Il Consiglio di Istituto dell'Istituto comprensivo statale di Merate ha deliberato, su proposta del Dirigente ccolastico, l’introduzione di un "contributo" finanziario da chiedere all’utenza a sostegno delle proprie "spese di funzionamento"; vengono pertanto chiesti 15 € pro-capite a tutti gli alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado del Comprensivo. La quota è già completa del premio per copertura assicurativa obbligatoria (pari a 6,70 €).
La novità sta nel fatto che il “contributo” venga stavolta chiesto a tutte le famiglie, quando negli scorsi anni era solo a carico degli studenti della secondaria inferiore.
Il voto sulla delibera non è stato scevro da discussioni e riflessioni: su tutte il principio per cui la scuola pubblica sia costretta, stante lo stato di "sofferenza" - più volte rimarcato - causato dai mancati stanziamenti statali, a chiedere l’aiuto delle famiglie, sia pur ridotto, per compensare spese a fronte, soprattutto, di stampati rivolti all’utenza (circolari, comunicazioni, avvisi, libretti voto/assenze…).
Giova però ricordare come negli istituti scolastici finitimi tale "contributo" viga ormai da anni, mentre nelle scuole "superiori" locali, da tempo, la quota chiesta alle famiglie vada dai 100 ai 150 euro. Senza guardare, poi, alle richieste fatte da un Dirigente scolastico di un istituto romano, che, all’inizio dell’anno scolastico, ha diramato un avviso a tutti i propri studenti chiedendo, a ognuno, di portare "…una confezione di carta igienica e di tovaglioli di carta, un flacone di sapone liquido, una risma di carta…". Non siamo a questi eccessi, ma, con un certo buon senso, pensiamo che le famiglie di Merate comprendano la necessità.
Il Consiglio di Istituto ha pregato la Dirigenza scolastica di salvaguardare richieste particolari e/o tolleranze, dai carichi di famiglia, agli stati di indigenza, esplicitando chiaramente la volontarietà del contributo a mezzo di un avviso di prossima emanazione rivolto a tutta la popolazione scolastica.
La novità sta nel fatto che il “contributo” venga stavolta chiesto a tutte le famiglie, quando negli scorsi anni era solo a carico degli studenti della secondaria inferiore.
Il voto sulla delibera non è stato scevro da discussioni e riflessioni: su tutte il principio per cui la scuola pubblica sia costretta, stante lo stato di "sofferenza" - più volte rimarcato - causato dai mancati stanziamenti statali, a chiedere l’aiuto delle famiglie, sia pur ridotto, per compensare spese a fronte, soprattutto, di stampati rivolti all’utenza (circolari, comunicazioni, avvisi, libretti voto/assenze…).
Giova però ricordare come negli istituti scolastici finitimi tale "contributo" viga ormai da anni, mentre nelle scuole "superiori" locali, da tempo, la quota chiesta alle famiglie vada dai 100 ai 150 euro. Senza guardare, poi, alle richieste fatte da un Dirigente scolastico di un istituto romano, che, all’inizio dell’anno scolastico, ha diramato un avviso a tutti i propri studenti chiedendo, a ognuno, di portare "…una confezione di carta igienica e di tovaglioli di carta, un flacone di sapone liquido, una risma di carta…". Non siamo a questi eccessi, ma, con un certo buon senso, pensiamo che le famiglie di Merate comprendano la necessità.
Il Consiglio di Istituto ha pregato la Dirigenza scolastica di salvaguardare richieste particolari e/o tolleranze, dai carichi di famiglia, agli stati di indigenza, esplicitando chiaramente la volontarietà del contributo a mezzo di un avviso di prossima emanazione rivolto a tutta la popolazione scolastica.
Paolo Panzeri
rappresentante dei Genitori del Consiglio di Istituto
dell'Istituto comprensivo statale di Merate
rappresentante dei Genitori del Consiglio di Istituto
dell'Istituto comprensivo statale di Merate
se avessi avuto un figlio in età scolstica ed il preside avesse chiesto soldi per attività didattiche primarie avrei fatto un casino tale che alla gelmini sarebbero venue le vene varicose... (p.s. congiuntivi & condizionali corretti.. Gelmini dubito che lei sarebbe capace di scrivere correttamente italiano)
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