I segreti del giorno prima sono le verità del giorno dopo. Fa specie e induce a tenera, ironica riflessione la decisione di trattare in seduta segreta (clicca sui testi in grassetto per accedere ai precedenti scritti) nella sessione di consiglio comunale in calendario questa sera lunedì 28 giugno 2010 con inizio alle 20.30 la questione dell’affidamento e della successiva revoca dell’incarico alla Northwind srl di ideare e gestire un sito informativo pubblico denominato Meratenews che prima ancora di nascere è già diventato un segreto di Stato. Sia chiaro: qui siamo nel campo del libero convincimento e il sindaco, su suggerimento o meno del segretario comunale, può decidere di considerare dato sensibile persino la sua età e il suo peso, ma c’è un limite a tutto che è quello del segreto di Pulcinella. Il regolamento del Consiglio Comunale di Merate all’articolo 27 impone la segretezza della seduta o di quella parte della seduta consiliare nella quale “si debbano trattare questioni concernenti persone che comportino apprezzamenti sui meriti, demeriti, capacità, comportamento privato e moralità”. Nel caso di Northwind non c’è nulla di tutto questo. Da quanto è dato sapere ci è accorti un poco tardi che la società non poteva sottoscrivere contratti con la pubblica amministrazione per un precedente impedimento di natura giudiziaria nel quale era incorso il legale rappresentante. E’ il caso della cosiddetta responsabilità soggettiva del singolo che estende le sue conseguenza anche sul soggetto societario rappresentato. Questo per quanto attiene i rapporti con la pubblica amministrazione. Talvolta con questi impedimenti si esagera e forse questo è uno dei casi, ma tant’è. Il gruppo di minoranza “ Insieme per Merate “ ha presentato un’interrogazione scritta per capire meglio quello che si poteva apprendere per le vie brevi e senza scomodare l’assise consiliare. Ora a istanza pubblica si decide di dare risposta segreta. E’ come salire su di un pero per raccogliere mele. Un tempo in seduta segreta si trattavano casi umani di cittadini bisognosi, inabili nei riguardi dei quali la valutazione delle condizioni socio economiche e familiari erano l’elemento base per assegnare contributi o adempiere a prestazioni in via sussidiaria. Era quindi inevitabile fare nomi anche di minori, citare patologie, riferire di redditi, richiamare vizi. Qui si tratta unicamente di dire che solo in seconda battuta è emersa l’incompatibilità di una società di capitale della quale i nomi di soci e di amministratori sono in rete a portata di tutti e a distanza di un click. Si può trattare la questione con poche parole e senza necessariamente fare nomi.
Si è optato invece per la seduta segreta benché - e qui risiede il clamoroso paradosso - nessuna domanda di “ Insieme per Merate “ induca a violare la privacy o svelare dati sensibili di chicchessia! L’ interrogazione è lineare, non è morbosa e non pone interrogativi meritevoli di secretazione. E allora perché richiamare l’effetto stuzzicante di minigonne e chiome bionde sensibili al vento del nord? Il giorno dopo si saprà tutto e di più. Non lo capisce nessuno che più si tende a nascondere le notizie e più queste si fanno largo verso la trasparenza. A meno che il sindaco o chi per esso abbiano valutato che la questione meritava in ogni caso la segretezza perché l’argomento “ pur non riguardando persone, determini motivi di ordine morale e di interesse pubblico da fare ritenere dannosa per il Comune o per terzi, la sua discussione pubblica". E’ sempre l’articolo 27 del regolamento del consiglio comunale che ipotizza e impone. Ma quali motivi di ordine morale, quali motivi di interesse pubblico? Fosse uno di questi due aspetti la ragione di tanta segretezza sarebbe ancora peggio, perché vorrebbe dire che il sindaco avverte si l’opportunità di recitare un riservato e stringato mea culpa, ma a condizione di poterlo fare in segreto, al riparo da occhi e orecchi indiscreti. In un edificio pubblico e con quattro giornali a presidiare i punti cardinali?
Si è optato invece per la seduta segreta benché - e qui risiede il clamoroso paradosso - nessuna domanda di “ Insieme per Merate “ induca a violare la privacy o svelare dati sensibili di chicchessia! L’ interrogazione è lineare, non è morbosa e non pone interrogativi meritevoli di secretazione. E allora perché richiamare l’effetto stuzzicante di minigonne e chiome bionde sensibili al vento del nord? Il giorno dopo si saprà tutto e di più. Non lo capisce nessuno che più si tende a nascondere le notizie e più queste si fanno largo verso la trasparenza. A meno che il sindaco o chi per esso abbiano valutato che la questione meritava in ogni caso la segretezza perché l’argomento “ pur non riguardando persone, determini motivi di ordine morale e di interesse pubblico da fare ritenere dannosa per il Comune o per terzi, la sua discussione pubblica". E’ sempre l’articolo 27 del regolamento del consiglio comunale che ipotizza e impone. Ma quali motivi di ordine morale, quali motivi di interesse pubblico? Fosse uno di questi due aspetti la ragione di tanta segretezza sarebbe ancora peggio, perché vorrebbe dire che il sindaco avverte si l’opportunità di recitare un riservato e stringato mea culpa, ma a condizione di poterlo fare in segreto, al riparo da occhi e orecchi indiscreti. In un edificio pubblico e con quattro giornali a presidiare i punti cardinali?
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