sabato 22 settembre 2012

La necessità dei tagli. Anche a Merate

La questione che la maggioranza di centrodestra ha completamente trascurata in questa vicenda riguardava se le spese del Comune di Merate andassero riviste o meno, nello scenario di aumento della pressione fiscale sui cittadini. In pratica tutte le tasse e tariffe stanno crescendo, per portare il prelievo fiscale al record del 45% .
Le opposizioni di solito si sbizzarriscono nel sostituire voci di spesa con altre , per sostenere che le spese di un certo tipo sono meglio di altre (a chi piace la cultura, a chi lo sport,a chi piace la città più bella, chi vuole esperti di comunicazione, portavoce, ect ect). Il nostro gruppo di Insieme per Merate ha proposto una strada diversa, ma che crediamo fortemente condivisa dai cittadini: tagliamo le spese, facciamo una revisione puntuale delle spese, perché il compito dei Comuni oggi è quello per primissima cosa di alleggerire il carico fiscale.
Le proposte dei nostri emendamenti chiedevano di ridurre il prelievo IMU di 350.000 euro, con alcune ipotesi di tagli che hanno generato animata reazione contraria della maggioranza. Non ha più senso presentarsi ai cittadini dicendo che si intendono mantenere i livelli dei servizi, quando si apre dal lato delle uscite delle famiglie una voragine. E’ una illusione che lo status quo delle spese si possa ancora difendere senza che siano necessarie riforme drastiche.
Le nostre richieste fatte attraverso gli emendamenti erano di intervenire sul lato delle spese per far scendere il prelievo dovuto all’IMU. L’ipotesi di abbattere del 15% i 180.000 euro di compensi per gli amministratori ha sollevato un vespaio. Pensiamo che 7 assessori a Merate siano troppi, si può benissimo accorpare alcune funzioni, senza svilire nessuna area, ma assessori dedicati con compensi dedicati quali un assessore per Ambiente, uno per lo Sport e Commercio ed uno per la Cultura sono troppi se stipendiati.
Il Sindaco mantenga il suo compenso, il suo ruolo è da valorizzare. In tre anni 2009-2010-2011 sono stati poi spesi annualmente 25.000 euro per le luminarie natalizie. In consiglio la nostra critica a questa voce di spesa è stata commentata con sarcasmo dal Sindaco “ le toglieremo, così l’opposizione sarà contenta”.

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di Insieme per Merate

venerdì 21 settembre 2012

Imu, patrimoniale o tassa sul risparmio?

Per la funzione che svolge, l’assessore al Bilancio Andrea Massironi ha un unico obiettivo, quello di avere entrate le più sicure possibili, con la difficoltà di dover fare questo in un contesto normativo di grande incertezza. Non è certo il valore del trasferimento del fondo di riequilibrio, non è certo il conteggio del numero degli immobili, la normativa IMU è soggetta a continue modifiche che potrebbero far scomparire voci di entrate. Però il bilancio che è stato votato da un'intera maggioranza Lega Nonrd -PdL non ha guardato oltre questo obiettivo tecnico, non ha guardato cioè oltre le mura della sala consigliare.
Facciamo un esempio di cosa intendiamo nel dire “guardare oltre le mura della sala consigliare”. Nella normativa ICI , ora non più in vigore, un padre che cede in uso gratuito ai figli un immobile come prima casa per la residenza del figlio, vedeva questo immobile “assimilato alla prima casa”. Cioè era chiamato a pagare una ICI non di seconda casa. Vediamo cosa succede se si cancella questa agevolazione. Quattro vani e mezzo di immobile di categoria A2 (tipico immobile delle case a due piani realizzate con questo scopo) hanno rendite catastali di circa 450 euro. Moltiplicando per 160, come richiede l'IMU, la rendita di questo immobile diventa 72.000 euro. L’aliquota della prima casa a Merate è dello 0,48%, quindi si deve pagare 345 euro. Se è invece considerata seconda casa del genitore deve pagare 655 euro, senza alcuna detrazione. Senza alcuna considerazione dei decenni di risparmi che hanno portato questo lavoratore dipendente a costruire una casa per sé e per i propri figli, un applicazione “centralista” del decreto 201 porterebbe a questi risultati.
Quindi l’IMU fatta passare per tassa sul patrimonio, si trasforma in tassa del risparmio dei cittadini. Ci sarebbe una attenuazione di questa palese ingiustizia; portare l’aliquota per questo tipo di immobili concessi in uso gratuito allo 0,76 % (imposta dal decreto legge) invece che allo 0,91% (scelta dal Comune di Merate). Il Decreto di dicembre considera lo 0,76% essere la aliquota che caratterizza gli immobili che non sono prima casa. Quindi applicare questa aliquota significa che non la si assimila alla prima casa, perché altrimenti questi immobili avrebbero aliquota a merate dello 0,48%. Alcuni Comuni lo hanno fatto, Merate respinge questo alleggerimento per una lettura del dettato del decreto restrittiva e prudenziale. Non è detto che a livello nazionale  questa ipotesi non venga accolta (esiste una proposta di emendamento in tal senso), ma il dato è che nonostante l’autonomia del Comune sia sbandierata, oggi un messaggio di questo tipo una Giunta a guida leghista a Merate non lo ha voluto dare.
Invece noi crediamo che il Comune di Merate poteva votare in questo senso, volendo in tal modo sostenere: “Attenzione caro Governo tecnico, io ti garantisco il gettito che tu mi hai richiesto, ma io decido come agevolare i soggetti passivi della imposta IMU” . Esiste anche giurisprudenza che ha riconosciuto la capacità impositiva del livello locale di governo, non solo il decreto DL201!!! Qui non si tratta di ribellione fiscale, a cui la Lega aveva inneggiato alla comparsa dell’IMU, facendo dire ad alcuni sindaci "io non la applicherò nel mio Comune”. Si tratta di ristabilire di fronte allo Stato centrale che la prima e propria funzione del Comune, che lo Stato gli ha assegnato, è quella di dare lettura dei bisogni dei cittadini e fornire adeguate risposte. In questo consiste la vera natura dell’autonomia, questo particolare del meccanismo IMU, che impedirebbe di prevedere agevolazioni in favore dei propri cittadini è aver calpestato questo principio. Ne sarebbe uscito un forte messaggio politico, ancora più importante se sostenuto da una condivisione di tutti i Comuni del Meratese, facendo una scelta che non danneggiasse il livello centrale e conservasse ai Comuni la loro dignità di soggetti solidali con lo Stato centrale, ma liberi si fare scelte di maggiore equità.
A meno che questa impostazione sia temporanea (triennale) necessaria per superare il rischio baratro, l'IMU fatta in questo modo, porterà ad una frattura insanabile tra il Governo centrale con il Paese.

Cesare Perego
Capogrippo Consiliare di Insieme per Merate