sabato 12 maggio 2012

Perchè la Lega fa orrore

Gli italiani si stanno scandalizzando per quattro diamanti e un paio di diplomi albanesi. Ma i veri motivi per cui disprezzare il partito di Bossi erano e sono molto più gravi. E non bisogna dimenticarlo. Mai 

Il lettore che, in una grigia mattina di questo maggio piovoso, trovasse, abbandonato in treno e mancante della copertina e delle prime pagine questo libro (romanzo?) di Furio Colombo, si chiederebbe perché l'autore si sia rimesso a fare Dickens, coi suoi ragazzini macilenti esposti a feroci punizioni corporali, voglia rievocare le vicissitudini del povero Remy di "Senza famiglia" nella tana del signor Garofoli, abbia scopiazzato le vicende dei "boveri negri" dell'ormai insopportabile "Capanna dello zio Tom" o, peggio ancora, si sia ridotto a presentare come attuali le storie del profondo sud americano ai tempi di Wallace, in cui le "bovere negre, sì badrone" venivano sbattute giù dai trasporti pubblici. Evvia, caro Colombo, viviamo in altri tempi - per fortuna! Il nostro lettore proverebbe però un moto di sorpresa se poi ritrovasse il libro completo di copertina e prefazione, vedesse che è intitolato "Contro la Lega" (Laterza, per soli 9 euro tanti orrori da far impallidire Stephen King) e non contiene storie inventate bensì un puntiglioso resoconto di episodi di razzismo e persecuzione perpetrati in vari comuni amministrati dal noto partito. Sono episodi che Colombo in quanto deputato ha cercato spesso di denunciare in parlamento ricevendo una volta, dal deputato leghista Brigandì, come motivata contro-argomentazione, "Faccia da culo!" (sic). In questo malauguratamente non-romanzo si racconta "una storia italiana, dove carabinieri e vigili urbani distruggono con le ruspe i campi nomadi, tra le due e le tre del mattino, terrorizzando i bambini" e dove a scuola i bambini sinti, anche se cittadini italiani, sono assegnati a classi separate e - come i bambini stranieri - restano a digiuno all'ora della mensa scolastica. Il libro comincia con la storia della famiglia Karis. Il padre, cittadino italiano da generazioni, viveva a Chiari facendo il ferrivecchi. Un'improvvida amministrazione di centro sinistra gli aveva assegnato un prefabbricato di tre stanze ma la successiva amministrazione padana nel 2004 (sindaco il senatore Mazzatorta) si era ripreso il terreno perché "era cambiato il piano regolatore": la casa dei Karis veniva abbattuta, il comune cancellava la residenza, i bambini non potevano più andare a scuola e l'intera famiglia si riduceva a vivere in una roulotte. Così che di fronte a questo inaccettabile caso di nomadismo i vigili urbani battevano nottetempo con mazze di ferro sul veicolo se il padre si era fermato per riposo o per fare pipì. Ma il libro parla di ogni genere di extra comunitari. A Termoli i vigili urbani acciuffano un ambulante del Bangladesh, lo picchiano e lo rinchiudono nel portabagagli dell'auto di servizio. A Parma vigili urbani in borghese prendono Emanuel Bonsu, giovane nero che stava recandosi alla scuola serale, lo riempiono di botte e solo più tardi si accorgono che non spacciava affatto droga come avevano sospettato. Su un autobus di Varese un quattordicenne ordina a una coetanea con il velo di lasciargli il posto sull'autobus, la ragazza resiste, e lui e i suoi compagni la prendono a calci e a pugni. A Bergamo su un autobus una passeggera grida che le hanno rubato il cellulare, il controllore decide che il ladro non può essere che un ragazzo di colore, l'autobus viene fermato, il ragazzo spogliato nudo, il cellulare non viene fuori (evidentemente il ladro era un altro), ma gli trovano indosso settanta euro e il controllore sequestra la somma e la signora, grata, l'incassa come risarcimento. Siamo appena a pagina 11 di questo non-romanzo e i capitoli seguenti spaziano delle sevizie subite in Libia da disperati che militari italiani hanno fermato in mare e restituito agli aguzzini di Gheddafi, alle accuse di "nasone" a Gad Lerner, in un crescendo di piacevoli e romanzesche atrocità. E' curioso che gli italiani si stiano scandalizzando per quattro diamanti e due o tre diplomi a pagamento (caso mai laurearsi in Albania non è forse indice di scarso razzismo?) mentre da anni accettano che avvengano tutte queste cose, che il libro asciuttamente racconta.

Umberto Eco

giovedì 10 maggio 2012

La ricca eredità delle precedenti Amministrazioni

Pubblichiamo la replica che il nostro Capogruppo Cesare Perego ha inviato a un lettore di Merateonline.

Oltre al messaggio di facile condivisione “le tasse le devono pagare tutti” l’"Inno alla Merate leghista" inviatovi dal lettore Cristian Bellenzier, sostenitore della Giunta di Andrea Robbiani, contiene alcune affermazioni infondate e delle “sparate”da sgonfiare.
  1. Non è la Giunta di Andrea Robbiani che è riuscita a far rientrare Merate tra i Comuni virtuosi perché l’assegnazione del titolo di Comune virtuoso dipende anche dalle qualità del Bilancio consuntivo 2009, che non fu impostato dalla Giunta attuale. Si ricordi il lettore inoltre che tutte le precedenti Amministrazioni dal 1999 in poi a Merate hanno rispettato il patto di stabilità. Quindi dire “nonostante i debiti ereditati da chi c’era prima la Giunta Robbiani è riuscita a far rientrare Merate fra i comuni virtuosi” è completamente errato.
  2. L’area Cazzaniga aveva espresso tutte le sue magagne nella precedente Consigliatura, l’attuale Giunta ne ha completato un infinitesimo.
  3. Nel buio pesto che precede l’Amministrazione di Andrea Robbiani apportatrice della luce del sole, che il lettore attendeva, non trova luogo una scuola nuova come quella di via Montello, di cui il lettore tralascia di ricordare che progetto, inizio lavori e completamento è avvenuto in soli 5 anni. La nuova Amministrazione se l’è trovata bella e pronta ed anzi oggi vi realizza il nuovo centro cottura
  4. Proprio aver realizzato la nuova scuola primaria, offre ora all'attuale Giunta la possibilità di utilizzare l’ex edificio di via Fratelli Cernuschi per insediare il nuovo CDD che altrimenti starebbe nel libro dei sogni dei meratesi, e diciamola tutta, la soluzione non è certo quella magnificata nel 2009 che prevedeva la piscina.
  5. La liquidità abbondante di cui beneficia il Comune di Merate per realizzare “la sistemazione delle strade” che tanto apprezza giustamente il lettore, e che altri Comuni non hanno, deriva dall’addizionale IRPEF dello 0,5 per mille, IRPEF decisa dalla Giunta precedente (per costruire la scuola) che vale ben 1,121 milioni di euro all’anno e che Andrea Robbiani ha combattuto e di cui oggi gode i proventi. 
Sarebbe ora che si riequilibrasse il giudizio sullo stato della Città. Il presente di Merate ha delle ombre, ma molti benefici di cui la città gode oggi derivano da scelte fatte dalle Amministrazioni precedenti. Se si desidera fare un bilancio del dare ed avere tra passato e presente mi sembra che l’Amministrazione meratese in carica abbia più ricevuto dalle precedenti Amministrazioni di quanto essa finora abbia prodotto. Ma questo avviene per l’intera società; noi abbiamo ricevuto dalla generazione che ci ha preceduto più di quanto siamo oggi in grado di realizzare. Questo sarebbe la richiesta da fare alla politica, essere in grado di fare qualcosa per chi verrà dopo di noi, e non si tratta di chiudere i buchi delle strade. E’ il concetto che ha cercato di ripristinare il Governo di Mario Monti e personalmente io sono più stufo di sentire chi si irrita quando gli si ricorda che tale altissimo compito sia stato dimenticato per decenni.


Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di Insieme per Merate

martedì 8 maggio 2012

Il balletto delle cifre sull'IMU tra PdL e Lega Nord

Proponiamo la risposta del nostro Capogruppo Consiliare Cesare Perego agli interventi del Sindaco Andrea Robbiani e al Vicesindaco Massiliano Vivenzio circa la proposta di "desistenza" fiscale.

Il Vicesindaco di Merate Avvocato Massimiliano Vivenzio, chiude la sua difesa delle fesserie sull’IMU del loro ex collega di governo leghista Andrea Robbiani,con una censura della dichiarazione dell'allora candidato Sindaco ora Sindaco di Rovagnate , la quale ha dichiarato: "il bilancio preventivo non è stato approvato per la carenza di dati certi su cui costruire le aliquote IMU”. Il commento di Massimiliano Vivenzio è :“Tremonti prima e Monti poi le sforbiciate le hanno date molto prima di questa tornata elettorale”. Era meglio avere uno scambio di opinioni con il suo assessore al Bilancio prima di esternare su questo punto. Il bilancio preventivo 2012 di Merate depositato in prima versione il 10 dicembre 2011 considerava di ricevere 289.000 euro dal fondo sperimentale di riequilibrio (quanto il livello centrale versa ai Comuni), poi salite per la versione dello steso preventivo approvato il 2 aprile scorso a 464.000 euro. Questa scelta meratese venne fatta in assenza di comunicazioni da parte dell’ente centrale, si trattava solo di stime. Solo la settimana scorsa si è resa disponibile la proiezione provvisoria della assegnazione 2012, che per Merate varrà solo 33.842 euro. Quindi sappiamo oggi che mancano alle entrate 430.000 euro. Anche i dati delle entrate dell’IMU sono soggetti alla stessa instabilità contabile, tant’è che potranno essere oggetto di revisione da parte dei comuni entro il 15 settembre, e da parte del’ente centrale entro addirittura il 10 dicembre 2012. Si ricava che l’incertezza espressa dal Sindaco di Rovagnate non è fantasia, o meglio che le perplessità espresse dal Vicesindaco possano essere tranquillamente applicate all’attendibilità del bilancio di Merate. Piuttosto l’introduzione della rateizzazione voluta dal PdL a livello nazionale è demagogica, mettendo in difficoltà la cassa dei Comuni, perché introduce un ulteriore elemento di incertezza in uno scenario di estrema confusione di cui sopra ho dato solo un esempio.

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di Insieme per Merate

lunedì 7 maggio 2012

Il "partito aperto"

Il PD si conferma il Partito maggioritario in provincia di Lecco, rafforzando ulteriormente, con la conquista di Missaglia, il proprio ruolo di Partito di governo. La strategia del "Partito aperto" che utilizza le liste civiche non in maniera strumentale, ma come mezzo di contaminazione del Partito e di apertura alla popolazione, si è confermata vincente. Il successo alle elezioni di Missaglia e Rovagnate per i candidati sindaci sostenuti dal PD è andato oltre ogni aspettativa, sia Bruno Crippa che Marina Galbusera hanno ottenuto una splendida vittoria che conferma la serietà e l'impegno di questi anni all'opposizione per Missaglia al governo del paese per Rovagnate. In special modo a Missaglia, dove l'Amministrazione è stata guidata per anni dalla Lega il conseguimento di questo risultato dà ancora più soddisfazione e ancor più a Maresso vera roccaforte del Paese dove Crippa ha sorpassato nettamente come voti la candidata leghista, un giusto e pieno riconoscimento per il lavoro portato avanti in questi anni, un attestato di fiducia che riempie d'orgoglio. A livello nazionale mi permetto una sola considerazione: il ballottaggio nelle grandi città che vedrà in alcuni casi lo scontro con i Grillini evidenzia come l'antipolitica abbia assunto un peso rilevante in questo Paese, tocca a noi adesso batterci con determinazione e portare avanti quei provvedimenti sui temi della riforma elettorale, del finanziamento pubblico, della riforma dell'ordinamento delle autonomie locali, che dimostrino che esiste una buona politica, e non solo quella che qualcuno vorrebbe farci vedere.

Ercole Redaelli
Segretario provinciale del PD lecchese