sabato 13 marzo 2010

Ospedale: i muri da soli non bastano

Questa mattina, sabato 13 marzo, il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera lecchese Ambrogio Bertoglio ha mostrato agli Operatori sanitari, ad alcuni Sindaci e Assessori del territorio e ai Giornalisti degli Organi di informazione locale i nuovi locali del Padiglione Villa del San Leopoldo Mandic dove troverà posto a partire dal prossimo 14 aprile il reparto di Medicina generale, con 70 posti letto di degenza ordinaria e 4 di day hospital insieme a 8 postazioni per le terapie antitumorali e alla struttura di Endoscopia. Il dottor Bertoglio ha assicurato che i 12 posti soppressi il mese scorso verranno ripristinati. Auspichiamo che sia veramente così. Alla visita ha preso parte anche l’Assessore regionale alla Famiglia Giulio Boscagli con altri esponenti dell’Amministrazione provinciale, dal quale deduciamo che il sopralluogo aveva unicamente valenza e scopo di propaganda in vista delle imminenti elezioni. Boscagli ha comunque rassicurato che nessuno intende smantellare l’ospedale di Merate e accusato quanti creano inutili allarmismi. Noi invece siamo convinti che senza la costante attenzione di Sindaci e Amministratori pubblici e delle sempre solerti e vigili Testate giornalistiche il Mandic offrirebbe molti meno servizi alla popolazione e che se non fosse stato lanciato l’allarme probabilmente adesso il nostro presidio sanitario sarebbe meno efficiente. Per questo, per quanto in nostro potere, continueremo a tenere d’occhio la situazione, a prestare ascolto alle esigenze dei Dipendenti ospedalieri e a dare risonanza alle esigenze dei meratesi. ai quali appartiene il San Leopoldo Mandic. Siamo anche certi che costruire e sistemare i “muri” non basta. Bisogna garantire personale adeguato numericamente e professionalmente e procedere all’ammodernamento tecnologico. Siamo inoltre ancora in attesa dell’istituzione dell’Osservazione breve al Pronto soccorso e della Pneumologia. Ricordiamo che nel frattempo abbiamo perso il dottor Guido Dormia dell’Urologia e che ha annunciato l’intenzione di andarsene anche il Primario di Chirurgia Pierluigi Carzaniga. Bisogna inoltre procedere alla nomina dei Direttori di Ortopedia e di Ginecologia.

venerdì 12 marzo 2010

Lunedì sera riunione di tutto il nostro gruppo di Insieme per Merate

Lunedì, 15 marzo, alle ore 21 ci troviamo presso la sede di via Trento per la riunione di tutto il gruppo di Insieme per Merate. Diversi gli argomenti da affrontare, come il Piano di governo del territorio, il nuovo Centro diurno per disabili, il tagli alle Associazioni cittadine decretati dall'Amministrazione comunale... E' importante la presenza a la partecipazione attiva di tutti.

Caso "Agnesi": il Sindaco smascherato da alunni e professori

Ill. mo Sig. Sindaco,
se fossimo in una seduta di Consiglio Comunale mi dichiarerei insoddisfatto della sua risposta.
Gli interventi di oggi su Merateonline da parte degli alunni del liceo e la documentazione che gli insegnanti avevano inviato all’assessore Zanmarchi mi confermano che c’era la decisa volontà di negare il patrocinio e il contributo all’iniziativa, al di là della mancanza della richiesta protocollata sull’apposito modulo, richiesta che bastava sollecitare con una telefonata.
E quindi resto dell’idea che sia ancora valido il teorema del pregiudizio ideologico e il collegamento col precedente del mancato sostegno agli incontri sulla Costituzione. Non bisogna confondere la connotazione politica del comitato che organizza un evento con l’evento stesso che di per se può essere politicamente neutro se ben gestito, come lo è stata la serie di incontri sulla Carta Costituzionale, con ampi spazi di sereno dibattito dopo le relazioni degli oratori. Naturalmente a chi vuole stravolgere la Costituzione fa comodo che la stessa “non debba essere difesa da alcunché”.
Quanto alle insinuazioni sulla mia credibilità lascio il giudizio ai cittadini che mi hanno accordato la loro fiducia. Proprio in virtù di questo ruolo ho deciso di intervenire sulla presente questione. Nel 2008 non sedevo in Consiglio Comunale e quindi non mi sentivo in dovere di prendere pubblica posizione sugli eventi della città. Altro che garantismo a giorni alterni!
D’altronde non sarebbe difficile trovare esempi cambiamento di posizione della sua persona nel passaggio dall’opposizione al ruolo di Sindaco.
Cordiali saluti.

Achille Panzeri
Consigliere comunale di
Insieme per Merate

Stanno massacrando la Brianza

L`asfalto della Pedemontana, la colata di cemento di Milano 4 ed ora il fiume schifoso di petrolio nel Lambro. Complimenti non ci fanno mancare nulla. E in nessun caso si tratta di eventi naturali o disgrazie divine. Sono tutti frutto degli aspetti peggiori della nostra indole brianzola: la ricerca continua, ossessiva, esasperata del guadagno da cui deriva il disprezzo per tutto ciò che non dà una resa tangibile immediata, primo fra tutti l`ambiente in cui viviamo. E io da brianzolo doc posso permettermi di affermarlo, senza che il Calderoli di turno possa zittirmi.
Ho appena letto un comunicato ufficiale che esalta la conferma dei fondi per l`ennesima strada, ovviamente necessaria, che come la Pedemontana passerà nel giardino di qualcuno, magari del conoscente, visto che abbiamo costruito disordinatamente ovunque. L`importante, da buoni brianzoli, è che sia salvaguardato il "nostro" di orticello, appena più in là, sono problemi altrui. La solidarietà, da noi, si misura con un vaglia postale, meglio se detraibile dalle tasse. Se poi, su queste strade la domenica non si potrà circolare per i valori di inquinamento, che importa, da furbetti troveremo un adesivo-lasciapassare.
L`immobiliare di famiglia (Sua) vuole edificare Milano 4, ad Arcore. Che i terreni siano sotto la tutela del Parco della Valle del Lambro è una questione marginale, basta far vedere al Sindaco (amico) un bel gruzzoletto di oneri di urbanizzazione e via. "Brianzoli, guardate che belle palazzine coi loro giardinetti curati, che metteremo lì, su quei terreni dove qualcuno si ostina a coltivare qualcosa e dove girano gli ultimi uccelli selvatici. Intanto Mediaset vi propone quotidianamente degli splendidi documentari naturalistici e poi pensate a quanto potranno guadagnare le imprese della zona, chiamate a prestare la loro opera nell`edificazione di siffatto gioiellino abitativo!"
Ecco il punto vincente! Questi "simpatici furbetti", forse sono un pelo speculatori, ma sanno che argomenti usare per farci dimenticare che un posto già congestionato come Arcore, dove passerà la Pedemontana (giusto per chi l`avesse scordato), avrà in dote altri 1.200 abitanti. Ognuno con la sua bella macchinetta, visto che non stiamo parlando di... immigrati clandestini.
Ma come? Dalla Regione in giù è tutto un proclamare la guerra al consumo di suolo! E adesso è partito pure l`attacco ai Parchi? Storie (mi sforzo di usare un termine che non incorra in censure)! Da noi in Brianza la terra se non rende subito è un investimento! Non esiste una terza via.
E poi ha ragione quell`esponente della... "I Parchi sono un carrozzone mangiasoldi, voluti da Roma, anche quelli Regionali".
Infatti mai sentito Formigoni intervenire in difesa di quello di Montevecchia, lo scorso anno, ed ora di quello del Lambro.
E si accettano scommesse che la fuoriuscita simultanea di idrocarburi in quel di Villasanta, spingerà ad interventi urgenti di bonifica (chiuso il cancello dopo che i maiali sono "fatti" uscire), e in poco tempo si avrà un bel terreno su cui farci qualcosa, magari in vista dell`Expo 2015.
Intanto il tanto pubblicizzato blocco del traffico, presentato con una conferenza stampa degna delle Olimpiadi, si riduce a... niente, visto le adesioni. Come del resto, dati alla mano, avrebbe influito sulla qualità ambientale.
Meglio così per tutti, anche per noi brianzoli, che almeno una volta evitiamo l`ennesima presa in giro dai politici che abbiamo scelto come nostri rappresentanti.

giovedì 11 marzo 2010

Un decreto anche per i pendolari


(Clicca sull'immagine per leggere l'articolo)

Una modesta proposta: la città di Merate si offra per l'Incontro mondiale delle Famiglie

“Lo scorso 19 gennaio papa Benedetto XVI ha annunciato che il “VII Incontro Mondiale delle Famiglie” si terrà a Milano nel 2012 il tema scelto sarà “La Famiglia, il lavoro e la festa”.
Al di là di quanti possono sentirsi coinvolti nell’evento Pastorale, invito a considerare la possibilità di offrire agli organizzatori milanesi, la città di Merate come sede staccata di qualche momento di questa incontro.
“Infiliamoci” nel procedere dell’organizzazione dell’evento milanese, (il Signor Parroco di Merate è vincente da questo punto di vista per proporre la richiesta, sempre che non l’abbia già fatta) vedo molteplici aspetti che potrebbero portare a compimento questa possibilità, più facile da ottenere dell’Expo 2015 , a mio avviso.
La Diocesi di Milano dovrebbe condividere una proposta che mira a distribuire sul territorio il messaggio che vuole inviare, perché in tal modo il seme viene lanciato su molti terreni e l’area meratese è terreno ancora capace di reagire.
Dal punto di vista civico/amministrativo, sarebbe un bel test sulle nostre ambizione recettive, organizzative, oltre ad occasione di scambio di idee (anche per i meratesi chiamati ad prendere parte all’organizzazione) .
Sì perché sarebbe una iniziativa della città, certo per evento diocesano, ma il cui tema è aperto alla società intera. Sarebbe occasione per mettere in pratica cosa significa ospitare, offrire proposte di valorizzazioni delle bellezze di Merate, e sostenere dei costi per questo tipo di manifestazioni.
Perché mettendoci dei finanziamenti nostri, si risulterebbe più convincenti.
Diamo la disponibilità massima alla Diocesi, perseveriamo nell’obbiettivo, mostriamo entusiasmo io mi offro volontario da subito, come genitore, come cristiano, come cittadino.


Cesare Perego
Consigliere comunale
di Insieme per Merate

mercoledì 10 marzo 2010

I Sindaci lombardi riconsegnano la fascia tricolore

I Sindaci lombardi si daranno appuntamento davanti alla Prefettura milanese il prossimo 8 aprile o in data immediatamente successiva alle elezioni, per consegnare al prefetto la loro fascia tricolore. In questo modo i Sindaci intendono protestare contro i continui e ingiustificati tagli ai loro Comuni, che si rifletteranno nevitabilmente nei servizi ai cittadini.
La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal direttivo di Anci Lombardia. “Abbiamo scelto questa data per dare modo di aderire a più sindaci possibile – commenta il Presidente di Anci Lombardia Attilio Fontana - e per elaborare una piattaforma programmatica da cui si possa partire e lavorare nell’interesse dei Comuni, perché oggi come oggi la situazione è insostenibile”.
Anci Lombardia ha inoltre spedito a tutti i parlamentari lombardi una lettera in cui si chiede una loro presa di posizione in materia di Patto di stabilità, allegando anche un documento in tal senso, controfirmato dalle principali categorie economiche della Regione attori economici.
Di seguito la lettera inviata ai parlamentari lombardi per chiedere di intervenire.

Egregio Senatore,
la situazione finanziaria dei Comuni lombardi è sempre più pesante. Nel 2009 oltre il 15% dei Comuni lombardi non ha rispettato il patto per mantenere gli investimenti e per pagare le aziende che hanno effettuato lavori e servizi. Nel periodo 2003-2007 gli investimenti dei comuni lombardi sono diminuiti del 18% in conseguenza degli obiettivi e delle regole imposte dal patto di stabilità. Per il 2010 si prevede che saranno almeno il 30% i Comuni lombardi che non potranno rispettare il patto di stabilità e si prevede inoltre una contrazione del 30% degli investimenti. Come ANCI Lombardia abbiamo promosso un incontro col mondo dell’economia, dell’imprese e del lavoro lo scorso 9 febbraio a Milano. In questo documento viene richiesta la modifica del patto di stabilità per permettere ai Comuni di svolgere il loro ruolo naturale di soggetti promotori di sviluppo economico e sociale. In questi giorni si sta discutendo del ddl 2/2010 ed in proposito ANCI ha già avanzato proposte di emendamenti. Le siamo fin da ora grati per l’attenzione che vorrà dedicare alle nostre richieste e per le risposte che intenderà dare.
Cordiali saluti.

Il Presidente di Anci Lombardia
Attilio Fontana

martedì 9 marzo 2010

L'Amministrazione "rompe" con le Associazioni culturali

Le Associazioni di artigiani dell’antica Roma possono essere considerate il seme che, nell’ottocento, iniziando nell’Inghilterra fabiana, diede vita alle Società di Mutuo Soccorso in Italia; nata nel 1866 per opera di un gruppo di Meratesi, accomunati dall’intento di favorire la fratellanza, l’unione e l’uguaglianza fra le categorie di lavoratori brianzoli. La Società aveva, infatti, come scopo primario, il mutuo soccorso nelle sue molteplici forme ed il miglioramento economico, morale ed intellettuale dei soci che ad essa aderivano, versando un modesto contributo. La Presidenza onoraria della Società venne offerta a Giuseppe Garibaldi, che, da Caprera, inviò una lettera di accettazione e ringraziamento. Fin dall’inizio, la condotta della Società fu improntata agli intransigenti criteri di rigore e moralità articolati nello Statuto.
Nel 1880, grazie al concorso degli insegnanti del locale Civico Collegio Alessandro Manzoni, venne istituita, dalla Società, la Scuola Professionale di Disegno che acquisì rilievo nel meratese. Per lungo tempo la Società e, quindi, la Scuola dovettero adattarsi a sedi provvisorie: in via Caneva e, poi in via Roma; solamente nel 1900, grazie alla donazione del Meratese Carlo Cernuschi, fatta in memoria del fratello Serafino, poterono disporre dell’edificio di viale Lombardia 14, tuttora sede della Società.
La donazione Cernuschi, inoltre, consentì ai Meratesi di disporre di una sala per spettacoli teatrali, con palcoscenico e camerini, inusuali a quel tempo. Nel 1947, in collaborazione con il Comune di Merate e l’Ente per l’istruzione pubblica di Lecco, venne istituita la sezione scolastica per la formazione di disegnatori, meccanici, saldatori, elettricisti, mobilieri, disegnatori di cartelloni pubblicitari: valenti tecnici per l’industria e l’artigianato.
Lo sviluppo sociale, la crescita economica e l’innalzamento del livello di scolarità verificatisi nel secondo dopoguerra, indussero un riordinamento delle attività della Società. Non più chiamata a svolgere quel ruolo d’avanguardia nel campo della previdenza sociale, scopo primario dalla costituzione e diventato compito dell’Amministrazione Pubblica, la Società si è rivolta allo sviluppo delle capacità e dei talenti in campo artistico: disegno, pittura, ceramica.
Di Allievi ed Insegnanti illustri si possono citare, in ordine casuale, dimenticando certamente qualcuno, i nomi di Donato Frisia, Vincenzo Trivulzio, Alessandro Scaccabarozzi, Giovanni Fossati, Francesco Torazza, Donato Frisia Junior, Giuseppe Mozzanica, Salvatore Aricò, Maria Trivulzio, Mauro Benatti, Umberto Ponzone, Rosa Sandra, Enzo Sacheli, Angelo Dozio, Antonio Scaccabarozzi, Maria Guarneri, Elide Castelli, Fernando Massironi.
Questa Società, così come altre Associazioni, svolge un compito di sussidiarietà rispetto agli Enti Pubblici nel campo dell’educazione artistica; ad esempio sono in atto collaborazioni con l’Istituto Scolastico Comprensivo e Casa Amica.
Nel 1988, l’edificio Cernuschi, aveva bisogno di un intervento di manutenzione straordinaria e, non avendo la Società i fondi per intervenire, essa donò al Comune di Merate l’edificio, allora valutato 330 Mlit. La donazione fu modale nel senso che metà delle superficie calpestabile fu destinata al Comune, la Sala Civica e metà del salone mostre; l’altra metà, perpetuamente, per le attività della Società.
Anche in virtù di questa donazione le Amministrazioni Comunali, succedutesi nel tempo, hanno sempre patrocinato le diverse manifestazioni della Scuola contribuendo finanziariamente.
La precedente Amministrazione, oltre ai 400 €/anno erogati alle Associazioni accreditate, aveva stilato una Convenzione in base alla quale ed a fronte di progetti e manifestazioni, programmati anno per anno, venivano erogati 2000 €/anno per rimborso spese.
Leggendo l’articolo di Daniele De Salvo su “Il Giorno” nel quale si annuncia il non rinnovo delle Convenzioni verso alcune Associazioni accreditate, mi sono venute in mente gli intendimenti dell’Amministrazione di Merate riguardo alla cultura ed alle identità locali; spulciando qua e là nelle Linee Programmatiche 2009-2014 si possono leggere i seguenti buoni propositi:
  • “E’ intenzione di questa Amministrazione individuare tematiche precise, che consentano il coinvolgimento delle istituzioni artistiche e culturali, le quali potranno realizzare iniziative inerenti la tematica in oggetto”
  • “Attraverso un’ attenta e rinnovata programmazione degli eventi puntiamo ad una maggiore coesione sociale, attraverso la diffusione della conoscenza dei valori delle nostre tradizioni”
  • “… recuperando le memorie storiche…”
Visti i precedenti, mi sorge un dubbio: che le Associazioni di cui all’articolo, abbiano aggettivazioni disdicevoli? Società Operaia, Banda Sociale? Oppure richiami a femminismi d’altri tempi ne “L’altra metà del cielo”? Per non parlare, poi, di Garibaldi!

Ernesto Passoni

Riferimenti:
  • Sito della Società di Mutuo Soccorso fra gli Operai ed i Contadini della Brianza – Merate: www.SOMSMERATE.it
  • Linee Programmatiche 2009-2014 della Città di Merate

Il nuovo Statuto della Regione, incontro a Casatenovo

L'associazione "Democrazia Comunità Persona" sollecitare una riflessione sul nuovo Statuto della Regione Lombardia, in modo particolare per chiederci quali siano gli effetti spazi di dialettica istituzionale e di partecipazione democratica ancora fruibili in un contesto fortemente orientato - non senza ragione, beninteso - alla "governabilità", ma soprattutto segnato da una netta tendenza alla personalizzazione del potere. E' sembrato opportuno, a tale scopo, invitare il Consigliere regionale Giuseppe Adamoli, esponente del Pd che ha presieduto i lavori di elaborazione della nuova "Carta" lombarda. L'incontro è questa sera, martedì, alle 20.45 presso la Sala civica di Villa Facchi a Casatenovo Presso la Sala Civica di Villa Facchi a Casatenovo, in via Castelbarco 7.

lunedì 8 marzo 2010

Scuola: la situazione è ormai insostenibile. La solidarietà di Dietrolalavagna

L’Associazione Dietrolalavagna, associazione di genitori operante dal 2008 nel sostegno alla scuola meratese, ritiene importante esprimere pubblicamente la propria solidarietà al Dottor Angelo Colombo, Dirigente dell’istituto Comprensivo di Merate e al Presidente del Consiglio d’Istituto sig. Ennio Airoldi nella denuncia da loro inoltrata lo scorso 15 Febbraio alle competenti autorità nazionali e locali della situazione ormai insostenibile in cui versa la scuola. Tale situazione è purtroppo comune a tutta la scuola pubblica italiana, compresa quella Lombarda. Le preoccupazioni del Dirigente e del Presidente del Consiglio d’Istituto sono anche le nostre di genitori, che vediamo messa in pericolo la continuità didattica del percorso scolastico dei nostri figli.
Riteniamo si debba porre fine a questa situazione di precarietà e auspichiamo che il Ministero adotti misure per ridare le necessarie ed indispensabili risorse alla scuola pubblica.

Patrizia Riva
Presidente dell’Associazione Dietrolalavagna

Gli studenti del Liceo in gita nella Locride, ma l'Amministrazione nega il contributo

Apprendiamo dalla stampa locale che 43 studenti del Liceo scientifico Maria Gaetana Agnesi di Merate delle classi 4C e 4F e 3 professori il prossimo 17 marzo si recheranno in gita di istruzione nella Locride. Una scelta inconsueta per una gita scolastica di solito orientata in una capitale europea. Ma i ragazzi del Liceo meratese hanno voluto coraggiosamente accogliere la proposta alternativa.
“Ne abbiamo discusso in classe, abbiamo parlato di cosa volesse significare restare anzitutto nel proprio paese e poi conoscere una realtà, che spesso è citata per fatti di sangue e di guerriglia, come a Rosarno, ma che possiede comunque delle ricchezze e delle potenzialità che sono le persone che vi abitano e che noi andremo a incontrare”.
Meno coraggioso si è mostrato invece l’assessore all'Istruzione Emilio Zanmarchi nel concedere il contributo di 1250 euro che gli alunni avevano chiesto al Comune di Merate a sostegno dell’iniziativa, che oltre al viaggio e ad una serie di incontri con realtà locali impegnate nella lotta alla ‘ndrangheta, comprende una serie di incontri preparatori tenuti da relatori del calibro di Monsignor Giro Rigoldi, del dottor Gherardo Colombo e di Aldo Pecora.
“La domanda per la concessione del contributo era ormai fuori dai tempi previsti per il piano di diritto allo studio. Come assessorato ho la possibilità di portare in giunta anche progetti eccezionali ma si tende a privilegiare quelli che si svolgono sul territorio della città o nelle sue immediate vicinanza. Altrimenti si usa un criterio di second’ordine che sia su argomenti in linea con le intenzioni dell`attuale amministrazione” ha dichiarato l’assessore e ha proseguito: “Non nascondo che il progetto mi è sembrato avere connotazioni ideologiche abbastanza marcate, riscontrabili ad esempio nei relatori e dunque non mi sono sentito di riconoscergli caratteri di imparzialità.”
Viene spontaneo chiedersi se, per caso, per essere imparziali ed essere in linea con le intenzioni dell’attuale Amministrazione si doveva forse invitare tra gli oratori anche il senatore Nicola Di Girolamo, cacciato dal Senato della Repubblica tra gli applausi del Popolo delle Libertà?
L’assessore - e quando diciamo l’assessore intendiamo naturalmente anche tutta la Giunta e il Sindaco - aveva già negato lo scorso ottobre il patrocinio a un corso di approfondimento sulla Costituzione tenuto in collaborazione con l`Istituto di Diritto costituzionale di Milano.
Sono questi i segni inquietanti di decisioni ideologiche dettate dall’alto (anche la provincia sembra che negherà il suo contributo di 2.500 euro richiestogli dal Liceo Agnesi)?
Eppure in occasione delle festività natalizie la Giunta non ha lesinato nello stanziare 20.000 euro per le luminarie.
Ma, forse, le luminarie natalizie sono più democratiche, ci sono tutti i colori : il verde, il rosso, l’azzurro…
Achille Panzeri
Consigliere comunale
di Insieme per Merate

Più donne e meno veline nelle istituzioni


Lo sapete che in Provincia di Lecco 172 lavoratrici madri si sono dimesse nel 2009? Queste te motivazioni: 47 dichiarano di aver lasciato il lavoro per problemi legati ai servizi di cura, 33 dichiarano l’assenza di una rete familiare che le possa aiutare nella cura dei bambini 27 dichiarano altri motivi, comunque inerenti l’impossibilità a conciliare vita familiare/lavoro, 21 passanoad altra occupazione, 17 dicono di essersi dimesse perché non hanno ottenuta il part- time e 27 di aver abbandonato per l’impossibilità ad ottenere orari flessibili. La fascia di età tra i 26 e i 35 appare la più interessata dal fenomeno dimissioni (115 su 172 dimissionarie).
Servono:
  • condivisione del lavoro di cura all’interno della famiglia
  • politiche del lavoro a misura di persona
  • azioni territoriali mirate a conciliare i tempi di lavoro e di cura
Lo sapete che nel nostro territorio, per il 2010, la Regione Lombardia ha tagliato del 12% dei finanziamenti sociali? Che questo taglio si aggiunge alle difficoltà dei Comuni per i minori trasferimenti da parte del Governo?
Questo significa:
  • per il distretto di Merate 262 mila euro in meno
  • per il dìstretto di Lecco 352 mila euro in meno
  • per il distretto di Bellano 120 mila euro in meno
Lo sapete che dall'attuale Governo, per tutto il Paese, contro i 340 milioni della Finanziaria 2008 e i 120 milionidi quella 2007 stanziati della legislatura di Romano Prodi, sono stati resi disponibili solo 4,1 milioni di euro? E che Regione Lombardia non ha nemmeno cofinanziato, contrariamente ad altre, il piano straordinario del precedente Governo solo perchè di Centrosinistra?
Questo significa:
  • nella nostra Regione solo 23 bambini su 100 trovano posto negli asili nido e nel Lecchese neppure il 15%, con il primato delle rette più care nel Comune di Lecco: 572 euro al mese di media
  • le sezioni primavera restano al palo
  • le famiglie con un anziano a carico non autosufficiente non dispongono di servizi adeguati e politiche fiscali coerenti
  • le scuole a tempo pieno, già poche, sono ora ridotte e i continui togli ne mettono in forse il funzionamento.
È ora di dire basta! Tenere insieme il lavoro e la cura, la realizzazione del sé con le relazioni e gli affetti, è possibile. Bisogna tornare a dirlo, bisogna tornare a crederci, bisogna rappresentano dentro le sedi decisionali: in Parlamento, in Regione, in Provincia e in Comune. Più donne nelle istituzioni perchè vivono ogni giorno i problemi del lavoro e della famiglia. Donne e non veline.
A proposito... auguri a tutte le donne dal gruppo di Insieme per Merate.

domenica 7 marzo 2010

I Sindaci scrivono al Premier per chiedere la modifica del patto di stabilità

L'1 marzo un gruppo di Amministratori locali del Meratese e del Vimercatese hanno raggiunto in corteso Villa San Martino ad Arcore, residenza privata del Presidente del Consiglio, per protestare contro la follia del patto di stabilità e per consegnargli una lettera. Ecco il testo:

Egregio Sig.
Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri

Signor Presidente,
nel 2009 i Comuni lombardi che non hanno rispettato il patto di stabilità sono il 20% del totale (nel 2008 erano il 6%). I tagli dello Stato al Fondo sociale (300 milioni a livello nazionale) avranno ripercussioni molto pesanti sui servizi ai cittadini. In Lombardia i Comuni avranno a disposizione 8 milioni di euro in meno per garantire i servizi alla persona e alle famiglie. Si stima che l'anno prossimo il numero dei Comuni che non potranno rispettare il patto raddoppierà ancora, e che gli investimenti si ridurranno del 30%. Nel 2010 i Comuni non avranno più le risorse per garantire i servizi ai cittadini e gli investimenti alle imprese. Tutti noi stiamo comunicando ai nostri cittadini le crescenti difficoltà che incontriamo nel garantire i servizi, abbiamo coinvolto il mondo economico e del lavoro, che si è dichiarato al nostro fianco.
Perché dunque la scelta sistematica di penalizzare i Comuni con continui tagli, imponendo patti di stabiiità che limitano gli investimenti? Ci viene chiesto di risparmiare riducendo gli sprechi, ma a ben vedere a sprecare i soldi pubblici non sono i Comuni italiani, e men che meno i Comuni lombardi, ma le istituzioni centrali. I tagli ai costi della politica e dell'amministrazione andrebbero fatti lì, e non a istituzioni efficienti e in grado di favorire la ripresa economica, come i Comuni.
La Pubblica Amministrazione di tutta Italia ha speso nel 2008 quasi 20 miliardi di euro in più rispetto al 2007, mentre l'insieme dei Comuni ha risparmiato 1,2 miliardi di euro. Per avere questo risultato i Comuni hanno tagliati i costi e annullato gli sprechi. Le imprese, i sindacati, le associazioni di categoria ci confermano l'importanza dei Comuni nel rilancio dell'economia e nel mantenimento dei posti di lavoro, soprattutto in tempi di pesante crisi economica e occupazionale. Spegnere una delle poche locomotive in grado di tirare fuori l'Italia dalla crisi ci pare un'operazione a dir poco miope, senza considerare che i continui tagli obbligheranno i Comuni a ridurre in qualità e quantità molti servizi ai cittadini.
Mettere in difficoltà i Comuni significa colpire i soggetti economici più deboli. Ad esempio, le cooperative sociali operano con grande merito sul territorio, ma lavorano solo se i Comuni sono in grado di pagarle chiedendo il rispetto dei contratti di lavoro. Ricordiamoci che in ballo c'è anche il lavoro di migliaia di operatori del settore. E' però avvilente che in Italia venga penalizzato proprio chi più si dà da fare per garantire servizi ai cittadini. Vuoi dire che si è perso il contatto con la realtà .
Così i Comuni devono arrangiarsi. Spesso sono obbligati a usare gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente, visto che non possono contare né su una fiscalità propria, né sulla puntualità dei trasferimenti dallo Stato, e questo a fronte di compiti sempre più ampi, frutto della cosiddetta devoluzione, cui però non si associano risorse adeguate? Un federalismo di fatto può essere conseguito solo concedendo autonomia fiscale agli Enti locali: eppure l'abolizione dell'Ici, l'unica imposta a disposizione dei Comuni, sembra andare nella direzione opposta. Per di più lo Stato non ha neppure provveduto a ripianare per intero il mancato gettito dei Comuni. E poi l'assurdità del patto di stabilità: come è concepito oggi è follia pura perché ritarda a dismisura i pagamenti degli enti locali alle imprese creditrici. Occorre modificarlo, anche per allinearci agli standard europei. Il patto di stabilità ci sta mettendo in grossa difficoltà. Gli enti pubblici hanno la fila di creditori fuori dalla porta che non possono essere pagati sebbene le risorse ci siano. E' assolutamente illogico. E ancora, i Comuni attendono ancora la completa restituzione del mancato gettito Ici per l'abitazione principale. Ogni Comune vanta crediti nei confronti dello Stato: visto che ai Comuni viene imposto di rispettare il patto di stabilità, allora che lo Stato rispetti la legge nei nostri confronti, onorando spese che invece disattende di continuo.
In conclusione chiediamo che il governo accolga le istanze che Anci avanza a nome di tutti i Comuni. In particolare:
  • vengano tolte le sanzioni ai Comuni che non hanno rispettato il patto di stabilità;
  • venga finalmente riconosciuta ai Comuni una reale autonomia finanziaria;
  • cessi il continuo taglio dei trasferimenti, che vanno ripartiti più equamente senza penalizzare le realtà più virtuose;
  • i trasferimenti di competenze ai Comuni vengano accompagnati da idonee risorse economiche.
Noi teniamo molto alla dignità istituzionale dei Comuni che rappresentiamo, ed a quella dei nostri cittadini.
Distinti saluti.

I Sindaci di Lomagna Osnago, Paderno d'Adda, Robbiate,
Verderio Inferiore Verderio Superiore,
Vimercate, Mezzago, Ornago, Bellusco, Sulbiate, Caponago,
Nova Milanese, Ronco Briantino, Ismate, e Camparada