giovedì 5 maggio 2011

Il Paese dei divieti

I cittadini visti come bambini da controllare, accudire e limitare, quasi in ogni ambito del vivere pubblicp nel più grande stato baby-sitter


Sono tante le cose che non si possono fare nel nostro Paese. Se poi passiamo in ambito locale, le proibizioni crescono, grazie a una serie di provvedimenti emanati da sindaci più o meno sceriffi. Una situazione diffusa finita anche nel mirino dei giornali inglesi. O pi precisamente dell'autorevole Independent, che al fenomeno tricolore del "nonsipuotismo" stabilito per legge (o per ordinanza) ha dedicato un ampio articolo.
Oggetto del reportage, come spiegato dalle pagine del giornale, la "tempesta di nuove regole e regolamenti, che rischiano di trasformare il Belpaese nel più grande stato-babysitter". Con i cittadini visti come bambini da controllare, accudire e limitare, quasi in ogni ambito del vivere pubblico. In realtà, l'articolo dell'Independent oltre a una denuncia dell'eccesso di regole e regolette in vigore in casa nostra vuole anche avvertire i visitatori provenienti dall'estero. I quali, magari abituati a situazioni più permissive, vanno incontro a possibili sanzioni: "Gli stranieri inconsapevoli rischiano pesanti multe se fanno cose che sono perfettamente legali da qualsiasi altra parte del mondo, eccetto in quella città o paese dove si trovano".
Il giornale elenca molte delle ordinanze e ricorda: "Il governo di Silvio Berlusconi è stato il primo al mondo a introdurre il Ministero della Semplificazione (quello del leghista Roberto Calderoli) con il compito di identificare ed abolire leggi inutili, ma, nell'interesse di una maggiore democrazia a livello locale e della sicurezza, il suo ministro dell'Interno Roberto Maroni ha consentito a migliaia di fiori legali di sbocciare. Molte di queste ordinanze non verranno probabilmente mai fatte rispettare".

fonte dalla Rete

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