mercoledì 1 giugno 2011

Una nuova era politica

L’eccesso di stupore verso i risultati elettorali mette in crisi il ruolo degli opinionisti che da tempo non ne indovinano una, ma non chi è stato osservatore attento in questi mesi. E’ vero per tutti che c’è stata una rapida accelerazione ma la sua preparazione sottotraccia era in atto da tempo. Stare sul “pezzo” della concretezza e dei problemi della gente ha pagato. Peraltro a Lecco avevamo anticipato di un anno questo cambiamento proprio per avere indovinato candidato, argomenti, alleanze. Un anno fa pochi (tra cui Bersani) facevano previsioni di imminente crisi per il vincente centro-destra ipotizzando che sarebbe esploso per le contraddizioni interne. Ricordo la mia campagna elettorale concentrata a contestare il qualunquismo del “tanto siete tutti uguali”. Analizziamo ora i fatti senza inutile enfasi . 1) Si sta disgregando il centrodestra ma il centrosinistra non riesce ancora ad attirare nuovi consensi, cioè si vince per demerito degli altri. 2) La Lega ha finito il suo credito di “sindacato territoriale” basato su governo a Roma e opposizione finta sul territorio, che incassava voti distribuendo paure e promesse. Oggi è in crisi di credibilità per aver fallito su federalismo e immigrazione. 3) Milano resta una città razionale e moderata che dice no alla Moratti per ciò che ha fatto e dice basta allo strapotere di Berlusconi. Va capito per non sbagliare ora che dobbiamo governarla, dando dimostrazione di buon governo e rifiutando ogni politicizzazione che ci rifaccia perdere credibilità. 4) A Lecco si cambia in importanti Comuni per il lavoro fatto all’opposizione e per avere indovinato candidati e programmi. Ora il centrosinistra governa quasi tutta la Brianza e il Lago e cambiano anche i pesi nello strategico Consorzio del Lario. Vincono la qualità delle candidature, mentre il progetto del PD resta debole e sullo sfondo di queste vittorie. E’ un problema da prendere di petto. Nell’immediato bisognerà rafforzare un coordinamento istituzionale basato sui ruoli amministrativi più che sulla identità politica tenendo in ogni occasione posizioni di governo territoriale pragmatiche. 5) Gli unici grandi nuovi progetti locali proposti ultimamente vengono dal PD su : sanità, pedemontana ferroviaria briantea , uso e governo del Lario , sport e turismo. Il PD esce comunque rafforzato da queste elezioni e si dimostra l’unica forza politica attorno a cui costruire l’alternativa di governo. Questa è la traduzione oggi dello spirito maggioritario. Però va migliorata la capacità di comunicare il nostro progetto sfruttando meglio i nostri ruoli istituzionali e di governo a tutti i livelli. Ci aspettano pesanti responsabilità nel guidare la coalizione a Milano e non sarà facile, farvi fronte perché è più semplice opporsi che governare ma è meglio il contrario.

Consigliere segretario
dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale

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