mercoledì 14 dicembre 2011

La sicurezza dei cittadini è un diritto reale, non per raccogliere voti

I tagli ai Comuni e il mancato rafforzamento dei presidi sul territorio certo non aiutano a tenere sotto controllo l'ondata di criminalità che in questo ultimo periodo ha segnato fortemente il nostro territorio. Per questo ho presentato oggi un'interrogazione al Ministro dell'Interno.
Le esperienze attivate dai patti per la sicurezza, firmato anche a Lecco, sono senz'altro da sostenere e incoraggiare perché dimostrano che un'azione sinergica fra gli enti senz'altro migliora qualitativamente l'azione di presidio e di prevenzione sul territorio rispondendo in modo ottimale alle esigenze dei cittadini, ma e necessario che questa collaborazione sia comunque supportata dalla messa in atto di nuove misure economiche che prevedano lo stanziamento di fondi per un consistente aumento del personale oltre che per il rafforzamento dei presidi territoriali. Indispensabile ed urgente che tutti i soggetti istituzionali debbano essere coinvolti per evitare sovrapposizione e confusioni di ruoli costruendo un sistema integrato di sicurezza, che funzioni sul modello dei Patti per la Sicurezza dal Governo Prodi
Dopo le numerose e infruttuose sollecitazioni al precedente Governo, spero che la voce dei nostri sindaci venga ascoltata, i cittadini giustamente si aspettano che i Comuni, già in forte difficoltà , sono loro a reperire fondi per assicurare un controllo proficuo del territorio. I furti che in queste ultime settimane hanno fortemente interessato i nostri comuni, spaventano ed esasperano i cittadini che si rifanno ai propri amministratori per chiedere di mettere un argine a quanto succede.
La sicurezza dei cittadini è un diritto che molto spesso viene usato come cassa di risonanza per raccogliere voti, ma poi nella realtà locale, in particolare per i numerosissimi tagli messi in atto in questi anni ai danni delle Forze dell'ordine, Polizia e Carabinieri, Comuni risulta ancora più evidente come sia difficile garantire la sicurezza.


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

La sicurezza è un diritto primario del cittadino pertanto appare necessario prevenire e contenere, insieme alla commissione dei reati e ai fenomeni criminali più gravi, tutti quegli eventi suscettibili di incidere sulla pacifica e ordinata vivibilità del territorio, sull’efficiente fruibilità degli spazi e dei servizi, oltre che sulla vita privata e la sicurezza dei propri beni; questi obiettivi possono essere conseguiti, in ragione della complessità delle azioni da porre in essere, solo attraverso l'azione integrata dei diversi livelli di governo e con la piena partecipazione degli attori del mondo sociale e produttivo, in un quadro di intelligente e fattiva collaborazione e nel rispetto dei reciproci ruoli; la Prefettura di Lecco, la Regione Lombardia , la Provincia di Lecco, il Comune capoluogo e i Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera, hanno dato vita ad una fattiva collaborazione con la sperimentazione di innovativi modelli di governo della sicurezza urbana capaci di integrare i necessari interventi per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica con le iniziative atte a promuovere la coesione sociale e a favorire la vivibilità del territorio e la qualità della vita, coniugando prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione; la provincia di Lecco, storicamente caratterizzata da un ampio benessere economico e da una diffusione importante e capillare di strutture produttive, oggi attraversato pesantemente dalla crisi, può prestarsi a tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata, e pertanto anche in tale contesto si rende necessaria una più stringente collaborazione tra le Istituzioni statali e quelle locali al fine di prevenire l’inquinamento del tessuto economico e produttivo; l’andamento generale della delittuosità nella provincia ha seguito nell’ultimo anno una tendenza discendente, evidenziando tuttavia aree in controtendenza, caratterizzate da una specifica condizione geografica ovvero da una più significativa urbanizzazione, interessate soprattutto da fenomeni di criminalità predatoria di tipo pendolare, ragione per cui l’intensificazione della collaborazione, soprattutto tra comuni limitrofi e per il controllo delle vie di comunicazione, appare strumento utile e necessario; dall’analisi del territorio e dai dati relativi ai reati denunciati, emergono quali fenomeni delittuosi fonte di principale preoccupazione per la popolazione i furti in abitazione e le rapine, oltre all’abusivismo commerciale e agli atti di danneggiamento e vandalismo verso gli arredi urbani; on data 18 aprile u.s. il Prefetto di Lecco, il Presidente della Regione lombardia, il Presidente della Provincia ed i Sindaci dei Comuni di Lecco, Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera, ciascuno in relazione alle proprie competenze e attribuzioni, hanno firmato un Patto per la Sicurezza, impegnandosi a promuovere azioni coordinate e integrate, volte a garantire le migliori condizioni di sicurezza e vivibilità nei rispettivi territori.
I “Patti per la sicurezza” - che si inseriscono nella cornice del Patto stipulato tra il Ministro dell’Interno e il Presidente dell’ANCI il 20 marzo 2007- rappresentano un efficace strumento di attuazione di modelli operativi capaci di stimolare e concretizzare la collaborazione tra i soggetti istituzionali garanti delle esigenze sopra enunciate, al fine di fornire ai cittadini risposte coerenti ed unitarie mediante un rafforzamento del rapporto collaborativo tra lo Stato e le istituzioni locali, nel quadro della sicurezza integrata. Un sistema integrato di sicurezza, infatti, appare lo strumento più idoneo per favorire il perseguimento di un’efficace azione di prevenzione.
Nonostante le azioni sinergiche messe in campo da Prefetto, Regione ed enti locali si registrano diversi episodi di microcriminalità: denunce di furti in casa a Montevecchia, Merate, Calco, Cernusco, Valgreghentino, Paderno D’Adda, a Verderio Superiore è stata potenziata la videosorveglianza in paese, ad Airuno sono aumentato i furti di autovetture. Il Casatese risulta ancora più esposto da sempre, visto la sua vicinanza con l’area del milanese. I residenti di detti comuni lamentano di vedere poche pattuglie delle forze dell’ordine in giro per le strade e chiedono un maggiore pattugliamento del territorio soprattutto la notte. Inoltre lamentano la risposte tardive agli interventi segnalati. Dopo le 19.30 gli agenti di polizia locale non sono più in servizio e per segnalare incidenti, truffe o altri presunti reati ci sono solo i carabinieri. I Sindaci del Meratese e in particolare del Casatese, zona con i dati statistici sulla criminalità più elevati, si sono mobilitati e negli ultimi 4 anni hanno scritto ai Ministri Amato prima (1 petizione) e Maroni poi (2 petizioni), per ottenere un potenziamento dei presidi esistenti. Il potenziamento della struttura di Casatenovo è stato iscritto a Bilancio dal Comune, nonostante i vincoli del patto di stabilità, ed è stato trasmesso all'Arma uno studio di fattibilità per l'approvazione, con previsione di ampliamento del fabbricato e con ulteriori potenzialità di espansione per consentire di ospitare più uomini. Nonostante i vincoli del patto di stabilità, i suddetti comuni sono riusciti a stanziare risorse per la sicurezza, naturalmente a scapito di altri interventi in altri settori, al fine di perseguire concretamente l'ampliamento della struttura esistente nel Casatese.
L’interrogante in diverse occasioni, e su sollecitazione dei Sindaci del territorio, attraverso atti di sindacato ispettivo ha chiesto la costituzione di un nuovo presidio di polizia nella Brianza lecchese ed il potenziamento delle forse dell’ordine per garantire l’ordine pubblico in una delle zone più esposte ad episodi di criminalità, perché limitrofa alla città di Milano; il Ministro dell’Interno interrogato all’epoca, l’on. Roberto Maroni, non ha accolto le richieste degli amministratori locali per il potenziamento più volte annunciato del presidio nel lecchese, ma in aprile ha sottoscritto un Protocollo per la gestione unificata in forma associata e coordinata del servizio di Polizia Locale fra i Comuni di Merate, Robbiate, Paderno D’Adda, Verderio Superiore e Verderio Inferiore. A distanza di sei mesi dalla sigla del Protocollo la situazione dal punto di vista della sicurezza nei suddetti comuni sembra essere addirittura peggiorata e con il periodo natalizio che sta per cominciare c’è il rischio che si intensifichino questi fenomeni. Le ultime manovre finanziarie varate dal Governo Berlusconi hanno ulteriormente inflitto pesanti tagli proprio al comparto delle forze dell’ordine, sia in termini di risorse umane che economiche; i comuni a fronte del patto di stabilità si trovano a dover sopperire con risorse tolte ad altri servizi primari al fine di poter garantire il minimo di sicurezza.
Quali nuove iniziative il Ministro intenda adottare al fine di garantire adeguate risorse al comparto sicurezza, il quale, provato da tagli continui e pesanti e da carenza di personale, nonostante un enorme sforzo operativo ed economico, non sempre riesce ad assicurare una totale copertura del territorio e se non ritenga di dovere dare un nuovo impulso alla programmazione e realizzazione fattiva dei Patti per la sicurezza con gli enti locali?

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