sabato 24 luglio 2010

Pgt: la valanga delle istanze non si ferma più

Solo case su case, catrame e cemento. Là dove c'era l'erba ora c'e una città... perché continuano a costruire le case e non lasciano l'erba... se andiamo avanti così chissà come si farà.

Attenzione attenzione, la valanga delle istanze per domandare la trasformazione di terreni da agricoli ad edificabili approfittando della redazione del Pgt non si è ancora arrestata. Anzi. In Municipio continuano a sopraggiungere richieste. Solo quelle dell’ultimo mese sono una decina e comprendono un po’ tutto il territorio comunale. Una riguarda ad esempio un triangolo accanto al lotto riservato ad edilizia convenzionata a Pagnano; un’altra l’area agreste di Brugarolo. Se passa la tesi sostenuta dalla Maggioranza (sì proprio quella Maggioranza del Sindaco Andrea Robbiani che quando era dall’altra parte della barricata predicava l’opzione zero!!!) del “completamento”, cioè che si può concedere la fabbricabili ai mappali attigui ai centri già urbanizzati, nel giro di qualche decennio Merate sarà completamente invasa dal cemento.

Max

Repetita iuvant

Domanda: I problemi relativi all'elettrodotto e all'approvvigionamento idrico sono stati risolti?
Risposta di Jacopo Guzzoni, Amministratore delegato di Fomas: Per venire incontro ai timori (ingiustificati) di alcuni cittadini, abbiamo scelto un percorso più lungo e costoso dell'elettrodotto che passa lontano dalle abitazioni.Ciò significa che non potremo realizzare l'asilo nido e una serie di opere sussidiarie concordate con la precedente Amministrazione. Per l'approvvigionamento idrico siamo riusciti a drenare acqua dal pozzo del Brugarolo, inutilizzato da oltre trent'anni.

venerdì 23 luglio 2010

Desaparecidos a Brugarolo

Si ringrazia chi dell’Amministrazione ha provveduto a far rimuovere rapidamente i materassi che da tre giorni facevano brutta mostra in via XXV Aprile a Brugarolo. Nessun dubitava che la segnalazione fatta sarebbe stata raccolta prontamente, perché anche in passato gli Asssessori hanno dimostrato velocità di intervento quando è stato posto loro un problema e di questo ne è stato dato sempre atto. Ma quello che è avvenuto dimostra che quelli che dovrebbero riferire dei disagi in Comune perché ricoprono un ruolo istituzionale o per lavoro non vedono mai nulla. Il riferimento è in questo caso ai Vigili urbani e al Consigliere comunale di Maggioranza Luciano Marsoni. Verrebbe da chiedersi anche dove siano finiti i componenti del Comitato di Frazione, soprattuto coloro che tirano le fila e se ne approfittano di chi al contrario loro ha deciso di farsi avanti in buona fede per spirito di servizio verso la comunità. Se c’è da aprire bocca a vanvera per dare sfogo ai rancori personali verso i membri della precedente Giunta (clicca sui testi evidenziati per accedere ai rimandi) si fanno subito sentire, ma se devono eseguire il compito per il quale si sono offerti volontari risultano desaparecidos...

T.To.

Note di gusto: a tavola con la Banda

(Clicca sull'immagine per ingrandire la locandina e leggere il programma)

Prosegue la manifestazione "Note di gusto" promossa dalla Banda Sociale Meratese (clicca sul testo evidenziato per accedere al sito dell'Associazione) presso la propria sede del gruppo musicale nel cortile interno della Civica Biblioteca. Il prossimo appuntamento è per sabato sera in via Collegio Manzoni 45.

Redazione

giovedì 22 luglio 2010

Il Comitato "No al pozzo" esiste ancora per difendere il Parco della Valcurone

Gentili firmatari della petizione e sostenitori del Comitato "No al Pozzo",
faccio seguito alle polemiche apparse a mezzo stampa ed in alcuni siti negli ultimi giorni relativi alla mobilitazione che giusto un anno fa respinse l'attacco di "Po Valley" ed "Edison" al nostro "Oro Verde".
La mobilitazione che caratterizzò l’estate scorsa è stata mossa da una sincera e consapevole opposizione all’idea di trasformare questa zona della Brianza lecchese in un distretto minerario. L’impegno quotidiano delle persone facente parte del comitato, la forza della gente e le prese di posizione di tutte le amministrazioni coinvolte, oltre che alcuni interventi a livello politico, hanno temporaneamente fermato la richiesta di perforazioni petrolifere. Come può ben immaginare questa può essere considerata solo una vittoria temporanea, prima o poi qualcun'altro si affaccerà alla porta. Ed è proprio in virtù di questa eventualità che il comitato ha deciso di non sciogliersi e di continuare a monitorare il territorio del Parco.
Innanzitutto come credo sapete, ci siamo fatti carico, attraverso la preziosa collaborazione di Paola Lazzarotto, della pubblicazione di un libro bianco: “Oro Verde – cronistoria di petrolieri e gelsi nel parco di Montevecchia” in cui oltre a raccontare gli avvenimenti di quei mesi, si sono raccolti tutti i documenti prodotti e si è esplicitata la strategia di opposizione civile e costruttiva intrapresa. L’obiettivo è stato mettere nero su bianco non solo una semplice testimonianza, ma creare un vero e proprio strumento di lavoro utile a chi si dovesse trovare nelle nostre stesse condizioni di un anno fa. A testimonianza di quanto sto dicendo molte persone che abitano in luoghi ben distanti dalla Brianza e stanno lottando contro le trivelle ci hanno chiesto copia del libro, che è stata sollecitamente spedita. A mio parere questo è un modo concreto per dare un contributo reale a chi si trova a dover fronteggiare lo strapotere dei petrolieri.
Finito il tema del petrolio si è aperto quello del cemento. Ovviamente non c’è sequenzialità tra i due temi, purtroppo è da decenni che il nostro territorio subisce costantemente l’aggressione della cementificazione. Ma restiamo sul pezzo e quindi sull’ipotesi di cementificazione all’interno del Parco di Montevecchia. Verso maggio di quest’anno ci siamo informati con gli organi amministrativi di competenza sulla reale consistenza di alcune ipotesi di edificazione all’interno del Parco e, benché la materia sia molto più complessa di quello che si può immaginare (ci sono dei regolamenti di carattere amministrativo che normano e tutelano il territorio, ma contestualmente anche eventuali diritti acquisiti, aree di competenza comunale altre di competenza dell’ente Parco etc.etc.), l’idea che ci siamo fatti è che, almeno per il futuro prossimo, gli enti di governo del territorio hanno seguito una linea di reale tutela del Parco. I fatti per il momento stanno dando loro ragione, vedi ad esempio l’evoluzione della pratica "allevamento Quadrifoglio" in Comune di Olgiate Molgora e quella dell’area Fornace a Rovagnate.
Nel frattempo il nostro contributo contro la cementificazione lo stiamo apportando collaborando attivamente alla costituzione di un nuovo comitato civico, costituitosi formalmente martedì 20 luglio 2010 presso la sala civica di Olgiate Molgora, il cui obiettivo è promuovere la trasformazione del Monte di Brianza e San Genesio in un parco locale. Il nostro impegno a questa iniziativa rappresenta un passo concreto per ottenere una nuova area verde protetta e continuare ad investire su un’idea di tutela e sviluppo virtuoso del nostro territorio.
Infine sul tema della strumentalizzazione del lavoro di Margherita D’Orsogna e sulle “voci” che qualcuno all’interno del comitato si sia mosso contro il petrolio per favorire il cemento, si tratta di affermazioni talmente assurde per cui mi capirete se non aggiungo altro.
Cordiali saluti

Alberto Saccardi
Presidente del Comitato "No al Pozzo"

La "robbianite" dilaga: contagiato l'Assessore all'Istrzuione che se la prende con i docenti

La “robbianite”, un brutto morbo che come sintomi ha l’arroganza e la saccenza, il cui nome deriva dal nostro Sindaco che per primo a Palazzo Tettamanti sembra sia stato affetto, ha contagiato anche l’Assessore all’Istruzione pubblica e soprattutto privata Emilio Vulmaro Zanmarchi che non ha utilizzato belle parole per definire i progetti didattici elaborati dagli istituti scolastici di Merate. Se ne era già lagnato durante la riunione di Commissione Cultura del 15 luglio. Speravamo di aver capito male ma invece no, avevamo sentito giusto, perché più di recente è tornato alla carica esprimendo il proprio disappunto anche sugli organi di informazione locale. Ora, fosse la Maria Montessore della Brianza, oppure un professore, o un esperto pedagogo il parere potrebbe pure essere accettato, ma che qualifiche ed esperienze ha lui per criticare il lavoro svolto e proposto da insegnanti professionisti? In base a quali parametri sputa sentenze? A differenza di chi lo ha preceduto nemmeno si è degnato in un intero anno di fare visita a tutte le classi e di incontrare alunni e docenti. Non ha voluti neanche gratificarli con la sua presenza di rappresentante istituzionale alle tradizionali mostre di fine attività didattica. E poi, suvvia, un poco di tatto e finezza. Se ci teneva tanto a lamentarsi poteva scegliere altri modi e luoghi… Speriamo che l’epidemia di “robbianite” venga circoscritta in fretta e non mieta altri ammalati all’interno della Giunta altrimenti i rapporti tra Amministrazione comunale e altri enti sono in serio pericolo e si rischia tutti la quarantena.

C.Bo.

Parco del San Genesio: diamo una mano

Anche Merate avrebbe bisogno di questo spirito. Penso al futuro del Piano di cestione del Sic - Lago di Sartirana adottato nel Consiglio comunale del 14 luglio scorso: sapranno i meratesi chiedersi cosa vorrebbero per questa area?

Martedì sera, il 20 luglio, si è costituito, in un incontro tenutosi ad Olgiate Molgora, il Comitato che intende dar vita ad una raccolta firme in favore della realizzazione del Parco locale di onteresse sovraccomunale del Monte San Genesio o Monte di Brianza (Plis). Già la Legge Regionale n.86/1983 (clicca sui testi evidenziati per accedere alla normativa) aveva inserito quest’area nell’elenco di quelle di particolare rilevanza naturale, e successivamente aveva previsto con L.R. n.32/1996, l’istituzione di un Parco regionale.
La tutela che il Comitato propone “nasce dalla volontà dei cittadini e delle Amministrazioni con lo scopo di valorizzare questo territorio, conservandone il paesaggio tradizionale, l’architettura rurale, la flora e la fauna, le coltivazioni e l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente” . Il territorio del futuro Parco interessa 13 Comuni, attualmente presenta diverse forti opposizioni (alcuni Comuni, alcune associazioni), il Comitato intende pertanto “promuovere le ragioni per portare a termine questo percorso, coinvolgendo gli abitanti, i coltivatori, i proprietari, le associazioni che riconoscono nell’attuazione del Plis un interesse proprio e condiviso”.
L’intento è infatti quello di dialogare con il maggior numero di cittadini ed associazioni per trovare una soluzione allo stato di abbandono attuale in cui si trova questa area naturalistica posta tra Parco del Curone e Parco del Monte Barro.
A settembre partiranno le prime proposte, Insieme per Merate ritiene l’iniziativa di grande valore al di là dell’obiettivo che condivide e per cui si darà da fare. Questo Comitato che nasce dalla volontà di coinvolgere i cittadini , esprime un operatività utile alla società: se i cittadini operano sul territorio per uno scopo condiviso, portano al livello amministrativo (in questo caso Comuni e Provincia) non una semplice raccolta di firme , ma un risultato intangibile, mesi o anni di informazione agli abitanti del territorio, e il lavoro di coordinamento tra cittadini ed associazioni.
Io penso che questo sia un compito della politica , quando non si limiti a far volare gli stracci delle polemiche.
Anche Merate avrebbe bisogno di questo spirito. Penso al futuro del Piano di gestione del Sic - Lago di Sartirana adottato nel Consiglio comunale del 14 luglio scorso: sapranno i meratesi chiedersi cosa vorrebbero per questa area?

Cesare Perego
Capogruppo di Insieme per Merate

mercoledì 21 luglio 2010

Brugarolo: ci risiamo... nessuno vede


Brugarolo di Merate, via XXV Aprile. E' da tre giorni consecutivi, lunedì, martedì e oggi mercoledì, un giorno per foto, che due materassi, si trovano fuori dal cancello di un complesso residenziale. Nei paraggi abita anche un Consiglere comunale di Maggioranza, che è pure referente dei Comitati di Frazione. forse è in ferie oppure un poco distratto perchè avrebbe dovuto segnalare all'Amministrazione dello spettacolo indecoroso in modo che qualcuno prenda provvedimenti. Ma non è la prima volta che né Lui né i Vigili urbani non si accorgono di quello che succede nel Rione (clicca sul testo in grassetto per leggere il precedente intervento) dove abita e che devono essere i cittadini o i Consiglieri di Minoranza a sollecitare l'intervento del Comune. E' capitato per un divano abbandonato, per alcuni manifesti abusivi su una pensilina, per l'illuminazione pubblica del parco giochi di via IV Novembre (spenta da un mesetto) e adesso per i materassi...

Roberto Riva
Consigliere comunale
di Insieme per Merate

Le mani della 'Ndrangheta sui lavori del raddoppio ferroviario

Spett.RFI RETE FERROVIARIA ITALIANA
Direzione Comp. Infrastrutture Milano
Responsabile Operativo Progetto Investimento
Via Breda 28
20126 MILANO
alla c.a. dell’Ing. Marzano
alla c.a. dell’Ing. Recinella
alla c.a. dell’Ing. Di Mercione fax 02 63715107

epc.Spett.le
TODINI COSTRUZIONI S.p.A.
Via alle Scuole 1
23887 OLGIATE MOLGORA
Fax 039 509956
alla c.a. del Geom. Muzzetto
alla c.a. dell’Ing. Zaccagnino

OGGETTO: Lavori raddoppio ferroviario

Siamo molto allarmati dalle notizie che appaiono in questi giorni sulla stampa nazionale e che vengono trattate con più particolari da quella locale, circa le deposizioni risultanti dall’inchiesta in corso sui lavori del raddoppio ferroviario della Carnate-Calolziocorte, con gli interventi eseguiti dalla Perego Strade e riguardanti il tratto che insiste nel Comune di Olgiate Molgora e la stazione stessa.
La preoccupazione principale riguarda l'interramento di materiale inquinante (amianto ed altro) che, anziché essere smaltito come risulterebbe dai documenti, sarebbe stato occultato sotto il nuovo tracciato del raddoppio o nelle opere collaterali.
A voi, in indirizzo, nella vostra funzione di appaltatori ed appaltanti dell’opera, nell’interesse di tutti i miei Concittadini e degli utenti che usano questo mezzo pubblico, chiediamo se sia vero che la ditta "Perego Strade" avesse il subappalto per queste opere e qualora, fosse vero, quali sono i dati che a Voi risultano dalla Vostra attività di controllo.
Augurandoci di ricevere amplia rassicurazione che dette notizie non coinvolgono il territorio di Olgiate Molgora, in attesa di urgente riscontro, distintamente salutiamo.

Alessandro Brambilla
Sindaco di Olgiate Molgora

Dal medioevo alla preistoria

Zitti zitti, in una torrida mattinata di mezza estate, l’Assessore all’Annona Giuseppe Procopio, supportato dal Presidente di Confcommercio Meratese Mario Mandelli - sì, proprio quello che voleva candidarsi per il Centrodestra ma poi è rimasto a piedi - ha chiamato a raccolta i Negozianti cittadini. Al vertice ha presenziato anche il Sindaco. Si dice che il suo giovane collaboratore l’abbia combinata grossa, convocando il tavolo a un orario e un giorno insoliti, le 13 di lunedì, con una lettera che non specificava neanche il motivo dell’adunata e per questo il Borgomastro ha voluto esserci in modo da bloccare altri possibili scivoloni. La chiacchierata è servita per fare il punto della situazione e tracciare un bilancio del primo anno di new deal verde-azzurro o azzurro-verde. Ma come, i “ragazzi del coro” non si sono neppure presentati agli esercenti, che non li hanno incontrati in 365 giorni, e vogliono già i voti?!? Va ché, meglio tardi che mai. Le critiche, viene riferito, non sono mancate, ma si spera in tempi migliori, come se l’apertura del silos dell’Area Cazzaniga possa essere la panacea di tutti i mali o se le modifiche al regolamento del commercio (con la possibilità di aprire locali dove si vuole, senza necessità di parcheggi o di fasce di rispetto!!!) possano rivitalizzare il centro storico… Stiamo a vedere e continuiamo ad aspettare quel “rinascimento” culturale e civico sbandierato in campagna elettorale. Per ora sembra solo di essere tornati non al medioevo ma proprio alla preistoria.

Redazione

martedì 20 luglio 2010

Ospedale: le pressioni in nome del localismo non sono meno gravi di quelle dei partiti

Riceviamo e pubblichiamo

Ho letto con interesse e insieme stupore della mobilitazione del “territorio” a sostegno della dottoressa Patrizia Monti affinchè venga nominata Direttore sanitario dell’Ospedale di Merate (
clicca sul testo evidenziato per leggere il documento dei Sindaci). “Territorio” tra virgolette perché non so se a tale riguardo i Sindaci rappresentano realmente la popolazione alla quale invero non gli interessa niente di queste cose. Non sono neanche sicuro che i Sindaci siano qualificati per esprimersi su tali incarichi. Pochi conoscono la materia, fatto salvo forse qualche Assessore. Mi pare inoltre un’ingerenza della politica in scelte tecniche. Ma come? Ci si lamenta sempre delle lobby, di Cl, delle raccomandazioni e adesso i nostri fanno lo stesso?!? Non è che se le pressioni arrivano in nome del localismo sono meno gravi di quelle perpetrate per conto dei partiti. Se la figura deve essere nominata in base all’esperienza e alle qualifiche allora si tenga conto di questi aspetti e basta, non degli sponsor. Mi pare altresì idiota la tattica di sbandierare ai quattro venti la predilezione per la dottoressa Monti: mette in imbarazzo chi la dovrebbe scegliere ma anche lei. E poi mi sia consentito: se n’è andata da Merate a adesso che rischia il posto dove è o di venire subordinata ad altri vuole tornarci? Bella coerenza e amore per il San Leopoldo Mandic… Un’altra chiosa: quando c’è stato da lottare per la sopravvivenza del nostro Ospedale non mi sembra che colei che viene indicata come la salvatrice della patria abbia mostrato spregiudicatezza e spirito di sacrificio per sostenere il Comitato civico. I commenti di alcuni Organi di informazione, adesso schierati in prima linea, non erano stati infatti molto lusinghieri in merito… I soliti idioti diranno: ecco, è schierato contro la dottoressa Monti, non ci tiene all’Ospedale di Merate, non capisce niente… Sul fatto che capisco poco è probabile anzi sicuro, per tutto il resto invece il mio contributo non riguarda il merito delle candidature migliori per il nostro Ospedale perché non conosco nessuno degli aspirati Direttori sanitari. I miei dubbi sono unicamente sul metodo e l’opportunità di intervento da parte dei Sindaci.

Bastian Contrario

Per fortuna si dicono federalisti...

Niente soldi per le Associazioni di Merate, ma per quelle di altri paesi i finanziamenti li trovano

I soldi per le Associazioni di Merate non ci sono, ma per quelle di altri paesi sì. Con deliberazione n° 87 dell'8 giugno 2010 la Giunta comunale del Sindaco Andrea Ambrogio Robbiani ha infatti elargito un contributo "una tantum" all'Associazione Musicamorfosi di Seveso per l'iniziativa "Notturni, luci ed emozioni nelle ville e nei parchi della Lombardia" (
clicca sul testo evidenziato per accedere al testo della Delibera). Lo stanziamento straordinario è stato di mille euro. L'allestimento, che pare abbia riscosso molto successo, ha avuto tra l'altro luogo in una struttura privata, la Rsa "Villa dei Cedri" di Sartirana. Quando però si tratta di tirare fuori i soldi per gruppi di volontariato del posto e per promuovere eventi in spazi cittadini mancano sempre risorse. Non si meravigli poi l'Assessore alla Cultura, al Turismo, all'Identità locale e a chipiùnehapiùnemetta se non gode della stima e della fiducia dei responsabili delle Associazioni meratesi che ogni volta si vedono trattati a pesci in faccia e scavalcati da coloro che con Merate ha poco a che fare e non si rimboccano le maniche tutti i giorni per cercare di rivitalizzare la proposta culturale della nostra Città. E per fortuna che si dicono federalisti...

Giovanni Battista Albani
Consigliere comunale di Insieme per Merate
Sindaco di Merate 2004-'09

Dove è finito lo Sportello antistalking?

Un fenomeno in preoccupante e grave aumento che richiede interventi immediati: la violenza sulle donne, che troppo spesso sfocia in omicidio, potrebbe avere nell’ospedale di Lecco una sorta di progetto pilota per la Lombardia, ma la sua realizzazione e i fondi promessi dalla Regione non sono ancora partiti. Chiede delucidazioni sulla questione Carlo Spreafico, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, attraverso un’interrogazione a risposta scritta depositata in questi giorni.
Nel documento Spreafico ricorda che “lo scorso febbraio l’assessore alla Famiglia e solidarietà sociale Giulio Boscagli aveva annunciato alla stampa che Regione Lombardia aveva aderito al progetto antistalking (
clicca sul testo in grassetto per leggere un intervento precedente) delle Asl di Lecco e di Milano con un contributo di 160.000 euro, rispetto al costo totale del progetto di 240.000. Il progetto prevedeva l’attivazione, presso l’Ospedale di Lecco e l’Ospedale Niguarda di Milano, di un servizio di assistenza alle vittime, aperto dalle 9 alle 17 (da lunedì a venerdì), sul piano medico, legale, psicologico e assistenziale, oltre che un servizio di supporto telefonico e consulenziale fornito da Telefono Donna”.
Dopo di che, non ci sono state più novità. Per questo Spreafico interroga Giunta e assessore per sapere “se il progetto pilota degli ospedali di Lecco e Niguarda sia stato attivato e, in caso affermativo, con quali modalità e quali tempistiche; con quali criteri sono stati individuati i soggetti realizzatori del progetto in oggetto; se intendono attivarsi affinché, anche in Lombardia, i diversi servizi ed interventi volti a combattere il fenomeno della violenza contro le donne, vengano messi in rete e resi ancora più efficaci attraverso un sostegno regionale normativo e finanziario”.

Carlo Spreafico
Consigliere segretario
dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale

lunedì 19 luglio 2010

Prima occupano, poi smobilitano

Deve essere un problema tipico della forze di Maggioranza della Città di Merate: prima occupare le poltrone ed i posti di comando, come se ci fosse da spartirsi un bottino, poi quando si tratta di lavorare smobilitare ed abbandonare la barca. Probabilmente il fervore elettorale aveva intriso di eccesivo ardore lo spirito dei nostri Amministratori, cosicchè, sull'onda lunga della visibilità, si erano adoperati in ogni modo per fondare nuovi sodalizi e per controllare, anche attraverso volti meno noti, quelli esistenti; ovviamente nell'attesa e nella speranza (poi concretizzatasi) di occupare anche la casa municipale.
Ora, trascorso un pò di tempo e scemata l'attenzione dei cittadini, si sta consumando il delitto: la smobilitazione di massa. L'Associazione di Cassina Frà Martino, nuova e lucente, sta già tirando le quoia, se allo stato non è già defunta; il libro dei sogni sfoggiato all'inizio della legislatura è già un pallido ricordo; l'attivismo della ramificazioni associative è in via di estinzione.
Come assicura la saggezza popolare "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare", è probabilmente proprio questo mare di sacrificio personale, di collegamento alla realtà, di dedizione alla cosa pubblica che manca ai nostri nuovi Amministratori ed ai loro annessi... che è ben altra cosa dal sedere a tempo pieno su di una poltrona.

R.I.

domenica 18 luglio 2010

Incrocio di Cernusco e bretella: le inesattezze di Andrea Robbiani

Lettera aperta del Sindaco di Cernusco Lombardone a quello di Merate sulla sistemazione dell'incrocio tra la ex Statale 36 e la Provinciale 54: "Cernusco provvederà ad installare dei cartelli che indicheranno Brugarolo quale percorso preferenziale per chi è diretto verso Bergamo".

Caro Andrea (Robbiani ndr),
ho letto sul Giornale di Merate un articolo con le tue dichiarazioni relative all'incrocio di Cernusco. Non sono in grado di sapere se le dichiarazioni corrispondano effettivamente al tuo pensiero o se siano conseguenza di qualche fraintendimento occorso tra te e l'estensore dell'articolo. Quello che è certo è che ne è uscito un articolo inesatto, tecnicamente scorretto e politicamente inopportuno; quindi, indipendentemente dalla persona cui deve essere attribuita la responsabilità del testo, mi vedo costretto a fornire alcune precisazioni.
Il progetto semafori intelligenti non verrà cofinanziato da Cernusco ma verrà finanziato solo dalla Provincia come sarebbe avvenuto per le rotonde se fosse stato possibile realizzarle.
L'installazione dei semafori intelligenti - non di due ma di un sistema alquanto complesso - è un intervento che consente di stabilire, a seguito di uno studio sui flussi di traffico, quale è il risultato ottenibile in termini di miglioramento della fluidità dello stesso e consente, altresì, di non sostenere alcun costo se i risultati non dovessero corrispondere a quelli per i quali esisterà un impegno contrattuale.
Come in più occasioni detto i semafori intelligenti, da soli, porteranno a un miglioramento della fluidità del traffico ma non risolveranno il problema dell'incrocio. Per il miglioramento sostanziale sarebbe necessaria la bretellina come sostenuto da tutti i sindaci del meratese e dall'intero consiglio comunale di Cernusco (maggioranza e minoranza insieme quindi ogni speculazione di carattere elettoralistico a pochi mesi dalle elezioni è puramente fantasiosa). Tutti hanno, peraltro, manifestato la convinzione che la bretellina dovrebbe esser realizzata prima e non dopo l'intervento sull'incrocio. Tu sai bene che l'unico sindaco che sostiene la non necessità della bretellina sei tu perché sei convinto, non è chiaro sulla base di quali dati, che esista già (Esselunga, via Cavalieri di Vittorio Veneto, rotonda carabinieri) e che la realizzazione di una bretellina aggiuntiva avrebbe come effetto quello di attrarre più traffico. Si tratta, anche in questo caso, di affermazione non suffragata da alcun dato e molto discutibile se si considera che il traffico che insiste sull'incrocio del territorio è prevalentemente locale.
Nessuno è autorizzato in questo momento a parlare di costi dell'intervento sui semafori. Questo può esser determinato solo dopo che si disponga di un progetto per pervenire al quale è necessario conoscere le conclusioni di uno studio sui flussi di traffico che costituisce un'esigenza irrinunciabile e preliminare nonché una garanzia di serietà nell'affrontare il problema. Nessuno ha mai parlato di 200.000 € e questo non avrebbe potuto avvenire anche perché esiste la convinzione che il costo sarà notevolmente inferiore.
Il grido d'allarme dei sindaci nasce dal timore che senza la bretellina non si risolva il problema dei problemi del territorio e dal timore che i soldi risparmiati possano essere impiegati per interventi meno urgenti e meno risolutivi di quello sull'incrocio.
I sei mesi di prova cui è fatto riferimento hanno il significato ben spiegato dal sindaco Strina e cioè "se l'intervento sui semafori, dopo una verifica di sei mesi, si dimostrerà non in grado di risolvere il problema dello smaltimento delle code allora si riproporrà il problema della bretellina". Al sindaco Strina ho detto che per questo non c'è bisogno di sei mesi perché è certo che il problema delle code con i semafori intelligenti non sarà eliminato ma sarà soltanto ridotto. Il vantaggio sarà che, a differenza dei così detti progetti rotonde elaborati dalla Provincia, sarà possibile:
  1. sapere a priori di quanto le code saranno ridotte;
  2. subordinare il pagamento dell'intervento alla verifica della corrispondenza dei risultati a quelli per i quali ci si è contrattualmente impegnati.
Ulteriore precisazione: si dice nell'articolo "l'Amministrazione Comunale di Cernusco a un certo punto ha deciso di non voler più le rotonde e ha scelto i semafori intelligenti...". E' decisamente stucchevole sentir ripetere questi discorsi fuorvianti triti e ritriti; l'Amministrazione di Cernusco ha dovuto necessariamente prendere atto dell'esattezza del parere espresso a suo tempo dal Prof. Rinelli del Politecnico di Milano esperto in progettazioni viabilistiche. Questi, inizialmente, ha ritenuto che le rotonde potessero costituire la soluzione del problema di Cernusco poi, essendosi reso conto che mancavano gli spazi necessari, ha ripiegato sull'attuale sistemazione semaforica da lui stesso con successo progettata. I planimetrici elaborati dalla Provincia sono apparsi fortemente condizionati dal problema spazi, in alcuni casi si sarebbe dovuto procedere alla eliminazione di qualche edificio, di piste ciclopedonali e dei parcheggi di servizio di alcuni esercizi commerciali. Si è visto inoltre che il problema degli attraversamenti ciclopedonali non avrebbe potuto esser risolto con dei sottopassaggi per ragioni di costo, di funzionalità e di impatto ambientale. Né può essere ignorata l'ulteriore circostanza che studi commissionati dalla Provincia (Polinomia) e dal Comune di Cernusco Lombardone (Iter) hanno giudicato le rotonde assolutamente non in grado di funzionare in assenza della bretella.
Cosa occorreva di più per concludere, una volta per tutte, che l'alternativa rotonde in realtà non è mai esistita e che, se si fosse preso atto dell'autorevole parere espresso dal Prof. Rinelli, di cui ho avuto conoscenza solo di recente, si sarebbe risparmiato tempo e denaro? Chi avrebbe dovuto far presente che l'accordo di programma così come è stato concepito era sbagliato nella parte in cui prevedeva le rotonde? Io che non sono un tecnico o i tecnici?
In conclusione l'unica vera alternativa che si pone è quella di lasciare l'incrocio come è senza modificare l'impianto esistente ovvero quella di installare i semafori intelligenti. Questa amministrazione ha ritenuto che, se un intervento migliorativo significativo è reso impossibile da ostacoli e da volontà esterne, un miglioramento, quantunque non corrispondente alle effettive esigenze, sia meglio di niente e per questo ha insistito per il ricorso a questa tecnica innovativa.
Tornando alla tua affermazione secondo la quale la bretella esiste già, perché se ne possano valutare gli effetti è necessario che gli automobilisti ne abbiano conoscenza. Quindi ti informo che Cernusco provvederà ad installare dei cartelli presso la rotatoria della Esselunga che indicheranno la via Cavalieri di Vittorio Veneto quale percorso preferenziale per chi, provenendo da Milano è diretto verso Bergamo. Ti propongo quindi di fare altrettanto e di installare una segnaletica che indirizzi verso il medesimo percorso chi proviene da Bergamo ed è diretto verso Milano. Se il risultato si rivelerà equivalente a quello che si sarebbe ottenuto con la nuova bretella l'esigenza di questa cadrà automaticamente, si riconoscerà la correttezza della tua tesi e tutti ci dichiareremo soddisfatti per il cospicuo risparmio di risorse ottenuto.
Sempre con riferimento all'articolo in questione tu poni delle condizioni per dire sì alla bretella e cioè che la stessa sia dotata di piste ciclabili (queste sono previste nel progetto preliminare), che ci siano delle mitigazioni ambientali (condizione posta anche da Cernusco che ospiterà un notevole tratto della bretellina), che non si costruisca attorno alla bretellina (il nostro PGT in fase di adozione già lo esclude e vedremo cosa prevederà quello di Merate) e che si riqualifichi via Bergamo (cosa da noi già richiesta alla Provincia con l'utilizzo dei i fondi risparmiati a seguito della non realizzazione delle rotonde).

Sergio Bagnato
Sindaco di Cernusco Lombardone

Sistemazione dell'incrocio tra la 342 Dir e la Sp 54: si è già perso troppo tempo

Ho letto con piacere che finalmente anche il nostro Sindaco si è convinto che le rotonde o i semafori intelligenti senza la bretellina non potrebbero funzionare (clicca sulle frasi in grassetto per gli approfondimenti). Peccato che si sia perso un sacco ci tempo e tante discussioni improduttive. Gli studiosi del Piano del traffico indicavano questa scelta come la più coerente per risolvere il problema, alleggerendo nel contempo anche il traffico su Brugarolo. Condivido pienamente che l'Amministrazione provinciale debba farsi carico di mitigare anche i problemi su via Bergamo come in parte già sottoscritto precedentemente quando era stato firmato il Protocollo d'intesa. Mi auguro che non vi siano ulteriori ripensamenti e che si dia inizio quanto prima a realizzare i lavori indicati nell'interesse del territorio.

Giovanni Battista Albani
Consigliere comunale di Insieme per Merate
ed ex Sindaco 2004-'09