lunedì 2 maggio 2011

Immigrazione: l'aggregazione prima dell'integrazione

Ha preso avvio il lavoro della neonata Consulta Immigrazione di Merate. Nel recente incontro organizzato dalla Consulta, i rappresentanti delle Associazioni che sino ad ora vi hanno aderito (12 quelle presenti l'ultima volta) hanno avuto l’opportunità di conoscere quali siano le attività e l’esperienza di integrazione viste dall’osservatorio di Retesalute, dell’Istituto Comprensivo e della Scuola professionale Clerici.
Sono stati relatori della serata la dottoressa Maria Grazia Dell’Oro per Retesalute), il professor. Angelo Colombo preside dell'Istituto Comprensino e infine la professoressa Tiziana Pasta dirigente della Clerici.
Da Retesalute sono stati illustrati i riferimenti normativi che assegnano agli enti locali il ruolo di promuovere l’integrazione degli stranieri, l’entità del fenomeno nei Comuni del distretto al 31 dicembre 2009 e  e le principali caratteristiche delle presenze di stranieri nel meratese. La distribuzione delle nazionalità è elevata (questo è di notevole impatto nell’organizzazione scolastica), in alcuni paesi come Airuno la presenza di minori stranieri nelle classi supera il 30%, per cui è presente anche nelle nostro territorio quella che è definita “la classe plurilingue”, definizione che esprime la necessità di attrezzare l’insegnamento a questa nuova variabile.
Alcuni interventi attivati da Retesalute sono:
  1. nel corso delle prime due settimane di ingresso nelle classi degli stranieri offrire i minimi strumenti linguistici
  2. laboratori linguistici permanenti
  3. Corso di 35 ore per i neo arrivati
  4. Interventi di sostegno scolastico nel pomeriggio
Tutti questi interventi sono realizzati da Retesalute insieme alle Scuole, le risorse scarse di entrambe, vengono messe in comune dai due organismi.
Oggi a Merate lo sportello stranieri è svolto dai patronati , presso i cui uffici è possibile rivolgersi per la richiesta di documentazione.
Nel corso dell’incontro sono state annunciate due novità in arrivo:
  1. ACI, Associazione Nazionale Comuni Italiani sta promuovendo il passaggio agli Uffici Anagrafe comunali delle operazioni relative alla richiesta di permesso di soggiorno.
  2. La seconda importante novità sta nell’arrivo a supporto del lavoro svolto dagli uffici dei servizi sociali di Merate di una mediatrice culturale, la persone che proviene da un paese nordafricano media la relazione tra il singolo e l’ente comune sia con la lingua che con la conoscenza della cultura ed abitudini diverse.
L’intervento del professor Colombo è stato dedicato agli aiuti messi in campo dall’Istituto Comprensivo di Merate verso gli alunni ed alla lettura del fenomeno dell’integrazione attraverso il punto di osservazione della scuola. Sono emerse chiaramente alcuni spunti ignoti ai non addetti ai lavori.
  1. Il fenomeno della scolarizzazione degli stranieri è stato affrontato finora a livello ministeriale senza alcuna valutazione di quale siano i contenuti da sviluppare in una scuola che vede la presenza spesso alta di minori stranieri. In poche parole le richieste dei programmi ministeriale non sono state “riviste” alla luce del fenomeno di minori che con conoscenze linguistiche di livelli diversi, con genitori che in molti casi non sono nelle condizioni di aiutare la scuola nel compito di apprendimento, entrano in classi sempre più numerose
  2. Occorre far partecipare maggiormente i genitori alla vita della scuola e questa indicazione ha prodotto la più inaspettata notizia appresa nel corso della serata. I genitori degli stranieri che non trascurano la relazione con la scuola e con gli insegnanti, mostrano una “considerazione antica” verso l’istituzione e il lavoro di insegnamento. Queste figure che hanno vinto la “vergogna” degli anni scorsi ad avvicinarsi alla scuola per la loro non comprensione della lingua li vede ora partecipi con un senso di rispetto dell’autorità della scuola ampiamente messo in discussione spesso dalle famiglie e dagli alunni italiani
  3. La richiesta dell’Istituto Comprensivo è l’istituzione di corsi di italiano per i genitori che possano in tal modo a casa essere coinvolti nel percorso di apprendimento dei minori
E’ vero che i minori aiutano i loro genitori nella comprensione, ma il percorso educativo ed i rapporti con la scuola li tiene la famiglia e l’incomprensione linguistica è ostacolo alla relazione.
Il terzo intervento della dottoressa Pasta ha preso avvio dalla presenza tra i 231 alunni dell’ Istituto professionale del 24% di minori stranieri appartenenti alle più svariate provenienze geografiche: 29% Nord Africa,  23% Est europa, 23% Centrafrica, 10% America del Sud, 4% India  e Bangladesh. La media per classe è di 5 provenienze diverse, in alcune si arriva fino ad 8. Questo provoca fatica nelle relazioni perché l’incontro non è solo tra persone ma anche tra culture diverse. La prima richiesta del Clerici è quella di dare continuità ai progetti si sostegno ai docenti, per esempio quello previsto dal Piano al diritto allo studio del Comune di Merate (“Essere cittadini consapevoli”). Il sistema delle doti regionali sottrae continuamente risorse alle scuole professionali. Il mondo esterno all’ambiente scolastico, percepisce l’allievo straniero come un problema. La riflessione che ha svolto la preside invitava a capire la fatica che questi ragazzi vivono sulla loro pelle, provenendo da famiglie diverse, cercando di fare il possibile. Chi cerca di integrarsi lo può fare anche nel male, perché il bisogno di non isolarsi è forte nei ragazzi è la via più breve è sempre quella delle dinamiche di gruppo, che la società considera dannose perché premessa del comportamento delinquenziale. Il ragazzo di recente immigrazione vive inoltre il distacco del viaggio, ha fresco il ricordo del suo paese di origine, dei suoi affetti troncati.. Chi nasce in Italia può riscoprire nell’adolescenza che egli è straniero ed entrare pertanto in un gruppo etnico. La docente invita a partire da qualche idea nuova: riflettere sull’importanza del particolare tipo di famiglia in cui questi minori sono crescono. Essa arriva in Italia non come famiglia strutturata, perché nella stragrande maggioranza dei casi, ci sono processi migratori diversi che coinvolgono i diversi membri. Il ricongiungimento avviene negli anni e la relazione entro la coppia è cambiata. Se è difficile dare senso ai ruoli all’interno della famiglia nell’adolescenza pensiamo cosa significa per i figli essere stati accuditi dai nonni a dalle zie e poi vivere un ricongiungimento a 10- 12 anni o dopo. Non c’è riconoscimento tra di loro,tra genitori e figli. La scuola vive questa emergenza educativa, riconosce di avere ragazzi difficili, ma occorre capire che la famiglia ha dei problemi seri. I genitori hanno in diversi casi paura del figlio stesso, perché egli mostra un senso di non appartenenza alla famiglia è questo è spesso forte anche entro le famiglie italiane. Ha chiuso infine indicando dove risiede la sua maggiore attenzione: non esiste solo un problema linguistico , ma relazionale. Manca in modo evidente la socializzazione fuori dalla scuola, lavorare sull’aggregazione che precede l’integrazione.
L’incontro dopo uno scambio di opinioni su quanto sentito, ha visto la Presidente della Consulta Maria Adele Dell’Orto confermare l’iniziativa in cantiere con l’Assessore ai Servizi sociali di un incontro sull’esperienze di integrazione degli stranieri, da tenersi in sala civica in una data prima dell’estate. La Consulta ha accolto inoltre la richiesta ricevuta dall’Assessore Emilio Zanmarchi, di chiamare a farne parte il Presidente della Commissione comunale Servizi alla persona Luciano Marsoni.

Cesare Perego
Segretario della Consulta
e Capogruppo Consiliare
di "Insieme per Merate"

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