giovedì 28 aprile 2011

L'immigrazione è la storia dei poveri

Ma i leghisti non sono  capaci di comprenderlo. E non capirlo significa, come sta avvenendo, non fare alcuna politica a sostegno di questa vera emergenza che ha anche nomi italiani, che si chiamano famiglie giovani o rotte, i giovani precari, i lavoratori non riqualificabili che non possono andare in pensione, i “tagliati fuori”.

Nel corso della serata del 24 marzo 2011 organizzata dalla Consulta Immigrazione a Merate, una serata nella quale abbiamo cercato di portare all’attenzione dei partecipanti quanto vedono e fanno Retesalute, l’Istituto Comprensivo e la Scuola professionale Clerici per agevolare il percorso scolastico dei minori stranieri c’è stato un punto cruciale. La Preside del Clerici, descrivendo cosa significa la presenza di adolescenti stranieri nella scuola, ha chiesto di prestare attenzione all’emergenza educativa che ha luogo nella famiglia di stranieri che si ricongiunge.
Esperienza che quasi tutte queste famiglie di immigrati incontrano. ”Essa arriva in Italia non come famiglia strutturata, perché nella stragrande maggioranza dei casi, ci sono processi migratori diversi che coinvolgono i diversi membri. Il ricongiungimento avviene negli anni e la relazione entro la coppia è cambiata. Se è difficile dare senso ai ruoli all’interno della famiglia nell’adolescenza pensiamo cosa significa per i figli essere stati accuditi dai nonni a dalle zie e poi vivere un ricongiungimento a 10-12 anni od oltre, in un paese straniero. Non c’è riconoscimento tra di loro, tra genitori e figli. La scuola vive questa emergenza educativa, riconosce di avere ragazzi difficili, ma occorre capire che la famiglia ha dei problemi seri".
L’immigrazione non è una questione di opinioni diverse, per cui si tratta di accordarsi entro la società italiana, se siano una risorsa o un problema, ma del punto di osservazione. Un punto solo di osservazione potrà porre argine ad un problema, tralasciandone altri, spesso determinanti. Quando sentiamo i leghisti dichiarare che possiamo accettare gli stranieri solo se accettano di vivere rispettando le nostre regole, quando ci si dichiara attenti alla necessità di favorire l’integrazione che deve avvenire alle nostre regole, si concepisce lo straniero, quando va bene, come “la persona che si incontra per strada” oppure “quello dell’indesiderato vicino di casa”. Questo è il modello dello straniero che la soverchiante verbosità leghista ha imposto nel dibattito quotidiano. E’ quindi un punto di vista reale (questa è la forza del messaggio leghista, parla di cose sotto gli occhi di tutti), ma di breve raggio, che si esprime sul singolo uomo o uomini che incontra e giudica per quello che vede in un attimo.
Avete mai sentito una riflessione, una reazione di un sostenitore leghista che parta da un prima, un durante ed un dopo? Qualcuno di loro che pensi cosa significa un viaggio, l’illegalità, la sopravvivenza, una separazione, una ricostruzione di vite altrimenti alla deriva? L’immigrazione per la Lega è carburante per il consenso, ma il desiderio di leghisti di mostrarsi capaci di agire semplificando i problemi con legge ed ordine, è una debolezza di pensiero politico. Quello che la politica della Lega è incapace di fare è comprendere che l’immigrazione è una faccia della storia dei poveri entro una società per la quale lo stato sociale è visto come corpo estraneo. I fenomeni che l’immigrazione chiede di gestire riguardano i poveri, questo la Lega non lo ha ancora capito. E non capirlo significa, come sta avvenendo, non fare alcuna politica a sostegno di questa vera emergenza che ha anche nomi italiani, che si chiamano famiglie giovani o rotte, i giovani precari, i lavoratori non riqualificabili che non possono andare in pensione, i “tagliati fuori”.
Oggi investire nei poveri non è un investimento razionale. Essi sono una passività permanente, non un potenziale attivo. Lo Stato non dedica più le sue attenzioni alla povertà con lo spirito primario e fondamentale di tenere in buone condizioni i poveri, ma con quello di sorvegliarli, di evitare che facciano danni o che creino problemi, controllandoli, osservandoli, disciplinandoli. Questo perché il povero è difettoso come consumatore”(Z.Baumann). Borghezio eurodeputato della Lega Nord, ha sostenuto alla radio, che i genitori che hanno accompagnato i loro figli ad affrontare il pericolo di attraversare il Mediterraneo e sono morti nel capovolgimento della barca che li trasportava nel mare di Lampedusa sono dei criminali. Rileggete questa frase pensando a quanto detto dalla Preside del Clerici su cosa costi il ricongiungimento di un figlio in una famiglia che è emigrata. Un padre di 22 anni a chi abbandona suo figlio? Come i corpi galleggianti che si sono riversati nel mare di Lampedusa sono scesi sul fondo marino facendo apparire risolto il problema e poi riemergono e trascinati dalle correnti, arrivano sulle spiagge, esempio di rifiuti umani, così le tracce di irrisolte questioni si avvitano nella società della sfiducia e sospetto in attesa che rinsavendo, la si elevi a comunità.

Cesare Perego
capogruppo Consiliare
di "Insieme per Merate"

1 commento:

  1. Bene Perego! Parole su cui riflettere; attività a cui i signori dello straccetto verde non sembra siano particolarmente dediti.
    EGOISMO E DIALETTO, LEGHISTA PERFETTO!

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