Tra i 99 arrivati sabato molti hanno scelto di andare in Francia. In arrivo altri 45.
Nonostante l’incertezza sulle prospettive future dopo i pericoli e le fatiche corsi in mare, i 99 migranti tunisini sbarcati nelle settimane scorse sulle coste italiane e arrivati sabato nelle strutture di accoglienza messe a disposizione delle Caritas lombarde, hanno mantenuto un atteggiamento molto dignitoso e un comportamento irreprensibile. In nessuno dei centri si sono verificate tensioni. Tutti gli ospiti hanno, invece, dimostrato gratitudine e accettato senza proteste le regole di convivenza previste dei centri. L’inserimento è avvenuto quindi senza alcun problema. La situazione è andata poi evolvendosi. Come dichiarato sin dal loro arrivo, in questi giorni, circa 60 persone hanno deciso di partire, per lo più, alla volta della Francia dove sperano di raggiungere familiari o amici o in ogni caso credono di avere maggiori chance per il futuro. Gli operatori sociali dei centri li hanno correttamente informati di quello che sta accadendo al confine in questi giorni, ma hanno preso atto della loro libera scelta, non spettando a loro compiti di controllo e di sorveglianza. Nel frattempo i posti che si sono mano a mano liberati sono stati occupati in parte da nuovi migranti inviati dalle Prefetture. 45 nuovi arrivi sono attesi domani nelle strutture di accoglienza (non solo quelle gestite da Caritas) messe a disposizione delle Prefetture su tutto il territorio lombardo. Intanto con gli ospiti che hanno deciso di rimanere le Caritas hanno avviato scuole di italiano. «L’afflusso di arrivi è stato fino ad ora assolutamente gestibile e non ha creato nessuna difficoltà alla nostra rete – ha commentato il delegato regionale della Caritas Lombarde, don Roberto Davanzo –. E’ chiaro che la maggioranza di queste persone è di passaggio. La loro meta è la Francia. Ma solo una parte, si vedrà quanto grande, potrà raggiungerla veramente. Pur in questa situazione in continua evoluzione è opportuno pensare a che cosa offrire a coloro che decidono di rimanere sul nostro territorio. Per questa ragione in alcuni centri, anche grazie al contributo del volontariato, sono stati attivati corsi di italiano. In futuro si vedrà cosa fare». Gli operatori fanno osservare che tecnicamente i migranti arrivati in questi giorni, disponendo di un permesso di soggiorno temporaneo, possono essere assunti con contratti regolari e quindi, inserirsi regolarmente nel mercato del lavoro italiano.
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