venerdì 2 settembre 2011

Il mercoledì pomeriggio in via Montello c'è il doposcuola

Lo scorso 2 agosto ha avuto luogo nel palazzo municipale di Merate un incontro tra l'Assessore all'Istruzione sig. Emilio Vulmaro Zanmarchi, il Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo Dr. Angelo Colombo ed il Presidente del Consiglio dell'Istituzione sig. Ennio Airoldi, con una rappresentanza di genitori di allievi iscritti al primo anno della primaria per l'anno scolastico 2011-2012 che avevano chiesto di fruire del tempo pieno.
Le famiglie degli allievi della futura 1^ elementare, dal momento che gli ulteriori tagli nell'organico del corpo docente resi noti in sede di definizione degli organici di diritto della scuola primaria per l’a.s. 2011-12 avevano reso impossibile il soddisfacimento di tale esigenza, avevano infatti manifestato il loro vivo interesse a un possibile percorso di prolungamento pomeridiano del tempo scolastico per le giornate dei mercoledì.
Erano presenti alla riunione anche la sig.ra Rita Gaeni, responsabile del servizio Assistenza, Educazione, Cultura, Sport e Tempo libero del Comune di Merate, nonché una delegazione dei genitori membri del Consiglio dell'Istituzione.
Nel merito è stato esaminato il progetto presentato dall'associazione Airone, con la quale alcuni genitori avevano già provveduto a mettersi un contatto, e quello messo a punto da Retesalute su richiesta dell'assessore Zanmarchi.
Il dirigente scolastico, appoggiato anche dai componenti presenti del Consiglio d'Istituto, ha garantito la disponibilità della scuola a mettere in ogni caso a disposizione spazi e attrezzature, mentre l'Assessore ha affermato di confidare, nel caso fosse stata accolta la proposta di Retesalute, su un contributo economico da parte del comune a copertura, per gli alunni residenti a Merate, di una frazione dei costi valutabile al 30% nonché sull'attivazione, nei casi di famiglie che non risultassero eventualmente in grado di sostenere la spesa, dei meccanismi di compensazione già collaudati da parte del suo assessorato.
I presenti hanno concordato di accettare quanto proposto dall'assessore Zanmarchi e di preparare, per i primissimi giorni dell'anno scolastico, un incontro informativo presso il plesso di via Montello tra Retesalute e tutti i genitori potenzialmente interessati.
L'Assessore ha comunicato che l'avvio delle attività pomeridiane può essere previsto previsto già per mercoledì 21 settembre.

dal blog della

giovedì 1 settembre 2011

Una manovra poco "padana"

Riproponiamo una interessante lettera pubblica su Merateonline.it del Commissario della Lega Nord della Circoscrizione di Merate Paolo Zardoni circa la manovra finanziaria in fase di discussione.Sarebbe a questo punto il caso che i leghisti, oltre ad esprimere le perplessità sull'operato di questo Governo, traggano le dovute conseguenze e scelgano una volta per tutte se rappresentare gli interessi della gente oppure continuare a prestare il fianco alle manovre ed agli equilibrismi di potere...

La manovra finanziaria ancora in itinere ma che ha, alla base, un accordo tra la Lega e il Pdl, appare assai discutibile e, diciamolo, chiaramente "poco leghista".
Il "niet" sacrosanto più volte dichiarato dai nostri esponenti di spicco del Movimento contro l'innalzamento dell'età pensionabile ha, però, avuto il contro-altare doloroso dell'annullamento degli anni dedicati alla laurea ed al servizio militare nel conteggio degli anni lavorativi. In pratica, lo Stato dice: "scusate, ci siamo sbagliati, se 20 o 30 anni fa (la norma retroattiva mi lascia parecchi dubbi) avete fatto il militare e avete riscattato l'anno pagando dei contributi peggio per voi: ora non vale e lavorate un anno di più"? E' stato annullato il contributo di solidarietà per i privati che guadagnano centinaia di migliaia di euro e si cerca di fare cassa "tagliando" il servizio di leva; roba da stati giacobini e centralisti! Ora sembra ci sia un ripensamento ma è stato assurdo averlo solo pensato.
Altra norma degna di un Politburo sovietico è la volontà acclarata, anche se demandata a legge costituzionale, di abolire tutte le Province e, si noti, non più le Prefetture. La Lega si è sempre dichiarata contraria in quanto, giustamente, ha sempre considerato le Province un ente intermedio fondamentale tra i Comuni e le Regioni ma anche su questo punto si è ceduto, con motivazioni assurde e dettate da ignoranza e miopia politica. Le Province, infatti, rappresentano l'1,5% della spesa pubblica complessiva del Paese con un personale politico (Presidenti, Assessori e Consiglieri) che sono solo il 5,5% del costo totale, per un risibile risparmio di €113.635,599. Sarebbero questi i tagli della politica tanto decantati? E' bene ricordare, inoltre, che i dipendenti non verranno chiaramente licenziati ma passeranno sotto le Regioni con, appunto, un risparmio ridicolo a fronte delle decine di miliardi di euro di tagli necessari a quadrare i conti di uno Stato sprecone come quello italiano.
Politicamente si mortifica il territorio indebolendolo, anche perché li vorrò vedere i nostri Sindaci andare a bussare alla porta degli Assessori regionali per chiedere la sistemazione di una strada, per riassettare un edificio scolastico, per organizzare un evento culturale, per richiedere l'intervento della Protezione Civile, ecc ecc... Oggi, invece, anche il Sindaco di un Comune di 1000/2000 abitanti alza il telefono e chiama il Consigliere provinciale (se non direttamente l'Assessore provinciale) senza passare dalle settimane di "anticamera" a cui, probabilmente, andrà incontro in Regione a causa dell'abolizione delle Province.
Mi auguro che la Lega batta un colpo nelle prossime settimane durante l'analisi in Parlamento di questa manovra che ha poco di rivoluzionario, poco di federalista ma molto di centralista: che fine ha fatto, poi, l'anticipo del federalismo fiscale al 2012 auspicato da tanti amministratori locali che prevede invece la presenza del fisco provinciale?.
Per tagliare i costi dello Stato si guardi a Roma ed ai suoi Ministeri, enti, carrozzoni (Rai, Bankitalia e Quirinale compresi): questi sono obiettivi di una politica rivoluzionaria ed innovativa che dovrebbe essere la linfa vitale della Lega!
Le mie vogliono essere critiche costruttive avendo la fortuna di dialogare tutti i giorni con i nostri militanti: va bene essere al Governo ma se si devono digerire simili amenità pur essendo decisivi nei numeri in parlamento, meglio ripensarci a fondo, anche perché è doloroso perdere le elezioni ma ancor più doloroso è perdere la propria identità e ragione d'essere.
Saluti padani.

Paolo Zardoni
Commissario Lega Nord Circoscrizione di Merate

mercoledì 31 agosto 2011

AI blocchi di partenza la Festa Democratica di Lecco e Monza - Brianza

Di parlerà di federalismo passando attraverso l’Unità d’Italia e le tante manovre che stanno caratterizzando questo Governo. Economia, scuola, questione femminile. Questa festa del Partito Democratico , si soffermerà a raccontare alcune problematiche che stanno investendo il nostro territorio, partendo dalla situazione generale per arrivare fino a noi.
I numerosi eventi, che si svolgeranno anche quest’anno sotto i padiglioni della Fiera di Osnago, saranno scanditi da tavole rotonde, dibattiti, musica,presentazioni di libri e concerti anche di un certo spessore.
L’inaugurazione si terrà giovedì 1 settembre con Maurizio Martina, alle ore 19,00, segretario regionale del PD Lombardia. La sera l’area dibattiti parlerà di scuola, con particolare attenzione ai tagli della gelmini e con il Sen. Antonio Rusconi e un relatore d’eccezione, l’ex Ministro dell’Istruzione on. Luigi Belinguer.


martedì 30 agosto 2011

L'area Cazzaniga è un'eredità di questa Amministrazione


Ho letto con interesse la lettera del Consigliere Massimo Adobati sul degrado di piazza Monsignor Natale Basilico, così come intitolata durante la legislatura del Sindaco Mario Gallina. Condivido tutto, eccetto un semplice, apparentemente insignificante passaggio: "l'area Cazzaniga è un'eredità pesante che ci hanno lasciato le precedenti Amministrazioni".
Eh no, non è un’eredità solo delle precedenti Amministrazioni. E’ un’eredità che ci hanno lasciato anche i partiti e gli uomini delll’Amministrazione di oggi. Leggendo i verbali della Deliberazione di Consiglio Comunale numero 26 del 14 aprile 1996 avente ad oggetto “Approvazione progetto di massima - preliminare relativo alla sistemazione dell’area Mons. Natale Basilico”, si scopre che il progetto medesimo è stato votato anche da Mauri P.I. Bruno, che era Capogruppo della minoranza della Lega Nord. Quindi ha un bel dire tutte le volte il Signor Sindaco Andrea Robbiani che il Carroccio si è opposto all’area Cazzaniga!!! Le camice verdi l’hanno voluta e votata eccome!!! Se non erro inoltre il P.I Mauri è suocero del borgomastro di adesso, quindi dovrebbe stare attento a non screditare le decisone passate del suo partito per evitare problemi in famiglia.
Ricordo inoltre che Andrea Massironi nel 2004, quando era Assessore ai Lavori Pubblici ha approvato ad appena due giorni delle elezioni il nuovo appalto per il completamento dell’area Cazzaniga impedendo a chi è venuto dopo di valutare almeno la possibilità e la convenienza di piantare a metà l’opera, demolirla o magari riprogettarla ex novo. Sì, Massironi, quel Massironi che sempre il Sindaco Andrea Robbiani si è scelto come Assessore esterno al Bilancio, senza nemmeno dare ai cittadini la possibilità di votarlo.
E’ vero. Anche Giovanni Battista Albani, Lidia Zappa e Lanfranco Consonni appartenenti a “Insieme per Merate” o notoriamente vicini hanno votato il progetto. Loro però hanno avuto il coraggio di spiegare i motivi politici della loro scelta e soprattutto di chiedere scusa dell’errore. Gli altri invece nemmeno quello... Errare humanum est, perseverare autem diabolicum... In più hanno l‘aggravante che come al solito danno la colpa a chi è venuto prima... Ma la carta canta e li inchioda alle responsabilità loro e dei partiti che rappresentano. Solo Ernesto Passoni, Pierpaolo Arlati e Alessandro Patti sono completamente “innocenti”.

M.A.

lunedì 29 agosto 2011

La carica dei mille: i sindaci a milano contro i tagli ai Comuni

Oltre 2.000 primi cittadini si sono ritrovati per la manifestazione di protesta. Nel pomeriggio una delegazione incontrerà il ministro dell'Interno Maroni in Prefettura. Presenti, tra gli altri, Pisapia, Alemanno e Fassino

Milano, 29 agosto 2011 - Sono oltre 2.000 i sindaci dei Comuni italiani che stanno protestando a Milano contro i tagli agli enti locali previsti dalla manovra. Dopo la riunione all'auditorium 'Giorgio Gaber', i primi cittadini d'Italia hanno deciso di dare vita a un corteo da piazza Duca d'Aosta fino a piazza della Scala. In prima fila Gianni Alemanno e i primi cittadini di Verona e Torino, Flavio Tosi e Piero Fassino. I tre sono dietro a uno striscione che dice: 'Giu' le mani dai Comuni. Piu' forte il tuo Comune più forti i tuoi diritti'. Alle 15 è poi previsto un incontro in Prefettura con il ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Alla manifestazione sono presenti sindaci di centrosinistra, come il vicepresidente dell’Anci nazionale Graziano Delrio (Reggio Emilia), Virginio Merola (Bologna), Giuliano Pisapia (Milano). Ma anche di centrodestra, come il presidente vicario dell’Anci Osvaldo Napoli, che ha detto di essere ‘’ottimista’’ sui cambi che potranno essere apportati alla manovra con l’incontro di oggi tra Berlusconi e Bossi. Al termine di tutti gli interventi, i sindaci si recheranno in corteo in piazza Scala. Alle 15 una delegazione dei primi cittadini andrà in Prefettura a incontrare il ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Un solo coro per i Primi Cittadini: "Siamo noi, siamo noi, la risorsa dell'Italia siamo noi". Tanti i cartelloni apparsi: su uno di questi è rappresentato uno squalo con la scritta "Governo che mangia dei pesci piccoli"
ROBERTO FORMIGONI - Dal vertice di questa mattina tra Bossi e Berlusconi “mi aspetto una drastica riduzione delle tasse a carico dei cittadini e una drastica riduzione dei tagli a carico di Regioni ed Enti locali”. A dirlo è stato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Il governatore ha dichiarato anche di attendere “misure strutturali”, perchè nelle tre manovre 2010-2011 sono stati tagliati alle Regioni 57 miliardi di euro, “il 55% del totale, a fronte del 16% del peso delle Regioni sulla spesa pubblica”. Formigoni ha detto anche “no all’eliminazione dei piccoli Comuni ma sì all’accorpamento delle loro funzioni”. Inoltre, il governatore ha spiegato: “Va bene ragionare sull’Iva, ma mi attendo che lo stato dimagrisca, perchè se fosse governato come la Lombardia costerebbe 7 miliardi in meno l’anno. Propongo una cura dimagrante anche per le Regioni che devono essere meno, più grandi e con più poteri. Propongo di arrivare a sei Regioni, la Lombardia è disposta ad accorparsi".
Il Governatore però non placa la sua furia: "E' arrivata l'ora che lo Stato finalmente metta le mani addosso a se stesso".
GIULIANO PISAPIA - La parte della manovra correttiva che riguarda i Comuni deve essere "completamente ritirata". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. E ha poi sottolineato che "la manovra è ingiusta e ingiustificata, soprattutto perchè colpisce gli enti locali e i bisogni primari dei cittadini. Altri sono gli sprechi che possono essere tagliati". E ha concluso: "Uniti si vince, la nostra dignità non si svende". Una manifestazione "grande, importante, unitaria" quella di stamani per Pisapia che ha confermato Milano "in prima fila" tra i Comuni in protesta "per dare voce alle istanze del territorio e spiegare anche a chi non vuole capire che chi e' piu' vicino ai cittadini piu' conosce le loro esigenze" e per "evitare che i tagli previsti si trasformino in un colpo terribile per le nostre comunita'".
ATTILIO FONTANA - "Siamo qui per far sentire la nostra voce e far capire che la manovra ammazza gli enti locali e i cittadini", queste le parole con cui ha esordito il primo cittadino di Varese. E' ha proseguito: “Speriamo che la mobilitazione di oggi convinca Bossi e Berlusconi a non sacrificare gli enti locali e i piccoli comuni”. Il presidente di Anci Lombardia ha sottolineato: “Non mi importa se decideranno per l’Iva o la patrimoniale, ma è importante che si riveda la questione dei tagli ai piccoli enti locali per non penalizzarli ulteriormente".
GIANNI ALEMANNO - "Questa è una battaglia di tutti i comuni, sia dei comuni piccoli che non possono essere fatti scomparire, che di quelli grandi che non possono essere messi in ginocchio, quelli del Nord, del Centro e del Sud. Nessuno puo’ chiamarsi fuori perchè è una battaglia totalmente trasversale”. Così il sindaco di Roma, è intervenuto sulla manovra recentemente varata dal governo all’ingresso della manifestazione. "Bisogna far sentire la nostra voce - ha aggiunto Alemanno- e far capire che non è un problema politico ma un problema veramente istituzionale nell’interesse dei cittadini".
PIERO FASSINO - Sull’aumento dell’Iva "c’è stata una marcia indietro del governo, ne prendiamo atto. Vediamo adesso cosa proporrà". Aspetta di valutare le nuove proposte il sindaco di Torino: “Come debbano essere recuperate le risorse dai Comuni è una questione che decide il governo. Ma i tagli che proponeva ai Comuni erano insostenibili. Infatti, c’e’ stata la protesta immediata, una reazione corale di tutti i primi cittadini". Il primo cittadino di Torino ha poi risposto all’ipotesi su come devono essere recuperate le risorse economiche che provengono dal taglio ai Comuni affermando che questa è "una questione che deve decidere il governo. I tagli ai Comuni sono insostenibili e non poteva che esserci una protesta da parte di tutti i sindaci".
GRAZIANO DELRIO - Il sindaco di Reggio Emilia ha sottolineato: "Non siamo qui per protestare ma per fare proposte per far crescere il paese e ridurre il debito". Secondo il primo cittadino, infatti, i Comuni hanno già tagliato le spese mentre quelle dell’amministrazione centrale sono aumentate. "Bisogna invertire la rotta. La giornata di oggi - ha concluso - è importante non per i sindaci ma per il Paese".
FLAVIO TOSI - "Tagliare allo Stato invece che ai Comuni". Questo ciò che ha detto il sindaco di Verona, Flavio Tosi. E ha ribadito: "Bisogna tagliare i costi dello Stato centrale cosa che finora non è mai stata fatta. I Comuni non ce la fanno più, bisogna andare a prelevare laddove ce n'è".
MARCO FILIPPESCHI - Duro il sindaco di Pisa: "Serve una rivoluzione copernicana, sindaci e presidenti di regione facciano un passo, gia' in settembre, per superare la crisi e tornare a crescere l'autonomia locale e' fondamentale, mentre il centralismo ingessa e difende i veri sprechi".