mercoledì 23 febbraio 2011

La scuola e il federalismo alla rovescia

Pubblichiamo il resoconto stenografico della replica del Senatore Antonio Rusconi alla risposta del Sottosegretario Francesco Giro alla sua interrogazione sullo stato di sofferenza economica delle scuole del Meratese di cui avevamo già riportato il resoconto sommario

Ringrazio il Sottosegretario Francesco Giro per la risposta, anche se ero a conoscenza di questi contributi perché in una riunione pubblica alla quale erano invitati i parlamentari di tutte le forze politiche del lecchese, nonché i responsabili della scuola (era presente anche il Senatore Mario Pittoni della Lega) sono state consegnate le firme dei genitori di questa scuola inviate anche alla segreteria del Presidente della Repubblica.
La circostanza che il sottosegretario Giro abbia detto, a nome del Governo, che questi contributi siano stati erogati in quanto trattasi di scuole in effettiva sofferenza finanziaria denota un dato di fatto sul quale vorrei soffermarmi. Uno degli argomenti seri del dibattito politico di questi giorni concerne il federalismo. Mentre continuiamo a discutere di federalismo, quindi di tagli, sacrifici e di ciò che con un nome più simpatico viene definito "razionalizzazione delle risorse", è bene comprendere che quest'ultima viene fatta attraverso tagli lineari. Pertanto, vengono colpite le scuole indipendentemente dal fatto che abbiano personale in abbondanza o meno, indipendentemente dalla situazione legata al numero degli abitanti, alla collocazione (zona montana), alla difficoltà di reperire supplenti e a prescindere da tante altre problematiche. Quindi il federalismo non ha davvero funzionato in questi due anni di attuazione della legge n. 133 del 2008.
Queste scuole, inoltre, nel biennio 2010-2011 stanno affrontando la seconda tranches dei tagli previsti dal decreto-legge del 2008, n. 112, e prossimamente affronteranno il terzo anno di tagli. Ciò significa che avremo sempre l'idea di una coperta corta.
Benché il dibattito sia stato affrontato più volte e io non voglia apparire come il difensore del Nord, vorrei capire perché la scuola conta così poco agli occhi di questo Governo e per quale motivo i fondi previsti all'articolo 64, comma 9, della legge n. 133, di fatto siano spariti. Queste scuole il prossimo anno torneranno a riscrivere perché si troveranno nella medesima situazione, anzi con minori risorse per i tagli previsti dalla legge n. 133, per cui il Governo dovrà nuovamente intervenire. Infatti, se quest'anno per la metà di queste scuole ha dovuto riconoscere l'effettiva sofferenza finanziaria, ammette che le stesse non hanno dilapidato. Lo dico con grande onestà.
Credo che quest'esempio, come altri che potrebbero essere esposti dai colleghi di altre Regioni per evidenziare l'attuazione di questo federalismo alla rovescia realizzato attraverso tagli lineari, dimostri come la scuola non interessi molto a chi governa questo Paese, non rappresenti certo una priorità e nel contempo evidenzi anche che la scuola non sta sciupando nulla, se è vero che il Governo deve dichiarare che la scuola è in effettiva sofferenza finanziaria. Diventerà una rincorsa continua e ci ritroveremo il prossimo anno, magari con altri interlocutori, a rispondere ad un'ennesima interrogazione.

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