sabato 3 luglio 2010

Scuola di Merate: la replica del Capogruppo di Maggioranza

Pubblichiamo la risposta che ci ha inviato il Capogruppo della Maggioranza in Consiglio comunale di Merate Ernesto Sellitto al post di Luciana Vidili del 1/7/2010 sulla bocciatura della mozione presentata dal nostro gruppo Insieme per Merate a sostegno della Scuola pubblica (clicca sul testo evidenziato per leggere l'intervento).

Cara Signora Vidili,
mi permetta qualche osservazione sulle Sue considerazioni.
Vorrei, in primo luogo, manifestare il mio apprezzamento per la intelligente abitudine di firmare i Suoi interventi. Cosa che purtroppo non avviene nella maggior parte dei commenti pubblicati su questo blog. Anonimato che, a mio modesto parere, ha come diretta conseguenza quella di far venir meno l'autorevolezza e la serietà degli scritti.
E' evidente che tutti noi, e sottolineo tutti, abbiamo a cuore le sorti della Scuola e in particolare dell'ICS di Merate. Ma le modalità per attuare in concreto questo proposito non possono essere solamente quelle tipiche della mobilitazione popolare che rischia, soprattutto quando ideologicamente animata, di essere inefficace. La mia intenzione in Consiglio Comunale era quella di arrivare ad un documento congiunto da votare all'unanimità nella ferma convinzione che si sarebbe potuto arrivare a questo tipo di voto.
Per fare ciò ho chiesto il ritiro dell'ODG di Insieme per Merate in modo da poter redigere per il successivo Consiglio Comunale un testo realmente, mi passi il termine, "bipartisan".
In aula ho ribadito più volte che il disaccordo era motivato dalla richiesta di adesione ad un ODG, da me più volte apprezzato nella suo contenuto, del quale era parte integrante una lettera/petizione (il cui testo non è stato condiviso prima che venisse reso disponibile per la raccolta delle firme tra la cittadinanza) da sottoscrivere come consiglieri comunali.
Modus operandi dei proponenti l'ODG (e ancor prima la petizione) assolutamente legittimo ma, converrà con me, che se interpretato alla luce del testo della petizione stessa e dei contenuti delle assemblee pubbliche alle quali ho partecipato conduce ad una lettura di parte delle cause dei problemi della Scuola e nello specifico dell'ICS di Merate.
Credo potrà capirmi ma non è possibile sottoscrivere un documento del quale non condivido (e con me il gruppo consiliare che rappresento) integralmente i contenuti.
Non ci sfuggono le oggettive difficoltà in cui versa la Scuola dell’obbligo tutta, Statale e Paritaria, a seguito della pesante congiuntura economica e della conseguente inevitabile stretta finanziaria che è particolarmente grave sul fronte dei trasferimenti dal Tesoro agli Enti Locali e, nello specifico, alla Scuola.
In questo contesto, esaminata nello specifico la situazione economico-finanziaria dell’ICS di Merate, in rapporto alle competenze e ai riparti dei trasferimenti e con il fine di permettere al Consiglio Comunale di sottoscrivere un ODG formulato per sostenere al meglio l'ICS di Merate (e non un ODG sugli "atavici" problemi della Scuola che non nascono certamente con il Ministro Gelmini) ho richiesto di modificare quanto sottoposto al nostro voto.
Le modifiche proposte avevano l'unico scopo di mettere davvero l'ICS al centro dell'impegno che il Consiglio Comunale sarebbe andato ad assumersi. Emendamenti che reputo ragionevoli e di buon senso, condivise esplicitamente all'80% da parte del gruppo Insieme per Merate (e non viceversa come in modo non veritiero riporta nella Suo intervento -che in questo modo davvero scade nel "basso profilo"-) ma che non sono state accolte, forse perché male interpretate, nella restante parte (in particolare il punto n. 2 del documento da me presentato in Consiglio). O peggio, non accolte perché andavano a colpire proprio la mal celata polemica politica di parte.
Concludo ribadendo la mia convinzione che si sarebbe potuto arrivare ad un ODG condiviso se veramente si fosse voluto redigerlo su "misura" per l'ICS di Merate nei confronti del quale rimane inalterata l'attenzione prestata dall’Amministrazione Comunale alla soluzione delle necessità ordinarie, e di quelle d’emergenza palesatesi durante l’anno di competenza 2009-2010, come ripetutamente riconosciuto dalla stessa Dirigenza dell’ICS.
Auspico, infine, che questa grave e complessa questione venga affrontata da tutte le forze politiche con grande senso di responsabilità, evitando qualsiasi tentazione di strumentalizzazione di parte, che danneggerebbe la Scuola quanto e più delle stesse ristrettezze economiche e confermo la nostra disponibilità a condurre azioni comuni e concordi tra i diversi Gruppi Consiliari, per trasmettere un segnale forte che testimoni la condivisione di intenti di fronte alle emergenze sociali e istituzionali.
Cordialità.

Ernesto Sellitto
Capogruppo di Andrea Robbiani Sindaco

Giovani ed Inciviltà

Si gira per la Città in un sabato d'estate; l'afa aumenta il senso di calore, la temperatura sfiora i 35 gradi. Un gruppo di adolescenti, non avranno 18 anni, passeggia nei pressi dell'Istituto Scolastico Frisia, deve attraversare la strada. Il semaforo diventa verde passano scherzando, ridono, bevono... ed ecco il gesto: la bottiglia di plastica che diventa rifiuto da gettare per strada! La via come terra di nessuno! La Cosa pubblica come problema altrui! E' in questa sfida educativa che tutti ci troviamo partecipi, nella necessità di fornire una via sicura a questi giovani che con la sufficienza della giovane età si avvicinano alla vita. Ed allora creiamo punti di incontro, di aggregazione, incubatori di idee e di progetti perchè l'alacrità del lavoro e dell'invenzione; il fascino della scoperta e della prova sostituisca lo stato di alienazione nel quale versano questi nostri figli bombardati da televisione e tecnologia.
Il Comune deve creare un centro polivalente di aggregazione all'interno del quale le relazioni umane sostituiscano la cibernetica; un luogo che le decine di associazioni di volontari di Merate vedano come un riferimento, come un baluardo nella sfida che ogni giorno scelgono di compiere.

R.I.

venerdì 2 luglio 2010

Un po' di chiarezza sulla sede di Lario reti holding a Merate

Pubblichiamo un comunicato del CdA di Lario reti holding, la SpA pubblica che si occupa della rete idrica e ha assoribito Ecosystem, circa la sede di via Cerri.

Le reiterate e logore esternazioni localistiche (Merate contro Lecco) pretestuosamente derivate dalla locazione della sede di distretto di via Cerri, non consentono agli amministratori di Lario reti holding di evitare una corretta informazione specifica agli utenti dei servizi erogati dal Gruppo. In sede di fusione tra Acel, Ciab, Ecosystem e Rio Torto gli 82 Comuni soci (tra i quali Merate), di Lario reti holding, hanno approvato un piano industriale di decentramento in sette distretti dei servizi di sportello e di primo intervento. La sede, ex Ecosystem, veniva mantenuta come sede di distretto di Merate.
Coerentemente, già nell’autunno del 2008, è iniziato un confronto intenzionalmente costruttivo per un accordo teso a ridurre l’occupazione degli spazi del Gruppo (Lrh, Acel, Age), e a liberare aree destinabili in locazione a terze parti.
L’interlocutore corretto non poteva che essere il contraente dott. Luigi Galbusera, amministratore unico di Ecosystem Immobili, proprietario dello stabile, affiancato dal rappresentante legale del Comune socio di maggioranza della società immobiliare e cioè il sindaco del Comune di Merate.
Gli intenti degli amministratori di Lrh, tenuti alla giustificazione dei costi fissi e variabili in modo corretto ed equanime verso tutti i soci, erano e sono tuttora riconducibili alla continuità della presenza in via Cerri, compatibilmente con i progetti alternativi di utilizzo dell’immobile che ci venivano comunicati.
Il canone d’affitto giustificabile per Lario reti holding non poteva che essere in qualche misura omogeneo con quello, sostenuto per altre sedi di distretto (attualmente, di media, tre volte inferiore).
Il rapporto è lentamente trascorso nel confronto tra le argomentazioni di parte per gli importi reclamati e giustificabili. Pertanto, la posizione di Lario reti holding, che in ogni caso ha cercato di evitare pregiudizi contingenti alla proprietà dell’immobile, non ha carattere di morosità.
Irruzioni improprie e scoordinate non hanno favorito una rapida composizione del contraddittorio.
Recentemente, in seguito a un costruttivo confronto tra il sindaco Andrea Robbiani e gli amministratori di Lrh, è emersa una soluzione, preliminarmente approvata dal CdA di Lrh, attualmente oggetto di perfezionamento da parte del dott. Galbusera. L’accordo impegna Lrh a mantenere gli importi corrisposti precedentemente, ma ripartiti in quota per canone d’affitto e in quota per partecipazione finanziaria a Ecosystem Immobili.
Il Gruppo Lario reti holding, in nome e per conto di tutti i soci pubblici, sta affrontando un quadro di riposizionamento dimensionale che leggi e disposizioni vigenti e incombenti, sia per l’energia che per i servizi idrici, conducono a un perimetro di presenza minimo provinciale.
È fondamentale, nella direzione di un esito positivo a favore di utenti e soci, una guida strategica e il sostegno degli azionisti. Viceversa, la riesumazione di argomentazioni pretestuose e angolari risultano fuorvianti.

Il Consiglio di Amministrazione
di Lario reti holding S.p.A.

La spesa pubblica non scende mai e le tasse aumentano

La spesa pubblica non scende mai e, nemmeno nei prossimi anni, il totale delle spesa della Pubblica Amministrazione sarà in diminuzione. La previsione non è figlia di strani riti preistorici ma è solo l’effetto dell’analisi di quanto accaduto negli anni precedenti e di quanto potrà accadere applicando le norme contenute nella manovra Tremonti-Bossi. Nei passati anni i Comuni hanno dato 2,5 miliardi al bilancio della P.A. contro 5 miliardi di peggioramento del bilancio dello Stato. Per il futuro le cose purtroppo non andranno diversamente. Infatti, la manovra del Governo prevede che ci siano dei tagli ai trasferimenti erariali di Comuni, Province e Regioni. Questi tagli, 13,3 miliardi di euro a regime, comporteranno un risparmio per il bilancio dello Stato. Questo risparmio, però, per tradursi in una diminuzione della spesa complessiva dovrebbe essere accompagnato da un tetto di spesa complessivo della P.A. o da un taglio equivalente alle entrate (abbattimento pressione fiscale). Siccome nessuna di queste due misure è stata assunta, è chiaro che i tagli agli enti territoriali serviranno solo per finanziare il deficit, ossia per colmare lo spazio che intercorre oggi fra entrate ed uscite.
Questo modo di fare i conti, sostanzialmente, produce uno spostamento della centrale di spesa dal territorio a Roma senza però avere nessun effetto sulla riduzione della spesa complessiva.
Non solo! L’emendamento dal relatore di maggioranza presentato all’art.14 del decreto in Commissione Bilancio, oltre a non avere nessun effetto sostanziale sui saldi, confonde l’alta capacità fiscale dei territori con la virtuosità. Se a Como l’applicazione di un’aliquota standard produce 100 di gettito e a Lecco 99 mi spiegate perché il primo comune è giudicato virtuoso ed il secondo no?
L’emendamento del relatore sembra, inoltre, far pensare che il Governo conti sul taglio ai trasferimenti a prescindere dalla regola del Patto di stabilità interno che sarà adottata per gli anni 2011 e seguenti. Se così fosse, ci sarebbe un’ulteriore differenza fra quanto assicurato nei tavoli istituzionali di questi giorni e quanto poi viene trasmesso in Parlamento.
Diversi sono gli interrogativi che si pongono in questi giorni: chi del Governo parla con gli Enti locali dice il pensiero di chi rappresenta? La linea del Governo è chiara o dipende dai rapporti di forza che si determinano nei vari momenti? Qual è il Comune virtuoso, quello che incassa o quello che non spende piu’ di quello che incassa?
Il mio Comune. Olgiate Molgora, porterà in Consiglio comunale il Bilancio consuntivo 2009 con un avanzo di oltre 1 milione e trecento mila euro. Questo avanzo è prodotto dal non potere spendere per il patto. Nel 2010, questi soldi non si possono spendere e neppure essere utilizzati per sanare uno sfondamento del patto. Sono soldi immmobilizzati, fuori dal ciclo produttivo locale.
In più, teoricamente, potrei andare in dissesto se violo il patto per una emergenza, pur avendo in cassa più di un milione. Il meccanismo è perverso e deprime la realtà locale, ma il peggio, per i cittadini e le imprese, sta per arrivare: un altro tributo sugli immobili. Quindi, un aumento delle imposte! Ma il vero problema è che se non si taglia la spesa centrale, tra qualche tempo, dovremo fare un’altra manovra.

Ambrogio Sala
Assessore ai Servizia alla persona
di Olgiate Molgora

giovedì 1 luglio 2010

Gelmini e Tremonti dovrebbero andare in Brianza per essere compresi

Sarebbe stata sicuramente contenta la Ministra Gelmini se avesse assistito, lunedì scorso, alla seduta del Consiglio comunale della Città di Merate. E avrebbe sorriso compiaciuto il Ministro Tremonti: “Bisogna andare in Brianza per essere capiti!”.Un po’ meno soddisfatte saranno invece le 650 persone che hanno firmato la lettera di sostegno al documento inviato dal Dirigente scolastico del Manzoni che illustra le difficoltà gestionali in cui versa l’Istituto. Insieme per Merate ha presentato, nella seduta del 28/06/2010, l’ordine del giorno “Per il sostegno dell’Istituto Comprensivo Statale A. Manzoni di Merate” in cui si chiedeva alla Maggioranza di condividere l’appello che sarebbe stato poi inviato agli organi competenti, in primis al Ministero della Pubblica Istruzione. Il consigliere Sellitto ha risposto che erano d’accordo con quanto scritto all’80% ma, a causa del rimanente 20% di disaccordo, si chiedeva alla Minoranza di ritirare l’ordine del giorno e di ricominciare da capo lavorando insieme.
E delle 650 firme che ne facciamo?
Questo in sintesi quanto risposto dal consigliere Gabriella Mauri di Insieme per Merate. Come è possibile emendare un documento letto, condiviso e firmato da così tante persone?
Due le possibilità: o buttarlo nel cestino oppure presentarlo senza la condivisione della maggioranza. La Mauri, dopo essersi consultata con i colleghi del proprio Gruppo consiliare, ha optato decisa per la seconda soluzione, pur dispiacendosi perché, ovviamente, se il documento fosse stato sottoscritto dalla Maggioranza avrebbe avuto più peso.
Ma che cosa c’è di così importante in quel 20% per cui il gruppo Consiliare “Andrea Robbiani Sindaco”, pur dando ogni rassicurazione di condividere l’iniziativa, ha deciso di fatto di ignorare la volontà di tanti cittadini?
Sostanzialmente, nella richiesta di emendamento di Sellitto, Zanmarchi e company si chiede di salvare la manovra Gelmini-Tremonti. Le scuole devono alleviare le proprie sofferenze accedendo ai fondi in eccedenza senza che si debbano cambiare gli equilibri di bilancio. Ma dove sono questi fondi in eccedenza se le effettive difficoltà finanziarie generali impongono una drastica diminuzione dei trasferimenti? Mentre tre quarti dell’Italia, Amministratori compresi, si è sollevato contro i tagli indiscriminati operati da una manovra iniqua, a Merate va tutto bene: basta applicare l’autonomia scolastica e ogni problema è risolto. E’ proprio come diceva il testo firmato da tante persone e che la Maggiorana voleva oscurare: quando la coperta diventa troppo corta perché se ne impone un taglio da lontano, a tavolino, senza una verifica preventiva dei bisogni da soddisfare, diventa oggettivamente impossibile riuscire a coprire il solo ordinario. Dopo un Consiglio Comunale di così basso profilo ci si chiede: ma siamo sicuri che questi Amministratori di Centro-Destra facciamo l’interesse dei cittadini di Merate?

Luciana Vidili

Progetto di comunicazione Meratenews e le verità non dette

Forse è stato un bene che l’interrogazione (clicca sui testi evidenziati per leggere dei vari argomenti e gli interventi precedenti sulla materia) sul progetto Meratenews sia stata trattata a porte chiuse. Altrimenti il Sindaco avrebbe preso in giro il pubblico in sala e di riflesso l’intera popolazione e non appena i Consiglieri comunali che hanno potuto ascoltare le sue giustificazioni poco credibili. Non ha mentito,questo no, ma probabilmente non ha rivelato tutto sino in fondo e le omissioni sono gravi come le menzogne. Ad esempio non risulta sia emerso che la consulente esterna che materialmente ha lavorato in Municipio non sarebbe dipendente della società di comunicazione prescelta e nemmeno che non avrebbe mai lavorato prima né dopo con essa. Da dove è “saltata fuori” quindi? Chi l’ha “voluta”? E se non doveva svolgere compiti di segreteria perché lei invece ha risposto il cotrario ai giornalisti locali che l’hanno intervistata e che hanno subito compreso che la faccenda era poco limpida? Non è chiaro neanche il rapporto con l’agenzia che si occupa delle pubbliche relazioni per conto dell’Amministrazione provinciale messo in evidenza sepre dalle testate locali. E perché tutte quelle estensioni dei domini? .org, .net, .com… ma non .it? E’ per questo che il nostro Consigliere Giovanni Battista Albani ha lasciato la riunione in anticipo “sbattendo la porta”: ha capito che il Signor Andrea Robbiani, in evidente affanno, non avrebbe risposto chiaramente alle domande. Anche il Capogruppo di Merate Futura Aldo Castelli deve aver compreso che tanti aspetti non quadravano ma non ha potuto parlare perché non risultatava tra i firmatari dell’interrogazione. Il nostro Capogruppo Cesare Perego quando ha notato che il Sindaco stava perdendo le staffe ha preferito non infierire oltre e chiudere la questione per evitargli un’altra delle pessima figura alle quali ha abituato la cittadinanza e di mettere in mostra di nuovo la sua arroganza e irascibilità tipica di chi si sente messo alle strette. Chissà se si ricorderà d’ora in poi che ha di fronte persone capaci di certe “finezze” e “cortesie” perché più interessate al dialogo che alle polemiche e alla volontà di mettere in difficoltà l’”avversario”...

Max

mercoledì 30 giugno 2010

Bocciata la mozione sulla Scuola pubblica; alla Maggioranza interessa quella privata

Ancora una volta la Maggioranza ha fatto prevalere il senso di appartenenza politica e la paura di schierarasi contro i dettami del Govarno, andando contro le esigenze e gli interessi dei cittadini. I verdi-azzurri hanno votato contro la mozione di Insieme per Merate a sostegno della Scuola pubblica (clicca sui testi evidenziati per leggere gli interventi precedenti). La petizione è stata firmata da circa settecento persone ed è stata scritta di concerto con il Dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di Merate professor Angelo Colombo e i rappresentanti del Consiglio di Istituto. Non aveva peranto niente di partitico. Il giorno prima del Consiglio comunale il capogruppo di PdL-Lega Ernesto Sellitto ha domandato al nostro Cesare Perego di incontrarsi per stilare un testo condivisio. Ma come?!? E' da mesi che circola la petizione e più volte è stato sollecitato un confronto con l'Assessore all'Istruzione (privata) Emilio Zanmarchi che non si è mai degnato di rispondere all'appello e si muovono all'ultimo giorno... E' questo l'interesse della Maggioranza verso l'argomento?!? Peccato, un'altra occasione persa e l'ennesima dimostrazione di come alcuni settori di "Andrea Robbiani & Soci" siano più interessati alle Scuole paritarie che a quelle statali frequentate dalla maggior parte dei nostri ragazzi. Lo dimostra la riduzione dei contributi destinati al "Manzoni" nel Piano del diritto allo studio a favore delle "Dame inglesi" o l'aiuto negato all'"Agnesi" per il viaggio nella Locride. L'unico che si è astenuto perchè aveva firmato la mozione è stato il Consigliere Massimo Adobati: non è stato coerente fino in fondo ma riusciamo a comprendere il suo imbarazzo verso il gruppo al quale appartiene e appreziamo il segnale.

R.I.

Tokuma 2010, festa di solidarietà


Il gruppo missionario ‘Amici del Sidamo’ di Vimercate organizza, anche per quest’anno, una festa denominata ‘TOKUMA 2010’, nei giorni 8, 9, 10 e 11 Luglio 2010.
L’iniziativa si terra' presso l'area feste di Vimercate e l’intero ricavato sara’ devoluto alla missione di Shire in Etiopia gestita da un padre salesiano di Busnago, don Aristide.
Si esibiranno nella quattro giorni:
Giovedi’ 08 Luglio, MONZA INA DE YARD, ‘Promoting Reggae & Dancehall culture’.
Venerdi’ 09 Luglio, THE INDEEP, ‘Power pop con chitarre west-coast’, LA FAMIGLIA ROSSI, ‘Gruppo di “dopolavoristi dell’indipendent rock” che diverte si diverte da anni sui palchi’.
Sabato 10 Luglio, AMBER SAND, ‘Quando il pop diventa rock’, THE BACKSEAT BOOGIE, ‘Con gli anni '50 nel cuore ma con la mente che guarda avanti’.
Domenica 11 Luglio, BORN BY CHANCE, ‘Rock psichedelico fra melodie e sonorita’ distorte’, SNORKETZ, ‘Punto di riferimento della scena indie alternative rock’.
Imperdibile l’Appuntamento con i Black Sheep di Domenica 11 alle 18.00, occasione per conoscere i progetti e la storia del gruppo ‘Amici del Sidamo’.
A conclusione della manifestazione, nella giornata di domenica 11 Luglio alle 15.00, Santa Messa Missionaria e nel tardo pomeriggio spettacolo di clowneria con Sergio Procopio, per chi e’ bambino e per chi bambino lo e’ rimasto. Nella serata di Venerdì 09/07/2010, dalle ore 21, sarà presente alla festa anche la senatrice EMANUELA BAIO.

IN MISSIONE AMICI DEL SIDAMO - Vimercate

martedì 29 giugno 2010

Mezzo milione di euro in meno per il Fondo per le Politiche sociali

Dott. Giulio Boscagli
Assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale
Regione Lombardia

Dott. Giampietro Martinelli
Direttore Sociale – ASL Lecco

Dott. Guido Agostoni
Presidente Consiglio di Rappresentanza
ASL Lecco


p.c. Ai Sindaci del Distretto di Merate


Oggetto : Bilancio Distrettuale 2010

Nel corso delle assemblee distrettuali di Merate del 20 maggio e del 3 giugno si è discusso il bilancio preventivo per l’anno 2010. Come già avvenuto nell’assemblea del 18 febbraio, con l’approvazione di un ordine del giorno poi trasmesso al Consiglio di Rappresentanza, l’Assemblea ha espresso la sua forte preoccupazione per i tagli dei trasferimenti, in particolare sul Fondo Nazionale Politiche Sociali, che oltre ad avere avuto complessivamente una diminuzione da parte del Governo ha subito un ulteriore taglio da parte della Regione Lombardia. Complessivamente per il Distretto di Merate su tale fondo il taglio è stato di 499.515,00 € pari al 53,49% in meno rispetto allo scorso anno.
Il taglio di queste risorse va incidere direttamente sulla gestione dei servizi e sulla possibilità di mettere in campo nuove iniziative previste dal Piano di Zona. Trascurabile incidenza sul bilancio distrettuale ha comportato l’aumento del Fondo non Autosufficienza, in quanto mirato esclusivamente all’erogazione di buoni e voucher sociali e non utilizzabile per la copertura di servizi già in essere.
Per dare continuità ai servizi in corso l’Assemblea, dopo aver accantonato e non finanziato i nuovi interventi previsti dal PdZ per l’anno 2010, ha dovuto accollarsi un aumento delle quote di solidarietà di 253.525,71€ pari a 2,15€ per abitante, per garantire servizi essenziali e il pareggio del bilancio, considerando tale soluzione“provvisoria”. Infatti, prendendo atto della difficile situazione economica con la quale si vengono a trovare tutti i comuni, eventuali altri fondi che venissero riassegnati a fronte del FNPS, dovranno essere scomputati dalle quote di solidarietà.
Nel corso della discussione nelle due suddette assemblee sono stati riaffermati più volte alcune principi e richieste a Regione Lombardia:
  1. L’attuale indirizzo e gestione dei trasferimenti ai Distretti sta diventando sempre più rigido, intervenendo pesantemente anche sulla modalità di gestione dei servizi , restringendo sempre di più gli spazi di scelte autonome e di indirizzo sui servizi sociali. La insistente richiesta di utilizzo dei fondi principalmente indirizzata ai Voucher e Buoni Sociali, togliendo risorse a servizi già in essere, compromette e mette fortemente in discussione il modello di Gestione Associata che il nostro distretto si è dato, contravvenendo a quel principio di libera scelta delle forme associate e della gestione del bilancio unico, tanto enunciato nelle leggi nazionali e regionali di settore.
  2. Visto il peso sempre più importante che stanno avendo all’interno del bilancio distrettuale i costi per le comunità nelle quali vengono inseriti i minori a seguito dell’intervento del Tribunale per i Minorenni e la quasi impossibilità di intervenire a modificare le dinamiche dei costi e dei tempi di inserimento, chiediamo che la Regione Lombardia si faccia carico di questi costi togliendoli dalle competenze distrettuali. Una loro gestione centralizzata potrebbe sicuramente portare a economie di scala e a un miglior controllo delle dinamiche che caratterizzano il servizio e alla ricerca di soluzioni alternative. A titolo informativo su una spesa prevista per l’anno 2010 di 900.000,00 euro, solo 290.000,00 euro verranno finanziati tramite FSR e FNPS, i restanti 610.000,00 euro verranno coperti dai comuni con finanziamento diretto o tramite quote di solidarietà.
  3. Si richiede a Regione Lombardia che vengano riassegnati ai Distretti le quote del Fondo Nazionale Politiche Sociali attualmente trattenute senza che ci sia stata comunicata la loro destinazione, lasciando agli ambiti territoriali l’autonomia decisionale circa le modalità del loro utilizzo.
Cordiali saluti

Per l’Assemblea Distrettuale di Merate
Il presidente
Felice Baio

Sicurezza: per il Centrodestra nazionale e provinciale una priorità solo di facciata

Chi ha buona memoria ricorda che due anni fa, in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche, la Lega ed il Centrodestra hanno fatto della sicurezza il proprio cavallo di battaglia ed io sono stato tra quelli, insieme ai Sindaci dei Comuni del Casatese, che condividevamo tutte le proposte che ponevano l’esigenza di rendere più sicuri i nostri territori, ma non solo, avevamo chiesto già in precedenza anche al Ministro Amato del Governo Prodi di intervenire.
A distanza di due anni rileviamo che le promesse sono rimaste tali, nonostante le ripetute sollecitazioni fatte come Sindaci al Ministro Maroni , anzi assistiamo ad un peggioramento dei livelli di sicurezza in Brianza e ad una riduzione complessiva delle risorse a disposizione delle forze dell’ordine.
Ritengo anche poco credibile la promessa del Centrodestra a provinciale di istituire una Tenenza dei carabinieri a Barzanò, con rilevanti impegni finanziari ma rilevo soprattutto come il Ministro Maroni sia completamente riluttante a procedere alla riforma delle polizie locali e soprattutto a svincolare le vigilanze urbane dei Comuni dalle regole assurde del patto di stabilità.
Nel concreto un esempio: Casatenovo che nel 2009 aveva 7 vigili ed attualmente, a causa di un pensionamento e di un trasferimento, ha un organico di 5 vigili, non può assolutamente, non solo procedere a rimpiazzare i vigili mancanti ma, in relazione ad una recentissima interpretazione della Corte dei Conti sulle sanzioni per i Comuni usciti dal patto , accordarsi con i Comuni vicini neanche per collaborazioni “in comando” e supplenze anche orarie.
I cittadini devono quindi sapere che in queste condizioni è praticamente impossibile garantire una presenza adeguata dei vigili sul territorio comunale e tanto meno organizzare turni serali e notturni , alla faccia della sicurezza “sbandierata” da tutti come esigenza primaria.
Un’ultima considerazione .
I Sindaci sono scesi di nuovo in piazza per far capire al Governo che, pur essendoci la disponibilità dei Comuni a contribuire al risanamento generale, le misure proposte sono sbagliate e che , se non vengono immediatamente modificate, metteranno in discussione i servizi più essenziali per i nostri cittadini.
Bossi e Tremonti si rendono conto che, proprio in questi anni in cui la Lega è al Governo, assistiamo al più pesante attacco centralistico ai Comuni del Nord ed alle autonomie locali in generale?

Antonio Colombo
Sindaco di Casatenovo

lunedì 28 giugno 2010

Corre nel Northwind il segreto dell'Ambrogio

I segreti del giorno prima sono le verità del giorno dopo. Fa specie e induce a tenera, ironica riflessione la decisione di trattare in seduta segreta (clicca sui testi in grassetto per accedere ai precedenti scritti) nella sessione di consiglio comunale in calendario questa sera lunedì 28 giugno 2010 con inizio alle 20.30 la questione dell’affidamento e della successiva revoca dell’incarico alla Northwind srl di ideare e gestire un sito informativo pubblico denominato Meratenews che prima ancora di nascere è già diventato un segreto di Stato. Sia chiaro: qui siamo nel campo del libero convincimento e il sindaco, su suggerimento o meno del segretario comunale, può decidere di considerare dato sensibile persino la sua età e il suo peso, ma c’è un limite a tutto che è quello del segreto di Pulcinella. Il regolamento del Consiglio Comunale di Merate all’articolo 27 impone la segretezza della seduta o di quella parte della seduta consiliare nella quale “si debbano trattare questioni concernenti persone che comportino apprezzamenti sui meriti, demeriti, capacità, comportamento privato e moralità”. Nel caso di Northwind non c’è nulla di tutto questo. Da quanto è dato sapere ci è accorti un poco tardi che la società non poteva sottoscrivere contratti con la pubblica amministrazione per un precedente impedimento di natura giudiziaria nel quale era incorso il legale rappresentante. E’ il caso della cosiddetta responsabilità soggettiva del singolo che estende le sue conseguenza anche sul soggetto societario rappresentato. Questo per quanto attiene i rapporti con la pubblica amministrazione. Talvolta con questi impedimenti si esagera e forse questo è uno dei casi, ma tant’è. Il gruppo di minoranza “ Insieme per Merate “ ha presentato un’interrogazione scritta per capire meglio quello che si poteva apprendere per le vie brevi e senza scomodare l’assise consiliare. Ora a istanza pubblica si decide di dare risposta segreta. E’ come salire su di un pero per raccogliere mele. Un tempo in seduta segreta si trattavano casi umani di cittadini bisognosi, inabili nei riguardi dei quali la valutazione delle condizioni socio economiche e familiari erano l’elemento base per assegnare contributi o adempiere a prestazioni in via sussidiaria. Era quindi inevitabile fare nomi anche di minori, citare patologie, riferire di redditi, richiamare vizi. Qui si tratta unicamente di dire che solo in seconda battuta è emersa l’incompatibilità di una società di capitale della quale i nomi di soci e di amministratori sono in rete a portata di tutti e a distanza di un click. Si può trattare la questione con poche parole e senza necessariamente fare nomi.
Si è optato invece per la seduta segreta benché - e qui risiede il clamoroso paradosso - nessuna domanda di “ Insieme per Merate “ induca a violare la privacy o svelare dati sensibili di chicchessia! L’ interrogazione è lineare, non è morbosa e non pone interrogativi meritevoli di secretazione. E allora perché richiamare l’effetto stuzzicante di minigonne e chiome bionde sensibili al vento del nord? Il giorno dopo si saprà tutto e di più. Non lo capisce nessuno che più si tende a nascondere le notizie e più queste si fanno largo verso la trasparenza. A meno che il sindaco o chi per esso abbiano valutato che la questione meritava in ogni caso la segretezza perché l’argomento “ pur non riguardando persone, determini motivi di ordine morale e di interesse pubblico da fare ritenere dannosa per il Comune o per terzi, la sua discussione pubblica". E’ sempre l’articolo 27 del regolamento del consiglio comunale che ipotizza e impone. Ma quali motivi di ordine morale, quali motivi di interesse pubblico? Fosse uno di questi due aspetti la ragione di tanta segretezza sarebbe ancora peggio, perché vorrebbe dire che il sindaco avverte si l’opportunità di recitare un riservato e stringato mea culpa, ma a condizione di poterlo fare in segreto, al riparo da occhi e orecchi indiscreti. In un edificio pubblico e con quattro giornali a presidiare i punti cardinali?

Alberico Fumagalli
da Merateonline.it

La latitanza

Settimana scorsa l’Assessore provinciale ai Lavori pubblici ha incontrato gli Amministratori Meratesi. Alla riunione per il gruppo di Insieme per Merate erano presenti il capogruppo Cesare Perego e altri Consiglieri. Per la Maggioranza c’era invece solo il Sindaco e il loro portavoce Ernesto Sellitto. Tutti gli altri, a partire dagli Assessori, sono risultati latitanti. sebbene gli argomenti trattati erano molto importanti. Chissà se il Signor Andrea Robbiani ha inviato ai suoi una mail come quella spedita ai “nostri” (clicca sul testo in grassetto per vedere il post precedente) in occasione dell’inaugurazione di un’esposizione a cura degli studenti del Politecnico per rimproverarli dell’assenza ingiustificata? Questa volta almeno avrebbe avuto ragione…

R.I.

La fretta fa i gattini ciechi

Il cantiere per la costruzione delle scuole elementari di via Montello/De Gasperi è l’unico degli ultimi anni che procede spedito e a settembre al suono della prima campanella gli alunni potranno probabilmente cominciare le lezioni nei nuovi spazi. I lavori sono un po’ ritardo rispetto alla tabella di marcia, è vero, ma nulla rispetto agli altri disastri pubblici e poi il mancato rispetto del cronoprogramma dipende soprattutto da intoppi esterni e non sicuramente da problemi progettuali e gestionali. Questo dimostra di come la preparazione di un’opera sia importante, addirittura più importante della fase di realizzazione dell’intervento stesso. Quando si è trattato di scegliere il posto, valutare l’orientamento della struttura, analizzare i costi e i benefici delle varie soluzioni, ascoltare le parti in causa come Preside, Docenti, Genitori ma anche le Minoranze a molti è sembrata una perdita di tempo, ma adesso tutti ne possono apprezzare i risultati. Una procedura alla quale purtroppo Merate e i Meratesi non erano abituati. Nel decennio di Dario Perego infatti tutte le iniziative sono state attuate in maniera rapida in nome dell'efficienza: Area Cazzaniga, Palazzo Tettamanti, allargamento di via Cazzaniga, allagamento di via San Vincenzo, nuovo asilo di Sartirana… strutture per le quali si è poi dovuto spendere parecchio di più in termini di soldi e attesa, perchè come si suol dire "la fretta fa i gattini ciechi". Purtroppo l’esempio della scelta operata dalla precedente Giunta non è servito a molto perché ad esempio il futuro Cdd, Centro per disabili è stato disegnato in pochi mesi senza ponderare la collocazione e la funzionalità e senza interpellare le Opposizioni.

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