venerdì 21 dicembre 2012

I fucilieri della Val Clavicola

Di ritorno dal pellegrinaggio a Medjurgoje, dopo aver pregato la Madonna della Pace, Umberto Bossi (rieccolo!) ha dichiarato: "O si fa una lotta democratica in Parlamento o una lotta popolare ed, allora, bisogna tirare fuori i fucili".
A Merate, Roberto Maroni, quello dagli occhiali rossi e dalla scopa in mano, ha dichiarato: "Alle elezioni! La gente deve decidere: l'alternativa è il fucile, ma io sono per la lotta dura, attraverso mezzi democratici".
La Lega sta diventando pacifista! Fantozzi direbbe: "Come è buono lei!".

Ernesto Passoni
Consigliere Comunale del Gruppo di  "Insieme per Merate"

domenica 16 dicembre 2012

Il Sindaco pompiere

Il Gruppo Consiliare di “Insieme per Merate” ha chiesto verbalmente, sia in Consiglio che in Commissione di conoscere lo stato progettuale del CDD (Centro Diurno Dilazionato). A risposta nulla il Consigliere Roberto Riva, ha chiesto, per iscritto, al Presidente della Commissione Urbanistica di portare la questione nella stessa Commissione; nell’ultima seduta il medesimo Presidente ha risposto che della faccenda erano stati interessati i Capigruppo che, ad oggi, sanno nulla.
In definitiva un alone di mistero aleggia attorno al progetto di cui il programma dell’Amministrazione vedeva la realizzazione nel 2010-2011.
Come d’uso, i Consiglieri di Minoranza vengono a sapere dalla stampa dei segreti amministrativi . Così, apprendiamo che l’inizio dei lavori, previsto ad inizio 2013, è ipotizzato in primavera, si spera dello stesso anno; nel frattempo lievitano i costi che da 500.000 sono già arrivati a 760.000 euro.
“Rumors” di Palazzo narravano di errori del progettista, ora la colpa è addossata ai Vigili del fuoco ed all’Asl, che litigano tra di loro sui sistemi antincendio.
Ma fermi tutti, perché il tuttologo Sindaco Robbiani, smesse, momentaneamente, le vesti di facitore di dossi, di sensi unici, di ornitologo ed altro, ha indossato quelle di pompiere (ovviamente non nel senso di pacificatore) ed ha così sentenziato: “Il CDD è una struttura regionale, ma l’Asl sostiene che dobbiamo sottostare a leggi nazionali”.
Sorgono alcuni dubbi: se il CDD è una struttura regionale e, dato che serve più Comuni, perché non se lo paga la Regione? Ci angoscia ancor di più il fatto che il Sindaco sia meravigliato che l’Asl sostenga di agire in base alle leggi nazionali, cui quelle regionali dovrebbero fare riferimento: saremmo meravigliati e timorosi del contrario! Almeno fino a quando non verrà istituita la RAL (Repubblica Autonoma di Lombardia). Può essere che il Legislatore nazionale abbia abbondato nel prescrivere dotazioni antincendio, ma “dura lex sed lex”, l’Asl ed i pompieri non possono che ottemperare a tali prescrizioni.
Il nostro Sindaco-Pompiere, bontà sua, usando il plurale maiestatis, ritiene che tali sistemi non servano ed ha chiesto ai pompieri una deroga (in effetti si sa che l’Italia è il paese delle deroghe!). Il Nostro prosegue poi con una interpretazione surreale del ruolo di Asl e pompieri che sarebbero in perenne discussione sull’interpretazione delle norme, come se detti Enti fossero alla prima omologazione.
L’articolo afferma che il Sindaco si è interessato personalmente alla questione e che Babbo Natale porterà il via libera; inoltre, si assicura che il progetto è pronto da un pezzo, ma, evidentemente, non sembra essere completo.
Ha detto la sua anche riguardo ai costi e, qui, facciamo un ragionamento: la ristrutturazione della ex scuola di via Fratelli Cernuschi ha per scopo la destinazione di un piano al CDD ed un altro alle Associazioni. Dato che lo scopo prioritario è il primo che, presumibilmente, assorbe il grosso dei costi, per la particolare destinazione d’uso, si spendono, ad oggi, 760.000 € per ristrutturare circa 470 mq, quindi 1.620 €/mq. Costruire ex novo comporta un costo all’incirca di 1.500 €/mq: ci chiediamo se il gioco vale la candela.

Big steps

giovedì 29 novembre 2012

Un Sindaco di cui fare a meno

Ancora torno sui parcheggi.
Quando pensavo di aver detto tutto (decisione presa senza consultare l’utenza, rifiuto di discutere i dati prodotti in mesi di sperimentazione, tariffa che neanche in Montenapoleone ) quando insomma sembrava materia da tirarsi fuori nella campagna elettorale, ecco la notizia: il nuovo prevosto don Luigi su interessamento del rappresentante dei commercianti Mario Mandelli lascerà a libero parcheggio l’aerea cementata dietro il Castello Prinetti.
Cosa possiamo dedurne ? Tre cose: 1) effettivamente una discussione sui parcheggi andava fatta, 2) l’Amministrazione comunale è rimasta sorda ad ogni appello, 3) quando il Palazzo tace la gente si organizza e fa a meno di certa politica.
Ecco, se volessi andare a fare, che so, il deputato, terrei in grande considerazione il punto tre. Se fossi sindaco li terrei in gran conto tutti.

Edoardo Zerbi

lunedì 19 novembre 2012

L'Assessore esterno al Bilancio e alle Assemblee

“Incontriamo gli Amministratori - Sindaco e Giunta incontrano la Cittadinanza con particolare attenzione a proposte per il Bilancio partecipato 2013". Questo il vistoso titolo del volantino distribuito (non in tutte le famiglie) con il calendario degli incontri nelle varie frazioni e in Merate centro.
Gli incontri prevedevano, in particolare l'apporto dei Cittadini per l'elaborazione di un cosiddetto "Bilancio partecipato" 2013. Detto bilancio, per la sua definizione, prevede di assegnare una quota del bilancio alla gestione diretta dei Cittadini. Eravamo contenti, perché finalmente si sarebbe data attuazione ad un punto previste dalle, peraltro, disattese "Linee Guida Programmatiche 2009-2014", anche se un po' perplessi dati i ferrei vincoli esterni di bilancio.
In effetti, come spesso capita ai nostri Amministratori, dietro i roboanti annunci il nulla; l'Assessore al Bilancio è stato esterno anche a dette Assemblee che per tema hanno avuto i soliti temi, in particolare le buche sui marciapiedi, dossi e sensi unici secondo un usuale copione che vede, in tema di viabilità, la navigazione a vista. Copione che potrebbe essere denominato "chi vusa pusé la vaca l'è sua": significativo è l'esempio del dosso di via per Barbiano, a Novate, che è stato spostato due volte (saremmo curiosi di sapere quanto sia costato).
Quando qualche Cittadino ha tentato di alzare il tiro su argomenti più pregnanti, gli Amministratori hanno cercato di glissare, dando risposte vaghe o dimostrandosi seccati per aver toccato certi argomenti.

I Consiglieri Comunali del Gruppo di "Insieme per Merate"
Achille Panzieri e Ernesto Passoni

domenica 18 novembre 2012

Il grande assente

Le assemblee del signor Sindaco e degli Assessori nelle frazioni doveva essere un modo per costruire tutti insieme il “bilancio partecipato” perché i soldi sono di tutti noi cittadini ed è giusto che noi cittadini possiamo dire la nostra su come debbono essere spesi.
Purtroppo è mancato il protagonista principale, cioè l’Assessore al Bilancio Andrea Massironi, assente per altri impegni. Ma che senso ha indire riunioni sul bilancio se manca l’Assessore al Bilancio?
Così abbiamo parlato di tutto tranne che del nostro denaro.
Evidentemente è un argomento troppo scomodo da affrontare per chi tiene alte le aliquote IMU e poi sperpera soldi in luminare natalizie e manifestazioni di dubbio successo che servono a pochi.
Il 2014 si avvicina, speriamo bene.

Sperem

martedì 13 novembre 2012

Il cuculo dal cilindro del Sindaco

Dalle colonne della stampa provinciale ci tengono continuamente aggiornati sulla situazione dei volatili locali, cioè dei piccioni ovvero "columba livia variante domestica", tanto fastidiosi, quanto numerosi.
Dopo la diffida della Lega Anti Vivisezione a dichiarare la guerra convenzionale con fucili da caccia, i cui pallini, tra l' altro e come già successo, colpiscono le case, iI tema è stato lungamente trattato in Giunta. E' stato riunito a Palazzo un consiglio di guerra con proposte varie, quali reticolati di filo spinato da installare sui cornicioni (qualcuno li vorrebbe anche elettrificati), atti ad impedire la sosta dei pennuti. Qualcun altro vorrebbe la guerra biologica non convenzionale mediante becchime anticoncezionale, ma alcuni ciellini hanno fatto obiezione.
Dopo un'estenuante seduta, il Sindaco ha tirato fuori un cuculo dal cilindro proponendo di immettere uova finte nei nidi in modo da ingannare gli uccelli, tanto occupati a covare uova di plastica da non riprodurne di vere. Egli stesso, da ottimo arrampicatore di pareti, nonché di carriere partitiche, si è detto disponibile ad accedere su abbaini e solai al fine di realizzare il progetto: un inganno degno di Ulisse.
Tutto il paese ne parla e la questione è planata da Palazzo su Piazza Prinetti, dove si è riunito il Consiglio Comunale Ombra che, dopo ampia discussione sulla pericolosità degli uccelli, ha decretato l' avvio della guerra convenzionale a fucilate.
Unico dissidente l'ex Direttore della Riserva del Lago di Sartirana, il saggio Paolo Vitali, che ha proposto un minimo ritorno all'equilibrio ecologico fra le speci con l'arrivo sperimentale di una coppia di rapaci.
La povera colomba, animale dalla natura dolce e mite, è simbolo, nella Bibbia, della volontà divina: porta a Noè un ramoscello di ulivo in segno di pacificazione fra Dio e l'uomo, dopo il diluvio; simboleggia lo Spirito Santo, nel Battesimo; Gesù la cita "Siate semplici come colombe ...". Ciononostante anche qualche Ecclesiastico si è unito al coro dei fautori della soluzione finale! Purtoppo ben altri bipedi stanno conducendo l'orbe terracqueo alla distruzione!

Patrix

lunedì 12 novembre 2012

Italia bene comune. Anche a Merate

I circoli PD del Circondario Meratese organizzano, a Merate, un incontro/dibattito con i rappresentanti dei comitati per Pieluigi Bersani, Matteo Renzi, Laura Puppato e Nichi Vendola, il 15 novembre, alle ore 21, nella Sala Civica di vialee Lombardia, per dar la possibilità a tutti i cittadini di approfondire e conoscere le proposte dei vari candidati alle Primarie del Centrosinistra.
L'iniziativa ha il doppio obiettivo di riportare, anche a Merate, il confronto tra i candidati sul piano delle proposte concrete che interessano i cittadini e il Paese e di dare ai cittadini del Meratese tutte le informazioni sullo svolgimento delle Primarie del Centrosinistra.
Parteciperanno alla serata: Carlo Spreafico, consigliere regionale PD, per il comitato Bersani, Alessandra Vergani, comitato Milano per Laura Puppato, Roberto Perego, comitato Merate per Renzi, Marco Molgora, ex sindaco di Osnago e ex assessore provinciale, per Nichi Vendola.
Verrà lasciato ampio spazio agli interventi e alle domande del pubblico

Riccardo Brivio
Segretario del Circolo del PD di Merate

domenica 11 novembre 2012

I redivivi

Riceviamo e pubblichiamo

A volte ritornano. Come redivivi. Non li si è visti per anni, non hanno partecipato mai a una che sia una riunione del gruppo, non a una del circolo. Forse sarà per i locali gelidi cui si accede per antiche scale da un cortile sconnesso di una vecchia cascina lombarda.
Ma adesso che si apprestano le urne, sull’onda della rottamazione e del rinnovamento, rispuntano fuori dal nulla. Guidano fantomatici comitati fiorentini, si propongono di salvare la patria, per spirito di servizio, non si osi dire per la poltrona.
Ma sempre per interposta persona, mai con la loro presenza, sono troppo preziosi per partecipare ai dibattiti e alle discussioni in sede, il loro intelletto non può essere sprecato per studiare le volgari delibere comunali, le loro mani non possono essere sciupate dalle callosità che deriverebbero dal montare un gazebo in piazza.
E allora abbiano almeno in coraggio di mostrarsi in faccia, di svelare le reali intenzioni.
Meglio i pensionati, magari carichi di errori del passato ma forti dell’onestà delle loro azioni politiche, piuttosto che giovanotti ultratrentenni di siffatta natura e chi sta loro dietro.

Eva Kant

lunedì 5 novembre 2012

Meratese, paga le tasse e taci

Lo scorso 30 ottobre il Consiglio comunale di Merate ha approvato l’acquisto per 540mila euro dell’area ex Ecosystem Immobili. Nello stesso Consiglio sono state anche fissate le aliquote IMU per il 2012: per l’abitazione principale l’aliquota è stata fissata al 4,4 per mille e non all’aliquota base del 4 per mille come richiesto da tutti gruppi di opposizione.
Aliquota dichiarata trincea dal centrodestra quando apparve l’IMU, lo scorso dicembre. Non si trattava di richiesta “utopistica”, perché nel bilancio di Merate c’erano tutte le possibilità di adottare l’aliquota base, aumentando alcune delle altre aliquote (dei terreni edificabili e degli altri fabbricati) , ma soprattutto realizzando alcuni indolori tagli alle voci di spesa. Spese che possono essere benissimo rimandate (15mila euro per liberarsi dai piccioni, 33mila euro per manutenzioni varie, contributi a eventi), spese che posso essere coperte con l’avanzo di bilancio 2011 usato invece in modo massiccio per l’acquisto dell’area Ecosystem Immobili o spese che sono assurde in questo contesto economico
Si sono chiesti in tal modo ai cittadini 266mila euro di troppo, facendo passare che si tratta di risorse utili a garantire “servizi essenziali”: invece si delibera di spendere22 mila euro di illuminazione natalizia, e nel farlo Sindaco e maggioranza non hanno nascosto il gusto di farlo “in barba alle opposizioni”.
Sull’acquisto dell’area adiacente all’Ospedale è stata invece riversata da parte dell’Amministrazione meratese una grande quantità di retorica, ma si tratta solo di una operazione finanziaria. L’Azienda Ospedaliera quando ne avrà i mezzi finanziari chiederà di acquistare l’area, presenterà il suo progetto ed il Comune dirà di sì; forse si poteva già oggi chiederle di acquistare la parte in vendita dell’area, tenendo in cassa i 540mila euro. Piuttosto nessuno conosce quale lavoro questa Amministrazione abbia fatto in tre anni per concordare con altri Comuni quale migliore offerta socio-sanitaria i cittadini troverebbero con una nuova urbanizzazione dell’area ex-Ecosystem. Perché non dimentichiamo che un Azienda Ospedaliera, o meglio chi governa la sanità regionale, ha dei propri scenari da sviluppare che non sempre sono in relazione con quelli dei territori che li ospitano.
I Sindaci proprietari dell’area si sono dichiarati disposti a venderla al Comune di Merate, ma il coinvolgimento è un’altra cosa. Noi abbiamo chiesto in commissione del 16 luglio di conoscere i contenuti ed il livello del confronto tra Comune, ASL ed Azienda Ospedaliere, ma di protocollo di Intesa tra i tre soggetti non si sa nulla. Protocollo che a meno di smentite, non vede coinvolti altri Sindaci.
Per ora si chiede ai meratesi di pagare.

Cesare Perego
Capogruppo  Consiliare di "Insieme per Merate"

domenica 4 novembre 2012

Polizia Locale e ronde padane

Alla nostra interrogazione sul Servizio di Polizia Locale, il Sindaco ha risposto ponendosi sulla difensiva e rammaricandosi che l'organico della Polizia Locale in Gestione Associata, è carente di tre persone, per motivi vari. I cinque Comuni associati, quindi, non possono contare su venti Agenti, ma su diciassette.
In ogni caso il Sindaco ha asserito che la Gestione Associata ha determinato una maggiore presenza di Polizia Locale a Merate. Facendo qualche calcolo ciò non risulta:
Prima della gestione associata allargata a Merate Paderno, Robbiate ed i due Verderio (con 15.728 abitanti) contavano su 8 vigili, quindi uno ogni 1966 abitanti; Merate (14.943 abitanti) contava su 12 Vigili in organico, quindi uno ogni 1.245 abitanti. A gestione associata allargata a Merate (metà 2011), i cinque Comuni (30.671 abitanti) contano, in organico, su 20 Vigili, quindi uno ogni 1.534 abitanti; la contingente minore disponibilità peggiora ulteriormente la situazione. I numeri parlano chiaro, mediamente la presenza della Polizia Locale, a Merate è diminuita.
Ciò non significa che la Gestione Associata sia negativa in sè; tutto quanto va verso servizi associati fra i Comuni è positivo, ma tale è la realtà. Ovviamente, in tale situazione, il Sindaco non ha potuto rispondere alla interrogazione che chiedeva se l'Amministrazione avesse intenzione di potenziare il presidio, specialmente nelle ore notturne: ne è evidente l' impossibilità.
Nessuna paura, però, perché non abbiamo perso le speranze circa un maggiore controllo del territorio: il Giornale di Merate assicura che l'anno prossimo il Sindaco andrà a Roma Ladrona, quale Parlamentare, per difendere gli interessi di Merate ed allora avremo l'agognato Commissariato della Polizia di Stato.
Nel frattempo speriamo che organizzi qualche ronda padana: ci sono legioni di volontari, in camicia verde, pronti all'appello.

Ernesto Passoni
Consigliere Comunale del Gruppo di "Insieme per Merate"

venerdì 2 novembre 2012

Generazione online

Come associazione Dietrolalavagna per l'anno scolastico 2012/13 vogliamo focalizzare la nostra attenzione sulla fascia d'età preadolescenza e adolescenza, consapevoli di quanto sia importante questo periodo della vita sia per i ragazzi che spiccano il volo verso l’età adulta sia per i genitori che spesso vivono questo periodo con angoscia e impotenza.
Vogliamo, con il nostro “Progetto adolescenza”, dare un sostegno ai genitori entrando nel mondo dell’adolescenza affrontandolo a 360 gradi.
L’ 8 novembre 2012 faremo la prima conferenza su questo tema dal titolo: "Generazione online - Opportunità e rischi del web per un adolescente". I relatori saranno Fabrizio Fantoni, psicoterapeuta e Danilo Piazza, dirigente scolastico. L'incontro si svolgerà in sala civica a Merate, in viale Lombardia 14 a parteire dalle 20.45. La fascia d’età di interesse è per genitori con figli dalla quinta elementare alla prima superiore.
A seguire ci saranno tre incontri-laboratorio per la coppia genitore-ragazzo sempre sul tema delle nuove tecnologie ovvero: 
  1. sabato 24 novembre 2012: "Il mondo dei videogiochi" (dalla quinta elementare)
  2. sabato 01 dicembre 2012: "Le opportunita` della rete - Suggestioni per esplorare, imparare, informarsi, svagarsi usando la tecnologia" (secondarie)
  3. sabato 15 dicembre 2012: "Il mondo dei social network - Gestire identita`, relazioni, emozioni, aspirazioni" (secondaria)
Gli incontri, gratuiti, saranno tenuti dal professor Danilo Piazza e saranno nell'aula di informatica al Manzoni dalle 14:309 alle 16:30. I laboratori saranno a numero chiuso (non piu` di 25 coppie) e ci si potra` iscrivere durante la conferenza dell'8 novembre o via email al nostro indirizzo (info@dietrolalavagna.it ). Si richiede la conferma. Affronteremo poi l’adolescenza con altre 4 conferenze nei mesi di gennaio-febbraio 2013: un primo incontro introduttivo sull’argomento; un secondo incontro sulle dipendenze (fumo, alcol etc) ; un terzo incontro su bulimia e anoressia e disturbi tipici di quest’età e un ultimo incontro sulla sessualità.

Patrizia Riva
Presidente Associazione Dietrolalavagna

giovedì 1 novembre 2012

Il "cumenda" ci salva dalla noia

Per non togliere lavoro agli amici giornalisti non farò una cronaca dell'ultima seduta del Consiglio Comunale di Merate. E’ forse più interessante fare un discorso sul metodo.
Entrando in Aula già sapevamo, noi pubblico cinico e sgamato, le cose che si sarebbero dette e le decisioni che si sarebbero prese. Non pensavo di trovare sorprese, temevo quasi la noia.
Invece eccole: le dichiarazioni di voto dell’avvocato Ernesto Sellitto, capogruppo della Maggioranza di "Andrea Robbiani Sindaco". Forse il migliore oratore dell’Assise, ha difeso le decisioni della Giunta di cui non fa parte con piglio sicuro e sguardo fiducioso; la consequenzialità logica delle contraddizioni non ha segreti per lui. E’ decisamente un avvocato di spessore e dopo averlo sentito profondere che “ulteriore capacità di spesa”, in sostanza, significa necessaria ulteriore spesa, mi ha convinto che se sarò colpevole di qualcosa in futuro e mi servisse un avvocato, ebbene, mi sentirei sicuro a farmi rappresentare da lui in giudizio.
Ma politicamente, si sentivano le unghie sugli specchi. Peccato, soprattutto per la scelta dell’acquisto degli immobili ex Ecosystem: una cosa così andava magari discussa, ne andavano analizzati pro e contro, magari si poteva umilmente ammettere che una risposta giusta non c’era e che far decidere quattro persone dalla visione ridotta non era la migliore strategia politica.
Niente, il metodo non si discute: se alla Giunta par buono, e buono sia. Perché discuter ? Non s’è mai visto un amministratore delegato che non sia uno yuppie decisionista; forse Merate avrà una plusvalenza o forse ci faremo cosa-lì-della Salute: via, paghiamo. Possibilmente cash, che fa scena.
Devo spendere due parole per la possibilità di portare al minimo l’aliquota base dell’IMU ? Ma no, mica sfondo porte aperte, bastano le cronache dei giornali. La stima dell'avvocato Ernesto Sellitto è immutata, ma mi sembrava che camminasse in scarpe d’altri.
Altra sorpresa è stata la presenza dell’Andrea Ambrogio Robbiani: etereo, distante, quasi compiaciuto di fronte ai voli pindarici della sua Maggioranza e alle interrogazioni-puzzle degli esponenti delle Minoranze. Non s’era mai visto così: il suo sguardo fiero lo si poteva facilmente incrociare, la sua voce potente risuonava spesso per scendere nell’arena del dibattito sterile. Questa volta no: sorrideva, lieto, diremmo amabile se non lo conoscessimo.
Se non lo sapessi impossibile, direi che il suo corpo era lì ma la sua anima era già a Roma, la Città Eterna nella quale tra i Musei Vaticani e ristorantini da scoprire, non si annoierà di certo.


Edoardo Zerbi

giovedì 25 ottobre 2012

Viabilità, il Sindaco sbaglia strada

Nella Commissione Urbanistica del 24 0ttobre 2012  sono state discusse quattro interrogazioni presentate dai noi Consiglieri Comunali di “Insieme per Merate” sul tema della viabilità.
La prima riguarda la sistemazione di via Enrico Forlanini a Novate, una questione che si trascina da anni senza venirne fuori, perché la strada è privata, cioè ogni frontista è proprietario di una porzione di strada in fregio alla sua proprietà. In tale situazione il Comune non è legittimato a spendere per la manutenzione. Per ovviare a tale impossibilità con l'interrogazione si chiede se non sia possibile trasformarla in pubblica. L'Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Panzeri ha risposto affermando che la strada possiede i tre requisiti necessari alla trasformabilità in pubblica: collettività di persone che utilizzano la strada, utilizzo duraturo nel tempo (nella fattispecie dal 1954) e collegamento della stessa ad altre strade pubbliche. La questione verrà affrontata in un prossimo Consiglio Comunale sotto forma di Delibera per l'acquisizione della strada da parte del Comune. Noi Consiglieri di “Insieme per Merate” ci siamo dichiarati soddisfatto della risposta.
La seconda riguarda la viabilità in via Monte Grappa a Sartirana per la quale si chiede di approfittare della costruzione di due villette, poste al limitare della strada, acquisendo una striscia di terreno utile alla formazione di un marciapiede che, all'altezza dell'attraversamento pedonale del Careggio, consenta di creare continuità con quello posto ad est della via. Tale opera avrebbe potuto costituire il primo tratto di un futuro marciapiede prolungato sino a via Resegone. In tale ipotesi via Monte Grappa, insieme alle vie Resegone e Santa Caterina da Siena, sarebbe stata dotata di un percorso pedonale protetto sino all'entrata di Villa dei Cedri. Sempre l'Assessore Massimo Panzeri ha risposto che l'ostacolo è stato il rifiuto di uno dei due proprietari interessati di vendere la striscia di terreno interessata; ciò avrebbe costretto il Comune a provvedere all'esproprio. Avremmo preferito che il Comune avesse adottato tale provvedimento, perché si è persa una occasione utile alla sicurezza dei pedoni, su una strada che è stata interessata da incidenti mortali. Data, comunque, l'esauriente risposta dell'Assessore, come Gruppo Consiliare di "Insieme per Merate" ci siamo dichiarati soddisfatti.
La terza riguarda la viabilità nelle vie Montello e Berla, diventate a senso unico permanente, per le quali chiediamo che la suddetta limitazione sia limitata alle ore di entrata degli alunni del plesso scolastico. La risposta del Sindaco Andrea Ambrogio Robbiani non è stata ritenuta soddisfacente, per cui l'interrogazione sarà portata in un prossimo Consiglio Comunale.
La quarta riguarda la razionalizzazione delle fermate delle autocorriere in piazza Italia ed area Cazzaniga. Anche qui la risposta del Sindaco non è stata ritenuta soddisfacente per cui l'interrogazione seguirà la stessa sorte della precedente.
Le ultime due interrogazioni verranno approfondite sul blog dopo il Consiglio Comunale in cui verranno portate.

Ernesto Passoni
Consigliere Comunale del Gruppo di "Insieme per Merate"

martedì 16 ottobre 2012

Strada privata ad uso pubblico

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata in data odierna dai nostri Consiglieri di "Insieme per Merate"  sul via Enrico Forlanini

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – relativa alla via Forlanini in Novate

Premesso che:
  • la via Forlanini non è qualificata come pubblica essa si trova in stato precario a causa della non pavimentazione
  • da anni gli Utenti fanno presente la situazione di disagio che riguarda, in particolare modo, i disabili ivi residenti i Residenti sono stati illusi da promesse elettorali che, dati i vincoli giuridico- amministrativi, non possono essere attuate
  • la via non è cieca, ma congiunge altre vie, per cui la trasformazione in strada pubblica ne esplicita finalità di collegamento
  • la qualifica di strada pubblica renderebbe percorribile da parte del Comune la sistemazione della stessa, mediante l'asfaltatura, l'illuminazione, l'eventuale realizzazione di sottoservizi e, se possibile, la tracciatura di un percorso pedonale
gli interroganti chiedono se:
  • l' Amministrazione si è attivata per verificare la possibilità giuridico-amministrativa di cambiarne la qualifica in strada pubblica
Ringraziando, salutiamo distintamente
Merate, 16/10/2012 

Il Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
Ernesto Passoni, Gabriella Mauri, Achille Panzeri,
 Cesare Perego Roberto Riva

sabato 13 ottobre 2012

La Lega di cioccolata

Riceviamo e pubblichiamo, con riserva di verifica

Lega di governo, Lega di lotta e Lega di… cioccolata. La settimana prossima ventura durante la Festa del cioccolato le camice verdi nostrane allestiranno non uno bensì due banchetti a Merate. Sembrano così lontani i tempi quando ai cattocomunismi del PD dall’Amministrazione Comunale pidielciellinaleghista venne negato di posizionare un gazebo in concomitanza di una manifestazione pubblica perché l’iniziativa politica era ritenuta fuori luogo rispetto al contesto di una festa di piazza. Invece sono trascorsi solo pochi mesi. Gli attori però sono diversi. Evidentemente c’è chi può e chi non può. Loro possono.

Kinder

venerdì 12 ottobre 2012

Ghe pensi mì

Durante l’assemblea indetta dal neonato Comitato No Cave del Casatese- Meratese mi ha lasciato perplesso l’intervento del Sindaco di Merate.
Parlando della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) egli ha affermato che essa si configura come “fotografia” dello stato di fatto; nonostante sia stato contraddetto dall’ex Assessore all’Ambiente della Provincia di Lecco, Marco Molgora, ha insistito nella propria convinzione. In realtà la definizione di VAS è riportata all’ Art. 4 della Legge Regionale 12 per “Il governo del territorio” dell’11.03.2005, che la sostanzia nella valutazione degli effetti derivanti sull’ambiente dall’attuazione di determinati piani e programmi. Si tratta, infatti, di una procedura parallela ed indipendente rispetto a quella per l’elaborazione di un piano di governo del territorio di cui valuta l’impatto ambientale; tale indipendenza è garantita dal fatto che l’”Autorità competente per la VAS” è un professionista necessariamente diverso dal Responsabile per l’estensione del Piano.
Un altro aspetto che mi lascia perplesso è che il Sindaco ha ricordato di avere avuto contatti personali in Regione ed in Provincia con alcuni dei rispettivi Amministratori, immagino per omogeneità partitica. Penso che il rapporto fra le Istituzioni, indipendentemente dal colore partitico, dovrebbe basarsi solo su atti ufficiali. Alla Provincia il Sindaco ha chiesto di “congelare” la VAS, stop che non credo possibile in quanto la procedura è stata avviata dallo stesso Ente con atto formale, sulla base della Legge Regionale 14/1998; in effetti alla domanda circa l’esito della richiesta la risposta del Sindaco è stata molto vaga.
L’auspicio è che la faccenda non finisca come per la richiesta di un Commissariato della Polizia di Stato a Merate, ovvero con una pacca sulle spalle da parte del Ministro degli Interni Roberto Maroni, del Viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli ed un nulla di fatto.

Ernesto Passoni

martedì 9 ottobre 2012

Nace il Comitato No Cave Meratese e Casatense

Cari amici,
come certamente saprete, in questi mesi la Provincia di Lecco sta portando a termine la redazione del nuovo Piano Cave che -una volta approvato- andrà a determinare l’ubicazione degli ambiti estrattivi per il prossimo decennio. E' questo un percorso piuttosto lungo che ha preso il via nel settembre scorso e si concluderà realisticamente entro la fine dell'anno.
Tra le ipotesi inserite nei documenti preliminari, figurano alcuni possibili ambiti estrattivi di sabbie e ghiaie nel territorio meratese, ubicati nei Comuni di Missaglia, Osnago, Verderio, Merate e Robbiate.
Le Amministrazioni dei Comuni interessati e le minoranze provinciali hanno presentato in questi mesi numerose osservazioni circa i vincoli che gravano sulle aree individuate, evidenziando i gravi danni che deriverebbero dall'insediamento di nuovi poli estrattivi in queste zone, peraltro già fortemente antropizzate. La seconda VAS (Valutazione Ambientale Strategica) redatta dalla Provincia indica però come su gran parte dei siti individuati "non gravino vincoli escludenti" al loro potenziale sfruttamento.
Nelle ultime settimane, diverse associazioni del meratese (vd. elenco riportato in calce) hanno inteso dar vita ad un Comitato civico che si propone di sviluppare sul territorio attività di informazione, sensibilizzazione e contrasto, anche a supporto dell'attività svolta dai Comuni interessati. Mercoledì prossimo, 10 Ottobre, alle ore 21.00, il Comitato ha promosso un'Assemblea pubblica in Sala Civica a Merate (V.le Lombardia) con l'intento di presentare il percorso che ha caratterizzato il Piano Cave, illustrare le iniziative in programma e dar voce ai rappresentanti delle associazioni e ai cittadini che vorranno intervenire.
Nell'auspicio di poterci incontrare mercoledì, ti invito a visitare il sito internet creato dal Comitato, dove potrai trovare numerose informazioni sul tema: http://cavelecco.wix.com/meratese-casatese#!piano-cave/c14e3.
Aderiscono al Comitato: Arci LaLoco Osnago, Arci Pintupi Verderio, Associazione WWF Lecco, Comitato Ecologico Arci di Imbersago, Comitato NO Cave a Missaglia, Comitato Parco Locale del Mont​​e di Brianza, Emergency Gruppo Lecco Merate, FAI Fondo Ambiente Italiano Delegazione di Lecco, Gruppo di Acquisto Solidale di Olgiate M.ra, Gruppo Valle della Nava, Legambiente Meratese, Movimento Decrescita Felice di Merate, Progetto Osnago, Qui Lecco Libera.

Alessandro Pozzi

 SI COSTITUISCE IL
“COMITATO NO CAVE MERATESE E CASATESE”
E’ ORA DI DIRE BASTA A NUOVI SCEMPI AMBIENTALI

Le associazioni riunitesi nel presente Comitato intendono esprimere la propria contrarietà nei confronti dell’insediamento di nuovi ambiti estrattivi nei Comuni del meratese e del casatese, guardando con preoccupazione l’evolversi dell’iter che condurrà alla redazione del Piano Cave provinciale.
Come noto, i documenti preliminari redatti dalla Provincia individuano potenziali giacimenti di sabbia e ghiaia nei Comuni di Merate, Missaglia, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore, indicando come per gran parte di essi “non gravino vincoli escludenti” al loro potenziale sfruttamento, riconoscendo nel contempo gli elevati valori paesistici delle aree in questione.
Su gran parte di tali Comuni insistono infatti vincoli paesaggistici (previsti dal D.lgs. 42/2004 e DGR IX/2727 del 2011) e vincoli ambientali definiti sia dai PGT comunali sia dallo stesso PTC provinciale, trattandosi di zone di interesse per quanto attiene il sistema rurale, di interesse strategico e di riequilibrio ecologico.
L’insediamento di nuovi poli estrattivi in questi territori, arrecherebbe un grave danno ai nuclei residenziali prospicienti (per via del rumore provocato dalle attività di escavazione, delle polveri e del transito di veicoli pesanti) comporterebbe un decremento del valore degli immobili e impatterebbe negativamente sull’intero territorio meratese e casatese, che già oggi risulta fortemente antropizzato.
Tutte le Amministrazioni Comunali interessate hanno già espresso contrarietà all’insediamento di poli estrattivi nei propri territori, nella consapevolezza che lo sviluppo di tali aree debba essere ispirato al principio di salvaguardia ambientale e minimizzazione del consumo di suolo e non certo nella previsione insediativa di nuovi poli estrattivi.
Il suolo rappresenta un bene finito e non rinnovabile e la definizione di un limite al suo consumo e allo sfruttamento delle risorse ad esso legate rappresenta un compito fondamentale delle amministrazioni locali che -nello svolgimento del loro ruolo- devono tener conto del bene e delle necessità delle comunità che rappresentano piuttosto che dell’interesse di pochi, ponendo il valore della qualità della vita al di sopra di qualsiasi interesse economico.
Tali considerazioni assumono un valore ancor maggiore a fronte della grave crisi del comparto edile che comporta un decremento del fabbisogno di materiale per il prossimo decennio, così come evidenziato dai dati previsionali presentati dalla Provincia.
Per le ragioni qui sintetizzate, le associazioni riunite nel Comitato esprimono una netta contrarietà all’insediamento di nuovi ambiti estrattivi nelle aree meratesi e casatesi ed invitano la Giunta a tenere in considerazione le posizioni già espresse dagli Enti Locali, le Associazioni ed i cittadini di questi territori che a gran voce chiedono di stralciare dalla proposta del nuovo Piano Cave provinciale gli ambiti estrattivi che insistono nelle sopradette aree.

lunedì 8 ottobre 2012

Dove è finito il marciapiede in via Monte Grappa?

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata quest'oggi, lunedì, dai nostri Consiglieri di di "Insieme per Merate" circala sicurezza pedonale di via Monte Grappa.

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – relativa ad opere su via Monte Grappa

Premesso che
  • in via Monte Grappa è stata rilasciata (pratica 11037 del 29.05.’12) l’ Autorizzazione Paesaggistica, relativa alla “posa di recinzione su muretto in calcestruzzo esistente e pavimentazione ingresso ed area di parcheggio esterna”
  • nella precedente Consigliatura si rimandò detta autorizzazione in attesa di accordi con la Proprietà per la cessione di una striscia di terreno finalizzata alla formazione di un tratto di marciapiede in fregio al terreno interessato
  • detto marciapiede avrebbe, tramite attraversamento pedonale, creato continuità con il marciapiede sul lato est del tratto nord di via Monte Grappa
  • esso avrebbe costituito un primo tratto di un futuro marciapiede su via Monte Grappa nord, per congiungersi a quelli delle vie Resegone e S. Caterina, sino allo sbocco sulla stessa via Monte Grappa di fronte all'entrata di Villa Cedri
  • esso sarebbe stato coerente con il PGTU che prevede la pedonabilità protetta per tutta la via Monte Grappa
l' interrogante chiede di sapere perché: 
  • non si è dato seguito a quanto sopra auspicato
Ringraziando, saluto distintamente
Merate, 08/10/2012

Ernesto Passoni
per il Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”

mercoledì 3 ottobre 2012

Quando la destra non sa quello che fa la destra

Quando la mano destra non sa quello che fa la mano… destra. Il pasticcio del Piano cave provinciale dimostra, semmai ve ne fosse ancora bisogno, l’incapacità a governare delle nuove leve celesti-verdepadania e la pochezza politica di coloro che dovevano essere protagonisti del Risorgimento di Merate e del Meratese ma che invece stanno trascinando il territorio in un nuovo Medioevo.
Non era mai successo con Mario Anghileri prima e Virginio Brivio poi che dall’Amministrazione provinciale si sognassero di decidere per gli altri e sulla testa degli altri. E se proprio lo hanno fatto almeno si sono degnati di avvisare e informare preventivamente.
Invece i novelli, ma ormai più non troppo, inquilini di Villa Locatelli hanno deciso di prevedere un polo estrattivo a Brugarolo senza dire nulla a nessuno. Lo hanno fatto e basta e chi se ne importa se vicino ci abitano persone, se la zona è già satura, se il comparto è stato difeso con le unghie e con i denti contro le lottizzazioni, se l’area è di pregio agricolo... E chissene frega anche dei sindaci e dei cittadini che li hanno eletti.
Como passare per gli amici degli imprenditori e i promotori del rilancio economico a casa altrui. Ma si sa, son tutti c… con il sedere degli altri.
Ancora più grottesca la levata di scudi del nostro Andrea Ambrogio Robbiani e Co, che ha tirato per la giacchetta l’europarlamentare Matteo Salvino e peggio ancora le persone con la farsa della raccolta firme fuori dalle chiese al termine dell’orario delle messe. Ma se lui e i suoi capi fanno parte della cerchio magico dentro il quale è stato deciso di scavare!!! Ci è o ci fa? Sembra dissociato, almeno dal partito in cui milita.
Lui, in virtù del ruolo che ricopre, è l’istituzione e lui deve risolvere le questioni per vie istituzionali, non tramite petizioni. Possibilmente prima che i problemi e i pericoli si palesino, perché prevenire è meglio che curare. Per fortuna la gente è meno stupida di quello che lui possa ritenere o sperare e tanti hanno compreso la contraddizione e il doppio gioco.
Ma, al di là delle pantomime e delle prese per i fondelli celtiche, l’aspetto peggiore è un altro. L’amara realtà è che nessuno lo considera un interlocutore affidabile sul piano amministrativo, come tutti gli altri del centrodestra locale. Il risultato è chela Brianza è rimasta orfana di rappresentanti credibili in grado di tutelarli e difenderli. Per colpa di una classe dirigente composta da pochi, tutti noi meratesi siamo rimasti alla mercè di conquistadores se possibile ancora peggiori dei loro stessi feudatari.


Marco Airoldi

martedì 2 ottobre 2012

Una Provincia inutile che considera la Brianza terra di conquista e di confine

La vicenda del Piano Cave provinciale, così come viene condotta dal Presidente dell'Amministrazione Provinciale Daniele Nava e dalla maggioranza PdL-Lega che lo sostiene, contribuisce a portare discredito, non solo a Nava stesso e alla sua maggioranza, ma alla politica in generale e – cosa ancora più grave – alle Istituzioni: credo che di questa Provincia, così come è governata, si potrebbe fare volentieri a meno.
Di fronte ad una lettera firmata dal Presidente della Provincia insieme ai soli due Capigruppo PdL e Lega, e - fatto sconcertante - insieme ai due Segretari provinciali di PdL e Lega Nord, mi chiedo se sia Presidente di tutti i Lecchesi o solo di una parte di essi. Immagino, infatti, che tutti coloro che non si riconoscono nel PdL o nella Lega provino qualche fastidio nel vedere il Presidente della propria Provincia esercitare un ruolo istituzionale insieme ad esponenti di un solo schieramento politico.
Possiamo chiedere almeno un po' più di pudore? Se questa è la premessa, quale credibilità pensa, il Presidente Nava, che possano avere i suoi proclami con i quali vorrebbe accreditare assoluto equilibrio nella definizione del Piano Cave?
Inoltre Nava, Presidente di una Istituzione pubblica, discrimina non solo in base all'appartenenza politica, ma anche in base all'appartenenza territoriale. Esponenti della sua maggioranza, Sindaci e Amministratori del Meratese e del Casatese e Assessori provinciali che risiedono nel Meratese e che conoscono bene il territorio, si sono schierati contro le ipotesi predisposte dalla Provincia, ma la loro opinione non viene sufficientemente considerata e con Nava si schierano Malighetti di Monte Marenzo, Arrigoni di Calolziocorte, Piazza di Lecco e Ceresa di Oggiono.
Non parliamo, poi, delle penose acrobazie interne alla Lega dove Andrea Robbiani, Sindaco di Merate, esprime pareri opposti a quelli del suo Segretario provinciale Ceresa, ma ottiene da Salvini, suo Segretario regionale, uno scritto a sostegno (sembra) della propria tesi, salvo poi leggere l'interpretazione data da Ceresa che dice che l'opinione di Salvini non è contraria alla propria.
La Brianza è stata considerata da Nava prima, durante la campagna elettorale del 2009, terra di conquista e, immediatamente dopo, terra di confine meritevole di nessuna considerazione.
Che fine hanno fatto i piani lasciatigli in eredità da Virginio Brivio, che ponevano al centro, per questo territorio, la viabilità di raccordo con la Pedemontana?
Anche questa ipotesi del Piano Cave dimostra, oltre alla assoluta insensibilità di Nava nei confronti dell'ambiente, totale improvvisazione e assenza di qualsiasi strategia. E chi paga per le scelte sbagliate sono sempre i Cittadini.
Da parte nostra, il Partito Democratico condivide, sostiene e promuove - in modo coerente, unitario e convinto - la posizione che il Gruppo del PD in Provincia sta esprimendo sul Piano Cave in ogni sede e sin dalle prime discussioni: questo Piano è fuori tempo, fuori luogo e, cosa che si manifesta ogni giorno che passa in maniera più che evidente, non dettato da una linea politico-amministrativa chiara, approfondita e responsabile.

Ercole Redaelli
Segretario del PD della Federazione di Lecco

lunedì 1 ottobre 2012

Mercoledì riunione di gruppo

Mercoledì 3 settembre presso la sede del Circolo del PD di Merate in via Trento 26 (prendere la prima rampa di scale sulla destra, salire fino in cima, imboccare la porta in alto) si riunisce il gruppo di Insieme per Merate per trattate i seguenti punti all'ordine del giorno:
  • valutazione aliquote IMU
  • interrogazione marciapiede Sartirana
  • bandi Casa albergo "Enrico Leoni" di Sartirana"
La riunione come sempre è aperta a tutti gli interessati

Insieme per Merate

domenica 30 settembre 2012

No alla cava del Meratese: ecco perchè

Proponiamo le osservazioni al "Piano Cave Provinciale" depositate in Provincia dal nostro Gruppo consiliare di Insieme per Merate per chiedere lo stralcio della previsione di una cava anche tra Merate e Robbiate. Il documento, oltre che dai nostri Consiglieri, è stato sottoscritto anche da 318 cittadini.

Alla c.a. del Presidente della Provincia di Lecco
Daniele Nava

Suggerimenti e Proposte relativi alla procedura per la formazione del Nuovo Piano Cave Provinciale e relativa procedura di valutazione Ambientale Strategica 

1.0 Premessa
Il Nuovo Piano Cave Provinciale individua l’ubicazione di un ambito estrattivo per ghiaia e sabbia in località Brugarolo, nel Comune di Merate, con estensione nel Comune di Robbiate. In prima istanza, dopo la prima Valutazione Ambientale Strategica, (scheda g.5) si definì “inammissibile l’attività estrattiva in tale ambito”. In seconda istanza, dopo la seconda Valutazione Ambientale Strategica (scheda Gg. 6a) si afferma essere “l’insediamento di un ambito estrattivo, compatibile con lo stato dei luoghi”.

2.0 Considerazioni ambientali e paesistici
L’ambito fa parte della fascia pedemontana denominata “alta pianura asciutta” che, nella fattispecie, congiunge Casatenovo a Merate, sino a Paderno sull’Adda. Tale ambito è fortemente antropizzato ed urbanizzato, tanto che il Piano Territoriale Regionale vede una forte criticità in un’ulteriore urbanizzazione, raccomandando la salvaguardia di residui corridoi ecologici o, nel nostro caso il mantenimento della residua ecopermeabilità che si sostanzia nella pur precaria continuità fra gli spazi verdi dei Comuni limitrofi di Cernusco, Merate, Robbiate e Paderno.

3.0 Infrastrutture stradali e viabilità
Il comparto è situato nel quadrilatero viario (quasi una centuriazione) fra la SR 342 Dir. ad ovest, la S.P. 56 ad est, la S.P. 54 a nord e la S.P. 55 a sud. In fregio a tali strade si ha un’intensa urbanizzazione, sia residenziale, sia industriale che commerciale con la conseguenza di una fortissima intensità di traffico, anche pesante, evidenziato dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, quantificato dal Piano Generale del Traffico Urbano di Merate e dalla Provincia in relazione all’annoso problema del nodo di Cernusco, incrocio fra la S.R. 342 Dir e la S.P.54. Il comparto, quindi, costituisce un polmone verde indispensabile soprattutto alla Frazione di Brugarolo con forte intensità di insediamenti produttivi.

4.0 Altri insediamenti produttivi previsti nel comparto
Il comparto è interessato da un’aliquota di 46.500 mq del Polo Industriale del Meratese da prevedersi come Ambito Produttivo Ecologicamente Attrezzato. Ciò determina un’ulteriore erosione di terreno agricolo ed un appesantimento di traffico pesante.

5.0 Effetti sull’agricoltura locale
Il comparto è interessato a coltivazione di granaglie, soprattutto mais ed a prato per le esigenze dell’allevamento animale. A Merate non c’è sicuramente il pericolo dell’abbandono dei campi, anzi, gli agricoltori lamentano la carenza di terreni, soprattutto per il foraggio ed il tranciato. L’ulteriore erosione di terreno determinata dall’iniziativa in oggetto aumenterebbe la criticità del problema evidenziato.

6.0 Inquinamento atmosferico
Il Meratese è caratterizzato da un altissimo inquinamento atmosferico, causato dal traffico, dalle industrie e dal riscaldamento residenziale. Alcuni parametri ed in particolare le polveri sottili superano i limiti massimi per un numero di giorni tale da violare le normative nazionali ed europee. Inoltre le misure campione effettuate da ARPA, sia ridosso delle strada più trafficata (S.R. 342 Dir) che in aree aperte lontane dalle strade principali indicano una significativa costanza della concentrazione di polveri, che si diffondono in orizzontale. L’attività di escavazione di ghiaia e sabbia, la loro movimentazione, accumulo e trasporto induce la formazione di polveri sottili (PM 10 e 2,5 in particolare) che aggraverebbero la situazione sopra descritta. ( vedi “Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico e stoccaggio di materiali polverulenti” ARPA Toscana).

7.0 Inquinamento acustico
L’attività di cui all’oggetto è caratterizzata da notevole rumorosità per cui dovranno essere realizzate opere fonoassorbenti al fine di garantire i parametri previsti dal Piano Acustico Comunale per gli insediamenti limitrofi. Tali opere costituirebbero un ulteriore appesantimento dell’ impatto della cava.

8.0 Aspetti geologici ed idrogeologici
La scheda Gg.6a riporta: “L’assetto geologico ed idrogeologico determina una vulnerabilità dell’acquifero superficiale di grado elevato…” anche se si afferma che ciò non pregiudicherebbe il possibile sfruttamento del giacimento.

9.0 Conclusione
Per le considerazioni sopra riportate chiediamo che venga stralciato, dalla Relazione sul Nuovo Piano Cave Provinciale, l’insediamento dell’ambito estrattivo Gg. 6a - Merate (loc. Brugarolo) e Robbiate

Merate, 17 Settembre 2012

Il Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
Cesare Perego - Capogruppo,
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni, Roberto Riva

domenica 23 settembre 2012

Una Provincia che non ascolta i cittadini

Al Presidente della Provincia di Lecco
Daniele Nava

Le scriviamo da suoi coetanei, che come Lei hanno maturato un’esperienza decennale nelle amministrazioni locali, e da Consiglieri Provinciali che - nonostante siedano nei banchi della minoranza - tengono molto all'immagine che la Provincia dà di sé. Un’immagine che viene di giorno in giorno costruita sia tramite gli atti e le pratiche di governo, sia attraverso le parole, le dichiarazioni e le prese di posizioni pubbliche del Presidente e della sua Giunta.
Abbiamo voluto far trascorrere qualche giorno dalla sua intervista rilasciata domenica scorsa ad un giornale locale, nel corso della quale se la prende con le opposizioni, che accusa di avere un atteggiamento “fuori di testa” e barricadero nei confronti del redigendo Piano Cave, ed anche con i Comitati, che si oppongono alle cave tout court senza capire - da pregiudizialmente rivoltosi quali sono - che al primo posto Lei mette lo sviluppo del territorio e dell'economia locale.
Ci scusi per la sintesi irrispettosa ma, stringi stringi, è questa l'accusa che Lei muove ai Comitati e all’opposizione, senza rendersi conto che dietro queste categorie risiedono opinioni trasversali e condivise anche da persone che l'hanno votata 3 anni fa e che mai avrebbero pensato di essere definiti “superficiali” e prevenuti solo per la scelta di difendere il territorio in cui vivono e la propria qualità della vita. E non si rende, forse, nemmeno conto che con i suoi strali colpisce anche decine di amministratori, di destra e di sinistra, che si sono schierati a fianco di questi cittadini a difesa delle proprie comunità. Le notizie degli ultimi giorni ci dicono addirittura che componenti autorevoli della Sua maggioranza, alcuni dei quali da Lei incaricati a gestire e governare la Provincia al suo fianco, farebbero parte di questi gruppi ignorantemente sovversivi.
Per queste ragioni Le suggeriamo ora di fermarsi un attimo a riflettere, di tirare un lungo respiro e di rileggere bene le dichiarazioni espresse dalle minoranze e i documenti redatti dai Comitati e dai Sindaci (sia del meratese e del casatese, sia dell'area del Cornizzolo). Lì dentro troverà le ragioni che hanno mosso centinaia e centinaia di persone a guardare con molta preoccupazione l'azione della Provincia in materia di cave. Una preoccupazione che deriva dall'impressione che vi stiate muovendo senza aver ben chiaro quale debba essere il percorso, mettendo a rischio un territorio non con il senso di responsabilità e la cautela che derivano dall'approfondimento e dal confronto, ma in modo casuale e - se ci permette - un po' arrogante, di chi crede di sapere e di avere le risposte pronte per tutto.
Capiamo - anche se non lo condividiamo affatto - che nel momento in cui avete deciso a tutti i costi di redigere un nuovo Piano Cave (che, è bene ricordarlo, è costato ai contribuenti oltre 85mila euro di consulenze), non fosse per voi più possibile non “portare a casa” risultati, nonostante il fatto che una legge regionale ormai prossima all’approvazione potrebbe radicalmente cambiare le carte in tavola e nonostante sarebbe forse potuta bastare una semplice revisione del “vecchio” Piano Cave, peraltro non ancora esaurito e con ingenti quantità di materiali non ancora estratti. Riteniamo però, che questo non lo si possa fare contro tutto e tutti, senza riguardi nei confronti del territorio che si va a ferire e senza portare rispetto agli amministratori che lo sovrintendono.
E invece di essere grato a chi Le sta dicendo, quasi a voce sola, che la direzione che avete preso non è quella giusta, che è necessario vi fermiate e analizziate seriamente e coralmente la situazione (anche a costo di tornare sui vostri passi), Lei usa parole forti, minacciose e a tratti offensive che mirano a zittire. Senza pensare che l'ascolto, la disponibilità a capire le ragioni e il rispetto nei loro (e nei nostri) confronti sarebbe sintomo di buona amministrazione, di chiarezza di idee e di competenza.
Ad oggi l'immagine che ne emerge è invece quella di un'amministrazione provinciale che non ascolta i propri territori, che disprezza le forme democratiche di espressione e di partecipazione e che non riconosce ai cittadini la capacità di discernere e di scegliere da che parte stare. Non è, questo, un atteggiamento che manifesta forza e sicurezza, bensì lascia intendere che vogliate guardare il dito perchè non siete abbastanza sicuri di voi per guardare il cielo e la luna.
E questo non ci pare un modo corretto di fare e, anzi, riteniamo che rischia di lasciar trasparire - ancora una volta - la Sua poca adeguatezza al ruolo che sta ricoprendo.
Ci dimostri il contrario: ci dica quale è la Sua idea - almeno una - di sviluppo per questa Provincia. Pensa che lo sviluppo sul lungo periodo passi attraverso la possibilità per le aziende di espandersi come e dove vogliono e per gli escavatori di cavare in qualsiasi luogo ci sia disponibilità di materia prima, così come appare leggendo le Sue dichiarazioni attorno al nuovo piano cave e le linee guida per il nuovo PTCP?
O, magari, è uno sviluppo che si basa sulla creazione di nuovi modelli di utilizzo e di promozione del territorio, che passano attraverso l'impegno a realizzare Poli Produttivi ecologicamente attrezzati e sostenibili; a favorire la produzione di materia prima per l'edilizia attraverso il riuso di materiali di recupero; a promuovere Distretti Culturali Evoluti – come l'ormai affossato, ahinoi, Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei – che mette insieme cultura, territorio, turismo e industria e crea meccanismi virtuosi di crescita?
Se il suo progetto è il primo, ci dispiace: non ci siamo. E' uno sviluppo di pochi a dispetto del ben vivere di molti. Nel secondo caso, invece, ci avrà dalla sua parte e smetteremo di chiederci dove sia finito il pragmatismo liberista che sfoggiava in campagna elettorale e dove siano i risultati a favore del territorio e dei suoi abitanti.

Alessandro Pozzi,
Capogruppo Sinistra e Libertà Provincia di Lecco
e Chiara Bonfanti,
Consigliera Partito Democratico Provincia di Lecco

sabato 22 settembre 2012

La necessità dei tagli. Anche a Merate

La questione che la maggioranza di centrodestra ha completamente trascurata in questa vicenda riguardava se le spese del Comune di Merate andassero riviste o meno, nello scenario di aumento della pressione fiscale sui cittadini. In pratica tutte le tasse e tariffe stanno crescendo, per portare il prelievo fiscale al record del 45% .
Le opposizioni di solito si sbizzarriscono nel sostituire voci di spesa con altre , per sostenere che le spese di un certo tipo sono meglio di altre (a chi piace la cultura, a chi lo sport,a chi piace la città più bella, chi vuole esperti di comunicazione, portavoce, ect ect). Il nostro gruppo di Insieme per Merate ha proposto una strada diversa, ma che crediamo fortemente condivisa dai cittadini: tagliamo le spese, facciamo una revisione puntuale delle spese, perché il compito dei Comuni oggi è quello per primissima cosa di alleggerire il carico fiscale.
Le proposte dei nostri emendamenti chiedevano di ridurre il prelievo IMU di 350.000 euro, con alcune ipotesi di tagli che hanno generato animata reazione contraria della maggioranza. Non ha più senso presentarsi ai cittadini dicendo che si intendono mantenere i livelli dei servizi, quando si apre dal lato delle uscite delle famiglie una voragine. E’ una illusione che lo status quo delle spese si possa ancora difendere senza che siano necessarie riforme drastiche.
Le nostre richieste fatte attraverso gli emendamenti erano di intervenire sul lato delle spese per far scendere il prelievo dovuto all’IMU. L’ipotesi di abbattere del 15% i 180.000 euro di compensi per gli amministratori ha sollevato un vespaio. Pensiamo che 7 assessori a Merate siano troppi, si può benissimo accorpare alcune funzioni, senza svilire nessuna area, ma assessori dedicati con compensi dedicati quali un assessore per Ambiente, uno per lo Sport e Commercio ed uno per la Cultura sono troppi se stipendiati.
Il Sindaco mantenga il suo compenso, il suo ruolo è da valorizzare. In tre anni 2009-2010-2011 sono stati poi spesi annualmente 25.000 euro per le luminarie natalizie. In consiglio la nostra critica a questa voce di spesa è stata commentata con sarcasmo dal Sindaco “ le toglieremo, così l’opposizione sarà contenta”.

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di Insieme per Merate

venerdì 21 settembre 2012

Imu, patrimoniale o tassa sul risparmio?

Per la funzione che svolge, l’assessore al Bilancio Andrea Massironi ha un unico obiettivo, quello di avere entrate le più sicure possibili, con la difficoltà di dover fare questo in un contesto normativo di grande incertezza. Non è certo il valore del trasferimento del fondo di riequilibrio, non è certo il conteggio del numero degli immobili, la normativa IMU è soggetta a continue modifiche che potrebbero far scomparire voci di entrate. Però il bilancio che è stato votato da un'intera maggioranza Lega Nonrd -PdL non ha guardato oltre questo obiettivo tecnico, non ha guardato cioè oltre le mura della sala consigliare.
Facciamo un esempio di cosa intendiamo nel dire “guardare oltre le mura della sala consigliare”. Nella normativa ICI , ora non più in vigore, un padre che cede in uso gratuito ai figli un immobile come prima casa per la residenza del figlio, vedeva questo immobile “assimilato alla prima casa”. Cioè era chiamato a pagare una ICI non di seconda casa. Vediamo cosa succede se si cancella questa agevolazione. Quattro vani e mezzo di immobile di categoria A2 (tipico immobile delle case a due piani realizzate con questo scopo) hanno rendite catastali di circa 450 euro. Moltiplicando per 160, come richiede l'IMU, la rendita di questo immobile diventa 72.000 euro. L’aliquota della prima casa a Merate è dello 0,48%, quindi si deve pagare 345 euro. Se è invece considerata seconda casa del genitore deve pagare 655 euro, senza alcuna detrazione. Senza alcuna considerazione dei decenni di risparmi che hanno portato questo lavoratore dipendente a costruire una casa per sé e per i propri figli, un applicazione “centralista” del decreto 201 porterebbe a questi risultati.
Quindi l’IMU fatta passare per tassa sul patrimonio, si trasforma in tassa del risparmio dei cittadini. Ci sarebbe una attenuazione di questa palese ingiustizia; portare l’aliquota per questo tipo di immobili concessi in uso gratuito allo 0,76 % (imposta dal decreto legge) invece che allo 0,91% (scelta dal Comune di Merate). Il Decreto di dicembre considera lo 0,76% essere la aliquota che caratterizza gli immobili che non sono prima casa. Quindi applicare questa aliquota significa che non la si assimila alla prima casa, perché altrimenti questi immobili avrebbero aliquota a merate dello 0,48%. Alcuni Comuni lo hanno fatto, Merate respinge questo alleggerimento per una lettura del dettato del decreto restrittiva e prudenziale. Non è detto che a livello nazionale  questa ipotesi non venga accolta (esiste una proposta di emendamento in tal senso), ma il dato è che nonostante l’autonomia del Comune sia sbandierata, oggi un messaggio di questo tipo una Giunta a guida leghista a Merate non lo ha voluto dare.
Invece noi crediamo che il Comune di Merate poteva votare in questo senso, volendo in tal modo sostenere: “Attenzione caro Governo tecnico, io ti garantisco il gettito che tu mi hai richiesto, ma io decido come agevolare i soggetti passivi della imposta IMU” . Esiste anche giurisprudenza che ha riconosciuto la capacità impositiva del livello locale di governo, non solo il decreto DL201!!! Qui non si tratta di ribellione fiscale, a cui la Lega aveva inneggiato alla comparsa dell’IMU, facendo dire ad alcuni sindaci "io non la applicherò nel mio Comune”. Si tratta di ristabilire di fronte allo Stato centrale che la prima e propria funzione del Comune, che lo Stato gli ha assegnato, è quella di dare lettura dei bisogni dei cittadini e fornire adeguate risposte. In questo consiste la vera natura dell’autonomia, questo particolare del meccanismo IMU, che impedirebbe di prevedere agevolazioni in favore dei propri cittadini è aver calpestato questo principio. Ne sarebbe uscito un forte messaggio politico, ancora più importante se sostenuto da una condivisione di tutti i Comuni del Meratese, facendo una scelta che non danneggiasse il livello centrale e conservasse ai Comuni la loro dignità di soggetti solidali con lo Stato centrale, ma liberi si fare scelte di maggiore equità.
A meno che questa impostazione sia temporanea (triennale) necessaria per superare il rischio baratro, l'IMU fatta in questo modo, porterà ad una frattura insanabile tra il Governo centrale con il Paese.

Cesare Perego
Capogrippo Consiliare di Insieme per Merate

giovedì 13 settembre 2012

Facciamo i conti con l'amianto

Pubblichiamo l'interrogazione presentata dai nostri Consiglieri di di "Insieme per Merate" circa il censimento sull'Amianto

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – relativa al censimento dell'amianto

Premesso che:
  • la Legge Regionale 17 del 20.09.2003 e la successiva Delibera della Giunta Regionale 8/1526 del 22.12.2005 hanno approvato il Piano Regionale Amianto Lombardia che prevede il censimento e la mappatura dell'amianto esistente nel territorio lombardo
  • la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia, con Decreto 13.237 del 18.11.2008, ha stabilito un “Protocollo per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto” che permette al proprietario del manufatto in oggetto di valutare l'Indice di Degrado sulla cui base è stabilita l'azione conseguente
Considerato che:
  • in alternativa al punto precedente il proprietario della copertura in cemento-amianto, ponendosi nella condizione più cautelativa, dichiara che rimuoverà il manufatto, entro un anno, conferendolo in appositi siti ai sensi della Legge Nazionale 257/ 1992
Preso atto che:
  • in un incontro di Frazione il Vice Sindaco ha affermato essere il Comune di Merate in ritardo nell'espletamento di detto censimento
Gli interroganti chiedono:
  • di sapere con quali modalità il Comune sta operando in ordine agli adempimenti sopra indicati
In particolare di sapere:
  • se esista o meno un censimento dei manufatti in cemento amianto di immobili comunali
  • se quanto al punto precedente esista per immobili pubblici insistenti sul territorio comunale
  • quali azioni ha intrapreso ed intenda intraprendere l’Amministrazione Comunale per estendere il censimento e la mappatura agli immobili dei Privati
  • se è intenzione dell’Amministrazione Comunale di commissionare ad ARPA misure campione per determinare il contenuto di fibre di amianto all'interno di edifici comunali interessati da tamponature o coperture in cemento-amianto.
Per la presente non è richiesta risposta scritta.
Ringraziando, salutiamo distintamente

I Consigliere Comunali del Gruppo “Insieme per Merate”
Ernesto Passoni, Roberto Riva, Cesare Perego,
Achille Panzeri e Gabriella Mauri

martedì 11 settembre 2012

In Lombardia si perdono 13 ettari di verde al giorno

Legambiente: «Po, Monte Genesio, Brughiera brianzola e Disgrazia potrebbero essere future zone di salvaguardia».

Adesso che sono al loro posto nuovi presidenti e consiglieri, tocca ai direttori: come prevede la legge regionale lombarda sui parchi dell'anno scorso, saranno indicati da un albo che sta prendendo forma e nel quale saranno iscritti i circa 200 curricula al vaglio della commissione insediata dall'assessore Alessandro Colucci. «Da questo elenco - spiega - i presidenti potranno scegliere: con l'obiettivo di rendere sempre più fruibili le aree protette tenendo d'occhio anche l'appuntamento del 2015». Al ruolo più politico del presidente sarà così affiancato entro l'autunno quello più tecnico, senza le scosse e le polemiche che hanno accompagnato, nel 2011, la nascita della nuova legge regionale e, all'inizio di quest'anno, le elezioni del Ticino, il «padre» dei parchi lombardi.
Sullo Stelvio - dopo la vicenda dello stambecco «prelevato» da un presidente senza licenza di sparare e perciò chiamato a risponderne alla magistratura - si parlerà di macroregione delle Alpi: l'appuntamento proposto dal Pd («progetto concreto di nascita della macroregione alpina voluta da Bruxelles» dice il consigliere regionale Carlo Spreafico, «non l'irrealizzabile macroregione ipotizzata da Formigoni») tocca solo di striscio la gestione delle 24 aree protette regionali, ma trova un terreno comune nella questione del consumo di suolo e della necessità di conservare il territorio ancora integro.
Su questo stesso tema («spariscono 13 ettari al giorno»), torna anche Marzio Marzorati, responsabile Parchi di Legambiente: «La nuova legge ha razionalizzato l'organizzazione degli enti. Neanche la questione dell'album dei direttori ci preoccupa. Piuttosto è da sottolineare che, appunto mentre le grandi opere continuano a mangiare territorio, in Lombardia mancano almeno quattro parchi: del Po (quelli di Ticino, Adda, Serio, Oglio e Mincio sembrano le verticali di un cruciverba senza orizzontali), del Monte Genesio, della Brughiera briantea, del Disgrazia con il Bernina». «Un passo avanti rispetto agli altri anche con il sistema delle aree protette»: così vede la Lombardia Eleonora Frigerio, coordinatrice regionale di Federparchi e presidente del Parco Valle del Lambro. «Ma in Italia abbiamo tanti parchi che funzionano bene, tanti presìdi importanti dei quali forse non si parla abbastanza».

Laura Guardini

domenica 9 settembre 2012

Osservazioni sul Piano Cave della Provincia di Lecco


La Provincia di Lecco ha avviato la procedura per l'elaborazione di un Nuovo Piano Cave che interessa anche il territorio di Merate, a Brugarolo, nella fascia agricola attorno al canile ed alla piattaforma ecologica. Tale comparto è già interessato da una porzione del cosiddetto Polo Industriale del Meratese, come previsto dal Piano Territoriale di Coordina-
mento Provinciale (PTCP); lo stesso Piano prevede che l'area residua rimanga a destinazione agricola e costituisca un ambito di “ecopermeabilità”, cioè un “continuum” verde fra analoghi ambiti di Cernusco, Robbiate, Paderno e Verderio.
Il Piano di Gestione del Territorio (PGT) di Merate ha recepito le indicazioni del PTCP codificando la destinazione agricola del sito. L'Assessore all'Urbanistica Andrea Valli ha confermato quanto sopra, ma leggendo i documenti relativi sul sito della Provincia non sono riportati suggerimenti e proposte avanzati dal Comune di Merate.
In prima istanza dopo la prima Conferenza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del  22 settembre 2011, si è definita inammissibile (scheda g.5) la possibilità di istituire cave, nella fattispecie di ghiaia e sabbia.
In seconda istanza  nella seconda Conferenza VAS del 31 luglio 2012 è stata presentata un’Analisi preliminare che ripropone la potenzialità della cava nella scheda Gg.6a.
Non è chiaro quindi, il perché di tale riproposta a fronte della inammissibilità di cui sopra.
In ogni caso è doveroso che il Comune di Merate, di concerto con i Comuni limitrofi interessati, presenti, per iscritto, suggerimenti e proposte per ribadire l’inammissibilità dell’ipotesi, anche a causa delle motivazioni già fatte proprie dagli strumenti urbanistici provinciale e comunale. 

Ernesto Passoni

lunedì 18 giugno 2012

Mancano soldi per i servizi, ma la Regione investe nel mattone

Sulla Cittadella della Salute di Merate e sugli interventi edilizi dell’Asl di Lecco si continuano a scrivere fiumi di parole. Da quanto capisco io, ci sono tre fatti:
  • La Regione Lombardia non paga ai Comuni alcuni milioni di servizi sociali già effettuati da almeno due anni, costringendo i Comuni a fare da soggetti anticipatori. Il Comune di Olgiate Molgora lo fa per circa 150 mila euro!
  • La Regione Lombardia dice che non ha soldi da investire in una risonanza magnetica al San Leopoldo Mandic. I pazienti sono costretti ad utilizzare un camion attrezzato come avviene nelle città africane!
  • La Regione Lombardia non istituisce il fondo per la non autosufficienza per disabili ed anziani perché non ha soldi. Istituisce, però, vaucher di pochi euro rispetto alle spese per le famiglie numerose che cambiano continuamente tipologia di sussidio ogni anno (un anno gli anziani in RSA, un per le attività sportive dei figli, ecc) non tenendo conto che chi ha tre o quattro figli deve costantemente sopravvivere!
 Improvvisamente, poi, la Regione trova i soldi per intervenire con lavori edilizi laddove esisterebbe già un progetto del Comune di Merate per la Cittadella della Salute. Si sarebbero trovati i soldi per tacitare l’Azienda Ospedaliera e si autorizzerebbe l’Asl di Lecco a spendere “risparmi” per più di un milione di euro!
Io spero che questi soldi non vengano dai tagli dei servizi che avvengono continuamente in nome dello spendere meno (prima le vaccinazioni ed adesso i consultori)!
In una intervista al sito Lombardiasociale, l’Assessore regionale Giulio Boscagli ha dichiarato che i Comuni sono liberi (!!!) di scegliere: o privatizzano i servizi, possibilmente al potente monopolio delle cooperative, oppure non riceveranno soldi. Bene, sappia Giulio Boscagli ed accoliti che, sull’utilizzo della palazzina di Novate per fare il Distretto sanitario di Merate, è libero di scegliere: o paga l’affitto, non simbolico, previsto dalle tabelle dell’Agenzia delle Entrate oppure, meglio ancora, lo compri a valori di mercato.
Se c’è qualche Comune che è talmente ricco da fare un regalo alla Regione, magari non pagando le quote di solidarietà a Retesalute, lo dica apertamente ed i suoi cittadini sapranno giudicare anche alla luce delle tariffe dei Tributi Locali. Poiché, con la legge regionale 31/97 il ruolo dei Comuni in campo socio sanitario è ridotto a qualche documento sistematicamente ignorato, occorre non regalare nulla a chi dice che non ha soldi e poi, magicamente, li trova per investire nel mattone od in appalti di attrezzature.


Ambrogio Sala
Assessore ai Servizia alla Persona di Olgiate Molgora

venerdì 15 giugno 2012

In suffragio di Oscar Luigi Scalfaro

Lo scorso 29 gennaio moriva a Roma il senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro, già Presidente della Repubblica dal 1992 al 1999 e convinto assertore dell’impegno dei cattolici in politica. Anche dopo aver ultimato il settennato di presidenza, nonostante l’età, si dedicò all’impegno politico attivo ed assunse con convinzione l’incarico di Presidente del Comitato “Salviamo la Costituzione”, minacciata da continui tentativi di modifica e di stravolgimenti. I Popolari lecchesi vogliono ricordarne la figura e il grande impegno profuso nella difesa delle istituzioni democratiche, promuovendo la celebrazione di una Santa Messa di suffragio e hanno chiesto al Vescovo Emerito di Novara S.E. Mons. Renato Corti di presiedere la celebrazione. Come noto, il sen. Oscar Luigi Scalfaro, fu eletto parlamentare a Novara, sua città natale, nella quale tornava spesso e dove ha conosciuto Mons. Renato Corti, titolare per lunghi anni della cattedra vescovile. A lui va il nostro commosso ricordo e la nostra riconoscenza per la dedizione sempre dimostrata nella difesa della Costituzione. La S. Messa verrà celebrata a Lecco, venerdì 22 giugno 2012 alle ore 18.00 presso la cappella del Collegio Volta (ingresso con parcheggio da Via Marco D’Oggiono).
Ringraziamo tutti coloro che vorranno intervenire.

Bruno Manzini
Presidente dell'Associazione I Popolari