domenica 28 novembre 2010

Storia di una mezza piramide senza faraone

Tutti a Merate la vediamo, a pochi piace, qualcuno ricorda persino quando iniziarono i lavori: non c’è dubbio, stiamo parlando dell’area Cazzaniga. Diamo subito un po’ di numeri che aiuteranno a consolidare le opinioni: inizio dei lavori nel 1997, realizzata per la bellezza di euro 4.581.423,44, con un aumento del 35% rispetto al previsto (clicca sul testo evidenziato in grassetto e di colore azzurro per leggere il precedente intervento)  con costi di manutenzione che si sapranno con certezza solo nei prossimi anni. Il parcheggio sotterraneo, in effetti la parte migliore della struttura (un po’ perché sotterraneo e un po’ perché l’unica parte utile) sarà gratuito solo fino a gennaio. Non farà certo male comunicare nei dati che fu approvata da una Amministrazione della quale l’attuale è l’erede morale; ovvero, la vollero i pre-PdL e Lega nonostante un referendum avesse bocciato l’idea di edificazione del comparto... Erano i primi anni ’90, ormai un periodo che sta sui libri di storia.
Personalmente devo dire che non mi piace, pensandoci un po’ ho trovato che la metafora giusta per definirla sia questa: è una struttura che sta a Merate come un ippopotamo starebbe nel lago di Sartirana. C’è tuttavia chi la trova architettonicamente bella, con un suo perché quasi artistico. Bisogna però considerare il lato pratico, perché oltre alla enormi spese per la manutenzione (appena inaugurata porta già i segni dell’età) c’è da pensare a cosa farne. Manca uno spazio abbastanza grande per ospitare eventi; ce n’è solo uno piccolo, con posti a sedere sull’erba. Con tanta fantasia qualcuno può immaginare un uso per le passerelle al piano superiore. Bancarelle? Esposizioni estive? Jogging? Tutto però stando attenti ai bambini perché la zona, chi c’è stato lo sa, è un “campo minato” per chi ha meno di 10 anni. Al piano terra, nel lato rivolto verso l’asilo, attraverso un cunicolo vagamente egizio, si accede a due locali che sono forse l’unica parte realmente fruibile oltre al parcheggio. Belli non sono, diciamo che i punti luce lasciano a desiderare, che l’umidità domina e che non un commerciante farebbe a gara per aprire lì il suo esercizio. Guardandoli dalle grandi vetrate con vista all’interno della struttura, sembra che abbiano impianti di riscaldamento e aria condizionata, quindi potenzialmente utilizzabili da subito
Davvero è un grattacapo cosa farne, e fossi io a dover decidere bandirei un pubblico concorso con premio al progetto migliore, perché ci vuole tanta creatività per trovare la giusta idea. Una posizione difficile quella della nostra Giunta, un vicolo cieco quasi, dal quale si può uscire cercando aiuto anche dall’opposizione che a dispetto del nome non si oppone per partito preso, ma aiuterebbe volentieri a migliorare Merate.

Edoardo Zerbi
da Pane al Pane n°2

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