Per la prima volta da quando è stato istituito, è scattato il bonus anche sulla linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano. Ricordiamo che il bonus “ordinario”, da distinguere da quello “straordinario” del 10% elargito a gennaio, deriva dalla devoluzione agli abbonati ferroviari di una parte delle penali comminate ai gestori ferroviari per i disservizi e scatta quando l’indice di affidabilità di una linea non raggiunge la soglia del 5,10% (4% per LeNord e 5% per la S5). L’indice, che sulla nostra linea è risultato pari, per il mese di dicembre scorso, al 6,28%, è calcolato in base ad una formula matematica che contempla esclusivamente i ritardi e, implicitamente, le soppressioni. Complessivamente, il bonus è scattato per 24 direttrici lombarde (e non 23 come erroneamente comunicato da TLN - Trenitala - LeNord -, essendo scattato anche per la Milano-Asso), su un totale di 33, pari al 73%.
Il bonus consiste in uno sconto del 20% dell’abbonamento mensile e del 10% della quota di una mensilità per l’abbonamento annuale. Per TrenoMilano lo sconto è calcolato solo sulla quota parte relativa all’abbonamento ferroviario. Non ci risulta però che il bonus sia riconosciuto sui nuovi abbonamenti regionali (mensili da 85 euro, trimestrali da 250 euro ed annuali da 999 euro), in quanto non è attribuibile, per la concezione stessa dell’abbonamento, ad una tratta ferroviaria.
Inoltre il bonus è riconosciuto solamente presso le biglietterie, mentre non lo è, ad esempio, se si ricarica la tessera di TrenoMilano nelle emettitrici ATM o si fa l’abbonamento su internet. D’altra parte, gran parte delle biglietterie ferroviarie ancora oggi non sono munite delle necessarie attrezzature per ricaricare le tessere, nonostante siano state “pagate” con gli aumenti avuti nell’ormai lontano, ma non dimenticato, 2002.
Da tempo chiediamo che vengano rivisti i criteri in base al quale calcolare il bonus, sia rendendolo più mirato ai periodi e alle fasce di utilizzo dei pendolari, sia allargandolo anche ad altri indicatori, quali l’affollamento, la climatizzazione, la pulizia. Su questo tema ricordiamo anche un preciso impegno della Regione che risale al 2006, impegno che, sinora, è stato di fatto disatteso. Nulla è cambiato relativamente al sistema di calcolo dei bonus, mentre le penali sono state di fatto ridotte rispetto ai precedenti contratti di servizio e non è ancora dato sapere quali siano i cosiddetti “indicatori” che verranno presi in considerazione per gli aumenti di maggio.
Ma la qualità del servizio non è fatta solo di numeri che, con medie troppo simili a quelle di Trilussa, non spiegano compiutamente il disagio del viaggiare quotidianamente sui nostri treni. Ad esempio, ci riferiamo all’estensione mirata per considerare altri aspetti del servizio, quali la pulizia e la climatizzazione, alle modalità di commercializzazione dei titoli di viaggio, ad un sistema di multe che non sia vessatorio nei confronti di chi è in buona fede, di presa in carico delle richieste e delle proposte degli utenti in termini di orari, di ampliamento delle fasce orarie del servizio, di accessibilità e fruibilità dei mezzi di trasporto pubblico. Non da ultimo, il diritto di ottenere risposte esaurienti e documentate tanto dai gestori, quanto dall’Ente regolatore, in merito a tutto ciò che non funziona e alle richieste degli utenti, e la disponibilità dei dati sul servizio programmato e a consuntivo, nonché sui costi, sui ricavi e sui passeggeri trasportati.
Su questi temi, e altro ancora, sono attese risposte concrete e nei fatti dagli 8.500 firmatari della petizione al Presidente Formigoni, chiamato, in questo caso, anche a svolgere anche una funzione di garante nei confronti dei cittadini, e di tutti i pendolari e utenti del trasporto pubblico lombardo, degli impegni presi dalla Regione, in particolare, ma non solo, al Tavolo TPL, Trasporto Pubblico Locale) e a difesa dei diritti degli utenti in un sistema spesso dominato da logiche aziendalistiche ed economiche di corto respiro.
Giorgio Dahò
Comitato dei Pendolari Lecco - Milano