sabato 7 maggio 2011

Immigrazione: sotto scacco della paura

In questi giorni di sbarchi, di clandestini, di forti conflitti su chi se li prende questi – io no, io no – fuori dalle palle mi è capitato tra le mani un libro che pare fatto apposta. Si tratta di un libercolo piccino, di quelli che sanno di etnico e che pubblica solo E/O:"Divorzio all’islamica a viale Marconi" di Amara Lakhous. Lo scrittore, celebre per "Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio" è uno scrittore algerino che vive e lavora a Roma e che si è occupato dei problemi della prima generazione di immigrati che sono nati in Italia e per questo spaccati tra due mondi.
A parte la storia quel che mi è piaciuto del libro è il suo dare uno sguardo diverso sulla comunità dei migranti. Uno sguardo da dentro, sulle problematiche che non sono solo quelle strettamente legate alla sopravvivenza, ma anche all’incontro dei mondi, alle tradizioni, alle differenze che poi non son così tante e spesso basate sull’ipocrisia.
Leggo questo libro e mi immagino gli emigranti dell’inizio del secolo, che partivano dall’Italia con la valigia di cartone e dopo viaggio massacranti venivano stipati come bestie ad Ellis Island in attesa di essere valutati, misurati e controllati come pecore prima del macello. E poi, una volta entrati finivano ghettizzati, triturati e derisi. Molti ce l’hanno fatta, lottando con le unghie e con i denti. Prendendo a testate la vita, con caparbietà. Ma altri no. Retorica? Sì, forse, ma anche no. Forse è solo memoria.
Eh, ma noi lì ci andavamo per lavorare, mica a fare i delinquenti!!! E certo, infatti la mafia s’è importata da sola negli States non si sa con quale metodo! Ma quella l’han portata i terroni! A vabbè, ma se la buttiamo sul miopiccolomondoanticodi5mq vs restodelmondo non ne usciamo più! E poi, ma chi lo dice a questa gente che i clandestini son tutti delinquenti? Su quale statistica si basa? Ma tu italiano medio davvero pensi che un uomo come te possa affrontare un viaggio pagato oro su barconi di fortuna, rischiando la vita per venire a delinquere in Italia? In genere i delinquenti, amico mio, viaggiano in business class non scordarlo. Ma fuggono dai campi di accoglienza, da questo si capisce! Logico. Ma voi non fuggireste da un posto in cui per tre giorni non vi danno nulla da mangiare e meno da bere? Dove si litiga un pezzo di pane? Meglio rischiare la fuga, cercare di raggiungere un parente in Francia o magari in Germania. Meglio morire cercando un po’ di libertà che ricadere nelle stesse mani da cui si è fuggiti.
Ma tu, cittadino medio, sei così cieco da non vedere? Da non immaginare che questo governo sotto scacco di una Lega xenofoba e schiavo di una destra che gira ancora con l’olio di ricino in mano ti vuole far avere paura? E tu che fai? Hai paura! E fai bene. Bravo. Abbi paura. Ma deve esser tanta. In fondo, te lo meriti…


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti prima della pubblicazione verranno vagliati dagli amministratori del blog. Si raccomanda l'educazione e la sintesi.