lunedì 25 ottobre 2010

Immigrazione non è sinonimo di illegalità

Giovedì della scorsa settimana, il 21 ottobre, si è riunita per la prima volta la Consulta per l’Immigrazione la cui convocazione è stata sollecitata dal nostro Capogruppo consiliare Cesare Perego (clicca sui testi in grassetto per leggere i riferimenti). Purtroppo abbiamo dovuto constatare che il Sindaco Andrea Robbiani è partito con il piede sbagliato nell’affrontare l’argomento, perché, come era prevedibile, ha posto l’attenzione principalmente sull’aspetto della legalità. Ma a nostro avviso non si può ridurre il discorso sugli extracomunitari alla banale questione dell'accattonaggio piuttosto che del rispetto delle regole sulla raccolta differenziata dei rifiuti o sul posto auto, anche perché ci sono pure tanti Meratesi autoctoni che non ottemperano a diverse norme in materia. La questione dei flussi migratori e dell’integrazione non può essere affrontata con slogan demagogici tipici di quelli della Lega Nord nè con fantasiose ordinanze da sceriffi.  L'immigrazione non può essere equiparata all'illegalità o a fenomeni di devianza sociale e chi lo fa sostiene il falso. Bisogna studiare innanzitutto i dati per fornire una fotografia esatta della situazione e per comprendere i possibili scenari futuri e poi formulare proposte serie. Ma prima è necessario prepararsi e approfondire i temi che si vogliono trattare, una pratica purtroppo che non sembra piacere a taluni nostri Amministratori locali, che preferiscono procedere senza essere supportati da elementi oggettivi, vedasi il divieto di svolta a sinistra all‘incrocio tra la ex Statale e via Terzaghi. Sappiamo bene che invece certi movimenti politici sono soliti ottenere consenso semplificando aspetti complessi e facendo leva sulla paura nella maggior parte dei casi immotivata legata alla sicurezza, ma in questo modo non si rende alcun servizio e non si risolvono i problemi che pure, sarebbe inutile negarlo, esistono anche nella nostra città. Su questo non si può assolutamente transigere, altrimenti si rischia di assuefarsi alla droga del razzismo.


La Redazione

3 commenti:

  1. Ottimo intervento. Poi magari ci dicono che siamo quell che insultano.

    RispondiElimina
  2. Puoi spiegarti meglio???

    RispondiElimina
  3. E' verso, non si può ridurre il problema dell'immigrazione alla delinquenza. Mi ricordo di un incontro l'anno passato a Pagnano con don Massimo Mapelli e un colonnello dei carabinieri durante il quale i relatori hanno dimostrato con i numeri del ministero dell'Interno che la percentuale di criminali stranieri è pari a quella di italiani

    RispondiElimina

I commenti prima della pubblicazione verranno vagliati dagli amministratori del blog. Si raccomanda l'educazione e la sintesi.