mercoledì 3 ottobre 2012

Quando la destra non sa quello che fa la destra

Quando la mano destra non sa quello che fa la mano… destra. Il pasticcio del Piano cave provinciale dimostra, semmai ve ne fosse ancora bisogno, l’incapacità a governare delle nuove leve celesti-verdepadania e la pochezza politica di coloro che dovevano essere protagonisti del Risorgimento di Merate e del Meratese ma che invece stanno trascinando il territorio in un nuovo Medioevo.
Non era mai successo con Mario Anghileri prima e Virginio Brivio poi che dall’Amministrazione provinciale si sognassero di decidere per gli altri e sulla testa degli altri. E se proprio lo hanno fatto almeno si sono degnati di avvisare e informare preventivamente.
Invece i novelli, ma ormai più non troppo, inquilini di Villa Locatelli hanno deciso di prevedere un polo estrattivo a Brugarolo senza dire nulla a nessuno. Lo hanno fatto e basta e chi se ne importa se vicino ci abitano persone, se la zona è già satura, se il comparto è stato difeso con le unghie e con i denti contro le lottizzazioni, se l’area è di pregio agricolo... E chissene frega anche dei sindaci e dei cittadini che li hanno eletti.
Como passare per gli amici degli imprenditori e i promotori del rilancio economico a casa altrui. Ma si sa, son tutti c… con il sedere degli altri.
Ancora più grottesca la levata di scudi del nostro Andrea Ambrogio Robbiani e Co, che ha tirato per la giacchetta l’europarlamentare Matteo Salvino e peggio ancora le persone con la farsa della raccolta firme fuori dalle chiese al termine dell’orario delle messe. Ma se lui e i suoi capi fanno parte della cerchio magico dentro il quale è stato deciso di scavare!!! Ci è o ci fa? Sembra dissociato, almeno dal partito in cui milita.
Lui, in virtù del ruolo che ricopre, è l’istituzione e lui deve risolvere le questioni per vie istituzionali, non tramite petizioni. Possibilmente prima che i problemi e i pericoli si palesino, perché prevenire è meglio che curare. Per fortuna la gente è meno stupida di quello che lui possa ritenere o sperare e tanti hanno compreso la contraddizione e il doppio gioco.
Ma, al di là delle pantomime e delle prese per i fondelli celtiche, l’aspetto peggiore è un altro. L’amara realtà è che nessuno lo considera un interlocutore affidabile sul piano amministrativo, come tutti gli altri del centrodestra locale. Il risultato è chela Brianza è rimasta orfana di rappresentanti credibili in grado di tutelarli e difenderli. Per colpa di una classe dirigente composta da pochi, tutti noi meratesi siamo rimasti alla mercè di conquistadores se possibile ancora peggiori dei loro stessi feudatari.


Marco Airoldi

martedì 2 ottobre 2012

Una Provincia inutile che considera la Brianza terra di conquista e di confine

La vicenda del Piano Cave provinciale, così come viene condotta dal Presidente dell'Amministrazione Provinciale Daniele Nava e dalla maggioranza PdL-Lega che lo sostiene, contribuisce a portare discredito, non solo a Nava stesso e alla sua maggioranza, ma alla politica in generale e – cosa ancora più grave – alle Istituzioni: credo che di questa Provincia, così come è governata, si potrebbe fare volentieri a meno.
Di fronte ad una lettera firmata dal Presidente della Provincia insieme ai soli due Capigruppo PdL e Lega, e - fatto sconcertante - insieme ai due Segretari provinciali di PdL e Lega Nord, mi chiedo se sia Presidente di tutti i Lecchesi o solo di una parte di essi. Immagino, infatti, che tutti coloro che non si riconoscono nel PdL o nella Lega provino qualche fastidio nel vedere il Presidente della propria Provincia esercitare un ruolo istituzionale insieme ad esponenti di un solo schieramento politico.
Possiamo chiedere almeno un po' più di pudore? Se questa è la premessa, quale credibilità pensa, il Presidente Nava, che possano avere i suoi proclami con i quali vorrebbe accreditare assoluto equilibrio nella definizione del Piano Cave?
Inoltre Nava, Presidente di una Istituzione pubblica, discrimina non solo in base all'appartenenza politica, ma anche in base all'appartenenza territoriale. Esponenti della sua maggioranza, Sindaci e Amministratori del Meratese e del Casatese e Assessori provinciali che risiedono nel Meratese e che conoscono bene il territorio, si sono schierati contro le ipotesi predisposte dalla Provincia, ma la loro opinione non viene sufficientemente considerata e con Nava si schierano Malighetti di Monte Marenzo, Arrigoni di Calolziocorte, Piazza di Lecco e Ceresa di Oggiono.
Non parliamo, poi, delle penose acrobazie interne alla Lega dove Andrea Robbiani, Sindaco di Merate, esprime pareri opposti a quelli del suo Segretario provinciale Ceresa, ma ottiene da Salvini, suo Segretario regionale, uno scritto a sostegno (sembra) della propria tesi, salvo poi leggere l'interpretazione data da Ceresa che dice che l'opinione di Salvini non è contraria alla propria.
La Brianza è stata considerata da Nava prima, durante la campagna elettorale del 2009, terra di conquista e, immediatamente dopo, terra di confine meritevole di nessuna considerazione.
Che fine hanno fatto i piani lasciatigli in eredità da Virginio Brivio, che ponevano al centro, per questo territorio, la viabilità di raccordo con la Pedemontana?
Anche questa ipotesi del Piano Cave dimostra, oltre alla assoluta insensibilità di Nava nei confronti dell'ambiente, totale improvvisazione e assenza di qualsiasi strategia. E chi paga per le scelte sbagliate sono sempre i Cittadini.
Da parte nostra, il Partito Democratico condivide, sostiene e promuove - in modo coerente, unitario e convinto - la posizione che il Gruppo del PD in Provincia sta esprimendo sul Piano Cave in ogni sede e sin dalle prime discussioni: questo Piano è fuori tempo, fuori luogo e, cosa che si manifesta ogni giorno che passa in maniera più che evidente, non dettato da una linea politico-amministrativa chiara, approfondita e responsabile.

Ercole Redaelli
Segretario del PD della Federazione di Lecco

lunedì 1 ottobre 2012

Mercoledì riunione di gruppo

Mercoledì 3 settembre presso la sede del Circolo del PD di Merate in via Trento 26 (prendere la prima rampa di scale sulla destra, salire fino in cima, imboccare la porta in alto) si riunisce il gruppo di Insieme per Merate per trattate i seguenti punti all'ordine del giorno:
  • valutazione aliquote IMU
  • interrogazione marciapiede Sartirana
  • bandi Casa albergo "Enrico Leoni" di Sartirana"
La riunione come sempre è aperta a tutti gli interessati

Insieme per Merate

domenica 30 settembre 2012

No alla cava del Meratese: ecco perchè

Proponiamo le osservazioni al "Piano Cave Provinciale" depositate in Provincia dal nostro Gruppo consiliare di Insieme per Merate per chiedere lo stralcio della previsione di una cava anche tra Merate e Robbiate. Il documento, oltre che dai nostri Consiglieri, è stato sottoscritto anche da 318 cittadini.

Alla c.a. del Presidente della Provincia di Lecco
Daniele Nava

Suggerimenti e Proposte relativi alla procedura per la formazione del Nuovo Piano Cave Provinciale e relativa procedura di valutazione Ambientale Strategica 

1.0 Premessa
Il Nuovo Piano Cave Provinciale individua l’ubicazione di un ambito estrattivo per ghiaia e sabbia in località Brugarolo, nel Comune di Merate, con estensione nel Comune di Robbiate. In prima istanza, dopo la prima Valutazione Ambientale Strategica, (scheda g.5) si definì “inammissibile l’attività estrattiva in tale ambito”. In seconda istanza, dopo la seconda Valutazione Ambientale Strategica (scheda Gg. 6a) si afferma essere “l’insediamento di un ambito estrattivo, compatibile con lo stato dei luoghi”.

2.0 Considerazioni ambientali e paesistici
L’ambito fa parte della fascia pedemontana denominata “alta pianura asciutta” che, nella fattispecie, congiunge Casatenovo a Merate, sino a Paderno sull’Adda. Tale ambito è fortemente antropizzato ed urbanizzato, tanto che il Piano Territoriale Regionale vede una forte criticità in un’ulteriore urbanizzazione, raccomandando la salvaguardia di residui corridoi ecologici o, nel nostro caso il mantenimento della residua ecopermeabilità che si sostanzia nella pur precaria continuità fra gli spazi verdi dei Comuni limitrofi di Cernusco, Merate, Robbiate e Paderno.

3.0 Infrastrutture stradali e viabilità
Il comparto è situato nel quadrilatero viario (quasi una centuriazione) fra la SR 342 Dir. ad ovest, la S.P. 56 ad est, la S.P. 54 a nord e la S.P. 55 a sud. In fregio a tali strade si ha un’intensa urbanizzazione, sia residenziale, sia industriale che commerciale con la conseguenza di una fortissima intensità di traffico, anche pesante, evidenziato dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, quantificato dal Piano Generale del Traffico Urbano di Merate e dalla Provincia in relazione all’annoso problema del nodo di Cernusco, incrocio fra la S.R. 342 Dir e la S.P.54. Il comparto, quindi, costituisce un polmone verde indispensabile soprattutto alla Frazione di Brugarolo con forte intensità di insediamenti produttivi.

4.0 Altri insediamenti produttivi previsti nel comparto
Il comparto è interessato da un’aliquota di 46.500 mq del Polo Industriale del Meratese da prevedersi come Ambito Produttivo Ecologicamente Attrezzato. Ciò determina un’ulteriore erosione di terreno agricolo ed un appesantimento di traffico pesante.

5.0 Effetti sull’agricoltura locale
Il comparto è interessato a coltivazione di granaglie, soprattutto mais ed a prato per le esigenze dell’allevamento animale. A Merate non c’è sicuramente il pericolo dell’abbandono dei campi, anzi, gli agricoltori lamentano la carenza di terreni, soprattutto per il foraggio ed il tranciato. L’ulteriore erosione di terreno determinata dall’iniziativa in oggetto aumenterebbe la criticità del problema evidenziato.

6.0 Inquinamento atmosferico
Il Meratese è caratterizzato da un altissimo inquinamento atmosferico, causato dal traffico, dalle industrie e dal riscaldamento residenziale. Alcuni parametri ed in particolare le polveri sottili superano i limiti massimi per un numero di giorni tale da violare le normative nazionali ed europee. Inoltre le misure campione effettuate da ARPA, sia ridosso delle strada più trafficata (S.R. 342 Dir) che in aree aperte lontane dalle strade principali indicano una significativa costanza della concentrazione di polveri, che si diffondono in orizzontale. L’attività di escavazione di ghiaia e sabbia, la loro movimentazione, accumulo e trasporto induce la formazione di polveri sottili (PM 10 e 2,5 in particolare) che aggraverebbero la situazione sopra descritta. ( vedi “Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico e stoccaggio di materiali polverulenti” ARPA Toscana).

7.0 Inquinamento acustico
L’attività di cui all’oggetto è caratterizzata da notevole rumorosità per cui dovranno essere realizzate opere fonoassorbenti al fine di garantire i parametri previsti dal Piano Acustico Comunale per gli insediamenti limitrofi. Tali opere costituirebbero un ulteriore appesantimento dell’ impatto della cava.

8.0 Aspetti geologici ed idrogeologici
La scheda Gg.6a riporta: “L’assetto geologico ed idrogeologico determina una vulnerabilità dell’acquifero superficiale di grado elevato…” anche se si afferma che ciò non pregiudicherebbe il possibile sfruttamento del giacimento.

9.0 Conclusione
Per le considerazioni sopra riportate chiediamo che venga stralciato, dalla Relazione sul Nuovo Piano Cave Provinciale, l’insediamento dell’ambito estrattivo Gg. 6a - Merate (loc. Brugarolo) e Robbiate

Merate, 17 Settembre 2012

Il Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
Cesare Perego - Capogruppo,
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni, Roberto Riva