Un metro di TAV vale 10 posti a sedere sul treno, dieci metri un vagone, venti metri un locomotore
Che i treni regionali e a bassa velocità siano obsoleti e insufficienti i pendolari lo sapevano a proprie spese già da tempo, ma ora è arrivato il Leader Maximo Comandante di FS Mauro Moretti a dichiararlo. Manco a dirlo, a tirare fuori i soldi per nuovi treni, secondo lui, dovrebbero essere i pendolari.
Parlando poi di TAV, Moretti smentisce il Governo affermando che il nuovo progetto di traforo del Frejus non costerà meno dei precedenti. Già sulla credibilità del Premier Mario Monti abbiamo avuto dei dubbi quando, pochi giorni or sono, ha affermato in una mega conferenza stampa che, col “nuovo” progetto, da Milano a Parigi occorreranno solo quattro ore. Balle! Simili tempi di percorrenza non sono mai stati realistici, neanche coi progetti più mirabolanti, e men che meno con quello “nuovo”. Il professor Monti forse non sa che il risparmio di tempo possibile col “suo” progetto “low cost” o la “fase 1” sarebbe di soli 48 minuti, e non di 3 ore. Intanto, oggi, il modernissimo TGV che collega Milano a Parigi non può percorrere la linea AV Milano-Torino… solo questo fatto gli fa perdere qualcosa come 40 minuti. Senza contare il tempo che un “pendolino” potrebbe ulteriormente risparmiare tempo sulla tratta montana. Ma non sarà per un problema di concorrenza che il TGV non può percorrere la Milano-Torino? E Arenaways, che chiedeva solo di fare qualche fermata ed è stata fatta volutamente fallire, non era un altro concorrente di Trenitalia? O forse certi conflitti di interessi di
membri dell’esecutivo non sono poi così ben risolti?
Invece che fare chiarezza, la dichiarazione di Moretti aumenta la confusione sul progetto TAV, peraltro alimentata dallo stesso sito del Governo che riporta le solite argomentazioni inconsistenti. In realtà si vuole solo trascinare il Paese in un’avventura fallimentare che nessun studio serio micro-macro economico, trasportistico e ambientale giustifica, in nessuna versione di costo e di tracciato, mentre è certo che farà solo crescere quel “debito sovrano” che ci sta affossando. Altro che pensare alle future (e presenti) generazioni. Non bastasse, con grande spudoratezza dichiarano che mancano i soldi per i treni che servono ai milioni di italiani che quotidianamente si devono recare al lavoro o al luogo di studio col mezzo pubblico. Moretti non si preoccupa nemmeno lontanamente – quando dovrebbe invece essere compito suo - di rivedere i canoni di produttività delle nostre ferrovie, che sono la metà di quelle europee, le modalità di manutenzione, con centinaia di carrozze fuori servizio, e neppure i regolamenti borbonici, che appesantiscono il bilancio di Trenitalia e le velocità commerciali dei nostri treni.
Riparta subito il piano "dimenticato" dei 1.000 treni dei pendolari.
La TAV se la paghino di tasca propria Monti, Moretti e i politici che la vogliono.
Pendolari, noi costituiamo larga parte della realtà produttiva e sana di questo Paese, a differenza di Comandanti che preferiscono abbandonare le nostre città, le nostre periferie al loro accertato isolamento per salire sul profittevole treno della TAV.
Un metro di TAV vale 10 posti a sedere sul treno, dieci metri un vagone, venti metri un locomotore. Sappiate che questa è la reale misura di quanto viene sottratto a voi e ai vostri figli. Invitiamo tutti i pendolari e coloro che condividono con noi il desiderio che il popolo torni ad essere sovrano, che l’utilizzo delle risorse sia equo e solidale, che sia garantito il diritto alla mobilità nel rispetto dell’ambiente per recarsi sul luogo di lavoro e di studio, ad unirsi e a dichiarare la propria indignazione con una grande e civile mobilitazione. Nei prossimi giorni sul sito www.patto.ilpendolare.com forniremo alcuni strumenti per esprimere la protesta, che ora ha inizio. Chi vuole la TAV danneggia anche te, digli di smettere!