Pubbichiamo una nota della Caritas Ambrosiana a beneficio del Sindaco e di coloro che si ostinano a vedere difficoltà inesistenti sull'accoglienza dei profughi, nonostante l'iniziativa sia promossa in collaborazione con il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che, se non ci sbagliamo, dovrebbe essere un esponente di primo piano della Lega Nord...
Duecento migranti nordafricani sono arrivati oggi in Lombardia inviati dal Ministero dell’Interno. Si tratta di maschi, tunisini, sbarcati nelle scorse settimane sulle coste italiane. Secondo l’accordo stabilito in Prefettura ieri a Milano, 99 saranno ospitati nelle strutture delle Caritas lombarde o alle Caritas collegate. In particolare le accoglienze saranno cosi distribuite: 25 a Bergamo, 7 a Brescia, 15 a Como, 30 a Cremona, 10 a Pavia, 12 a Varese. Gli ospiti arriveranno nel primo pomeriggio dopo essere giunti a Bresso (MI) da dove la Croce Rossa e la Protezione civile provvederanno a smistarli sul territorio regionale. Tutti i migranti hanno ricevuto o riceveranno il permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari che dà loro diritto a rimanere regolarmente nel nostro Paese per almeno 6 mesi. A loro sarà garantito vitto e alloggio e accompagnamento sociale grazie alle risorse economiche stabilite nel quadro di un accordo con le istituzioni. I migranti ospitati saranno liberi di entrare e uscire dai centri nei limiti dei regolamenti delle strutture di accoglienza tutte custodite anche di notte da operatori sociali. «Permesso di soggiorno e accoglienza diffusa sono stati i requisiti chiesti da Caritas sin dall’inizio per affrontare l’emergenza degli sbarchi di questi mesi. Questi principi sono alla base del piano di intervento deciso in Prefettura ieri a Milano Per questo siamo stati ben lieti di offrire la nostra piena collaborazione alle istituzioni - ha dichiarato don Roberto Davanzo, delegato regionale delle Caritas Lombarde -. Ora affinché questa accoglienza sia la più dignitosa e civile possibile occorre che anche le comunità locali e in particolare le comunità ecclesiali facciano la loro parte, secondo quello spirito che ci è stato ricordato anche recentemente dai vescovi lombardi. Sono certo che le parrocchie, i gruppi di volontariato cattolico non faranno venire meno il loro sostegno». Questa prima tanche di arrivi non ha esaurito la disponibilità immediata delle Caritas della Lombardia che hanno offerto sin dall’inizio 180 posti in strutture già predisposte all’accoglienza: in genere dormitori per senza dimora, centri per richiedenti asilo, luoghi di ospitalità per persone gravemente emarginate. Le Caritas diocesane non faranno venire meno il loro contributo qualora se ne presentasse la necessità anche nelle prossime settimane in occasione di nuovi arrivi.
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