mercoledì 28 dicembre 2011

Il vademecum delle pensioni

Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova normativa

Pensioni: cosa cambia? Chi ci può andarci? Quali requisiti si devono avere? Se ne sentono veramente di tutti i colori. Ecco allora un vademecum completo e corretto elaborato dalla Presidenza del Gruppo e dei deputati PD della Commissione Lavoro inoltratoci dall’onorevole Lucia Codurelli (che ringraziamo!!!) che spiega tutto per filo e per segno, confrontando la vecchia normativa alla nuova, e che risponde a tutte le domande.
Per scaricare il documento clicca direttamente qui…>>

Insieme per Merate

martedì 27 dicembre 2011

1 a 0 palla al centro

Chi ha pagato le inserzioni per gli auguri?


Su Merateonline ed il Giornale di Merate compare una bella inserzione con fotografia di gruppo, stile Happy Days, della ns. Giunta Comunale che, in perfetto stile, augura a tutti i cittadini Buone Feste. Dalla paginata  scopriamo tutto un papiro dove vengono riportate le fantomatiche conquiste della presente amministrazione rispetto ai grandi temi cittadini, con tanto di suddivisione per settore e grandi obiettivi per l'imminente futuro.
Sarà una piccola coincidenza, ma suona molto strano che questa bella iniziativa avvenga subito dopo l'uscita del terzo numero del nostro periodico Pane al Pane e del manifesto di auguri da noi affisso. Sembra molto, e sono sicuro di non sbagliarmi, una rincorsa alla nostre idee, segno di una Giunta ormai lontana dalla cittadinanza ed intrappolata nei propri schemi.
Un'altra scoppola al morale della squadra di Andrea Robbiani dopo la debacle sul bilancio.
Sarebbe anche interessante sapere chi ha pagato gli auguri, se direttamente il Sindaco e gli Assessori oppure noi con le nostre tasse...
Io direi, in gergo calcistico, 1 a 0 per Insieme per Merate palla al centro. E si può solo raddoppiare!
Abracadabra

venerdì 23 dicembre 2011

I nostri auguri

Clicca sull'immagine per leggere il manifesto
BUON NATALE
e FELICE ANNO NUOVO
Insieme per Merate

giovedì 22 dicembre 2011

Debito pubblico: il disastro berlusconiano ed il bluf leghista

Clicca sull'immagine per ingrandire la tabella
Per non dimenticare il pantano in cui siamo e da cui dobbiamo uscire, ecco un grafico di un uomo di destra come Oscar Giannino che illustra l’andamento del debito pubblico nella storia repubblicana. Penso che dobbiamo forse riflettere sui Governi di Romano Prodi e su di noi come Centrosinistra, soprattutto per capire il disastro berlusconiano ed il bluf leghista.

Ambrogio Sala
Assessore ai Servizi alla persona
do Olgiate Molgora

mercoledì 21 dicembre 2011

La resa dei... conti

L’approvazione del bilancio di previsione del 2012 è stata rinviata. Nonostante la fretta dell’assessore esterno alle Finanze Andrea Massironi, i Capigruppo di Maggioranza e Opposizione durante il Consiglio Comunale di martedì hanno convenuto che non era opportuno votare un documento che sarebbe stato presto stravolto per le nuove indicazioni nazionali. Dopo una breve sospensione della seduta per un consulto all’unanimità il punto all’ordine del giorno è stato stralciato. La decisione non è piaciuta al pidiellino Massironi e dopo il Consiglio il Sindaco padano Andrea Robbiani ha convocato una riunione urgente e straordinaria di Giunta. Gli insider riferiscono di un incontro dai toni accesi, quasi da resa dei conti. L’alleanza PdL-Lega Nord scricchiola per davvero e la resa dei… conti si avvicina.

Inflitrato

martedì 20 dicembre 2011

Imu: padano o non padano, coerente o non coerente, questo è il dilemma

Amleto padano
I sindaci leghisti, si apprende dalle pagine della Padania, non applicheranno l’Imu, Imposta municipale unica che restaura l’Ici eliminata dal Berlusca. Cosa farà il nostro bravo borgomastro? La depennerà dal bilancio dando prova di fedeltà al Carroccio o la introdurrà sostenendo così la sua indipendenza non per la Padania ma dalla Padania? E se la applicherà come la mette con i conti e le dichiarazioni del passato visto che si era scagliato a suo tempo contro l’aumento dell’addizionale Irpef deliberata dal buon Giovanni Battista Albani e Luigi Mantegazza? Camicia verde o non camicia verse, coerente o non coerente… questo è il problema! "Se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte".


Penna Rossa

domenica 18 dicembre 2011

E' in distribuzione il nuovo numero di Pane al Pane dedicato al PGT

E’ in distribuzione in questi giorni il nuovo numero del nostro giornalino periodico "Pane al Pane". E’ completamente dedicato al PGT, Piano di Governo del Territorio, adottato dal Consiglio Comunale del 7 luglio 2011. Presto il documento urbanistico approderà nuovamente in aula per l’approvazione definitiva dopo che i Cittadini hanno avuto la possibilità di presentare le loro istanze di modifica. E’ uno strumento importante perché determinerà il futuro assetto e sviluppo di Merate. A nostro avviso la Maggioranza di Centrodestra guidata dal Sindaco Andrea Robbiani avrebbe dovuto coinvolgere maggiormente i Meratesi sul lavoro svolto e le scelte intraprese, attraverso incontri ed assemblee dedicate interamente all’argomento. Invece non c‘è stato alcun confronto né alcuna condivisione reale degli indirizzi e delle decisioni. Si sarebbero dovuti inoltre approfondire molti argomenti importanti: i servizi pubblici, la viabilità, i parcheggi, l’ampliamento del polo sportivo, l’ampliamento della biblioteca, il restauro e la destinazione di Villa Confalonieri, lo sfruttamento di Cascina Galli, l’housing sociale, l’accorpamento delle funzioni socio-sanitarie nell’ambito dell’ospedale San Leopoldo Mandic, l’invecchiamento delle Popolazione… ma nulla è stato fatto in tal senso. Per questo ci siamo presi noi, Gruppo di Minoranza di Insieme per Merate, la briga di portare a conoscenza della gente cosa contiene il PGT e quali sono le nostre proposte attraverso la distribuzione di tremila copia di questo terno numero di "Pane al Pane". A nostro avviso, proprio perché il Piano di Governo del Territorio non è stato elaborato insieme ai Meratesi, è stato fin’ora un’occasione persa e delinea una Città “bella senz’anima”, senza obiettivi da raggiungere, non attenta ai bisogni ed al futuro.
"Pane al Pane" è stato realizzato completamente a spese dei sostenitori del nostro Gruppo di Insieme per Merate e con un contributo del Circolo del PD di Merate. Gli articoli sono a cura dei Consiglieri Comunali e di coloro che si occupano del nostro blog i cui nomi sono riportati all‘interno del giornalino stesso, l’impaginazione di Claudio D’Ambrosio, per la stampa una grossa mano è stata data da Stefano Valagussa e Giuseppe Cerrano e per la fascicolazione da Roberto Riva che ringraziamo per il lavoro svolto.
Pane al Pane, per chi non lo ricevesse, è scaricabile direttamente anche dal nostro blog. Buona lettura a tutti…


Il Gruppo di Insieme per Merate

venerdì 16 dicembre 2011

Questa sera pre-Consiglio

Questa sera, venerdì, alle ore 21 ci troviamo presso la sede del Circolo del PD di Merate in via Trento 26 per prepararci insieme ai nostri Consiglieri Comunali al prossimo Consiglio comunale convocato per martedì 20 dicembre, durante il quale verranno trattati i seguenti punti all'ordinde del giorno:
  1.  Lettura ed approvazione verbali delle sedute del 25 novembre e 9 dicembre 2011
  2. Nomina del Revisore unico triennio 2012/2014
  3. Societò Ecosysrem Immobili
  4. Verifica quantità e qualità aree da destinate a residenza, ad attività produttive e determinazione prezzo di cessione per l'anno 2012
  5. Approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2012 e relativi allegati
Il Gruppo di Insieme per Merate

Il Natale con Nonno Luigi

Cari amici,
siete tutti invitati all'incontro con Luigi Panzeri ("Nonno Luigi") e lo scrittore Antonio Molteni per la presentazione del libro "Nonno Luigi e la comunità di Ndugu Zangu un Kenya". L'evento è previsto per il giorno di sabato 17 dicembre a partire dalle ORE 17.30 presso la sala polifunzionale dell'Area Cazzaniga, in via Don Cesare Cazzaniga.
Vi chiedo cortesemente di estendere l'invito ai vostri amici e conoscenti. Vi aspetto numerosi per festeggiare con Nonno Luigi l'imminente Natale e gustare insieme un aperitivo.
Cordiali saluti

Giuseppe Cerrano

giovedì 15 dicembre 2011

I deputati leghisti si dimettono per non perdere il vitalizio

Dopo Ettore Pirovano della Lega Nord, un altro deputato leghista lascia in fretta e furia la poltrona di Montecitorio. Anche Luciano Dussin non vuol attendere i 60 anni per percepire il suo lauto vitalizio: gli uffici di presidenza di Camera e Senato solo ieri hanno modificato, a partire dal 1 gennaio 2012, il meccanismo retributivo dei vitalizi: dal 1 gennaio i deputati con due o più mandati dovranno attendere necessariamente 60 anni per prendere il vitalizio e non più 50 anni come è stato finora.
Per Dussin e Pirovano è subentrato poi un altro problema: la corte costituzionale ha infatti abolito il doppio incarico di sindaco e deputato. Un incarico elettivo basta e avanza, anche perchè si tratta di impegni gravosi e di grande responsabilità e questi signori non si capisce come possano tenere due piedi in una scarpa (Pirovano divenne famoso perchè lasciando il tesserino parlamentare ad un suo collega "pianista" riuscì ad essere contemporaneamente al consiglio provinciale di Bergamo e votare in Parlamento a Roma).
Il deputato Dussin, essendo anche sindaco di Castelfranco Veneto, si è dimesso prim'ancora di decadere.
Bel gesto quello di Dussin, applaudito dai suoi quando è stata annunciata la sua decisione nell’aula di Montecitorio. Bel gesto, dicono i leghisti: ma per piacere!!
Il deputato, che oggi ha 52 anni, se fosse decaduto come prevede la legge dopo il 1 gennaio 2012, avrebbe dovuto attendere 8 anni per prendere il suo lauto vitalizio di 5.000 euro.
In questo modo, invece, il vitalizio lo incasserà immediatamente.
Oltre a questo gli spettano i 150.000 euro di assegno di fine mandato, per il "reinserimento sociale" previsto al termine del suo triplo mandato parlamentare.
Oltre a vitalizio e assegno di fine mandato, Dussin continuerà ad incassare i 3.000 euro mensili di stipendio di sindaco di Castelfranco Veneto.

Furti in abitazione: sono aumentati del 51%

Ieri (mercoledì) nel tardo pomeriggio in Comune a Merate la Conferenza dei Sindaci del Meratese ha incontro il Prefetto Marco Valentini (clicca sul testo evidenziato in grassetto e sottolineato per leggere il comunicato della Prefettura) accompagnato da alcuni funzionari e dal Comandante provinciale dei Carabinieri Ten. Col. Marco Riscaldati, in risposta ad una richiesta inviata dai Sindaci della zona tramite il Sindacodi Merate Andrea Robbiani in relazione all’aumento dei furti in abitazioni nel territorio meratese.
Il Prefetto ha sottolineato che per eventi/numero di abitanti la Provincia di Lecco si colloca al 12° posto su scala nazionale: peraltro, nei primi dodici posti sono presenti altra 5 province della Lombardia, segnale di una specificità territoriale che va interpretata al fine di predisporre le più idonee misure di contrasto.
Il Prefetto ha sottolineato che – pur partendo da dati bassi rispetto ad altre zone della Brianza – v’è stato quest’anno un incremento dei reati nel nostro territorio, che può essere così sintetizzato:
  • Aumento dei reati totali del 12% (contro il 2% del resto della Provincia) nei 17 Comuni del Meratese
  • In particolare aumento del 21% dei furti (+9% nel resto della Provincia) e in particolare dei furti in abitazione, passati da 283 a 429 (+51%)
  • I dati dei furti – 39 episodi mensili in media nel totale dei 17 Comuni – includono non solo i furti effettivamente commessi ma anche i tentativi di furto.
Il dato è particolarmente cresciuto negli ultimi mesi, a partire dall’estate.
La Prefettura sta mappando da tempo i fenomeni per creare una sorta di cartina delle zone più a rischio dal punto di vista geografico incrociati con i dati temporali (giorno/ora) al fine di predisporre adeguati controlli nelle zone più esposte al fenomeno dei furti: questa attività di georeferenziazione e di analisi criminale è parte del Patto per la Sicurezza siglato lo scorso 18 aprile. E’ importante che i cittadini collaborino avvisando prontamente le Forze dell’Ordine, in modo da fare opera di prevenzione e poter mappare più accuratamente il territorio. Il Prefetto ha sottolineato che in abitazioni dove c’è stato un tentativo di furto, il fenomeno tende a ripetersi per la presenza di ladri che individuano di volta in volta le zone ritenute più adatte.
Sul fronte della prevenzione i Sindaci hanno informato il prefetto del lavoro per estendere le convenzioni di Polizia Locale: oltre alla convezione già attiva tra Robbiate, Merate, i due Verderio e Paderno, la convenzione tra Osnago e Lomagna verrà estesa a Cernusco Lombardone e Montevecchia mentre verrà istituita una nuova convenzione tra Brivio, Airuno e Imbersago. Il Prefetto ha apprezzato lo sforzo, sottolineando che l’aggregazione è importante per supportare il lavoro dei Carabinieri, pur contando la nostra zona una presenza di vigili già più alta che nel resto della provincia.
E’ stato deciso di costituire un gruppo di lavoro congiunto con il Comando provinciale dei Carabinieri per definire dove posizionare videocamere di ultima generazione di tipo adatto a interfacciarsi con i Carabinieri in un’ottica di difesa complessiva del territorio, anziché agire singolarmente comune per comune. I Carabinieri daranno indicazioni dei punti di passaggio da sorvegliare (in particolare le vie di fuga utilizzate dai ladri su provinciali o intercomunali), i Comuni si impegneranno a destinare le risorse in essere – non si può contare in questo momento su fondi regionali per la sicurezza, che non sono disponibili – a questo progetto, con l’intenzione di associarsi per bandire un’unica gara che consenta un’omogeneità di soluzioni tecnologiche e un risparmio economico complessivo.

Paolo Strina
Presidente della Conferenza dei Sindaci del Meratese
per i sindaci di Airuno, Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Perego, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Verderio Inferiore, Verderio Superiore

mercoledì 14 dicembre 2011

La sicurezza dei cittadini è un diritto reale, non per raccogliere voti

I tagli ai Comuni e il mancato rafforzamento dei presidi sul territorio certo non aiutano a tenere sotto controllo l'ondata di criminalità che in questo ultimo periodo ha segnato fortemente il nostro territorio. Per questo ho presentato oggi un'interrogazione al Ministro dell'Interno.
Le esperienze attivate dai patti per la sicurezza, firmato anche a Lecco, sono senz'altro da sostenere e incoraggiare perché dimostrano che un'azione sinergica fra gli enti senz'altro migliora qualitativamente l'azione di presidio e di prevenzione sul territorio rispondendo in modo ottimale alle esigenze dei cittadini, ma e necessario che questa collaborazione sia comunque supportata dalla messa in atto di nuove misure economiche che prevedano lo stanziamento di fondi per un consistente aumento del personale oltre che per il rafforzamento dei presidi territoriali. Indispensabile ed urgente che tutti i soggetti istituzionali debbano essere coinvolti per evitare sovrapposizione e confusioni di ruoli costruendo un sistema integrato di sicurezza, che funzioni sul modello dei Patti per la Sicurezza dal Governo Prodi
Dopo le numerose e infruttuose sollecitazioni al precedente Governo, spero che la voce dei nostri sindaci venga ascoltata, i cittadini giustamente si aspettano che i Comuni, già in forte difficoltà , sono loro a reperire fondi per assicurare un controllo proficuo del territorio. I furti che in queste ultime settimane hanno fortemente interessato i nostri comuni, spaventano ed esasperano i cittadini che si rifanno ai propri amministratori per chiedere di mettere un argine a quanto succede.
La sicurezza dei cittadini è un diritto che molto spesso viene usato come cassa di risonanza per raccogliere voti, ma poi nella realtà locale, in particolare per i numerosissimi tagli messi in atto in questi anni ai danni delle Forze dell'ordine, Polizia e Carabinieri, Comuni risulta ancora più evidente come sia difficile garantire la sicurezza.


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

La sicurezza è un diritto primario del cittadino pertanto appare necessario prevenire e contenere, insieme alla commissione dei reati e ai fenomeni criminali più gravi, tutti quegli eventi suscettibili di incidere sulla pacifica e ordinata vivibilità del territorio, sull’efficiente fruibilità degli spazi e dei servizi, oltre che sulla vita privata e la sicurezza dei propri beni; questi obiettivi possono essere conseguiti, in ragione della complessità delle azioni da porre in essere, solo attraverso l'azione integrata dei diversi livelli di governo e con la piena partecipazione degli attori del mondo sociale e produttivo, in un quadro di intelligente e fattiva collaborazione e nel rispetto dei reciproci ruoli; la Prefettura di Lecco, la Regione Lombardia , la Provincia di Lecco, il Comune capoluogo e i Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera, hanno dato vita ad una fattiva collaborazione con la sperimentazione di innovativi modelli di governo della sicurezza urbana capaci di integrare i necessari interventi per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica con le iniziative atte a promuovere la coesione sociale e a favorire la vivibilità del territorio e la qualità della vita, coniugando prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione; la provincia di Lecco, storicamente caratterizzata da un ampio benessere economico e da una diffusione importante e capillare di strutture produttive, oggi attraversato pesantemente dalla crisi, può prestarsi a tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata, e pertanto anche in tale contesto si rende necessaria una più stringente collaborazione tra le Istituzioni statali e quelle locali al fine di prevenire l’inquinamento del tessuto economico e produttivo; l’andamento generale della delittuosità nella provincia ha seguito nell’ultimo anno una tendenza discendente, evidenziando tuttavia aree in controtendenza, caratterizzate da una specifica condizione geografica ovvero da una più significativa urbanizzazione, interessate soprattutto da fenomeni di criminalità predatoria di tipo pendolare, ragione per cui l’intensificazione della collaborazione, soprattutto tra comuni limitrofi e per il controllo delle vie di comunicazione, appare strumento utile e necessario; dall’analisi del territorio e dai dati relativi ai reati denunciati, emergono quali fenomeni delittuosi fonte di principale preoccupazione per la popolazione i furti in abitazione e le rapine, oltre all’abusivismo commerciale e agli atti di danneggiamento e vandalismo verso gli arredi urbani; on data 18 aprile u.s. il Prefetto di Lecco, il Presidente della Regione lombardia, il Presidente della Provincia ed i Sindaci dei Comuni di Lecco, Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera, ciascuno in relazione alle proprie competenze e attribuzioni, hanno firmato un Patto per la Sicurezza, impegnandosi a promuovere azioni coordinate e integrate, volte a garantire le migliori condizioni di sicurezza e vivibilità nei rispettivi territori.
I “Patti per la sicurezza” - che si inseriscono nella cornice del Patto stipulato tra il Ministro dell’Interno e il Presidente dell’ANCI il 20 marzo 2007- rappresentano un efficace strumento di attuazione di modelli operativi capaci di stimolare e concretizzare la collaborazione tra i soggetti istituzionali garanti delle esigenze sopra enunciate, al fine di fornire ai cittadini risposte coerenti ed unitarie mediante un rafforzamento del rapporto collaborativo tra lo Stato e le istituzioni locali, nel quadro della sicurezza integrata. Un sistema integrato di sicurezza, infatti, appare lo strumento più idoneo per favorire il perseguimento di un’efficace azione di prevenzione.
Nonostante le azioni sinergiche messe in campo da Prefetto, Regione ed enti locali si registrano diversi episodi di microcriminalità: denunce di furti in casa a Montevecchia, Merate, Calco, Cernusco, Valgreghentino, Paderno D’Adda, a Verderio Superiore è stata potenziata la videosorveglianza in paese, ad Airuno sono aumentato i furti di autovetture. Il Casatese risulta ancora più esposto da sempre, visto la sua vicinanza con l’area del milanese. I residenti di detti comuni lamentano di vedere poche pattuglie delle forze dell’ordine in giro per le strade e chiedono un maggiore pattugliamento del territorio soprattutto la notte. Inoltre lamentano la risposte tardive agli interventi segnalati. Dopo le 19.30 gli agenti di polizia locale non sono più in servizio e per segnalare incidenti, truffe o altri presunti reati ci sono solo i carabinieri. I Sindaci del Meratese e in particolare del Casatese, zona con i dati statistici sulla criminalità più elevati, si sono mobilitati e negli ultimi 4 anni hanno scritto ai Ministri Amato prima (1 petizione) e Maroni poi (2 petizioni), per ottenere un potenziamento dei presidi esistenti. Il potenziamento della struttura di Casatenovo è stato iscritto a Bilancio dal Comune, nonostante i vincoli del patto di stabilità, ed è stato trasmesso all'Arma uno studio di fattibilità per l'approvazione, con previsione di ampliamento del fabbricato e con ulteriori potenzialità di espansione per consentire di ospitare più uomini. Nonostante i vincoli del patto di stabilità, i suddetti comuni sono riusciti a stanziare risorse per la sicurezza, naturalmente a scapito di altri interventi in altri settori, al fine di perseguire concretamente l'ampliamento della struttura esistente nel Casatese.
L’interrogante in diverse occasioni, e su sollecitazione dei Sindaci del territorio, attraverso atti di sindacato ispettivo ha chiesto la costituzione di un nuovo presidio di polizia nella Brianza lecchese ed il potenziamento delle forse dell’ordine per garantire l’ordine pubblico in una delle zone più esposte ad episodi di criminalità, perché limitrofa alla città di Milano; il Ministro dell’Interno interrogato all’epoca, l’on. Roberto Maroni, non ha accolto le richieste degli amministratori locali per il potenziamento più volte annunciato del presidio nel lecchese, ma in aprile ha sottoscritto un Protocollo per la gestione unificata in forma associata e coordinata del servizio di Polizia Locale fra i Comuni di Merate, Robbiate, Paderno D’Adda, Verderio Superiore e Verderio Inferiore. A distanza di sei mesi dalla sigla del Protocollo la situazione dal punto di vista della sicurezza nei suddetti comuni sembra essere addirittura peggiorata e con il periodo natalizio che sta per cominciare c’è il rischio che si intensifichino questi fenomeni. Le ultime manovre finanziarie varate dal Governo Berlusconi hanno ulteriormente inflitto pesanti tagli proprio al comparto delle forze dell’ordine, sia in termini di risorse umane che economiche; i comuni a fronte del patto di stabilità si trovano a dover sopperire con risorse tolte ad altri servizi primari al fine di poter garantire il minimo di sicurezza.
Quali nuove iniziative il Ministro intenda adottare al fine di garantire adeguate risorse al comparto sicurezza, il quale, provato da tagli continui e pesanti e da carenza di personale, nonostante un enorme sforzo operativo ed economico, non sempre riesce ad assicurare una totale copertura del territorio e se non ritenga di dovere dare un nuovo impulso alla programmazione e realizzazione fattiva dei Patti per la sicurezza con gli enti locali?

martedì 13 dicembre 2011

Il clandestino di Betlemme

Il popolo ebraico, a cui Gesù era legato secondo la carne e il sangue, si autodefiniva nella Bibbia come una comunità di «forestieri e pellegrini», tant'è vero che aveva codificato questa straordinaria normativa su cui dovrebbero riflettere anche molti legislatori sedicenti cristiani: «Vi sarà una sola legge sia per il nativo sia per lo straniero residente in mezzo a voi... Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli dovrete far torto, ma lo tratterete come colui che è nato fra voi; l'amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto» (Esodo 12, 49; Levitico 19, 33-34).
Ora, se leggiamo i 48 versetti dei primi due capitoli del Vangelo di Matteo, la tradizionale retorica natalizia si sfarina per lasciare intravedere una trama cupa: Gesù nasce in una grotta-stalla, è deposto non in una culla ma in una mangiatoia, si affaccia subito l'incubo di una repressione sanguinaria (la "strage degli innocenti") e la famigliola deve imboccare la via della clandestinità, riparando nel confinante Egitto. Come è evidente, è tutt'altro che artificiosa l'applicazione delle tormentate storie degli immigrati, dei nomadi, dei clandestini che occupano i nostri giornali alla vicenda del bambino Gesù di Betlemme.
Secoli dopo, un poeta cristiano cinese, costretto anche lui alla clandestinità in quanto perseguitato, Ai Qing (1910-1996), celebrava con questi versi il Natale del 1936:
«Dalla mangiatoia vengono lamenti che strappano il cuore.
Con innumerevoli dita
la folla segna la fanciulla-madre
sprezzata come immondizia,
nessuno è disposto a portarle un catino per il sangue».
Il pensiero va a certe madri straniere (ma non solo...) che partoriscono da sole, nascostamente, spargendo il loro sangue per terra e strappando malamente il cordone ombelicale.
Il Cristo reale è fratello degli ultimi della terra ed è per questo che aveva ragione Bertolt Brecht (sì, proprio l'ateo drammaturgo tedesco) quando nelle sue Poesie 1918-1933 scriveva i versi del suo "Natale dei poveri":
«Oggi siamo seduti, alla vigilia
di Natale noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre di fuori,
il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi,
volgi lo sguardo:
perché Tu ci sei davvero necessario».

Sua Em.za Rev.ma Card. Gianfranco Ravasi
Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (Città del Vaticano)

lunedì 12 dicembre 2011

Polizia locale: disastro annunciato!

Da tempo voci di corridoio davano come sempre più numerosi i dissidi tra l'Amministrazione, il corpo di Polizia Locale ed il suo Comandante; da tempo i cittadini avevano visto la qualità del servizio prestato in Città scemare clamorosamente; da tempo il rapporto del privato con il Responsabile di servizio era divenuto freddo ed impersonale... Insomma, l'aria della catastrofe era nota a tutti. Aggiungiamoci l'incapacità cronica del Sindaco Andrea Robbiani di portare a compimento con risultato positivo mediazioni e cambiamenti ed ecco che la frittata è fatta. Il rapporto di fiducia tra guida politica e funzionari di servizio era ormai logoro da tempo, ancor più accentuato dal motto "Che imparino a lavorare" proferito dal Borgomastro nei confronti della Polizia Locale.
Un'altra grande rivoluzione che doveva trascinare Merate nel Rinascimento che finisce nel cestino. Dopo la tanto millantata riorganizzazione dei servizi ed il fantomatico spoil system (i capi servizio prima denigrati ai tempi dell'opposizione oggi sono venerati); dopo la rivoluzione dei parcheggi che sta già mietendo le prime vittime tra i commercianti; dopo la grande e faraonica apertura dell'Area Cazzaniga ridotto a luogo più o meno disabitato...ecco lo sfascio del Consorzio di Polizia Locale. Di tutto ciò si avrà sicuramente memoria.
Speriamobene

venerdì 9 dicembre 2011

L'aria di influenza...

Quelle riportate nell'intervento intitolato "Da palazzo di cristallo a casa chiusa" sono considerazini che condiviso appieno.
Da diversi a nni, in vista della cerimonia della assegnazione delle "benemerenze cittadine", esterno le mie considerazioni all'assessorato (è così semplice al giorno d'oggi: basta un click!): il precedente Assessore, la signora Gabriella Mauri, mi ha sempre risposto, accettando anche le mie osservazioni; l'attuale Assessore, signora Giusy Spezzaferri, mi ha risposto una volta, arrampicandosi sui vetri, poi basta!
Ho fatto sempre presente che in alcuni casi andrebbe utilizzato l'istituto della "cittadinanza onoraria", che talune onorificenze sono dettate unicamente dal contributo dato in "campagna elettorale", che la segnalazione "pubblica" potrebbe essere "pilotata" (più segnalazioni hai...) e via discorrendo. Senza tacere il poco interesse che ora la manifestazione suscita nella cittadinanza e anche tra gli stessi amministratori, sempre più assenti.
Poi, adesso, il signor sindaco vuole allargare l'area di influenza...

Paolo Panzeri

giovedì 8 dicembre 2011

Da palazzo di cristallo a "casa chiusa"

 Riceviamo e pubblichiamo

La cerimonia di assegnazione delle Benemerenze Civiche è stato uno squallore che più squallore non si poteva: salone delle adunanze intitolato all’Ing. Luigi Zappa semideserto, nessun canto o esibizione concertistica, rinfresco ridotto all’osso, discorsi di circostanza anzi politico-elettorale… L’impressione è stata che gli Ambrogini siano stati dati solo perché si doveva darli ma il Sindaco ne avrebbe fatto volentieri a meno solo che un padano non può commettere lo scivolone di infrangere le tradizioni locali. Peccato, per i premiati innanzitutto, che si meritavano molto più calore ed entusiasmo. Ok, c’è la crisi, mettiamoci pure l’austerity per gli enti municipali, aggiungiamoci la “noia” di un rito laico, ma la responsabilità principale è soprattutto di un borgomastro che sta allontanando la popolazione dalla vita cittadina. Palazzo Tettamanti dall’edificio di cristallo rasparente che doveva essere è diventato una “casa chiusa”, chi governa decide senza consultare nessuno, i candidati alle Benemerenze sono stati scelti come al solito d’imperio da chi detiene il comando senza considerare le proposte che pure erano state sollecitate… Il risultato è che la gente si è disaffezionata e non partecipa più ai Consiglio Comunali, alle Commissioni, alle assemblee di frazione e ai momenti di celebrazione pubblica. Il capo di una Giunta leghista (il PdL ha un ruolo sempre più marginale) che dovrebbe avere un occhio di riguardo per l’identità e la coesione sta “distruggendo” lo spirito di comunità. Persino gli eventi che prima erano affidati alle associazioni di Merate adesso vengono tutti “appaltati” alle associazioni di fuori, di Robbiate specialmente. Non signor Sindaco, per rilanciare le Benemerenze Civiche non serve come ha proposto coinvolgere personalità provinciali o regionali, esiste già l’istituto della Cittadinanza Onoraria che in passato è stato utilizzato diverse volte. Non serve neanche rivedere il regolamento. Basta tornare a coinvolgere i cittadini, interpellarli sulle scelte che contano, permettere loro di contribuire al miglioramento della Città. Dei “salvatori della Patria”, gli “uomini forti di potere”, i “decisionisti”, quelli che pretendono sempre l’ultima parola ed hanno l’arroganza di tirare sempre dritti per la loro strada solo perché eletti non sappiamo proprio che farcene. Vogliamo poter tornare a poter dire la nostra, confrontarci, esprimerci, sentirci interpellati, essere importanti come singoli per la nostra Merate.

Anonimo

lunedì 5 dicembre 2011

Niente tagli al trasporto pubblico

Ora occorre cambiare registro. E se avanzassero soldi, diminuirebbero le tariffe?

Nella nuova manovra finanziaria varata dal Governo di Mario Monti, che chiederà lacrime e sangue a tutti noi, c’è anche una buona notizia: l’esecutivo ha accettato di fiscalizzare le risorse per il Trasporto Pubblico Locale, correggendo quella grave anomalia introdotta da Tremonti, che aveva tagliato del 75% dei soldi necessari per far funzionare i Servizi Ferroviari Regionali.
Visto che però i “soldi sono finiti” per davvero, le risorse aggiuntive verranno recuperate tramite una quota, pari sembra a 3,8 centesimi a litro, delle nuove accise sui carburanti (sembra 8 cent) che il Governo ha intenzione di introdurre da gennaio. L’aliquota aggiuntiva per salvare il Trasporto Pubblico, che va a beneficio di tutti gli utenti delle strade evitando che milioni di pendolari si mettano ad utilizzare l’auto per i loro spostamenti, costituirebbe comunque soltanto una piccola parte dell’aumento complessivo delle accise dei carburanti applicato nell’arco di 12 mesi, pari complessivamente a 14 cent per la benzina e a 17 cent per il gasolio.
Se la notizia verrà confermata, si tratterà di una vittoria conseguita anche grazie all’impegno del Coordinamento dei Comitati dei Pendolari di tutta Italia che da mesi ha iniziato un’opera di sensibilizzazione nei confronti del mondo politico, del Governo e delle Regioni. Nelle more delle notizie e dei numeri incerti rilanciati in queste ore dalle agenzie, sembra addirittura che le nuove risorse, forse unitamente ai 400 milioni già previsti con la manovra di agosto, andranno a colmare completamente il fabbisogno ai livelli del 2010, pari a 2.055 milioni.
Viene però da chiedersi cosa ne sarà dei tagli ai servizi e dei consistenti aumenti tariffari – in certi casi anche del 50% - che si sono avuti in questi mesi in quasi tutte le Regioni e le città, se il livello delle risorse disponibili tornerà a quello di due anni fa. Chissà se assisteremo ad una riduzione delle tariffe e al ripristino dei servizi tagliati, o ad una nuova tornata di sprechi?
Riteniamo dunque, a maggior ragione, imprescindibile ribadire che il Trasporto Pubblico, parte fondamentale del sistema della mobilità, richieda una profonda revisione dei criteri di governance e di finanziamento all’insegna della trasparenza, della lotta agli sprechi e alle spese inutili e della ricerca continua di migliorarne l’efficienza e la capacità di fornire al territorio risposte alla domanda di trasporto dei lavoratori e degli studenti. Anche e soprattutto in nome dei sacrifici che verranno richiesti al Popolo Italiano nei prossimi mesi e anni, il rispetto dei principi di utilizzo corretto dei soldi dei contribuenti è assolutamente inderogabile.
Sono però ancora troppe le opere di dubbia utilità nella lista di spesa di Stato e Regioni, mentre semplici lavori di ammodernamento o di potenziamento delle linee ferroviarie utilizzate in prevalenza dai pendolari non trovano i necessari finanziamenti. Giova anche ricordare, a titolo d’esempio, che l’elenco delle opere “essenziali”, “connesse” e “necessarie” per l’EXPO in Lombardia assomma alla bellezza di 25 miliardi di euro, del tutto analoga a questa ennesima manovra finanziaria. Opere di cui, in molti casi, non è dimostrata la priorità.
Rivolgiamo pertanto un appello al Governo perché vigili affinché le nuove risorse rese disponibili per il Trasporto Pubblico non vengano sprecate in logiche utilitaristiche, clientelari o elettorali.

Giorgio Dahò per il
Comitato pendolari Milano-Lecco, Comitato pendolari Mandello, Comitato pendolari Calolziocorte-Valle S. Martino, Comitato MMML (Milano-Monza-Molteno-Lecco, Comitato Pendolari Bergamaschi CPB, Comitato pendolari Rovato-Chiari-Rovato, Comitato pendolari LeNord Milano-Asso, Comitato pendolari Merate, Comitato InOrario Milano-Mantova, Comitato Milano-Mortara, Comitato pendolari Tortona, Comitato Milano-Varese, Comitato Milano-Seregno, Comitato Pendolari Metropolitani, Legambiente Lombardia

sabato 3 dicembre 2011

Martedì "assemblea plenaria" di Insieme per Merate

Martedì 6 dicemnre alle 21 ci troviamo con tutto il Gruppo di Insieme per Merate per un'assemblea plenaria presso la sede del Circolo del PD di Merate in via Trento 26. Sollecitiamo la presenza di tutti: Consiglieri Comunali, candidati alle ultime elezioni, simpatizzanti, sostenitori, membri dei diversi gruppi di lavoro e responsabili nel blog.

Insieme per Merate

Treni: tagli al servizio e aumenti tariffari

Per finanziare il trasporto ferroviario in arrivo l'accise sui carburanti


Sì è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, 2 dicembre 2011, l’attesa riunione del Tavolo TPL della Regione Lombardia, nel corso del quale l’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo ha presentato il preoccupante quadro delle risorse per il funzionamento del Trasporto Pubblico Locale previsto per il 2012. In sintesi, per arrivare a quadrare il bilancio del TPL lombardo nel 2012, mancherebbero ben 266 milioni, concentrati quasi esclusivamente sui servizi ferroviari. Di questi 266, l’assessore Cattaneo ha affermato che la Regione, con un non meglio precisato “riallineamento” al 2011, ha detto che l’ammanco si ridurrebbe a 142 milioni. Nulla è dato sapere da dove salterebbero fuori i 124 milioni di differenza, anche se è possibile ipotizzare che, in realtà, questi derivino dai tagli e dagli aumenti tariffari praticati nei mesi scorsi. Il gettito di questi ultimi, peraltro, è coperto dal mistero più fitto.
Un primo dato di fatto, comunque, è che i tagli, che derivano dalle manovre finanziarie dell'ex ministro Giulio Tremonti di luglio e agosto, riguardano quasi esclusivamente i servizi ferroviari in concessione a Trenitalia, che hanno in Lombardia un valore complessivo di circa 320 milioni, IVA compresa. Un secondo dato, è che, finalmente, la Regione avrebbe cominciato a prendere in considerazione la possibilità di finanziare i servizi ferroviari mediante una piccola accisa sui carburanti. Con soli 2,58 centesimi al litro, si avrebbero infatti risorse aggiuntive pari a circa 200 milioni di euro. Per fare ciò occorre però un accordo tra le Regioni ed il Governo, perché la sola quota parte, oggi già possibile, sulla benzina (60 milioni), non è sufficiente. Questo accordo sarebbe certamente stato ben più facile da praticare oltre un anno fa, quando fummo per primi a proporlo, ma allora ci sentimmo solo ridere in faccia. Oggi i prezzi dei carburanti sono invece saliti di molto, anche perché altri hanno pensato ad aggiungere nuove e ben più pesanti accise. Così risorse preziose per la mobilità, con vantaggio per tutti perché consentono di mantenere sgombre le strade e di contenere l’inquinamento, servono a tutto tranne che per fare andare autobus e treni. Troviamo poi curioso che, tra le difficoltà operative su questa ipotesi, l’Assessore Cattaneo, abbiainvocato il Patto di stabilità. L’assessore dimentica forse che, dei 1272 milioni derivanti dall’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010, ben 900 milioni ne sono stati esclusi. Senza contare che tutte le tasse (incluso nuove accise) che ci stanno piovendo di questi tempi servono proprio per rientrare nei parametri di Maastricht.
L’Assessore Cattaneo ci ha poi chiesto delle idee. A parte il fatto che negli ultimi 18 mesi le nostre tante proposte sono rimaste sistematicamente inascoltate, sintanto che ci sentiremo rispondere che i pochi numeri forniti ieri “bastano e avanzano”, non ci potranno regionevolmente essere né proposte, né tantomeno alcuna condivisione.
La crisi è un dato di fatto, ma anche una sfida per un cambiamento che non può che iniziare anche dal metodo con cui la Regione affronta il tema delle risorse per il TPL, riconoscendolo quale elemento fondamentale per la difesa dell’ambiente, da efficientare con trasparenza superando le logiche di potere, facendo pagare i costi e gli sprechi a chi li provoca, eliminando le sacche di clientelismo e ascoltando, con umiltà, le proposte che vengono dal basso. Diversamente, si andrà incontro al default del nostro sistema di trasporto pubblico, con conseguenze gravissime sulle famiglie, sull’ambiente e sullo stesso sviluppo economico. Su tutto ciò, le responsabilità della politica regionale e nazionale sono sin troppo evidenti.
Pendolari attenzione! Tagli ed ulteriori pesantissimi aumenti tariffari sono all'orizzonte. Occorre un'azione unitaria e decisa dei pendonali sinchè siamo in tempo. Tutti soni avvisati.

Comitato pendolari Milano-Lecco, Comitato pendolari Mandello, Comitato pendolari Calolziocorte-Valle S. Martino, Comitato MMML (Milano-Monza-Molteno-Lecco, Comitato Pendolari Bergamaschi CPB, Comitato pendolari Rovato-Chiari-Rovato, Comitato pendolari LeNord Milano-Asso, Comitato pendolari Merate, Comitato InOrario Milano-Mantova, Comitato Milano-Mortara, Comitato pendolari Tortona, Comitato Milano-Varese, Comitato Milano-Seregno, Comitato Pendolari Metropolitani, Legambiente Lombardia

venerdì 2 dicembre 2011

Treni: sindaci e pendolari chiedono un servizio ferroviario migliore

Pubblichiamo la lettera inviata dal Sindaco di Osnago Paolo Strina insieme ad altri Sindaci del Merate unitamente ai rappresentanti dei Comitati dei pendolari sui disservizi lungo le linee Milano-Carnate-Lecco e Milano-Carnate-Bergamo.

Alla c.a. di:
Roberto Formigoni
Presidente Regione Lombardia

Raffaele Cattaneo
Assessore alle Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia

Vincenzo Soprano
Presidente Trenord

Giuseppe Biesuz
Amministratore Delegato Trenord


Osnago, 1 dicembre 2011


Nelle recenti riunioni convocate presso gli uffici della Regione Lombardia per discutere, tra le altre, della situazione della linea S8 Milano-Lecco e della linea Milano-Bergamo via Carnate, i tecnici della Regione e RFI hanno sottoposto ai rappresentanti dei pendolari delle modifiche d’orario che saranno effettive a partire dall’11 dicembre e che, diminuendo il congestionamento del nodo di Lecco, dovrebbero ridurre i ritardi che i treni accumulano nel tragitto da e verso Milano e facilitare l’interscambio di passeggeri tra le diverse linee.
Come amministratori del territorio del Meratese e rappresentanti degli utenti delle linee Milano-Carnate-Lecco e Milano-Carnate-Bergamo, accogliamo con favore ogni miglioria del servizio. Manifestiamo al tempo stesso il nostro estremo disappunto, per il fatto che queste minime variazioni di orario rappresentino l’unica novità prevista, nonostante le molte richieste espresse dagli utenti e dagli Enti locali e tuttora inevase. Sottolineiamo la situazione di estrema criticità in cui operano attualmente queste due linee. I treni si trovano spesso a viaggiare con un numero di vagoni limitato e in condizioni di estremo sovraffollamento, tali da mettere a repentaglio la salute e l’incolumità dei viaggiatori (vedi la foto allegata, scattata pochi giorni fa sul treno 10551 sulla S8, alla stazione di Osnago). La scarsa manutenzione delle carrozze, che viaggiano spesso con porte non funzionanti, comporta un ulteriore ritardo nelle operazioni di carico e scarico dei passeggeri. E’ evidente che ogni aggiustamento d’orario non produrrà mai i frutti sperati, a meno che non si intervenga anche sulla quantità e qualità del materiale rotabile impiegato. Troviamo infine paradossale che le attuali condizioni di trasporto scoraggino l’uso del treno proprio nella zona del Meratese, essendo questa in gran parte classificata A1 dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico.
Chiediamo pertanto:
  • che vengano ripristinate al più presto e comunque entro l’11 dicembre le composizioni previste dal contratto di servizio stipulato da Regione Lombardia con Trenord e ci vengano forniti i dati sull’esercizio programmato e attuato;
  • di essere informati sui tempi necessari per l’adeguamento delle capacità dei treni, in modo da riportare i livelli di affollamento entro valori rispettosi delle esigenze di sicurezza, della salute e della dignità di chi viaggia;
  • che venga avviata una programmazione che porti in tempi ragionevoli e definiti al completamento dell’offerta sulla S8 e sulla Carnate-Bergamo secondo il programma di potenziamento definito dalla Regione, completando su tutto l’arco giornaliero il cadenzamento a 30 minuti delle corse.


Paolo Strina, Sindaco di Osnago


aderiscono alla presente anche i seguenti sindaci: Andrea Robbiani, Sindaco di Merate, Alessandro Origo Sindaco di Verderio Inferiore, Paolo Bellotto, Sindaco di Verderio Superiore, Alessandro Salvioni Sindaco di Robbiate, Paola Panzeri Sindaco di Perego, Valter Motta Sindaco di Paderno d’Adda, Ugo Panzeri Sindaco di Brivio, Sandro Capra Sindaco di Montevecchia, Giovanni Ghislandi Sindaco di Imbersago, Gilberto Fumagalli, Sindaco di Calco, Giovanna De Capitani Sindaco di Cernusco Lombardone, Marco Panzeri Sindaco di Rovagnate, Stefano Fumagalli Sindaco di Lomagna, Adele Gatti Sindaco di Airuno e Dorina Zucchi Sindaco di Olgiate Molgora


Guido Raos, Comitato Pendolari del Meratese,
Giorgio Dahò, Comitato Pendolari Lecco-Milano
Dante Goffetti, a nome del Comitato Pendolari Bergamaschi
Marco Longoni, Assoutenti Monza
Giuseppe Cereda, Assoutenti Carnate

Il Senatore Antonio Rusconi: "Chiedo scusa per il mio gesto se ha dato l’idea di privilegi"

Cari amici,
dopo la vergognosa aggressione mediatica causata dall'articolo pubblicato giovedì 1 dicembre dal Corriere delle Sera a firma di Alessandra Arachi, inoltro la lettera interamente pubblicata oggi dal Corriere della Sera a parziale ma evidente smentita. Colgo l'occasione per ringraziare che tra di voi mi è stato vicino.
Chi accusa la mia moralità dimentica che mentre io, volontariamente, facevo controllare il mio bagaglio, qualcuno alle mie spalle, incaricato di garantire la sicurezza dei trasporti, si divertiva a fotografarmi e "distribuire" poi la foto al giornale amico.
Con amicizia,


Da "Il Corriere della Sera", 2 dicembre 2011, p. 49

In riferimento all'articolo "Sono senatore. Supera i controlli e si porta in aereo lo spumante”, a firma Alessandra Arachi, voglio essere molto chiaro: chiedo scusa per il mio gesto se questo può aver dato a qualcuno l’idea di privilegi ingiusti.
Ognuno ha la sua storia personale, la mia è quella di un “mediano” della politica che però da capogruppo in Commissione di maggioranza o opposizione, come relatore, ha sempre concepito il suo impegno parlamentare nella quotidianità. Non chiedo sconti, non ce ne devono essere per nessuno oggi, soprattutto in politica, penso però di non meritare il resoconto riportato nell'articolo sulla base di informazioni raccolte non si sa bene dove e come, e le parole che la giornalista mi ha rivolto ieri sera. Questo mi amareggia, più delle centinaia di email di insulti e accuse che ho ricevuto oggi, che raccolgo come un monito ad alzare il livello di severità e di moralità e ad evitare errori come questo.
Sono anch'io convinto che la brutta politica possa essere cambiata solo da una sana buona politica: ho cominciato da consigliere comunale, poi assessore, sindaco della mia comunità, responsabile dei Sindaci e poi parlamentare. Con la fortuna e forse un po’ di capacità di non essere mai sfiorato da uno scandalo, un avviso, una notizia negativa. Non vorrei essere giudicato o ricordato, per una bottiglia e vorrei piuttosto cercare di ristabilire la verità.
Ho troppa stima del suo quotidiano, che da tanti anni è anche il mio, per non pensare perciò di poter fare alcune precisazioni che aiutino una ricostruzione corretta dei fatti:
  1. Il titolo recita: “Superati i controlli”, ma in realtà, contrariamente al solito, sono entrato dal “controllo normale” per Linate e non da quello riservato alle autorità, proprio perché non vi era coda e non ritenevo che vi fosse nessun privilegio da chiedere.
  2. Ho avvertito io che c’era nel trolley una piccola bottiglia di prosecco, ben sigillata in confezione regalo, mi è stato chiesto se era possibile aprire la valigia e, ho un testimone a riguardo, ho comunicato che se non fosse stato possibile portarla a bordo, ero disponibile o a lasciare la bottiglia o a reimbarcare il trolley, spiegando non il valore economico ma affettivo che quel regalo rappresentava.
  3. Mi è stato risposto che la decisione spettava alle forze dell’ordine e il carabiniere in servizio, esaminata la chiusura del pacco, ha dato l’autorizzazione immediatamente. Il tutto è durato meno di due minuti.
  4. Si parla di tesserino di senatore esibito, ma non si cita per correttezza che essendo i nostri biglietti elettronici emessi dell’agenzia del Senato, sono accompagnati obbligatoriamente dal tesserino identificativo e inoltre la giornalista non scrive nell’articolo l’affermazione “Io sono un senatore”, che io non ho mai detto, e che però è riportata nel titolo.
Un'ultima riflessione: come mai le ragioni umane che ho esposto, non del parlamentare ma del cittadino, un’ora dopo erano di dominio pubblico?

giovedì 1 dicembre 2011

Treni: i biglietti sono aumentati del 20%, ma il servizio non è migliorato

Nonostante l’aumento di oltre il 20% dei costi del trasporto ferroviario, non si vedono miglioramenti sulla linea Lecco-Milano via Carnate e nemmeno su quella via Molteno. I costi sono lievitati e il servizio peggiora ogni giorno” sottolinea Raffaele Straniero, referente per il trasporto pubblico del PD Provinciale “se è vero che la messa a disposizione di nuovi treni per la tratta via Molteno rende il viaggio più comodo, è anche vero che lo stesso continua ad avere una durata eccessiva che non diminuisce le distanze tra i comuni e che rende alcuni paesi della provincia lecchese veramente “fuori dal mondo”. Inoltre, per quanto riguarda la Lecco-Milano, si è provveduto ad un restyling esterno dei treni con il nuovo logo di Trenord senza fare seria manutenzione, le carrozze sono infatti spesso non riscaldate, alcune sono chiuse sia all’esterno che all’interno tra un vagone e l’altro e molto spesso l’illuminazione sembra essere un sogno impossibile. Sono molti gli utenti che, per assenza di luce in orari serali, si sentono giustamente insicuri per paura di violenze o furti”.
Per il PD la situazione è gravissima considerando che sono trascorsi quasi tre mesi dalla pausa estiva e che sono migliaia gli studenti e i lavoratori pendolari che utilizzano il treno come mezzo di trasporto spendendo molti soldi a fronte di un servizio pessimo.
“I pendolari lamentano da tempo questa situazione che sta diventando insostenibile” conclude Straniero “difficilmente si trova un treno che abbia tutto regolare (assenza di ritardo, riscaldamento, illuminazione, pulizia) e questo non è assolutamente accettabile. Se è vero che possono presentarsi casi non giustificabili di grave maleducazione o di violenza (come recentemente accaduto su una tratta che interessa il nostro territorio) da parte di alcuni pendolari (sono casi ovviamente rari!), questo non significa che siano i pendolari a deteriorare i treni. Il PD vuole richiare l’attenzione di tutti sulla questione trasporto ferroviario che merita una gestione diversa delle risorse e più finanziamenti”.

Raffaele Straniero,
referente per il trasporto pubblico del PD Provinciale

mercoledì 30 novembre 2011

In onda le condizioni inaccettabili del servizio ferroviario

Cari amici del Meratese,
giovedì 1 dicembre alle 12:25 su RAI 3 verrà trasmesso un servizio registrato sui treni della nostra linea ferroviaria. Il servizio sarà inserito nella rubrica “TG3 fuori TG”.
Invitiamo tutti i pendolari e i viaggiatori a diffondere la notizia. Facciamo conoscere le condizioni inaccettabili del servizio ferroviario!


PS Chi scrive ha rinnovato oggi l'abbonamento annuale da Osnago a Sesto San Giovanni. Un anno costava 387.50 Euro. Oggi 476.00 Euro. L'aumento è stato del 23%... ma il servizio non è sicuramente migliorato!

martedì 29 novembre 2011

I cittadini di prima classe posteggiano dove vogliono, quelli di serie B pagano

Riceviamo e pubblichiamo
Questa mattina andando al mercato ho notato ancora una volta un’auto posteggiata su uno dei vialetti dell’Area Cazzaniga. La macchina riportava il simbolo del nuovo bar aperto nell’Area Cazzaniga. E’ rimasta lì tutta la mattina, quindi non si può dire che è stata messa lì per il carico/scarico merci. E’ possibile che nessuno dica mai niente a questi signori? Perché i baristi, i commerciati e gli impiegati che lavorano nel centro storico devono posteggiare nei parcheggi a pagamento e loro possono permettersi di lasciare la macchina dove vogliono? Forse ci sono cittadini di prima classe e quelli di serie B…

Un cittadino

lunedì 28 novembre 2011

Lago di Sartirana: chi li ha visti???

Se qualcuno ha visto il Direttore della Riserva del lago di Sartirana e il Presidente del Consiglio di Gestione batta un colpo. Non si hanno più notizie ormai da mesi sia del dottor Mario Pinoli sia di Andrea Robbiani. Dopo lo scempio ambientale e l’approvazione del nuovo Piano di Gestione della riserva non si sono fatti più sentire. Avevano assicurato che avrebbero proceduto celermente alla nomina dei componenti del Comitato tecnico-scientifico, ma le promesse si sono perse nel porto delle nebbie, impantanate nello strato di alghe che per tutta estate e autunno hanno ricoperto il lago.

D.

sabato 26 novembre 2011

L'incapacità di guardare oltre

Siamo giunti, a grandi passi, al giro di boa. Al capolinea della presente Amministrazione di Andrea Robbiani mancano circa 2 anni che, come rapidamente sono trascorsi gli altri, in un baleno svaniranno. Cosa ci resterà di questq consigliatura? Cosa ricorderemo del "Rinascimento" Robbiani? Facciamo una breve raccolta di pensieri:
  1. l'anno problema della Riserva di Sartirana lasciato a sè stesso dopo tanti annunci
  2. lo smembramento della Polizia Locale con un servizio nettamente peggiorato
  3. lo schianto della Proloco, con la conseguente subordinazione del nuovo direttivo alle idee dell'Amministrazione
  4. Palazzo Tettamanti la grande incompiuta: ma non avevano la bacchetta magica?
  5. la fuga di Vera Brianza dall'area Cazzaniga
  6. il fantasma dello spogliatoio di Brugarolo
  7. i dossi di colore verde
  8. il Va Pensiero al centralino del Comune
  9. le sommesse interne dei dipendenti comunali
  10. lo scomparso CDD, sogno di una notte di mezza estate
E l'elenco potrebbe continuare all'infinito in una pochezza progettuale disarmante. Ma dove sono finiti i giovani rampanti che dovevano cambiare la Città? La corale si è sciolta al primo stormir di fronda ed i due rami, PdL e Lega sono entrati subito in conflitto. Insomma, ciò che resterà è una incapacità fondamentale di guardare oltre, di valorizzare il territorio con le sue risorse, di far crescere la partecipazione dei cittadini.
Abracadabra

L'ospedale di Merate è un presidio fondamentale per il territorio

Il Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, Carlo Spreafico (Pd), è intervenuto lo scorso 21 novembre all’inaugurazione del nuovo blocco operatorio dell’Ospedale “San Leopoldo Mandic” di Merate (Lecco).“La cerimonia - ha dichiarato- va ben oltre il significato dell’ammodernamento tecnologico e della creazione di sale all’avanguardia nell’Ospedale “San Leopoldo Mandic” di Merate. L’inaugurazione del nuovo blocco operatorio sancisce, una volta di più, il torto di tutti coloro che in questi anni hanno continuato a non credere nella possibilità dello sviluppo del presidio ospedaliero lecchese. Il “Mandic” di Merate, come sostengo da tempo – ha proseguito Spreafico- si conferma invece un presidio fondamentale per il territorio e perdere questa struttura avrebbe voluto dire compromettere la capacità di risposte ai bisogni dei cittadini, “indebolendo” anche l’Ospedale di Lecco. Ora bisogna sfruttarne le grandi potenzialità con un accordo organico per la ricerca utilizzando la collaborazione dell’Inrca di Casatenovo per favorire lo sviluppo di un polo meratese di ricerca e cura all’altezza della domanda di salute della provincia lecchese

Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale

venerdì 25 novembre 2011

Costruiamo insieme una nuova scuola a misura di territorio

L’applicazione dell’art. 19 della legge 111/2011 (manovra estiva) impone il dimensionamento degli istituti comprensivi a non meno di 1000 alunni (ridotti a 500 per comuni montani e piccole isole) a decorrere dall’a.s. 2011/2012.
Nella provincia di Lecco si tratterebbe di por mano a un gran numero di istituti che non raggiungono le dimensioni prescritte, e di farlo con un criterio esclusivamente numerico, con l’obiettivo primario del risparmio e in tempi strettissimi. Non vi sono certo le premesse per una seria operazione di razionalizzazione e ristrutturazione del servizio scolastico provinciale.
Questo non riguarda solo la nostra Provincia: nell’ordine, la Conferenza Stato-Regioni, la Provincia di Milano, il Consiglio regionale e la Giunta della Regione Lombardia hanno rivolto istanze al MIUR per ottenere:
  • gradualità di applicazione della norma, da spalmare su almeno un triennio, da attuare secondo un’attenta programmazione sul territorio per evitare soluzioni affrettate
  • maggiore protagonismo degli Enti locali, tempistica adeguata alla consultazione dei territori e di tutti i soggetti coinvolti per attuare soluzioni condivise
  • adozione per il dimensionamento di criteri non solo quantitativi e di modalità non rigide, per rispondere agli specifici bisogni formativi dei territori.
Il PD federazione provinciale di Lecco condivide le istanze sopra esposte e, in attesa di una risposta del MIUR, ritiene che il dimensionamento non debba essere attuato se non nei casi in cui un confronto approfondito fra Enti locali, Istituzioni scolastiche e parti sociali abbia portato a concordare una soluzione condivisa.
Riguardo alle proposte di dimensionamento attualmente in discussione in Provincia, è positivo il giudizio sulle verticalizzazioni proposte nei Comuni di Missaglia e Casatenovo, dove nascerebbero due nuovi istituti comprensivi di dimensioni adeguate, per un’effettiva progressione degli apprendimenti dai 3 ai 14 anni.
Analogo giudizio positivo per la creazione di un istituto comprensivo unico con un tolale di 925 alunni comprendente le scuole dell'infanzia di Cortenova, Primaluna, Taceno, scuola primaria di Cortenova, Introbio, Pasturo, Primaluna, Cassina Valsassina e scuole secondarie di primo grado di Cremeno, Introbio con sede a Cremeno.
Si esprimono invece forti riserve circa la proposta di costituire, nei Comuni di Calolziocorte e della Valle S.Martino, un unico grande istituto comprensivo con oltre 2.000 alunni e più di 100 classi, su 16 plessi, con un Collegio composto da circa 220 docenti su un territorio particolarmente complesso. Si devono cercare alternative praticabili coinvolgendo i Comuni interessati in un confronto costruttivo per consentire una riorganizzazione funzionale del servizio scolastico, da programmare in tempi adeguati e da finalizzare alla qualità dell’offerta, con equa distribuzione degli oneri.
Il PD auspica che egli Enti locali possano tornare a investire sulle loro scuole: sarebbe il primo segnale di una ripresa del Paese non solo sul piano economico, ma anche sul piano civile, per una società che non rinunci a guardare al futuro.
Il PD si adoprerà perchè i Comuni vogliano e sappiano lavorare insieme, consorziandosi per condividere risorse e oneri, coinvolgendo tutti i soggetti interessati a programmare al meglio il futuro delle scuole.


Una testimonianza di politica radicalmente alternativa

Quando s’intende organizzare incontri in cui si parla di cultura dell’ambiente, di esperienze “virtuose” da parte di sindaci e di amministrazioni locali, allora ci si fa prendere dalla paura di fallire l’obiettivo (il pubblico), e il più delle volte l’obiettivo è deludente: la gente diserta, preferendo una partita di calcio o stare davanti all’imbecille tv.
Questo non è successo mercoledì sera, 23 novembre, nel salone parrocchiale di Rovagnate, in provincia di Lecco, che ha visto tanta gente venuta ad ascoltare la testimonianza di Domenico Finiguerra, famoso sindaco “virtuoso” di Cassinetta di Lugagnano (Mi), in prima fila in Italia, insieme ai suoi amministratori, a tentare la sfida dello sviluppo zero nel proprio comune. Sviluppo zero, ovvero evitare costruzioni nuove, favorendo casomai il recupero dell’esistente. E questo non perché il cemento puzza male, ma per evitare di far morire la terra sotto il cemento. Una volta si diceva: un paese a misura d’uomo, ma purtroppo non è sempre l’uomo ad essere il criterio di misura per lo sviluppo di un paese, eppure l’uomo senza la natura muore, e muore il suo futuro, che è quello dei figli.
Tanto pubblico, con la presenza anche di amministratori e di politici locali. Numerosi quelli venuti da fuori, come al solito, ma questo non è una nota negativa, visto che oggi la gente non trova sempre sul posto occasioni per riflettere, e si sposta con convinzione appena sente il bisogno di imparare qualcosa di nuovo. Certo, è impressionante quella marea di gente che accorre a sentire i maghi, i cialtroni, i politici famosi per la loro idiozia pseudo-carismatica e anche i santoni dal miracolo facile. Ma non importa: anche duecento persone in sala desiderose di cambiare un po’ il volto di questa società sono una speranza promettente.
Basterebbe un piccolo seme in ogni paese per ottenere domani frutti insperati. Ma bisogna seminare. Con coraggio. Contro ogni ostacolo. Il momento è grave, non si può rimandare troppo a lungo. Non si può più dire: Tanto, non cambia nulla! Se si vuole, se si crede in qualcosa di grande, nulla è impossibile. Anche Raimon Panikkar diceva che la Politica - lui parlava addirittura di Meta-Politica - deve osare l’impossibile. Ma oggi l’impossibile sembra il chiodo fisso di qualche folle. Ma i veri pazzi sono coloro che pretendono di salvare questo mondo con la cultura dell’effimero. E noi italiani ne sappiamo qualcosa. Abbiamo sofferto per troppi anni la politica di un governo di dementi e di barbari, in tutti i sensi, tanto analfabeti nel campo politico quanto criminali nelle loro finalità e nei loro metodi.
La parola “virtuosità” è entrata sì anche nella politica, ma non nel senso che invece intendono i sindaci e i comuni “virtuosi”. Non basta essere a posto con il bilancio, non basta evitare di essere sciuponi nelle spese inutili. Virtuosità sta per cultura della vita, per qualità della vita: sta nel puntare ad uno sviluppo “sostenibile”, nel senso che non va a danneggiare il nostro sviluppo umano. Il benessere, nella virtuosità, è inteso in quanto ben-essere, e non nell’avere sfrenato.
I sindaci, meglio dire “le amministrazioni virtuose” (i sindaci da soli non possono far nulla se non sono sostenuti dalla loro amministrazione), hanno di mira il vero bene del paese, che è il Bene comune. Il Bene comune non sempre corrisponde con il bene pubblico, che solitamente è un’altra cosa, tutt’altra cosa.
Chi oggi pensa al vero bene del cittadino, in quanto singolo e in quanto sociale? Il cosiddetto localismo della cultura leghista finora non ha fatto che favorire l’egoismo del singolo cittadino, ma non è andato oltre: l’uomo è un essere sociale. Il localismo leghista punta solo a frammentare una nazione, che è un bene comune, come lo è l’Europa e il mondo intero.
La “virtuosità”, dunque, non può essere il pallino di una singola amministrazione o di un solo paese, e neppure di alcuni paesi che decidono di star bene rifugiandosi nel loro piccolo. Non permettere altre o nuove costruzioni può comportare anche questa critica: chiudersi a riccio. Ma non è questo l’intento dei Comuni “virtuosi”. Se si allargano non è allo scopo di allargare una esperienza singolare. Giustamente Domenico Finiguerra ha fatto notare che, fuori dell’Italia, non ci sono Comuni “virtuosi”, perché negli altri paesi tutto tende alla “virtuosità”. In Italia la normalità è non-virtuosità, per cui l’Associazione dei Sindaci virtuosi è nata proprio per andare in contro-tendenza, quella della normalità non virtuosa.
L’incontro con Domenico Finiguerra è stato per il pubblico presente - e lo si è capito dai numerosi e costruttivi interventi - come una boccata di aria fresca.
Diamine! Smettiamola di stare al gioco di una politica rissosa e banale che pensa solo alla crisi economica, intesa nella sua peggiore emergenza. Tagli di qua, tagli di là, tasse o non tasse, e poi… nulla si risolverà, se non daremo una svolta radicale alla cultura di un Paese che non ha mai voluto capire in che cosa realmente consistano la Democrazia e il Bene comune. Un Paese che lotta coi referendum per i beni universali, e poi si lascia fregare da una politica bastarda, di destra e di sinistra, che appena può, di nascosto, vigliaccamente, violenta un voto democratico. Questa è l’Italia, ragazzi! Un Paese in piena contraddizione, perennemente con la testa tra l’incudine e il martello.
Ho visto presenti tra il pubblico alcuni sindaci della zona. Avranno raccolto la provocazione di Domenico Finiguerra?
Grazie, Domenico! Sursum corda! Pensa anche tu al domani dei ragazzi!


NotaBene: tra il pubblico presente in sala c’erano anche esponenti della Lega e del Pdl, che però hanno pensato bene di tacere, lamentandosi il giorno dopo di aver sentito durante gli interventi di Finiguerra e del pubblico solo accuse contro la Destra. In realtà, le cose non stanno così. Domenico Finiguerra ha contestato duramente la Sinistra per la sua politica praticamente simile a quella della Destra, facendo anche nomi e cognomi, e ha anche detto che, presentandosi ora come candidato sindaco di Abbiategrasso, dove attualmente abita, per le prossime elezioni amministrative (non può più ricandidarsi a Cassinetta di Lugagnano per aver già esercitato due mandati), i suoi più accaniti oppositori sono quelli della Sinistra locale. Un dato, comunque, è certo: la maggiore responsabilità dell’attuale situazione di degrado ambientale e, allargando il discorso, del degrado istituzionale e democratico del nostro Paese cade sul governo Berlusconi, sostenuto dalla Destra, dalla Lega e da Comunione e liberazione. Ma questo sfascio è potuto avvenire perché è mancata una forte politica della Sinistra. La Sinistra in realtà non esiste: quella Sinistra che tutti sogniamo. Quelli della Destra devono fare un mea culpa i cui colpi dovrebbero risuonare fino all’estremità della terra. Il regime imposto dalla Destra ha distrutto tutto! E la Sinistra non ha saputo opporsi, se non con parole, parole, parole… Se dovessimo andare a votare (speriamo non ora) e dovesse vincere la Sinistra, forse rifarebbe le stesse cose di Berlusconi, anche se con uno stile diverso, con minori sporcizie varie. Che cosa cambierebbe? Nulla! La Sinistra non esiste. Bisogna rifarla daccapo. Ripartire da zero.
Anche quando si organizzano incontri di alto livello, è diffuso un certo pessimismo sulla eventuale presenza di pubblico, tranne quei casi di emergenza che attirano la gente del posto, perché - diciamola tutta – essa teme un pericolo o per la propria salute o per la incolumità del proprio pezzo di terra. Ma, terminata l’emergenza, talora risolta “anche” per la mobilitazione della massa, tutto rientra, e si torna a rimettersi le pantofole.

giovedì 24 novembre 2011

Ripensiamo alle Benemerenze Civiche

Si apprende dagli organi di informazione locale e dal sito internet Merate News che la Giunta Comunale ha deliberato le Benemerenze Civiche di quest’anno. I premiati sono Silvio Cogliati, l’avvocato Biagio Spinelli, Cristian Marasco, la Società Operaia di Mutuo Soccorso, il Centro di Aiuto alla Vita Brianza Lecchese di Novate e l’Osservatorio Astronomico di Brera. Sono nomi e realtà di tutto rispetto ed a loro va il plauso ed il riconoscimento di tutta la popolazione.
Occorre tuttavia riflettere sull’istituzione della Benemerenza Civica. Il Sindaco Andrea Robbiani nel suo comunicato dice che per la scelta sono stati consultati “tutti i Gruppi Consiliari”. Invero mi pare che l’argomento non sia stato portato all’oggetto della Commissione Cultura come avveniva in passato. Forse se ne è parlato in sede di Conferenza dei Capigruppo, ma non è la stessa cosa, perché è un organismo meno rappresentativo.
Sarebbe in proposito interessante conoscere le motivazioni in base alle quali è stata formulata la decisione, da chi arrivavano le proposte, se è stato rispettata l’indicazione di consegnarle in busta chiusa anonima, per quali logiche altri suggerimenti altrettanto degni sono stati scartati.
Occorrerebbe che venissero fissate una volta per tutte delle regole precise, più stringenti e da mantenere sempre. Il bando indica come criterio quello dei cittadini, enti, aziende o associazioni che abbiano saputo “distinguersi nelle virtù della rettitudine e della saggezza, nel compimento dei doveri civici, famigliari e sociali, nello spirito filantropico, nella scienza, nelle belle arti e in tutto quanto onora Dio e il proprio paese… perché è compito di un’Amministrazione Civica attribuire ai propri amministrati particolarmente meritevoli un pubblico riconoscimento e di additarne l’esempio e d’inculcarne l’imitazione a tutta la cittadinanza”. Invece da qualche tempo a questa parte pare che in molti casi venga privilegiato chi “ha portato in alto il nome di Merate”. Sono due concetti altrettanto validi ma esprimono considerazioni profondamente diverse. Un commerciante, un professionista, un dipendente che svolge in maniera impeccabile il proprio lavoro e ottiene risultati tanto ragguardevoli da farlo conoscere in tutta Italia e nel mondo non necessariamente diventa esempio per la cittadinanza. La medesima cosa dicasi di associazioni di volontariato o di realtà imprenditoriali o di personalità sicuramente degne di nota e di rispetto, ma forse non così tanto da "onorare Dio e il proprio Paese".
Questo senza togliere nulla a nessuno dei premiati presenti e passati. Vorrei proporre liberamente riflessioni di carattere generale senza che mi riferisca ai singoli casi e senza che nessuno si senta offeso oppure sminuito.
Il manifesto delle Benemerenze Civiche indica inoltre che le Benemerenze stesse sono state istituite con delibera di Consiglio Comunale nel 1965. Per questo sarebbe bene ripristinare l’usanza che le Benemerenze siano assegnate dall’intero Consiglio Comunale non dalla sola Giunta. Avrebbero maggiore pregnanza e sarebbero espressione dell’interezza della popolazione al posto che dei soli Sindaco e Assessori. A Milano ad esempio succede così e una volta anche a Merate.
Anche il numero dei premi a mio parere è sproporzionato rispetto a una realtà come Merate. Sarebbe opportuno consegnarne uno, due, massimo tre per ogni edizione. Questo per non “inflazionare” le Benemerenze Civiche e non svuotarle del significato che ricoprono. Non è un rimprovero esclusivamente all’attuale Amministrazione. Pure quelle del passato recente ne hanno dispensate troppe, offrendo la sensazione che le Benemerenze fossero un regalo agli “amici” degli Amministratori di turno, assumendo quasi una dimensione personale o privata piuttosto che coinvolgere tutti i cittadini.
Mi piacerebbe che si aprisse un dibattito sereno e insieme franco su questo tema. Qualcuno ha suggerito di prendersi una pausa di riflessione per ripensare alle Benemerenze Civiche. Non credo ci sia bisogno, ma adesso c’è un anno e più per discuterne prima della prossima Festa Patronale del 2012. Voi Consiglieri Comunali di Minoranza potreste farvi promotori di queste riflessioni, certamente se lo proporrete alcuni Consiglieri Comunali della Maggioranza disponibili al dialogo si uniranno volentieri a questo interessante confronto.
E ancora tante congratulazioni ai nuovi Benemeriti, ognuno a suo modo merita di esserlo.

Marco Airoldi

mercoledì 23 novembre 2011

Come uscire dalla crisi? Quale futuro per l'Italia?

Clicca sulla locandina per ingrandire l'immagine
Con grande saggezza il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ispirato l’inizio di una fase storica per l’Italia. La crisi che ci attanaglia, originariamente di indole internazionale, sta mettendo a dura prova il Paese facendo leva su quelle deficienze strutturali che negli ultimi tre decenni non siamo riusciti a sanare mediante una opportuna opera riformatrice. Ora gli eventi stanno precipitando. O siamo risoluti a compiere le riforme e decidiamo di investire sul futuro, oppure vedremo crescere a dismisura il disagio in cui siamo immersi. Tutti siamo chiamati alle nostre responsabilità di cittadini, tutti in questo momento dobbiamo essere protagonisti nello sforzo comune per affrontare la crisi e per costruire un futuro per l’Italia.
Allora come uscire dalla crisi? Quale futuro per l'Italia?
Ne parliamo venerdì 25 novembre, ore 20.45, nella sala civica di vialele Lombardia a Merate, con l'on. Antonio Misiani, membro della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati per il Partito Democratico e con l'avv. Stefano Motta, ex sindaco di Brivio ed ex segretario provinciale PD Lecco. Vi aspettiamo numerosi a questa interessante iniziativa che abbiamo organizzato in collaborazione con gli altri Circoli del PD del Circondario Meratese.

Claudio Firmani
e Riccardo Brivio