale discepolo abbia interpretato il nostro sindaco. Nella parte di Pietro, che non ha esitato a impugnare una spada e mozzare l'orecchio al serve del sommo sacerdote per difendere il suo signore, vedrei bene il comandante della bemerita. Matteo, che prima di convertirsi riscuoteva i tributi per conto di Roma ladrona, probabilmente è toccato al capo dei finanzieri. A uno che si occupa di scuola e cultura calza bene la figura di Giovanni, il prediletto diventato evangelista. Avanza Giuda. Taddeo naturalmente, non l'Iscariota. Speriamo almeno...

Teo A.

P.S.: Spero vogliate pubblicare questo mio e che nessuno si offenda o l'abbia a male se mi permetto di criticare l'ordine costituito.

N.d.R.: Egregio A. Teo (???), come vede non censuriamo nulla nei limiti dell'educazione e del rispetto. Questo blog ha lo scopo di favorire il dibattito sulle vicende della città e la questione che ha sollevato è certamente d'interesse, sebbene non necessariamente rispecchia le opinioni dei Consiglieri e dei sostenitori del nostro gruppo di Insieme per Merate.

mercoledì 31 marzo 2010

Approvata all'unanimità la mozione sul distributore di metano per veicoli

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal nostro gruppo per chiedere al Sindaco e alla Giunta di adoperarsi per la realizzazione di un distributore di metano per veicoli nel Meratese, visto che la provincia di Lecco è l’unica in Lombardia a non essere dotata di tali impianti. Siamo soddisfatti non solo perché è stata accettata la nostra proposta, ma perché una volta tanto maggioranza e opposizione hanno collaborato per un obiettivo a favore di tutta la popolazione. Il Consigliere di maggioranza Massimo Adobati ha inoltre preannunciato che durante la prossima riunione proporrà un documento per migliorare ulteriormente il nostro suggerimento, mirando ad una stazione di servizio che eroga una miscela gas-idrogeno, ritenuta dagli esperti ancora meno inquinante del metano. Il punto prescelto dovrebbe essere Osnago, la cui Amministrazione comunale è già in trattativa con alcuni operatori.

Antenna di Sartirana: la precedente Amministrazione ha fatto il possibile

Nel corso del Consiglio comunale di ieri sera, martedì 30 marzo, è stata discussa la nostra interrogazione sulla stazione radio base per la telefonia mobile di Sartirana. I nostri Consiglieri si sono dichiarati soddisfatti delle spiegazioni rese, ma riteniamo opportuno precisare qualche inesattezza del Sindaco, che ha rimproverato la precedente Amministrazione di non essersi adoperata nel modo giusto per cercare di evitare l'installazione del ripetitore.
La precedente Amministrazione o, più esattamente, lo Sportello unico per le Attività produttive dell' Ufficio tecnico, non ha approvato il progetto "Nokia-Siemens" e tanto meno concesso il relativo Permesso di costruire, perchè la sentenza del Tar, giunse alla fine della legislatura. lasciando due possibilità: o l'appello al Consiglio di Stato o l'accettazione della sentenza e conseguenti rilasci dei Permessi ambientale e di costruire. La nuova Amministrazione ha optato per la seconda alternativa.
Nel caso di Merate, che è soggetta al vincolo ambientale, non vige l'istituto del silenzio/assenso, allo scadere dei 90 giorni dalla presentazione della domanda di permesso; vige l'istituto contrario allorquando non è concesso il nulla osta ambientale. Vige, cioè, il silenzio/dissenso, tanto che il Tar, cui ricorse il richiedente, diede ragione al Comune non concedendo la sospensiva rispetto al diniego, posto dallo stesso Comune, al non inizio dei lavori. In buona sostanza lo Sportello Unico ha seguito la corretta procedura. Non è vero che la precedente Amministrazione non propose una diversa allocazione; la propose in via Limito, vicino all'acquedotto ex Ciab, in posizione più defilata e lontana dalle abitazioni, ma il Tar fu di parere contrario.
Tornando a tempi più recenti ed andando nel concreto del fare, riteniamo assurdo che, a sette mesi di distanza dall'inizio del funzionamento del ripetitore, non sia stata effettuata alcuna misura di campo elettrico per verificarne la corrispondenza con i dati progettuali. Già nella Commissione Ambiente e Territorio dello scorso gennaio l' Amministrazione annunciò l' assegnazione di un ordine ad una società privata per il monitoraggio continuo e triennale del campo elettrico ma, dopo tre mesi, l' ordine non è stato ancora assegnato. Non si capisce perché, nel frattempo non si è chiesto, ufficialmente, all' Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpèa) di effettuare misure, ancorché spot. L'Arpa è un ente regionale, quindi pubblico che, su richiesta del Comune effettua, gratuitamente, le misure. Non si capisce, inoltre, perché rivolgersi a società private che comportano un esborso di denaro pubblico (13,500 € in tre anni).

NOTE A MARGINE

In sintesi i fatti si sono così succeduti:
  • 2004: richiesta Siemens (per conto Wind) di installazione di palo antenna alto 35 m + stazione a terra su area 10x10 mq in via Fontane.
  • Effettuate più riunioni in Commissione Edilizia e parere negativo per impatto ambientale (corridoio ecologico in procinto di entrata nel parco Adda Nord).
  • 2005: contestuale parere negativo dalla Sovrintendenza di Milano (Ministero dei Beni Ambientali) nella persona dell'architetto De Stefani
  • Parere positivo Arpa per quanto di competenza: campo elettrico nelle zone abitate <>
  • 2006. per l'aspetto ambientale, simulazione (Siemens e Comune) con pallone vincolato ad un filo ed ulteriore parere negativo della Commissione Edilizia
  • Inizio procedura legge telecomunicazioni (Gasparri) con il secondo passo (il primo è la Commissione Edilizia), cioè la Conferenza dei Servizi cui partecipano gli attori interessati (richiedente, comune, sovrintendenza, Arpa): a maggioranza degli Enti (Comune e Sovrintendenza) viene ribadito il diniego
  • 2008: terzo passo previsto dalla Legge con riunione presso il Ministero (partecipò il responsabile dell'Ufficio tecnico comunale architetto Ronchi) e decisione salomonica: da una parte il servizio di telefonia mobile deve essere garantito, dall' altra il Comune può individuare un posto meno invasivo, ma pur sempre idoneo allo scopo.
Nel frattempo (2007) ed in parallelo con l'iter legislativo, "Siemens" ritiene il comune inadempiente per cui invia una Dichiarazione di inizio attività (Dia), accingendosi alla installazione; il Comune si oppone, perché non è stata concessa l'autorizzazione ambientale. "Siemens" ricorre al Tar chiedendo una sospensiva del diniego comunale, sospensiva che non viene concessa, perché il Tar ritiene che il Comune, di concerto con la Sovrintendenza, abbia agito correttamente, in quanto il suo territorio è vincolato ai sensi della Legge 1497/1939 riguardo alla salvaguardia paesaggistica. In sostanza il Tar dà ragione al Comune per la negazione all' inizio dei lavori.
Il Comune individua, con sopralluogo del Sovraintendente, un posto alternativo in via Limito (al confine con Calco) presso l'acquedotto ex CIAB ed ora Idrolario (più defilato e meno invasivo ambientalmente), segnalando al TAR detta possibilità.
Il Tar entra nel merito della questione ed, in sostanza, ritiene prevalente l'esigenza di pubblico servizio (Legge Gasparri e successive modifiche) rispetto alla valenza ambientale; ribalta la sentenza precedente e dà ragione a Siemens che ha facoltà di iniziare i lavori nel posto dalla stessa indicato (via Fontane).

Quando l'invidia e il complesso di inferiorità hanno il sopravvento

Il nostro Consigliere Gabriella Mauri è il nuovo rappresentante delle minoranze in seno al Consiglio direttivo della Pro Merate. Prende il posto della dimissionaria Pinuccia Maternini. L’hanno proposta unitariamente, durante la seduta di Consiglio comunale di ieri, sia il nostro gruppo di Insieme per Merate sia quello di Merate Futura. La candidatura, votata a scrutinio segreto, è stata approvata con dieci schede favorevoli e nove bianche. Significa che, essendo assenti due dei sette esponenti delle opposizioni, si sono espressi favorevolmente oltre ai cinque membri delle minoranze solamente altrettanti della maggioranza, mentre gli altri hanno preferito non esprimersi. Sin qui nulla di strano; è nelle loro facoltà. Quello che fa più specie è che l’argomento, se vogliamo marginale e banale, sarebbe stato oggetto di un acceso dibattito tra le fila della Centrodestra. L’attuale Assessore alla Cultura Giuseppina Spezzaferri avrebbe infatti chiesto, spalleggiata dal suo capogruppo Ernesto Sellitto, di non avvallare in alcun modo la scelta del suo predecessore, la Mauri appunto. Avrebbe riferito che la Mauri vrebbe in qualche modo partecipato alla precedente gestione fallimentare della Pro loco, che la maggioranza doveva mostrare la propria superiorità politica e altre amenità del genere. Noi riteniamo che soffra semplicemente di complesso di inferiorità e che tema il confronto. Tanta gente, indipendentemente dai colori degli schieramenti, ha riconosciuto che Gabriella Mauri ha svolto il suo ruolo con competenza, passione ed efficacia. In molti tra le Associazioni lo hanno ribadito anche durante le riunioni della Consulta. Questo evidentemente infastidisce la Spezzaferri. La posizione però non è stata condivisa da tutta la maggioranza, come dimostrato dall’esito della votazione. Potremmo anche azzardare qualche nome perché chi si è astenuto non ha fatto nulla per nasconderlo. Queste persone non dovrebbero poi meravigliarsi se la Lega Nord ha superato il Popolo della Libertà: prove di forza su ruoli di garanzia che spettano di diritto alle minoranze non giovano al dialogo. Alla Spezzaferri suggeriamo che, se vuole far dimenticare chi ha lavorato prima di lei, non ha che da fare meglio, tralasciando invidia e rancori personali ingiustificati. Magari può cominciare ad arrivare in orario quando, come successo martedì sera, si svolge la cerimonia di consegna delle borse di studio agli studenti meritevoli. E’ vero che l’Assessore all’Istruzione è Emilio Zanmarchi, ma è altresì vero che la scuola rientra pur sempre nell’ambito della cultura. La presenza puntuale anche dell’Assessore Spezzaferri sarebbe stata pertanto quanto mai opportuna.

Un semplice cittadino